[Nonviolenza] Telegrammi. 3459
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- Date: Thu, 25 Jul 2019 21:07:34 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3459 del 26 luglio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. "Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'". Un incontro di riflessione con la dottoressa Antonella Litta a Viterbo
2. Ancora una strage degli innocenti nel Mediterraneo
3. "La Camera dei deputati vota la condanna a morte di tutti i naufraghi nel Mediterraneo". Un discorso in piazza
4. E' legale un decreto il cui effetto e' una strage degli innocenti?
5. "Ricordatevi della vostra umanita'". Un appello alle ed ai parlamentari
6. Brevissima una lettera a tutte e tutti i parlamentari
7. Il governo italiano non puo' condannare a morte i naufraghi. Un appello
8. Tre disumani crimini e tre azioni necessarie. Una proposta
9. Al Presidente della Repubblica un appello da Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli e molte altre persone di volonta' buona
10. Un appello all'Onu
11. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
12. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
13. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
14. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
15. Segnalazioni librarie
16. La "Carta" del Movimento Nonviolento
17. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. OGNI ESSERE UMANO HA DIRITTO ALLA VITA, ALLA DIGNITA', ALLA SOLIDARIETA'". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA A VITERBO
Si e' svolto giovedi' 25 luglio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di riflessione con la dottoressa Antonella Litta sul tema: "Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Pertanto salvare le vite e' il primo dovere".
*
Una breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" nonche' referente nazionale per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall'inquinamento delle acque ad uso umano. E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".
2. L'ORRORE. ANCORA UNA STRAGE DEGLI INNOCENTI NEL MEDITERRANEO
Ancora una strage degli innocenti nel Mediterraneo.
E la Camera dei deputati italiana il 24 e 25 luglio prima vota la fiducia al governo razzista e golpista, poi approva il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" il cui scopo e' impedire che i naufraghi siano soccorsi.
Insorga nonviolentemente il popolo italiano per far cessare l'omissione di soccorso assassina.
Insorga nonviolentemente il popolo italiano per salvare tutte le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. REPETITA IUVANT. "LA CAMERA DEI DEPUTATI VOTA LA CONDANNA A MORTE DI TUTTI I NAUFRAGHI NEL MEDITERRANEO". UN DISCORSO IN PIAZZA
Una sintesi del discorso tenuto a Viterbo la mattina del 25 luglio 2019 dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera".
*
Ieri 24 luglio duemiladiciannove
nella citta' dei colli fatali
la Camera dei Deputati
votava a maggioranza la condanna a morte
di tutti i naufraghi nel Mediterraneo
votava a maggioranza la condanna a morte
dei sopravvissuti agli orrori dei lager libici
votava a maggioranza la condanna a morte
degli scampati alla guerra e alla fame
votava a maggioranza la condanna a morte
di Giacomo Matteotti e di Antonio Gramsci.
Perche' votare la fiducia posta dal governo razzista e golpista
sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis"
questo significa: omettere di soccorrere
i naufraghi negando loro approdo in porto sicuro
questo significa: sabotare e perseguitare
i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare
questo significa: nel Mediterraneo realizzare
una nuova strage degli innocenti.
Il governo delle camicie brune
brinda e sghignazza.
Sugli organi d'informazione
di regime e dal regime consentiti
si parla d'altro con grande evidenza
e si occulta e si favoreggia quindi questo crimine immane.
Nessuna istituzione democratica italiana ed internazionale
nessuna magistratura italiana ed internazionale
sembra avere nulla da obiettare
dinanzi a un delitto cosi' mostruoso
dinanzi alla strage degli innocenti.
L'opinione pubblica allevata e ingrassata
a pastoni di neolingua e bispensiero
tace e pensa alle vacanze ai balli al diporto
mentre torna il tempo degli assassini
mentre torna il regime del passo dell'oca.
Ogni persona che ancora respira
ogni persona che non si e' fatta di sasso
si sente straziare si sente bruciare le viscere
di orrore e vergogna
e in cuore sente e sa
che e' giunta l'ora di insorgere.
E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa delle vite delle vittime innocenti
in difesa della legalita' che salva le vite
in difesa dell'ordinamento democratico e costituzionale
in difesa dell'umanita'.
E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far cessare la strage.
E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' il parlamento respinga il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis"
affinche' il parlamento abroghi tutte le scellerate misure razziste
affinche' il parlamento sfiduci il governo razzista e golpista
affinche' i ministri siano giudicati nei tribunali per i crimini contro l'umanita' commessi.
E' giunta l'ora d'insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' l'Italia torni ad essere
una repubblica costituzionale democratica antifascista
che riconosce e difende i diritti di tutti gli esseri umani.
Si manifesti ora in tutte le piazze d'Italia
si levi ovunque la voce dell'umanita'
da tutti i tetti siano dette le parole necessarie
su tutti i fogli su tutti i muri siano scritte:
ogni vittima ha il volto di Abele
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera
soccorrere accogliere assistere ogni persona bisognosa di aiuto
agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
salvare le vite e' il primo dovere
sii tu il buon samaritano
chi salva una vita salva il mondo.
4. HERI DICEBMUS. E' LEGALE UN DECRETO IL CUI EFFETTO E' UNA STRAGE DEGLI INNOCENTI?
E' legale un decreto che nega salvezza ed approdo in porto sicuro in Italia ad esseri umani in pericolo di morte nel Mediterraneo?
E' legale un decreto che di fatto impedisce di soccorrere i naufraghi recandoli in salvo in Italia?
E' legale un decreto che di fatto impedisce di salvare i superstiti dei lager libici?
E' legale un decreto che di fatto impone di lasciar morire in mare persone innocenti ed inermi?
E' legale un decreto che confligge col rispetto dei diritti umani stabilito nell'articolo 2 della Costituzione?
E' legale un decreto che confligge col diritto d'asilo stabilito nell'articolo 10 della Costituzione?
E' legale un decreto il cui effetto e' una strage degli innocenti?
Noi crediamo di no.
E quindi noi chiediamo a tutti i pubblici ufficiali, a tutti i pubblici poteri aventi titolo, a tutte le competenti magistrature, di intervenire per far cessare questo mostruoso crimine.
E quindi noi chiediamo a tutti i parlamentari di respingere il "decreto sicurezza della razza bis" e negare la fiducia al governo della disumanita', al governo del decreto della strage degli innocenti.
E quindi noi chiediamo a tutte le persone di volonta' buona di far sentire oggi la propria voce in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
5. HERI DICEBAMUS. "RICORDATEVI DELLA VOSTRA UMANITA'". UN APPELLO ALLE ED AI PARLAMENTARI
Gentilissime e gentilissimi parlamentari,
respingete il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Quel decreto sabota e perseguita i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
La conseguenza di quel decreto e' che esseri umani inermi ed innocenti saranno lasciati morire in mare.
E' illegale e mostruoso un decreto che fa morire degli esseri umani.
Voi che rappresentate il popolo italiano e avete il potere di fare le leggi, non potete approvare quel decreto, non potete permettere questo crimine, non potete condannare a morte esseri umani inermi ed innocenti.
E quindi respingete il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis".
Ricordatevi della vostra umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Le persone partecipanti all'incontro su "La nonviolenza contro il razzismo" svoltosi a Viterbo la mattina del 23 luglio 2019
Viterbo, 23 luglio 2019
6. HERI DICEBAMUS. BREVISSIMA UNA LETTERA A TUTTE E TUTTI I PARLAMENTARI
Non lasciate morire i naufraghi nel Mediterraneo.
Non lasciate morire i superstiti dei lager libici.
Non siate complici del delitto di omissione di soccorso.
Non siate complici del delitto di sabotaggio e persecuzione di chi salva le vite.
Respingete il criminale e criminogeno "decreto sicurezza della razza bis".
Non soccorrere chi e' in pericolo di morte equivale a contribuire ad ucciderlo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
L'associazione "Respirare" di Viterbo
Viterbo, 22 luglio 2019
7. HERI DICEBAMUS. IL GOVERNO ITALIANO NON PUO' CONDANNARE A MORTE I NAUFRAGHI. UN APPELLO
Il governo italiano con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" intende impedire ai soccorritori volontari di salvare vite umane nel Mediterraneo.
Questo significa condannare a morte i naufraghi, vittime inermi ed innocenti di una insensata, scellerata violenza.
*
Il governo italiano non solo omette di soccorrere esseri umani in pericolo, ma si adopera per impedire che altri lo facciano.
Il governo italiano non solo non soccorre i superstiti dei lager libici, ma si adopera per impedire che possano salvarsi.
*
Da lunedi' 22 luglio 2019 il Parlamento italiano dovra' decidere se avallare un flagrante crimine contro l'umanita' o respingere il "decreto sicurezza della razza bis" e cosi' difendere l'umanita', la civilta', la democrazia e il diritto.
Chiediamo al Parlamento di rigettare lo scellerato "decreto sicurezza della razza bis" che di fatto condanna a morte degli esseri umani naufraghi inermi ed innocenti.
E chiediamo ad ogni persona di volonta' buona di manifestare adesso nonviolentemente il proprio impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa della Costituzione della Repubblica italiana che riconosce e difende i diritti umani.
*
Chiediamo a chi ci legge di invitare il Parlamento a respingere il "decreto sicurezza della razza bis".
E' possibile scrivere ad ogni parlamentare attraverso il sito www.senato.it e www.camera.it dove sono disponibili le e-mail di tutti i membri dell'organo legislativo.
*
Proponiamo a chi ci legge di condividere l'appello al Presidente della Repubblica promosso dalla partigiana Lidia Menapace, dal missionario padre Alex Zanotelli e da molte altre persone, che recita:
"Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo".
Per adesioni: centropacevt at gmail.com
Per scrivere direttamente al Presidente della Repubblica: dalla home page del sito www.quirinale.it cliccare sull'icona della busta postale in alto al centro e successivamente compilare il format.
*
Chiediamo a chi ci legge di diffondere questo appello.
Il governo italiano non puo' condannare a morte i naufraghi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. REPETITA IUVANT. TRE DISUMANI CRIMINI E TRE AZIONI NECESSARIE. UNA PROPOSTA
Tre disumani crimini commessi dal governo italiano.
Il primo: l'omissione di soccorso dei naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo negando loro approdo in porto sicuro in Italia.
Il secondo: il sabotaggio e la persecuzione dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo.
Il terzo: le scellerate ed incostituzionali misure di persecuzione razzista contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
*
Come e' possibile che nessuna competente magistratura - italiana ed internazionale - intervenga per contrastare questi crimini abominevoli?
Come e' possibile che il Parlamento non si opponga a tale orrore?
Come e' possibile che l'intero popolo italiano non insorga per salvare tante vite umane in pericolo?
*
Tre azioni ci sembrano necessarie.
La prima: tornare a denunciare a tutte le competenti magistrature i crimini commessi dal governo italiano.
La seconda: nei giorni in cui il Parlamento dovra' pronunciarsi sul cosiddetto "decreto sicurezza della razza bis" premere nonviolentemente su tutte le legislatrici ed i legislatori affinche' si oppongano alle misure razziste e disumane in quel decreto contenute.
La terza: manifestare in tutte le piazze d'Italia in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa del dovere di salvare le vite, in difesa della legalita' costituzionale che le misure razziste imposte dal governo criminalmente negano.
*
Nel Mediterraneo e' in corso una strage: l'Italia puo' e deve farla cessare.
In Libia esseri umani sono detenuti in veri e propri lager in cui subiscono ogni sorta di violenze, ed il governo italiano si sta adoperando per impedire che quelle vittime innocenti possano trovare scampo giungendo nel nostro paese; l'Italia puo' e deve invece adoperarsi per la loro liberazione, per la loro salvezza.
Le misure incostituzionali e razziste del "decreto sicurezza della razza" perseguitano persone inermi ed innocenti e favoreggiano i poteri criminali e l'economia schiavista; quelle mostruose misure devono essere abolite, l'Italia deve tornare ad essere un paese democratico, un paese civile.
*
Il Parlamento abroghi tutte le misure razziste.
Si dimetta il governo razzista e golpista.
I ministri responsabili di crimini gravissimi siano processati.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica che rispetta e difende i diritti di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
9. INIZIATIVE. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA UN APPELLO DA LIDIA MENAPACE, PADRE ALEX ZANOTELLI E MOLTE ALTRE PERSONE DI VOLONTA' BUONA
La partigiana, femminista e senatrice emerita Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e tante altre persone di volonta' buona e varie associazioni di solidarieta' chiedono al Presidente della Repubblica di intervenire per far cessare l'ecatombe nel Mediterraneo.
Di seguito il testo dell'appello e le prime adesioni.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo.
Augurandole ogni bene,
Paolo Adomi, Firenze
Carla Albertazzi
Alicia Albino, Argentina
Gianfranco Aldrovandi, Guastalla (Reggio Emilia)
Paola Alforno, Carde' (Cuneo)
Gilberta Alpa
Rocco Altieri, Pisa
Maria Giulia Amadasi
Nadia Amaroli, Bologna
Gabriella Anselmi, Roma
Sonia Antinori
Ferdinando Aranci, Librerie Silvio D'Amico, Roma
Pier Giuseppe Arcangeli, Viterbo
Monica Ascanelli, Ferrara
Anna Atti, Parma
Franco Avati, Verona
Margherita Badala'
Luciano Bagoli
Claudia Baldini
Vincenzo Balzani, Bologna
Imma Barbarossa, Bari
Guido Barbera, presidente Cipsi
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, Imola (Bologna)
Marco Barbieri, Collesalvetti (Livorno)
Giuseppe Barone
Vittorio Bellavite
Bruno Bellerate, Rocca di Papa (Roma)
Remo Bellesia, Rolo (Reggio Emilia)
Walter Beltrame, Maser (Treviso)
Pietro Benedetti, Tuscania (Viterbo)
Anna Bentivoglio
Gabriella Bentivoglio, Macerata
Graziella Bernabe', Cremona
Paolo Bertagnolli, Bolzano
Marilena Bertini, presidente Comitato Collaborazione Medica
Mariaxaveria Bertola, Alba (Cuneo)
Mariateresa Bertoldi, Incisa Valdarno (Firenze)
Cecilia Bevicini, Firenze
Moreno Biagioni, Firenze
Ines Biemmi
Sauro Bigelli, Mondavio (Pesaro e Urbino)
Mauro Bigi, sindaco di Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia)
Paola Binetti
Marino Bisso, Rete Nobavaglio
Michele Boato, Mestre-Venezia
Sergio Lorenzo Bonanini, Genova
Massimo Bondioli, Piadena Drizzona (Cremona)
Giuliana Bonosi, Firenze
Adriano Borchi
Franco Borghi, Cento (Ferrara)
Tina Borgogni Incoccia
Donata Borgonovo Re, Trento
Cesare Borrometi, Ragusa
Angela Bosio, Santena (Torino)
Antonella Bottazzi, Modena
Daniele Bottura, Mantova
Anna Bravo
don Roberto Briolotti, Pavia
Valentina Bruno
Luciana Brunod
Giuseppe Bruzzone
Antonio Buono, Napoli
Silvia Burzio, Sori (Genova)
Maria Teresa Cacciari, Bologna
Roberto Cagliero, Verona
Giuseppe Callegari, Grazie di Curtatone (Mantova)
Gabriella Calvano, Andria
Dario Cambiano, Torino
Pietro Campoli, Russi (Ravenna)
Carlo Maria Cananzi, Napoli
Guido Cangianiello, Roncadelle (Brescia)
don Ettore Cannavera, Comunita' "La Collna"
Livia Capasso, Roma
Franco Capelli, Voghera (Pavia)
Francesco Domenico Capizzi, Bologna
Claudia Capra
Maurella Carbone, Francoforte (Germania)
Maria Agnese Cardini, Rignano sull'Arno (Firenze)
Alberto Caroncini, Udine
Claudio Carrara, del Mir di Padova
Ignazio Carta, Cagliari
Chiara Casella, Travo (Piacenza)
Marco Catarci
Morena Cattaruzza, Aosta
Paola Cavallari, Bologna
Chiara Cavallaro, Roma
Marianna Cavalli, Brescia
Emilia Cavallini
Andrea Cecconi, Fondazione Ernesto Balducci
Elisabetta Celestini
Edelvais Cesaretti, Ancona
Michela Cesaretti Salvi
Fiorentina Charrier
Adriana Chemello, Vicenza
Bettina Chiadini, Ravenna
Chiara Chiappa
Anna Chiappini
Dario Chillemi
Raimondo Chiricozzi
Franco Ciappi, Gambassi Terme
Stefano Ciccone, Roma
don Adriano Cifelli, Campobasso
Giorgio Cingolani, Pino Torinese
Maria Paola Clarini, Roma
Ornella Clementi
Giancarla Codrignani
Raya Cohen
Caterina Colombo, Brescia
Matilde Consoli, Bagheria (Palermo)
Nunzia Coppede', Lamezia Terme
Antonio Corbeletti, Voghera (Pavia)
Lucia Corbo, Roma
Alessandro Cortesi op, Pistoia
Giovanna Cosentino, Novara
Ignazio Crivelli Visconti, Napoli
Nicoletta Crocella
Anna Maria Dal Lago
Augusto Dalmasso, Alba (Cuneo)
Avinio Damiano, Como
Maria Giovanna Damico
Pasquale D'Andretta, Roma
Roberto Dati
Lucia Davico, Alba (Cuneo)
Beatrice Davies, Berlino
Marianita De Ambrogio, Padova
Maria De Carli
Vincenzo De Florio
Sandra Del Fabro, Udine
Marcella Delle Donne
Vincenza DeLuca
Giusy de Milato
Adriana De Mitri, Lecce
Giorgio Demurtas
Marcella Denegri
Serena De Simone, Roma
Ivano Di Cerbo
Giustina Diligenza, Arzano (Napoli)
Mario Di Marco, Viterbo
don Pierluigi Di Piazza, parrocchia di San Michele Arcangelo, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Gabriele Di Tonno
Angela Dogliotti
Ugo Donato, La Spezia
Moulay El Akkioui, Roma
Roberto Escobar, Milano
Eva Esposito, Napoli
Lucia Evangelisti
Nica Fabozzi de Maio, Pozzuoli (Napoli)
Sergio Falcone, Roma
Franco Fantozzi, Capannori (Lucca)
Francesco Fassone
Beniamino Favaro, Mogliano Veneto
Biagio Favaro', Palermo
Edoardo Favrin
Laura Favro Bertrando, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Stefania Ferini
Fausta Ferraro
Giordana Ferron
don Roberto Fiorini, Mantova
Elisabetta Flick, Roma
Giordana Fochi
Lorena Fornasir
Lorenzo Fort, Venezia
Gloria Frittelli Aziz, Firenze
Nicola Froggio Francica, Vibo Valentia
Riccardo Gabbrielli
Gabriele Gabrieli, In silenzio per la pace, Mantova
Sancia Gaetani, Roma
Miriam Gagliardi, Vicenza
Elena Gajani Monguzzi, Macerata
Giuseppe Gallelli, Cecina (Livorno)
Romana Gardani
Luigi Gardini, Viadana (Mantova)
Lanfranco Genito, WeBottega per la Pace, Napoli
Mauro Gentilini, Roma
Massimo Geranio
Domitilla Gerini
Francesco Gesualdi
Giuseppina Giacomazzi, Roma
Maria Laura Giannini
Maria Gianotti
Pasqualina Gilardi, Castiglione Torinese
Agnese Ginocchio
Rosa Maria Giolitti, Roma
Daniela Giordano, Roma
Piero P. Giorgi, Centro Europeo, Gargnano (Brescia)
Laura Giuffrida, Messina
Manuela Giugni, Rete antirazzista, Firenze
Emanuela Gorelli, Roma
Margherita Granero
Franca Grasselli, Reggio Emilia
Raffaella Gritti
Vincenzo Guanci, Mirano (Venezia)
Carlo Gubitosa, Bruxelles
Andrea Indellicati
Chiara Ingrao
Marta Innocente
Vincenzo Iorio
Silvio Lancisi, Pian di Sco' (Arezzo)
Monica Lanfranco
Letizia Lanza, Venezia
Renata La Rovere, Donne in nero, Napoli
Raniero La Valle
Massimo Lazzarino, Pinerolo (Torino)
Emma Leona, Associazione R-Evolution Legalita', Lamezia Terme (Catanzaro)
Antonella Litta
Giovanna Liotta
Alfredo Llana, Buenos Aires
Giampietro Lodi Rizzini, Sabbioneta (Mantova)
Pierpaolo Loi, Monserrato (Cagliari)
Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana (Cuneo)
Edoardo Longobardi
Eugenio Longoni, Monza
Andrea Lopes Pegna
Irene Lopez, Milano
Daniele Lugli, Ferrara
Linda Maggiori
Silvana Magni, Varese
Patrizia Mainardi, Salsomaggiore Terme
Pito Maisano, Lodi
Chiara Maistri
Martina Malisani, Treviso
Alessandra Mambelli, Pax Christi, Ferrara
Gianfranco Mammone, Chiaravalle Centrale (Catanzaro)
Isabella Manara, Pistoia
Giovanni Mandorino
Matteo Marabini
Chiara Marangio
Beppe Marasso
Angela Marchini
Luisa Marchini
Alessandro Marescotti, Taranto
Angela Margaritelli
Nello Margiotta
Carlo Alberto Mari
Ornella Martella, Roma
Gian Marco Martignoni, Varese
Giuliana Martirani, Napoli
Gianfranco Marzocchi, Forli'
Domenico Massano, Asti
Domenico Matarozzo
Vittorio Mazzone
Clementina Mazzucco, Rivoli (Torino)
Lidia Menapace
Dario Mencagli, Tuscania (Viterbo)
Maurizio Meschino, Roma
p. Carmine Miccoli, Lanciano
Sara Michieletto
Elisabetta Mignani, Bologna
Roberto Mina
Francesca Moccagatta, Firenze
Gianfranco Monaca, Asti
Cristina Mondini, Ala (Trento)
Pierantonio Montecucco, Voghera (Pavia)
Alessandro Morciano
Enzo Morgagni, Ravenna
Luisa Morgantini
Annamaria Mori, Senigallia (Ancona)
Rosangela Mura
Demir Mustafa, Firenze
Anna Nacci, Ostuni (Brindisi)
Grazia Naletto, Lunaria, Roma
Simone Naletto, presidente Cesvitem, Mirano (Venezia)
Laura Nanni, Roma
Carlo Nardi
Pina Natale, Roma
Silvana Natali, Mantova
Amalia Navoni, Milano
Nadia Neri
Gianni Novelli, Cipax, Roma
Alberto Pacelli
Emilia Pacelli, Orte (Viterbo)
Giuseppe Padovano, Foggia
Elio Pagani, Punto Pace di Pax Christi di Tradate (Varese)
Alma Paghera, Roncadelle (Brescia)
Gabriele Pagli, Fucecchio (Firenze)
Vittorio Pallotti
Gaia Pallottino, Roma
Marco Palombo
Edda Pando
Paola Panie', Torino
Giovanna Panigadi, Reggio Emilia
don Giacomo Panizza, Comunita' Progetto Sud, Lamezia Terme
Sergio Paronetto, presidente del Centro studi di Pax Christi Italia
Maria Luisa Paroni, Sabbioneta (Mantova)
Diego Passini, Comunita' cristiana di base di Bologna
Andrea Pastor, Milano
Maria Paola Patuelli, del Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna
Nicola Pavan, Mirano (Venezia)
Italo Pent, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Maria Speranza Perna, Napoli
Donato Perreca
Rosangela Pesenti
Emanuela Petrolati
Enrico Peyretti, Torino
Lino Picca, Scuola di Pace Nocera Inferiore (Salerno)
Cinzia Picchioni
Giampaolo Pierotti, Casalecchio di Reno (Bologna)
Francesca Piras, Alba (Cuneo)
p. Giorgio A. Pisano, Portici (Napoli)
Carlo Piazza, Verona
p. Giorgio A. Pisano
Alessandro Pizzi, Soriano nel Cimino (Viterbo)
Rocco Pompeo
Giuliano Pontara, Stoccolma
Daniela Maria Pozzi
Ettore Prattico
Carlo Presciuttini, Terni
Francesca Prevedello, Montebelluna (Treviso)
Anna Puglisi, Palermo
Alberto Quagliata, Roma
Pilar Quarzell Castel
Massimo Radice
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta', Moie di Maiolati (Ancona)
Marco Ramazzotti
Anna Rapaccioli
Mariella Ratti, La Spezia
Gianluigi Redaelli
Raffaella Riba, Giovanni Arusa, con Domitilla, Marilu' e Susanna Arusa, Cuneo
Maria Ricciardi Giannoni, Parma
Loredana Riccio
Monica Righini, Gualtieri (Reggio Emilia)
Maria Rinaldi, Castelmarte (Como)
Annamaria Rivera, Roma
Alessandra Romano, Battaglia Terme (Padova)
Roberto Romizi, Arezzo
Simona Ronchi Della Rocca, professor emerita, Universita' di Torino
Dina Rosa, Casalmaggiore (Cremona)
Antonella Rosetti, responsabile Casa delle Culture, Ravenna
Isa Rossano
Monica Rostoni, Villa Cortese (Milano)
p. Agostino Rota Martir, Pisa
Antonio Rotelli, Martina Franca (Taranto)
Cyrus Roustayan
Paola Rozzoni, dell'Associazione Comunita' Progetto Sud di Lamezia Terme
Patrizia Rubbiani, Modena
Romilda Saetta, Pistoia
Giorgio Saglietti
Luciana Salibra, Firenze
Mirko Salotti, Castelnuovo di Garfagnana (Lucca)
Donato Sampietro
Antonia Sani, Roma
Umberto Santino, Palermo
Maria Santo, Viterbo
Alessandro Santoro, prete delle Piagge (Firenze)
Mirna Saporetti, Ravenna
Maria Assunta Sarno
Pietro Sartorel, Brasile
Giovanni Sarubbi, Monteforte Irpino (Avellino)
Barbara Savardi Danesi
Luciano Scalettari
Manlio Schiavo, Bagheria (Palermo)
Andrea Sciuto
Lilia Sebastiani, Terni
Bruno Segre, Milano
Anna Serafini, Alessandria
Giorgio Silvani, Voghera (Pavia)
Maria Silvestrini
Peppe Sini, Viterbo
Andreina Siri, Savona
Ezio Smeriglio
Matteo Soccio, Vicenza
Andrea Spila, Traduttori per la Pace
Nico Staiti, Bologna
Enza Talciani, Roma
Marino Tambuscio, Vado Ligure
Sergio Tanzarella
Marco Taradash
Roberta Tarquini, Viterbo
Rosa Taschin, Ravenna
don Marco Tenderini, Lecco
Sandra Teroni, Firenze
Ada Tomasello, Viterbo
Marco Tombesi
Stefano Toppi, Roma
suor Giuliana Tosetto, suore della divina volonta'
Patricia Tough, Donne in nero, Bologna
Francesca Maria Traina
Anna Maria Trevisani, Cento (Ferrara)
Liana Trevisani
Anna Rita Trulli
Olga Turchetto, Treviso
Olivier Turquet
Laura Tussi
Mariangela Vairo, Alassio (Savona)
Mao Valpiana, Verona
Guido Vaudetto, Cremona
Isabella Vecoli
Elio Veltri, Pavia
Salvatore Venuleo
Donella Verdi, Firenze
Antonio Vermigli, Quarrata (Pistoia)
Guido Viale
Corinna Vicenzi, Capalbio (Grosseto)
Mario Villa, Brescia
Giulio Vittorangeli, Tuscania (Viterbo)
Giancarlo Zambelli, Boretto (Reggio Emilia)
Luciano Zambelli
Paola Zampa
Paolo Zanni, Modena
padre Alex Zanotelli
Luisa Zanotelli
Silvia Zaru
Patrizia Zerbini
Franca Zucalli, Roma
Ezio Zucconi Mazzini
Associazione "Amalipe Romano"
Associazione Centro di accoglienza e di promozione culturale "Ernesto Balducci" onlus, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Associazione culturale cittadinanza attiva e partecipazione, Barberino Tavarnelle (Firenze)
Associazione Ex Lavanderia, Roma
Associazione Idee di Futuro, Novara
Associazione Italia-Nicaragua, Livorno
Associazione Italia-Nicaragua, circolo di Viterbo
Associazione Italianisudamericani, Buenos Aires
Associazione per i Diritti Umani
Associazione "Un bambino per amico", Gualtieri (Reggio Emilia)
Assopace Palestina
Campagna "Balconi Salva Gente"
Casa per la Pace di Vicenza
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Centro Gandhi onlus
Centro internazionale Helder Camara onlus, Milano
Centro per la Pace e la Legalita' di Mirano (Venezia)
"Collettivo nonviolento uomo ambiente" della Bassa (Reggio Emilia)
Comunita' del Carmine di Voghera (Pavia)
Comunita' delle Piagge (Firenze)
Comunita' cristiana di base Viottoli di Pinerolo (Torino)
Donne in nero di Bologna
Donne in nero di Varese
Fondazione Centro Studi Doc, Verona
Gruppo Raab
Lega obiettori di coscienza - Casa per il disarmo di Verona
Movimento Nonviolento, Brescia
Movimento per la pace, Caserta
Noi Siamo Chiesa
Peacelink
rivista "Pretioperai"
Rete civica livornese contro la nuova normalita' della guerra
Rete Radie' Resch di Foggia
Rete Radie' Resch di Mogliano Veneto (Treviso)
Rete Radie' Resch di Quarrata (Pistoia)
Rete Radie' Resch di Treviso
Reti di pace - laboratorio Monteverde Roma
Tavolo per la pace, Monte Orfano Franciacorta Rovato (Brescia)
*
Per adesioni: centropacevt at gmail.com
Per scrivere direttamente al Presidente della Repubblica: dalla home page del sito www.quirinale.it cliccare sull'icona della busta postale in alto al centro e successivamente compilare il format.
10. REPETITA IUVANT. UN APPELLO ALL'ONU
Egregio Segretario Generale dell'Onu,
rivolgiamo a lei, e tramite lei anche al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un urgente appello ad intervenire nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
In particolare segnaliamo i seguenti crimini:
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana.
L'Onu, che ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, deve intervenire in difesa delle vittime dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, deve intervenire a sostegno dell'ordinamento giuridico costituzionale democratico italiano, deve intervenire per impedire che in Italia s'imponga il razzismo, l'anomia, la barbarie.
Cento anni fa in Italia nasceva il fascismo: averlo lungamente sottovalutato ai suoi esordi e negli anni successivi, ha poi provocato la piu' immane tragedia del XX secolo.
Non si commetta di nuovo lo stesso errore.
Si contrasti subito la criminale politica razzista e golpista del governo italiano.
Ci si opponga subito alle abominevoli violazioni dei diritti umani di cui essa consiste.
Ci si adoperi subito per difendere in Italia la democrazia, la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, la civile convivenza.
Nelle forme adeguate ed opportune, ma subito, senza esitazioni e senza ambiguita', l'Onu intervenga nei confronti del governo italiano per far cessare i crimini razzisti in corso.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
11. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
12. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI
L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.
13. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
14. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org
15. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Oswald Ducrot, Jean-Marie Schaeffer, Nouveau dictionnnaire encyclopedique des sciences du langage, Seuil, Paris 1972, 1995, pp. 832.
- Marie-Anne Lescourret, Emmanuel Levinas, Flammarion, Paris 1994, 1996, pp. 448.
*
Riedizioni
- Silvana Nitti, Lutero, Salerno, Roma 2017, Rcs, Milano 2019, pp. 528, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Cesare Pavese, Vita attraverso le lettere, Einaudi, Torino 1966, 2004, Rcs, Milano 2019, pp. XII + 306, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Musei
- Lucia Impelluso (a cura di), Gallerie dell'Accademia. Venezia, Il sole 24 ore - Electa, Milano 2005, pp. 160.
- Lucia Impelluso (a cura di), Metropolitan Museum of Art. New York, Il sole 24 ore - Electa, Milano 2005, pp. 160.
16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
17. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3459 del 26 luglio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
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