[Nonviolenza] Archivi. 326



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 326 del 13 ottobre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di aprile 2019 (parte settima e conclusiva)
2. Tre anniversari in uno stesso giorno
3. Una lettera aperta al Presidente della Repubblica
4. Alcune parole dette a Viterbo il pomeriggio del 25 aprile 2019
5. Il nostro rogo quotidiano
6. Ricorrendo l'anniversario dell'uccisione di Juan Gerardi
7. Nell'anniversario del disastro nucleare di Cernobyl
8. Il razzismo e' gia' il fascismo
9. Alfio
10. Per Alfio Pannega. Approssimandosi il nono anniversario della scomparsa
11. Facile
12. Mirella Billi
13. Contro il razzismo, contro il fascismo, ricordando Alfio Pannega
14. Commemorato Alfio Pannega a Viterbo
15. L'orrore a Viterbo
16. Ricordando Alfio, contro il maschilismo, il razzismo, il fascismo

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2019 (PARTE SETTIMA E CONCLUSIVA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2019.

2. TRE ANNIVERSARI IN UNO STESSO GIORNO

In questo stesso 25 aprile noi ricordiamo due eventi felici ed uno triste.
La liberazione dell'Italia dal fascismo nel 1945.
La liberazione del Portogallo dal fascismo nel 1974.
La scomparsa di Ernesto Balducci nel 1992.
*
Noi ricordiamo la fine del fascismo e della guerra, la vittoria della Resistenza e quindi dell'umanita', la liberazione del nostro paese dal piu' mostruoso dei mali.
Noi ricordiamo la rivoluzione dei garofani che fu tra le gioie maggiori della nostra ormai lontana gioventu'.
Noi ricordiamo quel luminoso maestro di pace e nonviolenza, quell'amico generoso, quel pensatore della liberazione dell'umanita' da ogni violenza e da ogni oppressione, quell'infaticabile testimone di verita' e lottatore per il bene comune.
*
E ricordando la liberazione dal regime della barbarie e delle stragi, e ricordando le vittime innocenti del fascismo, e ricordando ogni persona che ha pensato, agito e sofferto affinche' l'intera umanita' fosse libera, noi oggi riaffermiamo alcune semplici verita'.
Che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Che occorre abolire la guerra e tutte le uccisioni, il razzismo e tutte le persecuzioni, il maschilismo e tutte le oppressioni.
Che occorre condividere il bene ed i beni.
Che occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Che occorre riconoscere e difendere sempre i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Che occorre difendere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
*
In questo 25 aprile quindi ancora una volta riaffermiamo i nostri ineludibili doveri.
E tra i nostri doveri oggi il piu' urgente e' l'opposizione ai crimini razzisti del governo italiano.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siano soccorsi i naufraghi.
Siano salvati i superstiti dei lager libici.
Siano accolti tutti gli esseri umani in fuga dalla guerra e dalla fame.
Siano revocate tutte le scellerate misure razziste del governo della disumanita'.
Si dimetta il governo razzista.
Siano processati i ministri razzisti per i crimini che hanno commesso.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
La Resistenza continua nella nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

3. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Egregio Presidente della Repubblica,
ho molto apprezzato le parole di verita' da lei dette in questi giorni contro il fascismo ed i suoi odierni criminali apologeti, e gliene sono profondamente grato.
Ed e' proprio perche' condivido quelle nitide sue parole che vorrei richiamare la sua attenzione su tre tragici fatti.
Il primo: il governo italiano da mesi nega l'approdo in un porto sicuro in Italia ai naufraghi soccorsi nel Mediterraneo (cosi' impedendo il compimento di quell'opera di soccorso); non solo: diffama e sabota i soccorritori volontari che nel Mediterraneo salvano vite umane; ed infine - orribile a dirsi - si adopera per impedire che possano trovare salvezza in Italia i superstiti in fuga dai lager libici.
Il secondo: il governo italiano da mesi ha imposto nel nostro paese misure di vera e propria persecuzione razzista che violano diritti umani fondamentali e pongono le basi di un regime di apartheid.
Il terzo: il governo italiano da mesi conduce una forsennata propaganda di istigazione all'odio razzista e di apologia dell'omissione di soccorso.
Tutto cio' e' illecito.
Tutto cio' e' mostruoso.
Tutto cio' configura un crimine contro l'umanita' e un attentato contro la Costituzione che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
La prego di intervenire, nelle forme previste dall'ordinamento, per contrastare questa barbarie.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 25 aprile 2019

4. ALCUNE PAROLE DETTE A VITERBO IL POMERIGGIO DEL 25 APRILE 2019

I. Di cosa stiamo parlando

Di cosa stiamo parlando quando parliamo del fascismo?
Il fascismo sono i lager.
Chi dice che e' passato tanto tempo e che e' ora di non pensarci piu'
ci dice di accettare i lager.
Chi dice che il fascismo ha fatto anche cose buone
ci dice di accettare i lager.
Chi ripropone le ideologie nazionaliste colonialiste e razziste
ci dice di accettare i lager.
Chi banalizza il male
ci dice di accettare i lager
di essere complici delle SS
di cooperare ancora allo sterminio.

Chi oggi governa ed omette di soccorrere i naufraghi
chi oggi governa e nega salvezza ai fuggiaschi dai lager libici
chi oggi governa ed impone persecuzioni razziste
chi oggi governa istigando all'odio razzista
ci dice di accettare i lager le stragi il genocidio
ci chiede di essere complici della barbarie assassina
ci chiede di essere complici dell'annientamento dell'umanita'.

II. Celebrare la liberazione

Celebrare la liberazione dell'Italia dal fascismo significa
celebrare la fine della dittatura fascista
celebrare la fine dell'occupazione nazista
celebrare la fine della guerra.

E quindi celebrare l'inizio della pace
l'inizio dello stato di diritto che riconosce e difende
la dignita' umana di tutti gli esseri umani
l'inizio della democrazia
che salva le vite.

Ed insieme significa
ricordare con strazio le vittime del fascismo e della guerra
ricordare con gratitudine chi si batte' contro il fascismo e i lager
chi si batte' in difesa dell'umanita' intera
chi con la sua lotta ci ha donato la nostra condivisa liberta'.

E quindi significa anche
l'impegno a difendere la liberta' sancita
nella Costituzione della repubblica italiana
democratica ed antifascista
l'impegno ad adempiere il programma
che la Costituzione contiene
di solidarieta' e di liberazione dell'umanita' intera.

Pertanto significa adesso
difendere la vita la dignita' i diritti
di tutti gli esseri umani
soccorrere accogliere assistere
ogni essere umano bisognoso di aiuto
opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni
opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni
opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni
opporsi alla schiavitu' alla rapina alle stragi
alla barbarie alla disumanizzazione all'annientamento.

Significa salvare le vite
salvare tutte le vite
salvare sempre tutte le vite
che e' il primo dovere.

III. I compiti dell'ora

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per far cessare l'omissione di soccorso
che miete vittime nel Mediterraneo.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per far cessare in Italia le persecuzioni razziste
per far cessare in Italia la riduzione in schiavitu'
per far cessare in Italia l'apartheid.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
in difesa dei diritti umani
in difesa della legalita' che salva le vite
in difesa della Costituzione antifascista.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per l'immediata revoca di tutte
le scellerate e infami misure razziste
imposte dal governo della disumanita'.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
per le immediate dimissioni
del governo razzista e golpista
del governo della disumanita'.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
affinche' i ministri responsabili
di mostruosi crimini razzisti
ne rispondano nelle aule di giustizia.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
affinche' ogni essere umano
possa giungere nel nostro paese
in modo legale e sicuro.

Insorgere occorre
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
affinche' ogni essere umano
possa vivere in sicurezza
e pienezza di diritti.

Restare umani occorre
e per restare umani
insorgere occorre
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
contro tutte le violenze e le uccisioni
contro il razzismo e il fascismo che torna.

IV. A chi ti dice

A chi ti dice che ripeti sempre
le stesse noiose parole
a chi ti dice di lasciarlo in pace
oggi che e' giorno di festa
a chi ti dice che lui se ne frega
e che ogni vittima se l'e' cercata
a chi ti dice che da quando il mondo
e' mondo il pesce grosso mangia il piccolo
a chi ti dice che si fa gli affari suoi
ne' gli interessa quel che fa il governo
e tu rispondigli che il suo silenzio
la sua pigrizia la sua indifferenza
e' gia' colpevole complicita'
con i delitti che il governo compie
con il razzismo che divora vite
con il fascismo che tristo ritorna
e nuovamente tenta massacrare
l'umanita' che soffre e lotta e spera
di avere un giorno la sua liberta'.

V. Il volto di Abele

Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. IL NOSTRO ROGO QUOTIDIANO

Leggo che un giovane immigrato
e' morto stanotte in un rogo
nel ghetto di Borgo Mezzanone.

La contabilita' del regime razzista
dello schiavismo del nazismo oggi in Italia
aggiunge un'altra vittima ai suoi fasti.

Io so che questa vita
come innumerevoli altre
poteva e doveva essere salvata
rovesciando il governo razzista
abolendo la schiavitu' in Italia
contrastando il fascismo che torna.

Io so che questa vita
come innumerevoli altre
poteva e doveva essere salvata
con la legalita' che salva le vite
applicando il dettato della Costituzione
facendo cessare nel nostro paese il regime dell'apartheid.

Io so che questa vita
come innumerevoli altre
poteva e doveva essere salvata
se solo il popolo italiano insorgesse
in difesa della vita di ogni essere umano
e realizzasse gli impegni
che la legge fondamentale di questo paese
stabilisce come dovere comune.

Non possiamo far tornare in vita questa vittima
come le innumerevoli altre gia' uccise dal regime
mafioso e razzista che oggi domina in Italia
ma possiamo e quindi dobbiamo
insorgere affinche' non accada mai piu'
che un essere umano soffra in un ghetto
che un essere umano muoia in un rogo
che un essere umano subisca schiavitu'
che un essere umano non riceva riconoscimento e soccorso
che un essere umano non abbia la vita degna la liberta' la solidarieta'
a cui ogni essere umano ha diritto.

Abolire tutte le misure razziste
imposte del governo della disumanita'.

Dimissioni immediate del governo razzista.

Siano processati e condannati i ministri
responsabili di crimini contro l'umanita'.

Riconoscere tutti i diritti umani
a tutti gli esseri umani.

Soccorrere accogliere assistere
ogni persona bisognosa di aiuto.

Abolire la schiavitu'
condividere il bene ed i beni.

Salvare le vite
il primo dovere.

6. RICORRENDO L'ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE DI JUAN GERARDI

Ricorre il 26 aprile l'anniversario della morte di Juan Gerardi, il vescovo guatemalteco assassinato dai sicari fascisti il 26 aprile 1998 per far cessare il suo strenuo impegno in difesa dei diritti umani degli indios e per il recupero della memoria storica delle vittime del genocidio compiuto lungo decenni dai militari del regime dittatoriale nei confronti della popolazione di origine maya.
*
Anche nel ricordo di Juan Gerardi proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; contro ogni violenza, contro ogni schiavitu'.
Anche nel ricordo di Juan Gerardi proseguiamo nell'azione nonviolenta per il bene comune dell'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

7. NELL'ANNIVERSARIO DEL DISASTRO NUCLEARE DI CERNOBYL

La mattina di venerdi' 26 aprile 2019, ricorrendo l'anniversario del disastro nucleare di Cernobyl, si e' svolto come ogni anno presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo un incontro di commemorazione delle vittime e di impegno contro il nucleare e per il disarmo, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa dell'intero mondo vivente casa comune dell'umanita'.
*
Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo di tutte le vittime, hanno rinnovano ancora una volta la richiesta che l'Italia al piu' presto sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu del 7 luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari.
Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo di tutte le vittime, hanno rinnovano ancora una volta l'impegno ad opporsi al governo italiano razzista e golpista che omette di soccorrere i naufraghi in fuga dalle guerre e dalla fame, dalle dittature e dai lager, dalla miseria e dalla schiavitu'.
Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo di tutte le vittime, hanno rinnovano ancora una volta l'impegno ad opporsi al governo italiano razzista e golpista che perseguita esseri umani innocenti, favoreggia la riduzione in schiavitu', impone in Italia un regime di apartheid con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Le persone partecipanti all'incontro, nel ricordo di tutte le vittime, hanno rinnovano ancora una volta l'impegno ad opporsi al governo italiano razzista e golpista che propaganda l'odio razzista ed attua una politica malvagia che nega i diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Mai piu' Hiroshima.
Mai piu' Cernobyl.
Mai piu' Fukushima.
Mai piu' vittime di armi, esperimenti, impianti nucleari.
Mai piu' vittime dell'uranio impoverito.
No al nucleare, civile e militare.
Rispetto per la vita.
In dubio, contra projectum.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Difendere quest'unico mondo vivente di cui siamo parte e custodi.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera dalla catastrofe.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. IL RAZZISMO E' GIA' IL FASCISMO

Non c'e' bisogno di giri di parole
ogni persona onesta lo sa bene
che il razzismo e' gia', e' gia' il fascismo
e tu lo devi contrastare adesso
e tu lo devi contrastare sempre.

Salvare le vite.
Restare umani.
Opporre al male il bene che resiste.
Sii tu l'umanita'
come dovrebbe essere.

9. ALFIO
[Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti. Molte fotografie di Alfio scattate da Mario Onofri, artista visivo profondo e generoso compagno di lotte che gli fu amico e che anche lui ci ha lasciato anni fa, sono disperse tra vari amici di entrambi, ed altre ancora restano inedite nell'immenso, prezioso archivio fotografico di Mario, che tuttora attende curatela e pubblicazione. Negli ultimi anni il regista ed attore Pietro Benedetti, che gli fu amico, ha sovente con forte empatia rappresentato - sulle scene teatrali, ma soprattutto nelle scuole e nelle piazze, nei luoghi di aggregazione sociale e di impegno politico, di memoria resistente all'ingiuria del tempo e alla violenza dei potenti - un monologo dal titolo "Allora ero giovane pure io" dalle memorie di Alfio ricavato, personalmente interpretandone e facendone cosi' rivivere drammaturgicamente la figura. La proposta di costituire un "Archivio Alfio Pannega" per raccogliere, preservare e mettere a disposizione della collettivita' le tracce della sua vita e delle sue lotte, e' restata fin qui disattesa. Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622-1624, 1763, 1971, 2108-2113, 2115, 2329, 2331, 2334-2335, 2476-2477, 2479, 2694, 2833, 3049, 3051-3052, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" nn. 687-691, 754-755, 881, il fascicolo di "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 170, i fascicoli di "Una persona, un voto" nn. 88-90, 206, 209, il fascicolo de "La domenica della nonviolenza" n. 420]

Tra pochi giorni sara' il 30 aprile
saranno gia' passati nove anni
dal giorno in cui non si risveglio' piu'
il nostro compagno Alfio Pannega.

E della sua parola e del suo braccio
in questi giorni avremmo piu' bisogno
per contrastare l'orda neofascista
ci resta invece solo la memoria.

Ma la memoria e' gia' una forza grande
e quindi nell'opporci al criminale
governo dei razzisti e dei golpisti
ci sia d'esempio ancora Alfio Pannega.

Perche' ogni giorno della sua esistenza
sempre lotto' contro lo sfruttamento
contro il fascismo contro la violenza
per la giustizia e la fraternita'.

Perche' ogni giorno della sua esistenza
tutti i suoi beni sempre condivise
con chiunque bussasse alla sua porta
sempre fu generoso Alfio Pannega.

Giammai si arrese al male e all'oppressione
e sempre fare il bene preferi'
ancora e' vivo nella nostra lotta
l'antifascista Alfio Pannega e' qui.

10. PER ALFIO PANNEGA. APPROSSIMANDOSI IL NONO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Il 30 aprile ricorre il nono anniversario della scomparsa di Alfio Pannega, che ci ha lasciato il 30 aprile 2010.
Nel ricordarlo ancora con immutata gratitudine e commozione ne ricordiamo anche l'impegno inesausto in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Ne ricordiamo la militanza antifascista, comunista e libertaria; ne ricordiamo la generosita' e la sincerita' senza riserve; ne ricordiamo l'amicizia incondizionata; ne ricordiamo la luminosa nutriente bonta'.
Chi lo ha conosciuto, ed ha condiviso con lui i pensieri tristi e felici, i dolori e le speranza, le vicissitudini e le lotte necessarie e ineludibili, sa quanta sapienza quell'uomo recasse, sa quanto acuta e preziosa fosse la sua riflessione e la sua testimonianza morale e politica, e sa quanti gesti di verita' e di amore seppe compiere.
Particolarmente nelle ultime due decadi della sua vita, con l'esperienza del centro sociale occupato autogestito "Valle Faul", non vi fu a Viterbo significativa lotta per il bene comune cui Alfio non prendesse parte, sempre recando l'autorevole e poetica sua testimonianza, il nitido suo impegno, la sua capacita' di comprensione e di empatia, la forza gioiosa del suo resistere di antifascista che mai si era piegato al male, ne' sotto la dittatura, ne' sotto il regime della corruzione.
*
In questi mesi in cui in Italia e' tornato al potere un governo razzista, in cui in Italia si sta instaurando un regime di apartheid, in cui l'esecutivo si macchia ogni giorno di crimini atroci ed infami, come l'omissione di soccorso dei naufraghi, il rifiuto di salvare le vite dei superstiti dei lager libici accogliendoli in Italia, la persecuzione razzista di persone del tutto innocenti con l'abominevole "decreto sicurezza della razza", l'istigazione all'odio razzista; in questi mesi, nella lotta nonviolenta contro il razzismo che ogni persona di volonta' buona deve ogni giorno condurre in difesa dell'umanita' e per restare noi stessi umani, noi sentiamo che la testimonianza, l'appello, la memoria di Alfio Pannega ci confortano e ci sostengono ancora.
Perche' ricordare Alfio significa continuarne la lotta contro il fascismo, contro il razzismo, contro la schiavitu', contro ogni oppressione ed ogni violenza, per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano, per la liberazione dell'umanita' e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo e alla scuola di Alfio Pannega la nonviolenza e' in cammino.
*
Una minima notizia su Alfio Pannega
(...)

11. FACILE

Come e' facile abituarsi alla guerra, quando a morire sono gli altri.
Come e' facile abituarsi al fascismo, quando a morire sono gli altri.

12. MIRELLA BILLI

E' deceduta Mirella Billi, docente e saggista, illustre studiosa della letteratura inglese, pensatrice e militante femminista.
Con gratitudine la ricordiamo.
*
Una breve notizia su Mirella Billi
Dal sito della "Italian Association of Shakespearean and Early Modern Studies" di cui era socia riprendiamo la seguente notizia di alcuni anni fa: "Mirella Billi e' Professore Emerito di Letteratura inglese, materia che ha insegnato per oltre vent'anni presso l'Universita' di Viterbo, dopo quelle di Firenze e Udine. Ha scritto numerosi saggi e volumi sul Settecento, e piu' specificatamente sul romanzo (Le strutture narrative nel romanzo di Henry Fielding, Milano, Bompiani; Il Gotico Inglese: il romanzo del terrore 1764-1820, Bologna, Il Mulino), la letteratura di viaggio, il Grand Tour, la cultura della sensibilita', il dramma gotico, la relazione fra arte e letteratura e fra letteratura e linguaggio dell'estetica, oltre che su singoli autori, in particolare Austen e Beckford. In una prospettiva linguistica ha studiato il discorso giornalistico nei quotidiani e nelle riviste del Settecento ("Ladies' Fashion Magazines: Social Life and Consumerism in Eighteenth-century England" in News Discourse in Early Modern Britain, Bern, Peter Lang, 2006) e il linguaggio della critica teatrale nei periodici. E' autrice del capitolo sul Settecento nella Storia della letteratura inglese, Torino, Einaudi. I suoi interessi e le sue ricerche nell'ambito dell'Ottocento e del Novecento, della critica e della teoria letteraria hanno condotto alla pubblicazione di volumi e articoli su Virginia Woolf, su altri scrittori modernisti e su numerosi autori contemporanei, ad un volume sulla parodia letteraria (Il testo riflesso, Napoli, Liguori) e ad una serie di testi sulla ri-scrittura letteraria e filmica postmoderna e sulla meta-narrativa storica. I suoi studi sulla poesia dell'Ottocento e del Novecento (Il Vortice fisso, Pisa, Pacini, e' dedicato alla poesia di Sylvia Plath) come pure sulla narrativa di quei secoli, in particolare delle donne, sono testimoniati da numerose traduzioni, articoli e capitoli in volumi e riviste letterarie. Le sue traduzioni includono le Memorie biografiche di pittori straordinari di William Beckford, poesie di autori contemporanei, i saggi di Virginia Woolf sugli scrittori (Parma, Pratiche), La stanza di Jacob di Virginia Woolf e Matilda di Mary Shelley (entrambi pubblicati a Venezia da Marsilio). Mirella Billi lavora attualmente su alcuni aspetti culturali del Long Eighteenth Century e sul Canone letterario (ha di recente curato Studi sul canone, Viterbo, Settecitta', 2007). Oltre ad essere curatrice di una serie di monografie su autori inglesi contemporanei, Billi contribuisce attivamente, con articoli e recensioni, a svariate riviste letterarie".

13. CONTRO IL RAZZISMO, CONTRO IL FASCISMO, RICORDANDO ALFIO PANNEGA

Ricorre il 30 aprile il nono anniversario della scomparsa di Alfio Pannega.
Lo ricordiamo proseguendo il suo impegno contro il razzismo, contro il fascismo, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Contro la guerra e tutte le uccisioni.
Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.
Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
*
Una minima notizia su Alfio Pannega
(...)

14. COMMEMORATO ALFIO PANNEGA A VITERBO

Nell'imminenza del nono anniversario della scomparsa di Alfio Pannega (avvenuta il 30 aprile 2010), lunedi' 29 aprile 2019 presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo si e' tenuta una commemorazione dell'indimenticabile amico e compagno di lotte, del testimone della dignita' umana, del poeta e militante per la liberazione dell'umanita', per la difesa nitida e intransigente dei diritti di tutti gli esseri umani e per il rispetto e la salvaguardia dell'intero mondo vivente.
Ricordandolo tra due giornate che al suo cuore di antifascista e di militante del movimento operaio erano assai care, il 25 aprile della liberazione dal fascismo e il primo maggio della lotta solidale dei lavoratori contro lo sfruttamento, ne rinnoviamo l'appello e l'impegno ad opporsi ad ogni oppressione e violenza, l'appello e l'impegno alla condivisione del bene e dei beni, l'appello e l'impegno alla generosita' che unisce liberta' e giustizia, che riconosce e invera nella misericordia agente la dignita' umana propria ed altrui, la dignita' dell'umanita' tutta e dell'intero mondo vivente di cui l'umanita' e' parte e custode.
Ricordandolo a nove anni dalla scomparsa ne sentiamo ancora vivo il lascito, il messaggio, la testimonianza, l'appello alla lotta e alla fraternita'.
Contro la guerra e tutte le uccisioni.
Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.
Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Contro lo sfruttamento e contro ogni violenza.
Per l'eguaglianza di dignita' e diritti di tutti gli esseri umani.
Per la difesa dell'intero mondo vivente, casa comune dell'umanita'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Opporsi ad ogni violenza con la forza della nonviolenza.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la liberazione comune.
Vi e' una sola umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
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Una minima notizia su Alfio Pannega
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15. L'ORRORE A VITERBO

L'aggressione, il pestaggio e lo stupro di una giovane donna da parte di due neofascisti a Viterbo convoca ogni persona di volonta' buona all'impegno.
Contro il maschilismo, contro il fascismo, in difesa della vita, dell'incolumita', della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

16. RICORDANDO ALFIO, CONTRO IL MASCHILISMO, IL RAZZISMO, IL FASCISMO

In questo nono anniversario della sua scomparsa noi ricordiamo il nostro amico, maestro di vita e compagno di lotte Alfio Pannega, nel modo in cui lui avrebbe voluto essere ricordato: proseguendone la lotta contro il maschilismo, contro il razzismo, contro il fascismo; proseguendone l'impegno nonviolento contro tutte le violenze, le ingiustizie, le oppressioni; proseguendone l'azione solidale in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
Nell'impegno necessario contro tutte le violenze ci illumina ancora la sua testimonianza.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Difendere quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite: il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
La nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Una minima notizia su Alfio Pannega
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 326 del 13 ottobre 2019
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