[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 229



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 229 del 28 maggio 2019

In questo numero:
1. Ricordata a Viterbo Maya Angelou nel quinto anniversario della scomparsa
2. Al Presidente della Repubblica un invito da Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli e molte altre persone di volonta' buona
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
5. Beppe Manni: "Fuori i barbari"
6. Papa Francesco: Intervento all'incontro "Climate change and new evidence from science, engineering, and policy"
7. Papa Francesco: Discorso ai partecipanti all'incontro promosso da Caritas Internationalis

1. MAESTRE. RICORDATA A VITERBO MAYA ANGELOU NEL QUINTO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Nel quinto anniversario della scomparsa, il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo ha ricordato Maya Angelou, illustre poetessa e militante per i diritti umani di tutti gli esseri umani deceduta il 28 maggio 2014.
Nel corso dell'incontro commemorativo sono state lette e commentate alcune sue poesie.
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Una breve notizia su Maya Angelou
Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la seguente breve notizia biografica: "Maya Angelou, nata Marguerite Ann Johnson (Saint Louis, 4 aprile 1928 - Winston-Salem, 28 maggio 2014), e' stata una poetessa, attrice e ballerina statunitense. Nell'arco di mezzo secolo ha pubblicato un'autobiografia divisa in sette parti, tre libri di saggistica e numerose raccolte di poesia, oltre a libri per bambini, drammi teatrali, sceneggiature e programmi televisivi. Ha ricevuto decine di premi e piu' di cinquanta lauree honoris causa. Maya Angelou e' celebre soprattutto per le sette autobiografie incentrate sulle sue esperienze adolescenziali e della prima maturita'. Con la prima autobiografia, Il canto del silenzio (1969, titolo originale: I Know Why the Caged Bird Sings), nella quale racconta la propria vita fino all'eta' di diciassette anni, ha incontrato un enorme successo e apprezzamento internazionale. Ragazza madre a diciassette anni, Angelou ha svolto i lavori piu' diversi, tra cui la tranviera, la cameriera, la cuoca, la mezzana, la prostituta, la spogliarellista, la ballerina, la cantante; ha fatto parte del cast dell'opera di George Gershwin "Porgy and Bess", la giornalista in Egitto e l'insegnante nel Ghana durante il periodo della decolonizzazione, la coordinatrice dell'associazione per i diritti civili Southern Christian Leadership Conference, la compositrice, la scrittrice, l'attrice, l'autrice, regista e produttrice di drammi teatrali e programmi televisivi. Dal 1982 e' stata docente alla Wake Forest University di Winston-Salem, nella Carolina del Nord, di cui detiene la cattedra Reynolds di primo professore a vita in studi americani. Attiva nel movimento per i diritti civili, ha lavorato a fianco di Malcolm X, conosciuto nel Ghana, e, dopo il suo assassinio, con Martin Luther King, Jr. Dagli anni Novanta ha partecipato a circa ottanta conferenze l'anno, attivita' che ha continuato a svolgere anche da ottantenne. Nel 1993 Maya Angelou ha declamato la sua poesia "On the Pulse of Morning" alla cerimonia di insediamento alla presidenza di Bill Clinton, in questo risultando il primo poeta a recitare un proprio testo all'inaugurazione presidenziale dai tempi in cui, nel 1961, Robert Frost lesse i propri versi durante l'insediamento di John F. Kennedy. Con Il canto del silenzio, Maya Angelou ha messo in piazza aspetti della propria vita privata, con una efficacia che l'ha portata ad esser ritenuta una portavoce sia delle istanze della popolazione afroamericana che delle donne nere, al punto che le sue opere vengono considerate un baluardo della cultura afroamericana. Benche' vi siano stati tentativi di bandire i suoi libri in alcune biblioteche statunitensi, le sue opere sono ampiamente studiate nelle scuole e negli atenei anche fuori degli Stati Uniti. Le opere piu' importanti di Angelou sono state etichettate come romanzi autobiografici, ma molti critici le considerano delle vere e proprie autobiografie. Maya Angelou ha compiuto un deliberato tentativo di opporsi alla struttura tipica dell'autobiografia, attraverso una messa in discussione, una rielaborazione e un accrescimento di questo genere letterario. I suoi libri sono incentrati su temi come il razzismo, l'identita', la famiglia e i viaggi. Nota soprattutto per le sue autobiografie, Angelou e' anche una poetessa affermata. Riguardo alla poesia, la critica e' divisa tra coloro che ritengono di poco conto i suoi versi e coloro che ritengono che i criteri tipici adottati nell'interpretazione stilistica della sua opera poetica siano inadeguati a valutarla, nella misura in cui la sua poesia si riallaccia in modo originale alla tradizione orale afroamericana di oratori quali Frederick Douglass, Martin Luther King, Jr. e Malcolm X. Di fatto, un'ampia attenzione critica alla sua opera in versi e' cominciata solo a partire dalla coinvolgente lettura di "On the Pulse of Morning" del 1993 durante l'insediamento del presidente Clinton, nonostante, fin dal 1971, abbia prodotto numerosi volumi di poesia con riscontro di vendite pari a quello delle autobiografie. Oltre alla copiosa mole di dottorati ricevuti dalle universita', Maya Angelou ha vinto numerosi premi letterari e per i diritti civili, onorificenze statali e di singoli gruppi di interesse. E' stata finalista, tra l'altro, del Premio Pulitzer per la poesia con la sua prima raccolta di versi Just Give Me a Cool Drink of Water 'fore I Diiie; ha ottenuto una nomination al Tony Award come migliore attrice non protagonista del dramma teatrale Look Away di Jerome Kilty (1973); ha vinto tre premi Grammy per il miglior album parlato. E' stata nominata due volte membro di comitati e commissioni della Presidenza degli Stati Uniti (1975-76 e 1977); le e' stata conferita la Medaglia nazionale delle arti dal Congresso nel 2000 e la Medaglia presidenziale della liberta' da Barack Obama nel 2011. In Italia sono usciti la raccolta di saggi Il semplice viaggio del cuore (1993, tit. or.: Wouldn't Take Nothing for My Journey Now), edito da Guanda nella traduzione di Laura Noulian nel 1994, e, per Frassinelli, i primi due volumi autobiografici Il canto del silenzio e Unitevi nel mio nome (1974, tit. or.: Gather Together in My Name), rispettivamente nel 1996 e nel 1999, entrambi nella traduzione di Maria Luisa Cantarelli. Oggi puo' essere considerata un'importante esponente per la difesa dei diritti civili e rilevante portavoce della cultura afroamericana. Maya Angelou muore nel 2014 ed il suo corpo e' stato cremato".
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Qui e adesso ricordando Maya Angelou
Qui e adesso ricordando Maya Angelou ancora una volta denunciamo la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Qui e adesso ricordando Maya Angelou ancora una volta esprimiamo pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita' con il mostruoso "decreto sicurezza della razza".
Qui e adesso ricordando Maya Angelou ancora una volta esprimiamo il nostro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Qui e adesso ricordando Maya Angelou ancora una volta riaffermiamo il dovere di opporci al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarci in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Qui e adesso ricordando Maya Angelou condividiamo gli appelli all'Unione Europea, al Consiglio d'Europa ed all'Onu affinche' intervengano nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Qui e adesso ricordando Maya Angelou condividiamo l'appello al Presidente della Repubblica promosso da Lidia Menapace, da padre Alex Zanotelli e da numerose altre persone per un intervento che faccia cessare l'ecatombe in corso nel Mediterraneo.
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Anche alla scuola e nel ricordo di Maya Angelou la nonviolenza e' in cammino.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

2. INIZIATIVE. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA UN INVITO DA LIDIA MENAPACE, PADRE ALEX ZANOTELLI E MOLTE ALTRE PERSONE DI VOLONTA' BUONA

La partigiana, femminista e senatrice emerita Lidia Menapace, padre Alex Zanotelli, missionario comboniano, e tante altre persone di volonta' buona e varie associazioni di solidarieta' chiedono al Presidente della Repubblica di intervenire per far cessare l'ecatombe nel Mediterraneo.
Di seguito il testo dell'appello e le prime adesioni.
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Egregio Presidente della Repubblica,
fermi l'ecatombe in corso nel Mediterraneo richiamando il governo al dovere di soccorrere i naufraghi, di salvare le vite umane in pericolo.
E' il governo italiano, che da un anno sta facendo di tutto per impedire che i naufraghi siano soccorsi e recati in salvo nel nostro paese, il primo responsabile della mattanza di esseri umani nel Mediterraneo: potrebbe salvarli tutti, ed invece decide di farli morire.
Chiunque lo vede, chiunque lo sa. Tacere significa essere complici di un immane massacro.
Lei e' il Presidente della Repubblica, il primo magistrato del nostro paese: nelle forme previste dall'ordinamento, nel pieno adempimento dei suoi doveri istituzionali, intervenga per far cessare la strage, intervenga per impedire altre morti di esseri umani innocenti ed inermi.
Dal profondo del cuore la preghiamo.
Augurandole ogni bene,
Paolo Adomi, Firenze
Gianfranco Aldrovandi, Guastalla (Reggio Emilia)
Paola Alforno, Carde' (Cuneo)
Rocco Altieri, Pisa
Maria Giulia Amadasi
Nadia Amaroli, Bologna
Ferdinando Aranci, Librerie Silvio D'Amico, Roma
Pier Giuseppe Arcangeli, Viterbo
Monica Ascanelli, Ferrara
Anna Atti, Parma
Franco Avati, Verona
Luciano Bagoli
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, Imola (Bologna)
Marco Barbieri, Collesalvetti (Livorno)
Giuseppe Barone
Bruno Bellerate, Rocca di Papa (Roma)
Remo Bellesia, Rolo (Reggio Emilia)
Walter Beltrame, Maser (Treviso)
Pietro Benedetti, Tuscania (Viterbo)
Gabriella Bentivoglio, Macerata
Marilena Bertini, presidente Comitato Collaborazione Medica
Mariaxaveria Bertola, Alba (Cuneo)
Mariateresa Bertoldi, Incisa Valdarno (Firenze)
Cecilia Bevicini, Firenze
Moreno Biagioni, Firenze
Ines Biemmi
Sauro Bigelli, Mondavio (Pesaro e Urbino)
Mauro Bigi, sindaco di Vezzano sul Crostolo (Reggio Emilia)
Marino Bisso, Rete Nobavaglio
Giuliana Bonosi, Firenze
Adriano Borchi
Franco Borghi, Cento (Ferrara)
Tina Borgogni Incoccia
Cesare Borrometi, Ragusa
Anna Bravo
don Roberto Briolotti, Pavia
Valentina Bruno
Giuseppe Bruzzone
Antonio Buono, Napoli
Silvia Burzio, Sori (Genova)
Maria Teresa Cacciari, Bologna
Giuseppe Callegari, Grazie di Curtatone (Mantova)
Dario Cambiano, Torino
Carlo Maria Cananzi, Napoli
Franco Capelli, Voghera (Pavia)
Francesco Domenico Capizzi, Bologna
Maria Agnese Cardini, Rignano sull'Arno (Firenze)
Alberto Caroncini, Udine
Claudio Carrara, del Mir di Padova
Chiara Casella, Travo (Piacenza)
Paola Cavallari, Bologna
Chiara Cavallaro, Roma
Marianna Cavalli, Brescia
Andrea Cecconi, Fondazione Ernesto Balducci
Fiorentina Charrier
Adriana Chemello, Vicenza
Anna Chiappini
Raimondo Chiricozzi
Stefano Ciccone, Roma
Giorgio Cingolani, Pino Torinese
Maria Paola Clarini, Roma
Ornella Clementi
Giancarla Codrignani
Raya Cohen
Matilde Consoli, Bagheria (Palermo)
Antonio Corbeletti, Voghera (Pavia)
Lucia Corbo, Roma
Alessandro Cortesi op, Pistoia
Nicoletta Crocella
Anna Maria Dal Lago
Augusto Dalmasso, Alba (Cuneo)
Roberto Dati
Lucia Davico, Alba (Cuneo)
Maria De Carli
Vincenzo De Florio
Marcella Delle Donne
Adriana De Mitri, Lecce
Giorgio Demurtas
Marcella Denegri
Ivano Di Cerbo
Giustina Diligenza, Arzano (Napoli)
Mario Di Marco, Viterbo
don Pierluigi Di Piazza, parrocchia di San Michele Arcangelo, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Gabriele Di Tonno
Angela Dogliotti
Ugo Donato, La Spezia
Roberto Escobar, Milano
Eva Esposito, Napoli
Lucia Evangelisti
Nica Fabozzi de Maio, Pozzuoli (Napoli)
Sergio Falcone, Roma
Franco Fantozzi, Capannori (Lucca)
Beniamino Favaro, Mogliano Veneto
Biagio Favaro', Palermo
Laura Favro Bertrando, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Giordana Ferron
don Roberto Fiorini, Mantova
Elisabetta Flick, Roma
Giordana Fochi
Lorena Fornasir
Gloria Frittelli Aziz, Firenze
Nicola Froggio Francica
Elena Gajani Monguzzi, Macerata
Giuseppe Gallelli, Cecina (Livorno)
Lanfranco Genito, WeBottega per la Pace, Napoli
Mauro Gentilini, Roma
Giuseppina Giacomazzi, Roma
Maria Laura Giannini
Maria Gianotti
Pasqualina Gilardi, Castiglione Torinese
Rosa Maria Giolitti, Roma
Daniela Giordano, Roma
Laura Giuffrida, Messina
Manuela Giugni, Rete antirazzista, Firenze
Margherita Granero
Raffaella Gritti
Andrea Indellicati
Chiara Ingrao
Vincenzo Iorio
Silvio Lancisi, Pian di Sco' (Arezzo)
Monica Lanfranco
Renata La Rovere, Donne in nero, Napoli
Raniero La Valle
Massimo Lazzarino, Pinerolo (Torino)
Antonella Litta
Alfredo Llana, Buenos Aires
Giampietro Lodi Rizzini, Sabbioneta (Mantova)
Pierpaolo Loi, Monserrato (Cagliari)
Giacomo Lombardo, sindaco di Ostana (Cuneo)
Edoardo Longobardi
Eugenio Longoni, Monza
Andrea Lopes Pegna
Irene Lopez, Milano
Daniele Lugli, Ferrara
Linda Maggiori
Silvana Magni, Varese
Alessandra Mambelli, Pax Christi, Ferrara
Gianfranco Mammone, Chiaravalle Centrale (Catanzaro)
Isabella Manara, Pistoia
Giovanni Mandorino
Matteo Marabini
Beppe Marasso
Angela Marchini
Luisa Marchini
Alessandro Marescotti, Taranto
Nello Margiotta
Carlo Alberto Mari
Ornella Martella, Roma
Gian Marco Martignoni, Varese
Giuliana Martirani, Napoli
Domenico Massano, Asti
Domenico Matarozzo
Vittorio Mazzone
Clementina Mazzucco, Rivoli (Torino)
Lidia Menapace
Dario Mencagli, Tuscania (Viterbo)
Maurizio Meschino, Roma
p. Carmine Miccoli, Lanciano
Sara Michieletto
Roberto Mina
Francesca Moccagatta, Firenze
Gianfranco Monaca, Asti
Cristina Mondini, Ala (Trento)
Pierantonio Montecucco, Voghera (Pavia)
Luisa Morgantini
Annamaria Mori, Senigallia (Ancona)
Rosangela Mura
Demir Mustafa
Anna Nacci, Ostuni (Brindisi)
Grazia Naletto, Lunaria, Roma
Laura Nanni, Roma
Pina Natale, Roma
Silvana Natali, Mantova
Amalia Navoni, Milano
Gianni Novelli, Cipax, Roma
Emilia Pacelli, Orte (Viterbo)
Giuseppe Padovano, Foggia
Elio Pagani, Punto Pace di Pax Christi di Tradate (Varese)
Vittorio Pallotti
Gaia Pallottino, Roma
Marco Palombo
Edda Pando
Paola Panie', Torino
Sergio Paronetto, presidente del Centro studi di Pax Christi Italia
Maria Luisa Paroni, Sabbioneta (Mantova)
Diego Passini, Comunita' cristiana di base di Bologna
Maria Paola Patuelli, del Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna
Italo Pent, Sant'Antonino di Susa (Torino)
Maria Speranza Perna, Napoli
Donato Perreca
Enrico Peyretti, Torino
Cinzia Picchioni
Giampaolo Pierotti, Casalecchio di Reno (Bologna)
Francesca Piras, Alba (Cuneo)
p. Giorgio A. Pisano, Portici (Napoli)
Carlo Piazza, Verona
Alessandro Pizzi, Soriano nel Cimino (Viterbo)
Rocco Pompeo
Giuliano Pontara, Stoccolma
Ettore Prattico
Carlo Presciuttini, Terni
Anna Puglisi, Palermo
Alberto Quagliata, Roma
Pilar Quarzell Castel
Massimo Radice
Marco Ramazzotti
Mariella Ratti, La Spezia
Gianluigi Redaelli
Maria Ricciardi Giannoni, Parma
Monica Righini, Gualtieri (Reggio Emilia)
Annamaria Rivera, Roma
Alessandra Romano, Battaglia Terme (Padova)
Roberto Romizi, Arezzo
Dina Rosa, Casalmaggiore (Cremona)
Monica Rostoni, Villa Cortese (Milano)
p. Agostino Rota Martir, Pisa
Patrizia Rubbiani, Modena
Romilda Saetta, Pistoia
Luciana Salibra, Firenze
Donato Sampietro
Antonia Sani, Roma
Umberto Santino, Palermo
Maria Santo, Viterbo
Alessandro Santoro, prete delle Piagge (Firenze)
Giovanni Sarubbi, Monteforte Irpino (Avellino)
Barbara Savardi Danesi
Luciano Scalettari
Manlio Schiavo, Bagheria (Palermo)
Lilia Sebastiani, Terni
Bruno Segre
Anna Serafini, Alessandria
Giorgio Silvani, Voghera (Pavia)
Peppe Sini, Viterbo
Andreina Siri, Savona
Ezio Smeriglio
Andrea Spila, Traduttori per la Pace
Marino Tambuscio, Vado Ligure
Sergio Tanzarella
Roberta Tarquini, Viterbo
don Marco Tenderini, Lecco
Sandra Teroni, Firenze
Ada Tomasello, Viterbo
Stefano Toppi, Roma
Anna Maria Trevisani, Cento (Ferrara)
Anna Rita Trulli
Olga Turchetto, Treviso
Olivier Turquet
Laura Tussi
Mariangela Vairo, Alassio (Savona)
Mao Valpiana, Verona
Isabella Vecoli
Elio Veltri, Pavia
Donella Verdi, Firenze
Antonio Vermigli, Quarrata (Pistoia)
Guido Viale
Corinna Vicenzi, Capalbio (Grosseto)
Giulio Vittorangeli, Tuscania (Viterbo)
Giancarlo Zambelli, Boretto (Reggio Emilia)
Paola Zampa
Paolo Zanni, Modena
padre Alex Zanotelli
Luisa Zanotelli
Silvia Zaru
Patrizia Zerbini
Franca Zucalli, Roma
Associazione "Amalipe Romano"
Associazione Centro di accoglienza e di promozione culturale "Ernesto Balducci" onlus, Zugliano, Pozzuolo del Friuli
Associazione Ex Lavanderia, Roma
Associazione Italia-Nicaragua, Livorno
Associazione Italia-Nicaragua, circolo di Viterbo
Associazione Italianisudamericani, Buenos Aires
Associazione "Un bambino per amico", Gualtieri (Reggio Emilia)
Assopace Palestina
Campagna "Balconi Salva Gente"
"Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo
Centro Gandhi onlus
"Collettivo nonviolento uomo ambiente" della Bassa (Reggio Emilia)
Comunita' del Carmine di Voghera (Pavia)
Comunita' delle Piagge (Firenze)
Comunita' cristiana di base Viottoli di Pinerolo (Torino)
Donne in nero di Varese
Gruppo Raab
Lega obiettori di coscienza - Casa del disarmo di Verona
Peacelink
rivista "Pretioperai"
Rete civica livornese contro la nuova normalita' della guerra
Rete Radie' Resch di Foggia
Rete Radie' Resch di Mogliano Veneto (Treviso)
Rete Radie' Resch di Quarrata (Pistoia)
Rete Radie' Resch di Treviso
Tavolo per la pace, Monte Orfano Franciacorta Rovato (Brescia)
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Per adesioni: centropacevt at gmail.com
Per scrivere direttamente al Presidente della Repubblica: dalla home page del sito www.quirinale.it cliccare sull'icona della busta postale in alto al centro e successivamente compilare il format.

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

4. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

5. RIFLESSIONE. BEPPE MANNI: "FUORI I BARBARI"
[Riceviamo e diffondiamo il seguente intervento di Beppe Manni originariamente apparso sulla "Gazzetta di Modena" il 22 maggio 2019]

La sede dei Vigili Urbani di Mirandola e' stata incendiata: due morti e due feriti gravi. Sembra che sia stato un attentato. Si pensa che l'autore fosse un marocchino. Da subito una risposta "Abbiamo fatto bene a chiudere i porti e a blindare le frontiere". Forse si deve fare un'altra riflessione e proporre un altro tipo di risposta. Il primo e secondo decreto (in via di approvazione) sulla sicurezza sembra avere rassicurato i milioni di cittadini che sollecitati dagli allarmismi di una certa politica si chiudono in casa e temono gli immigrati. Causa i nuovi decreti ministeriali (il mancato finanziamento di molte cooperative, nuove regole per i permessi ecc.) molti giovani stranieri che studiano italiano e che attraverso un lavoro cercano di inserirsi,  si trovano sulla strada, senza casa senza lavoro. Senza permesso di soggiorno, diventano ipso facto degli irregolari. Senza punti di riferimento. Come reagiranno?
Noi siamo ormai abituati ad incontrare giovanottoni alle porte dei supermercati e delle chiese che salutano sorridenti ed ossequiosi e poi protendono la mano per un'elemosina. Ma cosa stanno pensando dentro di loro? Cosa covano nel profondo del loro cuore? E' possibile che possa scoppiare la rabbia. Si sentono emarginati, si rifiuta loro un alloggio anche se hanno un lavoro. Le amministrazioni e le aziende non trovano per loro un posto. Sono soli, maschi, celibi. Forti e senza nulla da perdere. Per molti la solitudine e il disprezzo li porta alla depressione e in alcuni casi al suicidio. Altri scenari si prospettano: il primo e' la microcriminalita', lo scippo e i furti. Poi la rapina e lo smercio di droga. O la violenza con attentati e infine una possibile organizzazione pericolosa.
La risposta piu' semplice e "animale", dettata dalla paura, e' la chiusura delle frontiere, la ghettizzazione e l'espulsione, l'aumento delle forze della polizia e l'allargamento delle carceri, la blindatura delle case e la vendita di armi. Ma c'e' un'altra risposta non solo piu' umana ma piu' vincente. L'inclusione attraverso un'informazione oggettiva sul numero di immigrati e sui lavori rifiutati dagli italiani e che solo gli stranieri stanno facendo: in agricoltura, fabbriche, edilizia e badanza. Poi con politiche che prevedano, in collaborazione con cooperative e volontariato, scuole di italiano, preparazione professionale, ricerca di posti di lavoro e di appartamenti. Maggiori risorse per le scuole, per l'integrazione dei bimbi e delle famiglie straniere. Collegamenti stabili con le organizzazioni religiose e culturali degli stranieri (una collaborazione che diventa anche controllo). Solo cosi' si potra' sperare in una citta' piu' sicura e vivibile.
"Fuori i barbari" gridava papa Giulio II contro i francesi nel 1511 quando andava all'assalto delle mura di Mirandola, brandendo la spada e il crocefisso (non il rosario troppo ingombrante). Non ha funzionato anzi scateno' una serie di guerre delle quali l'Italia non si e' piu' ripresa.

6. DOCUMENTAZIONE. PAPA FRANCESCO: INTERVENTO ALL'INCONTRO "CLIMATE CHANGE AND NEW EVIDENCE FROM SCIENCE, ENGINEERING, AND POLICY"
[Discorso tenuto nella Casina Pio IV il 27 maggio 2019]

Illustri Signori e Signore,
saluto cordialmente ciascuno di voi oggi qui presenti: il Presidente dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e i Ministri delle Finanze di diverse Nazioni. Vi sono grato per essere venuti in Vaticano, a discutere di un argomento di grande importanza per l'umanita' e per l'intero creato. Nel nostro tempo sembra che i profitti e le perdite siano maggiormente considerati di quanto non lo siano le vite e le morti, e nel quale al patrimonio netto di un'azienda viene data la precedenza sul valore infinito dell'umanita'. Voi oggi siete qui per riflettere su come rimediare a questa profonda crisi causata da una confusione dei nostri conti morali con i nostri conti finanziari. Voi siete qui per aiutare a fermare una crisi che sta conducendo il mondo verso il disastro.
L'attuale interdipendenza globale ci obbliga a pensare al mondo come fosse un unicum con un piano comune (cfr Enc. Laudato si', 164). Nel 2015 le Nazioni del mondo si sono unite consensualmente attorno a due importanti Accordi: quello degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e quello sul Clima nella COP21 di Parigi. E' vostra responsabilita', come leader finanziari delle vostre Nazioni, perseguire e stimolare ad azioni volte a raggiungere gli obiettivi che i vostri Governi hanno adottato quattro anni fa per il bene dell'umanita' di oggi e del futuro. Questa e' un'impresa fondamentale. Dobbiamo raggiungere cio' che abbiamo concordato, perche' la sopravvivenza e il benessere dipendono da questo.
I segni oggi non sono buoni. Gli investimenti in combustibili fossili continuano a crescere, nonostante gli scienziati ci dicano che i combustibili fossili devono rimanere nel sottosuolo. L'Agenzia Internazionale per l'Energia ha recentemente riferito che gli investimenti in energia pulita sono nuovamente diminuiti per il secondo anno consecutivo, sebbene gli esperti abbiano piu' volte segnalato i vantaggi sull'ambiente umano derivanti dall'energia pulita proveniente dal vento, dal sole e dall'acqua. Noi continuiamo a camminare su strade vecchie perche' siamo intrappolati dalla nostra cattiva contabilita' e dalla corruzione di interessi acquisiti. Noi continuiamo a considerare e contare come profitto quello che minaccia la nostra stessa sopravvivenza.
Le conseguenze dell'inazione globale sono sorprendenti. Circa due settimane fa, alcuni centri di ricerca scientifica hanno registrato che la concentrazione di diossido di carbonio nell'atmosfera, tra le cause principali del riscaldamento globale legate ad attivita' umane, ha raggiunto le 415 parti per milione, il piu' elevato livello mai registrato. In giro per il mondo vediamo ondate di calore, siccita', incendi boschivi, inondazioni ed altri eventi meteorologici estremi, innalzamento dei livelli del mare, emersione di malattie e di ulteriori problemi che sono solo un duro avvertimento di qualcosa di molto peggio che potrebbe essere in arrivo, a meno che non si agisca e non si agisca con urgenza.
Oggi, durante il vostro incontro, avete ascoltato le parole di insigni climatologi ed esperti. Il loro messaggio e' stato chiaro e urgente. Dobbiamo agire con decisione per porre fine alle emissioni di gas serra entro la meta' del secolo al piu' tardi e fare anche di piu'. Le concentrazioni di diossido di carbonio devono diminuire in modo significativo al fine di assicurare la sicurezza della nostra casa comune. Avete anche ascoltato che questo puo' essere ottenuto a basso costo usando energia pulita e migliorando l'efficienza energetica.
Questa e' l'indicazione della ragione, la base per la nostra azione comune. Decidiamo pertanto di lavorare insieme per questi fini:
- che apprezziamo cio' che e' importante, non cio' che e' superfluo;
- che correggiamo i nostri conti nazionali e i conti dei nostri "affari", in modo tale da non perseguire piu' quelle attivita' che stanno distruggendo il nostro pianeta;
- che poniamo termine alla dipendenza globale dai combustibili fossili;
- che apriamo un nuovo capitolo di energia pulita e sicura, che ad esempio utilizzi risorse rinnovabili come il vento, il sole e l'acqua;
- soprattutto, che agiamo con prudenza e responsabilita' nelle nostre economie per venire realmente incontro alle necessita' umane, per promuovere la dignita' umana, per aiutare i poveri, e per liberarci dall'idolatria del denaro che crea cosi' tante sofferenze.
Voi siete i responsabili delle finanze dei vostri Paesi, che tenete i libri contabili per conto dei vostri rispettivi Governi. In primo luogo, pero', dobbiamo riconoscere il "libro mastro" della vita stessa, della dignita' umana, della sopravvivenza, perche' quale vantaggio ha un uomo se guadagna il mondo intero e poi perde la propria vita? (cfr Mc 8,38). Si', noi siamo di fronte ad una materia di calcolo, il calcolo di salvare il nostro mondo dall'indifferenza e dall'idolatria del denaro. Questo e' cio' che Gesu' intendeva quando ci disse che i poveri in spirito sono beati perche' ad essi appartiene il Regno dei Cieli (cfr Mt 5,3).
Auspico che, in qualita' di amministratori delle finanze del mondo, vi poniate d'accordo su un piano comune, che sia in armonia con la scienza del clima, con la nuova ingegneria dell'energia pulita e anzitutto con l'etica della dignita' umana. Vi esorto a chiedere ai vostri colleghi Ministri delle Finanze di tutto il mondo di unire i vostri sforzi e i vostri piani. Possa il vostro lavoro con gli scienziati e i tecnici e con i popoli delle vostre Nazioni, specialmente con i piu' poveri, raggiungere gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile e dell'Accordo di Parigi sul Clima.
Una volta che il piano comune sia concordato dai vostri Governi, spero che possiamo nuovamente incontrarci, per ringraziare Dio per la sua misericordia che ci consente di correggere il nostro cammino prima che sia troppo tardi. Il tempo e' essenziale. Attendiamo la vostra decisiva azione per il bene di tutta l'umanita'.
Con questi pensieri, di nuovo vi esprimo la mia gratitudine e invoco su tutti voi abbondanti benedizioni divine. Grazie!

7. DOCUMENTAZIONE. PAPA FRANCESCO: DISCORSO AI PARTECIPANTI ALL'INCONTRO PROMOSSO DA CARITAS INTERNATIONALIS
[Discorso tenuto nella Sala Clementina il 27 maggio 2019]

Signori Cardinali,
venerati Fratelli nell'Episcopato e nel Sacerdozio,
cari fratelli e sorelle,
sono lieto di avere questa opportunita' di incontrarvi in occasione della vostra XXI Assemblea Generale. Ringrazio il Cardinale Tagle per le parole che mi ha indirizzato e rivolgo un cordiale saluto a tutti voi, alla grande famiglia della Caritas e a quanti nei vostri rispettivi Paesi si impegnano nel servizio della carita'.
In questi giorni, provenendo da ogni parte del mondo, avete vissuto un momento significativo nella vita della Confederazione, finalizzato non solo ad adempiere ai doveri statutari, ma anche a rafforzare i vincoli di comunione reciproca nell'adesione al successore di Pietro, a motivo dello speciale legame esistente tra la vostra organizzazione e la Sede Apostolica. Infatti, San Giovanni Paolo II volle conferire a  Caritas Internationalis la personalita' giuridica canonica pubblica, chiamandovi a condividere la missione stessa della Chiesa nel servizio della carita'.
Oggi vorrei soffermarmi a riflettere brevemente con voi su tre parole-chiave:  carita', sviluppo integrale e comunione.
Considerata la missione che la Caritas e' chiamata a svolgere nella Chiesa, e' importante tornare sempre a riflettere assieme sul significato della stessa parola carita'. La carita' non e' una sterile prestazione oppure un semplice obolo da devolvere per mettere a tacere la nostra coscienza. Quello che non dobbiamo mai dimenticare e' che la carita' ha la sua origine e la sua essenza in Dio stesso (cfr Gv 4,8); la carita' e' l'abbraccio di Dio nostro Padre ad ogni uomo, in modo particolare agli ultimi e ai sofferenti, i quali occupano nel suo cuore un posto preferenziale. Se guardassimo alla carita' come a una prestazione, la Chiesa diventerebbe un'agenzia umanitaria e il servizio della carita' un suo "reparto logistico". Ma la Chiesa non e' nulla di tutto questo, e' qualcosa di diverso e di molto piu' grande: e', in Cristo, il segno e lo strumento dell'amore di Dio per l'umanita' e per tutto il creato, nostra casa comune.
La seconda parola e' sviluppo integrale. Nel servizio della carita' e' in gioco la visione dell'uomo, la quale non puo' ridursi a un solo aspetto ma coinvolge tutto l'essere umano in quanto figlio di Dio, creato a sua immagine. I poveri sono anzitutto persone, e nei loro volti si cela quello di Cristo stesso. Essi sono sua carne, segni del suo corpo crocifisso, e noi abbiamo il dovere di raggiungerli anche nelle periferie piu' estreme e nei sotterranei della storia con la delicatezza e la tenerezza della Madre Chiesa. Dobbiamo puntare alla promozione di tutto l'uomo e di tutti gli uomini affinche' siano autori e protagonisti del proprio progresso (cfr S. Paolo VI, Enc. Populorum progressio, 34). Il servizio della carita' deve, pertanto, scegliere la logica dello sviluppo integrale come antidoto alla cultura dello scarto e dell'indifferenza. E rivolgendomi a voi, che siete la Caritas, voglio ribadire che "la peggiore discriminazione di cui soffrono i poveri e' la mancanza di attenzione spirituale" (Esort. ap. Evangelii gaudium, 200). Voi lo sapete bene: la grandissima parte dei poveri "possiede una speciale apertura alla fede; hanno bisogno di Dio e non possiamo tralasciare di offrire loro la sua amicizia, la sua benedizione, la sua Parola, la celebrazione dei Sacramenti e la proposta di un cammino di crescita e di maturazione nella fede" (ibid.). Pertanto, come ci insegna anche l'esempio dei Santi e delle Sante della carita', "l'opzione preferenziale per i poveri deve tradursi principalmente in un'attenzione religiosa privilegiata e prioritaria" (ibid.).
La terza parola e' comunione, che e' centrale nella Chiesa, definisce la sua essenza. La comunione ecclesiale nasce dall'incontro con il Figlio di Dio, Gesu' Cristo, che, mediante l'annuncio della Chiesa, raggiunge gli uomini e crea comunione con Lui stesso e con il Padre e lo Spirito Santo (cfr 1 Gv  1,3). E' la comunione in Cristo e nella Chiesa che anima, accompagna, sostiene il servizio della carita' sia nelle comunita' stesse sia nelle situazioni di emergenza in tutto il mondo. In questo modo, la diakonia della carita' diventa strumento visibile di comunione nella Chiesa (cfr Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 4). Per questo, come Confederazione siete accompagnati dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che ringrazio per il lavoro che svolge ordinariamente e, in particolare, per il sostegno alla missione ecclesiale di Caritas Internationalis. Ho detto che siete accompagnati: non siete "sotto".
Riprendendo questi tre aspetti fondamentali per vivere nella Caritas, ossia la carita', lo sviluppo integrale e la comunione, vorrei esortarvi a viverli con stile di poverta', di gratuita' e di umilta'.
Non si puo' vivere la carita' senza avere relazioni interpersonali con i poveri: vivere con i poveri e per i poveri. I poveri non sono numeri ma persone. Perche' vivendo con i poveri impariamo a praticare la carita' con lo spirito di poverta', impariamo che la carita' e' condivisione. In realta', non solo la carita' che non arriva alla tasca risulta una falsa carita', ma la carita' che non coinvolge il cuore, l'anima e tutto il nostro essere e' un'idea di carita' ancora non realizzata.
Occorre essere sempre attenti a non cadere nella tentazione di vivere una carita' ipocrita o ingannatrice, una carita' identificata con l'elemosina, con la beneficienza, oppure come "pillola calmante" per le nostre inquiete coscienze. Ecco perche' si deve evitare di assimilare l'operato della carita' con l'efficacia filantropica o con l'efficienza pianificatrice oppure con l'esagerata ed effervescente organizzazione.
Essendo la carita' la piu' ambita delle virtu' alla quale l'uomo possa aspirare per poter imitare Dio, risulta scandaloso vedere operatori di carita' che la trasformano in business: parlano tanto della carita' ma vivono nel lusso o nella dissipazione oppure organizzano Forum sulla carita' sprecando inutilmente tanto denaro. Fa molto male constatare che alcuni operatori di carita' si trasformano in funzionari e burocrati.
Ecco perche' vorrei ribadire che la carita' non e' un'idea o un pio sentimento, ma e' l'incontro esperienziale con Cristo; e' il voler vivere con il cuore di Dio che non ci chiede di avere verso i poveri un generico amore, affetto, solidarieta', ecc., ma di incontrare in loro Lui stesso (cfr Mt 25,31-46), con lo stile di poverta'.
Cari amici, vi ringrazio, a nome di tutta la Chiesa, per quello che fate con e per tanti fratelli e sorelle che fanno fatica, che sono lasciati ai margini, che sono oppressi dalle schiavitu' dei nostri giorni, e vi incoraggio ad andare avanti! Possiate tutti voi, in comunione con le comunita' ecclesiali a cui appartenete e di cui siete espressione, continuare a dare con gioia il vostro contributo perche' cresca nel mondo il Regno di Dio, Regno di giustizia, di amore e di pace. Vi nutra e vi illumini sempre il Vangelo, e vi guidi l'insegnamento e la cura pastorale della madre Chiesa.
Che il Signore vi benedica e la Madonna vi custodisca. E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie.

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 229 del 28 maggio 2019
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