[Nonviolenza] Archivi. 314
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- Date: Tue, 1 Oct 2019 12:20:26 +0200
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 314 del primo ottobre 2019
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di marzo 2019 (parte seconda)
2. "Ma per seguir virtute e canoscenza". Un'esortazione a inviare due lettere
3. Solo dieci giorni per persuadere il Senato a rispettare finalmente legalita' e diritti umani. Un appello a tutte le persone di volonta' buona
4. La cosa piu' urgente di tutte
5. Cinque cose da non dimenticare
6. Oggi a Viterbo una conferenza di presentazione delle "due lettere contro l'abisso razzista"
7. Alcune parole introduttive e conclusive di un discorso di qualche giorno fa
8. Aprire gli occhi sul nazismo che torna. Alcune parole di un discorso di qualche giorno fa
9. Opporsi alla pulsione omicida. Non sia approvata l'antilegge che favoreggia l'omicidio
10. Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
11. Mario Vegetti, un anno dopo
12. Commemorate a Viterbo le vittime del disastro di Fukushima
13. Nessuno
14. Er giocherello novo
15. Massimiliano di Cartagine. Una commemorazione oggi a Viterbo
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2019 (PARTE SECONDA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2019.
2. "MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA". UN'ESORTAZIONE A INVIARE DUE LETTERE
Carissime e carissimi,
scusandoci per l'insistenza vorremmo pregarvi di voler inviare al piu' presto due lettere.
Una alle senatrici ed ai senatori che il 20 marzo dovranno decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato, reato di cui sono state vittime innocenti alcune decine di naufraghi inermi.
L'altra alla Regione Lazio affinche' presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure mostruosamente razziste, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Facciamo sentire la nostra voce a chi siede nelle istituzioni democratiche, chiediamo che cessino le criminali persecuzioni razziste da parte del governo, chiediamo che siano finalmente rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani e con essi la Costituzione della Repubblica italiana.
Di seguito trascriviamo, con una minima argomentazione, due possibili testi che potete riprodurre tali e quali o variandoli come riterrete opportuno, e due serie di indirizzi cui inviare le lettere.
Fin d'ora vi diciamo la nostra gratitudine per quanto vorrete fare o avete gia' fatto.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
* * *
Proposta di lettera alle senatrici ed ai senatori
Il 20 marzo il Senato dovra' decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Quel reato e' stato effettivamente commesso.
E le esimenti invocate dai menzogneri sofisti manutengoli del ministro nel concreto caso specifico palesemente non sussistono.
Tutte le persone sono eguali dinanzi alla legge, il ministro deve essere processato.
Proponiamo a tutte le persone di volonta' buona di scrivere alle senatrici ed ai senatori per chiedere loro di esprimersi affinche' la giustizia faccia il suo corso.
*
Di seguito una traccia di lettera che puo' essere trascritta e inviata.
Gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
*
Di seguito alcuni indirizzi e-mail di senatrici e senatori cui si puo' scrivere.
(...)
*
Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Nessuno puo' commettere crimini e pretendere impunita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
* * *
Proposta di lettera alla Regione Lazio
Carissime e carissimi,
vi proponiamo di scrivere al Presidente della Regione Lazio per sollecitare che anche l'istituzione da lui presieduta presenti - come gia' hanno fatto altre Regioni - un ricorso alla Corte costituzionale contro le parti palesemente razziste ed incostituzionali del cosiddetto "decreto sicurezza".
Di seguito una traccia di testo che potete utilizzare, e una serie di indirizzi cui inviare la lettera.
*
Traccia di testo
Gentilissimo Presidente della Regione Lazio,
l'ente da lei presieduto ha annunciato alcune settimane fa la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
Anche la tempestivita' e' importante: e' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico e di posta elettronica del mittente
*
Indirizzi utili
(...)
*
Riteniamo di fondamentale importanza sollecitare le Regioni che ancora non l'abbiano fatto a presentare al piu' presto ricorsi alla Corte costituzionale. Le Regioni hanno infatti la facolta' di poter presentare tali ricorsi, facolta' che i cittadini, le associazioni, gli stessi enti locali non hanno.
La presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve anche essere un'importante occasione di informazione e coscientizzazione dell'opinione pubblica.
Ad esempio sul fatto che tra le misure razziste e persecutorie del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" vi e' l'abolizione della protezione umanitaria, misura che letteralmente criminalmente getta nella piu' terribile emarginazione, nel piu' grave pericolo e nella disperazione piu' profonda centinaia di migliaia di persone che non hanno commesso alcun reato, persone oneste, persone gia' vittime di gravi sofferenze che in Italia avevano trovato legale e doverosa accoglienza, persone che ora diventano vittime innocenti ed inermi di una persecuzione razzista semplicemente barbara e abominevole, la persecuzione razzista imposta dal folle e scellerato "decreto sicurezza della razza".
Ebbene, la presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve essere parte e fulcro di un piu' ampio impegno in difesa della Costituzione, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Un impegno che deve essere per quanto possibile tempestivo ed esteso.
Inoltre si consideri che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortate nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
* * *
... E cinque cose da ricordare
I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
3. SOLO DIECI GIORNI PER PERSUADERE IL SENATO A RISPETTARE FINALMENTE LEGALITA' E DIRITTI UMANI. UN APPELLO A TUTTE LE PERSONE DI VOLONTA' BUONA
Il 20 marzo il Senato votera' per autorizzare o meno la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Il reato e' effettivamente stato commesso.
Il ministro pretende impunita', ma la Costituzione e la legge costituzionale in base a cui il Senato dovra' pronunciarsi sono inequivocabili: il ministro deve essere processato per il crimine commesso, un crimine che non ha alcuna giustificazione, un crimine razzista di un ministro - e di un intero governo - che da mesi sta attuando una criminale politica di persecuzione razzista.
*
Invitiamo tutte le persone di volonta' buona a scrivere a tutte le senatrici e tutti i senatori affinche' il 20 marzo si pronuncino secondo scienza e coscienza, nel rispetto della legalita' e della verita': per riaffermare che tutte le persone sono eguali davanti alla legge e nessuno e' al di sopra delle leggi; per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani che il ministro e il governo da mesi e mesi brutalmente calpestano.
*
Di seguito una traccia di lettera che puo' essere trascritta e inviata.
Gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
*
Di seguito alcuni indirizzi e-mail di senatrici e senatori cui si puo' scrivere.
(...)
*
Per concludere ricordiamo ancora una volta il contesto entro cui quel crimine, il sequestro di persona aggravato, e' stato commesso: ovvero l'attuazione da parte del governo di una scellerata politica di persecuzione razzista del tutto incompatibile con una repubblica democratica, con uno stato di diritto, con un paese civile.
E valga il vero:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Chiediamo al Senato di rispettare finalmente legalita' e diritti umani.
4. LA COSA PIU' URGENTE DI TUTTE
E' opporsi al governo razzista ed ai suoi crimini contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. CINQE COSE DA NON DIMENTICARE
I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
6. OGGI A VITERBO UNA CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DELLE "DUE LETTERE CONTRO L'ABISSO RAZZISTA"
La mattina di domenica 10 marzo 2019 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", si e' svolta una conferenza di presentazione delle "due lettere contro l'abisso razzista" che la struttura nonviolenta viterbese ha inviato (e propone a tutte le persone e le associazioni impegnate contro il razzismo di inviare a loro volta) a tutte le senatrici ed i senatori ed al Presidente della Regione Lazio.
*
Nei giorni scorsi la struttura nonviolenta viterbese ha diffuso un appello "a tutte le persone di volonta' buona" per esortarle a scrivere ai rappresentanti delle due istituzioni citate, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' costituzionale, in difesa dello stato di diritto, in difesa della democrazia e della civilta'.
L'appello, che si apre con un riferimento all'indimenticabile motto dantesco "Fatti non foste a viver come bruti / ma per seguir virtute e canoscenza" (Inf., XXVI, 119-120), propone:
a) di scrivere lettere a tutti i componenti del Senato affinche' il 20 marzo autorizzino la magistratura a procedere nei confronti di chi ha commesso il crimine di "sequestro di persona aggravato" ai danni di alcune decine di naufraghi innocenti ed inermi;
b) di scrivere lettere al Presidente della Regione Lazio affinche' la Regione presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le incostituzionali misure razziste, disumane, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
*
L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio in ricordo di Sandro Canestrini, l'illustre giurista, antifascista, presidente onorario del Movimento Nonviolento, storico difensore dei diritti umani, deceduto il 5 marzo.
*
Presentando l'iniziativa delle "due lettere contro l'abisso razzista" il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato la gravita' della situazione attuale: il governo in carica sta attuando una politica razzista che viola fondamentali diritti umani, che viola la legalita' e la stessa Costituzione della Repubblica italiana.
Questa politica razzista del governo italiano sta provocando sofferenze inaudite - e finanche concreto pericolo di morte - a persone del tutto innocenti gia' vittime di tremende violenze, persone del tutto innocenti che l'Italia ha il dovere di soccorrere, accogliere ed assistere, e che invece il governo razzista perseguita.
Dal profondo del cuore invitiamo ogni persona senziente e pensante a voler scrivere queste due lettere contro l'abisso razzista, e ad adoperarsi in ogni modo ragionevole, civile, democratico, misericordioso e nonviolento per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Allegato in calce il testo integrale dell'appello, comprensivo delle due tracce di lettere "contro l'abisso razzista" e degli indirizzi dei destinatari istituzionali cui inviarle.
(...)
7. ALCUNE PAROLE INTRODUTTIVE E CONCLUSIVE DI UN DISCORSO DI QUALCHE GIORNO FA
Mi e' stato chiesto se la nonviolenza puo' efficacemente contrastare la violenza: io credo che solo la nonviolenza puo' contrastare e sconfiggere la violenza.
Chi ancora si illude di contrastare la violenza con una maggiore violenza in realta' reduplica la violenza, alla violenza si arrende, della violenza si fa stolto adoratore e seminatore.
Chi ancora crede che la violenza sia una risorsa utilizzabile per la gestione e risoluzione dei conflitti (cosi' come chi propugna il modello di sviluppo fondato sulla massimizzazione del profitto o anche solo sulla crescita illimitata della produzione e dei consumi) non si rende conto che tale posizione cozza contro i limiti del mondo vivente e mette in pericolo l'esistenza stessa dell'umanita' in quest'unico luogo che abbiamo per casa comune.
La violenza non e' uno strumento, e' un nemico dell'umanita'.
Solo facendo il bene si contrasta il male.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Io credo che occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Io credo che occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, la giustizia sociale, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa del mondo vivente, la convidisione del bene e dei beni.
*
Ogni vittime ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Invera la regola aurea di ogni morale: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Pace, disarmo, smilitarizzazione, condivisione del bene e dei beni.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Nitida e intransigente difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, nitida e intransigente difesa dell'intero mondo vivente.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Sii tu il buon samaritano.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. APRIRE GLI OCCHI SUL NAZISMO CHE TORNA. ALCUNE PAROLE DI UN DISCORSO DI QUALCHE GIORNO FA
Aprire gli occhi
I poteri dominanti cercano di renderci ciechi dinanzi all'orrore della condizione presente dell'umanita'. Con il consumismo, con la persuasione occulta, con le tecnologie della manipolazione e della sottomissione, con la violenza diretta, strutturale, ideologica.
Dobbiamo aprire gli occhi: ed aprendo gli occhi vedere il dolore degli altri, sentire il dolore degli altri, provarne misericordia, deciderci ad agire per ridurre la sofferenza.
Dobbiamo aprire gli occhi: ed aprendo gli occhi comprendere la paura di tutti, le sue radici, i suoi usi ed abusi, e deciderci a contrastare la paura costruendo solidarieta', condivisione, fiducia, speranza.
Dobbiamo aprire gli occhi: ed aprendo gli occhi riconoscere la realta', la terribile realta' che abbiamo di fronte; e solo quando la riconosciamo possiamo contrastarne la violenza.
La realta' di un pianeta globalizzato nel segno della massimizzazione del profitto ai danni della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani e della biosfera; la realta' di un potere economico (e sempre meno manifatturiero e sempre piu' finanziarizzato) sfruttatore e rapinatore, di un potere politico che sempre piu' si fa totalitario, di un potere militare che tiene in condizioni di miseria e schiavitu' l'immensa maggioranza dell'umanita', di un potere tecnologico che ottunde i pensieri ed ingabbia le azioni, di un potere mediatico che rende stupidi e malvagi. E questi poteri costituiscono un'alleanza oppressiva, si saldano in un sistema di dominazione che sta portando l'umanita' e il mondo vivente alla catastrofe.
Chi ha la mia eta' ricorda con gratitudine le illuminanti analisi e riflessioni di Enrico Chiavacci su questi argomenti.
La realta' italiana odierna e' parte di questo sistema di dominazione, di asservimento, di distruzione.
E nella realta' del pianeta globalizzato cosi' come nel microcosmo della realta' italiana il razzismo come ideologia e come prassi e' punta di lancia del sistema di potere, delle sue strategie discorsive, della sua costruzione del consenso, della sua azione di frammentazione, atomizzazione, anomizzazione ed asservimento della societa', della sua opera imbarbaritrice, della sua organizzazione totalitaria.
Questo vediamo: il razzismo, il nazismo che torna. Perche' a questo assistiamo oggi in Italia: a un governo razzista e golpista; a questo assistiamo oggi in Italia: al nazismo che torna. Come scrisse Bertolt Brecht, anche se la lotta dei popoli riusci' a sconfiggere quel mostro, il ventre di quella bestia era ed e' ancora fecondo.
Se apriamo gli occhi questo vediamo.
*
Il nazismo che torna
Aprire gli occhi significa vedere il nazismo che torna.
E valga il vero.
Torna con l'istigazione sfrenata all'odio razzista, che ha goduto dell'effettuale complicita' di una lunga sottovalutazione. Troppi non volevano vedere cio' che gia' alcuni decenni fa stava fermentando, troppi non volevano capire, e troppi non vollero agire per contrastare proclami, atteggiamenti ed atti di cui oggi vediamo con flagrante evidenza gli esiti delittuosi.
Quell'istigazione all'odio razzista oggi viene svolta dallo stesso ministro plenipotenziario che appena qualche anno fa vomitava teppistici insulti contro meta' degli italiani, ed oggi pretende tutti cooptarli e contagiarli nell'odio contro il capro espiatorio del momento.
Aprendo gli occhi questo vediamo: il nazismo che torna.
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, l'omissione di soccorso dei naufraghi?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, l'infame aggressione e il virulento sabotaggio contro i soccorritori volontari che salvano vite nel Mediterraneo?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la volonta' di respingere i superstiti che cercano salvezza in Europa nei lager libici in cui hanno subito sevizie inaudite?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la persecuzione razzista di innumerevoli innocenti e il favoreggiamento della loro riduzione in schiavitu'?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la sistematica violazione della Costituzione della Repubblica italiana, con il commettere e per commettere crimini razzisti?
Cos'altro e', se non il nazismo che torna, la commissione di crimini contro l'umanita' e l'attentato contro la Costituzione che da mesi e mesi il governo attua con la sua politica razzista e disumana, criminale e criminogena?
9. OPPORSI ALLA PULSIONE OMICIDA. NON SIA APPROVATA L'ANTILEGGE CHE FAVOREGGIA L'OMICIDIO
La nuova legge non sulla legittima difesa ma sulla liberta' di omicidio che l'estrema destra razzista e golpista al governo vorrebbe imporre e' una mostruosa barbaria.
Faccia sentire la sua voce ogni persona persuasa del diritto alla vita di ogni essere umano.
Faccia sentire la sua voce ogni persona che vuole continuare a vivere in un paese in cui non e' permesso uccidere.
Faccia sentire la sua voce ogni persona buona.
Non sia approvata l'antilegge che favoreggia l'omicidio.
Salvare le vite e' il primo dovere.
10. LE BOMBE ITALIANE CHE FANNO STRAGE IN YEMEN
Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
ti guardi le mani e ti chiedi perche'
di lingue di fiamma di macchie di sangue
siano bagnate
Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
violando le leggi italiane e violando
le leggi nel cuore di ogni persona scritte
Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
e tu sai che devi opporti a questo crimine
e tu sai che devi salvare le vite
delle persone di cui fanno brandelli
delle persone di cui fanno cenere
delle persone di cui fanno polvere ombra nulla
Le bombe italiane che fanno strage in Yemen
il tuo silenzio di notte e di nebbia
le mani tue melmose di cinabro
11. MARIO VEGETTI, UN ANNO DOPO
Un anno fa moriva Mario Vegetti, studioso e militante per la liberazione dell'umanita'.
Con gratitudine lo ricordiamo.
12. COMMEMORATE A VITERBO LE VITTIME DEL DISASTRO DI FUKUSHIMA
Lunedi' 11 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di commemorazione delle vittime del disastro di Fukushima di otto anni fa.
L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio.
E' poi seguita la lettura di un testo scritto alcuni anni fa, che di seguito si ripropone.
"Ricorre l'11 marzo l'anniversario del disastro di Fukushima.
Che la memoria di quella catastrofe, e delle altre analoghe, ci accompagni e ci persuada ad agire sempre nel rispetto del diritto alla vita di tutti gli esseri umani presenti e venturi, come dell'intero mondo vivente.
Da quella tragedia, e da innumerevoli altre, ci giunga incessante il monito ad esercitare sempre la nostra responsabilita', a saper considerare sempre le conseguenze e le implicazioni delle nostre azioni come delle nostre omissioni, a saper essere e quindi voler essere persone coscienti che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, e che ogni singola persona - io, tu, tutti - reca intero il compito di salvare le vite, di operare per il bene comune; di osservare l'antico brocardo "neminem laedere": non fare del male a nessuno, ed il forse meno antico ma ora non meno cruciale "in dubio, contra projectum": se hai il dubbio che un'azione possa avere conseguenze negative astieniti dal compierla.
Ci illumini e ci guidi la massima aurea: "agisci nei confronti degli altri cosi' come vorresti che gli altri agissero verso di te"; prenditi cura delle persone, degli altri esseri viventi, della natura di cui sei tu stesso parte.
Dal ricordo della tragedia di Fukushima, e di tutte le altre tragedie dell'umanita', scaturisca in noi la piena intellezione, il retto intendimento del nostro comune destino, la volonta' buona, il dovere condiviso e ineludibile di operare sempre e solo per salvare le vite, per rispettare e promuovere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, dell'intero mondo vivente.
E quindi, ancora una volta, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa ad un tempo dell'umanita' e della natura, della biosfera di cui l'umanita' stessa e' parte, la cui devastazione e distruzione devasta e distrugge la civilta' umana, le vite delle generazioni future, la nostra stessa esistenza, il senso e lo sforzo delle generazioni che ci hanno preceduto e che ci hanno consegnato questo legato, questo compito: che l'umanita' non sia estinta, che l'umanita' non sia per sempre infelice.
Chiamiamo nonviolenza questa consapevolezza.
Chiamiamo nonviolenza questo compito.
Chiamiamo nonviolenza l'impegno comune di tutti gli esseri umani per la liberazione comune.
Chiamiamo nonviolenza l'impegno comune perche' il mondo resti vivente e vivibile.
Chiamiamo nonviolenza la nostra responsabilita', che e' anche la nostra speranza ed il senso del nostro consistere.
Chiamiamo nonviolenza la societas, la civilitas dell'umanita' giunta alla comprensione di se' e del suo essere nel mondo".
*
La commemorazione e' stata anche occasione per ripercorrere le riflessioni e le esperienze del movimento antinucleare che dall'orrore di Hiroshima lotta affinche' la follia atomica non cancelli l'umanita'.
Sono state rievocate varie vicende salienti, dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki, agli esperimenti di Bikini, dall'incidente di Three Mile Island a quello di Cernobyl, alla corsa all'atomica da parte di stati e poteri criminali, alle vittime dell'uranio impoverito, alla spaventosa situazione attuale.
Ma sono state ricordate anche le grandi mobilitazioni pacifiste, disarmiste, antinucleari ed ambientaliste, sulla cui spinta si e' giunti al Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017, trattato che scandalosamente l'Italia ancora non ha sottoscritto e ratificato.
E sono state lette alcune testimonianze contro la follia nucleare, in primo luogo alcune indimenticabili pagine di Guenther Anders e di Svetlana Aleksievic.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha concluso l'incontro con l'invito a un piu' intenso impegno in difesa del diritto alla vita di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello affinche' l'Italia finalmente sottoscriva e ratifichi il trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso altresi' l'appello a scrivere alle senatrici ed ai senatori affinche' il 20 marzo autorizzino la magistratura a procedere nei confronti dei governanti razzisti che hanno commesso - oltre ad altri crimini contro l'umanita' ed attentato alla Costituzione - il reato di sequestro di persona aggravato.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso infine anche l'appello al Presidente della Regione Lazio affinche' anche la Regione Lazio presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure razziste, disumane, criminali e criminogene contenute nell'abominevole "decreto sicurezza della razza".
*
Pace, giustizia sociale, rispetto dei diritti umani e difesa della biosfera sono un unico bisogno, un unico diritto, un unico bene comune dell'umanita' intera.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Occorre opporsi a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violenze.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Nel ricordo di tutte le vittime ogni persona si impegni per salvare tutte le vite.
13. NESSUNO
I. Da un lato
Sfuggito finalmente al lager libico
naufrago sulla zattera che affonda
congelato affamato terrorizzato
nel cerchio della danza delle onde
dure come pugnali
alte come montagne
gigantesche bocche sbavanti
nella brama furiosa d'ingoiarmi
in questa notte corrusca e irrimediabile
di sacchi di orecchie di occhi di lingue strappate
in cielo osservo lontane silenziose
le mobili luci degli aereoplani e so
che li' viaggiano i privilegiati
del potere che mi destina al lager
che mi condanna a morire affogato
che vuole che io sia schiavo o morto
E so
che se per disgrazia morissero loro
tutto il mondo ne sarebbe addolorato
anch'io ne proverei compassione
mentre della mia morte nessuno
E nessuno e' anche il mio nome
e avrei anch'io da raccontare una storia
come tutte le storie bella e orribile
di una guerra infinita e di un lungo viaggio
e della nostalgia che brucia l'anima
Ma gia' le onde m'afferrano e mi sbalzano
nell'acqua fredda e gia' sento i miei piedi
tirati giu' dai mostri dell'abisso
II. Dall'altro
Non e' il mare che uccide i naufraghi
ma i governi europei e tra essi primo il nostro
Non sono sorti da soli come funghi i lager libici
li hanno voluti i governi europei e tra essi primo il nostro
Il nazismo che torna non piove dal cielo per malefico incanto
non viene vomitato dalla roccia spaccata dal fendente del mago
non lo sputa nel mondo un rospo o un drago
torna per volonta' dei governanti
ad opprimere i popoli a distruggere il mondo
E contro il nazismo che torna
contro il razzismo assassino
contro le stragi ed i lager
contro il governo della disumanita'
tu devi insorgere per restare umano
tu devi insorgere per non mutarti in mostro
tu devi insorgere per salvare le vittime
Tu devi insorgere
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
se non lo farai tu chi altri lo fara'?
III. Ancora un messaggio nella bottiglia
Ogni vittima ha il volto di Abele
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
sii tu il buon samaritano
salvare le vite e' il primo dovere
14. ER GIOCHERELLO NOVO
Giocamo 'n po' a 'sto giocherello novo
de la difesa ch'e' sempre leggittima
e cchi nun je sta bbene ade' 'na pittima
che vedesse d'annassene a ffa' ll'ovo.
Come funziona? Famo che tte trovo
da sol'a ssolo e ttu cciai li diritti, ma
io cio' lo sputafoco, sora vittima
prima te sparo e doppo me commovo.
'Sta legge nova e' propio 'n gioielletto
er mejo regaletto der biconzo
pe' nnue che cc'emo facile 'r grilletto
che ssemo tosti come 'r marmo e 'r bronzo
e cce gusta da' ffoco ar senzatetto
ar communista e ar negro che vva a zzonzo.
15. MASSIMILIANO DI CARTAGINE. UNA COMMEMORAZIONE OGGI A VITERBO
La mattina di martedi' 12 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' tenuta una commemorazione di Massimiliano di Cartagine (274-295), ucciso a Tebessa in quanto obiettore di coscienza al potere militare.
*
Nel corso dell'incontro commemorativo - che da circa vent'anni si rinnova ogni anno presso la struttura nonviolenta viterbese - ancora una volta "la scelta e la vicenda di Massimiliano sono state ricordate come pietra di paragone e concreto appello per l'agire nel presente: la scelta di opporsi alla guerra e ai suoi apparati, la scelta di opporsi alla pratica dell'uccidere, la scelta di preferir subire la morte anziche' infliggerla ad altri, costituisce un modello di condotta e adamantino un monito ad assumersi personalmente le proprie responsabilita', a mettere in pratica le proprie convinzioni, a rispondere al volto nudo dell'altro che ti chiede di non ucciderlo, che ti chiede di salvargli la vita".
*
Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi alla partecipazione italiana alle guerre e alle devastazioni in corso ed alle alleanze militari, ai poteri politici oppressivi, ai potentati economici rapinatori ed al sistema di potere globale che quelle guerre e quelle devastazioni fomentano, provocano ed eseguono.
Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi alla produzione di armi che sempre e solo servono a uccidere esseri umani, ed in particolare e innanzitutto opporsi alle bombe italiane che fanno strage in Yemen.
Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi alla scellerata persecuzione razzista dei migranti che ogni giorno miete vittime innocenti.
Porsi all'ascolto di Massimiliano oggi qui significa opporsi al riarmo onnicida e alle politiche di sfruttamento e di rapina che distruggono le vite umane e devastano la biosfera.
*
Nel corso dell'incontro e' stato diffuso ancora una volta ai partecipanti il testo di "Una leggenda apocrifa ovvero eulogia di Massimiliano di Cartagine", che di seguito si trascrive.
I.
Solo questo so di te, che nell'anno
295 ti fucilarono
perche' obiettore al servizio militare.
Immagino che venne un centurione
coi suoi esperti di pubbliche relazioni,
psicologi, pubblicitari, sceneggiatori di telenovelas,
a dirti mentre eri in galera
sei un bravo giovane, chi te lo fa fare
vieni con noi, imparerai un mestiere.
E Massimiliano rispose di no.
Mandarono da lui certi suoi parenti, certi prominenti
concittadini, a dirgli
lo sai che noi cartaginesi
siamo gia' guardati con sospetto
per certe vecchie storie di Alpi e di elefanti
di annibali e di asdrubali e scipioni
non metterti a fare casino
vesti la giubba, non c'e' altro da fare
e combattere per l'impero ha pure i suoi vantaggi.
Ma Massimiliano rispose di no.
E vennero allora a persuaderlo
certi amici di quando al campetto
giocavano insieme a pallone, gli amici
del bar: Massimilia' falla finita
da quando ti sei messo con quei tizi
del galileo morto ammazzato
ti stai mettendo in un mare di guai.
Che diamine mai hai contro i marines?
Falla finita con quei beduini
da' retta al nostro buon signor Belcore
la paga e' buona ed il lavoro e' poco.
E quello cocciuto, come un mulo a dire no.
II.
Dicono male delle corti marziali
dicono male dei plotoni d'esecuzione
forse che e' meglio farlo col coltello
in un vicolo buio di notte?
Dicono che siamo repressori
e genocidi addirittura; e andiamo!
forse che non ci vuole anche un po' d'ordine
in questo letamaio di colonie?
e il roman way of life non costa niente?
Eppure la volete, la televisione
il telefonino.
E allora poche storie, lo ammazzammo
perche' dovemmo, mica potevamo
lasciarlo andare il vile disertore
oltretutto terrone, anzi affricano.
La civilta', insomma, va difesa.
III.
Quante incertezze, quanta paura certo durasti.
Solo i babbei
pensano che gli eroi sono una specie
di nazisti spretati. E invece i martiri
hanno paura come noi, e tremano
come noi, come noi dubitano
di star tutto sbagliando, di sprecare per nulla la vita.
Ma infine ristette fermo nel suo no
Massimiliano di Cartagine. E fu fucilato.
IV.
Ecco, io mi alzo in piedi nell'assemblea
e prendo la parola, e dico:
obietta alla guerra e alle uccisioni
combatti contro gli eserciti e le armi
scegli la nonviolenza.
Ecco, io prendo la parola in assemblea,
mi alzo in piedi e dico:
fermiamo le fabbriche di armi
assediamo le basi militari
impediamo i decolli dei bombardieri
strappiamo gli artigli alle macchine assassine.
Ecco, io dico al soldato: diserta
io dico al ferroviere: ferma il convoglio
io dico al vivandiere: non preparare
di carne umana il pranzo al generale.
Ecco, io dico, la guerra
puo' essere, deve essere fermata.
Con l'azione diretta nonviolenta.
Con il gesto del buon Massimiliano
cartaginese, che i romani fucilarono.
*
Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha riproposto i ragionamenti e i motti con cui in questi mesi si chiama ogni persona di volonta' buona ad opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, ad opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, ad opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni; ad impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa di quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello affinche' l'Italia finalmente sottoscriva e ratifichi il trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso inoltre l'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, ed affinche' sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso altresi' l'appello a scrivere alle senatrici ed ai senatori affinche' il 20 marzo autorizzino la magistratura a procedere nei confronti dei governanti razzisti che hanno commesso - oltre ad altri crimini contro l'umanita' ed attentato alla Costituzione - il reato di sequestro di persona aggravato.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso infine anche l'appello al Presidente della Regione Lazio affinche' anche la Regione Lazio presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure razziste, disumane, criminali e criminogene contenute nell'abominevole "decreto sicurezza della razza".
*
Nel ricordo di Massimiliano di Cartagine denunciamo ancora una volta i crimini commessi dal governo italiano.
I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
A questi crimini ogni persona di volonta' buona ha il dovere di opporsi, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite.
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Nel ricordo di Massimiliano di Cartagine ricordiamo che solo la pace costruisce la pace, che solo la pace salva le vite.
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Nel ricordo di Massimiliano di Cartagine la nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 314 del primo ottobre 2019
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