[Nonviolenza] Telegrammi. 3386



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3386 del 14 maggio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Un crimine contro l'umanita'
2. Alle elezioni amministrative ed europee non un voto ai partiti razzisti
3. Alle persone di volonta' buona una proposta di appello all'Onu (con una bozza di testo ed alcuni indirizzi utili)
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
6. Burbanzio Malvolenti: Settanta estratti danteschi
7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
9. Maria G. Di Rienzo (a cura di): Manuale per l'azione diretta nonviolenta (parte terza)
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. L'ORA. UN CRIMINE CONTRO L'UMANITA'

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Opporsi al razzismo.
Restare umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.

2. REPETITA IUVANT. ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE NON UN VOTO AI PARTITI RAZZISTI

Alle elezioni amministrative ed europee non un voto ai partiti razzisti.
Non un voto ai partiti del governo razzista e golpista.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Non un voto ai partiti del governo colpevole della conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Non un voto ai partiti del governo colpevole di sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Non un voto ai partiti del governo colpevole di violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
Non un voto ai partiti del governo razzista e golpista.
Alle elezioni amministrative ed europee non un voto ai partiti razzisti.

3. REPETITA IUVANT. ALLE PERSONE DI VOLONTA' BUONA UNA PROPOSTA DI APPELLO ALL'ONU (CON UNA BOZZA DI TESTO ED ALCUNI INDIRIZZI UTILI)

Carissime amiche e carissimi amici, gentili signore e gentili signori,
vi scriviamo per proporvi di scrivere lettere all'Onu affinche' intervenga al piu' presto nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
Di seguito trascriviamo una bozza di lettera che potete utilizzare tal quale o variare come meglio riterrete.
Ancora sotto indichiamo alcuni indirizzi utili cui inviarla.
E' ovvio che scrivere all'Onu per chiederne l'intervento non puo' sostituire altre forme di impegno contro il razzismo e in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ma e' altrettanto evidente che un adeguato intervento dell'Onu potrebbe contribuire in misura decisiva a contrastare la folle violenza razzista del governo in carica, e soprattutto potrebbe contribuire a salvare tante vite umane che quella folle violenza razzista sta mettendo o abbandonando o ricacciando nel piu' estremo pericolo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Fin d'ora vi ringraziamo per quanto vorrete fare.
*
Bozza di lettera
Egregio Segretario Generale dell'Onu,
rivolgiamo a lei, e tramite lei anche al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un urgente appello ad intervenire nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
In particolare segnaliamo i seguenti crimini:
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana.
L'Onu, che ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, deve intervenire in difesa delle vittime dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, deve intervenire a sostegno dell'ordinamento giuridico costituzionale democratico italiano, deve intervenire per impedire che in Italia s'imponga il razzismo, l'anomia, la barbarie.
Cento anni fa in Italia nasceva il fascismo: averlo lungamente sottovalutato ai suoi esordi e negli anni successivi, ha poi provocato la piu' immane tragedia del XX secolo.
Non si commetta di nuovo lo stesso errore.
Si contrasti subito la criminale politica razzista e golpista del governo italiano.
Ci si opponga subito alle abominevoli violazioni dei diritti umani di cui essa consiste.
Ci si adoperi subito per difendere in Italia la democrazia, la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, la civile convivenza.
Nelle forme adeguate ed opportune, ma subito, senza esitazioni e senza ambiguita', l'Onu intervenga nei confronti del governo italiano per far cessare i crimini razzisti in corso.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
*
Alcuni indirizzi utili
italy at unric.org, unicri at unicri.it, unicri.publicinfo at un.org, unicri.romeoffice at un.org, unicri.roma at unicri.it, marina.mazzini at un.org, itaro at unhcr.org, sami at unhcr.org, itaropi at unhcr.org, Edwards at unhcr.org, baloch at unhcr.org, mahecic at unhcr.org, mantoo at unhcr.org, pouilly at unhcr.org, spindler at unhcr.org, throssel at unhcr.org, yaxley at unhcr.org, fleming at unhcr.org, patterso at unhcr.org, fossi at unhcr.org, molinarb at unhcr.org, romerog at unhcr.org, media at ohchr.org, InfoDesk at ohchr.org, civilsociety at ohchr.org, onuitalia at onuitalia.it, comitato at unicef.it, redazione at onuitalia.com, info at undesa.it, florence at unicef.org, wwap at unesco.org, veniceoffice at unesco.org, mail at icj-cij.org, FAO-HQ at fao.org, ilo at ilo.org, secretariat at unccd.int,
*
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.

4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

5. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

6. REPETITA IUVANT. BURBANZIO MALVOLENTI: SETTANTA ESTRATTI DANTESCHI

1. Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?
Quando mi volsi al suo viso ridente.
*
2. Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei?
Parmenide, Melisso e Brisso e molti.
*
3. Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?
Cio' che per l'universo si squaderna.
*
4. Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?
Ma la bonta' infinita ha si' gran braccia.
*
5. In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?
A l'uomo non facesse alcuna guerra.
*
6. Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?
E altro e' da veder che tu non vedi.
*
7. Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?
Non hai tu spirto di pietade alcuno?
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8. Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?
Da quinci innanzi il mio veder fu maggio.
*
9. Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?
Sanza danno di pecore o di biade.
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10. Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?
Mi disse, riconoscimi se sai.
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11. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?
Fermar li piedi e tennero il cor saldo.
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12. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?
Esser non puote il mio che a te si nieghi.
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13. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?
La buona compagnia che l'uom francheggia.
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14. Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?
Questo vi basti a vostro salvamento.
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15. Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?
Quinci si va chi vuole andar per pace.
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16. Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?
Ch'e' si lascio' cascar l'uncino a' piedi.
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17. Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?
Che sia or sanator de le tue piage.
*
18. Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?
Non t'incresca restare a parlar meco.
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19. Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?
La verita' nulla menzogna frodi.
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20. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?
Amor che ne la mente mi ragiona.
*
21. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?
Poi cominciai cosi': l'affetto e 'l senno.
*
22. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?
Sopra la quale ogni virtu' si fonda.
*
23. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?
Che tu intrasti povero e digiuno.
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24. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?
Quindi addolcisce la viva giustizia.
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25. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?
La prima volonta', ch'e' da se' buona.
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26. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?
Ahi quanto cauti li uomini esser dienno.
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27. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?
Molto si mira e poco si discerne.
*
28. Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
Cosi' un sol calor di molte brage.
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29. Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?
Pero' che, giunti, l'un l'altro non teme.
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30. Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?
E frutta sempre e mai non perde foglia.
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31. Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?
Pero' ch'a le percosse non seconda.
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32. Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Spesse fiate m'intronan li orecchi.
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33. Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?
Che vede e vuol dirittamente e ama.
*
34. I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?
Con piu' dolce canzone e piu' profonda.
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35. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?
Memoria, intelligenza e volontade.
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36. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?
Non pur per lo sonar de le parole.
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37. Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?
Poca favilla gran fiamma seconda.
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38. Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?
Guardando a la persona che sofferse.
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39. Nonviolenza e cultura: quali rapporti?
Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero.
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40. Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?
Ogne vilta' convien che qui sia morta.
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41. Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?
Ivi s'accoglie l'uno e l'altro insieme.
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42. Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?
Vassene 'l tempo e l'uom non se n'avvede.
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43. Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?
Non e' se non splendor di quella idea.
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44. Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?
Amor di vero ben, pien di letizia.
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45. Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?
L'altro piangea; si' che di pietade.
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46. Nonviolenza e politica: quale relazione?
Con occhio chiaro e con affetto puro.
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47. Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?
L'umana probitate; e questo vole.
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48. Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?
Dinanzi a l'acqua che ritorna equale.
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49. Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?
Non so chi sia, ma so ch'e' non e' solo.
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50. La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?
E se non piangi, di che pianger suoli?
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51. Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?
Ipocrate, Avicenna e Galieno.
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52. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?
E come surge e va ed entra in ballo.
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53. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?
Quivi sospiri, pianti e alti guai.
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54. E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?
Poi, con dottrina e con volere insieme.
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55. Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?
Ben te ne puoi accorger per li volti.
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56. Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?
Se tu li guardi bene e se li ascolti.
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57. Nonviolenza e intercultura: quale relazione?
Pur un linguaggio nel mondo non s'usa.
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58. Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?
Fatti non foste a viver come bruti.
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59. Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?
Un sol che tutte quante l'accendea.
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60. Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?
Rime d'amor usar dolci e leggiadre.
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61. Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?
E venni a te cosi' com'ella volse.
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62. Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?
Onde cessar le sue opere biece.
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63. Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e conseguenze?
Del mondo seppi, e quel valore amai.
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64. Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?
Perdoniamo a ciascuno, e tu perdona.
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65. Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?
Che, come vedi, ancor non m'abbandona.
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66. Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?
Cio' che par duro ti parrebbe vizzo.
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67. Nonviolenza come cammino: in quale direzione?
Pero' pur va, e in andando ascolta.
*
68. Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?
Guizza dentro a lo specchio vostra image.
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69. Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?
S'io avessi, lettor, piu' lungo spazio.
*
70. C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?
Se tu m'intendi, or fa si' che ti vaglia.

7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

8. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

9. STRUMENTI. MARIA G. DI RIENZO (A CURA DI): MANUALE PER L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA (PARTE TERZA)
[Riproponiamo questo manuale curato da Maria G. Di Rienzo che ha avuto ampia circolazione nello scorso decennio nei movimenti ecologisti, femministi, nonviolenti.
Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005; (a cura di), Voci dalla rete. Come le donne stanno cambiando il mondo, Forum, Udine 2011. Cfr. il suo blog lunanuvola.wordpress.com Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81; si veda anche l'intervista in "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 250, e quella nei "Telegrammi" n. 425]

Inizi: come organizzare l'evento
Avete deciso di pianificare un'iniziativa riguardante un'istanza qualsiasi. Un buon inizio e' riflettere sul tipo di coinvolgimento che potete raccogliere attorno ad essa, ovvero sull'ammontare di tempo ed energie che avete da dedicarvi.
Tempo
Organizzare un evento efficace necessita veramente tempo ed energia. Riflettete onestamente su cos'altro, in questo momento, sta prendendo il vostro tempo, e su quanto potete essere coinvolte/i nel progetto. Commisuratelo a seconda dei risultati: se al progetto lavora una sola persona che puo' dedicare ad esso 10 ore in un mese, o venti persone che possono dedicarvi ognuna 20 ore la settimana, cio' determinera' comunque che tipo di progetto riuscirete a realizzare.
Risorse disponibili
Quando avete riflettuto sul tempo a disposizione, pensate a che risorse avete o a che risorse potete facilmente ottenere per il vostro progetto. Per esempio, conoscete gia' persone disposte ad aiutarvi? Avete gia' contatti nei media locali? Ci sono i soldi necessari per portare avanti il progetto? Siete in grado di raccogliere quelli eventualmente mancanti facilmente? Avete un luogo in cui riunirvi e l'equipaggiamento necessario (computer, tavoli, telefoni)? Di seguito vi forniro' qualche idea su come raccogliere denaro e trovare volontari. Per il momento, riflettete anche su come gli eventuali gruppi a cui gia' appartenete e le persone che conoscete potrebbero aiutarvi.
Analizzate le possibilita'
Il resto del lavoro consiste nel correlare le risorse disponibili all'ottenimento di un progetto efficace:
- se fate parte di un organizzazione, potete proporle il progetto;
- se il gruppo e' gia' coinvolto nel progetto, ma il vostro intento e' collegarvi con altri per rafforzarlo, potete formare una "coalizione";
- chiedete un appoggio (e datelo in cambio) ad altre organizzazioni che stanno pianificando eventi relativi alla vostra stessa istanza (ambiente, immigrazione, ecc.);
- formate un gruppo specifico che ruoti esclusivamente attorno al progetto.
Proporre un progetto
Ciascuna/o di noi e' coinvolto in gruppi di un qualche tipo. Provate a pensare creativamente ai gruppi a cui appartenete, ai modi in cui potrebbero essere coinvolti nel progetto. Forse siete membri di un gruppo religioso, scolastico, di volontariato; forse lavorate con colleghe/i sensibili alle tematiche di cui intendete occuparvi. Un buon modo per dare energia al progetto e' parlare con questi gruppi e chiedere loro se sono disponibili a dare una mano (spesso il sostegno offerto e l'entusiasmo vi sorprenderanno!). Proponete loro due o tre spunti specifici riguardo all'iniziativa che intendete organizzare e chiedete suggerimenti ed impressioni. Preparatevi a rispondere a domande inerenti le risorse necessarie per portare avanti il progetto e siate pronte/i ad accettare modifiche al progetto originario. Siate flessibili. Se non c'e' molto interesse per la vostra proposta, non "spingetela": e' molto piu' facile organizzare un nuovo gruppo attorno ad essa, piuttosto che tentare di forzare le persone a far cose che non vogliono fare.
Dar vita ad un'organizzazione
Se non riuscite a trovare un gruppo gia' esistente che sostenga il vostro progetto, potreste considerare l'ipotesi di formarne uno nuovo. Di seguito gli ingredienti perche' la ricetta abbia successo:
Scopo ("mission") e messaggio - Perche' il nuovo gruppo funzioni e' importante essere molto chiari su cosa si sta facendo e perche'. Il gruppo dovrebbe concentrarsi su due/tre concetti base relativi agli scopi che tentera' di ottenere tramite l'organizzazione. Per esempio: se il concetto base che sta a fondamento della nascita del gruppo e' il ritenere che la comunita' abbia informazioni accurate sull'ambiente, cio' che organizzerete saranno eventi "educativi" a questo scopo.
Qualunque sia l'azione che decidete di intraprendere, accertatevi che l'opinione pubblica possa capire la vostra posizione. Ciascun membro del gruppo dev'essere in grado di dire con precisione che cosa il gruppo sta facendo e perche'. Questo aiuta a far giungere il vostro messaggio all'esterno senza distorsioni.
Conoscere la materia che avete scelto - Una volta che vi siate dedicate/i ad un concetto, istruitevi sulle istanze che lo riguardano: libri, articoli, riviste, internet, sono tutte ottime risorse per ottenere informazioni. Cercate fatti interessanti, spiegazioni semplici e indagate i retroscena delle notizie. Assicuratevi che l'intero gruppo condivida almeno un senso di "base" rispetto al problema su cui avete deciso di lavorare, da dove esso proviene, e cosa e' necessario per risolverlo. Ogni volta che trovate buone informazioni, sentitevi libere/i di diffonderle in ogni materiale che producete per trasmetterle ad altre/i (assicuratevi di citare le fonti che usate).
Sviluppare una strategia - Identificate i vostri scopi ed obiettivi come gruppo. Cio' significa raffigurare con chiarezza cio' che volete ottenere. Quando le vostre intenzioni sono chiare, siete pronte/i a considerare i progetti che possono aiutarvi ad ottenere i vostri scopi.
Trovare/essere volontari
Ci possono essere altri gruppi, nella vostra comunita', che stanno pianificando progetti sulle vostre stesse istanze. Approfondite le vostre ricerche in questo senso, prima di fondare un nuovo gruppo.
Quando avete sufficienti informazioni, riflettete su cosa per voi ha piu' senso: se decidete di unirvi ad un gruppo esistente, assicuratevi di avere abbastanza entusiasmo per lavorarci e di sentirvi in sintonia con i messaggi e scopi che il gruppo propaga.
Trovare fondi per le vostre iniziative
Partite dal presupposto (fondato o meno che sia) che ci sia gente che apprezza il vostro lavoro e vorrebbe aiutarvi finanziariamente: il vostro compito e' trovare modi per cui questa gente possa farlo e tradurre il loro aiuto in opportunita' creative, messa in luce della vostra organizzazione, ecc. Suggerite ai potenziali donatori di lavorare insieme, chiedendo loro di partecipare alla pianificazione dell'evento che magari sponsorizzeranno o sosterranno a livello finanziario.
In primo luogo, fate una stima esatta di quello che vi serve: poi iniziate a lavorare per rendere reale la vostra visione. Identificate cio' di cui avete bisogno e chiedetelo, senza mai scoraggiarvi. Man mano che altra gente si unira' a voi per rendere reale quella specifica visione le risorse necessarie appariranno (e spesso proprio nell'esatto momento in cui vi servono). La cosa piu' importante e' che restiate concentrate/i su cio' che state facendo per costruire l'iniziativa. C'e' una bella differenza nel dire ad un potenziale donatore che voi state facendo qualcosa piuttosto che dire che vorreste fare qualcosa. E' importante anche che stiliate un budget realistico, basandovi sui costi effettivi che sostenete: puo' sembrarvi una fatica in piu', ma ne vale la pena perche' vi aiuta ad analizzare esattamente quello che vi serve. Per molte cose il denaro non vi servira', molte risorse le avrete in dono, molte in prestito. Di seguito trovate un'ipotetica lista per aiutarvi a sistematizzare le cose in questo modo.
Lista operativa
- Sistema di amplificazione (microfoni, ecc.): in affitto? Qualcuno puo' prestarvelo?
- Acquisizione e montaggio palco: chi lo fa? Chi tiene il mixer?
- Tende (gazebi) per proteggere le persone in caso di tempo inclemente;
- Tavoli e sedie (chi mette in mostra o vende libri ecc. ne ha bisogno);
- Mostre (sostegni per i pannelli, coperture in plastica);
- Adesivi, segni distintivi in stoffa o carta, ecc. per i partecipanti (ricordare l'evento) e per i volontari (distintivi speciali, berretti, magliette che permettano di identificarli subito);
- Sicurezza: l'evento potrebbe essere disturbato? Avete provveduto ad un sistema di auto-tutela o "filtro" per i possibili disturbatori? Se il Comune o altri Enti pubblici hanno patrocinato la vostra iniziativa potrebbe esserci la polizia a controllare, ma non e' detto;
- Assicurazioni, tasse, permessi;
- Sacchetti per la spazzatura;
- Pubblicita': programmi, volantini, manifesti murali (francobolli per quello che mandate per posta);
- Comunicati stampa, "media kit";
- Fotografie: documentare la vostra iniziativa puo' servire in futuro per proporre un servizio ai giornali sulla vostra attivita' (il che puo' poi piu' facilmente tradursi in raccolta fondi);
- Spese amministrative: fax, telefono, ecc.
Provate a chiedere a stampatori ed altri fornitori d'opera di donare parte del lavoro che faranno per voi, o di praticarvi un prezzo minore: specificate che sara' un vantaggio per loro, che verranno nominati come donatori nelle centinaia di volantini che distribuirete ecc. Naturalmente non chiederete ad una compagnia di inquinatori di sponsorizzare l'evento ecologico che avete in programma, questo lo chiederete ad un negozio di cibi biologici ecc.
Invitate i governi locali, ove sia possibile, a patrocinare la vostra manifestazione. Spiegate loro chiaramente i vostri intenti: voi volete che loro vi diano il patrocinio, perche' includerli in questo modo nelle vostre attivita' mostra che l'istanza di cui vi state occupando e' largamente condivisa, e' un'istanza della comunita' in cui vivete. La presenza dei membri del governo locale all'iniziativa significhera' maggiore opportunita' che i media "coprano" l'evento.
Fondazioni private: alcune potrebbero esservi d'aiuto. Hanno criteri specifici per offrire il loro supporto finanziario, di cui voi dovete essere a conoscenza prima di far loro delle proposte in questo senso. Quando ne avete identificata una che ha fra i propri scopi l'istanza di cui vi occupate, scrivetele per proporle di partecipare all'iniziativa.
A chiunque vi rivolgiate per ottenere fondi, potete differenziare i tipi di supporto richiesti e il ritorno che il donatore ne avra': qualcuno potrebbe sponsorizzare il palco, qualcun altro avere il proprio nome nel programma, essere incluso nei comunicati stampa, ecc. Se qualcuno si dice disposto a sostenervi ma non con denaro, chiedete un "favore" (fotocopie gratuite, pubblicita', ecc.).
Raccolta fondi tramite progetti di visibilita'
Oggetti da vendere, come le magliette con il vostro simbolo, possono essere una grande risorsa. I concorsi (scrittura, poesia, pittura, torte, ecc.) sono un'altra grande idea, perche' oltre a portarvi introiti generano interesse ed attesa attorno all'iniziativa. Potete anche provare a contattare un gruppo musicale e chiedere loro di fare un concerto di beneficenza per la vostra attivita'. Vendere cibo e bevande, ricordate, funziona sempre...
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Idee per il vostro evento
Coalizioni
Se per realizzare l'iniziativa formate una "coalizione" con altri gruppi e con singoli/e volontari/e, organizzate incontri pubblici per parlarne. Cominciate ogni incontro dando il benvenuto a chi partecipa e mettendo tutti/e al corrente di come le cose stanno procedendo. Fornite sempre una rapida presentazione del vostro gruppo (chi viene per la prima volta potrebbe semplicemente avervi sentito nominare e non sapere chi siete). Chiedete a chi viene per la prima volta di presentarsi brevemente (chi sei, cosa fai nella vita, svolgi gia' attivita' di volontariato, fai parte di qualche organizzazione). Assicuratevi di venire a sapere come queste persone hanno saputo del meeting (annunci via media, passaparola, ecc.: vi servira' per identificare i metodi piu' efficaci per trovare volontari). La parte successiva dell'incontro dipende dal punto in cui vi trovate nella pianificazione: se state formulando ipotesi potete incoraggiare il "brainstorming", ovvero il flusso di idee e intuizioni. Assicuratevi di avere il consenso dell'intero gruppo sulle idee che vengono scelte.
Durante l'incontro, chiedete spesso ai partecipanti se hanno domande e aspettate (5-10 secondi) per dar loro il tempo di formulare mentalmente tali domande ed alzare la mano.
Ricordatevi di chiedere a ciascun presente, se non l'ha gia' fatto, di riempire un modulo che predisporrete allo scopo e in cui verranno contenute informazioni quali: nome, recapiti, eventuale gruppo di riferimento, abilita' e/o risorse specifiche che - importante! - esse/i abbiano voglia di mettere a disposizione (Tizia e' una giornalista? Quali contatti puo' fornirvi? Caio e' falegname per hobby? Potrebbe costruire i pannelli che vi servono?). Potete anche appendere al muro un foglio con segnate le abilita'/risorse necessarie e lasciando spazio perche' chi vuole apponga il proprio nome accanto a quelle che preferisce. Ricordate che uno dei modi migliori per perdere i/le volontari/e e' suscitare il loro entusiasmo attorno ad un progetto e poi non avere alcun compito specifico da assegnare loro (puo' essere semplicemente dare una mano alla pianificazione, ma dev'essere chiaro!). Chi si offre di partecipare al vostro progetto vuole sapere di fare la differenza, di essere coinvolto/a in qualcosa di piu' grande di se stesso/a: il modo migliore di mantenere i/le volontari/e e' il riconoscimento. Riconoscete il loro contributo, la loro generosita' nell'offrire tempo ed energie al progetto. Condividete con loro la visione originaria, lasciate che vi apportino le loro idee (nessuno vuol giocare in una squadra di calcio in cui deve stare tutto il tempo in panchina). Trovate modi per incorporarle nel progetto. Assicuratevi comunque che siano in grado di svolgere i compiti che si sono scelti e che abbiano il desiderio di svolgerli: se qualcuno si carica (o viene caricato) di troppi compiti o se ne assume alcuni sotto pressione il lavoro non avra' buoni risultati. Permettete quindi che durante l'assegnazione dei compiti ci sia la possibilita' per ciascuno/a di dare o non dare disponibilita' sul tema specifico: il senso di colpa non e' un grande motivatore di entusiasmo... Formare sottogruppi per ciascuna istanza e' il modo piu' produttivo e divertente di lavorare; prevedete per ognuno di essi almeno una persona che sia responsabile di seguire lo svolgimento del progetto e di riferirlo agli altri sottogruppi (attenzione: questo non significa che tale persona deve fare anche il lavoro degli altri, ma solo che si incarica di verificare che il lavoro venga svolto). Siate responsabili di quello che fate, e pretendete che ogni volontario/a lo sia; la linea di pensiero per cui i volontari non devono rispondere di come fanno cio' fanno, perche' non vengono pagati, e' la ricetta sicura per il disastro. Assicuratevi che ciascuno sappia con chiarezza cosa deve fare, come e in che tempi.
Fiere e feste
Le feste sono uno degli eventi pubblici che portano maggior successo: perche' si tengono all'aperto e perche' avete la possibilita' di invitare gli espositori che vi interessano e che sono correlati all'istanza (nel caso ambientale: potete invitare i locali gruppi di Legambiente, Greenpeace, Wwf ecc.), di tenere spettacoli a basso costo, ecc. Il grosso problema di eventi di questo tipo e' il tempo atmosferico: avete la possibilita', in caso di brutto tempo, di tenere la manifestazione al coperto?
Dichiarazioni
Predisponete grandi pannelli in cui la gente possa scrivere il proprio proposito concernente l'istanza di cui vi state occupando. Serve a far capire che cambiare i propri comportamenti personali e' il primo e necessario passo per cambiare quelli collettivi. Esempi: "Comincero' a riciclare piu' oggetti", "Indirizzero' i miei consumi in maniera ecologica", "Trattero' i bambini con maggior rispetto", "Mi impegnero' contro le discriminazioni e le violenze", ecc.
Sottoscrizioni di documenti
Un sistema abbastanza efficace per ottenere attenzione e' la richiesta che personaggi "ufficiali" (governatori locali, artisti, ecc.) firmino un vostro documento. Mandateglielo per tempo, e leggete poi queste firme durante l'evento pubblico. Chiedete loro di partecipare in prima persona alla manifestazione.
Petizioni/lettere
Qualsiasi sia l'evento pubblico che avete in programma, disponete sempre un tavolino su cui vi siano l'eventuale petizione da firmare, fac-simili o originali di lettere/cartoline da inviare ai politici, ecc. Potete anche predisporre la petizione su grandi fogli, con qualche disegno ben visibile che illustri la situazione, come per le dichiarazioni che abbiamo visto prima.
Borsette per la spesa
Acquistate un buon numero di borse di carta riciclata, stampatevi sopra una breve frase correlata all'evento ("Giorno della Terra 2002", "8 marzo 2002") e chiedete agli studenti delle scuole elementari e medie di dipingerle con un soggetto a loro scelta che riguardi l'istanza di cui vi occupate (bene se vogliono scriverci sopra il loro nome proprio, non il cognome, e il nome della loro scuola). Dopo di che passate per i negozi ad offrirle almeno quattro/cinque giorni prima dell'evento. Potete eventualmente chiedere un contributo.
Festival del cibo
Un festival del cibo organico, biologico, ecc. puo' servire da esca per portare luce sulle istanze correlate al cibo stesso (gli effetti individuali e globali delle abitudini alimentari) e vi da' la possibilita' di coinvolgere erboristerie, gruppi che si occupano di nutrizione, botteghe del commercio equo.
Concorsi
Stimolate la creativita' della comunita' a cui vi rivolgete indicendo un concorso (poesia, saggio, slogan, dipinto, fotografia, ecc.) sul tema di cui vi state occupando. Avrete bisogno di un recapito per le opere e di fare una buona pubblicita'. Ricordate di mandare il vostro bando di concorso alle scuole e ai gruppi giovanili. Il vostro annuncio deve contenere chiaramente il tema del concorso, l'ammontare della "tassa" per parteciparvi, i termini di scadenza, i "premi" che offrirete ai vincitori. Tenete la premiazione al culmine dell'iniziativa che state preparando.
Labirinto
Se la vostra iniziativa si tiene all'aperto, in uno spazio ampio, costruire una mostra-labirinto puo' essere un'idea. Ponete dei cartelli con delle scelte alle intersezioni: la scelta sbagliata condurra' in uno dei vicoli ciechi del labirinto, ove un altro cartello spieghera' le ragioni dell'errore.
Conferite "diplomi" di benemerenza
Una pergamena, e magari una pianta in dono, basteranno. Dichiarate "Eroe/Eroina" del rispetto dell'ambiente, della cultura delle differenze, della pace, ecc. qualcuno/a che si sia distinto nella vostra citta' (o altrove) per la propria azione in questi campi. Sollecitate "nominations" da parte dei vostri concittadini. Questo serve a mostrare che l'impegno personale fa una grossa differenza quando si agisce in maniera positiva senza attendere che sia qualcun altro a farlo per noi.
Chiamate ad un "consiglio"
Forma di teatro di strada. Per l'ambiente, per esempio, chiederete ai partecipanti di impersonare un animale o una pianta e di parlare a loro nome. Questo si chiamera' "Consiglio di tutti i viventi". Darete loro maschere di carta che rappresentino cio' che hanno scelto. Una volta formato il cerchio, ognuna/o si alzera' e parlera' in difesa e celebrazione del "personaggio". Potete tenere un "Consiglio di tutte le donne del mondo", un "Consiglio dei pacifisti/delle pacifiste", ecc. Potete fornire ai partecipanti delle brevi note preparate da voi, ma se la cosa e' spiegata bene potete anche lasciare alla loro creativita' cosa dire. Spiegate a chi parla di includere nel proprio intervento il contributo del personaggio (alla vita sulla Terra, al mantenimento della pace, ecc.). Se fate parte del "Consiglio di tutti i viventi", e avete scelto di impersonare un verme, ergetevi e parlate di come contribuite alla vita del pianeta decomponendo la materia ed arricchendo il terreno di modo che nuova vita possa crescere; di come vi offenda che essere un verme sia considerato un insulto; di come pensate che al vostro lavoro non sia dato il rispetto che merita...
(parte terza - segue)

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Pierre Chaunu, Storia dell'America Latina, Garzanti, Milano 1960, pp. 112.
- Janis Hendrickson, Roy Lichtenstein, Taschen, Koeln 2005, pp. 96.
- Cecilia Prete, Miro', Elemond-L'Unita', Milano-Roma 1992, pp. 64.
- Piera Giovanna Tordella, Kandinskij, Elemond-L'Unita', Milano-Roma 1992, pp. 64.
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Riedizioni
- Claudio Magris, Alfabeti, Garzanti, Milano 2008, 2010, Rcs, Milano 2019, pp. 496, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- Sergio Mas, Hegel, Rba, Milano 2019, pp. 160, euro 9,99.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3386 del 14 maggio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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