[Nonviolenza] Perche' l'ex-ministro dell'Interno deve essere processato e condannato per i crimini razzisti commessi



PERCHE' L'EX MINISTRO DELL'INTERNO DEVE ESSERE PROCESSATO E CONDANNATO PER I CRIMINI RAZZISTI COMMESSI

Sono una persona amica della nonviolenza, e da decenni partecipo del movimento che si batte per l'abolizione delle "istituzioni totali" che negano la dignita' umana, per "liberarsi dalla necessita' del carcere", per una giustizia riparativa. Cosi' non auguro affatto all'ex-ministro del'Interno il carcere, ma credo sia giusto e necessario che sia processato e condannato per i crimini razzisti commessi, e che sia conseguentemente allontanato da tutti i pubblici uffici. Poi cessi di propagandare il razzismo e di promuovere la persecuzione di esseri umani innocenti, abbia una buona e lunga vita, rifletta sugli errori e gli orrori commessi, e si adoperi a porre rimedio per quanto possibile al male compiuto.
Scrivo queste righe perche' mi sembra che in questi giorni l'ex-ministro dell'Interno ed i suoi sodali e sostenitori stiano scandalosamente diffondendo una rappresentazione falsa della realta'; perche' mi sembra che incredibilmente tanta parte dell'opinione pubblica non solo non si indigni per una cosi' grave mistificazione, ma anzi la subisca e - come in stato di narcosi o di ipnosi - la accetti; e perche' mi sembra che la quasi totalita' delle forze democratiche e delle voci pubbliche ragionevoli assurdamente tacciano, col loro silenzio e la loro inerzia quasi avallando le menzogne propalate dalla propaganda razzista.
Cosi', da semplice "quidam de populo", mi sembra doveroso prendere la parola per dire tre cose che mi sembrano vere ed evidenti.
*
La prima: nel caso della nave Gregoretti, come gia' in quello della nave Diciotti, come in altri casi ancora, non vi e' dubbio che ritardando (ovvero addirittura cercando di impedire) l'approdo in salvo nel nostro paese dei naufraghi soccorsi in mare, sia stato commesso il reato di sequestro di persona.
La seconda: non vi e' dubbio che questo reato sia stato commesso come parte di una piu' ampia azione volta a promuovere - e addirittura a imporre - l'omissione di soccorso dei naufraghi e la prosecuzione della persecuzione dei migranti in fuga da fame e guerre, in fuga da schiavitu' e dittature, in fuga dai lager libici.
La terza: non vi e' dubbio che la politica persecutoria contro i migranti e contro i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, politica persecutoria di cui i due scellerati "decreti sicurezza della razza" costituiscono l'inequivocabile esplicitazione, sia stata una politica razzista, violatrice del diritto internazionale ed incostituzionale; sia stata una politica violatrice di diritti umani fondamentali; sia stata una politica che costituiva un flagrante crimine contro l'ordinamento costituzionale della Repubblica italiana e contro l'umanita'.
*
Il governo del 2018-2019 di cui l'ex-ministro dell'Interno si presentava ed era percepito come il vero capo ha commesso abominevoli crimini razzisti, abominevoli crimini contro l'umanita'.
La sua azione ha cercato di impedire che i naufraghi venissero soccorsi, cosi' condannandoli a morire nel Mediterraneo; la sua azione ha cercato di impedire che i sopravvissuto dei lager libici potessero giungere in salvo in Italia; la sua azione ha violato il primo dovere di ogni civile istituto: il dovere di salvare le vite, il dovere di soccorrere, accogliere ed assistere i naufraghi, il dovere di salvare e aiutare i perseguitati; la sua azione ha avuto effetti criminali e criminogeni, ha promosso e imposto persecuzioni razziste; la sua azione ha violato il diritto internazionale, le leggi ordinarie del nostro paese e la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Di tutto cio' quel governo deve rispondere nelle aule di giustizia ai sensi delle leggi del nostro paese.
*
L'Italia e' una repubblica democratica.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 12 febbraio 2020

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it