[Nonviolenza] Prendero' parte al digiuno del 3 luglio. Una lettera ad alcune persone amiche



PRENDERO' PARTE AL DIGIUNO DEL 3 LUGLIO. UNA LETTERA AD ALCUNE PERSONE AMICHE

Prendero' parte al digiuno del 3 luglio 2019 promosso dal movimento "digiuno di giustizia" che da un anno mensilmente convoca a questa testimonianza nonviolenta di umana solidarieta'.
Prendero' parte al digiuno in solidarieta' con le persone migranti che il governo italiano razzista e golpista non solo omette di soccorrere in mare negando loro approdo in porto sicuro, ma brutalmente perseguita con le mostruose misure di apartheid, filomafiose e filoschiaviste, criminali e criminogene, incostituzionali ed antigiuridiche, di cui il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" e' obbrobrioso compendio.
Prendero' parte al digiuno per contrastare il razzismo che nega l'umanita' di tutti gli esseri umani, il razzismo che nega l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, il razzismo che con il colonialismo e l'imperialismo e' una delle fondamentali matrici del totalitarismo che l'intera umanita' minaccia di distruzione, il razzismo che e' oggi scandalosamente, ignobilmente, scelleratamente al governo del nostro paese in flagrante violazione della Costituzione repubblicana democratica ed antifascista.
Prendero' parte al digiuno perche' sono un essere umano e riconosco l'umanita' di tutti gli esseri umani, e so che la mia dignita', liberta' e sicurezza si fonda sul riconoscimento della dignita', della liberta' e della sicurezza di ogni persona.
Il 3 luglio non potro' essere a Roma al corteo che da piazza San Pietro raggiungera' piazza Montecitorio ove si svolgera' un presidio nell'arco dell'intero pomeriggio, ma saro' unito nel digiuno alle persone che li' testimonieranno il primato dell'umanita' che salva le vite sulla disumanita' dei potenti che le vite distruggono.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Possa la giornata del 3 luglio 2019 segnare un punto di svolta: essere l'inizio della riscossa del popolo italiano e dell'umanita', ed avviare quell'insurrezione morale e civile nonviolenta che ottenga i seguenti risultati necessari e urgenti:
- la revoca di tutte le scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita';
- le dimissioni del governo razzista e golpista;
- che i ministri responsabili di crimini contro l'umanita' e di attentato contro la Costituzione siano finalmente processati e condannati per i loro delitti;
- che a tutti gli esseri umani in disperata fuga dall'orrore e dalla morte sia riconosciuto il diritto di giungere in salvo nel nostro paese e nel nostro continente con mezzi di trasporto legali e sicuri, pubblici e gratuiti;
- che a tutti gli esseri umani sia riconosciuto lo stesso diritto di muoversi liberamente nel mondo che ai cittadini italiani e degli altri paesi dell'Unione Europea e' gia' riconosciuto;
- che a tutte le persone che si trovano in Italia siano finalmente concretamente riconosciuti tutti i diritti sanciti dalla Costituzione dela Repubblica italiana, a cominciare dal diritto di voto: "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Prendero' parte, ed invito a prendere parte, al digiuno del 3 luglio.
Per comunicare con i promotori del "Digiuno di giustizia": digiunodigiustizia at hotmail.com
Allego in calce l'appello diffuso alcuni giorni fa da padre Alex Zanotelli.
La regola aurea del morale e civile condursi e': agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

Peppe Sini

Viterbo, 2 luglio 2019

Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com

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Allegato. Alex Zanotelli: "Un anno di digiuno di giustizia"
E' passato un anno da quando l'accorato appello di mons. Raffaele Nogaro, padre Alex Zanotelli, suor Rita Giaretta, don Alessandro Santoro della Comunita' delle Piagge, padre Giorgio Ghezzi e della Comunita' del Sacro Convento di Assisi dava inizio ad una staffetta fatta da persone singole, associazioni, gruppi spontanei, comunita' religiose che per un anno ha portato avanti un piccolo segno di protesta, indignazione e di richiamo alla coscienza di tutti gli uomini e le donne di buona volonta'.
"Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?" cosi' papa Francesco ci interpellava durante la messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della "Fortezza Europa".
E' il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma e' anche il naufragio dell'Europa, e dei suoi ideali di essere la "patria dei diritti umani". La Carta dell'Unione Europea afferma: "La dignita' umana e' inviolabile". Essa deve essere rispettata.
E' un crimine contro l'umanita', un'umanita' impoverita e disperata, perpetrato dall'opulenta Europa che rifiuta chi bussa alla sua porta.
[...] Anche l'Italia, decide ora di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle Ong ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salvera' i migranti, li riportera' nell'inferno che e' la Libia".
Dopo un anno queste parole sono amaramente ancora valide, e se da una parte il governo italiano ha inasprito le politiche dell'accoglienza e alimentato un clima di intolleranza con la propaganda della paura e dell'esclusione, e che nulla hanno a che vedere con la nostra cultura giuridica e con la nostra identita' europea, civile e cristiana, dall'altra si sono moltiplicate incredibilmente le voci di dissenso, di coraggiosa opposizione e di pacifica condanna, nonche' le testimonianze di disobbedienza civile per le quali e con le quali ancora oggi torniamo a digiunare.
Mercoledi' 3 luglio ci vedremo alle 13,30 davanti a Piazza San Pietro (inizio del colonnato di via della Conciliazione), e da li' proseguiremo fino a Piazza Montecitorio dove stabiliremo il nostro presidio dalle 15 alle 19.
Vi chiediamo, ora piu' che mai, di partecipare e di diffondere il nostro invito.
p. Alex Zanotelli, Movimento Digiuno di Giustizia

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