[Nonviolenza] Telegrammi. 3471



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3471 del 7 agosto 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Toni Morrison
2. Al terzo giorno di digiuno, nell'anniversario della bomba di Hiroshima, un appello all'insurrezione nonviolenta per far cessare la strage degli innocenti nel Mediterraneo
3. Dal secondo giorno di digiuno una lettera a un vecchio amico gia' usciere a Palazzo Madama
4. Breve la lettera di un digiunatore alla Presidente del Senato della Repubblica
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. "La poverta' nella Roma imperiale". Un incontro di studio a Viterbo
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Passato qualche giorno
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. LUTTI. TONI MORRISON

E' deceduta Toni Morrison, scrittrice e militante per la liberazione dell'umanita'.
Con gratitudine che non si estingue la ricordiamo.

2. REPETITA IUVANT. AL TERZO GIORNO DI DIGIUNO, NELL'ANNIVERSARIO DELLA BOMBA DI HIROSHIMA, UN APPELLO ALL'INSURREZIONE NONVIOLENTA PER FAR CESSARE LA STRAGE DEGLI INNOCENTI NEL MEDITERRANEO

Ieri il Senato ha approvato in via definita e quindi convertito in legge il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis", che porta ad abissale compimento la trista ripresa e l'ignobile sviluppo delle infami leggi razziste del regime fascista.
Non era mai accaduto nella storia dell'Italia repubblicana che un governo commettesse ed imponesse un insieme di crimini flagranti come l'omissione di soccorso, il sabotaggio e la persecuzione dei soccorritori che salvano vite umane nel Mediterraneo, la brutale imposizione di antigiuridiche e disumane misure di apartheid, una costante delirante pestifera istigazione all'odio razzista.
E il crimine piu' abominevole e' quello che si realizza con il "decreto sicurezza della razza bis": la strage degli innocenti nel Mediterraneo. La morte dei naufraghi nel Mediterraneo. La morte nel Mediterraneo dei superstiti dei lager libici. La morte nel Mediterraneo delle vittime innocenti in fuga da guerre e fame.
Perche' la verita' e' che quel decreto scellerato, sabotando e perseguitando i soccorritori, ha come fine reale e come esito concreto la morte in mare di chi poteva essere soccorso e salvato, ed invece per volonta' del governo italiano e' abbandonato alla morte per annegamento.
E' la strage degli innocenti nel Mediterraneo.
*
Questo decreto mortifero e' evidentemente illegale, poiche' la legge ha come compito primo salvare le vite e garantire la civile convivenza.
Questo decreto mortifero e' evidentemente immorale, poiche' il fondamento di ogni morale e' nel riconoscimento del valore dell'esistenza umana e quindi nel rispetto del diritto alla vita di ogni persona.
Questo decreto mortifero e' evidentemente incostituzionale, poiche' la Costituzione italiana riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani, ed il primo e fondamentale di tutti i diritti e' il diritto alla vita.
*
Puo' il Presidente della Repubblica permettere che diventi legge la strage degli innocenti? Io credo di no.
Puo' l'Unione Europea, di cui l'Italia fa parte, permettere che uno stato dell'Unione legiferi e realizzi un crimine cosi' orribile? Io credo di no.
Puo' l'Organizzazione delle Nazioni Unite, di cui l'Italia fa parte, permettere che uno stato membro commetta un crimine cosi' mostruoso? Io credo di no.
Possono le competenti magistrature italiane ed internazionali permettere questa strage degli innocenti? Io credo di no.
Ed esorto quindi ancora una volta tutte queste istituzioni ad intervenire per salvare le vite umane in pericolo, per ripristinare la legalita' nel nostro paese, per contrastare i crimini contro l'umanita' e l'attentato contro la Costituzione di cui il governo in carica si e' reso colpevole.
*
Ma non posso limitarmi a chiedere alle istituzioni di fare il loro dovere per contrastare la violenza razzista.
Ho il dovere di agire anch'io, e come me ogni persona senziente e pensante, sollecita del bene comune.
E' questo il significato del mio digiuno nonviolento: testimoniare la consapevolezza che chi non si oppone a questo orrore ne e' complice, ed io complice della strage degli innocenti nel Mediterraneo non voglio essere.
E quindi credo che occorra altresi' invitare tutti i cittadini italiani a un'insurrezione nonviolenta per far cessare la strage degli innocenti.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per salvare le vite dei naufraghi tutti.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per garantire ad ogni essere umano in fuga da guerre e fame e violenze il diritto d'asilo nel nostro paese e nel nostro continente, il diritto a giungere sano e salvo in un luogo in cui vivere una vita degna e sicura.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per ripristinare la vigenza della Costituzione repubblicana.
Un'insurrezione nonviolenta del popolo italiano per la legalita' che salva le vite, contro il razzismo assassino, contro il fascismo che torna.
*
Nel giorno in cui si fa memoria delle vittime di Hiroshima, nel giorno in cui si riflette sul concreto pericolo di distruzione della civilta' umana che le armi atomiche costituiscono, nel giorno in cui si fa appello ad ogni essere umano e ad ogni umano istituto affinche' vi sia un impegno corale per il disarmo, la pace, la giustizia sociale, il rispetto di ogni essere umano e la difesa dell'intero mondo vivente, ebbene, in questo giorno siano denunciate una volta ancora tutte le violenze e siano enunciati una volta ancora i doveri di solidarieta' che ogni essere umano uniscono ad ogni altro.
Solo la nonviolenza puo' contrastare concretamente ed adeguatamente la violenza e salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Pace, disarmo, giustizia, condivisione del bene e dei beni, mutuo soccorso fra tutti i membri della famiglia umana.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Peppe Sini
al terzo giorno di digiuno contro il criminale "decreto sicurezza della razza bis"
Viterbo, 6 agosto 2019, anniversario della bomba di Hiroshima

3. REPETITA IUVANT. DAL SECONDO GIORNO DI DIGIUNO UNA LETTERA A UN VECCHIO AMICO GIA' USCIERE A PALAZZO MADAMA

Caro P.,
se qualcuno cinquant'anni fa, o venticinque anni fa, o dieci anni fa, o cinque anni fa, o due anni fa, mi avesse detto che il governo di una repubblica democratica ed antifascista avrebbe imposto l'omissione di soccorso dei naufraghi; avrebbe decretato il sabotaggio e la persecuzione di chi salva le vite; avrebbe decretato nuove abominevoli antileggi razziste e filoschiaviste, segregazioniste e filomafiose; avrebbe realizzato una mostruosa antipolitica di disprezzo, odio e brutalita' razzista; ebbene, cinquant'anni fa, o venticinque, o dieci, o cinque, o due, io non lo avrei creduto.
Ma da un anno a questa parte questa e' la tragica realta'.
*
E mi chiedi perche' digiuno contro il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis"?
Altre sono le domande da porsi.
Perche' le competenti magistrature non intervengono per arrestare i ministri fedifraghi, razzisti e golpisti che stanno commettendo palesi crimini contro l'umanita' e un palese attentato contro la Costituzione della Repubblica italiana?
Perche' le istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte non intervengono per far cessare la commissione di flagranti crimini contro l'umanita' da parte del governo italiano?
Perche' il popolo italiano non insorge per far cessare questo orrore, questo diluvio di violenza razzista, queste sadiche persecuzioni, questa strage degli innocenti?
*
A Thoreau che era stato incarcerato per la sua obiezione di coscienza ai crimini del governo, un amico che lo vide attraverso le sbarre del carcere chiese: "Henry, che ci fai li'?". E Thoreau: "Che ci fai tu li' fuori, piuttosto".
Viene il momento in cui bisogna opporsi alla violenza di un governo che infierisce su vittime innocenti fino a provocarne la morte.
Viene il momento in cui occorre insorgere contro la disumanita'.
Viene il momento in cui ogni persona deve agire per salvare le vite umane innocenti in pericolo.
*
In questi giorni il Senato dovra' pronunciarsi sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Potra' respingerlo, e salvare cosi' delle vite umane innocenti.
O invece approvarlo, e farsi complice della strage degli innocenti in corso nel Mediterraneo.
Qualunque persona che riflettesse con animo non pervertito saprebbe come votare.
Un disumano crimine non puo' essere convertito in legge.
Dinanzi a una simile mole di male ogni persona di senno e coscienza sa quale sia il dovere suo proprio, il dovere di ogni essere umano.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Per piccola cosa che sia, questo digiuno questa persuasione intende testimoniare: che salvare le vite e' il primo dovere, che alla violenza tu devi opporti.
Scusa la frettolosita' di queste righe, un abbraccio dal tuo vecchio amico
Peppe
al secondo giorno di digiuno contro il criminale "decreto sicurezza della razza bis"
Viterbo, 5 agosto 2019

4. REPETITA IUVANT. BREVE LA LETTERA DI UN DIGIUNATORE ALLA PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

"Nella gabbia fu messa poi una giovane pantera"
(Franz Kafka, Un digiunatore)

Gentilissima Presidente,
da oggi anch'io, seguendo l'esempio di alcune persone amiche che digiunano gia' da oltre una settimana, inizio un digiuno nonviolento per testimoniare la mia opposizione al cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis", decreto che ha come effetto reale - mostruoso effetto - di provocare la morte di naufraghi innocenti: quei naufraghi nel Mediterraneo che i soccorritori volontari avrebbero potuto salvare, ma che il governo italiano, con questo decreto sabotando e perseguitando i soccorritori, ottiene il risultato di lasciare senza soccorso, ed in assenza di soccorso quelle vittime innocenti moriranno. Moriranno. Quelle vittime innocenti moriranno.
E' la strage degli innocenti nel Mediterraneo, a poche bracciate dal nostro paese.
E' la strage dei naufraghi che l'Italia potrebbe e dovrebbe salvare.
E' la strage dei superstiti dei lager libici che l'Italia potrebbe e dovrebbe salvare.
E' la strage degli innocenti in fuga da guerre e fame, da dittature e schiavitu', innocenti che l'Italia potrebbe e dovrebbe salvare.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Perche' scrivo questo a lei, gentilissima Presidente?
Perche' credo che i miei sentimenti possano essere anche i suoi. E quindi mi permetta di argomentare.
Di questa strage degli innocenti anch'io mi sento responsabile: e il digiuno nonviolento e' appunto un atto di assunzione di responsabilita'; non una forma di ricatto morale verso altri, ma un'assunzione personale di responsabilita': essere umano sono, e cittadino italiano, e di cio' che fa il mio paese io mi sento responsabile, come mi sento responsabile di cio' che accade nel mondo: della violenza che costringe le persone ad abbandonare ogni bene per sfuggire alla morte, degli orrori dei lager libici, della strage nel Mediterraneo, della ferocia mafiosa e schiavista; il mio potere e' minimo, ma questo minimo potere devo esercitarlo per cercare di contrastare l'orrore, per cercare di difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani: e' il dovere di ogni essere umano che voglia dare un significato alla propria esistenza.
La regola morale condivisa da tutte le grandi tradizioni di pensiero recita infatti: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Gentilissima Presidente,
lunedi', cioe' domani, il Senato che lei presiede iniziera' l'esame in aula del cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Vorrei poter confidare che tante senatrici e tanti senatori condividano il punto di vista che e' anche il mio: ovvero che salvare le vite umane e' il primo dovere; e che pertanto un decreto che ostacola l'adempimento di tale dovere e' intrinsecamente illegittimo, ed un'assemblea legislativa non puo' che rigettarlo.
E vorrei aggiungere che se sedessi nel consesso che lei presiede mi adopererei a porre una questione pregiudiziale di costituzionalita' del decreto. Sono infatti persuaso che quel decreto confligga con alcuni fondamentali principi della Costituzione della Repubblica Italiana.
Ma io non siedo nel vostro consesso e pertanto questa decisione di porre una questione pregiudiziale di costituzionalita' riguarda non me, ma lei e tutte le sue colleghe e tutti i suoi colleghi.
Ma al di la' di questo singolo aspetto giuridico (e ve ne sono altri che in questa breve lettera rinuncio finanche ad accennare) si pone una questione morale di dimensioni immani: come potrebbe un legislatore votare un provvedimento di cui abbia certezza, o anche solo il sospetto, che provochera' la morte di esseri umani innocenti?
Mi sembra che questo sia il punto decisivo. Lo ripeto, quindi: come potrebbe un legislatore votare un provvedimento di cui abbia certezza, o anche solo il sospetto, che provochera' la morte di esseri umani innocenti?
Cosicche' sarei infinitamente grato se lei e le sue colleghe ed i suoi colleghi voleste respingere quel decreto di cui con ragionevole certezza si puo' dire che: confligge con articoli fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana; confligge con elementi cardinali del diritto internazionale; ha come esito possibile (e si potrebbe anche dire: probabile; ed a mio modesto parere: certo) la morte di esseri umani innocenti.
La morte di esseri umani innocenti.
*
Gentilissima Presidente,
mi perdoni se mi sono permesso di attrarre la sua attenzione su questo argomento, e se per farlo mi sono avvalso dell'espediente di segnalarle il mio attuale digiuno del quale a lei ovviamente puo' non calere affatto, ma poiche' lei e le sue colleghe ed i suoi colleghi gia' domani potreste decidere in merito alla conversione in legge di quello sciaguratissimo decreto, ebbene, mi e' sembrato mio dovere di cittadino e di essere umano invitarla, ed attraverso lei invitare tutte le altre persone dell'assise che lei presiede, ad un supplemento di riflessione, mettendovi a parte dei miei pensieri, affinche' abbiate riguardo alla vostra umanita'.
Respingete quel decreto uccisore.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, un digiunatore
Viterbo, 4 agosto 2019

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. INCONTRI. "LA POVERTA' NELLA ROMA IMPERIALE". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 6 agosto 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sul tema: "La poverta' nella Roma imperiale. Vita quotidiana delle classi oppresse".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
*
L'incontro si e' aperto con un ricordo delle vittime della bomba di Hiroshima.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo e sabota e perseguita i soccorritori volontari che salvano vite umane.
Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci e a quanti hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il mostruoso "decreto sicurezza della razza".
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, da padre Alex Zanotelli e da numerose altre persone per un intervento che faccia cessare l'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso il dolore e lo sdegno per la decisione del Senato, dopo la Camera, di convertire in legge il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis", scellerato decreto il cui effetto reale e' di far morire esseri umani innocenti nel mar Mediterraneo.
Le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. REPETITA IUVANT. PASSATO QUALCHE GIORNO

I. Contagocce

Passato qualche giorno gia' del rogo
ogni memoria pubblica si e' persa
l'aria attoscata e' di bel nuovo tersa
i servi tornano all'usato giogo.

Che fine fa il cadavere del giovane arso vivo?
Che fine fa chi ha perso anche la misera baracca?

Spente le telecamere ecco tornano
i caporali coi pulmini e con i ferri.

Frattanto a Roma i pretoriani esultano
inneggiano alla pacchia che e' finita
che sia ben chiaro a tutti qual e' il posto
delle classi pericolose
delle razze inferiori
delle femmine fattrici e di conforto.

II. Statistica

Lo chiedo a mero fine di statistica:
quanta gente sara' morta annegata
stanotte nel Mediterraneo?
Qualcuno tiene il conto
degli stupri nei lager libici?
c'e' forse un punteggio
per ogni migrante torturato
a scorpioni e frustate nei campi
per ogni migrante resa schiava
sui cigli delle vie del belpaese
per ogni rosso giallo nero eliminato?

Lo chiedo a mero fine di statistica:
le decine, le centinaia, le migliaia
di persone inermi e innocenti
che il decreto per la sicurezza della razza
priva di tutti i diritti e scaraventa
nell'inferno schiavista negli artigli delle mafie
come faranno a sopravvivere?

III. Et a' bonnes moeurs dedie'

Mi chiedono gli amici perche' scrivo queste cose
e perche' le scrivo cosi'.

Perche' non parlo delle ingenti bellezze
della storia opima delle grazie della lingua
dei trovati della civilta'
e spreco il mio tempo nei ghetti e nei cimiteri.

Potessi saperlo avessi
un amico dottore che mi prescrivesse
la medicina che cancella la memoria
e rende ciechi e sordi e onnipotenti
adesso sarei come loro
come i ministri che si fanno i selfie
mentre banchettano a reti unificate
levando in alto i calici in cui ferve
il sangue delle vittime sgozzate.

Avessi ancora la mia giovinezza
non scriverei costi' queste tristezze
starei per strada a fare barricate.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Guenther Anders, Discorso sulle tre guerre mondiali, Linea d'ombra, Milano 1990, pp. 112.
- Guenther Anders, Essere o non essere. Dario di Hiroshima e Nagasaki, Einaudi, Torino 1961, pp. XVIII + 216.
- Guenther Anders e Claude Eatherly, Il pilota di Hiroshima. Ovvero: la coscienza al bando, Einaudi, Torino 1962, Linea d'ombra, Milano 1992, pp. 224.
- Guenther Anders, L'odio e' antiquato, Bollati Boringhieri, Torino 2006, pp. 88.
- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato. Considerazioni sull'anima nell'era della seconda rivoluzione industriale, Il Saggiatore, Milano 1963, pp. 336.
- Guenther Anders, L'uomo e' antiquato. Sulla distruzione della vita nell'epoca della terza rivoluzione industriale, Bollati Boringhieri, Torino 1992, pp. VI + 430.
- Guenther Anders, Noi figli di Eichmann, La Giuntina, Firenze 1995, pp. 112.
- Guenther Anders, Opinioni di un eretico, Theoria, Roma-Napoli 1991, pp. 110.
- Guenther Anders, Stato di necessita' e legittima difesa. Violenza si' o no: una critica del pacifismo, Edizioni cultura della pace, San Domenico di Fiesole (Fi) 1997, pp. 80.
- Guenther Anders, Tesi sull'eta' atomica, Edizioni del Centro di ricerca per la pace, Viterbo 1991, pp. 16.
- Pier Paolo Portinaro, Il principio disperazione. Tre studi su Guenther Anders, Bollati Boringhieri, Torino 2003, pp. 180.
*
Musei
- Martino Astolfi (a cura di), Musei del Castello Sforzesco. Milano, Il sole 24 ore - Electa, Milano 2005, pp. 160.
- Daniela Tarabra (a cura di), National Gallery. Londra, Il sole 24 ore - Electa, Milano 2005, pp. 160.

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3471 del 7 agosto 2019
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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