[Nonviolenza] Archivi. 309



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 309 del 26 settembre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di febbraio 2019 (parte terza)
2. La politica, il diritto, i delitti
3. "I razzisti sono una minoranza criminale. E' mostruoso che governino l'Italia". Un incontro di riflessione a Viterbo nell'anniversario della liberazione di Nelson Mandela
4. Serie C
5. Giuseppe Galasso commemorato a Viterbo nel primo anniversario della scomparsa
6. Gioisce il ministro plenipotenziario
7. Burattini
8. Nella ricorrenza dell'"One billion rising" la gratitudine della citta' di Viterbo alle donne del Centro antiviolenza "Erinna"
9. Modesti consigli strategico-strutturali all'Esecutivo del popolo del sangue e del suolo
10. Dinanzi all'orrore tre cose occorre fare. Ancora un appello a tutti i lettori e tutte le lettrici di questo foglio
11. Quattordici voci contro l'ergastolo
12. Adriano Ossicini
13. Una lettera al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
14. L'incendio
15. "In ricordo di Moussa Ba, contro razzismo e schiavismo". Un incontro di commemorazione e di presentazione della lettera al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2019 (PARTE TERZA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2019.

2. LA POLITICA, IL DIRITTO, I DELITTI

La vittoria della destra eversiva alle elezioni regionali di ieri non significa che da oggi - o dalle elezioni politiche del 2018 - l'Italia cessi di essere uno stato di diritto: no, un crimine resta un crimine anche quando a commetterlo e' un ministro o un intero governo.
E il ministro dell'Interno e l'intero governo stanno commettendo da mesi e mesi crimini razzisti, crimini contro l'umanita', di cui un giorno dovranno pur rispondere nei tribunali della Repubblica ai sensi delle leggi vigenti.
Ma nel frattempo i loro crimini producono i loro abominevoli effetti: nel Mediterraneo tanti esseri umani innocenti che potevano e dovevano essere salvati continuano a morire; in Italia le scellerate misure di apartheid imposte col cosiddetto "decreto sicurezza" stanno provocando a tanti esseri umani innocenti sofferenze inaudite.
Dell'omissione di soccorso dei naufraghi, del sabotaggio dei soccorritori volontari, delle persecuzioni razziste, dell'istigazione all'odio razzista, il governo dovra' un giorno rispondere nelle aule di giustizia, ma nel frattempo aumentano, aumentano le vittime di questi crimini: esseri umani innocenti subiscono vessazioni mostruose, esseri umani innocenti perdono la loro stessa vita.
Il "decreto sicurezza" razzista sara' certamente dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale gia' adita da alcune Regioni, ma nel frattempo tante vittime innocenti ne subiscono gli atroci effetti.
Perche' il tempo dell'amministrazione della giustizia in uno stato di diritto e' lento, mentre le vittime dei crimini del governo soffrono e muoiono oggi.
*
Da mesi sosteniamo la necessita' e l'urgenza di contrastare i crimini del governo proprio in quanto crimini. Perche' crimini sono, e come crimini vanno considerati e contrastati.
Posti dinanzi alla commissione di crimini razzisti, di crimini contro l'umanita', non si pone la questione di aprire un sofisticato dibattito culturale con i seguaci odierni dell'hitlerismo; posti dinanzi alla commissione di crimini razzisti, di crimini contro l'umanita', non si pone la questione di promuovere un garbato confronto politico con gli eredi odierni dell'hitlerismo; no, posti dinanzi alla commissione di crimini razzisti, di crimini contro l'umanita', si pone la questione di contrastare e fermare quei crimini che vessano e uccidono esseri umani innocenti.
Si pone la questione di salvare le vite in pericolo, di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, di difendere la legalita' che salva le vite, di difendere la democrazia, il diritto, la civilta', l'umanita'.
Si pone la questione di contrastare il crimine con la forza della legalita'.
Si pone la questione di contrastare il fascismo con la forza della democrazia.
Si pone la questione di contrastare la violenza con la forza della nonviolenza.
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Occorre contrastare e sconfiggere il nazismo che torna.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. "I RAZZISTI SONO UNA MINORANZA CRIMINALE. E' MOSTRUOSO CHE GOVERNINO L'ITALIA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO NELL'ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE DI NELSON MANDELA

Lunedi' 11 febbraio 2019, nell'anniversario della liberazione di Nelson Mandela nel 1990, si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione dedicato all'analisi del risultato delle elezioni in Abruzzo e all'impegno contro il razzismo.
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1. Per i partiti del governo razzista vota solo un elettore su quattro
Esaminando i risultati elettorali abruzzesi, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha proposto la seguente interpretazione dei dati obiettivi.
In Abruzzo ha votato poco piu' della meta' degli aventi diritto al voto, il 53% del corpo elettorale.
I due partiti che attualmente governano l'Italia, di questa meta' degli aventi diritto che ha effettivamente votato, hanno preso rispettivamente il 28% i leghisti e il 20% i grillini, ovvero all'incirca il 14% e il 10% del totale del corpo elettorale. Cosicche' i due partiti che governano l'Italia nel test abruzzese hanno preso insieme all'incirca il 25%, un quarto del totale dei voti.
Ed in realta' anche nelle elezioni politiche del 2018 i due partiti erano ben lungi dall'aver ottenuto la maggioranza assoluta dei voti: la loro maggioranza di seggi in parlamento peraltro essendo frutto di una legge elettorale le cui carenze e la cui sostanziale antidemocraticita' erano evidentissime gia' allora.
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2. Il governo razzista non rappresenta e non ha mai rappresentato la maggioranza del popolo italiano
Il punto sostanziale e' dunque il seguente: che attualmente, e da quasi un anno, l'Italia e' governata da una coalizione razzista che in realta' non rappresenta, e non ha mai rappresentato, la maggioranza del popolo italiano, ma solo una minoranza, una minoranza che oggi, se si assume il dato abruzzese come pietra di paragone, e' di un quarto del corpo elettorale. Una minoranza consistente, ma una minoranza.
L'Italia e' quindi governata da un governo razzista espressione di una minoranza dell'elettorato; e questo governo da mesi sta commettendo crimini razzisti, crimini contro l'umanita', violando le leggi e la stessa Costituzione, violando la democrazia, violando il diritto e la civilta', violando i diritti umani di tutti gli esseri umani.
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3. Il grottesco tentativo ministeriale di sottrarsi ai processi
Il governo e' consapevole dei crimini che sta commettendo: ed e' per questo che cerca di sottrarsi ai controlli gurisdizionali, come dimostra la grottesca pretesa del ministro dell'Interno di non essere processato per i reati commessi; come dimostrano le proterve dichiarazioni di effettuale correita' con quel ministro da parte del presidente del Consiglio e di altri due prominenti ministri; come dimostra il fraudolento tentativo del governo di ingannare l'opinione pubblica occultando i reali termini de facto e de jure del procedimento giudiziario e diffamando la magistratura con sofismi tanto insensati quanto ignobili.
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4. Crimini gravissimi
In realta' il governo ha commesso senza ombra di dubbio il reato di sequestro di persona aggravato.
Ma non solo: ha commesso anche altri assai gravi reati, cosi' evidenti, cosi' flagranti, che e' sufficiente elencarli perche' si colga tutta la loro ferocia, la loro barbarie, la loro disumanita'.
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Sono crimini gravissimi, sono crimini abominevoli e infami.
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5. Il dovere dei cittadini
Dinanzi a tali misfatti, quale sia il dovere dei cittadini e' del tutto evidente.
Impegnarsi per salvare le vite degli esseri umani che il governo perseguita e mette o abbandona in pericolo di morte.
Impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Impegnarsi in difesa della legalita' che salva le vite e della Costituzione della Repubblica italiana.
Impegnarsi per soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona in pericolo e bisognosa di aiuto.
Impegnarsi per la revoca immediata di tutte le misure razziste ed incostituzionali, criminali e criminogene, anomiche e disumane, imposte dal governo razzista.
Impegnarsi per le immediate dimissioni del governo razzista macchiatosi di crimini atroci ed infami.
Impegnarsi affinche' i ministri responsabili di crimini gravissimi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
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6. Nel ricordo e alla scuola di Nelson Mandela
L'incontro si e' concluso commemorando l'anniversario dell'11 febbraio 1990, quando Nelson Mandela dopo 27 anni fu liberato dal carcere in Sud Africa e con la sua liberazione ebbe inizio lo smantellamento del regime dell'apartheid.
Nel ricordo e alla scuola di Nelson Mandela opponiamoci qui e adesso al razzismo e al nazismo che torna.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. SERIE C

Mi dicono che ieri il ministro plenipotenziario di questo antico e nobile reame di Nusmundia abbia detto che non esistono vittime di serie A e di serie B.
E le vittime che il suo governo sta facendo morire nel mare che chiamiamo il Mare in mezzo alle terre?
E le vittime che il suo governo sta perseguitando in questo antico e nobile reame?
E le vittime che il suo governo si adopera per respingere nei lager d'oltremare?
Sono di serie C?

5. GIUSEPPE GALASSO COMMEMORATO A VITERBO NEL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

La mattina di martedi' 12 febbraio 2019, nel primo anniversario della scomparsa di Giuseppe Galasso, si e' svolta a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione dell'illustre storico e legislatore, insigne meridionalista, concreto ed efficace difensore dell'ambiente, esempio di rigore intellettuale, morale e civile, di dedizione alla verita' e al bene comune dell'umanita'.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha letto e commentato alcune pagine del grande studioso e militante, collocandolo in una tradizione di pensiero e azione - in cui spiccano il magistero mazziniano e quello crociano - che sempre si oppose alla barbarie, alla disumanita', al sonno della ragione che genera mostri; che sempre difese il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che sempre testimonio' la viva coscienza dell'unita' del genere umano e della civilta', e il dovere comune di agire per il bene dell'umanita' intera.
Nel ricordo e alla scuola di Giuseppe Galasso continuiamo nell'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, nell'impegno in difesa della biosfera, nell'impegno in difesa dei valori morali e civili che fondano l'umana convivenza e degnificano la vita di ogni persona.
Nel ricordo e alla scuola di Giuseppe Galasso, oggi, qui, opponiamoci al razzismo e a tutte le persecuzioni, opponiamoci alla barbarie che torna, opponiamoci alla violenza fascista che torna.
Nel ricordo e alla scuola di Giuseppe Galasso, oggi, qui, perseveriamo nell'impegno a salvare le vite; perseveriamo nell'impegno a difendere la legalita' costituzionale, democratica e repubblicana; perseveriamo nell'impegno a soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; perseveriamo nell'impegno a testimoniare il vero, il giusto, il bene; perseveriamo nell'impegno a riconoscere l'umanita' di ogni essere umano, a restare fedeli all'umanita'.

6. GIOISCE IL MINISTRO PLENIPOTENZIARIO

Gioisce il ministro plenipotenziario
di questo antico e nobile reame di Nusmundia
che una nave della guardia costiera del Paese della sabbia
- gia' teatro delle nostre coloniali stragi
e di nuovi orrori ancora e ancora arena -
abbia catturato un gruppo di naufraghi
in fuga dall'orrore su un gommone nel Mare tra le terre
e li abbia riportati indietro
verso i lager cui erano scampati
verso i lager dove gia' subirono ogni violenza
non soccorsi ma catturati
e riportati indietro nell'inferno.

Gioisce il ministro plenipotenziario
di questo antico e nobile reame di Nusmundia
che i naufraghi non vuole soccorsi e tratti in salvo
dove possano vivere liberi e in pace
ma vuole invece siano catturati di nuovo dagli aguzzini
e di nuovo precipitati
nei lager da cui erano in fuga.

Gioisce il ministro plenipotenziario
di questo antico e nobile reame di Nusmundia
che s'ingegna e si adopera con diuturna fatica
affinche' nessuno sbarchi ove sia salvo
affinche' tutti i naufraghi muoiano in mare
o siano riafferrati dagli artigli degli schiavisti
e dei torturatori alla merce' ritornino.

Gioisce il ministro plenipotenziario
di questo antico e nobile reame di Nusmundia
mentre gridano di orrore le pietre
si squarciano i cieli
il mondo intero stupefatto agghiaccia.

Nelle tombe dei partigiani
stridono i frantumi delle ossa
e nero nei cieli neri fischia ancora il vento
carico ancora della cenere dei forni.

Gioisce il ministro plenipotenziario
di questo antico e nobile reame di Nusmundia
che esseri umani innocenti siano ancora tratti a forza
nei lager.

7. BURATTINI

Dice mio cugino che finche' stanno a discutere di burattini e marionette nessuno (se non le vittime, ma quelle non contano) si accorge della strage nel Mediterraneo.
Dice mio cugino che finche' stanno a discutere di burattini e marionette nessuno (se non le vittime, ma quelle non contano) si accorge dei naufraghi ricondotti nel lager in Libia.
Dice mio cugino che finche' stanno a discutere di burattini e marionette nessuno (se non le vittime, ma quelle non contano) si accorge delle persecuzioni che in Italia stanno stritolando migliaia di persone.
Dice mio cugino che finche' stanno a discutere di burattini e marionette nessuno (se non le vittime, ma quelle non contano) si accorge del regime di apartheid imposto dal governo razzista e golpista.
Dice mio cugino che finche' stanno a discutere di burattini e marionette nessuno (se non le vittime, ma quelle non contano) si accorge del nazismo che torna.
Che pacchia, dice mio cugino.

8. NELLA RICORRENZA DELL'"ONE BILLION RISING" LA GRATITUDINE DELLA CITTA' DI VITERBO ALLE DONNE DEL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

Ricorre il 14 febbraio l'"One billion rising", il giorno in cui culmina la campagna globale delle donne contro la violenza alle donne. "Un evento mondiale che si svolge in 200 paesi del pianeta, mobilitando un miliardo di persone unite nell'affermare una cultura del rispetto e della solidarieta'. Il messaggio One Billion Rising 2019 e' proprio quello dell'importanza della liberta' della donna e della solidarieta' come linfa vitale per una rivoluzione pacifica e strumento contro ogni violenza".
Per informazioni sulle iniziative in tutto il mondo:
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook.com/obritalia
Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
Twitter @OBRItalia
Email obritalia at gmail.com
Hashtag ufficiali: #1billionrising  #RiseInSolidarity #UntilTheViolenceStops #RiseResistUnite
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A Viterbo in questa giornata ogni persona di volonta' buona prova intenso e profondo un sentimento di riconoscenza per le donne del centro antiviolenza "Erinna" che da oltre vent'anni costituisce un'esperienza di solidarieta' e di liberta', un luogo di aiuto ed autoaiuto, di riconoscimento di umanita', di inveramento del bene, di pratica concreta della nonviolenza che alla violenza si oppone in tutte le sue dimensioni; un'esperienza che e' un vivo esempio dell'umanita' come dovrebbe essere.
"L'associazione e centro antiviolenza Erinna e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza".
Per contattare il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
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Alle donne del centro antiviolenza "Erinna" ancora una volta in questa ricorrenza vogliamo attestare la nostra gratitudine, che e' la gratitudine dell'intera citta'.
Alle donne del centro antiviolenza "Erinna" ancora una volta in questa ricorrenza vogliamo dichiarare la nostra vicinanza, che e' la vicinanza dell'intera citta'.
Nella ricorrenza dell'"One billion rising" ancora una volta vogliamo affermare quanto luminosa e decisiva sia per la citta' in cui viviamo, per le persone bisognose di aiuto, per le nostre stesse esistenze, la presenza e l'azione, la riflessione e la prassi solidali e liberatrici, la testimonianza di amore e di lotta, delle donne del centro antiviolenza "Erinna", che par che sia una cosa venuta da cielo in terra a miracol mostrare.
Nella ricorrenza dell'"One billion rising" ancora una volta vogliamo ricordare che la violenza maschile sulle donne, e il maschilismo che ne e' l'ideologia e il sistema di potere, e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza; l'umanita' non potra' liberarsi da guerre e persecuzioni, da dittature e schiavitu', se non sapra' liberarsi dalla violenza maschile; la liberazione dell'umanita' comincia dalla liberta' delle donne.
Nella ricorrenza dell'"One billion rising" ancora una volta vogliamo ringraziare Anna, Valentina e tutte le donne del centro antiviolenza "Erinna", tutte le donne di tutti i centri antiviolenza del mondo, tutte le donne che in questo giorno danzando insorgono per la liberazione dell'umanita' intera.

9. MODESTI CONSIGLI STRATEGICO-STRUTTURALI ALL'ESECUTIVO DEL POPOLO DEL SANGUE E DEL SUOLO

Leggo sulle agenzie di stampa
che secondo un illustre senatore
di questo antico e nobile reame di Nusmundia
i fatti della nave Diciotti
(sarebbe a dire in lingua corrente
la commissione del reato
di sequesto di persona aggravato
da parte del governo razzista e golpista)
erano "parte di un tentativo strategico
dell'Esecutivo di risolvere in modo strutturale
il problema dell'immigrazione irregolare".

Mi sara' grato il senatore illustre
di questo antico e nobile reame di Nusmundia
e sua eccellenza il ministro sequestrante
di alcuni modestissimi suggerimenti
che mi permetto offrire a lorsignori
in loro omaggio e per il bene della patria.

Si potrebbero affondare i barconi dei naufraghi
con relativo contenuto in mezzo al mare
come "parte di un tentativo strategico
dell'Esecutivo di risolvere in modo strutturale
il problema dell'immigrazione irregolare".

Si potrebbe anche farli scannare
direttamente sulle spiagge libiche
offrendo un obolo ai loro detentori
(a fini di contabil trasparenza
prima del pagamento si potrebbe esigere
l'esibizione ovvero la consegna
dei soli occhi alle vittime cavati)
come "parte di un tentativo strategico
dell'Esecutivo di risolvere in modo strutturale
il problema dell'immigrazione irregolare".

Si potrebbe finanche sbarcarli svelti svelti in ceppi
e subito ficcarli in un container
con sopra un buco per lo Zyklon B
come "parte di un tentativo strategico
dell'Esecutivo di risolvere in modo strutturale
il problema dell'immigrazione irregolare".

Cosa non si riesce a escogitare
con un pizzico d'ingegno e di talento
che mai manco' al suddito ariano
di questo antico e nobile reame di Nusmundia.

10. DINANZI ALL'ORRORE TRE COSE OCCORRE FARE. ANCORA UN APPELLO A TUTTI I LETTORI E TUTTE LE LETTRICI DI QUESTO FOGLIO

Con molta lentezza, con mesi e mesi e mesi di ritardo, la parte non imbarbarita dell'opinone pubblica italiana sta aprendo gli occhi sui criminali esiti delle scellerate politiche persecutorie attuate dal governo dell'estrema destra razzista e golpista.
Nel Mediterraneo la strage infinita dei naufraghi che il criminali governo italiano rifiuta di soccorrere, al reato dell'omissione di soccorso aggiungendo anche l'infame sabotaggio dei soccorritori volontari.
In Libia l'inferno dei lager, i lager in cui il governo italiano si adopera per respingere i superstiti in fuga.
In Italia le persecuzioni razziste il cui culmine e' nelle incostituzionali misure del cosiddetto "decreto sicurezza", che hanno gia' provocato un suicidio, e che si stanno abbattendo su migliaia, decine di migliaia, centinaia di migliaia di persone innocenti, privandole di fondamentali diritti e gettandole nella disperazione e tra gli artigli di mafie e schiavisti.
A quest'ultima mostruosita' si stanno opponendo Comuni e Regioni, queste ultime - che ne hanno titolo - anche ricorrendo alla Corte Costituzionale, che certamente dichiarera' incostituzionali le criminali misure razziste del "decreto sicurezza", ma il cui pronunciamento giungera' non prima di alcuni altri mesi, e nel frattempo il crimine sara' gia' stato consumato, ed una moltitudine di innocenti avra' gia' subito una violenza inaudita.
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Occorre fermare questo orrore.
Tre cose occorre fare, ed a tutte le persone di volonta' buona chiediamo di impegnarsi a farle.
In primo luogo, sul versante del diritto: occorre denunciare a tutte le competenti magistrature il governo italiano per crimini contro l'umanita' e attentato alla Costituzione.
In secondo luogo, sul versante della politica: occorre promuovere una mobilitazione corale, una insurrezione nonviolenta dell'intero popolo italiano, in difesa della vita e dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della Costituzione repubblicana, in difesa della civilta' e della convivenza, ponendo l'obiettivo dell'immediata revoca di tutte le criminali misure razziste e golpiste imposte dal governo, e ponendo altresi' l'obiettivo delle immediate dimissioni del governo razzista e golpista.
In terzo luogo, sul versante della vita civile, del bene comune, dei doveri morali e sociali: occorre soccorrere, accogliere ed assistere ogni ogni persona perseguitata, ogni persona bisognosa di aiuto; proteggendo le vittime della disumana persecuzione razzista attraverso la solidarieta' concreta personalmente e collettivamente assunta ed agita.
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Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. QUATTORDICI VOCI CONTRO L'ERGASTOLO

Riproponiamo qui alcuni interventi per l'abolizione dell'ergastolo apparsi sul notiziario "La nonviolenza e' in cammino" nel mese di gennaio del 2019.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

I. Benito D'Ippolito: Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'

Non mi uniro' giammai all'ebbra folla e ignobile
che alla forca inneggia e alle galere.

Non mi uniro' giammai a chi propugna
d'incarcerare per sempre una persona.

Non mi uniro' giammai a chi non ha pieta'
per le vittime alcuna e quindi e' pronto
ad aggiungere altro male al male.

Non mi uniro' giammai a chi adora
la violenza il dolore la morte.

Chiamo fascismo questo prosternarsi
alla violenza
chiamo fascismo questo prosternarsi
a chi soltanto e sempre vuole il male.

Io credo che umanita' significhi
opporsi sempre a tutte le uccisioni
salvare tutte le vite
soccorrere tutte le vittime
al male opporsi facendo il bene
non cedere mai alla violenza
ricordare la propria umanita'
agire sempre con misericordia
essere tu l'umanita' come dovrebbe essere.

* * *

II. Peppe Sini: Contro tutte le uccisioni, quindi anche contro l'ergastolo

Sono un essere pensante e in quanto tale sono contrario a tutte le uccisioni.
Riconosco ad ogni essere umano il diritto alla vita, ne consegue il dovere di non sopprimerla mai.
E proprio perche' sono contro tutte le uccisioni sono anche contrario all'ergastolo, che e' insieme abominevole tortura e pena di morte protratta nel tempo.
Chi e' a favore dell'ergastolo ragiona nello stesso modo di chi uccide: "mors tua, vita mea". E quindi ne condivide e ne avalla la barbarie.
Possa venire presto il tempo in cui ad ogni essere umano sia evidente che il primo dovere e' non uccidere mai, che il primo dovere e' salvare tutte le vite.
E possa venire prestissimo l'ora che nel nostro paese sia abolito l'ergastolo, sia finalmente rispettata la Costituzione repubblicana, sia finalmente rispettata l'umanita' di ogni essere umano.

* * *

III. Severino Vardacampi: L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'

Cosi' come la pena di morte, l'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Esso infatti condanna una persona alla segregazione a vita in attesa della morte: e' quindi una incessante tortura, e per cosi' dire una pena di morte differita nel tempo ma sempre incombente senza scampo.
La pena dell'ergastolo implica la disumanizzazione di una persona, essendo ad ogni persona costitutivamente inerente la speranza di liberta', la possibilita' di modificare la propria condizione, l'aspirazione a un futuro degno di essere vissuto, il progetto e la prospettiva dell'incontro col volto altrui e di una felicita' condivisa.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.
Abolire l'ergastolo e' il passo necessariamente conseguente all'abolizione della pena di morte e della tortura.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che ogni essere umano abbia diritto alla vita.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che occorre opporsi a tutte le uccisioni.
Abolire l'ergastolo e' l'impegno cui e' chiamata ogni persona che pensa che salvare le vite sia il primo dovere.
Chi condivide queste opinioni faccia circolare questo appello.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

IV. Luciano Bonfrate: Abolire l'ergastolo perche' incostituzionale

Se si rispetta la Costituzione della Repubblica italiana, l'ergastolo va abolito perche' incostituzionale.
All'articolo 27 comma 2 la Costituzione dichiara che: "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato".
La condanna all'ergastolo e' una lunga tortura, ovvero un trattamento contrario al senso di umanita'.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
La condanna all'ergastolo e' l'oppposto di un "tendere alla rieducazione".
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
All'articolo 27 comma 3 la Costituzione dichiara che: "Non e' ammessa la pena di morte".
La condanna all'ergastolo e' di fatto una condanna a morte soltanto differita e senza speranza alcuna di revoca e salvezza.
L'ergastolo e' quindi incostituzionale.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

V. Osvaldo Caffianchi: Una pena che non ha fine e' una pena disumana

Una pena che non ha fine e' una pena disumana.
La giustizia non puo' essere disumana.
Il diritto non puo' essere disumano.
Una pena legittima non puo' essere disumana.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' una pena legittima.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' uno strumento di diritto.
In quanto pena senza fine, quindi disumana, l'ergastolo non e' un atto di giustizia.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

VI. Geremia Cattristi: Alzi la mano

Chi e' contrario alla tortura alzi la mano.
L'ergastolo non e' forse una tortura?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
Chi e' contrario ad uccidere alzi la mano.
L'ergastolo non e' forse un'uccisione lenta e inesorabile?
Abolire l'ergastolo. Adesso.
*
Chi e' contrario a tenere un essere vivente rinchiuso in una gabbia per tutta la vita alzi la mano.
L'ergastolo non e' tenere un essere umano rinchiuso in una gabbia per tutta la vita?
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

VII. Crispino Scotolatori: La parola mostruosa

Un essere umano uscira' dalla cella solo da cadavere.
Il solo dire, il solo pensare questa frase, dovrebbe sgomentare ogni persona.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

VIII. Nello Scardani: Disumanita'

Che una persona possa essere condannata a una pena infinita, a una pena perpetua, non eccede i limiti dell'umanita'?
Che una persona debba per sempre restar segregata finche' non sopravvenga la morte, non e' una evidente disumanita'?
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

IX. Burbanzio Malvolenti: Ergo

Ogni pena legittima si oppone alla disumanita'.
L'ergastolo e' una pena palesemente disumana.
L'ergastolo non puo' quindi essere una pena legittima.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

X. Omero Delli Storti: La stessa voce

La stessa voce che mi dice nel cuore "Non uccidere" mi dice anche "Non tener prigioniera una persona fino alla morte".
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XI. Giobatta Corinzi: La formula

Un'agonia senza speranza, una pena senza scampo, "finche' morte non sopraggiunga".
Questa e' la formula dell'ergastolo.
Come dell'impiccagione, come della crocifissione.
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XII. Ricciardo Aloisi: Un'attesa disperata della morte

Questo significa l'ergastolo:
che fino alla morte sarai sempre prigioniero
che tutti i tuoi giorni saranno solamente
un'attesa disperata della morte.

Ma una persona di questo consiste:
dei suoi inalienabili diritti
del suo incessante aprirsi e divenire
della costitutiva liberta'
dell'infinita possibilita' di bene
ad ogni essere umano inerenti
e chi per sempre a una persona toglie
tutti quei beni che ne fanno una persona
quella presenza umana l'ha gia' uccisa.

Una vita che non sia altro che attesa della morte
non e' una vita degna di esseri umani
e' soltanto un'infinita sofferenza
privata di ogni bene e che soltanto muore.

L'ergastolo e' l'imperio degli orchi e dei vampiri.
L'ergastolo e' la morte col contagocce data
per la sadica gioia di chi la morte adora.
L'ergastolo e' un crimine contro l'umanita'.

Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XIII. Matteo Renato Dabascio: Giustizia e' contrastare il male con il bene

Aggiungere male a male, dolore a dolore, tortura a tortura, non puo' essere giustizia.
Giustizia e' contrastare il male con il bene, opporre al dolore la solidarieta' e la guarigione, spegnere l'incendio della rabbia e prosciugare la palude della violenza, abolire la tortura.
*
Privare per sempre un essere umano della liberta' e' privarlo della sua stessa umanita'.
Ogni pena legittima ha come fine il ritorno della e alla liberta'.
*
Ogni crimine e' negazione della dignita' umana della vittima.
Ogni pena legittima si oppone alla negazione della dignita' umana, si oppone alla soppressione dell'umanita', si propone la reintegrazione della e nell'umanita'.
*
Abolire l'ergastolo. Adesso.

* * *

XIV. Omero Caiami Persichi: Noi che vogliamo essere e restare umani

Noi che vogliamo essere e restare umani
noi che ci opponiamo a tutte le uccisioni
noi dichiariamo che l'ergastolo e' un delitto
e quindi che deve essere abolito.

Essendo proprio dell'umanita'
di ogni persona umana
capire cambiare migliorare
pentirsi del male fatto
riparare per quanto possibile ad esso
ritrovare se stessa nel volto altrui
scegliere il bene
l'ergastolo che tutto questo impedisce
nega l'umanita' dell'umanita'.

Come e' un delitto la pena di morte
che una persona uccide d'un sol colpo
l'ergastolo che inesorabilmente
lentamente uccide una persona
soffocandola senza via di scampo
annientandola senza speranza alcuna
e' ugualmente un uccidere e' ugualmente
un delitto.

Un delitto inammissibile come tutte le uccisioni
un delitto inammissibile come tutte le stragi
un delitto inammissibile come tutte le guerre
un delitto contro l'intera umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.

Abolire l'ergastolo. Adesso.

12. ADRIANO OSSICINI

E' deceduto Adriano Ossicini, antifascista, psichiatra, senatore e ministro, uomo di scienza e di virtu' civili, generoso soccorritore di chiunque avesse bisogno d'aiuto, il migliore dei maestri.
Con gratitudine lo ricordiamo.

13. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica

"E non bisogna forse apprezzare le opinioni buone e non le cattive?"
(Platone, Critone, 47a)

Egregio Presidente,
credo che lei stia commettendo un grave errore di valutazione, e vorrei invitarla ad un ripensamento.
Lei ha dichiarato che intende votare per il diniego dell'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura per il Ministro dell'Interno per l'imputazione di sequestro di persona aggravato. E da quanto riferiscono i mezzi d'informazione ha argomentato tale orientamento di voto sostanzialmente sulla base del convincimento che nella commissione del reato (poiche' non vi e' dubbio che sequestro di persona aggravato sia stato commesso) il ministro inquisito "abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo" (questa l'esimente prevista dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1).
Orbene, questo suo convincimento e' errato.
E le ragioni per cui e' errato le ho gia' illustrate in dettaglio nella lettera che le inviai il 2 febbraio scorso; qui ed ora mi preme segnalarle solo il punto fondamentale della questione.
Che mi pare sia il seguente: commettendo il reato di sequestro di persona aggravato il ministro non agi' "per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante"; non agi' "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo"; agi' invece attuando una politica razzista effettualmente ed inequivocabilmente contraria all'interesse dello Stato, effettualmente ed inequivocabilmente contraria al dettato costituzionale, effettualmente ed inequivocabilmente contraria al preminente interesse pubblico.
Interesse dello stato e' infatti il rispetto delle leggi: e il ministro le ha violate.
La Costituzione impone il rispetto dei diritti umani: e il ministro li ha violati.
Preminente interesse pubblico e' il rispetto della legalita', della democrazia, della civile convivenza, della liberta' personale, della dignita' umana: e il ministro le ha violate.
Il fatto poi che del reato imputato al Ministro dell'Interno si siano sostanzialmente dichiarati correi il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dello Sviluppo Economico e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, non solo non toglie l'effettualita' e non diminuisce la gravita' del reato, ma anzi la conferma e l'accresce.
Il che pone anche un'altra drammatica questione: ovvero la necessaria constatazione del fatto inconfutabile che da mesi il governo sta perseguendo una politica razzista la cui esecuzione si concretizza nella commissione di reati che che si configurano altresi' come crimini contro l'umanita' ed attentato contro la Costituzione.
E per ripetere ancora una volta cio' che dal sottoscritto e da molti altri e' stato gia' piu' volte segnalato a varie magistrature ed istituzioni:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Egregio Presidente,
per tutto quanto sopra esposto mi consenta di proporle di riconsiderare quel suo pronunciamento manifestamente errato, e di esprimersi invece affinche' la legge faccia il suo corso.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 16 febbraio 2019

14. L'INCENDIO

Tra le baracche del ghetto di San Ferdinando
in questo antico e nobile reame di Nusmundia
ancora una condanna al rogo e' stata eseguita
ancora una persona e' stata messa a morte
per la colpa di essere mano d'opera sfruttata
per la colpa di essere bracciante
per la colpa di essere migrante
per la colpa di essere nero
per la colpa di essere vivo.

L'incendio di San Ferdinando
e' lo stesso del Mediterraneo in fiamme
e le fiamme sono le stesse
del forno di Birkenau.

Solenne il ministro plenipotenziario
si reca sul posto in cerchio volando
col fascio littorio i microfoni le telecamere
le tasche piene di caramelle e scorpioni
armato di verghe di staffile di scudiscio
per fustigare fino a sminuzzarlo
il cadavere carbonizzato
per nutrire di filo spinato
gli altri schiavi impietriti e piangenti
gli altri schiavi senza unghie e senza denti
che sappiano gli schiavi che essere schiavi
e' il loro destino solfeggia il ministro
la mano sul ventre le zanne scintillanti
poi mangia un hamburger di carne umana
si fa un selfie brandendo una tibia
incrociata ad un telefonino
e proclama la difesa della razza
e il fardello dell'uomo bianco.

Dall'alto delle mura della citta' di Dite
si giubila e si esulta si levano cori
e canti di vittoria e il grido alala'.

Strani frutti sotto il treno di Tortona
tra le volute di fumo di San Ferdinando
nei lager della quarta sponda
tra le onde del mare colore del vino
e con tre gole latra trismegisto
il ministro plenipotenziario Kurz
ed ogni latrato pompa in su i sondaggi
mentre sfilano al passo dell'oca
i membri del gabinetto del popolo dei vampiri
qui in questo antico e nobile reame di Nusmundia
nell'anno del ritorno delle leggi del Trentotto
nell'anno del ritorno del regno millenario.

15. "IN RICORDO DI MOUSSA BA, CONTRO RAZZISMO E SCHIAVISMO". UN INCONTRO DI COMMEMORAZIONE E DI PRESENTAZIONE DELLA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO

La mattina di domenica 17 febbraio 2019 a Viterbo presso la sede del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' svolto un incontro di commemorazione e di testimonianza: di commemorazione di Moussa Ba, l'ultima vittima di un rogo nel ghetto di San Ferdinando; e di testimonianza contro il razzismo e lo schiavismo, contro la violenza folle e disumana del governo italiano che sta commettendo crimini contro l'umanita'.
L'incontro e' stato anche occasione di presentazione pubblica della lettera inviata sabato 16 febbraio dalla struttura nonviolenta viterbese al Presidente della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, lettera con cui nuovamente si sostiene la richiesta che il Ministro responsabile di sequestro di persona aggravato sia processato per il reato commesso (e con lui gli altri ministri dichiaratisi corresponsabili del medesimo reato).
*
L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio in memoria del giovane senegalese morto tra venerdi' e sabato nel rogo nel ghetto di San Ferdinando, lo stesso luogo in cui in precedenti roghi morirono la giovane nigeriana Becky Moses il 27 gennaio 2018 e il giovanissimo gambiano Jaiteh Suruwa il 2 dicembre 2018.
Sono state poi ricordate le vite prematuramente ed atrocemente troncate delle vittime; e' stata denunciata ancora una volta la violenza schiavista e razzista, e la disumanita' ed illegalita' dell'azione razzista e golpista del governo italiano; ed e' stato ancora una volta dichiarato il fondamentale dovere di ogni persona di volonta' buona di opporsi alla violenza e alla morte, il dovere di ogni persona di volonta' buona - come di ogni istituto civile - di soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano bisognoso di aiuto.
*
E' stata poi data lettura della lettera inviata al Senato nella quale si sottolinea la gravita' ed inammissibilita' del reato di sequestro di persona commesso dal governo e degli altri orribili reati sempre dal governo commessi (come "l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia"; il fatto che "nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte"; il fatto che "il cosiddetto decreto sicurezza imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti"; la "delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso"; il fatto flagrante che "nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico").
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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ancora una volta ricordato che ogni vittima ha il volto di Abele; che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; che il razzismo e' un crimine contro l'umanita'; che la regola aurea dell'umano condursi e' "agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero nei tuoi confronti"; che salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 309 del 26 settembre 2019
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