[Nonviolenza] Archivi. 313



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 313 del 30 settembre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di marzo 2019 (parte promaa)
2. Commemorati a Viterbo Albin Lesky e Mario Luzi. Dalla parte dell'umanita', contro il razzismo
3. Melita Richter
4. L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello della Wilpf alla Presidente del Senato
5. "Prima le persone". Un discorso in piazza a Viterbo il 2 marzo 2019 contro il "decreto sicurezza della razza" che pretende di imporre l'apartheid in Italia
6. Un invito al Presidente Zingaretti: la Regione Lazio presenti ricorso alla Consulta contro l'incostituzionale "decreto sicurezza della razza"
7. Tullio Gregory
8. Proposta di lettera da inviare al Presidente della Regione Lazio
9. Una lettera alle amiche e agli amici del "Digiuno di giustizia"
10. Comicita' di regime
11. Commemorata Salwa Salem oggi a Viterbo ricorrendo l'anniversario della scomparsa
12. Appello a un'iniziativa entro il 20 marzo
13. Dalla commemorazione di Anne Braden l'adesione all'appello della Wilpf contro le persecuzioni razziste
14. "Nel dubbio spara, Dio riconoscera' i suoi"
15. La Padania rediviva
16. Per lo sciopero dell'8 marzo

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2019 (PARTE PRIMA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2019.

2. COMMEMORATI A VITERBO ALBIN LESKY E MARIO LUZI. DALLA PARTE DELL'UMANITA', CONTRO IL RAZZISMO

Giovedi' 28 febbraio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolta una commemorazione dell'illustre filologo classico Albin Lesky (Graz, 7 luglio 1896 - Innsbruck, 28 febbraio 1981) e del luminoso poeta Mario Luzi (Castello, 20 ottobre 1914 - Firenze, 28 febbraio 2005).
Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di entrambi, la struttura nonviolenta viterbese li ha ricordati in un incontro in cui sono state lette e commentate alcune pagine delle loro opere, uniti in un arco di pensiero e azione che dalla letteratura classica giunge alla poesia contemporanea nel segno e nell'impegno di riconoscere e difendere la dignita' umana di tutti gli esseri umani, contro tutte le violenze e le persecuzioni.
Nel ricordo della lezione di Albin Lesky e di Mario Luzi, le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta testimoniato il dovere di difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, il dovere di opporsi al razzismo e ad ogni oppressione, il dovere di riconoscere e proteggere l'umanita' di tutti gli esseri umani, il dovere di restare umani, salvare le vite, impegnarsi ad essere con la propria vita l'umanita' come dovrebbe essere.
Nel ricordo della lezione di Albin Lesky e di Mario Luzi, le persone partecipanti all'incontro hanno sottoscritto l'appello alla Presidente del Senato promosso dalla Wilpf (la prestigiosa Women's Liberation League for Peace and Freedom, la prima associazione internazionale di donne impegnate per la pace) e da altre associazioni e persone.
Contro la guerra e tutte le uccisioni.
Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.
Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Non mandare a chiedere per chi suona la campana, essa suona sempre per te.
E' dovere di ogni essere umano salvare le vite.
E' dovere di ogni essere umano opporsi al male facendo il bene.
E' dovere di ogni essere umano opporsi alla violenza facendo la scelta nitida e intransigente della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

3. MELITA RICHTER

E' deceduta Melita Richter, docente universitaria, sociologa e mediatrice culturale, saggista e poetessa, militante femminista, pacifista, antirazzista, tra le fondatrici della Casa internazionale delle donne di Trieste.
Con gratitudine che non si estingue la ricordiamo.

4. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO ADERISCE ALL'APPELLO DELLA WILPF ALLA PRESIDENTE DEL SENATO

L'associazione "Respirare" di Viterbo aderisce all'appello alla Presidente del Senato promosso dalla Wilpf (la prestigiosa Women's Liberation League for Peace and Freedom, la prima associazione internazionale di donne impegnate per la pace) e da altre associazioni e persone, affinche' il Senato autorizzi la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno responsabile del reato di sequestro di persona aggravato nei confronti di alcune decine di naufraghi soccorsi dalla nave italiana "Diciotti" ai quali per giorni per volonta' del governo fu illegalmente impedito l'approdo in porto sicuro in Italia.
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Quel crimine e' stato innegabilmente commesso dal governo italiano.
Che ne ha commessi in questi mesi anche molti altri:
- l'omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e il sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- addirittura nelle circostanze in cui il soccorso era agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano e' giunto all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti fossero respinti in Libia, dove ad attenderli c'e' la segregazione in lager, la schiavitu', le torture e il costante pericolo di morte;
- le misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, come quelle contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza", misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani;
- la flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
- e nel commettere e per commettere i crimini razzisti citati il governo non solo ha violato convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo ha violato leggi ordinarie dello Stato, ma ha violato la stessa Costituzione della Repubblica Italiana.
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Di questi crimini il governo italiano, come ogni altra persona che se ne macchiasse, deve rispondere in tribunale.
Il Senato autorizzi la magistratura a procedere.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 2 marzo 2019
L'associazione "Respirare" e' stata promossa da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

5. "PRIMA LE PERSONE". UN DISCORSO IN PIAZZA A VITERBO IL 2 MARZO 2019 CONTRO IL "DECRETO SICUREZZA DELLA RAZZA" CHE PRETENDE DI IMPORRE L'APARTHEID IN ITALIA

La mattina di sabato 2 marzo 2019, nel largo in strada Santa Barbara a Viterbo, in ideale collegamento con la manifestazione nazionale antirazzista di Milano "Prima le persone", il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, ha tenuto un discorso contro il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" che pretende di imporre l'apartheid in Italia.
Di seguito una sintesi del ragionamento e dell'appello formulati dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese che negli anni Ottanta del secolo scorso coordino' per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano.
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Ogni essere umano in quanto essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; ogni essere umano fa parte dell'unica famiglia umana che vive su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; la regola aurea di ogni riflessione morale e' "agisci verso le altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te"; quindi il primo dovere di ogni persona e di ogni umano istituto e' salvare le vite: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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Tragicamente oggi il governo italiano con la sua scellerata politica razzista sta criminalmente violando fondamentali diritti umani, sta criminalmente violando il diritto internazionale, sta criminalmente violando le leggi italiane, sta criminalmente violando la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, e commettendo questi crimini sta provocando tremende sofferenze a migliaia e migliaia di persone innocenti, sta provocando orrori e morte. Orrori e morte sta provocando.
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E valga il vero.
Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
L'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
E mentre commette questi atroci delitti il governo italiano pretende addirittura l'impunita', pretende di sottrarsi al rispetto delle leggi, pretende di sottrarsi all'azione giurisdizionale delle competenti magistrature, pretende di essere "legibus solutus": che e' l'abominevole pretesa di ogni regime disumano e totalitario, criminale e crimnogeno.
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A questi crimini occorre opporsi.
Occorre che ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorga in difesa del diritto alla vita di ogni essere umano.
Occorre che ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorga in difesa della Costituzione della Repubblica Italiana.
Occorre che ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorga in difesa della legalita' che salva le vite.
Occorre che ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorga contro tutte le persecuzioni.
Occorre che ogni persona di volonta' buona, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, insorga contro il razzismo.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile; l'Italia e' antirazzista ed antifascista; l'Italia riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Un governo razzista e' antidemocratico ed immorale; un governo razzista e' anomico e folle; un governo razzista e' l'irruzione della barbarie e l'adorazione della violenza; un governo razzista e' fuorilegge e golpista.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Per cinque cose occorre innanzitutto impegnarsi qui e adesso.
Per soccorrere ogni persona in pericolo di morte.
Per soccorrere ogni persona vittima di violenze e di persecuzioni.
Per la revoca immediata di tutte le misure razziste ed anticostituzionali.
Per le dimissioni immediate del governo razzista e golpista.
Affinche' siano processati e condannati secondo le leggi vigenti i ministri che hanno commesso crimini razzisti, crimini contro l'umanita', un attentato contro la Costituzione.
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E quindi occorre innanzitutto premere nonviolentemente sul Senato della Repubblica affinche' autorizzi la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno responsabile del reato di sequestro di persona aggravato nei confronti di alcune decine di naufraghi.
E quindi occorre innanzitutto premere nonviolentemente sulle Giunte Regionali che ancora non lo abbiano fatto affinche' presentino ricorsi alla Corte Costituzionale contro le parti palesemente e mostruosamente incostituzionali del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" che mette in estremo pericolo la vita stessa di migliaia e migliaia di persone innocenti, atrocemente perseguitate dalla furia razzista del governo della disumanita'.
E quindi occorre innanzitutto premere nonviolentemente su tutti i parlamentari affinche' legiferino al piu' presto la revoca dell'incostituzionale "decreto sicurezza della razza".
E quindi occorre innanzitutto premere nonviolentemente su tutti i pubblici ufficiali e le competenti magistrature affinche' si impegnino come e' loro dovere per il rispetto della legalita' costituzionale da parte di tutti.
Il governo razzista e golpista sta tentando di imporre in Italia un regime di apartheid.
Il governo razzista e golpista sta attuando una politica che si riconnette alle obbrobriose antileggi fasciste del '38.
Ogni persona, ogni associazione, ogni istituzione democratica si opponga alla violenza razzista.
Ogni persona, ogni associazione, ogni istituzione democratica si opponga al nazismo che torna.
E' l'ora della resistenza nonviolenta in difesa della legalita' che salva le vite.
Sii tu il buon samaritano.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

6. UN INVITO AL PRESIDENTE ZINGARETTI: LA REGIONE LAZIO PRESENTI RICORSO ALLA CONSULTA CONTRO L'INCOSTITUZIONALE "DECRETO SICUREZZA DELLA RAZZA"

Egregio Presidente della Regione Lazio,
il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" (il decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018, poi convertito con modificazioni nella legge n. 132 del primo dicembre 2018) reca misure razziste e persecutorie che sono state autorevolmente definite "disumane, criminali e criminogene", e presenta numerosi flagranti profili di incostituzionalita'.
Varie Regioni italiane, dal Piemonte alla Toscana ad altre ancora, hanno gia' presentato ricorsi alla Corte costituzionale affinche' tali misure incostituzionali, razziste e persecutorie, siano cassate.
Lei stesso alcune settimane fa espresse una nitida opposizione a quelle misure persecutorie e razziste, e dichiaro' che la Regione Lazio stava valutando a sua volta di presentare un ricorso alla Corte costituzionale.
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In particolare vorremmo ricordare che tra le misure razziste e persecutorie del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" vi e' l'abolizione della protezione umanitaria, misura che letteralmente criminalmente getta nella piu' terribile emarginazione, nel piu' grave pericolo e nella disperazione piu' profonda centinaia di migliaia di persone che non hanno commesso alcun reato, persone oneste, persone gia' vittime di gravi sofferenze che in Italia avevano trovato legale e doverosa accoglienza, persone che ora diventano vittime innocenti ed inermi di una persecuzione razzista semplicemente barbara e abominevole, la persecuzione razzista imposta dal folle e scellerato "decreto sicurezza della razza".
Chiunque comprende l'orrore di questa violenza contro vittime innocenti ed inermi; chiunque comprende che il "decreto sicurezza della razza" viola fondamentali diritti umani; chiunque comprende che quelle misure razziste e persecutorie confliggono con la Costituzione della Repubblica, con la democrazia, con lo stato di diritto, con la civilta', con l'umanita'.
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I mostruosi effetti di persecuzione razzista del "decreto sicurezza della razza" si stanno gia' dispiegando; molti sindaci lo hanno gia' denunciato ed hanno chiamato all'impegno comune in difesa della Costituzione, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della vita di tanti esseri umani innocenti; e' urgente chiedere alla Corte costituzionale di pronunciarsi ed abrogare quelle misure criminali. Le Regioni hanno la facolta' di ricorrere alla Corte costituzionale, facolta' che cittadini ed associazioni non hanno. Lei presiede la Regione Lazio: si impegni e si adoperi affinche' la Regione Lazio presenti al piu' presto ricorso.
E' noto che la Corte costituzionale avra' bisogno di mesi per giungere a pronunciarsi: a maggior ragione e' necessario che la Regione Lazio presenti al piu' presto il suo ricorso.
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Del resto, come e' stato gia' osservato in una lettera inviatale alcuni giorni fa, "consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene. Consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni. Consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortate nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza". Consideri anche che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale".
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Egregio Presidente della Regione Lazio,
ieri lei ha preso parte a Milano alla grande manifestazione antirazzista "People. Prima le persone". Gliene siamo grati. Coerentemente con quella sua impegnativa partecipazione agisca ora anche nella sua veste istituzionale per contrastare il razzismo, per difendere insieme la legalita' costituzionale e i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Le scriviamo pertanto questa lettera per sollecitare la Regione Lazio a presentare al piu' presto, come gia' altre Regioni hanno fatto, un ricorso alla Corte costituzionale avverso le misure palesemente incostituzionali, razziste e persecutorie, contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Augurandole ogni bene,
"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta
Viterbo, 3 marzo 2019

7. TULLIO GREGORY

E' deceduto Tullio Gregory, illustre storico della filosofia.
Sui suoi libri anche noi studiammo.

8. PROPOSTA DI LETTERA DA INVIARE AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO

Carissime e carissimi,
vi proponiamo di scrivere al Presidente della Regione Lazio per sollecitare che anche l'istituzione da lui presieduta presenti - come gia' hanno fatto altre Regioni - un ricorso alla Corte costituzionale contro le parti palesemente razziste ed incostituzionali del cosiddetto "decreto sicurezza".
Di seguito una traccia di testo che potete utilizzare, e una serie di indirizzi cui inviare la lettera.
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Traccia di testo
Gentilissimo Presidente della Regione Lazio,
l'ente da lei presieduto ha annunciato alcune settimane fa la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
Ache la tempestivita' e' importante: e' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico e di posta elettronica del mittente
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Indirizzi utili
(...)
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Riteniamo di fondamentale importanza sollecitare le Regioni che ancora non l'abbiano fatto a presentare al piu' presto ricorsi alla Corte costituzionale. Le Regioni hanno infatti la facolta' di poter presentare tali ricorsi, facolta' che i cittadini, le associazioni, gli stessi enti locali non hanno.
La presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve anche essere un'importante occasione di informazione e coscientizzazione dell'opinione pubblica.
Ad esempio sul fatto che tra le misure razziste e persecutorie del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" vi e' l'abolizione della protezione umanitaria, misura che letteralmente criminalmente getta nella piu' terribile emarginazione, nel piu' grave pericolo e nella disperazione piu' profonda centinaia di migliaia di persone che non hanno commesso alcun reato, persone oneste, persone gia' vittime di gravi sofferenze che in Italia avevano trovato legale e doverosa accoglienza, persone che ora diventano vittime innocenti ed inermi di una persecuzione razzista semplicemente barbara e abominevole, la persecuzione razzista imposta dal folle e scellerato "decreto sicurezza della razza".
Ebbene, la presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve essere parte e fulcro di un piu' ampio impegno in difesa della Costituzione, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Un impegno che deve essere per quanto possibile tempestivo ed esteso.
Inoltre si consideri che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortate nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto vorrete fare.

9. UNA LETTERA ALLE AMICHE E AGLI AMICI DEL "DIGIUNO DI GIUSTIZIA"

Carissime amiche e carissimi amici del "digiuno di giustizia",
da molto tempo avevo in animo di scrivervi per ringraziarvi di aver promosso questa nostra iniziativa a cui anch'io aderisco con tutto il cuore e che si rinnova da mesi e mesi con crescente estensione e vigore, nitido appello e amoroso richiamo a restare fedeli all'umanita' propria e di ogni persona.
Il 5 marzo 2019 ancora una volta mi uniro' a voi nel digiuno, ed anche se non saro' fisicamente tra voi a Roma in piazza Montecitorio tra le ore 15 e le 19, vorrei sappiate che idealmente anch'io saro' li', come idealmente lo sara' la stragrande maggioranza del popolo italiano che anche se sembra esitare o faticare ad esprimere pubblicamente il suo intimo, autentico sentire, non puo' essere complice della barbarie razzista di cui oggi il governo italiano si fa lugubre portatore ed empio propagatore.
Il nostro "digiuno di giustizia" contro il razzismo e tutte le persecuzioni io credo rappresenti e coaguli e susciti veritieramente la volonta' di bene, sincera e corale, cordiale e misericorde, del popolo italiano: cosi' come essa si e' depositata nei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica che oggi il governo razzista vilmente e barbaramente viola; cosi' come essa e' incisa nel cuore pensante di ogni essere umano.
Sono infatti persuaso che ogni essere umano che anche solo per un momento ponga mente alla propria umanita' (alla propria presenza nel mondo, alla propria identita' di persona, alla propria struttura ontologica, o esistenziale, al proprio "cogito ergo sum" - e molte sono le forme linguistiche per dire la medesima cosa -) immediatamente riconosce la propria e l'altrui umanita', immediatamente sente sorgere in se' quel sentimento e quella cognizione, quel rivolgimento riconoscente dell'animo e quel precetto morale, che tante antiche e perenni tradizioni di pensiero e d'azione designano con la formula aurea dell'etica fondamentale: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che esse agissero nei tuoi confronti.
Riconoscendoci esseri umani riconosciamo a tutti gli esseri umani la stessa consistenza, la stessa qualita', la stessa realta' di esseri umani: vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte; siamo una sola famiglia umana su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; ogni essere umano ha quindi lo stesso inalienabile diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; ogni essere umano ha quindi lo stesso ineludibile dovere - che quel diritto invera - al riconoscimento, alla solidarieta', alla condivisione: a salvare le altrui vite, a soccorrere ogni persona bisognosa, sofferente e in pericolo.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Il razzismo e' un folle delirio.
Il razzismo e' anomia che dissolve la convivenza e la civilta'.
Il razzismo e' una perdita abissale.
E chi del razzismo si fa vessillifero e mercenario non solo e' ebbro denegatore dell'altrui umanita', dell'umanita' di tutti gli esseri umani, ma e' innanzitutto ignaro divoratore ed annichilitore della sua stessa umanita'.
Chi si oppone al razzismo lo fa per salvare tutte le vite e le coscienze, anche quelle di chi del razzismo si e' fatto totalitario gerarca e criminale sicario e che pur resta un essere umano ed in quanto tale puo' e deve essere salvato dal suo stesso male.
Noi sappiamo che ogni vittima ha il volto di Abele.
Noi sappiamo che salvare le vite e' il primo dovere.
Noi sappiamo che solo facendo il bene si contrasta il male.
Noi sappiamo che solo la nonviolenza contrasta la violenza e libera l'umanita'.
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Carissime amiche e carissimi amici del "digiuno di giustizia",
aver adottato per esprimere questo nostro comune, corale sentire la forma d'azione nonviolenta del digiuno, questa esperienza cosi' drammatica, cosi' preziosa e cosi' illuminante, mi commuove ancor piu': e sono persuaso altresi' che essa riuscira' infine a schiudere gli occhi e le menti ed i cuori anche di chi ancora fosse narcotizzato, anestetizzato, cieco dinanzi al dolore e alle violenze che troppe sorelle e troppi fratelli subiscono.
Contrastare il razzismo e' oggi qui, nell'Italia di questi nostri giorni, in questo "kairos", il dovere cui e' chiamata ogni persona senziente e pensante, ogni persona di volonta' buona.
Possa questo nostro digiuno contribuire ad ottenere al piu' presto che l'Italia torni ad essere quella che i martiri della Resistenza vollero che fosse, quella che la Costituzione repubblicana sancisce con ferme parole: un paese in cui ogni essere umano sia soccorso, accolto, assistito; un paese che riconosce e protegge i diritti di ogni essere umano; un paese in cui vivere fraternanente e sororalmente nella solidarieta' e nella condivisione del bene e dei beni.
Possa questo nostro digiuno contribuire ad ottenere che siano abrogate al piu' presto tutte le scellerate ed infami misure razziste imposte da un governo ottenebrato e disumano.
Possa questo nostro digiuno contribuire ad ottenere che sia ripristinata la legalita' costituzionale violata da un governo anomico e fedifrago.
Possa questo nostro digiuno contribuire ad ottenere che l'Italia torni immediatamente a soccorrere tutte le vittime di violenze e di naufragio, ad accogliere tutte le persone costrette ad abbandonare il proprio paese e a richiedere asilo, ad aiutare ogni persona che di aiuto ha bisogno.
Ringraziandovi ancora, ed augurandovi ogni bene, un forte abbraccio dal vostro
Peppe
Viterbo, 4 marzo 2019

10. COMICITA' DI REGIME

Il comico di regime s'avanza sul proscenio e porge la battuta: "In questo paese non c'e' razzismo. E' solo un fenomeno mediatico, un'invenzione dei comunisti".
E il teatro viene giu' dagli applausi.
Poi, finito lo spettacolo, s'indossano i cappucci del Klan e si va a scribacchiare qualche decreto al Consiglio dei Ministri.
In questo antico e nobile reame di Nusmundia.

11. COMMEMORATA SALWA SALEM OGGI A VITERBO RICORRENDO L'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Martedi' 5 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolta una commemorazione di Salwa Salem, l'illustre intellettuale e militante femminista e pacifista palestinese deceduta a Parma il 5 marzo 1992.
Nel corso della commemorazione sono state lette e commentate con viva commozione alcune pagine del suo libro autobiografico "Con il vento nei capelli. Vita di una donna palestinese".
Le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il diritto di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani alla pace, alla vita, alla dignita', alla solidarieta', alla condivisione dei beni e del bene.
Anche nel ricordo e alla scuola di Salwa Salem le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello alla Presidente del Senato contro il razzismo promosso dalla Wilpf-Italia e l'appello alla Regione Lazio contro il razzismo promosso da "Viterbo oltre il muro".
Entrambi gli appelli si allegano in calce.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni giorno e' l'8 marzo.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Salvare le vite e' il primo dovere.
(...)

12. APPELLO A UN'INIZIATIVA ENTRO IL 20 MARZO

Il 20 marzo 2019 il Senato si pronuncera' sull'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Quel reato e' stato effettivamente commesso dal ministro e dal governo, in danno di decine di naufraghi soccorsi da una nave italiana, ai quali naufraghi per giorni e giorni per volonta' del governo fu illegalmente impedito di sbarcare in porto sicuro come era loro diritto, come stabilisce la legge.
E quel reato e' stato commesso come parte di una politica razzista ed incostituzionale di persecuzione dei migranti; una politica disumana, criminale e criminogena che il governo attua violando le leggi e la morale.
Per quel reato il Ministro dell'Interno deve essere processato e condannato.
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Poiche' quel ministro e' anche senatore, per processarlo occorre avere il consenso del Senato della Repubblica.
Cio' su cui il Senato deve pronunciarsi e' semplice e chiarissimo: se quel reato, che e' stato certamente commesso, sia stato commesso - come recita l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 - "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante"? Evidentemente no; e' vero piuttosto il contrario: la Costituzione, le leggi e le convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte convergevano tutte nell'imporre lo sbarco immediato dei naufraghi.
E ancora: nel sequestrare i naufraghi per giorni sulla nave "Diciotti" vi era "il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo"? Evidentemente no; e' vero piuttosto il contrario: era interesse pubblico portare a termine l'operazione di soccorso con lo sbarco dei naufraghi, nel pieno rispetto delle leggi.
Cosi' stando le cose non vi e' dubbio che il Senato debba pronunciarsi per concedere alla magistratura l'autorizzazione a procedere; affinche' la giustizia faccia il suo corso, come deve avvenire in un ordinamento giuridico democratico, in uno stato di diritto in cui nessuno, neppure un ministro o un intero governo, e' al di sopra delle leggi, leggi dinanzi a cui tutte le persone sono eguali.
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Rivolgiamo quindi un appello a tutte le persone di volonta' buona, affinche' scrivano a tutte le senatrici ed a tutti i senatori per invitarli ad autorizzare la magistratura a procedere.
Sequestrare degli esseri umani innocenti, dei naufraghi, e' un delitto; un delitto che nessuno deve poter commettere.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite, soccorrere i naufraghi, rispettare i diritti umani di tutti gli esseri umani e' dovere di ogni persona e di ogni umano istituto.

13. DALLA COMMEMORAZIONE DI ANNE BRADEN L'ADESIONE ALL'APPELLO DELLA WILPF CONTRO LE PERSECUZIONI RAZZISTE

La mattina di mercoledi' 6 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro in memoria dell'illustre militante antirazzista americana Anne Braden (Louisville, 28 luglio 1924 - 6 marzo 2006), nella ricorrenza dell'anniversario della morte.
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Nel discorso commemorativo il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricostruito la riflessione e l'azione dell'attivista antisegregazionista, una delle figure piu' vive del movimento per i diritti civili, per la giustizia sociale, per la pace e il disarmo, per i diritti delle donne, per la difesa dell'ambiente.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola di Anne Braden, oggi, qui, nell'Italia del 2019, occorre opporsi alla violenza razzista dispiegata dal governo italiano che cerca di imporre un regime di apartheid.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola di Anne Braden, oggi, qui, nell'Italia del 2019, occorre opporsi alla violenza razzista dispiegata dal governo italiano che si sta macchiando di gravissimi e infami crimini contro l'umanita'.
Ponendosi all'ascolto e alla scuola di Anne Braden, oggi, qui, nell'Italia del 2019, occorre opporsi alla violenza razzista dispiegata dal governo italiano che per commettere i suoi crimini contro l'umanita' non esita a violare la Costituzione della Repubblica italiana.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Ogni essere umano fa parte dell'unica famiglia umana in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Un governo che commette crimini contro l'umanita' ed attenta alla Costituzione non e' un governo democratico, ma un'associazione a delinquere.
Si dimetta il governo della disumanita' e siano processati e condannati i ministri per gli abominevoli reati commessi.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona in difesa della legalita' che salva le vite.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona in difesa della Costituzione della Repubblica italiana.
Con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza insorga ogni persona di volonta' buona per soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Sii tu il buon samaritano.
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Le persone partecipanti all'incontro in memoria di Anne Braden hanno aderito all'appello alla Presidente del Senato promosso dalla Wilpf-Italia (la Wilpf - Women's International League for Peace and Freedom - e' la piu' antica e prestigiosa associazione internazionale di donne per la pace), appello che si riporta allegato in calce.
Poiche' il Senato dovra' pronunciarsi il 20 marzo sul concedere o meno alla magistratura l'autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato, reato commesso nei confronti di naufraghi innocenti ed inermi, le persone partecipanti all'incontro in memoria di Anne Braden invitano ogni persona di volonta' buona a scrivere lettere alle senatrici ed ai senatori per sollecitare che si esprimano contro la violenza razzista e gli scellerati abusi di potere del governo razzista e golpista, ed autorizzino quindi la magistratura ad intervenire per riaffermare la legalita', la giustizia, l'universale dovere di rispettare e salvare le vite umane.
(...)

14. "NEL DUBBIO SPARA, DIO RICONOSCERA' I SUOI"

E' la nuova legge sulla legittima difesa.
Corollario: se sei disarmato sei un criminale.
E di venire sforacchiato te lo meriti.

Chi non ha una pistola non e' un patriota.
Chi non ha una pistola non e' un vero uomo.
Chi non ha una pistola se l'e' voluta lui di essere un bersaglio.

15. LA PADANIA REDIVIVA

L'autonomia del Nord e' cosa buona e giusta
e schiattino i terun se non gli gusta.

Chi e' ricco e' bravo e forte
e chi e' povero si merita la morte.

Chi ha sfruttato e si e' arricchito
va premiato ed applaudito.

Lo sfruttato e lo spogliato
di sicuro se lo sono meritato.

Quest'e' l'autonomia corpo di un can
viva la Lega e viva il Ku Klux Klan.

16. PER LO SCIOPERO DELL'8 MARZO

Lo sciopero promosso dal movimento delle donne che si terra' l'8 marzo 2019 restituisce a questa giornata il suo autentico significato e pieno valore di giorno di lotta per la liberazione delle donne, e con esse e grazie ad esse per la liberazione dell'umanita' intera.
L'8 marzo infatti non e' un giorno di festa e di svago, ma di lotta e di solidarieta'; non e' occasione di momentaneo oblio delle sofferenze e delle violenze, ma momento di presa di coscienza e di pubblica affermazione della necessita' di opporsi alla violenza maschilista in tutte le sue manifestazioni.
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In un recente utile libro (Cinzia Arruzza, Tithi Bhattacharya, Nancy Fraser, Femminismo per il 99%, Laterza, Roma-Bari 2019) si torna a mettere in rilievo il decisivo nesso tra la lotta di liberazione delle donne e tutte le altre lotte fondamentali ed ineludibili cui l'umanita' e' oggi chiamata per la salvezza comune (per la pace, per la giustizia sociale, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera, per la condivisione dei beni e del bene).
In un altro prezioso libro recente (a cura di Heide Goettner-Abendroth, Societa' di pace. Matriarcati del passato, presente e futuro, Castelvecchi, Roma 2018, edizione italiana che e' una selezione dell'assai piu' ampio testo originale pubblicato in Canada nel 2009) si torna ad evidenziare con illuminanti esempi storici il medesimo nesso.
Entrambi i libri propongono un programma costruttivo di impegno per il bene comune dell'umanita', bene comune dell'umanita' che ha come sua chiave e suo fondamento il pensiero e l'azione delle donne.
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Noi siamo persuasi che l'oppressione maschilista sia la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza di cui l'umanita' e vittima; crediamo quindi che la lotta del movimento delle donne per la liberazione dell'umanita' sia la corrente calda e la cruciale esperienza di cio' che chiamiamo nonviolenza in cammino, ovvero l'espressione decisiva di quella politica prima e di quella morale fondamentale che convoca ogni essere umano all'azione responsabile e doverosa al fine di contrastare ogni violenza ed ogni menzogna, al fine di costruire pace e giustizia, solidarieta' e condivisione, riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani e difesa dell'intero mondo vivente.
La lotta contro la violenza maschile e' il cuore e il perno della lotta imprescindibile cui l'umanita' e' oggi chiamata per contrastare la violenza che ormai giunge a minacciare la sua stessa sopravvivenza.
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Le donne - e gli uomini postisi alla loro scuola - che questo 8 marzo scioperano e manifestano contro la violenza maschilista, con cio' stesso scioperano e manifestano contro la guerra e le armi, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro la schiavitu' e tutte le oppressioni, contro tutti i poteri criminali, contro l'avvelenamento, la devastazione e fin la distruzione della biosfera.
Le donne - e gli uomini postisi alla loro scuola - che questo 8 marzo scioperano e manifestano contro la violenza maschilista, con cio' stesso scioperano e manifestano per la liberazione comune, per salvare tutte le vite, per l'umanizzazione dell'umanita'.
Nel ricordo di Olympe de Gouges e di Mary Wollstonecraft.
Nel ricordo di Flora Tristan e di Harriet Hardy.
Nel ricordo di Clara Zetkin e di Rosa Luxemburg.
Nel ricordo di Virginia Woolf e di Simone Weil.
Nel ricordo di Hannah Arendt e di Luce Fabbri.
Nel ricordo di Wangari Maathai e di Berta Caceres.
Nel ricordo di tutte le donne insorte in difesa dell'umanita'.
Nel ricordo di tutte le vittime della violenza maschile.
Con voce e con volto di donna la nonviolenza e' in cammino.
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Buon 8 marzo di lotta e di solidarieta', di speranza e di condivisione.
Che ogni giorno sia un 8 marzo.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 313 del 30 settembre 2019
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