[Nonviolenza] Telegrammi. 3664



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3664 del 29 febbraio 2020
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Augusto Cavadi ricorda Sergio Di Vita
2. I vecchi compagni
3. "E la loro pieta' sia piu' perfetta". Rileggendo alcune poesie di Mario Luzi nel XV anniversario della scomparsa
4. Siano finalmente processati i ministri del governo razzista per i crimini contro l'umanita' commessi nel 2018-2019
5. Abrogare gli scellerati ed incostituzionali "decreti sicurezza della razza"
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. LUTTI. AUGUSTO CAVADI RICORDA SERGIO DI VITA
[Ringraziamo di cuore Augusto Cavadi per averci messo a disposizione questo suo ricordo (originariamente pubblicato nella cronaca di Palermo del quotidiano "La Repubblica" il 28 febbraio 2020) del comune indimenticabile amico Sergio Di Vita]

Quando si sfogliano i quotidiani si resta impressionati dalla marea di cattiverie, di crudelta', di ingiustizie, di imbrogli, di tradimenti, di falsita', di corruzione, di stupidita', di violenza, di volgarita' che ci assedia da ogni lato. Non so a voi, ma a me ogni tanto ritorna una domanda: com'e' che ancora reggiamo? Com'e' che Palermo, la Sicilia, l'Italia…non sono state ancora sommerse da questo fango tracimante, dilagante, asfissiante? A forza di parassiti che ne succhiano la linfa, l'albero non dovrebbe essere ormai essiccato e abbattuto?
Poi un giorno, cosi', all'improvviso, ti muore un amico. Per esempio Sergio Di Vita. E allora hai come un'intuizione: come racconta il mito di Colapesce, qualcuno - sommerso sotto la superficie delle onde schiumose - regge una delle colonne su cui galleggia l'isola. In silenzio, quasi nell'anonimato, del tutto ignorato dai riflettori dei media, questo qualcuno c'e'. Al risveglio, la mattina, dedica qualche ora alla lettura di Gandhi o di Martin Luther King. Oppure all'ascolto di Bach o di Mozart. Ma non e' un orso solitario. Un giorno accoglie un'amica che cerca ascolto attento, paziente. Un altro giorno un amico che soffre di dolori reumatici e vuole provare un po' di shiatsu praticato con competenza. Una volta a settimana guida un gruppo di amici che vogliono approfondire insieme a lui l'antroposofia di Rudolf Steiner.
E, quando necessario, esce anche da casa. Perche' - siamo negli anni Ottanta - ogni giovedi' sera ci si riunisce al Palazzo del Comune come Co.c.i.pa. (Coordinamento cittadino informazione e partecipazione) per studiare i bilanci preventivi e discuterli con gli assessori dei vari settori. Perche' - siamo negli anni Novanta - c'e' da affiancare i diseredati concittadini del movimento dei "senza-casa" che chiedono l'assegnazione degli appartamenti sequestrati ai mafiosi. Perche' - siamo all'alba del Terzo millennio - c'e' da sostenere il gruppo delle donne di  Benin City, desiderose di riscatto sociale e di inserimento lavorativo nella nuova patria. Gia': gli africani. Prima gli italiani o prima gli stranieri? Prima chi soffre di piu'. Come far udire, da Palermo a Bruxelles, la voce di chi non ha voce? Sergio fonda e gestisce, gratuitamente e quasi da solo, "Congosol", un'agenzia d'informazione di prima mano sul Congo.
Tanto impegno sociale non era frutto tanto di emotivita', di coinvolgimento sentimentale, ma si basava ancor piu' su una formazione solida e continua: amava documentarsi incessantemente, leggendo e facendo conoscere - con i suoi seminari, i suoi laboratori e i suoi scritti - autori di ogni parte del mondo. Accademico di nessuna accademia, riteneva che nessuna tematica gli dovesse restare del tutto estranea. Ha attivato e diretto, sino alle ultime ore di vita, presso la "Casa dell'equita' e della bellezza", il "Gruppo di formazione al Teatro degli oppressi (secondo l'insegnamento di Augusto Boal) e alla nonviolenza attiva", a cui hanno preso parte - in tempi e modi differenti - centinaia di persone. Soprattutto negli ultimi anni evitava di lasciarsi coinvolgere in altre organizzazioni e in altri progetti: "Preferisco fare poche cose, ma con la maggiore serieta' di cui sono capace".
Con lui se ne va uno dei tanti "militi ignoti" della militanza civica di cui non parleranno i libri di storia, a cui forse verra' intestata una stradina di periferia, ma senza i quali sarebbe inspiegabile come mai una citta' regga al logorio continuo dei furbi, degli approfittatori, degli egoisti perbene. Se ne va uno dei cittadini che, per rievocare la celebre frase di Kennedy, non si chiedono soltanto cosa la societa' possa fare per loro, ma anche cosa essi possano fare per la societa'.

2. REPETITA IUVANT. I VECCHI COMPAGNI

Hanno poi anche questo vizio
i vecchi compagni

Molti altri ne hanno ma tutti
perdonabili e perdonati
perche' sono i vecchi compagni
che ne abbiamo passate tante
e sappiamo che sono brava gente

Col tempo si sono fatti curvi
la voce stridula che una volta era tonante
sembrano rimpicciolirsi ogni giorno di piu'
ma lo spirito e' quello di un tempo
e' quello di sempre il cuore
i vecchi compagni

Ci ricordiamo di quella volta
e di quell'altra e mentre ti ricordi
piangi e te ne vergogni
lo sai che non devi piangere mai
eppure piangi
mentre ricordi

E' che ne conosciamo le virtu'
dei vecchi compagni e gli atti di valore
la loro stanchezza le loro fisime
l'amarezza che talora li rende
di legno e di pece non conta
ci si conosce da cosi' tanto
si chiude un occhio sul sospiro di dolore
di chi ha lottato per l'intera vita
per ridurre il dolore nel mondo

Hanno poi anche questo vizio
i vecchi compagni
di morire e di abbandonarci.

3. MEMORIA. "E LA LORO PIETA' SIA PIU' PERFETTA". RILEGGENDO ALCUNE POESIE DI MARIO LUZI NEL XV ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Il 28 febbraio 2020 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' svolto un incontro in memoria dell'illustre poeta Mario Luzi, deceduto il 28 febbraio 2005.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.
Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate alcune poesie di Luzi, soffermandosi in particolare su uno dei suoi capolavori, "Presso il Bisenzio", di cui si seguito si riproduce il testo integrale.
*
Mario Luzi: Presso il Bisenzio

La nebbia ghiacciata affumica la gora della concia
e il viottolo che segue la proda. Ne escono quattro
non so se visti o non mai visti prima,
pigri nell'andatura, pigri anche nel fermarsi fronte a fronte.
Uno, il piu' lavorato da smanie e il piu' indolente,
mi si fa incontro, mi dice: "Tu? Non sei dei nostri.
Non ti sei bruciato come noi al fuoco della lotta
quando divampava e ardevano nel rogo bene e male".
Lo fisso senza dar risposta nei suoi occhi vizzi, deboli,
e colgo mentre guizza lungo il labbro di sotto un'inquietudine.
"Ci fu solo un tempo per redimersi" qui il tremito
si torce in tic convulso "o perdersi, e fu quello".
Gli altri costretti a una sosta impreveduta
danno segni di fastidio, ma non fiatano,
muovono i piedi in cadenza contro il freddo
e masticano gomma guardando me o nessuno.
"Dunque sei muto?" imprecano le labbra tormentate
mentre lui si fa sotto e retrocede
frenetico, piu' volte, finche' e' la'
fermo, addossato a un palo, che mi guarda
tra ironico e furente. E aspetta. Il luogo,
quel poco ch'e' visibile, e' deserto;
la nebbia stringe dappresso le persone
e non lascia apparire che la terra fradicia dell'argine
e il cigaro, la pianta grassa dei fossati che stilla muco.
E io: "E' difficile spiegarti. Ma sappi che il cammino
per me era piu' lungo che per voi
e passava da altre parti". "Quali parti?"
Come io non vado avanti,
mi fissa a lungo ed aspetta. "Quali parti?"
I compagni, uno si dondola, uno molleggia il corpo sui garetti
e tutti masticano gomma e mi guardano, me oppure il vuoto.
"e' difficile, difficile spiegarti".
C'E' silenzio a lungo,
mentre tutto E' fermo,
mentre l'acqua della gora fruscia.
Poi mi lasciano li' e io li seguo a distanza.

Ma uno d'essi, il piu' giovane, mi pare, e il piu' malcerto,
si fa da un lato, s'attarda sul ciglio erboso ad aspettarmi
mentre seguo lento loro inghiottiti dalla nebbia. A un passo
ormai, ma senza ch'io mi fermi, ci guardiamo,
poi abbassando gli occhi lui ha un sorriso da infermo.
"O Mario" dice e mi si mette al fianco
per quella strada che non e' una strada
ma una traccia tortuosa che si perde nel fango
"guardati, guardati d'attorno. Mentre pensi
e accordi le sfere d'orologio della mente
sul moto dei pianeti per un presente eterno
che non e' il nostro, che non e' qui ne' ora,
volgiti e guarda il mondo come e' divenuto,
poni mente a che cosa questo tempo ti richiede,
non la profondita', ne' l'ardimento,
ma la ripetizione di parole,
la mimesi senza perche' ne' come
dei gesti in cui si sfrena la nostra moltitudine
morsa dalla tarantola della vita, e basta.
Tu dici di puntare alto, di la' dalle apparenze,
e non senti che e' troppo. Troppo, intendo,
per noi che siamo dopo tutto i tuoi compagni,
giovani ma logorati dalla lotta e piu' che dalla lotta, dalla sua mancanza umiliante".
Ascolto insieme i passi nella nebbia dei compagni che si eclissano
e questa voce venire a strappi rotta da un ansito.
Rispondo: "Lavoro anche per voi, per amor vostro".
Lui tace per un po' quasi a ricever questa pietra in cambio
del sacco doloroso vuotato ai miei piedi e spanto.
E come io non dico altro, lui di nuovo: "O Mario,
com'e' triste essere ostili, dirti che rifiutiamo la salvezza,
ne' mangiamo del cibo che ci porgi, dirti che ci offende".
Lascio placarsi a poco a poco il suo respiro mozzato dall'affanno
mentre i passi dei compagni si spengono
e solo l'acqua della gora fruscia di quando in quando.
"E' triste, ma e' il nostro destino: convivere in uno stesso tempo e luogo
e farci guerra per amore. Intendo la tua angoscia,
ma sono io che pago tutto il debito. E ho accettato questa sorte".
E lui, ora smarrito ed indignato: "Tu? tu solamente?"
Ma poi desiste dallo sfogo, mi stringe la mano con le sue convulse
e agita il capo: "O Mario, ma e' terribile, e' terribile tu non sia dei nostri".
E piange, e anche io piangerei
se non fosse che devo mostrarmi uomo a lui che pochi ne ha veduti.
Poi corre via succhiato dalla nebbia del viottolo.

Rimango a misurare il poco detto,
il molto udito, mentre l'acqua della gora fruscia,
mentre ronzano fili alti nella nebbia sopra pali e antenne.
"Non potrai giudicare di questi anni vissuti a cuore duro,
mi dico, potranno altri in un tempo diverso.
Prega che la loro anima sia spoglia
e la loro pieta' sia piu' perfetta".

4. REPETITA IUVANT. SIANO FINALMENTE PROCESSATI I MINISTRI DEL GOVERNO RAZZISTA PER I CRIMINI CONTRO L'UMANITA' COMMESSI NEL 2018-2019

Che siano finalmente processati i ministri del governo razzista per i crimini contro l'umanita' commessi nel 2018-2019.
Che siano finalmente processati i ministri del governo razzista per le flagranti violazioni del diritto internazionale e della legalita' costituzionale commesse nel 2018-2019.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
La strage degli innocenti nel Mediterraneo e' un crimine contro l'umanita'.
La schiavitu', le persecuzioni e l'apartheid in Italia sono un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. ABROGARE GLI SCELLERATI ED INCOSTITUZIONALI "DECRETI SICUREZZA DELLA RAZZA"

Nonostante che il governo razzista sia caduto ormai dalla scorsa estate, restano assurdamente, scandalosamente, obbrobriosamente ancora in vigore alcune delle sue scellerate ed incostituzionali misure razziste che violano fondamentali diritti umani, il diritto internazionale e la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Come ad esempio le misure razziste contenute negli infami "decreti sicurezza della razza".
Cosi' come e' giusto, necessario e urgente che finalmente tutti i ministri di allora siano tratti in tribunale a rispondere dei reati razzisti commessi, ugualmente e' giusto, necessario e urgente che quelle misure razziste ed incostituzionali siano abrogate.
*
E' evidente che essendo restato al governo uno dei due partiti che diedero vita al criminale governo razzista nel 2018-2019, e che anzi lo stesso presidente del consiglio dei ministri attuale e' ancora quello che presiedette quel gabinetto razzista, ancora non e' stata pienamente ripristinata la democrazia e la legalita' costituzionale.
Ma e' altrettanto evidente che la democrazia e la legalita' costituzionale devono essere infine ripristinate; che deve cessare la violenza razzista; che quelle misure disumane devono essere abolite, e quei disumani ministri ed i complici loro devono essere allontanati dalle istituzioni democratiche.
*
Contrastare il razzismo e il fascismo, ripristinare la vigenza dei diritti umani e della legalita' democratica, non sono compiti da subordinare a calcoli tattici e a giochi di palazzo, sono invece obbligo morale e civile, dovere fondativo dell'ordinamento democratico e della civile convivenza, sono indispensabile inveramento della Costituzione, sono la politica prima che si oppone alla folle barbarie, che si oppone alle stragi degli innocenti.
Cosicche' non si perda piu' tempo: siano immediatamente abrogati gli scellerati ed incostituzionali "decreti sicurezza della razza".
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Sia soccorsa, accolta e assistita ogni persona bisognosa di aiuto.
Siano rispettati tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

7. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Franco Fortini, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2014, pp. LXIV + 888.
- Sylvia Plath, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, pp. LXIV + 886.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3664 del 29 febbraio 2020
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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