[Nonviolenza] Una lettera aperta al segretario del Partito Democratico
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- Date: Mon, 26 Aug 2019 10:16:54 +0200
UNA LETTERA APERTA AL SEGRETARIO DEL PARTITO DEMOCRATICO
Egregio segretario del Partito Democratico,
permetta a un vecchio militante della sinistra italiana di rivolgerle alcune franche parole. E di farlo oggi, alla vigilia di quel martedi' in cui anche lei dovra' recarsi dal Presidente della Repubblica per riferire dell'esito delle trattative svolte in questi giorni per la formazione di un nuovo governo dopo la caduta dell'esecutivo razzista e golpista che nel corso dell'ultimo anno ha commesso flagranti crimini contro l'umanita' e un virulento attentato contro la Costituzione.
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Lei sta conducendo una difficilissima trattativa con una delle due forze politiche razziste e totalitarie che dopo le elezioni del 2018 hanno dato vita al governo da pochi giorni caduto per conflitti intestini, il governo che - ripetiamolo per non dimenticarlo mai - ha commesso flagranti crimini contro l'umanita' e un continuo e crescente attentato contro la Costituzione.
Lei sta cercando di persuadere questa forza politica razzista e totalitaria a sostenere col voto dei suoi parlamentari un nuovo governo antirazzista ed antifascista, fedele alla Costituzione repubblicana e rispettoso dei diritti umani.
A suo favore gioca il fatto che i gerarchi di quel partito sanno bene che se vi fossero nuove elezioni rischiano di sparire dall'agone politico (e dal saccheggio del pubblico erario) dopo aver dato cosi' pessima prova; ed anche il fatto che forse non pochi degli attuali parlamentari di quel partito fino ad un anno fa erano ignari che esso fosse razzista e totalitario, e che hanno quindi vissuto quest'anno come un pervertimento e un avvilimento delle loro stesse persone, una prostituzione al male da cui solo ora, ma ora forse si', vorrebbero uscire.
Ma a suo sfavore gioca il fatto che quel partito e' effettualmente, e costitutivamente, nella sua stessa genesi, cosi' omogeneo all'altro partito razzista e totalitario insieme al quale ha governato nell'ultimo anno che e' tutt'altro che peregrina l'ipotesi che tornino ad unirsi: unico reale ostacolo a questo ricomporsi del blocco razzista e totalitario e' la necessita' per colui che e' stato per l'intero anno appena trascorso il vero capo del governo, il ministro plenipotenziario, di evitare la responsabilita' dell'imminente manovra finanziaria: perche' tale manovra sara' necessariamente tutt'altra cosa dalle deliranti promesse di abolizione delle tasse e di elargizioni di donativi per tutti, di magica trasformazione dell'Italia nel paese di Cuccagna; sara' piuttosto verosimilmente una manovra finanziaria "lacrime e sangue" dopo i folli sperperi clientelari criminalmente commessi nell'anno trascorso, mentre il welfare state e' sempre piu' al collasso nella cinica indifferenza dei pubblici decisori e la situazione delle classi sfruttate, dei ceti e dei gruppi sociali impoveriti, delle persone piu' fragili e piu' bisognose di aiuto, e' peggiorata fino all'abisso.
Ed a suo sfavore gioca anche il fatto che il suo partito e' lacerato da devastanti lotte intestine che possono avere come esito finanche una piu' volte adombrata scissione verso destra guidata forse addirittura dall'ex-segretario, che pur senza essere razzista o fascista, tuttavia per molti versi e' partecipe della stessa subcultura e psicologia dei giovani e dei vecchi capi dei due partiti razzisti e totalitari (basti pensare alla folle avventura della mostruosa riforma costituzionale fortunatamente respinta dal pronunciamento popolare nel referendum del 2016; una riforma palesemente autoritaria e liberticida da cui emergeva il medesimo disprezzo per la democrazia parlamentare ed il bilanciamento dei poteri, la medesima fascinazione per l'uomo forte da solo al comando con pieni poteri - che e' il nucleo profondo del totalitarismo).
E gioca a suo sfavore anche la tentazione piu' grande: quella di concedere al partito razzista e totalitario con cui sta trattando semplicemente tutto quello che chiede, speculando sul fatto che i suoi esponenti sono dei tali barbari, dei tali insipienti, che il Pd una volta con essi al governo ne fara' comunque un solo boccone, come del resto ha gia' fatto la Lega, che un anno fa se ne insignori' senza colpo ferire. Ma se lei cedesse a questa tentazione si asservirebbe de facto al razzismo e al fascismo, riprodurrebbe lo stesso funesto errore che nella storia d'Italia gia' fu commesso dal ceto politico liberale nei primi anni Venti del secolo scorso.
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Il suo impegno e' quindi assai arduo; riuscire a promuovere una transizione dal governo razzista e totalitario caduto da pochi giorni a una fase di riconquista della democrazia e della legalita' costituzionale e' opera che ben difficilmente puo' riuscire senza passare per nuove elezioni. E queste elezioni potrebbero essere vinte dal fronte razzista e totalitario, esito che ogni persona ragionevole intimamente teme e visceralmente aborrisce; ma se la paura avesse come effetto di arrendersi al fascismo senza lottare, questa sarebbe l'ignominia delle ignominie.
Del resto se nuove elezioni occorressero, che a portare l'Italia ad esse sia un governo diverso da quello razzista e golpista appena caduto; sia un governo di sicura fede antirazzista ed antifascista, un governo fedele alla Costituzione repubblicana, un governo rispettoso dei diritti umani di tutti gli esseri umani, un governo che sappia che il primo dovere e' salvare le vite.
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La situazione e' quindi difficile ed il suo compito assai impegnativo, ma proprio per questo vorrei invitarla a tener fermi alcuni obiettivi fondamentali, e precisamente i seguenti.
Il primo: che al piu' presto vi sia un nuovo governo guidato de una personalita' di sicuro impegno antirazzista ed antifascista; ed e' evidente che questa personalita' non puo' provenire dai ranghi di un partito razzista e totalitario. Se poi un governo antirazzista ed antifascista non dovesse avere la maggioranza dei voti dell'attuale parlamento, ebbene, che questo nuovo governo garantisca la tenuta dei conti pubblici e prepari democraticamente libere elezioni.
Il secondo: che siano abrogate al piu' presto tutte le misure razziste ed incostituzionali, criminali e criminogene, imposte dal governo razzista e totalitario; se questa abrogazione e' possibile col parlamento attuale, bene; altrimenti sia il primo punto del programma elettorale del fronte antirazzista, antischiavista, antifascista.
Il terzo: ripristinare immediatamente l'adempimento del dovere di soccorrere chi e' in pericolo, e far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo. Nessun crimine commesso dal governo delle persecuzioni razziste e' stato piu' abominevole dell'omissione di soccorso di persone in pericolo di morte.
Il quarto: escludere da ogni incarico di governo chi e' stato membro o complice dell'esecutivo razzista e golpista ora caduto. Si chiama decenza, e rispetto delle istituzioni democratiche.
Il quinto: ripristinare la legalita' costituzionale che il governo della disumanita' ha infranto.
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A questi cinque obiettivi fondamentali che credo il suo partito potrebbe gia' condividere toto corde, le proporrei di aggiungerne altri due, che so bene nel suo partito essere tuttora ritenuti controversi ma che a me, e credo anche alla stragrande maggioranza non solo di chi vive in Italia, ma dell'umanita', sembrano decisivi.
Il sesto: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, e cosi' far cessare il traffico di esseri umani gestito dalle mafie schiaviste e assassine, e cosi' sconfiggere quelle mafie schiaviste e assassine, salvando innumerevoli vite umane innocenti.
Il settimo: riconoscere il diritto di voto e tutti gli altri diritti sociali, civili e politici a tutte le persone che vivono qui, facendo cessare l'effettuale regime di apartheid e di schiavitu' di cui sono vittima milioni di nostri effettivi conterranei. E' il principio basilare della democrazia: "una persona, un voto".
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Mi permetta ancora una considerazione: quale che sia lo scenario del prossimo futuro (o un nuovo criminale governo delle forze razziste e totalitarie, ed il cielo non voglia; o un governo di transizione dal regime criminale alla democrazia ed alla legalita' costituzionale, ed il cielo lo volesse; o anche un osceno pastrocchio perche' i parlamentari grillini ed affini non vogliono rinunciare a quattro anni di vile ma ricca vita a spese del pubblico erario; o infine nuove elezioni), ebbene, quale che sia lo scenario dell'immediato futuro occorre che il fronte democratico e costituzionale, il fronte antirazzista ed antifascista, si prepari alle elezioni nell'unico modo adeguato: costruendo una coalizione di tutte le forze democratiche, una coalizione che si ispiri al Comitato di liberazione nazionale che guido' politicamente la lotta antifascista tra il '43 e il '45.
Occorre un Comitato di liberazione nazionale che si caratterizzi per la scelta nitida e intransigente di salvare tutte le vite umane, per la scelta nitida e intransigente della legalita' costituzionale, per la scelta nitida e intransigente della democrazia e della nonviolenza, ed includa tutte le forze sollecite del bene comune dell'umanita'.
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Ringraziandola per l'attenzione che avra' voluto dedicare a queste righe, la saluto cordialmente augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Viterbo, 26 agosto 2019
Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com
Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile ricevere gratuitamente abbonandosi attraverso il sito www.peacelink.it
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