[Nonviolenza] Telegrammi. 3527
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- Date: Tue, 1 Oct 2019 23:28:53 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3527 del 2 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. "Per la Giornata internazionale della nonviolenza". Un discorso il primo ottobre a Viterbo
2. Movimento Nonviolento: Gandhi e Francesco
3. "La crisi globale e i compiti della nonviolenza". Un incontro di studio a Viterbo
4. Per la ricostruzione della civile convivenza
5. Verso il ritorno alla civilta': i doveri piu' urgenti. Una lettera aperta a chi siede al Governo e in Parlamento
6. Una lettera aperta alla Ministra dell'Interno
7. I compiti dell'ora
8. Tre tragedie, tre interventi, tre principi
9. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
10. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
11. Mao Valpiana: Una lettera aperta a Greta Thunberg
12. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
13. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
14. 12 e 13 ottobre 2019: Cammino nella Memoria
15. Segnalazioni librarie
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'
1. INIZIATIVE. "PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA". UN DISCORSO IL PRIMO OTTOBRE A VITERBO
Martedi' primo ottobre 2019, nel quartiere di Santa Barbara a Viterbo, nei pressi del Parco delle Querce, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", Peppe Sini, ha tenuto il discorso di cui di seguito si riporta una sintesi.
*
Si svolge domani in tutto il mondo la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi.
Verra' il tempo in cui sara' ritenuta una delle maggiori festivita' che l'intera umanita' unisce in un impegno comune per il bene di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente. Ma ancora non e' cosi'. Ancora troppe persone non si sono accorte della necessita' di porre fine ad ogni violenza, di concentrarsi tutte e tutti sul primo dovere comune: salvare tutte le vite umane, salvare l'intero mondo vivente, condividere il bene ed i beni.
Ma le persone che questa consapevolezza hanno acquisito sono sempre piu' numerose.
Le ragazze e i ragazzi che in questi giorni hanno manifestato in tutto il mondo in difesa della biosfera sono gia' la nonviolenza in cammino.
E sono la nonviolenza in cammino tutte le oppresse e gli oppressi che insorgono per la liberazione dell'umanita' intera. Certo, non basta subire oppressione perche' questo si tramuti in coscienza; e non basta neppure la stessa coscienza di oppressa ed oppresso perche' essa si tramuti in pensiero e azione di liberazione comune, di solidarieta' che ogni essere umano riconosca e raggiunga, di condivisione dei beni e del bene. Occorre la volonta' di agire, di essere bonta' in azione, di essere personalmente l'umanita' come dovrebbe essere; ed invece ancor oggi purtroppo anche molte persone di cuore buono assistono sconsolate e rassegnate alla barbarie dominante che ogni giorno sbrana e divora vite umane ed interi ecosistemi. Ed assistere sconsolati e rassegnati, e quindi inerti, e' gia' una forma di complicita' col male.
Come argomento' Guenther Anders, si puo' anche esser disperati, ma questo non esime dal dovere di lottare per il bene comune. La nonviolenza e' esattamente la lotta comune per il bene comune. E' la lotta contro tutte le violenze, le menzogne, le oppressioni.
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La nonviolenza e' esattamente questo impegno a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
La nonviolenza e' l'inveramento della regola aurea di ogni morale fondamentale: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
La nonviolenza e' la coerenza tra i mezzi e i fini nella lotta in difesa del diritto di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Della nonviolenza l'esempio storico piu' luminoso e' la lotta del movimento di liberazione delle donne.
La nonviolenza convoca ad uscire dalla subalternita' e ad assumere su di se' la responsabilita' per il bene comune.
La nonviolenza chiama ad uno stile di vita equo e solidale e ad un'impronta ecologica sostenibile da una biosfera sempre piu' fragile e bisognosa di rispetto e risanamento.
Ma la nonviolenza chiama anche alla lotta politica: la nonviolenza e' giuriscostituente, propone un progetto sociale di universale convivenza, di universale accudimento reciproco, di universale riconoscimento di dignita' e diritti.
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La nonviolenza e' in cammino nel ricordo di Francesco d'Assisi e di Mary Wollstonecraft, di Rosa Luxemburg e di Mohandas Gandhi, di Rosa Parks e di Martin Luther King.
La nonviolenza e' in cammino nel ricordo di Aldo Capitini e di Danilo Dolci, di Carla Lonzi e di Adrienne Rich, di Chico Mendes e di Nelson Mandela.
La nonviolenza e' in cammino nel ricordo di Luce Fabbri e di Franca Ongaro Basaglia, di Ginetta Sagan e di Germaine Tillion, di Pietro Pinna e di Alberto L'Abate.
La nonviolenza e' in cammino nel ricordo di Rachel Carson e di Laura Conti, di Alex Langer e di Carla Ravaioli, di Nanni Salio e di Giorgio Nebbia.
Ponendosi alla scuola di Clara Zetkin e di Virginia Woolf, di Etty Hillesum e di Edith Stein, di Simone Weil e di Hannah Arendt.
Ponendosi alla sequela di Bertha von Suttner e di Marianella Garcia, di Ruth First e di Miriam Makeba, di Wangari Maathai e di Berta Caceres.
Ed ascoltando le voci scintillanti di verita' di Grazia Honegger Fresco e di Silvia Vegetti Finzi, di Eve Ensler e di Vandana Shiva.
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Ed in questa giornata il primo nostro pensiero sia per le vittime innocenti di tutte le guerre e di tutte le uccisioni, di tutte le persecuzioni e di tutte le oppressioni, di tutte le devastazioni e di tutte le emarginazioni.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorgiamo per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorgiamo per far cessare l'orrore dei lager libici.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorgiamo per far cessare la schiavitu' e la segregazione in Italia.
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere tutti i diritti sociali, civili e politici, ed innanzitutto il diritto di voto, a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sempre occorre opporsi alla violenza con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
La Giornata internazionale della nonviolenza richiami l'umanita' intera all'adempimento del primo dovere: non uccidere, salvare le vite.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
2. RIFLESSIONE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: GANDHI E FRANCESCO
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: siti: www.azionenonviolenta.it, www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]
il 2 ottobre e' il centocinquantesimo compleanno di Gandhi.
il 4 ottobre ricordiamo la sorella morte di san Francesco.
Francesco d'Assisi e il Mahatma Gandhi possono essere considerati i fondatori della nonviolenza e dell'ecologia moderne.
Vogliamo celebrarli insieme. Nelle pagine degli scritti che ci hanno lasciato, troviamo concetti contemporanei, come ecologia e destino del mondo, i limiti dello sviluppo, la salvaguardia del creato e delle risorse.
Il pensiero di Francesco e di Gandhi e' il punto di partenza per creare la necessaria alternativa concreta alla distruzione del pianeta verso cui ci stiamo dirigendo.
Francesco e Gandhi sono stati interpreti di una nonviolenza attenta al rapporto tra uomo e natura, sostenitori dell'uguale diritto alla vita di tutti gli esseri viventi del pianeta e praticanti uno stile di vita sobrio, essenziale, semplice, che li ha portati a conoscere la vera felicita'.
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Le parole di Francesco:
"Laudato si', mi' Signore, cum tucte le tue creature
Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua, la quale e' multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba".
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Le parole di Gandhi:
"Ognuno deve essere lo spazzino di se stesso. (...) Sin dalla sua prima infanzia (...) Occuparsi della spazzatura in un modo intelligente aiutera' ad apprezzare veramente l'uguaglianza umana.
Dovremmo sentire un legame piu' radicato fra noi e il resto degli esseri viventi. I sistemi sociali futuri terranno conto non solo della famiglia umana ma di tutte le forme di vita".
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Nelle loro testimonianze di vita troviamo i principi dell'etica ambientale, il segreto per fare pace con la Natura. Francesco e Gandhi ci indicano come oggi possiamo attuare il disarmo climatico necessario.
Nelle citta' dove sono presenti i Centri del Movimento Nonviolento, in questi giorni si svolgono iniziative nonviolente tese alla riscoperta delle figure e del pensiero di Francesco e di Gandhi.
3. INCONTRI. "LA CRISI GLOBALE E I COMPITI DELLA NONVIOLENZA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Si e' svolto la sera di martedi' primo ottobre 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sul tema: "La crisi globale e i compiti della nonviolenza", in preparazione della Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre.
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la necessita' e l'urgenza di un adeguato e corale impegno nonviolento dell'intero popolo italiano affinche', dopo la caduta del governo razzista e golpista che lungo un anno ha commesso scellerati crimini contro l'umanita', si torni ora alla legalita' costituzionale e al rispetto dei diritti umani, e si realizzino al piu' presto alcuni obiettivi irrinunciabili:
1. tornare alla legalita' che salva le vite: abrogare immediatamente tutte le misure razziste e persecutorie imposte dal governo razzista teste' caduto (ma anche le altre imposte dai governi precedenti che hanno aperto la strada all'inabissamento nella brutalita' di quest'ultimo anno);
2. tornare al primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto: ripristinare l'adempimento del dovere di soccorrere chi e' in pericolo;
3. distinguere il bene dal male: che siano processati nei tribunali della Repubblica i responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione;
4. tornare alla Costituzione: ripristinare la legalita' costituzionale che il governo della disumanita' ha infranto;
5. una persona, un voto: riconoscere il diritto di voto e tutti gli altri diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che vivono in Italia, facendo cessare l'effettuale regime di apartheid e di schiavitu' di cui sono vittima milioni di nostri effettivi conterranei;
6. far cessare la strage nel Mediterraneo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
4. REPETITA IUVANT. PER LA RICOSTRUZIONE DELLA CIVILE CONVIVENZA
E' il riconoscimento dell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani la chiave di volta.
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Come si puo' tollerare che gli europei abbiano il tristo privilegio di recarsi ovunque nel mondo a rapinare e dissipare risorse, ed agli esseri umani di interi continenti sia negato il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro?
Chi, se non i governi europei, i governi del continente gia' responsabile di secoli di colonialismo, genocidio e saccheggio, ha creato il mercato illegale del traffico di esseri umani gestito dalle mafie schiaviste?
E non e' chiaro a chiunque che c'e' un solo modo per sconfiggere ed annientare il mercato illegale del traffico di esseri umani su cui le mafie schiaviste lucrano profitti immensi, e questo solo modo e' riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi su quest'unico pianeta casa comune di tutti in modo legale e sicuro?
Accogliere gli esseri umani in fuga da guerre e fame, da dittature e schiavitu', e' certo impegnativo, ma questo impegno non e' un nostro dovere, un dovere comune?
Accogliere gli esseri umani in fuga da violenze inenarrabili non e' forse un adempimento del primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto, il dovere di salvare le vite?
E salvare le vite dei fuggiaschi non e' il primo passo per una piu' ampia azione per contrastare guerre e fame, schiavitu' e dittature?
Non e' ancora giunta l'ora di agire per abolire le guerre e la fame? Non e' ancora giunta l'ora di agire per abolire ovunque le dittature e la schiavitu'?
Noi crediamo che da tempo sia giunta l'ora di lottare per la liberazione comune dell'umanita', prima che un sistema di potere stragista e un modo di produzione e consumo onnidivoratore distrugga la biosfera e con essa la civilta' umana.
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E come si puo' tollerare che in Italia vi sia ancora un non dichiarato ma effettuale regime di apartheid che nega diritti fondamentali a milioni di esseri umani?
Il cosiddetto "reato di clandestinita'" non e' forse una flagrante violazione di un diritto umano fondamentale, il diritto ad esistere, che implica il diritto ad avere un luogo nel mondo in cui vivere?
La riduzione in schiavitu' di innumerevoli esseri umani da parte delle mafie tanto nelle citta' quanto nelle campagne non e' forse un crimine contro l'umanita'?
L'esistenza in Italia di campi di concentramento non e' un pezzo di fascismo che denega, infetta e aggredisce il nostro ordinamento giuridico costituzionale?
La negazione del diritto di voto a milioni di persone che qui vivono, non e' la negazione della democrazia stessa?
Non e' ancora giunta l'ora di inverare le promesse e il programma della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista?
Noi crediamo che da tempo sia giunta l'ora di lottare per la liberazione comune dell'umanita', prima che un sistema di potere stragista e un modo di produzione e consumo onnidivoratore distrugga la biosfera e con essa la civilta' umana.
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Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abrogazione di tutte le infami misure razziste imposte dal precedente governo.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediato riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abrogazione del cosiddetto "reato di clandestinita'".
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per contrastare adeguatamente il cancro della schiavitu' in Italia.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediata abolizione dei campi di concentramento.
Se la parte antifascista e costituzionale del nuovo governo vuole restare fedele all'umanita', si batta per l'immediato riconoscimento di tutti i diritti sociali, civili e politici per tutte le persone che si trovano in Italia, ed innanzitutto per il diritto di voto: "una persona, un voto" e' il fondamento stesso della democrazia.
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Il pericolo razzista e fascista e' tutt'altro che sconfitto nel nostro paese.
La destra razzista e fascista oggi controlla e domina i mass-media e quello strumento principe del totalitarismo che sono i cosiddetti "social media".
La destra razzista e fascista costruisce il suo consenso con una propaganda che usa della diffusione della paura, della menzogna e della barbarie come risorse primarie.
La destra razzista e fascista e' ancora maggioritaria in parlamento, ed e' solo per la spaccatura tra i due principali partiti di essa espressione che da pochi giorni non e' piu' coesa al governo, e vi e' invece (e fortunatamente) un governo in cui due partiti antifascisti si trovano insieme ad un partito fascista.
Se la parte antifascista e costituzionale del governo riuscira' a promuovere il ritorno dell'Italia alla democrazia e alla legalita' costituzionale, cio' dipendera' anche e soprattutto dalla mobilitazione dal basso contro il razzismo e contro il fascismo, mobilitazione dal basso che deve continuare, deve intensificarsi ed estendersi.
Ma perche' questa mobilitazione dal basso per la democrazia possa crescere, essa deve anche approfondire la riflessione e l'autocoscienza e fare in piena consapevolezza la scelta necessaria: deve fare la scelta della nonviolenza.
Perche' solo la nonviolenza contrasta il fascismo in modo adeguato.
Perche' solo la nonviolenza eredita e prosegue la Resistenza antifascista nei suoi valori e nel suo progetto.
Perche' solo la nonviolenza invera il programma scritto nella Costituzione repubblicana.
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Analisi concreta della situazione concreta, dunque.
Ed impegno concreto e coerente, che difenda e promuova la democrazia e la dignita' umana ovunque e comunque sia possibile farlo; che valorizzi e sostenga ogni azione che difende la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e dell'umanita' intera; che incessantemente si opponga ad ogni cedimento alla barbarie fascista.
Uscire dalla subalternita', dunque.
La nostra lotta scaturisce e si svolge nel confronto reale ovunque conflitto tra oppressione e liberazione si dia, ed insieme si sviluppa e si autocomprende in una prospettiva globale di azione costantemente orientata al bene comune dell'umanita'.
Oggi qui l'opposizione al razzismo ed allo schiavismo e' l'impegno cruciale.
Come il disarmo, come la salvaguardia dell'ambiente, come l'opposizione al sistema di potere ed al modo di produzione che riduce gli esseri umani a mere merci consumatrici di merci ed avvelena e divora e desertifica il mondo vivente, distruggendo con esso la stessa umanita' che ne e' abitatrice e parte.
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Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Condividere il bene ed i beni.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. REPETITA IUVANT. VERSO IL RITORNO ALLA CIVILTA': I DOVERI PIU' URGENTI. UNA LETTERA APERTA A CHI SIEDE AL GOVERNO E IN PARLAMENTO
Gentili signore e gentili signori,
se, come la decisione odierna relativa all'approdo a Lampedusa della nave "Ocean Viking" lascia supporre, il nuovo governo fara' cessare la scellerata barbarie dell'omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi, finalmente l'Italia sembra avviarsi verso la fine della criminale barbarie razzista e fascista, della barbarie persecutrice e assassina cui e' stato dedito per un intero anno il precedente governo.
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Ma per cessare di essere scellerata corresponsabile della strage degli innocenti nel Mediterraneo, l'Italia deve fare un passo ancora, quello decisivo.
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa con mezzi di trasporto legali e sicuri, cosi' annientando il mercato illegale gestito dalle mafie schiaviste dei trafficanti, cosi' salvando innumerevoli vite umane.
Questo occorre fare, subito.
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Ed insieme a questo, un passo ancora deve fare l'Italia per tornare un paese civile, uno stato di diritto, un ordinamento democratico: abolire tutte le abominevoli misure razziste che inabissano il nostro paese al rango di infame regime di apartheid.
Abolire le misure razziste dei due cosiddetti "decreti sicurezza della razza", ed abolire anche le misure razziste imposte e mantenute dai precedenti governi: la disumana criminalizzazione dei cosiddetti "clandestini" (nessun essere umano e' un clandestino in quest'unico mondo vivente patria comune dell'umanita'); i mostruosi campi di concentramento; il favoreggiamento della schiavitu' conseguente alla negazione da parte dei pubblici poteri di fondamentali diritti umani a milioni di esseri umani innocenti.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili, politici, a cominciare dal diritto di voto: "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia.
Non e' una democrazia un paese in cui a milioni di abitanti il diritto di voto e' assurdamente, scelleratamente negato.
Non e' una democrazia un paese in cui esistono i campi di concentramento.
Non e' una democrazia un paese in cui esseri umani innocenti ed inermi vengono denegati, emarginati, perseguitati e abbandonati tra gli artigli dei poteri criminali.
Non e' una democrazia un paese in cui sussiste la schiavitu'.
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Ogni persona ragionevole sa che l'umanita' e' ormai unificata da un unico destino di vita o di morte. I disastri ambientali e la crisi climatica sono qui a ricordarcelo ogni giorno.
Ogni persona ragionevole sa che l'agire umano deve essere ormai adeguato alla scala planetaria ed intergenerazionale; il principio di precauzione che deve presiedere ad ogni decisione ormai non puo' piu' conoscere frontiere: ogni rilevante decisione pubblica impatta sull'umanita' intera e quindi deve essere sussunta al bene comune dell'umanita' intera.
Mai come adesso la regola aurea non solo della morale personale e sociale, ma della politica e del diritto, si conferma quella che recita: "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
Mai come ora ogni azione politica deve avere come scopo primario il bene comune dell'umanita', nessuna persona esclusa, vivente o ventura che sia.
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Soccorrere, accogliere, assistere le persone in fuga dalle guerre e dalla fame, dai disastri ambientali e dalle dittature, non e' un di piu': e' il fondamento stesso della civile convivenza, e' l'incarnazione cogente del principio responsabilita'. Cosi' come abolire le guerre e le armi. Cosi' come cessare di avvelenare, devastare e distruggere la biosfera.
Siamo una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, dalla cui difesa e reintegrazione dipende la nostra stessa esistenza.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 14 settembre 2019
6. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA ALLA MINISTRA DELL'INTERNO
Gentilissima Ministra dell'Interno,
mi consenta innanzitutto di congratularmi per la sua nomina a tale incarico. Lei ha sicuramente le competenze giuridiche ed amministrative, e le risorse culturali e morali, per svolgere la sua funzione con la cura e lo scrupolo richiesti.
*
Lei sa che il suo predecessore, invece, assuefatto ad una propaganda d'odio cui era gia' dedito da molti anni, ha ricoperto questa medesima carica dimentico di quella pietas che sempre dovrebbe illuminare chi sia investito di pubblici uffici in pro del bene comune; e che da quella delirante propaganda reso ebbro e cieco ha imposto al nostro paese decisioni empie, indegne di un paese civile, di uno stato di diritto, di un ordinamento democratico.
In particolare ha imposto, con la vile complicita' dell'intero governo di cui era magna pars, anzi: vero e proprio dominus, in guisa di ministro plenipotenziario, misure confliggenti non solo con la Costituzione della Repubblica italiana, non solo con il diritto internazionale, ma finanche con le leggi non scritte ma incise nel cuore di ogni essere umano.
Con insensata hybris ha imposto e commesso crimini abominevoli.
Come l'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte.
Come la persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo per impedire loro di continuare a salvare vite innocenti.
Come la persecuzione delle persone piu' fragili, piu' esposte al pericolo di violenze inaudite e piu' bisognose della protezione della legge tra quante si trovano nel nostro paese.
Come una costante, crescente, mostruosa istigazione all'odio razzista.
Ora quel ministro non e' piu' tale, il governo da lui subornato non e' piu' in carica; dopo un anno di follia, di violenza, di eversione dall'alto, l'Italia puo' ora tornare alla democrazia, alla legalita' costituzionale, alla civilta'.
*
Con specifico riferimento ad alcune misure contenute in due particolari atti legislativi, i due cosiddetti "decreti sicurezza", lo stesso Presidente della Repubblica con due sue lettere aveva segnalato l'abissale gravita' di esse.
Ebbene, quelle misure persecutorie, inammissibili e disumane, devono essere al piu' presto abrogate.
E quell'antipolitica razzista di proclamato odio e di praticata empieta' deve cessare.
Unisco quindi la mia voce a quella delle tante persone che sicuramente gia' l'avranno pregata di restaurare il diritto nel nostro paese, di ripristinare la vigenza della Costituzione, di fare la politica giusta e necessaria: la politica che salva le vite, che soccorre il bisognoso, che promuove il bene comune.
Faccia cessare l'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte.
Faccia cessare la persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Faccia cessare la persecuzione dei piu' bisognosi della protezione della legge tra quanti si trovano nel nostro paese.
Faccia cessare l'istigazione all'odio razzista.
Ed innanzitutto apra i porti a chi e' in fuga da guerre e fame, torture e schiavitu'; si adoperi affinche' siano soccorsi, accolti ed assistiti tutti gli esseri umani in pericolo; restituisca umanita' alla politica italiana e restituisca il nostro paese all'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 11 settembre 2019
7. REPETITA IUVANT. I COMPITI DELL'ORA
Abrogare immediatamente tutte le infami e scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Soccorrere tutte le persone in pericolo, salvare tutte le vite.
Far cessare immediatamente tutte le persecuzioni, lo schiavismo e l'apartheid in Italia.
Tornare alla Costituzione repubblicana antifascista.
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Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto, e tutti i diritti sociali, civili e politici, a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. REPETITA IUVANT. TRE TRAGEDIE, TRE INTERVENTI, TRE PRINCIPI
Tre tragedie
La strage degli innocenti nel Mediterraneo.
I lager libici.
La schiavitu' in Italia.
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Tre interventi
Primo: soccorrere tutti i naufraghi, e non solo: consentire a tutte - tutte - le persone di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. Cosi' annientando il lucrosissimo mercato criminale dei trafficanti di esseri umani.
Secondo: liberare e portare in salvo in Italia tutti i prigionieri dei lager libici: se necessario pagando sia al governo di Tripoli, sia al generale Haftar, un compenso affinche' non lo impediscano, ma anzi cooperino a tal fine.
Terzo: riconoscere subito a tutte le persone che vivono in Italia tutti i diritti sociali, civili, politici, a partire dal diritto di voto. Abolire il cosiddetto "reato di clandestinita'" riconoscendo che chiunque si trovi in Italia deve avere tutti i diritti e i doveri di ogni altra persona. Far valere su tutto il territorio italiano i diritti di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori. Liberare l'Italia dalla schiavitu'.
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Tre principi
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
9. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
10. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI
L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: UNA LETTERA APERTA A GRETA THUNBERG
[Riceviamo e volentieri diffondiamo]
Dear Greta,
come milioni di altri adulti, mi sento interprellato dalle tue parole.
La tua azione ha rimesso in moto un vasto movimento che attendeva l'occasione per mettere sotto i riflettori il tema dei cambiamenti climatici, decisivo per il futuro dell'umanita'. Il tuo sciopero Fridays for Future e' stato la scintilla che ha acceso il fuoco; la legna da ardere era gia' pronta.
Siamo in tantissimi a chiederci, e non da oggi, cosa possiamo fare. Ora sappiamo che non c'e' piu' tempo e che forse finalmente ci sono le condizioni per cambiare.
Il lavoro per invertire direzione e' enorme. Ma non ci sono alternative.
Per questo non serve dividerci in un noi (i presunti buoni) e un loro (i presunti cattivi), da una parte le vittime (innocenti?) dall'altra i carnefici (malvagi?). Siamo tutti coinvolti.
Le cose, purtroppo, sono molto piu' complesse.
Come quando c'e' un incendio da spegnere: non serve cercare e incolpare il piromane, bisogna darsi da fare a buttare acqua e soffocare i nuovi focolai. Una volta messo in sicurezza il clima, potremo anche dedicarci ad individuare le cause profonde della malattia, che risalgono all'inizio dell'industrializzazione avvenuta nei secoli scorsi, ad un tipo di sviluppo energivero, basato su fonti energetiche fossili, che non era sostenibile. Molti l'avevano gia' capito e denunciato. Il Mahatma Gandhi, gia' nel 1909, piu' di un secolo fa, nel suo libro Hind Swaraj, Vi spiego i mali della civilta' moderna, condannava lo sviluppo lineare e metteva la globalizzazione sul banco degli imputati.
C'e' quindi bisogno di una grande alleanza per affrontare l'emergenza, governi e cittadini insieme. I politici al potere, nelle democrazie, sono lo specchio di quel che esprime la societa'. Siamo tutti inquinatori e siamo tutti inquinati. Ognuno, dunque, deve fare la propria parte, e saranno poi le grandi scelte della politica (sul commercio mondiale, le fonti energetiche, i sistemi di trasporto, lo sviluppo delle citta', le migrazioni, l'agricoltura, l'industria, ecc.) a determinare il prossimo futuro.
C'e' bisogno di un'alleanza tra scienziati, politici, industriali, agricoltori, cittadini, lavoratori, studenti, consumatori, tutti insieme, perche' tutti siamo partecipi al problema e quindi alla soluzione. Soprattutto noi, che viviamo nella parte ricca del globo, abbiamo una responsabilita' in piu' rispetto alle masse dei poveri che faticano ad accedere ai servizi essenziali.
Non sara' facile accordarsi sulle soluzioni, perche' prevalgono gli egoismi di parte. Ognuno vorrebbe che a cambiare per primi fossero gli altri. Le calotte polari, che hanno iniziato a sciogliersi, non attenderanno pero' i nostri tempi politici. Dobbiamo trovare il modo, subito, per rendere possibile la necessaria conversione ecologica. Dobbiamo dimostrare con i fatti che consumando meno (meno Co2 in atmosfera) si vive meglio e si e' piu' felici. Solo quando un comportamento virtuoso diventera' conveniente, allora potra' trasformarsi in scelta politica valida per tutti, su larga scala.
In questa battaglia planetaria non ci saranno vinti e vincitori. O tutti vinti, o tutti vincitori. Ci vuole per questo un patto intergenerazionale. Se coloro che nasceranno domani hanno diritto ad un ambiente sano e vivibile, chi oggi e' gia' nato e consuma risorse non rinnovabili, deve potersi riscattare. La grande campagna necessaria, prioritaria su tutto, e' quella per il disarmo climatico.
Come umanita', con tutte le generazioni viventi, dobbiamo dichiarare pace con la natura e riporre le armi che hanno ferito il pianeta.
Il vasto movimento che si e' messo in moto, di cui tu sei una delle espressioni, puo' fare molto: una campagna contro le spese militari globali, per dirottare gli investimenti dal settore militare e bellico verso quello della ricerca per le nuove fonti energetiche e per la pulizia degli oceani inquinati dalle plastiche. E' l'unica guerra che vale la pena di combattere. Le altre vanno disertate.
L'opinione pubblica e' una potenza che puo' spostare gli equilibri politici. La piu' grande forza che abbiamo e' quella della nonviolenza. Siamo tutti sulla stessa barca che si chiama pianeta Terra.
Grazie per quello che fai.
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Italy
12. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
13. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org
14. INIZIATIVE. 12 E 13 OTTOBRE 2019: CAMMINO NELLA MEMORIA
[Dal Movimento Nonviolento riceviamo e diffondiamo]
12 e 13 ottobre 2019 Cammino nella Memoria con Sandro Canestrini, Alexander Langer, Josef Mayr-Nusser, Franz Thaler e i 9.500 deportati nel campo di Bolzano/Bozen.
Da Verona a Renon/Ritten, percorsi di nonviolenza nell'Alto Adige/Sudtirol antinazista, resistente, nonviolento.
Iniziativa promossa da Movimento Nonviolento, Aned sezione di Verona, Anpi comitato provinciale di Verona, Emmaus Villafranca, Comitato veronese per le iniziative di pace.
Tappe:
12 ottobre: Verona, Rovereto, Egna/Neumarkt (BZ), Bolzano/Bozen, Nalles/Nals (BZ).
13 ottobre: Nalles/Nals (BZ), Stella Renon/Lichtenstern (Bz), Verona.
*
Programma:
12 ottobre
ore 9.00 - Partenza da Verona.
ore 10,15 - a Rovereto, incontro su Sandro Canestrini, (Rovereto, 3 febbraio 1922 - Egna, 4 marzo 2019), avvocato e attivista, presidente onorario del Movimento Nonviolento. presso lo Studio Canestrini, Piazza del Podesta' 10, Rovereto, con l'avvocato Nicola Canestrini, figlio e collega di Sandro Canestrini.
Sandro Canestrini e' stato difensore di parte civile in molti dei piu' importanti processi che, a partire dagli anni Sessanta, hanno investito problemi di pace e di progresso sociale: dei sopravvissuti alla risiera di San Sabba a Trieste; delle comunita' ebraiche, di Aned e Anpi al processo a Mischa Seifert, boia del Lager di Bolzano; degli obiettori di coscienza al servizio e alle spese militari; ma anche nei processi di mafia a Palermo, del Vajont, di Stava. Partigiano, antifascista, nonviolento, intellettuale sempre schierato dalla parte degli ultimi.
ore 12,30 - Egna/Neumarkt. Incontro/aperitivo con Martha Canestrini, moglie di Sandro, nel giardino della loro casa.
ore 13,30 pranzo, a Montagna/Montan, presso Gasthaus Rose - Osteria contadina.
Lettura a 4 voci "Scusi, signore, ha conosciuto mio padre?" di Elena Buccoliero, sul processo a Mischa Seifert.
ore 15,30-22,00 - a Bolzano/Bozen: vista del Lager di Bolzano e incontro di approfondimento a cura di Aned sezione di Verona; incontro su Alexander Langer (Vipiteno, 22 febbraio 1946 - Firenze, 3 luglio 1995), politico, pacifista, scrittore, giornalista, e ambientalista,
presso la sede della Fondazione Alexander Langer Stiftung Onlus con Edi Rabini, presidente dell'associazione, amico e collaboratore di Langer.
Alexander Langer e' stato il miglior esponente del movimento europeo ecopacifista, e promotore di numerosissime iniziative per la pace, la convivenza, i diritti umani, e per la difesa dell'ambiente. Mediatore, costruttore di ponti, saltatore di muri, ed esploratore di frontiere.
ore 20,00 cena a Ca' de Bezzi/Batzenhausl, nel centro di Bolzano.
ore 22,30 - a Nalles (BZ) pernotto, presso il centro Lichtenburg Fondazione S. Elisabetta, via Vilpiano 27.
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13 ottobre
ore 10,30-16,30 - a Renon (Bz): camminata (1) a Oberbozen/Soprabolzano nel percorso naturale di Renon/Ritten, e conversazioni di approfondimento, a cura del Movimento Nonviolento su:
Josef Mayr-Nusser (Bolzano, 27 dicembre 1910 - Erlangen, 24 febbraio 1945), nato in una famiglia di contadini, fu tra gli esponenti piu' importanti dell'Azione Cattolica del Sudtirolo. Arruolato forzatamente nelle SS combattenti, il 4 ottobre 1944, dichiaro' di rifiutarsi di giurare fedelta' a Hitler, per motivi di coscienza. Processato e condannato a morte, fu poi avviato su un treno merci verso il campo di concentramento di Dachau, ma mori' a Erlangen, durante il viaggio, per i maltrattamenti subiti, la fame e la sete.
Franz Thaler (Sarentino, 6 marzo 1925 - Sarentino, 29 ottobre 2015) e' stato un pacifista, artigiano e pellettiere italiano. Sopravvissuto ai lager di Dachau e Hersbruck; e' considerato un simbolo della resistenza antinazista sudtirolese.
Pranzo al sacco, a cura della cucina del Centro Lichtenburg.
ore 19,30-20,00 rientro a Verona.
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Nota
1. camminata semplice, in piano, fino a Gasthof Schluff di Santa Maria Assunta/Maria Himmelfahrt adatta a tutti (circa 45 minuti). Venire muniti di scarpe adatte, meglio se da trekking, ed attrezzati in caso di pioggia. Le persone con difficolta' motorie, invece delle camminata, potranno utilizzare il trenino storico del Renon (dai 3,50 ai 6,00 euro il biglietto) e ricongiungersi al gruppo nelle tappe di sosta e approfondimento.
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Quota di partecipazione comprensiva di viaggio, alloggio, assicurazione, e cestino per il pranzo di domenica 13:
90 euro a persona (in camera doppia)
100 euro a persona (in camera singola - solo 3 stanze)
Sono esclusi dalla quota il pranzo e la cena di sabato 12. Staremo insieme, ma ciascuno paghera' cio' che consuma.
E' stato richiesto un contributo che, se concesso, permettera' una quota di partecipazione agevolata per giovani sotto i 25 anni.
Iscrizioni entro il 3 ottobre 2019.
Per informazioni e prenotazioni: Movimento Nonviolento, tel. 0458009803; e-mail: serviziocivile.nonviolenti at gmail.com
Al momento della prenotazione, indicare nome e cognome, mail, numero di telefono, esigenze/intolleranze/allergie alimentari.
Iscrizione confermata solo a seguito di versamento di una caparra di euro 50 da versarsi sul conto del Movimento Nonviolento IBAN: IT35 U 07601 11700 0000 18745455 o di persona presso la sede del Movimento Nonviolento, via Spagna 8 Verona (lunedi'-venerdi': 9-13, 15-19).
15. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Almanacco della scuola, volume monografico di "MicroMega", n. 5/2019, Gedi, Roma 2019, pp. 256, euro 15.
- Zygmunt Bauman, Le nuove poverta', Castelvecchi, Roma 2018, pp. 190, euro 17,50.
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Riletture
- Christina Rossetti, Goblin Market and Other Poems, Dover, Toronto-London-Mineola 1994, pp. XII + 68.
- Christina Rossetti, Il mercato dei folletti, Le Lettere, Firenze 2001, Rcs, Milano 2012, pp. 240.
- Christina G. Rossetti, Il cielo e' lontano. Poesie 1847-1881, Rizzoli, Milano 1995, pp. 326.
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Riedizioni
- Maurizio Ferraris, Nietzsche e la volonta' di potenza, Gedi, Roma 2019, pp. 126, euro 5,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").
16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
17. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3527 del 2 ottobre 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com
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