[Nonviolenza] Archivi. 371
- Subject: [Nonviolenza] Archivi. 371
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Fri, 13 Mar 2020 07:46:07 +0100
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 371 del 13 marzo 2020
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di febbraio 2020 (parte terza e conclusiva)
2. Il 14 febbraio l'One Billion Rising a Viterbo e' anche celebrazione per i vent'anni di attivita' del centro antiviolenza "Erinna"
3. One Billion Rising
4. Grazie alle donne del centro antiviolenza "Erinna", grazie alle donne dell'"One Billion Rising"
5. In memoria di Sirio Politi
6. Flavio Bucci
7."Diritto al lavoro e diritto alla casa". Un incontro di riflessione a Viterbo
8. "Dopo l'One Billion Rising 2020". Un incontro di riflessione a Viterbo
9. Rileggendo "Il principio responsabilita'" di Hans Jonas. Un incontro di studio a Viterbo
10. In memoria di Malcolm X
11. Hanau
12. Aderiamo ed invitiamo ad aderire all'invito del Centro antiviolenza "Erinna" ad inviare una lettera alla Regione Lazio
13. In memoria dei martiri della "Rosa Bianca"
14. Le catastrofi ci ammoniscono
15. In memoria di Josef Mayr-Nusser
16. Nessuno
17. Salvare le vite
18. "Malattia, paura, solidarieta'". Un incontro di riflessione a Viterbo
19. Verso l'otto marzo
20. "E la loro pieta' sia piu' perfetta". Rileggendo alcune poesie di Mario Luzi nel XV anniversario della scomparsa
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2020 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2020.
2. IL 14 FEBBRAIO L'ONE BILLION RISING A VITERBO E' ANCHE CELEBRAZIONE PER I VENT'ANNI DI ATTIVITA' DEL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
Il 14 febbraio in tutto il mondo si svolge da anni l'"One Billion Rising", la manifestazione mondiale delle donne contro la violenza sulle donne promossa dalla drammaturga Eve Ensler, una manifestazione che vede innumerevoli donne scendere in piazza e prendere la parola in innumerevoli citta' e paesi del mondo.
A Viterbo quest'anno l'iniziativa e' anche occasione per festeggiare i venti anni di attivita' del centro antiviolenza "Erinna", preziosa esperienza di donne che aiutano le donne vittime di violenza e che promuovono una cultura e una prassi della dignita', della solidarieta', della liberazione; una esperienza che nell'Alto Lazio e' un luminoso punto di riferimento per ogni persona di volonta' buona impegnata per il bene comune dell'umanita'.
In questa occasione vogliamo anche noi ancora una volta esprimere la nostra gratitudine e la nostra solidarieta' alle donne del centro antiviolenza "Erinna" cosi' come a tutte le donne che il 14 febbraio prendono parte all'One Billion Rising.
E nel riaffermare questa gratitudine e questa solidarieta', ponendoci all'ascolto, alla scuola e alla sequela del movimento delle donne che denunciando e contrastando la violenza maschilista libera l'umanita' intera, ridiffondiamo sia l'appello del centro antiviolenza "Erinna" che promuove l'iniziativa viterbese del 14 febbraio, sia l'appello della struttura di coordinamento italiana dell'One Billion Rising.
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' in cammino.
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L'iniziativa promossa il 14 febbraio 2020 a Viterbo dal centro antiviolenza "Erinna"
Venerdi' 14 febbraio 2020, nella giornata dell'"One Billion Rising", si svolgera' a Viterbo presso l'auditorium del Polo culturale Valle Faul, una iniziativa pubblica per celebrare i venti anni del centro antiviolenza "Erinna".
Alle ore 16, riflessione sul tema: "Femminismi: attraversamenti".
Relatrici: Valentina Bruno, studiosa "Studi di genere"; Elvira Federici, presidente Societa' Italiana delle Letterate; Suzanne Santoro, artista, Rivolta Femminile; Anna Maghi, attraversata/attraversante.
Sara' presente l'interprete della Lingua dei Segni.
Alle ore 19, spettacolo teatrale: "Va' dove ti porta il piede", con Laura Kibel, "Teatro dei piedi".
Per informazioni e contatti: Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
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Una minima notizia sul centro antiviolenza "Erinna"
L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
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L'appello che promuove l'One Billion Rising in tutta Italia
Anche quest'anno One Billion Rising vuole far sentire la propria voce contro la violenza. A febbraio, in particolare nella settimana di San Valentino, saremo insieme nelle strade, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole d'Italia e di tutto il mondo per manifestare contro ogni violenza e discriminazione, con ogni espressione artistica: danza, musica, teatro, lettura, proiezioni, ecc.
Un evento mondiale che si svolge ogni anno in 200 paesi del pianeta, mobilitando un miliardo di persone unite nell'affermare una cultura della liberta', del rispetto e della solidarieta', linfa vitale per una rivoluzione pacifica e arma contro ogni violenza.
In particolare quest'anno in Italia vogliamo sensibilizzare le persone e le istituzioni sull'importanza dei centri antiviolenza nell'accogliere e restituire una vita alle donne vittime di abusi e sulla necessità di sostenere e garantire continuità ai centri che operano con professionalita'. A questo tema importantissimo vogliamo aggiungere anche l'importanza di credere, tutti noi e le istituzioni, alle donne vittime di violenza, per dare loro la possibilita' di ricominciare. Per focalizzarci su questi due temi, proponiamo di associare alle manifestazioni artistiche, alcune letture (in calce trovate alcuni suggerimenti). In particolare abbiamo pensato anche alla lettura in pubblico di storie di donne (ne stiamo raccogliendo alcune e ve le manderemo via mail mantenendo l'anonimato o potete scegliere di raccontarne altre). E' importante dar voce alle loro testimonianze per ricordare alle persone che l'abuso e le violenze sulle donne sono una tragica realta' che riguarda tutti noi. Ci sono delle donne, ci sono famiglie dietro i dati statistici e ci sono tante persone e strutture che lavorano per costruire un percorso di "rinascita" che vanno sostenuti.
Per questo vi chiediamo di partecipare a One Billion Rising 2020 con un evento, un momento di incontro da organizzare nella vostra citta', nelle piazze, nelle scuole, nei teatri diffondendo la notizia e coinvolgendo più persone possibili. Poiche' il 14 febbraio 2020 sara' venerdi', gli eventi potranno essere organizzati anche nei giorni precedenti e successivi.
Per facilitare l'organizzazione dell'evento vi inviamo alcune semplici indicazioni da seguire.
- Iscrizione al sito per segnalare il tuo evento: clicca su http://bit.ly/Registra_il_t uo_evento_sulla_pagina_interna zionale_OBR e invita altre associazioni, gruppi, persone a partecipare... piu' siamo, meglio e'!
I nostri riferimenti: vi chiediamo di seguirci sui social, condividere i contenuti e invitare i propri contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio. Inviateci foto, video dell'organizzazione e dell'evento.
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook.com/obritalia
Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
Email obritalia at gmail.com
Hashtag ufficiali: #1billionrising #RiseInSolidarity #RiseResistUnite
Dal nostro sito puoi scaricare loghi ufficiali, asset social, materiali utili.
Nel corso della campagna saranno creati asset social che condivideremo con voi.
Si puo' organizzare un flash mob durante l'evento del 14 febbraio o nei giorni vicini, seguendo la canzone Break the chain e il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5C ZfPydVA o creando una nuova coreografia. L'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche di ogni genere e da momenti di lettura.
Per quanto riguarda le autorizzazioni, bisogna affiggere un avviso pubblico di ripresa video nei luoghi in cui viene organizzata la manifestazione e, se si vogliono riprendere e/o intervistare le persone presenti, suggeriamo di chiedere loro di firmare una liberatoria cosi' da poter usare i video sui siti web, social e per eventuali montaggi.
Dal nostro sito puoi scaricare l'autorizzazione riprese, liberatorie per l'utilizzo delle riprese di persone, l'avviso pubblico riprese, l'autorizzazione Copyright.
Per quanto riguarda le letture, oltre a I Monologhi della Vagina di seguito troverete, come suggerimento, alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler:
- "L'Ufficio della schiavitu' sessuale" http://bit.ly/uffici o_della_schiavitu_sessuale
- "L'insurrezione" http://bit.ly/insurrezione
- "La mia rivoluzione" http://bit.ly/la_ mia_rivoluzione
- "Preghiera di un uomo" http://bit.ly/preghiera_ di_un_uomo
- "Fino a quando" http://bit.ly/fino_a_quando
- "E poi saltavamo" http://bit.ly/e_poi _saltavamo
- la traduzione di M.G. Di Rienzo del brano musicale "Break the chain" credits Tena Clark - Musiche Tena Clark/Tim Heintz http://bit.ly/traduzione_testo _BreakTheChain
Qui se volete potete trovare altre idee: https://www.onebillionrising.org
Per dichiarare l'adesione e ricevere maggiori informazioni o inoltrare richieste potete scriverci al seguente indirizzo: obritalia at gmail.com
Grazie per tutto quello che potrete fare! #RiseInSolidarity
Un abbraccio
Il team di One Billion Rising Italia
Per informazioni e contatti: sito ufficiale https://www.onebillionrising.org , Facebook https://www.facebook.com/obritalia , Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/ , Email obritalia at gmail.com
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In guisa di chiose tre meditazioni di alcuni anni fa
I. La prima radice
La prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera.
Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'.
Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.
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II. Dal femminismo molti doni
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.
Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.
Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.
Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.
Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.
E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.
Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.
Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.
In questo giorno di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.
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III. Convincimenti
... nell'esprimere gratitudine, apprezzamento, sostegno e adesione all'iniziativa riaffermiamo ancora una volta alcuni nostri intimi convincimenti.
1. Ogni persona, associazione o istituzione che voglia essere impegnata per la pace e i diritti umani deve porsi all'ascolto e alla scuola del movimento di liberazione delle donne;
2. nulla e' piu' necessario ed urgente che contrastare il maschilismo, che e' la prima radice e il primo modello di ogni violenza;
3. per contrastare la violenza maschile occorre innanzitutto sostenere i centri antiviolenza promossi dai movimenti delle donne;
4. urge altresi' ottenere la piena attuazione dei provvedimenti disposti dalla Convenzione di Istanbul (che e' anche legge dello stato italiano) contro la violenza sulle donne;
5. il movimento di liberazione delle donne e' la corrente calda e l'esperienza storica concreta decisiva della nonviolenza in cammino;
6. se non si lotta contro la violenza maschile, le sue pratiche, le sue ideologie, le sue strutture, non c'e' speranza alcuna di poter contrastare e sconfiggere la guerra e il militarismo, il razzismo e le persecuzioni, la schiavitu' e la devastazione della biosfera.
7. Solo la vittoria del movimento di liberazione delle donne apre la via alla liberazione dell'umanita' da ogni oppressione; solo la vittoria del movimento di liberazione delle donne apre la via a una societa' di persone libere ed eguali in diritti, responsabili e solidali, una societa' della convivenza e della condivisione, del bene comune e dell'aiuto reciproco, in cui da ciascuna persona sia dato secondo le sue capacita' ed a ciascuna persona sia dato secondo i suoi bisogni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
3. ONE BILLION RISING
Insorgono le donne.
Insorgono le donne per spezzare le catene che opprimono l'umanita'.
Insorgono le donne per abolire il maschilismo e tutte le oppressioni.
Insorgono le donne per abolire il razzismo e tutte le persecuzioni.
Insorgono le donne per abolire la guerra e tutte le uccisioni.
Insorgono le donne per abolire la schiavitu' e salvare l'intero mondo vivente.
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Insorgono le donne.
E sono la nonviolenza in cammino.
E sono l'umanita' dell'umanita' che s'invera.
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Insorgono le donne.
E mettono al mondo il mondo.
Contrastando e abolendo tutte le violenze fanno cominciare la storia dell'umanita'.
Perche' solo sconfiggendo il potere maschilista, solo sconfiggendo la violenza maschile, l'umanita' si libera da tutte le violenze, che tutte nel dominio maschile hanno la loro prima radice e il loro primo paradigma.
Perche' solo sconfiggendo il potere maschilista, solo sconfiggendo la violenza maschile, si riconosce la dignita' e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani che ogni ideoologia e prassi dell'oppressione e dello sfruttamento nega.
*
Insorgono le donne.
Per amore del mondo.
Per amore del bene.
Per amore dell'umanita'.
4. GRAZIE ALLE DONNE DEL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA", GRAZIE ALLE DONNE DELL'"ONE BILLION RISING"
Per iniziativa delle donne del centro antiviolenza "Erinna", che festeggiava anche il suo ventesimo anno di attivita', il 14 febbraio 2020 a Viterbo e' stato celebrato l'"One Billion Rising" con una manifestazione nella Valle di Faul, in cui riflessione, commozione, espressione ed esortazione si sono liberamente e felicemente intrecciate.
Dal profondo del cuore: grazie alle donne del centro antiviolenza "Erinna", grazie alle donne dell'"One Billion Rising".
5. IN MEMORIA DI SIRIO POLITI
Ricorre il 19 febbraio l'anniversario della scomparsa di don Sirio Politi (1920-1988), prete operaio, presidente del Movimento internazionale della riconciliazione, inesauribile artefice di solidarieta', di pace, di nonviolenza.
Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo.
6. FLAVIO BUCCI
E' deceduto Flavio Bucci, attore.
Interpreto' con vivissima sensibilita' persone reali e figure idealtipiche
smascheratrici della violenza e dell'alienazione
imposte dai poteri dominanti.
Con l'impersonare e l'ostendere e il far rivivere
tale demistificazione e denuncia ed appello alla lotta
che universale fraternita' inveri
riaffermando la dignita' umana di ogni essere umano.
Con gratitudine lo ricordiamo.
7. "DIRITTO AL LAVORO E DIRITTO ALLA CASA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
Nel pomeriggio di martedi' 18 febbraio 2020 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di riflessione sul tema: "Diritto al lavoro e diritto alla casa".
Come di consueto la riflessione e' stata finalizzata all'individuazione di iniziative concrete di solidarieta' da promuovere in relazione a vicende reali.
8. "DOPO L'ONE BILLION RISING 2020". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
La sera di martedi' 18 febbraio 2020 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di riflessione sul tema: "Dopo l'One Billion Rising 2020".
Nel corso dell'incontro e' stato espresso vivo apprezzamento per l'iniziativa promossa a Viterbo dal centro antiviolenza "Erinna" il 14 febbraio.
9. RILEGGENDO "IL PRINCIPIO RESPONSABILITA'" DI HANS JONAS. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Mercoledi' 19 febbraio 2020 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di studio centrato sul classico libro "Il principio responsabilita'" di Hans Jonas.
Nel corso dell'incontro, dopo una presentazione della figura, della riflessione e delle opere di Hans Jonas, sono stati letti e commentati alcuni brani dalla sua opera maggiore.
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Una minima notizia su Hans Jonas
Hans Jonas e' nato a Moenchengladbach nel 1903, e' stato allievo di Heidegger e Bultmann, ed uno dei massimi studiosi dello gnosticismo. Nel 1933 si e' trasferito dapprima in Inghilterra e poi in Palestina, dal 1949 ha insegnato in diverse universita' nordamericane, dedicandosi a studi di filosofia della natura e di filosofia della tecnica. E' uno dei punti di riferimento del dibattito bioetico. Al suo "principio responsabilita'" si ispirano riflessioni e pratiche ecopacifiste, della solidarieta', dell'etica contemporanea. E' scomparso nel 1993.
Opere di Hans Jonas: sono fondamentali Il principio responsabilita', Einaudi, Torino 1993; la raccolta di saggi filosofici Dalla fede antica all'uomo tecnologico, Il Mulino, Bologna 1994; Tecnica, medicina ed etica, Einaudi, Torino 1997; Organismo e liberta', Einaudi, Torino 1999; una raccolta di tre brevi saggi di autobiografia intellettuale e' Scienza come esperienza personale, Morcelliana, Brescia 1992. Si vedano anche Il concetto di Dio dopo Auschwitz, Il melangolo, Genova 1995, e La filosofia alle soglie del Duemila, Il melangolo, Genova 1994; cfr. anche Lo gnosticismo, Sei, Torino 1995. Un utile libro di interviste e conversazioni e' Sull'orlo dell'abisso, Einaudi, Torino 2000.
Opere su Hans Jonas: si vedano i testi segnalati nel saggio di Vallori Rasini: "Recenti sviluppi nella ricezione di Hans Jonas: una rassegna bibliografica", riportato ne "La nonviolenza e' in cammino" n. 1449 del 15 ottobre 2006; si veda anche la parte su Jonas in AA. VV., Etiche della mondialita', Cittadella, Assisi 1996, e la bibliografia critica li' segnalata; per un profilo sintetico ed una ampia nota bibliografica, cfr. anche Giovanni Fornero, "Jonas: la responsabilita' verso le generazioni future", nella Storia della filosofia fondata da Nicola Abbagnano, Utet, Torino 1994, Tea, Milano 1996.
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Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo e alla scuola di Hans Jonas, hanno riaffermato l'impegno ad opporsi a tutte le violenze con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Prendersi cura dell'intero mondo vivente, unica casa comune dell'umanita'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
10. IN MEMORIA DI MALCOLM X
Ricorre il 21 febbraio l'anniversario della morte di Malcolm X, assassinato a New York il 21 febbraio 1965.
Lo ricordiamo ancora una volta come un fratello e un compagno di lotte che "passato attraverso tragiche esperienze e dolorose rotture in un percorso di progressivo approfondimento morale e politico era divenuto una delle maggiori e piu' acute personalita' della lotta contro il razzismo e la cui azione pubblica e riflessione morale e politica quando fu assassinato era in pieno creativo svolgimento nella direzione della nonviolenza".
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Pensando di far cosa non disutile riproponiamo ancora una volta questo breve testo di alcuni anni fa: Una testimonianza per Malcolm X.
Ai miei giovani studenti racconto spesso che nel mio accostamento alla nonviolenza ben poco - o affatto - ha contato la pubblicistica accademica e quella predicatoria e molto invece hanno contato le vicende, le riflessioni e le opere di Ernesto Guevara, Frantz Fanon, Malcolm X; e' stato anche studiando le loro storie e i loro scritti, prendendo sul serio i problemi che si posero e ci pongono, cogliendone le aperture e le aporie, le ragioni e le contraddizioni, le verita' e gli errori, le scommesse e la tragedia, e soprattutto non eludendo la questione delle questioni: se la violenza possa essere uno strumento di lotta per la liberazione dell'umanita', che sono giunto alla nonviolenza. Cosicche' Guevara, Fanon e Malcolm X mi sono stati quindi fondamentali maestri di nonviolenza (non solo loro, naturalmente; ma anche loro), poiche' per me la nonviolenza e' innanzitutto una teoria-prassi di lotta per la liberazione dell'umanita', per la difesa della biosfera, per un civile, dignitoso, responsabile e solidale condursi, comprendersi e convivere; ed e', dopo i gulag ed i lager, dopo Auschwitz ed Hiroshima, l'unica via per dare una speranza di futuro decente all'umanita'; essendo in riferimento ai compiti dell'ora - dell'ora presente, del Novecento e del secolo attuale - cio' che il socialismo scientifico era stato per il movimento operaio ottocentesco e primonovecentesco, quanto di vero e di forte nel socialismo scientifico c'e' ereditando ed inverando, ed insieme criticando e dialetticamente integrando nella verifica ad esempio con la condizione contadina, con la questione ecologica, con la cruciale riflessione femminista.
Non mi sono mai nascosto cio' che di Malcolm X e' scandaloso; cio' che e' talvolta grottesco e sovente patetico; ma in quel tragitto esistenziale e religioso e militante ho colto una metanoia e una sincerita' il cui esito ultimo (ultimo perche' la sua vita fu stroncata dalle pallottole, ma ultimo anche perche' era ormai acquisizione teoretica e finanche radicalmente antropologica ed intimamente sentita e vissuta, e quindi pratica - scilicet: morale, ed essendo morale, politica - definitiva ed irreversibile) sostanzialmente null'altro era che l'indicazione della necessita' per la nostra comune lotta della scelta della nonviolenza, della nonviolenza in cammino.
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Nel ricordo del nostro fratello e compagno Malcolm X proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
11. HANAU
La strage razzista di Hanau.
Non basta dire l'orrore.
Occorre lottare, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per contrastare e abolire il razzismo.
Occorre lottare, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
12. ADERIAMO ED INVITIAMO AD ADERIRE ALL'INVITO DEL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA" AD INVIARE UNA LETTERA ALLA REGIONE LAZIO
Abbiamo ricevuto e ridiffondiamo l'invito del centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" che trascriviamo in calce.
Aderiamo ed invitiamo ad aderire.
Da venti anni il centro antiviolenza "Erinna" e' a Viterbo una presenza fondamentale, a cui una volta ancora dichiariamo la nostra gratitudine.
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"Erinna": invito ad inviare una lettera alla Regione Lazio
[Dalle donne del centro antiviolenza "Erinna" (per contatti: tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998) riceviamo e diffondiamo, aderiamo ed invitiamo ad aderire]
Care amiche e cari amici,
dopo cinque anni di distorsione della realta', e' ora di inondare di indignazione la Regione Lazio.
Se siete d'accordo con noi potete fare copia/incolla del testo che trovate sotto, firmare e inviare agli indirizzi segnalati.
Sarebbe cosa grande se anche i vostri contatti facessero altrettanto.
Grazie
Erinna, le socie, le volontarie, le amiche, coloro che hanno attraversato e attraversano il Centro, gli amici
*
Testo della lettera
Nonostante le dichiarazioni mendaci della Regione Lazio, a Viterbo da venti anni esiste il Centro Antiviolenza Erinna.
Non e' un Centro istituzionale, ma le donne hanno un luogo dove approdare.
Continuare a dichiarare che Viterbo e' priva di un Centro Antiviolenza significa andare contro la Convenzione di Istanbul, la stessa Legge regionale e, soprattutto, vuol dire danneggiare chi e' in difficolta'.
La Regione Lazio e' invitata a correggere le sue dichiarazioni perche' continuano a minare la determinazione di donne che potrebbero rivolgersi al Centro, nonche' a disconoscere e svalorizzare la lunga storia di un gruppo di donne che ha creato cultura e consapevolezza, rispetto alla violenza di genere, nel territorio che abita.
Firma
*
Inviare ai seguenti indirizzi:
presidente at regione.lazio.it
asspolitichesociali at regione.lazio.it
assturismopariopportunita at regione.lazio.it
cdelia at regione.lazio.it
mbonafoni at regione.lazio.it
sblasi at regione.lazio.it
epanunzi at regione.lazio.it
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13. IN MEMORIA DEI MARTIRI DELLA "ROSA BIANCA"
Ricorre il 22 febbraio l'anniversario dell'uccisione, nel 1943, di Christoph Probst, Hans Scholl e Sophie Scholl, tre degli animatori del gruppo di resistenza antinazista della "Rosa Bianca".
Con gratitudine che non si estingue li ricordiamo. Se ne conservi la memoria. Se ne continui la lotta.
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Una minima notizia sulla "Rosa Bianca"
La "Rosa Bianca" e' stata una delle piu' luminose esperienze di Resistenza nonviolenta al nazismo in Germania: tra il 1942 ed il 1943 un gruppo di studenti ed un professore di Monaco realizzarono e diffusero una serie di sei volantini clandestini antinazisti. I primi quattro volantini si aprivano col titolo "Fogli volanti della Rosa bianca" ed erano diffusi in poche centinaia di copie; gli ultimi due intitolati "Fogli volanti del movimento di Resistenza in Germania" ciclostilati in qualche migliaia di copie. Scoperti, furono condannati a morte e decapitati gli studenti Hans Scholl, Sophie Scholl, Christoph Probst, Willi Graf, Alexander Schmorell ed il professor Kurt Huber.
Tra le opere sulla Rosa Bianca: Inge Scholl, La Rosa Bianca, La Nuova Italia, Firenze, 1966, rist. 1978 (scritto dalla sorella di Hans e Sophie Scholl, il volume - la cui traduzione italiana e' parziale - contiene anche i testi dei volantini diffusi clandestinamente dalla Rosa Bianca); Klaus Vielhaber, Hubert Hanisch, Anneliese Knoop-Graf (a cura di), Violenza e coscienza. Willi Graf e la Rosa Bianca, La nuova Europa, Firenze 1978; Paolo Ghezzi, La Rosa Bianca. Un gruppo di resistenza al nazismo in nome della liberta', Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1993; Romano Guardini, La Rosa Bianca, Morcelliana, Brescia 1994; Paolo Ghezzi, Sophie Scholl e la Rosa Bianca, Morcelliana, Brescia 2003. Alcune piu' dettagliate notizie biografiche sui principali appartenenti al movimento di resistenza della "Rosa bianca" ed altri materiali sono disponibili nella rete telematica nei n. 909, 910 e 913 de "La nonviolenza e' in cammino", nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" nn. 177-179, e passim.
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Nel ricordo dei martiri della Rosa Bianca proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
14. LE CATASTROFI CI AMMONISCONO
Le catastrofi ci ammoniscono.
Ci rivelano la folle, grottesca futilita' di ogni contrasto tra esseri umani.
Ci convocano al dovere dell'universale solidarieta'.
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Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Un unico destino di vita e di morte ci unisce.
E' compito comune recarci reciproco aiuto.
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Salvare le vite e' il primo dovere.
15. IN MEMORIA DI JOSEF MAYR-NUSSER
Ricorre il 24 febbraio l'anniversario della morte, nel 1945, di Josef Mayr-Nusser, martire antinazista.
Con gratitudine lo ricordiamo.
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Una minima notizia su Josef Mayr Nusser
Josef Mayr-Nusser, nato nel 1910, impegnato nell'Azione Cattolica, "nel 1944, benche' sudtirolese con cittadinanza italiana, viene illegalmente richiamato nelle SS e mandato, insieme ad altri ottanta sudtirolesi, a Konitz, nella Prussia occidentale. Josef rifiuta il giuramento a Hitler. Viene sottoposto a carcerazione preventiva a Danzica e di qui destinato al campo di concentramento di Dachau. Josef non ci arrivera' mai: il 24 febbraio del 1945 viene trovato morto su un carro bestiame fermo alla stazione di Erlangen" (Comina).
Opere su Josef Mayr-Nusser: Francesco Comina, Non giuro a Hitler. La testimonianza di Josef Mayr-Nusser, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2000; Reinhold Iblacker, Non giuro a questo Fuhrer, Sono, Bolzano 1990.
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Anche nel ricordo di Josef Mayr-Nusser proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
16. NESSUNO
Nessuno sia abbandonato alla malattia, alla sofferenza, alla paura, alla solitudine, alla morte.
Siamo una sola umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
17. SALVARE LE VITE
Salvare le vite.
Il primo dovere.
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Cessare di uccidere.
Soccorrere ogni persona bisognosa di aiuto.
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Una sola umanita'.
18. "MALATTIA, PAURA, SOLIDARIETA'". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
La sera di martedi' 25 febbraio 2020 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuto un incontro di riflessione sul tema: "Malattia, paura, solidarieta'. Un ragionamento etico e politico nonviolento sull'emergenza del Coronavirus".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
19. VERSO L'OTTO MARZO
Per l'otto marzo, Giornata internazionale di lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' dalla violenza maschilista, ovunque possibile si promuovano iniziative di riflessione e di azione.
20. "E LA LORO PIETA' SIA PIU' PERFETTA". RILEGGENDO ALCUNE POESIE DI MARIO LUZI NEL XV ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA
Il 28 febbraio 2020 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' svolto un incontro in memoria dell'illustre poeta Mario Luzi, deceduto il 28 febbraio 2005.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.
Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune poesie di Luzi, soffermandosi in particolare su uno dei suoi capolavori, "Presso il Bisenzio", di cui si seguito si riproduce il testo integrale.
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Mario Luzi: Presso il Bisenzio
La nebbia ghiacciata affumica la gora della concia
e il viottolo che segue la proda. Ne escono quattro
non so se visti o non mai visti prima,
pigri nell'andatura, pigri anche nel fermarsi fronte a fronte.
Uno, il piu' lavorato da smanie e il piu' indolente,
mi si fa incontro, mi dice: "Tu? Non sei dei nostri.
Non ti sei bruciato come noi al fuoco della lotta
quando divampava e ardevano nel rogo bene e male".
Lo fisso senza dar risposta nei suoi occhi vizzi, deboli,
e colgo mentre guizza lungo il labbro di sotto un'inquietudine.
"Ci fu solo un tempo per redimersi" qui il tremito
si torce in tic convulso "o perdersi, e fu quello".
Gli altri costretti a una sosta impreveduta
danno segni di fastidio, ma non fiatano,
muovono i piedi in cadenza contro il freddo
e masticano gomma guardando me o nessuno.
"Dunque sei muto?" imprecano le labbra tormentate
mentre lui si fa sotto e retrocede
frenetico, piu' volte, finche' e' la'
fermo, addossato a un palo, che mi guarda
tra ironico e furente. E aspetta. Il luogo,
quel poco ch'e' visibile, e' deserto;
la nebbia stringe dappresso le persone
e non lascia apparire che la terra fradicia dell'argine
e il cigaro, la pianta grassa dei fossati che stilla muco.
E io: "E' difficile spiegarti. Ma sappi che il cammino
per me era piu' lungo che per voi
e passava da altre parti". "Quali parti?"
Come io non vado avanti,
mi fissa a lungo ed aspetta. "Quali parti?"
I compagni, uno si dondola, uno molleggia il corpo sui garetti
e tutti masticano gomma e mi guardano, me oppure il vuoto.
"e' difficile, difficile spiegarti".
C'e' silenzio a lungo,
mentre tutto e' fermo,
mentre l'acqua della gora fruscia.
Poi mi lasciano li' e io li seguo a distanza.
Ma uno d'essi, il piu' giovane, mi pare, e il piu' malcerto,
si fa da un lato, s'attarda sul ciglio erboso ad aspettarmi
mentre seguo lento loro inghiottiti dalla nebbia. A un passo
ormai, ma senza ch'io mi fermi, ci guardiamo,
poi abbassando gli occhi lui ha un sorriso da infermo.
"O Mario" dice e mi si mette al fianco
per quella strada che non e' una strada
ma una traccia tortuosa che si perde nel fango
"guardati, guardati d'attorno. Mentre pensi
e accordi le sfere d'orologio della mente
sul moto dei pianeti per un presente eterno
che non e' il nostro, che non e' qui ne' ora,
volgiti e guarda il mondo come e' divenuto,
poni mente a che cosa questo tempo ti richiede,
non la profondita', ne' l'ardimento,
ma la ripetizione di parole,
la mimesi senza perche' ne' come
dei gesti in cui si sfrena la nostra moltitudine
morsa dalla tarantola della vita, e basta.
Tu dici di puntare alto, di la' dalle apparenze,
e non senti che e' troppo. Troppo, intendo,
per noi che siamo dopo tutto i tuoi compagni,
giovani ma logorati dalla lotta e piu' che dalla lotta, dalla sua mancanza umiliante".
Ascolto insieme i passi nella nebbia dei compagni che si eclissano
e questa voce venire a strappi rotta da un ansito.
Rispondo: "Lavoro anche per voi, per amor vostro".
Lui tace per un po' quasi a ricever questa pietra in cambio
del sacco doloroso vuotato ai miei piedi e spanto.
E come io non dico altro, lui di nuovo: "O Mario,
com'e' triste essere ostili, dirti che rifiutiamo la salvezza,
ne' mangiamo del cibo che ci porgi, dirti che ci offende".
Lascio placarsi a poco a poco il suo respiro mozzato dall'affanno
mentre i passi dei compagni si spengono
e solo l'acqua della gora fruscia di quando in quando.
"E' triste, ma e' il nostro destino: convivere in uno stesso tempo e luogo
e farci guerra per amore. Intendo la tua angoscia,
ma sono io che pago tutto il debito. E ho accettato questa sorte".
E lui, ora smarrito ed indignato: "Tu? tu solamente?"
Ma poi desiste dallo sfogo, mi stringe la mano con le sue convulse
e agita il capo: "O Mario, ma e' terribile, e' terribile tu non sia dei nostri".
E piange, e anche io piangerei
se non fosse che devo mostrarmi uomo a lui che pochi ne ha veduti.
Poi corre via succhiato dalla nebbia del viottolo.
Rimango a misurare il poco detto,
il molto udito, mentre l'acqua della gora fruscia,
mentre ronzano fili alti nella nebbia sopra pali e antenne.
"Non potrai giudicare di questi anni vissuti a cuore duro,
mi dico, potranno altri in un tempo diverso.
Prega che la loro anima sia spoglia
e la loro pieta' sia piu' perfetta".
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 371 del 13 marzo 2020
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