[Nonviolenza] Telegrammi. 3592
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 3592
- From: Centro di ricerca per la pace Centro di ricerca per la pace <centropacevt at gmail.com>
- Date: Wed, 18 Dec 2019 20:37:47 +0100
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3592 del 19 dicembre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Benito D'Ippolito: Il libro nero (parte prima)
2. Piccolo dittico delle armi e del disarmo
3. In quanto le armi
4. A che serve la memoria (dialettico un dittico)
5. Concerto senza orchestra
6. Cantata breve e zoppa della memoria ancora
7. Un distico ancora
8. Dopo un funerale
9. La carne macerata
10. Cosa e' l'antifascismo
11. Mildred Harnack
12. Breve comizio sul fascismo
13. Berta Caceres
14. Paesaggio dopo la battaglia
15. Allineo alcuni fatti
16. Un collezionista
17. Ancora una lettera agli amici suoi di Toscana
18. Scintille schegge tenebre schegge scintille
19. Ancora una doppia cantata delle vittime
20. Il punto di vista
21. In memoria di don Tonino Bello
22. Il cronista
23. Il nostro programma
24. Nel gulag
25. Ricordando T. B.
26. Segnalazioni librarie
27. La "Carta" del Movimento Nonviolento
28. Per saperne di piu'
1. BENITO D'IPPOLITO: IL LIBRO NERO (PARTE PRIMA)
Riproponiamo di seguito alcuni testi gia' apparsi sul nostro notiziario nel 2018 e 2019.
In alcuni casi sono stati concepiti come fogli volanti, ma piu' spesso sono rastremate trascrizioni (a memoria, qualche ora o qualche giorno dopo) di discorsi fatti a braccio nelle piazze in pubbliche iniziative o parlando alla buona tra persone amiche.
L'interruzione delle righe, la divisione in lasse, ovviamente vorrebbero suggerire un'intonazione, un ritmo e un respiro; certe iterazioni e variazioni, e allusioni e citazioni, sono trucchi mnemotecnici ben noti a tutti i comizianti; di quel che vi e' di studiata, meditata retorica e' inutile dire (se non che essa non e' falsa).
Alcuni testi grotteschi, particolarmente quelli in vernacolo (che apparvero perlopiu' sotto pseudonimi espressionisti qui non riprodotti), sono inclusi in questa silloge non senza qualche esitazione.
Chi legge scusera' le ripetizioni, le necessarie ripetizioni (che certo parranno fastidiose se non ossessive, leggendo di seguito l'uno dopo l'altro questi testi scritti in tempi diversi e diverse situazioni, questi discorsi in luoghi diversi e con diversi interlocutori detti): queste parole non sono state dette e scritte se non per contribuire a contrastare il fascismo che torna: quale che sia il loro valore, e' per questo che vorremmo venissero innanzitutto giudicate, e quando e dove necessario ancora utilizzate.
2. PICCOLO DITTICO DELLE ARMI E DEL DISARMO
I.
Le armi sanno a cosa servono
le armi non sbagliano la mira
le armi odiano le persone
quando le ammazzano poi vanno all'osteria
a ubriacarsi e a cantare fino all'alba
Le armi bevono il sangue
le armi mettono briglie e sella alle persone
poi le cavalcano fino a sfiancarle
affondano gli speroni per godere dei sussulti
della carne che soffre
Le armi non sentono ragione
una sola cosa desiderano: uccidere
e poi ancora uccidere
uccidere le persone
tutte le persone
Le armi la sanno lunga
fanno bella figura in televisione
sorridono sempre
parlano di cose belle
promettono miliardi di posti di lavoro
e latte e miele gratis per tutti
Le armi hanno la loro religione
hanno la scienza esatta degli orologi
hanno l'arte sottile del pennello
e del bulino e la sapienza grande
di trasformare tutto in pietra e vento
e della loro religione l'unico
articolo di fede dice: nulla
e nulla e nulla e nulla e nulla e nulla
e tutto ha da tornare ad esser nulla
Le armi ci guardano dal balcone
mentre ci affaccendiamo per le strade
ci fischiano e poi fanno finta di niente
ci gettano qualche spicciolo qualche caramella
cerini accesi mozziconi scampoli
di tela e schizzi di vernice e polpette
con dentro minuscole schegge di vetro
Sanno il francese hanno tutti i dischi
raccontano di quando in mongolfiera
e delle proprieta' nelle colonie d'oltremare
e delle ville tutte marmi e stucchi
t'invitano nel loro palco all'opera
ti portano al campo dei miracoli
Sanno le armi come farsi amare
e passo dopo passo addurti dove
hanno allestito la sala del banchetto
II.
Senza disarmo i panni stesi non si asciugano
senza disarmo la pizza diventa carbone
senza disarmo hai freddo anche con tre cappotti
Senza disarmo il fazzoletto ti strappa la mano
senza disarmo la maniglia della porta ti da' la scossa
senza disarmo le scarpe ti mangiano i piedi
Senza disarmo l'aria t'avvelena
senza disarmo il caffe' diventa sterco
senza disarmo dallo specchio uno ti spara
Senza disarmo il letto e' tutto spine
senza disarmo scordi tutte le parole
senza disarmo e' buio anche di giorno
Senza disarmo ogni casa brucia
senza disarmo quel che tocchi ghiaccia
senza disarmo tutto e' aceto e grandine
Senza disarmo la guerra non finisce
Senza disarmo finisce l'umanita'
3. IN QUANTO LE ARMI
In quanto le armi servono a uccidere
le persone, l'esistenza delle armi
e' gia' una violazione dei diritti umani.
Solo il disarmo salva le vite
solo il disarmo rispetta e difende gli esseri umani
solo il disarmo riconosce e restituisce
umanita' all'umanita'.
Solo con il disarmo
la civilta' rinasce
il sole sorge ancora
fioriscono i meli
tornano umani gli esseri umani.
4. A CHE SERVE LA MEMORIA (DIALETTICO UN DITTICO)
I.
Innanzitutto serve la memoria
a ricordarti che tu sei proprio tu
quello di ieri e quello di domani
da quando ti ricordi e fino a quando
si ferma la pompa del cuore
il mantice dei polmoni si blocca
tutto si fredda l'impianto
e tu non ci sei piu'.
Poi la memoria serve a sapere
le aurore boreali e le scimmie e le piramidi
i sette re di Roma il momento
di spegnere il gas prima che il latte
caschi di fuori e il motivo
di non premere il bottone che annienta
il lontano cinese il cervo immobile
le mura maestre delle case sottostanti
l'umanita' che sembra un arabesco pazzo di formiche.
E serve anche la memoria a mantenere
vivo quel poco che e' restato vivo
delle persone estinte e questo resto
e' quasi un niente eppure e' insieme tutto.
Odio la memoria del mio dolore
che m'impedisce di sottrarmi e respirare
e tutto il dolore e' il mio dolore
perche' fibra del mondo tutto il mondo
sento e chiamo memoria questo aspro
sentire e a chi mi chiede cosa io voglia
cupio dissolvi dice la mia voce
apothanein thelo dice e tace
duplice colpa senza espiazione
infinita stanchezza del mondo che presto finisce.
Queste parole non dirle a nessuno
queste parole non scriverle mai.
II.
Ma serve anche la memoria a ricordarti
che noi siamo noi e tutti siamo noi
una sola umanita'
un solo mondo vivente
abbine cura tu ne sei il custode
abbine cura sei tu questo giardino.
Non vi e' altra umanita' che la tua umanita'
ogni volto e' uno specchio
ogni voce e' parte del coro
ogni sofferenza e' la tua sofferenza
e nulla e' per noi la morte
e tu non temere quel nulla
chi salva una vita salva il mondo.
Nessuna illusione
tu compi il tuo dovere
recare soccorso a chi ne ha bisogno
ne' sperare ne' disperare
tu fa' quel che devi
salvare le vite e' il primo dovere.
Nessuna vittima dimenticare
nessuna isola
nessuno sia abbandonato
nessuno gettato nel vasto respiro del mare
nessuno lasciato ai lanciafiamme
ed alle alabarde
nessuno.
Ricorda di essere umano
con l'umanita'
ricorda che ogni essere umano ha fame e sete
di umanita'
tutto morira' del tutto
la verita' e' quello che fai oggi.
Queste parole gridale dai tetti
insegna a tutti a leggere e scrivere.
5. CONCERTO SENZA ORCHESTRA
Prendere un vasto salone, o almeno un cortile, o uno spiazzo
basta un spiazzo in un giorno che non piove
Fare dei cartelli, delle scritte sui muri, ma puo' bastare
anche dirlo a voce a parecchia gente, parecchia
Un palco servirebbe, ma se ne puo' anche fare a meno
di quante cose non si puo' fare a meno?
Il giorno giusto all'ora stabilita - magari un quarto d'ora di ritardo -
se c'e' qualcuno, ma anche se non c'e' nessuno
Apparire sul proscenio ed annunciare
che la fine del mondo e' stata rinviata, e con essa il concerto
Ringraziare, salutare
anche questa e' fatta.
6. CANTATA BREVE E ZOPPA DELLA MEMORIA ANCORA
La memoria e' la lotta contro tutte le uccisioni
contro tutte le guerre e le stragi di cui esse consistono
e' la lotta contro tutte le oppressioni
la memoria e' salvare le vite
La memoria e' la lotta contro tutte le dittature
dei maschi dei razzisti del capitale di ogni impero
di ogni gerarchia che sempre nega
la dignita' e l'eguaglianza di diritti di ogni essere umano
La memoria non e' altra cosa
dalla nonviolenza in cammino
e' la lotta contro tutte le violenze
l'umanita' che si fa umana e salva il mondo.
La memoria non e' visitare un museo una volta all'anno
la memoria non e' la letterina a babbo natale
la memoria non e' il discorso del sindaco a cavallo
la memoria non e' la serata di gala con le eccellenze loro
E non e' neppure la tromba dorata e il turibolo aulente
il levigato marmo e il film a reti unificate
mentre continua la schiavitu' e la mattanza
e le fabbriche di armi sfornano incessanti
le loro uova di fuoco di drago
La memoria e' la lotta quotidiana
del movimento delle oppresse e degli oppressi
per la liberazione dell'umanita'
che abolisce tutte le violenze
che nessuna vita abbandona alla morte.
7. UN DISTICO ANCORA
Solo il disarmo salva le vite.
Non essere uccisi e' il primo diritto.
8. DOPO UN FUNERALE
Con alcuni vecchi amici ci diciamo
che ci vediamo solo ai funerali
sarebbe bello la prossima volta
vederci a un matrimonio.
9. LA CARNE MACERATA
I. Un corpo di donna
Tu te lo immagini in un antro gotico
con Boris Karloff e il sosia cattivo di Perry Mason
topi squittiscono e nella penombra
strumenti arcani di sordide torture
gli sguardi allucinati dall'assenzio
e invece e' col grembiule della rigovernatura
col set di coltelli da cucina
comprati a rate da una televendita
mentre al telefonino in viva voce
si ciarla di calcetto e di automobili
tu te lo immagini come un orrore
e invece e' come passare l'aspirapolvere
o fare due tiri a biliardo
e mandare giu' un cognac
per ammazzare il tempo.
II. Il fascismo che torna
Quel professore coi suoi studenti in nero
cosi' distinti compunti severi
che aprono corpi
come fossero scatole come fossero fogli
del breviario che in poche facili lezioni
spiega come si prepara
la bomba di Hiroshima
come si organizza
il campo ad Oswiecim
come si gestisce
l'immensa piantagione di cotone
e la casa da buon pater familias
quel forsennato che dalla tivu'
al posto della lingua uno sperone
l'occhio grifagno la voce tutta artigli
convoca al pogrom
e al pogrom
e al pogrom
giorno dopo giorno
incessantemente
spargendo un diluvio di gocce di veleno
finche' ogni zolla di terra ne e' impregnata
e dalla semina di denti di drago
scaturiscono catafratti automi
bramosi di sangue bramosi di morte
e il piu' meschino dei meschini
che afferra il volante e la bandiera e il ferro
e spara
e spara
e spara
per ucciderli tutti.
III. Apocalypsis cum figuris
Quello che reca a Samo due valigie
quello che Wendy sono tornato a casa
quello che decide chi e' diva e chi e' melma
questa e quella per me pari sono
e quello che in nome di dio ti fa e si fa scoppiare
come una camera d'aria
quello che la camera oscura che la camera a gas
a scorpioni e frustate
gli ordini sono ordini
nel motel nella risaia per le strade
nella stanza dei bottoni il bottone piu' grosso.
IV. La Rosa Bianca, la Rosa Rossa, le Tre Ghinee
Io dico che solo la nonviolenza
puo' salvare l'umanita'
dal militarismo dal razzismo dal maschilismo
dal sistema di dominio del capitale che tutto riduce a nulla
dal fascismo che torna
io dico che solo la nonviolenza
la lotta socialista e libertaria
delle oppresse e degli oppressi
con volto e con voce di donna
puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
10. COSA E' L'ANTIFASCISMO
L'antifascismo e' l'opposizione a tutte le uccisioni.
L'antifascismo e' l'affermazione che ogni essere umano
ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'antifascismo e' la convinzione
che il bene e i beni vanno condivisi,
che ogni persona bisognosa di aiuto
tu devi soccorrerla, accoglierla, assisterla,
che il mondo vivente merita di vivere
e sei tu che devi prendertene cura.
L'antifascismo e' l'azione concreta contro la violenza assassina.
L'antifascismo e' l'azione concreta che salva le vite.
L'antifascismo e' la nonviolenza, non altro che la nonviolenza.
L'antifascismo si oppone alla guerra e a tutte le uccisioni
si oppone quindi sempre al militarismo e alle armi tutte,
l'antifascismo si oppone al razzismo e a tutte le persecuzioni
sa che ogni essere umano e' un essere umano
e che tutti gli esseri umani sono eguali in dignita' e diritti
e tutti infinitamente diversi ed e' quella
diversita' che fa dell'umanita' l'umanita', una e plurale,
l'antifascismo si oppone al maschilismo
poiche' fascismo e maschilismo sono esattamente
la stessa cosa.
L'antifascismo e' l'azione concreta contro la violenza assassina.
L'antifascismo e' l'azione concreta che salva le vite.
L'antifascismo e' la nonviolenza, non altro che la nonviolenza.
Tutte le vittime sono la nostra parte
l'antifascismo e' infatti sempre e solo
il partito dei fucilati, mai dei fucilatori
sono nostre compagne e compagni tutte le vittime di ingiustizia
sono nostre compagne e compagni tutti gli insorti contro l'ingiustizia
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti tenuti in catene
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti sterminati nei campi
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti gettati nelle fosse
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti sotto le bombe
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti che il deserto brucia
sono nostre compagne e compagni tutti gli innocenti che il mare ingoia
tutte le vittime sono innocenti
tutte le vittime vanno salvate
siamo una sola umanita'.
L'antifascismo e' l'azione concreta contro la violenza assassina.
L'antifascismo e' l'azione concreta che salva le vite.
L'antifascismo e' la nonviolenza, non altro che la nonviolenza.
11. MILDRED HARNACK
Il 16 febbraio 1943
veniva assassinata dai nazisti
Mildred Harnack, resistente.
La testa che i nazisti le spiccarono
ancora parla e ti dice quale sia
il tuo dovere oggi.
12. BREVE COMIZIO SUL FASCISMO
In una piazza di periferia
in una mite di sole mattinata
parlando alla buona coi soliti compari
queste parole disse e qui trascrive
per quanto ne ricordi e possa farlo
senza che dentro gli si sgretoli qualcosa
il vecchio povero che ha il mio nome.
Magari il fascismo fosse soltanto
un ragazzo disperato col revolver
traviato ad uccidere persone
di cui non sa nulla contro cui non ha nulla
sedotto giorno dopo giorno e goccia a goccia
dai callidi dai macabri officianti
riti di offerta di sangue ai feticci
del testa di morto con la feluca
del sadico folle coi baffi di Charlot
Magari il fascismo fosse soltanto
il cretino dal volto surgelato
che in televisione atteggiandosi a Goebbels
sibila scempiaggini che seminano orrore
o un decrepito prominente tutto cerone
interdetto dai pubblici uffici
al mercimonio dedito di giovani corpi
o il ragazzino eletto dai voti
di chi sostituisce il turpiloquio
alla pazienza dell'ascolto e del comprendere
e solo si nutre di odio e di razzismo
Magari il fascismo non fosse altro
che maneschi babbei insaccati di nero
quattro politicanti ladri e volgari
i lenoni macellai di carne umana
e i caporali che all'alba
contano schiavi sulla piazza dell'appello
Invece il fascismo e' anche e soprattutto
la dittatura planetaria del capitale astratto
sulle concrete persone e la natura vivente
lo sfruttamento di ogni cosa che esista
fino a ridurla a pietra a cenere a silenzio
a polvere a fumo a nulla di nulla
la sete infinita di morte
di un meccanismo rapace che odia ogni vita
la macchina bellica che spara
su ogni cosa che su muova all'orizzonte
ser Martino che ritorna a casa
e fa scoppiare la testa a monna Berta
dimenticatasi di chi e' il padrone
Il fascismo e' tutto cio' che vomitano
le televisioni i telefonini internet
e frigge i cuori e i cervelli di tutti
Il fascismo sono le automobili gli aerei le vacanze
le discoteche le fotografie i consigli per gli acquisti
tutte le merci che hai l'obbligo di avere
tutte le azioni che hai l'obbligo di compiere
se non vuoi essere gettato nel pozzo
nero di pece dell'inferno dei reietti
delle schiave e degli schiavi addetti
a soddisfare dei ricchi le voglie
se non vuoi essere tu anche inabissato
tra le miriadi di scarti e larve
che puzzano di fame e di paura
che tremano di freddo e d'impotenza
e che col solo sguardo ti contagiano
potenza arcana del volto di chi soffre
e chi ne ha pieta' lebbra lo coglie
Il fascismo e' il consumismo disumano
che ha colonizzato anche questo paese
e reso analfabeti milioni di persone
e la neolingua e il bispensiero iniettati
nelle viscere a colmarne carni ed ossa
e sinapsi e circonvoluzioni
finche' sia evacuato da ogni corpo
ogni senno e non c'e' nessun Astolfo
E' il trionfo del capitale
nelle teste di chi non trova strano
che vi siano ricchi e poveri
di chi beve la vecchia panzana
che se stai male certo e' colpa tua
di chi crede che sia eterna e giusta
legge questo essere tenuti alla catena
allevati a scorpioni e frustate
condannati alla morte inchiodati
condannati alla morte per acqua
condannati al deserto di fuoco
tra le risa di scherno dei draghi
che ti rubano il pane e le rose
Diciamoci una triste verita'
non e' antifascista questo paese
ma solo la sua Costituzione
che scrisse nelle carceri e sulle montagne
col proprio sangue l'esigua minoranza
che al fascismo resistette
Antifascista e' solo la nonviolenza
che a tutte le uccisioni si oppone
che a tutte le violenze si oppone
che a tutte le menzogne si oppone
che si oppone a tutti i poteri che pretendono
di ridurre le persone a servi e salme
e di fare del mondo che vive poltiglia
Antifascista e' il povero cristo
che cerca scampo dall'orrore
e con la sua sola esistenza gia' lotta
contro la disumanita' di un mondo capovolto
L'Italia sara' una repubblica
democratica quindi antifascista
quando ogni persona che qui vive e respira
avra' gli stessi diritti di ogni altra
Sara' una repubblica quando
abolira' le guerre e gli eserciti e le armi
quando cessera' l'apartheid
e il maschilismo sara' solo un ricordo
della preistoria dell'umanita'
Allora si' sara' la nostra casa
sara' il paese in cui potremo vivere
uomini e donne senza vergognarci
ogni persona recando aiuto ad ogni altra
ogni persona da ogni altra aiuto ottenendo
Fino ad allora la lotta continua
oggi e' soltanto l'8 settembre
e questo posto in cui stiamo parlando
cosi' fra amici e cosi' alla buona
e cosi' stanchi eppure non arresi
questo posto e' Madonna del Colletto.
13. BERTA CACERES
Il due marzo di due anni fa
veniva assassinata Berta Caceres.
Ma ogni donna e ogni uomo che respira
e lotta e condivide i sogni e il pane
e' Berta Caceres che ancora vive.
14. PAESAGGIO DOPO LA BATTAGLIA
Ora le truppe rastrellano i negri per le strade
sul posto fucilano gli schiavi fuggitivi
Ora il guerriero torna a casa ebbro
di maschia vittoria
si sfila la cintura ed esercita il potere
del pater familias
Ora la patria e' pronta finalmente
all'arrivo dei treni in orario
all'albero della cuccagna
alle nuove conquiste d'oltremare
all'ordine nuovo che durera' mill'anni
Dalle urne rovesciate sono usciti
oracoli infausti che annunciano il ritorno
degli dei assetati di sangue
il trionfo
del partito del filo spinato
Non dormire in casa stanotte
impara a memoria quello che ti e' caro
hanno gia' bruciato tutti i libri
hanno chiuso le porte della citta'
ad ogni varco intima un armigero
di dire la parola scibboletto
Silenti fantasmi stanno sull'attenti
rigidi come pali sulla piazza dell'appello
poi si mettono in marcia verso luoghi lontani
come le nuvole fumo nel vento
cenere e grandine polvere e sale
Sui muri manifesti col volto ridanciano
di vecchi istrioni di giovinastri algidi
ripetono motti decrepiti e lustri
si arruolano guardiani e caporali
pronti a credere obbedire combattere
al cenno di un duce al fischio di un cane
In questa palude
s'inabissa l'umanita'.
Ma non concludere questi disperati versi
senza dire una parola buona:
che nessuno si arrenda, che nessuno
si perda d'animo, la lotta
continua. La nonviolenza
e' in cammino. Finche' tu resisti
non ha ancora vinto il fascismo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
15. ALLINEO ALCUNI FATTI
Allineo alcuni fatti.
Un senegalese assassinato a Firenze.
Una nuova strage di migranti nel Mediterraneo.
Domenica il trionfo elettorale della destra razzista.
Sto soltanto allineando alcuni fatti.
Da se' talvolta parlano le cose.
Ogni essere umano e' un essere umano.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Abolire le guerre e le armi.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo la nonviolenza puo' salvarci.
16. UN COLLEZIONISTA
Non ho il telefonino ne' la televisione
quello che so lo vedo per le strade
giro a piedi per le periferie
per le campagne intorno ai cantieri
nei luoghi abbandonati e le stazioni
sento le chiacchiere di chi nessuno ascolta
vedo le cose che vedono tutti
e che nessuno vede
a modo mio sono un collezionista
di cose che succedono per caso
e ci ragiono sopra e mi allontano
senza fretta senza una parola
come se fossi cieco e sordo e indifferente
come se non ci fossi o fossi un niente
non voglio che mi buchino la schena.
Succede per caso che a Firenze un italiano
spari ed uccida un senegalese
e non invece che un senegalese
spari ed uccida a Firenze un italiano?
Io non lo credo.
Succede per caso che un marito uccida
la moglie
e non invece una moglie il marito?
Io non lo credo.
Succede per caso che sul ciglio delle vie
corpi di donne e ragazzine siano in vendita
al mercato delle schiave per gli automobilisti in fregola?
Io non lo credo.
Succede per caso che i fascisti vincano
in questo luogo ed in questo momento
le elezioni
e non invece che alle elezioni
l'umanita' sconfigga odio e fascisti?
Io non lo credo.
E succede per caso che ogni giorno i ricchi
piu' ricchi diventino succhiando il sangue ai poveri
e non invece che finalmente i poveri
esproprino gli espropriatori e condividano
fra tutti gli esseri umani i beni e il bene?
Per la mia barba io proprio non lo credo
e non lo accetto io credo fermamente
che tutte le persone siano eguali
ch'abbiano tutte gli stessi diritti.
Succede per caso quello che succede
e sembra proprio che succeda per caso?
Io non lo credo gnaffe non lo credo.
Si vede proprio che sono comunista
e certo non faro' una bella fine.
17. ANCORA UNA LETTERA AGLI AMICI SUOI DI TOSCANA
I. Il sangue sul ponte
Nella civile citta' di Firenze
culla della lingua e patria delle arti
lo scorso lunedi' cinque di marzo
ancora un uomo e' stato assassinato
si chiamava Idy Diene.
Sua moglie era la vedova
di Samb Modou che insieme a Diop Mor
fu assassinato dai colpi di un fascista
nella stessa citta' di Firenze
il tredici dicembre di sette anni fa.
Nella civile citta' di Firenze
in questo antico paese dalla buffa forma
di uno stivale col tacco
indigeni scendono armati per strada
e sparano a persone innocenti
rubano loro la luce dei giorni
strappano loro il battito del cuore.
Come tutte le notti catafratti
nelle loro scatole di gomma e metallo
lupi perlustrano le vie alla caccia
di giovani donne schiave
per farne preda per farne stupro e scempio
in questo antico paese
in queste civili citta'.
Il giorno prima di quest'ultimo assassinio
le truppe dell'apartheid
vincevano le elezioni
dopo anni ed anni di propagazione
dell'odio razzista a reti unificate
nell'indifferenza e con la complicita'
di chi ha dimenticato di essere
un essere umano
ipnotizzato dagli alala'
dal rimbombo del passo dell'oca sul selciato.
Chi arma le mani degli assassini?
Non vi e' una persona che lo ignori.
*
II. La madre
Non si sono accorti i razzisti
che l'Italia di cui vanno blaterando
non esiste e non e' mai esistita
se non nei deliri di Interlandi
e di Preziosi e dei loro compari.
L'Italia non ha una cultura ma mille
e' etrusca e romana e greca
e' araba e normanna e bizantina
e longobarda e ladina e albanese
e a dirla in una sola
parola e' sempre stata
meticcia
non avrebbe cosi' tanti monumenti
se non fosse il luogo di tutti gli incontri
se non fosse lo specchio del mondo
la casa comune dell'umanita' intera.
E se volessimo risalire piu' indietro
fino alle origini dell'umanita'
ogni essere umano sa di essere
un discendente di progenitori
africani.
E' l'Africa la madre comune
dell'umanita' tutta
qualcuno lo dica ai giovinotti
razzisti che hanno vinto le elezioni.
Cosi' s'adempie nei fatti la profezia
di ogni umanesimo il sogno
di ogni movimento di liberazione
l'umanita'
si scopre una e chi ancora
si attarda ad erigere muri
ad armare frontiere
a promuovere guerre
e' innanzitutto un povero stolto
febbricitante
e bisognoso di essere curato.
*
III. Siamo tutte e tutti senegalesi
Eppure ancora infuria la violenza
razzista e giunge al punto di portare
al potere in Italia e in Europa
i mostri razzisti epigoni ed eredi
dell'ordine ariano dei campi di sterminio.
E quindi ancora e ancora e' da condurre
la lotta dell'umanita' che si sa umana
contro la guerra e tutte le uccisioni
contro il razzismo e tutte le persecuzioni
e contro il maschilismo e tutte le oppressioni
ancora e ancora e' da condurre quindi
la lotta nonviolenta dell'umanita'
per la pace e la liberazione comune
per i diritti umani di tutti gli esseri umani
in difesa del mondo vivente di cui siamo parte
e che e' casa comune dell'umanita' intera.
Siamo tutte e tutti senegalesi
siamo tutte e tutti esseri umani
la nonviolenza e' in cammino
oppresse e oppressi di tutto il mondo unitevi.
*
IV. In questo giorno queste parole scrissi
Queste parole ho scritto l'otto marzo
il giorno in cui l'umanita' s'inchina
e rende onore alla lotta delle donne
per la liberazione dell'umanita'
da ogni violenza, da ogni menzogna.
E' la violenza maschile
la prima radice e il primo paradigma
di ogni violenza.
Con voce e con volto di donna
la nonviolenza e' in cammino.
Solo la lotta delle donne
e degli uomini che alla loro sequela si pongono
potra' sconfiggere il maschilismo e il fascismo
e il militarismo il razzismo la schiavitu'
e liberare l'intera umanita'.
Che sia anche il tuo impegno adesso e sempre
siamo una sola umanita'
ogni vittima ha il volto di Abele
siamo una sola umanita'
una persona un voto
siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
siamo una sola umanita'
di persone tutte diverse e tutte eguali
siamo una sola umanita'
sotto un stesso cielo
lo stesso sangue lo stesso respiro
lo stesso bisogno d'amore
che sa che soltanto insieme
la vita e' degna di essere vissuta
nell'aiuto reciproco
condividendo il pane ed i sogni
il lavoro e il riparo e i pensieri
soccorrendo accogliendo assistendo
ogni persona bisognosa di aiuto
nessuna abbandonando al dolore
nessuna abbandonando alla morte.
Agisci verso le altre persone
cosi' come vorresti
che le altre persone agissero
verso di te
sii tu l'umanita'
come dovrebbe essere.
18. SCINTILLE SCHEGGE TENEBRE SCHEGGE SCINTILLE
"e proseguendo la solinga via
tra le schegge e tra ' rocchi de lo scoglio
lo pie' sanza la man non si spedia"
(Inf., XXVI, 16-18)
Sono la stessa cosa la guerra e la fame
se non abolisci l'una non abolisci l'altra
Agevole sarebbe far cessare
per sempre entrambe
se infine decidessimo di essere
non solo di nome umani
*
Rileggo oggi i programmi elettorali
con cui gli ubriachi di Monaco hanno vinto
le ultime elezioni del Reich
Ad ogni suddito di razza ariana
e' promessa una pensione a vita
purche' non si sottragga all'incombenza
dei due minuti d'odio
di scendere in strada
un giorno qualunque della settimana
a scaricare il suo caricatore
nel primo uomo nero in cui s'imbatte
si sa che non e' un male
uccidere l'uomo nero
giacche' l'uomo nero
lo sanno anche i bambini
e' lui il male e noi la razza eletta
Nessuno paghi piu' le tasse
sia questo il paese di bengodi
certo di schiavi avremo un gran bisogno
e di armi e di volontari armati
addetti al filo spinato e all'appello
e di tesori da saccheggiare
a chi non piace della filibusta
l'epopea e il nero vessillo
Tornino i treni ad arrivare in orario
tra la stazione centrale e quel lontano
scalo in Polonia invaso dallo smog
che esce dal camino a Birkenau
*
La povera Ipazia che non sa
che meglio e' non sapere che sapere
perche' non piace ai capi che una donna
voglia discutere
e nessuna fronte
e' piu' dura dei sassi
*
Non avessi sprecato la mia vita
in vani sogni e strenui fallimenti
magari avrei commesso qualche grande
crimine e adesso anch'io sarei famoso
e dormirei tranquillo soddisfatto
del dovere compiuto
del sonno dei mostri
*
In questo certame
poche sono le regole e chiare
chi non uccide muore
chi uccide
muore anche lui ma piu' tardi
e mangia meglio ed ha migliore alloggio
*
Parole che ricordo di aver detto
in piazza ed era il giorno otto di marzo
che in me due persone colluttano
l'uomo che pensa e condivide il pane
che con tutto il cuore si e' posto alla scuola
del movimento di liberazione delle donne
che solo libera l'intera umanita'
ed ogni giorno livido ed ogni cieca notte
deve combattere il fascista che in lui
hanno incistato millenni di potere
maschile bramoso di tutte le brame
e innanzitutto di quella di sbranare
e solo vive nella lacerazione
e sempre combatte contro se stesso
io so che la violenza maschile
e' la prima radice e il primo modello
di ogni violenza
e so che solo la lotta delle donne
liberera' anche me
e l'intero mondo
dissi anche altro che ora non ricordo
ma soprattutto vidi ed ascoltai
e per quel poco tempo fui felice
*
Non e' la nonviolenza un'altra cosa
che questa lotta contro la violenza
nell'ora della crisi
della presenza
ti convoca a restare ancora tu
l'umanita' come dovrebbe essere
dinanzi al dolore degli altri ti chiama
ad essere tu a salvare le vite
non ha paura della paura
e sa che ogni giorno e' il giorno giusto
per fare la cosa giusta.
19. ANCORA UNA DOPPIA CANTATA DELLE VITTIME
I. Una conversazione mondana
Chi resta vivo ha sempre ragione
e chi resta vivo e' sempre l'assassino
Le vittime ma si' che ci commuovono
siamo gente civile ci fanno tanta pena
ma presto poi affogano nel fiume
infinito delle infinite vittime
tutte uguali nel lezzo insostenibile
tutte cadaveri in decomposizione
impossibili da intervistare
da compatire
Gli assassini invece hanno il loro blog
il loro fascino una storia interessante
da raccontare ai microfoni e pronta
la battuta e il fisico del ruolo
funzionano bene nei tg e nei talk show
prendono voti a secchiate alle elezioni
diventano presidenti re imperatori
piacciono al pubblico e il pubblico
ha sempre ragione
Le vittime poi muoiono come le mosche
e come le mosche sono fastidiose
pare quasi pretendano chiamarci in causa
pare quasi che pensino sia colpa nostra
ti fanno venire il dubbio che alla fine
se lo siano proprio meritato
di essere soppresse
si sa bene
chi cerca trova
Per fortuna che c'e' chi le mette a posto
per fortuna che vincono i forti
II. Mollica e soffio
E poi le vittime restano vittime
nessuna evoluzione nessuna redenzione le aspetta
il piu' delle volte nel nulla dissolte
la loro roba e' di chi se l'e' pigliata
neppure il loro nome si e' salvato
e chi le ricorda dopo un po' si vergogna
nessuno piu' lo invita alle feste
il lutto e' una merce che deperisce presto
Eccome se funziona la tortura
eccome se funzionano le armi
nulla piu' resta di un essere umano
abraso dalla pressione
di una gomma da cancellare
o altro materiale equivalente
Agli assassini invece
chi nega un giro di valzer
un incarico di fiducia un posto in lista
il pubblico perdono e una pensione
e' gente di mondo e al mondo piace
III. Cala il sipario
Non vinceranno mai le vittime
che restano vittime non sanno fare altro
ed anche chi pretende in loro nome
di agire in verita' non e' dei loro
solo le vittime sono le vittime
e tutte le vittime vittime restano
E questo e' il mondo reale
IV. Ancora un'ombra e il suo viandante
Perche' non hai la forza
di concludere qui?
Perche' senti il bisogno
di dire che non e' vero?
Perche' non lasci in pace
nella sua desolazione
chi legge queste parole?
Perche' l'unico motivo per cui scrivo
e' chiamare alla lotta contro l'ingiustizia
e' chiamare alla lotta contro la violenza
e' chiamare le oppresse e gli oppressi a resistere al male
ad opporsi al fascismo che sempre torna
V. A chi legge
Anche se tutto ti dice che tutto
e' orrore
tu all'orrore non arrenderti
strappagli la maschera e gli artigli
reca tu sollievo al sofferente
soccorri tu il rapinato in fin di vita
che incontri sulla strada per Gerico
tu continua a chiamare alla lotta
le oppresse e gli oppressi sii tu
l'umanita' come dovrebbe essere
ogni essere umano ha diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'
salvare le vite e' il primo dovere
questa immane mole di male
non accrescerla con la tua indifferenza
a questo regime dei lupi non recare
il vile tributo della tua resa
persona che mi leggi mia simile e sorella
finche' tu resisti
non ha vinto il fascismo
finche' tu resisti
contro tutte le violenze
contro tutte le menzogne
la nonviolenza e' in cammino
non si e' estinta l'umanita'.
20. IL PUNTO DI VISTA
Non il destino manifesto
non i superiori interessi
non la gloria avvenire
non il bene della causa.
Il punto di vista delle vittime
e' il nostro punto di vista.
Una strage e' una strage e nent'altro.
Nulla puo' giustificare un eccidio.
Inerisce ad ogni essere umano
il diritto a non essere ucciso.
Inerisce ad ogni essere umano
il dovere di salvare le vite.
Le guerre, gli eserciti, le armi
sono nemici dell'umanita'.
Non ci sono beni superiori
all'esistenza delle persone.
21. IN MEMORIA DI DON TONINO BELLO
Non e' una passeggiata ricordare don Tonino
perche' come lo pensi e lui t'afferra
e ti trascina alla lotta nonviolenta
contro tutte le violenze e le ingiustizie.
Sono fatti cosi' certi compagni
neppure da morti si arrendono mai
neppure da morti ti lasciano in pace
continuano la lotta e alla lotta
ti chiamano ancora.
Non scendono mai dalla barricata
non ti danno un solo giorno di vacanza
tutto il pane pretendono sia condiviso
fra tutti fino all'ultima mollica
dicono che tutto deve essere di tutti
che nessuno mai piu' deve esser povero
che nessuno mai sia escluso
umiliato asservito abbandonato
e contro il fascismo resistono sempre.
Restano sempre dalla parte delle vittime
agli oppressori non danno mai tregua
sempre ed ovunque organizzano la lotta
per il diritto di ogni persona
alla vita e alla dignita'.
E se per caso gli capita di stare
invece che nel fango o in una grotta
su una cattedra su un palco su un altare
e tu li senti che sottovoce cantano
l'Internazionale.
22. IL CRONISTA
I.
Come cronista venni a questa guerra
non riesco piu' a scrivere in questo diluvio di sangue
nulla sazia la sete delle spade
tutto e' preda e nulla e' rispettato.
Carni respiro acqua cieli e templi
e case e alberi e mense e letti
tutto insozza violenta disquatra divora la guerra
tutto corrompe rapisce squarcia azzanna la morte.
Per lungo tempo cercai di trovare le parole
che potessero fermare i roghi e le stragi
chiamare alla ragione e al rispetto di se stessi
evocare l'umanita' nei cuori e nelle menti.
Di dire l'orrore l'orrore ormai mi impedisce
mentire a me stesso e ad altri non voglio
ogni parola ormai sento nemica
rivolgo il pugnale contro me stesso.
II.
Tu non arrenderti al male
finche' tu resisti il fascismo non ha vinto
tu scegli la nonviolenza.
Anche ove tutti fossero ubriachi
e tu resta lucido
anche ove tutti fossero nel sonno
e tu veglia.
La guerra e' nemica dell'umanita'
ogni esercito uccide
ogni arma desidera la nostra morte
ogni potere che opprime ci opprime tutti.
Non hai altro strumento che questo
usa la parola poiche' tutti gli esseri umani
hanno la parola negli occhi e nella bocca
hanno la parola nelle mani e allora usala.
Usala per dire che c'e' un'alternativa
all'uccidere e al morire e questa alternativa
e' il vivere insieme nel mutuo soccorso.
III.
E poi la nonviolenza e' ancora questo:
non maltrattare neppure un orco o un sasso
fermare ogni braccio che solleva il bastone
guardare negli occhi e vedere nel cuore
sentire il miracolo di ogni filo d'erba
ascoltare e parlare nell'assemblea
decidere insieme
la lotta delle oppresse e degli oppressi organizzare
per la liberazione comune
condividere il pane fino all'ultima mollica
fare insieme il lavoro necessario
lavare i panni le ferite le parole
sapere che tutto e' un dono ricevuto
rompere tutte le serrature e le sbarre
lasciare tutte le porte aperte
tenere pulita la casa di tutti
accudire i vecchi e i bambini
prestare ascolto a chi piange
ricordare il volto dei morti
raccontarne le storie a chi non sa
tenere acceso il fuoco nella notte
alzarsi prima dell'alba per aiutare il sole a sorgere.
23. IL NOSTRO PROGRAMMA
Siamo arrivati qui spargendo tanto sangue
il nostro e l'altrui
siamo arrivati qui nel freddo e nella notte
vestiti di stracci le dita congelate
siamo arrivati qui soltanto per questo:
abolire il fascismo
abolire la guerra.
Di tutto il dolore subito
come dimenticarci?
di tutto il dolore sparso
come dimenticarci?
Ma siamo arrivati qui e questa e' la nostra parola:
nessuno mai piu' sia ucciso
e tutto fra tutti sia condiviso.
Del male ricevuto
del male commesso
di tutto il male passato
e' ora di liberarci.
Questo e' il nostro programma:
ognuno abbia adesso di che vivere
la liberta' comincia adesso qui.
Siano spezzate tutte le spade
tutti i debiti siano rimessi
nessuno piu' riceva nessun torto
ognuno venga a mangiare e a cantare.
Da ora in poi la sola legge e' questa:
doni ciascuno quanto puo' e riceva
dagli altri ognuno quanto gli abbisogni.
Solo la nonviolenza puo' salvare
l'intera umanita' dalla catastrofe
e questa e' l'ora di dare compimento
alla speranza di tutte le vittime
e' l'ora della scelta che salva le vite
e' l'ora della scelta che nessuno abbandona
e' l'ora di sconfiggere la morte.
Pace, disarmo, smilitarizzazione
messa in comune del bene e dei beni
soccorrere, accogliere, assistere tutti
comincia oggi la novella storia
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
da te dipende che si avveri questo
sogno sognato dall'inizio dei tempi.
24. NEL GULAG
Nel gulag i nostri fratelli le nostre sorelle
nel lager i nostri fratelli le nostre sorelle
occhi sgranati dietro il filo spinato
ossa nel deserto
meduse sul fondo del mare
sul ciglio delle strade
nei campi di pomodori
carni bruciate dal sole e dai bastoni
carni squarciate dai lupi in automobile.
Ogni essere umano ha diritto alla vita
alla dignita' alla solidarieta'
ogni essere umano e' un essere umano.
Aprire gli occhi
entrare nella lotta di liberazione
salvare tutte le vite
scegliere la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare
l'umanita'.
25. RICORDANDO T. B.
Mi accorgo e mi stupisce
di essere tanto piu' vecchio di te
mi accorgo e mi stupisce
che da un quarto di secolo sei morto.
Eppure mi sembra
ieri che eri qui
e le cose che dicevi e che facevi
sono ancora esattamente i compiti dell'ora.
Muoiono le persone tutte
e morra' anche il mondo
non so se la cosa migliore
sia proprio non essere nati.
Ma dacche' siamo al mondo
che valga la pena.
Tutto e' nulla
ma tu lenisci il dolore
ma tu soccorri l'afflitto
ma tu sostieni l'oppresso
condividi la sua lotta e la sua sorte
pianta la tua tenda nel campo dell'umanita'.
Scegli la nonviolenza.
26. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Elio Vittorini, Diario in pubblico, Bompiani, Milano 1957, 1999, pp. XXIV + 476.
- Elio Vittorini, I libri, la citta', il mondo. Lettere 1933-1943, Einaudi, Torino 1985, pp. VIII + 284.
- Elio Vittorini, Gli anni del "Politecnico". Lettere 1945-1951, Einaudi, Torino 1977, pp. VIII + 454.
- Sandro Briosi, Vittorini, La Nuova Italia, Firenze 1977, pp. II + 160.
- Sergio Pautasso, Guida a Vittorini, Rizzoli, Milano 1977, pp. 256.
- "Il Politecnico", nn. 1-39, Milano 1945-1947, ristampa anastatica integrale, Einaudi, Torino 1975, 1989 (con una "Notizia su 'Il Politecnico'").
27. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
28. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3592 del 19 dicembre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
- Prev by Date: [Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 336
- Next by Date: [Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 337
- Previous by thread: [Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 336
- Next by thread: [Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 337
- Indice: