[Nonviolenza] Archivi. 367



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Numero 367 del 9 febbraio 2020

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di gennaio 2020 (parte prima)
2. Se si debbano processare i ministri e gli ex-ministri responsabili di crimini contro l'umanita'
3. L'omicida
4. L'unica speranza
5. Opporsi alla guerra
6. Lina Caffaratto Colajanni
7. Opporsi alla guerra
8. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni
9. Contro il razzismo, contro il fascismo
10. Italo Moretti
11. Benedetto Vecchi
12. Ogni essere umano
13. Sempre e solo
14. Il 27 gennaio, "Giorno della memoria", si realizzino ovunque iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza e d'impegno
15. Un messere
16. Brevissima un'epistola alle senatrici ed ai senatori che compongono la Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
17. Per oltre un anno
18. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Salvare le vite e' il primo dovere
19. Solidarieta' e gratitudine a Bruno Segre e alla sua rivista "L'Incontro"
20. Partecipando al digiuno di giustizia in solidarieta' con le sorelle e i fratelli migranti
21. Emanuele Severino
22. In memoria delle vittime della Shoah. Un incontro di riflessione e di testimonianza a Viterbo
23. Questa mattina dinanzi a tre pietre d'inciampo a Viterbo
24. "Per la critica della violenza, per la scelta della nonviolenza. All'ascolto di Giorgio Colli, di Giovanni Reale, di Emanuele Severino". Un incontro di studio e di riflessione a Viterbo
25. Il 30 gennaio ricordiamo Gandhi nell'anniversario della morte
26. Adesione alla manifestazione per la pace del 25 gennaio 2020
27. "La Shoah e noi". Un incontro di riflessione a Viterbo
28. Il bambino che nel carrello e' morto
29. Opporsi alla violenza razzista ed alle pulsioni totalitarie con lo strumento democratico del voto
30. Un discorso in piazza della Rocca a Viterbo nella Giornata internazionale per la pace
31. Votare contro il razzismo
32. Opporsi con il voto al razzismo e al fascismo
33. Sei variazioni di dieci anni fa

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GENNAIO 2020 (PARTE PRIMA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di gennaio 2020.

2. SE SI DEBBANO PROCESSARE I MINISTRI E GLI EX-MINISTRI RESPONSABILI DI CRIMINI CONTRO L'UMANITA'

C'e' qualcuno che ne dubita?

3. L'OMICIDA

L'esecuzione di un omicidio non e' un crimine?
Il mandante di un omicidio non e' un criminale?
Quando il Presidente del piu' potente stato del mondo ordina di uccidere un essere umano non commette un assassinio?
*
Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso.
Il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite.

4. L'UNICA SPERANZA

L'unica speranza di salvezza dell'umanita' e' la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
L'unica politica adeguata ai compiti dell'ora e' la politica della nonviolenza.
L'unica decisione che puo' salvare il mondo vivente dalla catastrofe, e con il mondo vivente l'umanita' intera, e' la nonviolenza.

5. OPPORSI ALLA GUERRA

La cosa piu' urgente e' opporsi alla guerra.
La cosa piu' urgente e' salvare le vite.

6. LINA CAFFARATTO COLAJANNI

E' deceduta Lina Caffaratto Colajanni, antifascista, militante del movimento operaio, militante del movimento delle donne.
Con gratitudine la ricordiamo.

7. OPPORSI ALLA GUERRA

Opporsi alla guerra. Opporsi alle stragi di cui essa consiste. Opporsi a tutte le uccisioni e le devastazioni.
Abolire gli eserciti e le armi.
*
Tutti i poteri assassini uccidono esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. CONTRO TUTTE LE GUERRE, CONTRO TUTTE LE UCCISIONI

Quando l'Italia decidera' di inverare l'articolo 11 della Costituzione ove e' sancito a chiare lettere che "L'Italia ripudia la guerra"?
Ai sensi della Costituzione della repubblica italiana l'unica politica internazionale legittima del nostro paese dovrebbe essere di pace, di disarmo, di smilitarizzazione, di cooperazione con tutti i popoli, di solidarieta' con tutti gli esseri umani, di salvataggio di tutte le vite, di difesa dei diritti di ogni persona.
E' la politica della nonviolenza la sola politica coerente col dettato della Costituzione repubblicana.

9. CONTRO IL RAZZISMO, CONTRO IL FASCISMO

I ministri razzisti che hanno commesso crimini contro l'umanita' devono essere processati e condannati come previsto dalle leggi vigenti.
Salvare le vite e' il primo dovere.

10. ITALO MORETTI

E' deceduto Italo Moretti, giornalista e testimone.
Con gratitudine lo ricordiamo.

11. BENEDETTO VECCHI

E' deceduto alcuni giorni fa Benedetto Vecchi, giornalista, saggista, acuto studioso.
Con gratitudine lo ricordiamo.

12. OGNI ESSERE UMANO

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

13. SEMPRE E SOLO

La guerra sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani.
La guerra e' sempre e solo un crimine contro l'umanita'.
Abolire la guerra.
Abolire gli eserciti.
Abolire le armi.
Salvare le vite.

14. IL 27 GENNAIO, "GIORNO DELLA MEMORIA", SI REALIZZINO OVUNQUE INIZIATIVE DI STUDIO, DI RIFLESSIONE, DI TESTIMONIANZA E D'IMPEGNO

Il 27 gennaio, "Giorno della memoria", si realizzino ovunque iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza e d'impegno.
*
Testo della Legge 20 luglio 2000, n. 211: "Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
Art. 1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2. In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.
Salvare le vite e' il primo dovere.

15. UN MESSERE

Un messere che ha ripetutamente commesso il delitto di sequestro di persona aggravato da finalita' razziste.
Un messere che quando governava ha fatto tutto quanto in suo potere per lasciar morire in mare o riconsegnare ai loro aguzzini i superstiti dei lager.
Un messere che ha privato persone innocenti di diritti fondamentali.
Un messere che ha operato per reintrodurre nel nostro paese elementi fondamentali dell'ideologia e della prassi del fascismo.
Un messere che pretende di essere al di sopra delle leggi.
Un messere che irride e minaccia la magistratura.
Un messere che disprezza, insulta e aggredisce chi salva vite umane.
Un messere che non riconosce la stessa umanita' di tutti gli esseri umani.
*
Per i suoi crimini questo messere merita di essere processato e condannato secondo le leggi di questa repubblica.
La legge e' la difesa del debole dagli abusi del forte.
L'Italia e' una repubblica democratica che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

16. BREVISSIMA UN'EPISTOLA ALLE SENATRICI ED AI SENATORI CHE COMPONGONO LA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Gentili senatrici e senatori,
il giorno lunedi' 20 gennaio
deciderete voi se autorizzare
la giudiziaria autorita' a procedere
per un grave reato nei confronti
di un ex ministro che da lunga pezza
mena gran vanto della sua protervia
ponendosi al di sopra delle leggi
gloriandosi del male che ha compiuto
sulle sue vittime eruttando fiele
sugli innocenti e i buoni vomitando
un cieco odio e un disprezzo folle
le stesse istituzioni minacciando.

Che quel reato sia stato commesso
e non una soltanto ma piu' volte
nessuno mette in dubbio e tutti sanno.

E tutti sanno che quell'ex ministro
nei mesi in cui e' stato il vero capo
di un abominevole governo
ha operato per negare approdo
ai naufraghi innocenti e disperati
ha operato affinche' non venisse
salvato chi stava morendo in mare
ha operato in modo che i superstiti
dei lager libici innocenti vittime
invece di trovare scampo e aiuto
fossero consegnati prigionieri
in pasto agli aguzzini nuovamente
affinche' preda schiava e moritura
tornassero nei campi dell'orrore
tornassero nei campi della morte.

Gentili senatrici e senatori,
che quel ministro venga processato
e' cosa giusta. E cosa necessaria
che a nessuno piu' sia consentito
di usare del potere dello stato
per fare il male. Del mostro fascista
che tanti lutti e tanto sangue sparse
l'Italia non sia piu' la tana fetida.

Ogni essere umano ha diritto alla vita
salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 19 gennaio 2020

17. PER OLTRE UN ANNO

Per oltre un anno uno scellerato governo razzista ha commesso mostruosi crimini contro l'umanita'.
E' tempo che quei criminali ne rispondano nelle aule di giustizia.
Nessuno e' al di sopra della legge.
La legge e' la difesa del debole dagli abusi del forte.
L'Italia e' una repubblica democratica.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Giustizia e' liberta'.

18. IL RAZZISMO E' UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'. SALVARE LE VITE E' IL PRIMO DOVERE

La Giunta per le immunita' del Senato, sia pur in circostanze e in modo a dir poco grotteschi, si e' finalmente espressa per l'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro dell'Interno imputato di sequestro di persona aggravato.
E' da sperare che l'aula di Palazzo Madama, che dovra' pronunciarsi tra qualche settimana, confermi tale decisione e che finalmente quell'ex ministro sia processato.
Ma la vicenda cosiddetta "della Gregoretti" e' solo un episodio della criminale azione razzista ed anticostituzionale, disumana e fascistizzante, dispiegata dal governo grillino-leghista nel 2018-2019: occorre che di quell'intero cumulo di crimini razzisti tutti i responsabili siano chiamati a rispondere nelle aule di giustizia.
Ed occorre altresi' che le infami ed immonde misure razziste da quel governo brutale e golpista imposte, misure assurdamente ancora in vigore, siano al piu' presto abrogate.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

19. SOLIDARIETA' E GRATITUDINE A BRUNO SEGRE E ALLA SUA RIVISTA "L'INCONTRO"

Alla solidarieta' espressa da Daniele Lugli e da Mao Valpiana a Bruno Segre ed alla sua storica e benemerita rivista "L'incontro" vorrei aggiungere anche la mia.
Sono stato per decenni un affezionato lettore della rivista, quando una rivista si pubblicava solo - come si dice oggi - "in formato cartaceo"; non sapevo che proseguiva le pubblicazioni on-line e ne sono lieto.
Bruno Segre (uno dei Bruno Segre che ho conosciuto, e tutti ammirevoli testimoni e maestri d'impegno intellettuale, morale e civile) e' una luminosa figura di antifascista e di amico della nonviolenza, e colgo questa occasione per attestargli la mia gratitudine per quanto ha fatto e continua a fare.
"L'incontro", la rivista di Bruno Segre, merita l'apprezzamento e il sostegno di ogni persona di volonta' buona: sono certo che la magistratura non potra' che riconoscere la correttezza, l'impegno e il valore del suo operato.
*
In guisa di postilla vorrei aggiungere due considerazioni, che non credo siano peregrine o extravaganti.
La prima: trovo scandaloso che ci si possa appropriare del nome di un grande filosofo defunto da secoli per attribuirlo ad un'intrapresa privata; cosi' come appropriarsi del nome di un grande poeta defunto da decenni per attribuirlo a un'organizzazione neofascista.
La seconda: le flagranti caratteristiche antidemocratiche del complessivo fenomeno del cosiddetto "grillismo" erano evidenti fin dal suo turpiloquente esordio (il turpiloquio e' sempre il primo sintomo del fascismo); e la mostruosa politica razzista del governo grillino-leghista nel 2018-2019 avrebbe dovuto aprire definitivamente gli occhi ad ogni persona ragionevole.

20. PARTECIPANDO AL DIGIUNO DI GIUSTIZIA IN SOLIDARIETA' CON LE SORELLE E I FRATELLI MIGRANTI

Anche questo 22 gennaio 2020 prendero' parte al digiuno che con cadenza mensile tante persone di volonta' buona attuano da oltre un anno per testimoniare la propria opposizione al razzismo, la propria persuasione che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; per affermare che salvare le vite e' il primo dovere.
In particolare questo 22 gennaio ancora una volta digiunando si chiede al Parlamento di abrogare le scellerate misure razziste contenute nei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza" imposti da uno sciagurato governo da mesi decaduto che ha commesso crimini gravissimi in flagrante violazione della Costituzione italiana, del diritto internazionale, di fondamentali diritti umani, del morale e razionale sentire di ogni persona cosciente.
Cessino per sempre tutte le guerre e le uccisioni, tutte le persecuzioni e le violenze. Si riconosca finalmente che siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; sia norma comune recarsi reciproco aiuto.
*
Non potro' essere a Roma davanti al Parlamento questo mercoledi', ma nel digiuno saro' unito alle persone che li' manifesteranno nel pomeriggio del 22 gennaio nella condivisione del convincimento che solo facendo il bene ci si oppone al male, che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che una e' l'umanita' ed ogni essere umano ne fa parte.
Sia soccorsa, accolta e assistita ogni persona bisognosa di aiuto.
Siano condivisi il bene e i beni.
Chi salva una vita salva il mondo.

21. EMANUELE SEVERINO

E' deceduto Emanuele Severino, filosofo.
Nei suoi libri trovammo forti ragioni per la scelta della nonviolenza.
Con gratitudine che non si estingue lo ricordiamo.

22. IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA SHOAH. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE E DI TESTIMONIANZA A VITERBO

Nella giornata di mercoledi' 22 gennaio 2020 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di commemorazione delle vittime della Shoah, nell'approssimarsi del Giorno della Memoria.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Primo Levi e di altre ed altri testimoni.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta l'inestinguibile dolore per la morte di tutte le vittime, e rinnovato l'impegno a contrastare qui ed ora il ritorno del fascismo e del razzismo; l'impegno ad opporsi ora e sempre alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; l'impegno a riconoscere, difendere e sostenere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; l'impegno a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; l'impegno per il bene comune dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Nel ricordo delle vittime della barbarie nazista e di ogni totalitarismo contrastiamo oggi ogni violenza con la scelta della nonviolenza, con la forza della verita', con l'affermazione dell'umanita' dell'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Chi salva una vita salva il mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
*
Alcuni testi di Primo Levi letti e commentati nel corso dell'incontro
(...)

23. QUESTA MATTINA DINANZI A TRE PIETRE D'INCIAMPO A VITERBO

La mattina di giovedi' 23 gennaio 2020 a Viterbo, in via della verita', dinanzi alla lapide e alle pietre d'inciampo che ricordano Vittorio Emanuele Anticoli, Letizia Anticoli ed Angelo Di Porto, vittime viterbesi della Shoah, una delegazione del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha sostato in silenzio in ricordo della famiglia sterminata, di tutte le vittime della barbarie nazifascista, di tutte le vittime della violenza razzista, di tutti gli esseri umani da altri esseri umani uccisi.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha poi espresso in un breve discorso i sentimenti comuni delle persone partecipanti all'iniziativa commemorativa.
*
La memoria delle vittime della Shoah persuada ogni persona di volonta' buona all'impegno per salvare tutte le vite.
La memoria delle vittime della Shoah persuada ogni persona di volonta' buona a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
La memoria delle vittime della Shoah persuada ogni persona di volonta' buona ad opporsi al fascismo che torna, ad opporsi alla follia razzista, ad opporsi a tutte le persecuzioni e a tutti gli abusi.
La memoria delle vittime della Shoah persuada ogni persona di volonta' buona a difendere l'intera umanita' da tutte le violenze.
Le vittime della Shoah ci convocano a restare umani.
Le vittime della Shoah ci convocano a ricordare che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Le vittime della Shoah ci convocano ad impedire che quell'orrore torni.
Qui e adesso nel ricordo delle vittime, all'ascolto delle vittime, dalla parte delle vittime, fedeli alle vittime, contrastiamo ogni violenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Pace, eguaglianza di diritti, solidarieta', responsabilita', condivisione del bene e dei beni.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi salva una vita salva il mondo.

24. "PER LA CRITICA DELLA VIOLENZA, PER LA SCELTA DELLA NONVIOLENZA. ALL'ASCOLTO DI GIORGIO COLLI, DI GIOVANNI REALE, DI EMANUELE SEVERINO". UN INCONTRO DI STUDIO E DI RIFLESSIONE A VITERBO

Nel pomeriggio di giovedi' 23 gennaio 2020 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di studio e di riflessione sul tema: "Per la critica della violenza, per la scelta della nonviolenza. All'ascolto di Giorgio Colli, di Giovanni Reale, di Emanuele Severino".
Nel corso dell'incontro sono state rievocate le figure, la meditazione, le ricerche e le opere principali dei tre illustri filosofi, ed anche particolarmente il loro specifico rapporto con figure, momenti e svolgimenti del pensiero antico.
Rileggendo e commentando alcuni brani da testi decisivi dei tre autori, si e' ragionato sugli ineludibili compiti attuali delle persone amiche della nonviolenza, e piu' in generale di ogni persona sollecita della dignita' propria ed altrui e quindi necessariamente del bene comune dell'umanita'.
*
Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.
Riconoscere e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Rispettare e proteggere il mondo vivente minacciato di distruzione.
Solo facendo il bene si puo' contrastare il male.
Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
L'incontro e' stato anche occasione di preparazione delle iniziative nonviolente dei prossimi giorni: la giornata internazionale contro la guerra del 25 gennaio; la Giornata della memoria della Shoah del 27 gennaio; la commemorazione di Mohandas Gandhi del 30 gennaio; l'One Billion Rising del 14 febbraio.

25. IL 30 GENNAIO RICORDIAMO GANDHI NELL'ANNIVERSARIO DELLA MORTE

Ricorre il 30 gennaio l'anniversario della scomparsa di Mohandas Gandhi.
Realizziamo ovunque iniziative di ricordo della grande figura della nonviolenza che siano occasione di meditazione, di testimonianza e di impegno per la pace, contro tutte le violenza, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.
*
Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra, avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico. Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il 30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione, della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e autonomia, Lef; l'autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton; Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento (traduzione del fondamentale libro di Gandhi: Hind Swaraj; ora disponibile anche in nuova traduzione col titolo Vi spiego i mali della civilta' moderna, Gandhi Edizioni); La cura della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi: tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori, e quello di Christine Jordis, Gandhi, Feltrinelli. Tra gli studi cfr. Johan Galtung, Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il Mulino; Gandhi e l'India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e' quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L. Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci, Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini, L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara, L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006, 2019.

26. ADESIONE ALLA MANIFESTAZIONE PER LA PACE DEL 25 GENNAIO 2020

Sabato 25 gennaio 2020 in molte citta' d'Italia e del mondo si manifestera' per la pace in una grande iniziativa internazionale che unira' idealmente tutti i popoli, l'umanita' intera, nella richiesta fondamentale che questo tempo apocalittico rende urgente e ineludibile: che cessino tutte le guerre, che cessino tutte le uccisioni.
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo aderisce e partecipa a questa iniziativa assolutamente necessaria.
Anche se l'appello sottoscritto da molte associazioni con cui nel nostro paese l'iniziativa e' promossa presenta, insieme ad analisi e proposte buone e giuste del tutto condivisibili, purtroppo anche alcune flagranti ambiguita' ed omissioni, una profonda subalternita' ai poteri ed alle ideologie dominanti e finanche gravi errori analitici, concettuali e fattuali, e' tuttavia doveroso aderire all'iniziativa cogliendone il significato autentico, la vera radice, l'esortazione primaria: opporsi alla guerra e alla violenza, testimoniare il bisogno e la volonta' di pace e di solidarieta', agire per salvare tutte le vite.
*
Solo la pace salva le vite.
E la pace richiede in primo luogo il disarmo e la smilitarizzazione, il riconoscimento dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, la condivisione del bene e dei beni, il rispetto e la cura dell'intero mondo vivente.
*
Riconoscere ad ogni essere umano il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
E quindi soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
*
Sola la nonviolenza contrasta la violenza.
Solo con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza ci si oppone alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni, ad ogni abuso e ad ogni schiavitu'.
Solo con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza si afferma l'eguaglianza di dignita' e diritti di ogni persona, si invera la civile convivenza, si attua il programma del moderno costituzionalismo, si realizza il dettato della Dichiarazione universale dei diritti umani, si riconosce e si promuove l'umanita' di ogni essere umano e dell'intera umana famiglia.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per il bene comune dell'umanita' intera.

27. "LA SHOAH E NOI". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

Venerdi' 24 gennaio 2020 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", un incontro di studio e di riflessione sul tema: "La Shoah e noi".
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani da "La banalita' del male" di Hannah Arendt, da "Modernita' e Olocausto" di Zygmunt Bauman, da "La distruzione degli ebrei d'Europa" di Raul Hilberg, da "I sommersi e i salvati" di Primo Levi.
L'incontro era parte delle iniziative promosse dalla struttura nonviolenta viterbese in vista del Giorno della Memoria del 27 gennaio.
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Nel ricordo delle vittime della Shoah proseguiamo nell'impegno contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro tutte le violenze.
Opporsi al razzismo, opporsi al fascismo.
La Resistenza antifascista prosegue nella nonviolenza.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Chi salva una vita salva il mondo.

28. IL BAMBINO CHE NEL CARRELLO E' MORTO

Il bambino che nel carrello e' morto
non l'ha ammazzato il ministro Salvini
non l'ha ammazzato il ministro Di Maio
non l'ha ammazzato il presidente Conte
e questo e' un fatto
come e' un fatto che quel bambino e' morto
come tanti altri per giungere in salvo tentando
la traversata che certi signori impediscono

Il bambino che nel carrello e' morto
non l'ha ammazzato il presidente dell'America
non l'ha ammazzato la banca mondiale
non l'ha ammazzato la commissione europea
e questo e' un fatto
come e' un fatto che quel bambino e' morto
come tanti altri per giungere in salvo tentando
la traversata che i poteri dominanti proibiscono

Il bambino che nel carrello e' morto
non l'ho ammazzato io
non l'hai ammazzato tu
non l'ha ammazzato nessuno
e quel che e' fatto e' fatto
ma resta il fatto che quel bambino e' morto
come tanti altri per giungere in salvo tentando
la traversata per cui li condanniamo a morte

29. OPPORSI ALLA VIOLENZA RAZZISTA ED ALLE PULSIONI TOTALITARIE CON LO STRUMENTO DEMOCRATICO DEL VOTO

Poiche' un vecchio amico me ne fa richiesta, esprimo un'opinione la cui ovvieta' mi sembra sia palese.
Se vivessi e quindi esercitassi il diritto di voto in Emilia-Romagna non avrei esitazione alcuna a votare per la coalizione antifascista che sostiene Bonaccini.
E questo invito pertanto rivolgo alle persone amiche che li' vivono e votano.
Occorre impedire ovunque la vittoria elettorale del partito neofascista che nel periodo in cui ha governato l'Italia tra 2018 e 2019 ha dimostrato quale sia il suo scellerato programma di persecuzione razzista, di violazione della Costituzione repubblicana e dei diritti umani fondamentali, di criminale violenza e folle barbarie.
Occorre opporsi al fascismo che torna.
Occorre opporsi alla violenza razzista ed alle pulsioni totalitarie con lo strumento democratico del voto.
Salvare le vite e' il primo dovere.

30. UN DISCORSO IN PIAZZA DELLA ROCCA A VITERBO NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE PER LA PACE

La mattina di sabato 25 gennaio 2020, nella giornata in cui in tante citta' d'Italia e del mondo si manifesta per la pace, anche a Viterbo le persone amiche della nonviolenza hanno promosso un incontro pubblico di riflessione e di testimonianza.
Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo ha tenuto un discorso in piazza della Rocca.
La struttura nonviolenta viterbese e' impegnata in questi giorni nella promozione di una serie di iniziative di sensibilizzazione, di studio e di mobilitazione: prossimi incontri si svolgeranno il 27 gennaio in occasione del Giorno della memoria della Shoah, e il 30 gennaio, anniversario della morte di Mohandas Gandhi.
Di seguito una sintesi del ragionamento svolto da Peppe Sini nel suo discorso di questa mattina.
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Occorre uscire dalla subalternita' al sistema di potere, alle ideologie e alle pratiche che hanno come fondamento la violenza: troppo a lungo la violenza ha presieduto ai destini dell'umanita'; ora essa sta trascinando l'umanita' verso l'estinzione. Occorre uscire dalla subalternita' alla violenza, affrontarla e sconfiggerla con la scelta della nonviolenza.
Solo la nonviolenza contrasta la violenza: l'illusione che fosse possibile sconfiggere la violenza esercitando una violenza maggiore ci ha portato a questo crinale apocalittico; il sofisma secondo cui i fini giustificano i mezzi ha travolto ogni reale razionalita' dell'agire; la barbarie oniconsumista ed onnidistruttiva - la piu' rozza come la piu' ipertecnologica - sta torturando ed annichilendo un numero vieppiu' crescente di concrete esistenze umane, e con esse sta devastando, degradando ed estinguendo ogni valore morale e civile, il senso e il fine dell'individuale umano consistere e della comune civilta' umana. Solo la nonviolenza difende e ripristina ad un tempo i valori ed i significati cognitivi, morali e sociali dell'umana esperienza e realizza nella storia collettiva e nelle individuali esistenze la dignita' dell'umanita' in quanto orientata al vero e al bene, alla responsabilita' per il mondo, alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge, alla liberazione comune, al rispetto, alla difesa e alla condivisione dei beni della vita.
La pace richiede la smilitarizzazione e il disarmo: il fine della pace richiede mezzi coerenti per la sua realizzazione. Le armi sono nemiche dell'umanita', in quanto sempre e solo la loro funzione e il loro scopo e' l'uccisione di esseri viventi; e le organizzazioni armate sono nemiche dell'umanita', in quanto il loro fine e' l'organizzazione, la preparazione, la minaccia e l'esecuzione dell'uccidere gli esseri umani.
La pace richiede giustizia sociale, solidarieta' concreta, condivisione dei beni; la pace richiede democrazia formale e sostanziale; la pace richiede il riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani.
Costruire la pace significa opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni: e quindi abolire gli eserciti e le armi; e contrastare nonviolentemente ogni regime, ogni sistema, ogni ideologia ed ogni prassi di terrore, di abuso, di asservimento, di narcosi, di disumanizzazione.
Costruire la pace significa opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni: e quindi riconoscere che siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; riconoscere che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; riconoscere che occorre condividere il bene ed i beni. Si puo' e si deve far cessare imediatamente le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscendo tutti i diritti sociali, civili e politici ed in primo luogo il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese: il principio della dmeocrazia e': "una persona, un voto".
Costruire la pace significa opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni: riconoscere che l'oppressione maschile e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza; riconoscere che solo il movimento di liberazione delle donne libera e salva l'umanita' intera.
Costruire la pace significa "chiudere il cerchio" tra economia ed ecologia (nell'etimo: le regole condivise per la gestione adeguata della casa comune e il discorso consapevole per la concreta protezione della casa comune ed il saggio e amorevole accudimento della vita di tutti i viventi), facendo cessare lo scellerato e dissennato insostenibile e mortifero sfruttamento della natura e facendo cessare la connessa schiavizzazione delle persone al servizio di un modo di produzione, appropriazione, rapina e consumo che sta distruggendo insieme umanita' e biosfera; costruire la pace significa inverare l'universale riconoscimento dei diritti sociali, civili, politici, connettendo ed articolando etica, diritto e  politica nell'orizzonte planetario di un'umanita' unificata; riconoscendo il legame sincronico e diacronico tra le persone umane, le comunita', le culture e le generazioni; cosi' come il legame simbiotico tra esse e il mondo vivente: e quindi riconoscendo ed agendo i doveri che ineludibilmente ne conseguono.
Costruire la pace significa unire politica e cultura, riconoscendo nella civilta' il processo unitario e di unificazione dell'umanita' nel segno del bene comune e della comune responsabilita'.
Oggi in tante citta' d'Italia e del mondo tante persone fanno sentire la loro voce: che questo appello trovi adeguato ascolto e tempestiva realizzazione.
Tra due giorni, nel Giorno della Memoria, ricorderemo ancora una volta le vittime della Shoah, dalla memoria addolorata delle vittime traendo ancora una volta impulso all'azione doverosa, all'azione necessaria: l'azione che invera il primo dovere di ogni persona e di ogni umano istituto: salvare le vite. Il primo dovere e' sempre salvare le vite. Chi salva una vita salva il mondo.
E tra cinque giorni, nell'anniversario della sua tragica morte, ricorderemo ancora una volta Mohandas Gandhi, la sua testimonianza ed il suo insegnamento, nella nonviolenza riconoscendo un orizzonte concettuale, una prassi storica di liberazione, una ricognizione esistenzialmente esperita sullo statuto dell'essere umano, sulla struttura della societa', sulla comprensione del mondo; un'esperienza di verita' e un appello alla giustizia e alla liberta', all'eguaglianza di diritti nel rispetto delle diversita', alla fraternita' ed alla sororita'.
In questi giorni ancora una volta riaffermiamo quindi quali siano i compiti dell'ora di ogni persona di volonta' buona: opporsi alla violenza con la scelta della nonviolenza; recare aiuto a chi di aiuto ha bisogno; cessare di uccidere; salvare le vite.
Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.
Solo la nonviolenza puo' contrastare e sconfiggere il fascismo che torna.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla barbarie e dalla catastrofe incombente.
Agisci verso le altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
La nonviolenza e' in cammino. La nonviolenza e' il cammino.

31. VOTARE CONTRO IL RAZZISMO

Votare contro il razzismo.
Votare contro il fascismo.
Difendere la democrazia.
Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

32. OPPORSI CON IL VOTO AL RAZZISMO E AL FASCISMO

Votare occorre in difesa della democrazia.
Votare occorre contro il razzismo e il fascismo.
Difendere la democrazia con la democrazia.
Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Salvare le vite e' il primo dovere.

33. REPETITA IUVANT. SEI VARIAZIONI DI DIECI ANNI FA

I. Poiche' vi e' una sola umanita'

Poiche' vi e' una sola umanita'
noi dichiariamo che ogni essere umano
abbia rispetto e solidarieta'
da chiunque altro sia essere umano.

Nessun confine puo' la dignita'
diminuire umana, o il volto umano
sfregiare, o denegar la qualita'
umana propria di ogni essere umano.

Se l'edificio della civilta'
umana ha un senso, ed esso non e' vano,
nessuno allora osi levar la mano
contro chi chiede ospitalita'.

Se la giustizia e se la liberta'
non ciancia, bensi' pane quotidiano
hanno da essere, cosi' il lontano
come il vicino merita pieta'.

Nel condividere e' la verita'
ogni volto rispecchia il volto umano
nel mutuo aiuto e' la felicita'
ogni diritto e' un diritto umano.

Se vero e' che tutto finira'
non prevarra' la morte sull'umano
soltanto se la generosita'
sara' la legge di ogni essere umano.

La nonviolenza e' questa gaia scienza
che lotta per salvar tutte le vite
la nonviolenza e' questa lotta mite
e intransigente contro ogni violenza.

II. La rivolta degli schiavi

Poi viene il giorno che un uomo che e' un uomo
non ne puo' piu' di esser tenuto schiavo,
non ne puo' piu' di subire ogni violenza.

Organizza la sua lotta
contro la mafia e contro il razzismo
per la casa, il lavoro, i diritti, la dignita',
per il reciproco rispetto, la civile
convivenza.

Percosso ed umiliato, mozzatagli la lingua
gettato tra i rifiuti, braccato come preda
sfruttato e denegato nella sua umanita'
null'altro avendo che la sua disperazione
della sua disperazione si fa forza
cessa di essere invisibile rompendo
gli specchi del consumo che lo esclude,
i segni del dominio che lo opprime,
le merci che gli strappano la vita,
dell'estremo sfruttamento le catene.
Cerca l'umana solidarieta'.
Il riconoscimento. La riconoscenza.

La sua voce va ascoltata, la sua ribellione
e' giusta.
Solo occorre
che trovi quella lotta la sua via,
e quella sola via e' la nonviolenza.

Ed occorre
che la democrazia lo riconosca
essere umano, portatore di diritti,
persona.
Occorre che la democrazia
si faccia azione e si faccia coscienza.

Al governo razzista e assassino
al potere mafioso e nazista
tutti dobbiamo opporre resistenza.

Vi e' una sola umanita'. Una sola.
Tutti o nessuno ne facciamo parte.
Solo la nonviolenza puo' salvarci tutti.
Pane e giustizia: non se ne puo' far senza.

III. Durante la costruzione della torre di Babele

Questo enorme cantiere non potra' reggere oltre.
Mentre che tiro su' i secchi di calce
sento gia' tutto come vibra e scricchiola.

Gia' non capisco piu' che dice Eugenio
da qualche parte gia' le impalcature
scrosciano giu' verso un suolo invisibile
tanto e' lontano. Ingegneri e capomastri
bestemmiano, hanno estratto gia' i coltelli.

In cielo mi pare di vedere
una freccia che sta prendendo fuoco.
Erminia ha chiuso gli occhi, dei compagni
le strida soffoca un rombo di tempesta
che viene da sotto, che viene da dentro.

IV. Questo cammino della nonviolenza

Questo cammino della nonviolenza
e' il femminismo che me l'ha insegnato.
Ne provo immensa una riconoscenza:
la vita penso che mi abbia salvato.

Dal femminismo ebbi l'intelligenza
del nesso che e' tra pubblico e privato,
e il partir da se', l'autocoscienza,
l'orrore per machismo e patriarcato.

Mi rivelo' che lotta e avere cura
sono una stessa azione, e tutto il mondo
va messo al mondo incessantemente

mi fece luce in questa selva oscura
mi chiese di esser piu' chiaro e profondo
e contrastare con l'amore il niente.

V. Chi pensa che sacrificare vite

Chi pensa che sacrificare vite
sia cosa buona, e' gia' nostro nemico.
Chi ignora che tra loro sono unite
tutte le braccia, e che non vi e' mendico

che insieme non sia re, che ogni lite
penduli frutti reca al tristo fico,
come potra' trovare mai uscite
da questo immenso sanguinoso intrico?

La nonviolenza e' questo sobrio agire
che a tutte le violenze e le menzogne
oppone un'assoluta resistenza.

E' la misericordia fatta scienza
e gesto e volo alto di cicogne
ed il chinarsi sopra ogni soffrire.

VI. La notte

Nella campagna alle porte di Viterbo
nel suo rifugio di cartone e compensato
iernotte hanno trovato i carabinieri
morto di freddo un uomo
immigrato dalla Romania, mio coetaneo.
Non e' una notizia
non e' niente
e' solo l'orrore
quotidiano.

L'orrore quotidiano
di un paese razzista che sperpera
miliardi di euro per comprare
cacciabombardieri
ad armamento anche nucleare
e lascia morire di freddo i poveri cristi.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XXI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 367 del 9 febbraio 2020
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