[Nonviolenza] Archivi. 370
- Subject: [Nonviolenza] Archivi. 370
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- Date: Thu, 12 Mar 2020 07:34:09 +0100
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 370 del 12 marzo 2020
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di febbraio 2020 (parte seconda)
2. "Figure della nonviolenza: Michel Foucault ed Emmanuel Levinas". Un incontro di studio a Viterbo
3. Alcune parole in questa giornata
4. Del ricordo delle vittime. Un incontro e un discorso il 10 febbraio 2020 a Viterbo
5. Trent'anni fa la liberazione di Nelson Mandela. Una commemorazione a Viterbo
6. Kirk Douglas
7. Mirella Freni
8. Li Wenliang
9. Claire Bretecher
10. Perche' l'ex-ministro dell'Interno deve essere processato e condannato per i crimini razzisti commessi
11. "Figure della nonviolenza in Italia: Bianca Guidetti Serra e Franca Ongaro Basaglia". Un incontro di studio a Viterbo
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2020 (PARTE SECONDA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2020.
2. "FIGURE DELLA NONVIOLENZA: MICHEL FOUCAULT ED EMMANUEL LEVINAS". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Sabato 8 febbraio 2020 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di studio su: "Figure della nonviolenza: Michel Foucault ed Emmanuel Levinas".
Nel corso dell'incontro, dopo una presentazione delle figure, del pensiero, dell'azione e delle opere di Michel Foucault e di Emmanuel Levinas, sono stati letti e commentati alcuni testi delle due grandi figure della nonviolenza.
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Una minima notizia su Michel Foucault
Michel Foucault, filosofo francese (Poitiers 1926 - Parigi 1984), critico delle istituzioni e delle ideologie della violenza e della repressione.
Tra le opere di Michel Foucault: Storia della follia nell'eta' classica, Rizzoli; Raymond Roussel, Cappelli; Nascita della clinica, Einaudi; Le parole e le cose, Rizzoli; L'archeologia del sapere, Rizzoli; L'ordine del discorso, Einaudi; Io, Pierre Riviere..., Einaudi; Sorvegliare e punire, Einaudi; La volonta' di sapere, Feltrinelli; L'uso dei piaceri, Feltrinelli; La cura di se', Feltrinelli. Cfr. anche i tre volumi di Archivio Foucault. Interventi, colloqui, interviste, Feltrinelli, e la recente Antologia, Feltrinelli. In italiano sono stati pubblicati in volume anche molti altri testi e raccolte di interventi di Foucault, come Malattia mentale e psicologia, Cortina; Questa non e' una pipa, Serra e Riva, Scritti letterari, Feltrinelli; Dalle torture alle celle, Lerici; Taccuino persiano, Guerini e associati; e varie altre raccolte di materiali, trascrizioni di conferenze, seminari (alcuni di straordinaria importanza, e tra essi: Il potere psichiatrico, Gli anormali, "Bisogna difendere la societa'", Sicurezza, territorio, popolazione, Nascita della biopolitica, L'ermeneutica del soggetto, tutti presso Feltrinelli).
Tra le opere su Michel Foucault: tra le molte disponibili segnaliamo Stefano Catucci, Introduzione a Foucault, Laterza; Vittorio Cotesta, Linguaggio, potere, individuo, Dedalo; Hubert L. Dreyfus, Paul Rabinow, La ricerca di Michel Foucault, Ponte alle Grazie; Didier Eribon, Michel Foucault, Flammarion; Francois Ewald, Anatomia e corpi politici. Su Foucault, Feltrinelli; Jose' G. Merquior, Foucault, Laterza; Judith Revel, Foucault, le parole e i poteri, Manifestolibri; Paolo Veronesi, Foucault: il potere e la parola, Zanichelli; cfr. anche il volume di "Aut aut", n. 232, settembre-ottobre 2004, monografico su "Michel Foucault e il potere psichiatrico".
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Una minima notizia su Emmanuel Levinas
Emmanuel Levinas e' nato a Kaunas in Lituania il 30 dicembre 1905 ovvero il 12 gennaio 1906 (per la nota discrasia tra i calendari giuliano e gregoriano). "La Bibbia ebraica fin dalla piu' giovane eta' in Lituania, Puskin e Tolstoj, la rivoluzione russa del '17 vissuta a undici anni in Ucraina. Dal 1923, l'Universita' di Strasburgo, in cui insegnavano allora Charles Blondel, Halbwachs, Pradines, Carteron e, piu' tardi, Gueroult. L'amicizia di Maurice Blanchot e, attraverso i maestri che erano stati adolescenti al tempo dell'affaire Dreyfus, la visione, abbagliante per un nuovo venuto, di un popolo che eguaglia l'umanita' e d'una nazione cui ci si puo' legare nello spirito e nel cuore tanto fortemente che per le radici. Soggiorno nel 1928-1929 a Friburgo e iniziazione alla fenomenologia gia' cominciata un anno prima con Jean Hering. Alla Sorbona, Leon Brunschvicg. L'avanguardia filosofica alle serate del sabato da Gabriel Marcel. L'affinamento intellettuale - e anti-intellettualistico - di Jean Wahl e la sua generosa amicizia ritrovata dopo una lunga prigionia in Germania; dal 1947 conferenze regolari al Collegio filosofico che Wahl aveva fondato e di cui era animatore. Direzione della centenaria Scuola Normale Israelita Orientale, luogo di formazione dei maestri di francese per le scuole dell'Alleanza Israelita Universale del Bacino Mediterraneo. Comunita' di vita quotidiana con il dottor Henri Nerson, frequentazione di M. Chouchani, maestro prestigioso - e impietoso - di esegesi e di Talmud. Conferenze annuali, dal 1957, sui testi talmudici, ai Colloqui degli intellettuali ebrei di Francia. Tesi di dottorato in lettere nel 1961. Docenza all'Universita' di Poitiers, poi dal 1967 all'Universita' di Parigi-Nanterre, e dal 1973 alla Sorbona. Questa disparato inventario e' una biografia. Essa e' dominata dal presentimento e dal ricordo dell'orrore nazista (...)" (Levinas, Signature, in Difficile liberte'). E' scomparso a Parigi il 25 dicembre 1995. Tra i massimi filosofi contemporanei, la sua riflessione etica particolarmente sul tema dell'altro e' di decisiva importanza.
Tra le opere di Emmanuel Levinas: segnaliamo in particolare En decouvrant l'existence avec Husserl et Heidegger (tr. it. Cortina); Totalite' et infini (tr. it. Jaca Book); Difficile liberte' (tr. it. parziale, La Scuola); Quatre lectures talmudiques (tr. it. Il Melangolo); Humanisme de l'autre homme; Autrement qu'etre ou au-dela' de l'essence (tr. it. Jaca Book); Noms propres (tr. it. Marietti); De Dieu qui vient a' l'idee (tr. it. Jaca Book); Ethique et infini (tr. it. Citta' Nuova); Transcendance et intelligibilite' (tr. it. Marietti); Entre-nous (tr. it. Jaca Book). Per una rapida introduzione e' adatta la conversazione con Philippe Nemo stampata col titolo Ethique et infini.
Tra le opere su Emmanuel Levinas: Per la bibliografia: Roger Burggraeve, Emmanuel Levinas. Une bibliographie premiere et secondaire (1929-1985), Peeters, Leuven 1986. Monografie: S. Petrosino, La verita' nomade, Jaca Book, Milano 1980; G. Mura, Emmanuel Levinas, ermeneutica e separazione, Citta' Nuova, Roma 1982; E. Baccarini, Levinas. Soggettivita' e infinito, Studium, Roma 1985; S. Malka, Leggere Levinas, Queriniana, Brescia 1986; Battista Borsato, L'alterita' come etica, Edb, Bologna 1995; Giovanni Ferretti, La filosofia di Levinas, Rosenberg & Sellier, Torino 1996; Gianluca De Gennaro, Emmanuel Levinas profeta della modernita', Edizioni Lavoro, Roma 2001. Tra i saggi, ovviamente non si puo' non fare riferimento ai vari di Maurice Blanchot e di Jacques Derrida (di quest'ultimo cfr. il grande saggio su Levinas, Violence et metaphysique, in L'ecriture et la difference, Editions du Seuil, Parigi 1967). In francese cfr. anche Marie-Anne Lescourret, Emmanuel Levinas, Flammarion; Francois Poirie', Emmanuel Levinas, Babel. Per la biografia: Salomon Malka: Emmanuel Levinas. La vita e la traccia, Jaca Book, Milano 2003.
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Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo e alla scuola di Michel Foucault e di Emmanuel Levinas, hanno riaffermato l'impegno ad opporsi a tutte le violenze con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Democrazia, giustizia e liberta'.
Prendersi cura dell'intera biosfera, unica casa comune dell'umanita'.
La nonviolenza e' in cammino. La nonviolenza e' il cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
3. ALCUNE PAROLE IN QUESTA GIORNATA
Tutte le vittime sono la nostra parte.
E tutti i poteri oppressori e assassini sono i nostri avversari.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita', e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
Siamo una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
E' un criminale e un fascista chiunque levi la sua mano su un fratello o una sorella, e chiunque con la sua indifferenza, con il suo silenzio complice, favorisca le violenze, le uccisioni, le stragi.
Vale sempre ed ovunque il dovere di salvare le vite.
Vale sempre ed ovunque il dovere di soccorrere, accogliere, assistere chi ha bisogno di aiuto.
Occorre opporsi quindi sempre alla guerra e a tutte le uccisioni.
Occorre opporsi quindi sempre al razzismo e a tutte le persecuzioni.
Occorre opporsi quindi sempre al maschilismo e a tutte le oppressioni.
La nonviolenza e' l'antifascismo vivente.
La nonviolenza adempie e invera la Resistenza contro ogni oppressione, contro ogni crimine, contro ogni disumanita'.
La nonviolenza e' il cammino.
La nonviolenza e' l'umanita' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
4. DEL RICORDO DELLE VITTIME. UN INCONTRO E UN DISCORSO IL 10 FEBBRAIO 2020 A VITERBO
Come ogni anno, anche questo 10 febbraio 2020, per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolta a Viterbo - presso la sede della struttura nonviolenta - una iniziativa di commemorazione delle vittime di cui si fa memoria nel "Giorno del ricordo" (istituito nel 2004 "al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della piu' complessa vicenda del confine orientale").
Nel corso dell'incontro dopo una ricostruzione storica delle vicende novecentesche delle popolazioni dell'area geografica considerata, dalla dominazione dell'impero austro-ungarico fino alle guerre di secessione che portarono al dissolvimento della Jugoslavia, sono state lette e commentate alcune pagine di testimonianze delle vittime delle stragi, delle persecuzioni e delle violenze ricordate in questa giornata.
Come di consueto, un'ampia bibliografia ragionata, comprensiva di ricerche e sintesi storiografiche, saggi, memorialistica ed opere letterarie, e' stata messa a disposizione di tutte le persone partecipanti.
Di seguito una sintesi della parte finale del discorso conclusivo del responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.
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1. Esseri umani
Ci riconosciamo esseri umani, e quindi riconosciamo che tutte le vittime di tutte le violenze sono esseri umani: il loro dolore e' il nostro, la loro morte ci ferisce e ci mutila.
Ci riconosciamo esseri umani, e quindi riconosciamo che ogni vittima ha il volto di Abele; e' un nostro fratello, e' una nostra sorella che subisce violenza, che e' privata di tutto, che muore.
Ma riconoscendo che ogni vittima ha il volto di Abele, riconosciamo anche che ogni carnefice ha il volto di Caino: che ogni volta che una persona viene umiliata e offesa, rapinata e percossa, perseguitata e uccisa, e' un suo fratello, un nostro fratello che la viola e la uccide.
Se ci riconosciamo esseri umani siamo quindi chiamati a una scelta: salvare la vita di Abele, fermare la mano di Caino.
Nessuno e' al di sopra e al di fuori di questa tragica realta' conflittuale che tutte e tutti ci coinvolge e ci convoca all'azione affinche' cessino per sempre la strage e l'orrore: chi non agisce per salvare le vite e' complice di chi le sopprime; chi non si pone dalla parte delle vittime si pone dalla parte dei carnefici.
Il fine primario e il valore imperituro di tutte le Resistenze alla barbarie e' questo: opporsi a tutte le stragi, salvare tutte le vite.
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2. Una sola umanita'
Questo dunque so: che ogni nazionalismo e' nostro nemico, ogni razzismo e' nostro nemico, ogni totalitarismo e' nostro nemico. Perche' noi sappiamo di essere una sola umanita': e quindi ferisce le nostre carni, brucia il nostro volto, strazia le nostre viscere, il colpo, l'abuso, l'oltraggio subito da ogni persona. Sappiamo di essere una sola umanita'.
Ogni ideologia, ogni potere, ogni prassi che negano pienezza di dignita' e di diritti anche a un solo essere umano sono ipso facto negatori della liberta' e della dignita' dell'umanita' intera.
Senza il rispetto dei diritti inerenti ad ogni persona umana non vi e' giustizia, non vi e' eguaglianza, non vi e' liberta', non vi e' responsabilita', non vi e' democrazia, non vi e' civilta', non vi e' umanita'. Vi e' solo la banalita' del male. Il male banale e radicale che tutto, e tutte e tutti, aliena, consuma ed annienta.
Il diritto e la liberazione dei popoli e il rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani sono una cosa sola. Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. E giunti ormai a questo crinale apocalittico, dopo Auschwitz e dopo Hiroshima, sappiamo che non hanno piu' senso divisioni e gerarchie, sappiamo di essere una sola umana famiglia, sappiamo che o ci salveremo insieme, o insieme periremo. La casa sta gia' bruciando, nessuno resti a guardare.
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3. Cio' che so, cio' che credo
E quindi questo so: che tutte le vittime sono la mia parte.
E quindi questo so: che a tutte le uccisioni occorre opporsi.
Sono la mia parte le vittime dei lager come le vittime dei gulag.
Sono la mia parte tutti gli innocenti perseguitati e assassinati.
Chiamo fascismo il disprezzo per la vita umana, l'uso della violenza, la persecuzione degli innocenti, l'ordine dei lager e delle stragi. Non conta quale giubba vestano i carnefici, sotto quale vessillo si pongano, con quali retoriche pretendano di ammantarsi: chi opprime, perseguita, scaccia, ferisce, tortura, viola ed uccide, si e' gia' posto al seguito del male, si e' gia' posto contro l'umanita' intera.
Chiamo antifascismo la lotta per la salvezza comune di tutti gli esseri umani. Chi non si adopera per salvare le vite, chi le vite lascia distruggere, chi le vite estingue, non e' un antifascista.
Sostengo che compito primo di ogni persona decente e' opporsi alla violenza.
Sostengo che compito primo di ogni persona decente e' salvare tutte le vite.
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4. Le parole e le azioni
Misuro la verita' delle parole che vengono pronunciate oggi sulle tragedie e sulle vittime del secolo breve, dalle azioni che vengono compiute oppure omesse oggi per soccorrere e salvare i naufraghi nel Mediterraneo, i prigionieri dei lager libici, chi muore di fame e di stenti e di paura, chi fugge dalle guerre e dalle dittature, le sorelle e i fratelli ridotti in schiavitu' finanche nel nostro paese.
Chi non s'impegna per salvare le vite oggi, chi oggi non lotta per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, chi oggi non soccorre, non accoglie, non assiste chi ha disperato bisogno di aiuto, chi oggi e' mandante o complice delle stragi e dell'orrore odierni, ebbene, non puo' ricordare con voce sincera e limpido animo le vittime di allora, poiche' con la sua condotta attuale quelle vittime ancora una volta offende e sfigura ed oltraggia.
Chi oggi non si batte contro la guerra e tutte le uccisioni, chi oggi non si batte contro il razzismo e tutte le persecuzioni, chi oggi non si batte contro il maschilismo e tutte le oppressioni, non pretenda di dire parole in ricordo delle persone che sono state vittime delle guerre e delle dittature, del razzismo e delle persecuzioni, del maschilismo e dell'oppressione, della violenza che sempre e' nemica dell'umanita' intera.
Solo chi oggi si batte per salvare le vite oggi in pericolo e' sincero nel ricordo e nel lutto delle vittime di allora.
Solo chi oggi prosegue la lotta per la liberazione e la convivenza di tutti gli esseri umani e' veritiero nel ricordo e nel lutto delle vittime di allora.
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5. Una strage e' una strage e' una strage
Mente per la gola chi pretende di opporre vittima innocente a vittima innocente in una macabra, algida, disumanata contabilita' dell'orrore. E rivela cosi' un cuore di sasso, un cuore di drago.
Perche' in verita' ogni vittima innocente e' sorella ad ogni altra vittima innocente.
E una strage e' una strage e' una strage.
E il primo dovere di ogni essere umano e' agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorrebbe che le altre persone agissero nei suoi confronti.
Se non ci riconosceremo una sola umanita' non vi sara' salvezza per nessuno.
A questo ci convocano tutte le vittime di tutte le violenze: all'aiuto reciproco, al mutuo soccorso, all'opera di cura sollecita e responsabile per ogni altra persona, alla condivisione del bene e dei beni.
Le vittime che ricordiamo il 10 febbraio, come tutte le vittime della violenza, ci convocano a questo dovere di universale fraternita' e sororita', a questo dovere di opporci a tutte le violenze.
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6. La nonviolenza e' l'antifascismo
Chiamiamo nonviolenza la lotta nitida e intransigente, concreta e coerente, contro ogni menzogna e contro ogni oppressione; la lotta per far cessare tutte le violenze; la lotta per inverare l'umanita' dell'umanita'; la lotta comune per il bene comune dell'umanita' intera; alla scuola di Rosa Luxemburg e di Mohandas Gandhi, di Simone Weil e di Martin Luther King, di Virginia Woolf e di Nelson Mandela, di Hannah Arendt e di Luce Fabbri.
Chiamiamo nonviolenza l'antifascismo che s'invera nella liberazione comune.
Chiamiamo nonviolenza l'umanita' in cammino sulla via della solidarieta', della condivisione del bene e dei beni.
In questo giorno di memoria e di lutto ricordare le vittime di stragi e persecuzioni ci convoca ancora una volta a questo ineludibile compito: salvare le vite; soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; essere qui ed ora, nel nostro concreto agire, l'umanita' come dovrebbe essere.
Nel ricordo di tutte le vittime ci si impegni hic et nunc per abolire guerre e dittature, persecuzioni e violenze.
Nel ricordo di tutte le vittime nessuna persona sia piu' abbandonata alla paura e al dolore, al male alla morte.
Nel ricordo di tutte le vittime ci si adoperi per il bene comune dell'umanita'.
Nel ricordo di tutte le vittime la nonviolenza e' in cammino.
5. TRENT'ANNI FA LA LIBERAZIONE DI NELSON MANDELA. UNA COMMEMORAZIONE A VITERBO
Ricorrendo il trentesimo anniversario della liberazione di Nelson Mandela dalle carceri del rgime razzista sudafricano, evento che di li' a poco portera' alla fine del regime dell'apartheid in Sudafrica ed all'elezione dell'eroe antirazzista a primo presidente democraticamente eletto, la mattina di martedi' 11 febbraio 2020 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolta una commossa commemorazione.
Sono state letti e commentati alcuni brani di tre fondamentali discorsi di Nelson Mandela, e ne e' stata ricostruita la figura, l'azione, il messaggio.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha anche ricordato le esperienze della solidarieta' italiana con Nelson Mandela e con il movimento antiapartheid, ed evidenziato come quell'impegno debba proseguire oggi nel contrastare la violenza razzista in Italia, nel soccorrere, accogliere ed assistere gli esseri umani in fuga da fame e guerre, nell'opporsi allo schiavismo e al fascismo che torna nel nostro paese e in Europa.
Nel ricordo di Nelson Mandela ci si impegni per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia.
Nel ricordo di Nelson Mandela ci si impegni per il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani, in Italia ed ovunque, a cominciare dal diritto di voto per tutte le persone che vivono nel nostro paese: "Una persona, un voto".
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Cessi la violenza razzista e schiavista.
Siano soccorsi tutti gli esseri umani in pericolo.
Siano soccorsi tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni persona si senta responsabile di tutto, ogni persona fratello e sorella di ogni altra persona.
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Che il Parlamento italiano abroghi finalmente le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti da uno sciagurato governo da mesi decaduto che ha commesso crimini gravissimi in flagrante violazione della Costituzione italiana, del diritto internazionale, di fondamentali diritti umani.
Che i ministri responsabili di scellerati crimini contro l'umanita', di abominevoli violazioni della Costituzione repubblicana, ed i parlamentari che con il loro voto quei crimini hanno consentito, siano finalmente chiamati a risponderne in tribunale; che i responsabili di mostruosi crimini contro l'umanita', di abominevoli violazioni della Costituzione repubblicana, siano allontanati subito e per sempre da tutti i pubblici uffici.
Che cessi l'ignobile e feroce complicita' italiana con gli schiavisti e i lager libici.
Che cessi la strage degli innocenti nel Mediterraneo: sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Che cessino la schiavitu', le persecuzioni, la segregazione, i campi di concentramento e l'apartheid in Italia: siano riconosciuti tutti i diritti sociali, civili, politici, ed in primo luogo il diritto di voto, a tutte le persone che vivono nel nostro paese. "Una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia.
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Cessino per sempre tutte le guerre e le uccisioni, tutte le persecuzioni e le violenze.
Sia soccorsa, accolta e assistita ogni persona bisognosa di aiuto.
Siano condivisi il bene e i beni.
Chi salva una vita salva il mondo.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la comune liberazione, per la salvezza ed il bene comune dell'umanita'.
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Una minima notizia su Nelson Mandela
Nelson Mandela e' stato uno dei piu' grandi eroi della lotta contro il razzismo, per la dignita' di ogni essere umano; nato il 18 luglio 1918, tra i leader principali dell'African National Congress, nel 1964 e' condannato all'ergastolo dal regime razzista sudafricano; nel corso dei decenni la sua figura diventa una leggenda e un punto di riferimento in tutto il mondo; uscira' dal carcere l'11 febbraio 1990 come un eroe vittorioso; premio Nobel per la pace nel 1993, primo presidente del Sudafrica finalmente democratico compira' il miracolo della riconciliazione; e' deceduto il 5 dicembre 2013.
Tra le opere di Nelson Mandela: fondamentale e' l'autobiografia Lungo cammino verso la liberta', Feltrinelli, Milano 1995; e' ora disponibile anche la seconda parte della biografia: Nelson Mandela e Mandla Langa, La sfida della liberta'. Come nasce una democrazia, Feltrinelli, Milano 2018; di grande importanza anche la raccolta delle Lettere dal carcere, Il Saggiatore, Milano 2018. Tra le raccolte di scritti ed interventi pubblicate prima della liberazione cfr. La lotta e' la mia vita, Comune di Reggio Emilia, 1985; La non facile strada della liberta', Edizioni Lavoro, Roma 1986; tra le raccolte pubblicate successivamente alla liberazione: Tre discorsi, Centro di ricerca per la pace, Viterbo 1991; Contro ogni razzismo, Mondadori, Milano 1996; Mai piu' schiavi, Mondadori, Milano 1996 (il volume contiene un intervento di Nelson Mandela ed uno di Fidel Castro); Io, Nelson Mandela, Sperling & Kupfer, Milano 2010, 2013; Bisogna essere capaci di sognare, Rcs, Milano 2013.
Tra le opere su Nelson Mandela: Mary Benson, Nelson Mandela: biografia, Agalev, Bologna 1988; François Soudan, Mandela l'indomabile, Edizioni Associate, Roma 1988; Jean Guiloineau, Nelson Mandela, Mondadori, Milano 1990; John Vail, I Mandela, Targa Italiana, Milano 1990; Fatima Meer, Il cielo della speranza, Sugarco, Milano 1990; John Carlin, Mandela. Ritratto di un sognatore, Sperling & Kupfer, Milano 2013; Christo Brand, Mandela. L'uomo che ha cambiato il mondo, Newton Compton, Roma 2014. Si veda anche: Winnie Mandela, Finche' il mio popolo non sara' libero, Sugarco, Milano 1986; Nancy Harrison, Winnie Mandela, Jaca Book, Milano 1987; ed ancora: Desmond Tutu, Anch'io ho il diritto di esistere, Queriniana, Brescia 1985; Desmond Tutu, Non c'e' futuro senza perdono, Feltrinelli, Milano 2001; Desmond Tutu, Anche Dio ha un sogno, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2004; ed anche: Nadine Gordimer, Vivere nell'interregno, Feltrinelli, Milano 1990; ed ancora almeno: Marcello Flores (a cura di), Verita' senza vendetta. L'esperienza della Commissione sudafricana per la verita' e la riconciliazione, Manifestolibri, Roma 1999.
6. KIRK DOUGLAS
E' deceduto Kirk Douglas, attore, che fu protagonista di due indimenticabili film di Stanley Kubrick, Orizzonti di gloria e Spartacus, che restano due capolavori del cinema antimilitarista e antischiavista.
Non solo sullo schermo ma anche nella vita fu impegnato contro il razzismo. Con gratitudine lo ricordiamo.
7. MIRELLA FRENI
E' deceduta Mirella Freni, soprano, per sempre commovente interprete pucciniana.
Con gratitudine la ricordiamo.
8. LI WENLIANG
E' deceduto Li Wenliang, il medico cinese che per primo diede l'allarme sull'emergenza del coronavirus.
Un eroe dell'umanita'. Con gratitudine lo ricordiamo.
9. CLAIRE BRETECHER
E' deceduta Claire Bretecher, narratrice e disegnatrice, che sapeva tutto del cuore delle persone e del mondo.
Con gratitudine la ricordiamo.
10. PERCHE' L'EX MINISTRO DELL'INTERNO DEVE ESSERE PROCESSATO E CONDANNATO PER I CRIMINI RAZZISTI COMMESSI
Sono una persona amica della nonviolenza, e da decenni partecipo del movimento che si batte per l'abolizione delle "istituzioni totali" che negano la dignita' umana, per "liberarsi dalla necessita' del carcere", per una giustizia riparativa. Cosi' non auguro affatto all'ex-ministro del'Interno il carcere, ma credo sia giusto e necessario che sia processato e condannato per i crimini razzisti commessi, e che sia conseguentemente allontanato da tutti i pubblici uffici. Poi cessi di propagandare il razzismo e di promuovere la persecuzione di esseri umani innocenti, abbia una buona e lunga vita, rifletta sugli errori e gli orrori commessi, e si adoperi a porre rimedio per quanto possibile al male compiuto.
Scrivo queste righe perche' mi sembra che in questi giorni l'ex-ministro dell'Interno ed i suoi sodali e sostenitori stiano scandalosamente diffondendo una rappresentazione falsa della realta'; perche' mi sembra che incredibilmente tanta parte dell'opinione pubblica non solo non si indigni per una cosi' grave mistificazione, ma anzi la subisca e - come in stato di narcosi o di ipnosi - la accetti; e perche' mi sembra che la quasi totalita' delle forze democratiche e delle voci pubbliche ragionevoli assurdamente tacciano, col loro silenzio e la loro inerzia quasi avallando le menzogne propalate dalla propaganda razzista.
Cosi', da semplice "quidam de populo", mi sembra doveroso prendere la parola per dire tre cose che mi sembrano vere ed evidenti.
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La prima: nel caso della nave Gregoretti, come gia' in quello della nave Diciotti, come in altri casi ancora, non vi e' dubbio che ritardando (ovvero addirittura cercando di impedire) l'approdo in salvo nel nostro paese dei naufraghi soccorsi in mare, sia stato commesso il reato di sequestro di persona.
La seconda: non vi e' dubbio che questo reato sia stato commesso come parte di una piu' ampia azione volta a promuovere - e addirittura a imporre - l'omissione di soccorso dei naufraghi e la prosecuzione della persecuzione dei migranti in fuga da fame e guerre, in fuga da schiavitu' e dittature, in fuga dai lager libici.
La terza: non vi e' dubbio che la politica persecutoria contro i migranti e contro i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, politica persecutoria di cui i due scellerati "decreti sicurezza della razza" costituiscono l'inequivocabile esplicitazione, sia stata una politica razzista, violatrice del diritto internazionale ed incostituzionale; sia stata una politica violatrice di diritti umani fondamentali; sia stata una politica che costituiva un flagrante crimine contro l'ordinamento costituzionale della Repubblica italiana e contro l'umanita'.
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Il governo del 2018-2019 di cui l'ex-ministro dell'Interno si presentava ed era percepito come il vero capo ha commesso abominevoli crimini razzisti, abominevoli crimini contro l'umanita'.
La sua azione ha cercato di impedire che i naufraghi venissero soccorsi, cosi' condannandoli a morire nel Mediterraneo; la sua azione ha cercato di impedire che i sopravvissuto dei lager libici potessero giungere in salvo in Italia; la sua azione ha violato il primo dovere di ogni civile istituto: il dovere di salvare le vite, il dovere di soccorrere, accogliere ed assistere i naufraghi, il dovere di salvare e aiutare i perseguitati; la sua azione ha avuto effetti criminali e criminogeni, ha promosso e imposto persecuzioni razziste; la sua azione ha violato il diritto internazionale, le leggi ordinarie del nostro paese e la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Di tutto cio' quel governo deve rispondere nelle aule di giustizia ai sensi delle leggi del nostro paese.
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L'Italia e' una repubblica democratica.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 12 febbraio 2020
11. "FIGURE DELLA NONVIOLENZA IN ITALIA: BIANCA GUIDETTI SERRA E FRANCA ONGARO BASAGLIA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Mercoledi' 12 febbraio 2020 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di studio e di riflessione sul tema: "Figure della nonviolenza in Italia: Bianca Guidetti Serra e Franca Ongaro Basaglia".
Nel corso dell'incontro, dopo una presentazione delle figure, del pensiero, dell'azione e delle opere di Bianca Guidetti Serra e di Franca Ongaro Basaglia, sono stati letti e commentati alcuni testi delle due grandi figure della nonviolenza.
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Una minima notizia su Bianca Guidetti Serra
Bianca Guidetti Serra, impegnata nella Resistenza, avvocato, parlamentare, e' stata una delle figure piu' autorevoli della vita democratica italiana. Nata a Torino il 19 agosto 1919, e' deceduta a Torino il 24 giugno 2014. Dal sito della casa editrice Einaudi riprendiamo il seguente breve profilo: "Bianca Guidetti Serra ha svolto l'attivita' di avvocato penalista dal 1947 al 2001 (oltre all'impegno, a fianco del sindacato, in molteplici cause di lavoro, come nel campo del diritto di famiglia e della tutela dei piu' deboli, minori e carcerati). E' stata parlamentare nella decima legislatura (1987-91) e per vari anni consigliere comunale a Torino". Tra le opere di Bianca Guidetti Serra: Felicita' nell'adozione, Ferro, Milano 1968; (con Francesco Santanera), Il paese dei Celestini, Einaudi, Torino 1973; Compagne, Einaudi, Torino 1977; Le schedature Fiat, Rosenberg & Sellier, Torino 1984; Storie di giustizia, ingiustizia e galera, Linea d'ombra, Milano 1994; Bianca la rossa, Einaudi, Torino 2009; Contro l'ergastolo. Il processo alla banda Cavallero, Edizioni dell'Asino, Roma 2010. Riportiamo di seguito una sintesi della commemorazione di Banca Guidetti Serra tenuta a Viterbo all'indomani della scomparsa nel giugno 2014: "E' deceduta Bianca Guidetti Serra. La nonviolenza, l'antifascismo, il movimento delle oppresse e degli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita', perdono una compagna e una maestra. Resta la sua luminosa testimonianza, resta l'opera sua alacre e generosa, resta la sua lezione di fedelta' al vero e al bene, resta il suo amore per l'umanita'. La lotta che e' stata anche sua, la lotta per la giustizia, la liberta', la solidarieta', la lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, la lotta per la protezione dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, questa lotta continua. Bianca Guidetti Serra e' deceduta, ma non muore il valore della sua persona. Tutto travolge il tempo, ma la memoria dell'esistenza delle persone buone resta per sempre con l'umanita' in cammino, per sempre recando conforto e speranza, vivente esempio ed appello costante all'agire morale, alla civile virtu', all'aiuto reciproco, al bene comune".
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Una minima notizia su Franca Ongaro Basaglia
Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005".
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Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo e alla scuola di Bianca Guidetti Serra e di Franca Ongaro Basaglia, hanno riaffermato l'impegno ad opporsi a tutte le violenze con la scelta nitida e intransigente, concreta e coerente, della nonviolenza.
Contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Democrazia, giustizia e liberta'.
Con la forza della verita', con la scelta della solidarieta'.
Prendersi cura dell'intera biosfera, unica casa comune dell'umanita'.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione, per la salvezza comune, per il bene comune dell'umanita' intera.
La nonviolenza e' l'antibarbarie.
La nonviolenza e' il principio responsabilita' che si adempie nella condivisione del bene e dei beni.
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' l'umanita' in cammino.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 370 del 12 marzo 2020
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