[Nonviolenza] Archivi. 308



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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 308 del 25 settembre 2019

In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di febbraio 2019 (parte seconda)
2. Jan Palach e Jerry Prince. Una lettera al Presidente della Repubblica
3. Conferenza di presentazione dell'appello "Jan Palach e Jerry Prince" e della memoria "Ad adiuvandum"
4. Commemorato David Maria Turoldo a Viterbo nell'anniversario della scomparsa
5. Commemorato Tzvetan Todorov nel secondo anniversario della scomparsa
6. Crimini contro l'umanita'
7. Esposto alla Procura della Repubblica di Catania
8. Nel ricordo di tutte le vittime
9. Tutte le vittime
10. Ricordare tutte le vittime, salvare tutte le vite
11. "Dalla parte delle vittime. Contro tutte le uccisioni e le violenze". Un discorso tenuto a Viterbo la mattina del 10 febbraio 2019

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI FEBBRAIO 2019 (PARTE SECONDA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di febbraio 2019.

2. JAN PALACH E JERRY PRINCE. UNA LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Egregio Presidente della Repubblica,
alcuni giorni fa, il 28 gennaio 2019, un giovane di origine nigeriana, laureato in chimica, da anni in Italia, impegnato nella solidarieta', stimato ed amato da quanti lo conoscevano e lavoravano con lui, per effetto dello scellerato "decreto sicurezza" ha perso la protezione umanitaria e per questo ha deciso di togliersi la vita gettandosi sotto un treno.
Si chiamava Jerry Prince.
La sua tragica morte mi ha immediatamente ricordato quella di Jan Palach.
Come Jan Palach si tolse la vita per denunciare una brutale, disumana violenza e risvegliare le coscienze, cosi' anche la morte di Jerry Prince denuncia una brutale, disumana violenza e deve risvegliare le coscienze.
La violenza della brutale occupazione militare in Cecoslovacchia per stroncare il socialismo dal volto umano promosso da Dubcek, la violenza del disumano regime razzista in Italia che sta commettendo crimini abominevoli come l'omissione di soccorso dei naufraghi, come la persecuzione di persone del tutto innocenti, come l'imposizione di un regime di apartheid.
La violenza subita dalle popolazioni oppresse da occupazioni militari e regimi totalitari e' la stessa violenza subita dalle popolazioni oppresse dal razzismo, come dal colonialismo e dallo schiavismo.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
la morte di Jan Palach commosse il mondo intero.
Invece la morte di Jerry Prince ha ottenuto solo qualche trafiletto in cronaca, e ad eccezione di pochi amici, di poche persone di volonta' buona, una settimana dopo e' gia' stata pressoche' dimenticata.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
il 27 gennaio a Viterbo, la citta' in cui vivo, dinanzi a quella che fu la loro abitazione e dinanzi alle pietre d'inciampo che le ricordano, ho commemorato le vittime viterbesi della Shoah.
Ed in quella occasione ho svolto questo semplice ragionamento: ricordare le vittime significa ascoltare la loro richiesta di aiuto, ma poiche' quelle vittime sono state uccise molti anni fa e quindi non possiamo piu' aiutarle personalmente, ascoltare la loro richiesta di aiuto significa soccorrere oggi e qui le persone che oggi e qui sono perseguitate, le persone che oggi e qui sono in pericolo di morte, le persone che oggi e qui hanno urgente bisogno del nostro aiuto.
Le persone come i superstiti dei lager libici che cercano salvezza in Italia e che il governo italiano vuol respingere nei lager.
Le persone che muoiono nel Mediterraneo perche' il governo italiano non solo non vuole soccorrerle accogliendole in porto sicuro ma addirittura, mostruosamente, si adopera per sabotare i soccorritori volontari che salvano vite innocenti.
Le persone che in Italia subiscono condizioni di schiavitu'.
Le persone che in Italia subiscono le persecuzioni razziste imposte dal governo anche attraverso lo scellerato, incostituzionale, criminale e criminogeno "decreto sicurezza".
Le persone come Jerry Prince.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
la morte di Jerry Prince dovrebbe farci insorgere tutti per contrastare la violenza razzista del governo italiano; la violenza razzista e golpista del governo italiano; la violenza razzista e golpista e assassina del governo italiano: poiche' chiunque capisce che la morte di Jerry Prince e' conseguenza diretta dell'incostituzionale "decreto sicurezza", cosi' come la morte di Jan Palach era conseguenza diretta dell'invasione militare della Cecoslovacchia da parte delle truppe del Patto di Varsavia.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
scrivo queste parole tra le lacrime.
Le persone di coscienza si chiedono spesso cosa avrebbero fatto se fossero vissute nella Germania hitleriana. Io credo che dovrebbero, che dovremmo chiederci cosa stiamo facendo oggi qui, mentre degli esseri umani innocenti vengono lasciati morire in mare senza soccorso, mentre degli esseri umani innocenti vengono respinti verso i lager libici, mentre degli esseri umani innocenti subiscono le abominevoli persecuzioni razziste imposte dal governo italiano.
E' oggi, e' qui, che dobbiamo contrastare la violenza razzista, che dobbiamo opporci al nazismo che torna.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
il governo italiano sta commettendo abominevoli crimini contro l'umanita'.
Chiunque lo vede.
Mi permetta di riassumerli ancora una volta con le stesse parole con cui questi crimini ho gia' segnalato alle competenti magistrature italiane ed internazionali.
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
lei e' certamente una persona di coscienza: molte sue parole e molti suoi gesti lo dimostrano.
Lei vede cosa sta accadendo.
Intervenga.
Lei ha il potere e il dovere di chiamare il Paese ad aprire gli occhi: la prego di farlo.
Lei e' il primo magistrato del nostro paese: la prego di esercitare, nelle forme previste dalla Costituzione, questa sua funzione in difesa delle vite umane in pericolo.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
La nostra Costituzione ci impegna a rispettare e difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani (art. 2) e a dare asilo ad ogni persona a cui "sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana" (art. 10).
Salvare le vite e' il primo dovere.
Nel ricordo delle vittime della Shoah, nel ricordo di Jan Palach, nel ricordo di Jerry Prince, nel ricordo di tutte le vittime di tutte le oppressioni, la prego di far sentire la sua voce per contrastare i crimini razzisti, i crimini contro l'umanita', che il governo italiano sta commettendo.
La morte di Jerry Prince risvegli il nostro popolo, faccia risorgere la legalita' che salva le vite, illumini le nostre coscienze, ci persuada tutti all'impegno per contrastare e sconfiggere la criminale violenza razzista.
Augurandole ogni bene, voglia credermi il suo sincero amico
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 4 febbraio 2019

3. CONFERENZA DI PRESENTAZIONE DELL'APPELLO "JAN PALACH E JERRY PRINCE" E DELLA MEMORIA "AD ADIUVANDUM"

La mattina di martedi' 5 febbraio 2019 a Viterbo presso la sede del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si e' svolta una conferenza di presentazione dell'appello "Jan Palach e Jerry Prince" rivolto al Presidente della Repubblica, e della memoria "Ad adiuvandum" inviata alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato (ambedue i documenti sono allegati in calce).
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Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini (che negli anni Ottanta del secolo scorso coordino' per l'Italia la principale campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, e che promosse il primo convegno nazionale di studi dedicato alla figura e all'opera di Primo Levi all'indomani della scomparsa del grande testimone della dignita' umana), ha illustrato i due testi e ricostruito il contesto e le ragioni da cui scaturiscono.
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La situazione e' quella di un paese democratico in cui tragicamente e' al potere un governo razzista e golpista che sta commettendo flagranti crimini contro l'umanita'.
Questo orrore - che si concretizza innanzitutto nella scellerata omissione di soccorso dei naufraghi nel Mediterraneo cui viene negato approdo in porto sicuro in Italia, ed in abominevoli persecuzioni razziste in palese violazione della carta costituzionale del nostro paese - deve essere contrastato da ogni persona di volonta' buona e da tutte le istituzioni democratiche italiane fedeli alla Costituzione della Repubblica e quindi rispettose dei diritti umani di tutti gli esseri umani; non solo: questo orrore deve essere contrastato da tutte le istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte, dall'Onu all'Unione Europea, che nelle loro Carte dichiarano il dovere di difendere la democrazia e i diritti umani.
Per questo da mesi la struttura nonviolenta viterbese ha adito varie magistrature italiane ed internazionali (e' di pochi giorni fa il significativo riscontro da parte della Procura della Corte penale internazionale di ricezione della denuncia) e si e' rivolta altresi' a varie istituzioni internazionali (significativi analoghi riscontri di ricezione degli esposti presentati il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ha ricevuto nelle scorse settimane da organi sia dell'Unione Europea che del Consiglio d'Europa).
Ogni persona pensante sente e sa che le persecuzioni razziste sono un abominio; ogni persona pensante sente e sa che soccorrere persone in pericolo di morte e' un dovere inderogabile; ogni persona pensante sente e sa che il razzismo e' un crimine contro l'umanita'; che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; che salvare le vite e' il primo dovere; che la regola aurea dell'umana condotta e' che tu devi agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te; che occorre soccorrere, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
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La lettera inviata al Presidente della Repubblica segnala la vicenda della tragica morte di Prince Jerry Igbinosa, che si e' tolto la vita gettandosi sotto un treno a Tortona dopo essere stato privato di protezione umanitaria per effetto del disumano ed incostituzionale "decreto sicurezza"; questa vicenda avrebbe dovuto risvegliare le coscienze di tutte le persone che vivono in Italia, invece a tutt'oggi non e' cosi'. Con la lettera si chiede al Presidente della Repubblica di intervenire.
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La memoria "ad adiuvandum" inviata al presidente ed a tutti i componenti della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato, evidenzia come sia assolutamente doveroso che il Ministro dell'Interno sia processato per il reato imputatogli dalla magistratura.
E' infatti ignobile e grottesco il tentativo del Ministro dell'Interno di sottrarsi al processo: in altri tempi un ministro imputato per un cosi' grave reato si sarebbe immediatamente dimesso, si sarebbe dimesso l'intero governo. Ma il governo attuale, razzista e golpista, che disprezza e calpesta le vite umane e la legge fondamentale dello stato, disprezza e calpesta altresi' il fondamentale dovere morale e civile di rendere conto del proprio operato, disprezza e calpesta e finanche irride la separazione dei poteri e il controllo giurisdizionale esercitato dalla magistratura, e pretende impunita' per i crimini commessi.
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La conferenza si e' conclusa con un minuto di silenzio in ricordo di Prince Jerry Igbinosa e di tutte le vittime del razzismo, delle persecuzioni, delle guerre e delle dittature.
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Siano immediatamente revocate tutte le criminali e criminogene misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Si dimetta il governo razzista e golpista.
Siano processati e condannati secondo le leggi vigenti i ministri responsabili di crimini contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Allegato primo. "Jan Palach e Jerry Prince. Una lettera al Presidente della Repubblica"
(...)
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Allegato secondo. "Una lettera ad adiuvandum alla Giunta competente per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica"
(...)

4. COMMEMORATO DAVID MARIA TUROLDO A VITERBO NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di padre David Maria Turoldo (1916-1992), nel pomeriggio di mercoledi' 6 febbraio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' tenuto un incontro di commemorazione del grande poeta, religioso, uomo di pace, generoso testimone della dignita' umana e fraterno soccorritore di chiunque avesse bisogno di aiuto.
Nel corso della commemorazione sono stati letti e commentati alcuni testi di Turoldo.
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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricordato come porsi all'ascolto e alla scuola della testimonianza di David Maria Turoldo significhi impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; ed in particolare qui e adesso impegnarsi contro la violenza razzista del governo italiano che sta commettendo abominevoli crimini contro l'umanita'.
Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
L'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Dinanzi a questo orrore, e' dovere di ogni persona di volonta' buona, e di ogni umano istituto, opporsi a questi crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero nei tuoi confronti.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
All'ascolto e alla scuola della testimonianza di David Maria Turoldo ogni persona di volonta' buona s'impegni ad opporsi al male facendo il bene, ad opporsi alla violenza scegliendo la nonviolenza, a costruire pace, giustizia, solidarieta' e condivisione.
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Una breve notizia biobibliografica su David Maria Turoldo
David Maria Turoldo, nato in Friuli nel 1916, ordinato sacerdote nel 1940, partecipo' alla Resistenza; collaboratore di don Zeno Saltini a Nomadelfia, fondatore con padre Camillo De Piaz della "Corsia dei Servi", poi direttore del "Centro di studi ecumenici Giovanni XXIII" a S. Egidio Sotto il Monte. Ha pubblicato numerose opere di riflessione religiosa, di intervento civile, di poesia. E' scomparso nel 1992.
Opere di David Maria Turoldo: della sua vastissima produzione segnaliamo particolarmente alcune raccolte di versi: Il sesto angelo (poesie scelte - prima e dopo il 1968), Mondadori, Milano 1976; e O sensi miei (poesie 1948-1988), Rizzoli, Milano 1990, 1993; Ultime poesie (1991-1992), Garzanti, Milano 1999; ed almeno la raccolta di testi in prosa La parabola di Giobbe, Servitium, Sotto il Monte 1996. Per una bibliografia piu' ampia: a) poesia: Io non ho mani, Bompiani, Milano 1948; Udii una voce, Mondadori, Milano 1952; Gli occhi miei li vedranno, Mondadori, Milano 1955; Preghiere tra una guerra e l'altra, Corsia dei Servi, Milano 1955; Se tu non riappari, Mondadori, Milano 1963; Poesie, Neri Pozza, Vicenza 1971; Fine dell'uomo?, Scheiwiller, Milano 1976; Il sesto angelo, Mondadori, Milano 1976; Laudario alla Vergine, Dehoniane, Bologna 1980; Lo scandalo della speranza, Gianfranco Angelico Benvenuto, Napoli 1978, poi Gei, Milano 1984; Impossibile amarti impunemente, Quaderni del Monte, Rovato 1982; Ritorniamo ai giorni del rischio, Cens, Liscate 1985; O gente terra disperata, Paoline, Roma 1987; Il grande Male, Mondadori, Milano 1987; Come possiamo cantarti, o Madre?, Diakonia della theotokos, Arezzo 1988; Nel segno del Tau, Scheiwiller, Milano 1988; Cosa pensare?, La Rosa Bianca, Trento 1989; Canti ultimi, Carpena, Sarzana 1989, poi Garzanti, Milano 1991; (con G. Ravasi), Opere e giorni del Signore, Paoline, Cinisello Balsamo 1989; O sensi miei (poesie 1948-1988), Rizzoli, Milano 1990; Mie notti con Qohelet, Garzanti, Milano 1992; Ultime poesie (1991-1992), Garzanti, Milano 1999; Nel lucido buio, Rizzoli, Milano 2002; b) teatro: La terra non sara' distrutta, Garzanti, Milano 1951; Da una casa di fango (Job), La Scuola, Brescia 1951; La passione di San Lorenzo, Morcelliana, Brescia 1961, poi Citta' Armoniosa, Reggio Emilia 1978; Vigilia di Pentecoste, Giac (pro manuscripto), Milano 1963; Oratorio in memoria di frate Francesco, Messaggero, Padova 1981; Sul monte la paura, Cens, Liscate 1983; La morte ha paura, Cens, Liscate 1983; c) saggistica: Non hanno piu' vino, Mondadori, Milano 1957, poi Queriniana, Brescia 1979; La parola di Gesu', La Locusta, Vicenza 1959; Tempo dello Spirito, Gribaudi, Torino 1966; Uno solo e' il Maestro, Signorelli, Milano 1972; Nell'anno del Signore, Palazzi, Milano 1973; Alla porta del bene e del male, Mondadori, Milano 1978; Nuovo tempo dello Spirito, Queriniana, Brescia 1979; Mia terra addio, La Locusta, Vicenza 1980; Povero Sant'Antonio, La Locusta, Vicenza 1980; (a cura di), Testimonianze dal carcere, Paoline, Roma 1980; Amare, Paoline, Roma 1982; Perche' a te, Antonio?, Messaggero, Padova 1983; Ave Maria, Gei, Milano 1984; (con A. Levi, M .C. Bartolomei Derungs), Dialogo sulla tenerezza, Cens, Liscate 1985; L'amore ci fa sovversivi, Joannes, Milano 1987; Come i primi trovadori, Cens, Liscate 1988; Il diavolo sul pinnacolo, Paoline, Cinisello Balsamo 1988; Il Vangelo di Giovanni, Rusconi, Milano 1988; Per la morte (con due meditazioni di P. Mazzolari), La Locusta, Vicenza 1989; Amar, traduzione portoghese, a cura di I. F. L. Ferreira, Paulinas, Sao Paulo 1986; (con R. C. Moretti), Mani sulla vita, Emi, Bologna 1990; La parabola di Giobbe, Servitium, Sotto il Monte 1996; Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte 1997; Il dramma e' Dio, Rizzoli, Milano 1992, 1996, 2002; d) traduzioni: I Salmi, Dehoniane, Bologna 1973; Salterio Corale, Dehoniane, Bologna 1975; Chiesa che canta, volumi I-VII, Dehoniane, Bologna 1981-1982; (con G. Ravasi), "Lungo i fiumi..." - I Salmi, Paoline, Cinisello Balsamo 1987; Ernesto Cardenal, Quetzalcoatl, Mondadori, Milano 1989; e) narrativa: ... E poi la morte dell'ultimo teologo, Gribaudi, Torino 1969.
Opere su David Maria Turoldo: un'utile bibliografia di avvio e' in D. M. Turoldo, Nel lucido buio, Rizzoli, Milano 2002.

5. COMMEMORATO TZVETAN TODOROV NEL SECONDO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

La mattina di giovedi' 7 febbraio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' tenuto un incontro di commemorazione di Tzvetan Todorov, nel secondo anniversario della scomparsa del grande studioso, autore di opere fondamentali in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
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Una breve notizia biobibliografica su Tzvetan Todorov
Tzvetan Todorov, nato a Sofia il primo marzo 1939, a Parigi dal 1963, a Parigi e' deceduto il 7 febbraio 2017. Muovendo da studi linguistici e letterari e' andato sempre piu' lavorando su temi antropologici e di storia della cultura e su decisive questioni morali. Riportiamo anche il seguente brano dalla scheda dedicata a Todorov nell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche: "Dopo i primi lavori di critica letteraria dedicati alla poetica dei formalisti russi, l'interesse di Todorov si allarga alla filosofia del linguaggio, disciplina che egli concepisce come parte della semiotica o scienza del segno in generale. In questo contesto Todorov cerca di cogliere la peculiarita' del 'simbolo' che va interpretato facendo ricorso, accanto al senso materiale dell'enunciazione, ad un secondo senso che si colloca nell'atto interpretativo. Ne deriva l'inscindibile unita' di simbolismo ed ermeneutica. Con La conquista dell'America, Todorov ha intrapreso una ricerca sulla categoria dell'"alterita'" e sul rapporto tra individui appartenenti a culture e gruppi sociali diversi. Questo tema, che ha la sua lontana origine psicologica nella situazione di emigrato che Todorov si trova a vivere in Francia, trova la sua compiuta espressione in un ideale umanistico di razionalita', moderazione e tolleranza".
Tra le opere di Tzvetan Todorov: (a cura di), I formalisti russi. Teoria della letteratura e del metodo critico, Einaudi, Torino 1968, 1977; (a cura di, con Oswald Ducrot), Dizionario enciclopedico delle scienze del linguaggio, Isedi, Milano 1972; La letteratura fantastica, Garzanti, Milano 1977, 1981; Teorie del simbolo, Garzanti, Milano 1984; La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1984, 1992; Critica della critica, Einaudi, Torino 1986; Simbolismo e interpretazione, Guida, Napoli 1986; Una fragile felicita'. Saggio su Rousseau, Il Mulino, Bologna 1987, Se, Milano 2002; (con Georges Baudot), Racconti aztechi della conquista, Einaudi, Torino 1988; Poetica della prosa, Theoria, Roma-Napoli 1989, Bompiani, Milano 1995; Michail Bachtin. Il principio dialogico, Einaudi, Torino 1990; La deviazione dei lumi, Tempi moderni, Napoli 1990; Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversita' umana, Einaudi, Torino 1991; Di fronte all'estremo, Garzanti, Milano 1992 (ma cfr. la seconda edizione francese, Seuil,  Paris 1994); I generi del discorso, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1993; Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile, Garzanti, Milano 1995; Le morali della storia, Einaudi, Torino 1995; Gli abusi della memoria, Ipermedium, Napoli 1996; L'uomo spaesato. I percorsi dell'appartenenza, Donzelli, Roma 1997; La vita comune, Pratiche, Milano 1998; Le jardin imparfait, Grasset, 1998; Elogio del quotidiano. Saggio sulla pittura olandese del Seicento, Apeiron, 2000; Elogio dell'individuo. Saggio sulla pittura fiamminga del Rinascimento, Apeiron, 2001; Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001; Il nuovo disordine mondiale, Garzanti, Milano 2003; Benjamin Constant. La passione democratica, Donzelli, Roma 2003; Lo spirito dell'illuminismo, Garzanti, Milano 2007; La letteratura in pericolo, Garzanti, Milano 2008, 2011; La paura dei barbari, Garzanti, Milano 2009; La bellezza salvera' il mondo, Garzanti, Milano 2010; Una vita da passatore, Sellerio, Palermo 2010; Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro. Saggi 1983-2008, Garzanti, Milano 2011; I nemici intimi della democrazia, Garzanti, Milano 2012; Goya, Garzanti, Milano 2013; La pittura dei lumi, Garzanti, MIlano 2014; Resistenti, Garzanti, Milano 2016 (tra esse segnaliamo particolarmente Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001: un'opera che ci sembra fondamentale).
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Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha illustrato la figura, la riflessione e l'opera di Todorov, "uno dei maestri della nonviolenza in cammino".
E proprio ponendosi alla scuola di Todorov ha riproposto la necessita' e l'urgenza di impegnarsi hic et nunc contro la violenza razzista del governo italiano che sta commettendo abominevoli crimini contro l'umanita'.
Riproponendo un'analisi gia' piu' volte delineata in numerosi esposti alle competenti magistrature italiane ed internazionali, ha nuovamente elencato alcuni crimini gravissimi dal governo italiano commessi.
"Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito disumano, criminale e criminogeno, e tale da configurare elementi di apartheid.
L'effettivo dominus del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico".
Dinanzi a questo orrore, ha concluso il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, occorre ripetere ancora una volta che e' dovere di ogni persona di volonta' buona, e di ogni umano istituto, opporsi a questi crimini contro l'umanita', difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero nei tuoi confronti.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
*
La lezione di Tzvetan Todorov ci illumina ancora, ed ancora ci convoca all'impegno intellettuale, morale e civile a contrastare tutte le violenze, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

6. CRIMINI CONTRO L'UMANITA'

Crimini contro l'umanita' sono quelli che il governo italiano razzista e golpista ha commesso e continua a commettere.
Crimini contro l'umanita'.

7. ESPOSTO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI CATANIA

Alla Procura della Repubblica di Catania
e per opportuna conoscenza:
- al Presidente ed a tutti i componenti della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
- al Segretario generale dell'Onu
- agli Alti commissariati dell'Onu per i diritti umani e per i rifugiati
- all'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni
- al Presidente della Corte Penale Internazionale
- al Presidente della Corte di giustizia dell'Unione Europea
- al Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
- al Segretario del Consiglio d'Europa
- al Presidente della Commissione Europea
- a tutti i Commissari dell'Unione Europea
- al Presidente del Parlamento Europeo
- a tutti i parlamentari europei
- al Presidente della Repubblica Italiana
- alla Corte Costituzionale
- al Consiglio Superiore della Magistratura
- alla Presidente del Senato della Repubblica
- al Presidente della Camera dei Deputati
- a tutti i parlamentari italiani
- alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma
- al Presidente del Tribunale di Roma
- alla Procura della Repubblica del Tribunale di Viterbo
- alla Presidente del Tribunale di Viterbo
- al Prefetto di Viterbo
- al Questore di Viterbo
- ai mezzi d'informazione
Oggetto: Esposto recante la conseguente richiesta che per i reati per cui si procede nei confronti del Ministro dell'Interno si proceda altresi' nei confronti dei Ministri che se ne sono dichiarati corresponsabili
Egregi signori,
i mezzi d'informazione riferiscono che allegate alla memoria inviata dal Ministro dell'Interno alla Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato vi sarebbero dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dello Sviluppo Economico e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che si dichiarano con essolui responsabili in solido delle decisioni per cui lo stesso e' imputato del reato di sequestro di persona aggravato.
Con il presente esposto si richiede che:
1. tali dichiarazioni siano acquisiti agli atti processuali;
2. per i tre ministri firmatari di esse si proceda quindi per lo stesso reato per cui si procede nei confronti del Ministro dell'Interno;
3. per tutti e quattro i soggetti si proceda altresi' ai sensi dell'art. 110 del codice penale per concorso nel reato.
Si coglie inoltre l'occasione per segnalare che il governo pro tempore sta commettendo vari altri crimini oltre quello per cui e' in corso il procedimento de quo:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Confidando nella vostra attenzione, vogliate gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 8 febbraio 2019

8. NEL RICORDO DI TUTTE LE VITTIME

Nel ricordo di tutte le vittime
agisci ora
per salvare le vite in pericolo.

Nel ricordo di tutte le vittime
afferma ora
che siamo una sola umanita'.

Nel ricordo di tutte le vittime
opponiti ora
ai crimini contro l'umanita' che il governo italiano commette.

Solo chi si colloca dalla parte di tutte le vittime
e' antifascista
e' persona amica della nonviolenza.

Siamo il partito degli assassinati
siamo l'umanita' che si oppone alla barbarie
salvare le vite e' il primo dovere.

9. TUTTE LE VITTIME

Tutte le vittime
la stessa vittima.

Salvare le vite
il primo dovere.

10. RICORDARE TUTTE LE VITTIME, SALVARE TUTTE LE VITE

Chi ricorda le vittime si adoperi per salvare le vite.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Oggi qui ogni persona si impegni per salvare le vittime del razzismo e del nazismo che torna.
Oggi qui ogni persona si impegni per far cessare i crimini contro l'umanita' che il governo italiano sta commettendo.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

11. "DALLA PARTE DELLE VITTIME. CONTRO TUTTE LE UCCISIONI E LE VIOLENZE". UN DISCORSO TENUTO A VITERBO LA MATTINA DEL 10 FEBBRAIO 2019
[Ricostruita a memoria questa e' una estrema sintesi di alcuni temi svolti nella conclusione del discorso tenuto dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, il 10 febbraio 2019 a Viterbo in occasione del "Giorno del Ricordo"]

"Pero' ho visitato con commozione a Parigi il Muro dei Federati, a Nanchino la Terrazza della Pioggia di Fiori o dei Centomila Fucilati; mi fosse possibile, andrei a onorare i morti dei Gulag: sono tutti di una medesima parte, tuttavia parte; non ipocrita bacio tra vittime e carnefici"
(Franco Fortini, "Corriere della Sera", 29 marzo 1983, poi in Non solo oggi, Roma 1991)

1. Noi antifascisti
E' dal 2005 che ogni anno il 10 febbraio commemoro le vittime di cui si fa memoria nel "Giorno del Ricordo"; le ho commemorate nelle scuole, nelle piazze, ed anche piu' volte in un centro sociale occupato autogestito.
E le ho commemorate ricostruendo le loro vicende, i loro volti, gli accadimenti storici e i valori morali che il loro ricordo reca con se'.
Le commemoro perche' sono un antifascista e so che tutte le vittime di tutti gli eccidi e di tutte le persecuzioni sono miei fratelli e mie sorelle.
Perche' essere antifascista questo significa: voler salvare tutte le vite, volere la liberta' per l'umanita' intera.
*
2. Ascoltare le vittime
Ricordare le vittime significa ascoltarne la voce.
E la loro voce ci chiede di salvare le vite.
Di salvarle qui e adesso.
Di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Cosi' in questa giornata in cui ricordiamo alcune delle innumerevoli vittime innocenti delle violenze di quegli anni del secolo scorso di dittature e guerre, di razzismo e genocidio, quando l'umanita' intera dovette insorgere per impedire che il male assoluto nazista s'impadronisse del mondo ed annichilisse l'umanita'; in questa giornata in cui ricordando queste vittime innocenti noi tutte le vittime innocenti ricordiamo; in questa giornata io - come ogni persona senziente e pensante - mi pongo ancora una volta all'ascolto della loro disperata richiesta di aiuto, e non potendo piu' salvare loro, a quella richiesta di aiuto con tutto il mio cuore e con tutte le mie forze m'impegno a rispondere cogliendone il significato ed inverandone il mandato come quelle vittime, tutte le vittime, vorrebbero: salva le vittime che puoi salvare nel tempo della tua vita.
Il ricordo delle vittime di allora, l'ascolto delle vittime di allora, il messaggio e l'appello delle vittime di allora, mi convoca e ci convoca tutte e tutti a salvare le vittime che possiamo e dobbiamo salvare oggi.
E le vittime che possiamo e dobbiamo salvare oggi sono innanzitutto quelle che oggi subiscono sevizie e muoiono nei lager libici, quelle che oggi muoiono annegate nel Mediterraneo, quelle che oggi sono perseguitate dal governo italiano, dal razzismo e dal nazismo che torna.
La voce delle vittime, di tutte le vittime, questo ci chiede: salvare le vite, opporci ad ogni violenza.
Quella voce ascoltiamola, ed avendola ascoltata agiamo per far cessare la carneficina, agiamo per far cessare le persecuzioni, agiamo per far cessare le violenze che negano il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'.
*
3. Oggi, qui
Oggi, qui, il governo italiano commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Oggi, qui, addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Oggi, qui, come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
Oggi, qui, l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Oggi, qui, nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
A questo orrore assistiamo oggi, qui.
Quale e' quindi il nostro compito, il compito di ogni persona di volonta' buona che sa che il primo dovere e' salvare le vite?
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo difendere la legalita' che salva le vite.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, la democrazia, lo stato di diritto, la civilta', l'umanita'.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo opporci a tutte le scellerate violenze razziste.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo opporci a tutti i delitti.
Oggi, qui, ponendoci all'ascolto delle vittime di tutti gli eccidi, all'ascolto delle vittime di tutte le persecuzioni, dobbiamo assumerci la responsabilita' di resistere alla violenza, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.
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4. La regola aurea
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
La regola aurea dell'umana convivenza recita: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Numero 308 del 25 settembre 2019
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