[Nonviolenza] Telegrammi. 3362



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3362 del 20 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Per don Dante Bernini, che compie 97 anni
2. Piero Calamandrei: Epigrafi per donne, uomini e citta' della Resistenza
3. Alcuni testi di luglio e di agosto del 2018
4. Il barcone
5. Brevissima relazione sull'apparizione a Valpurga di una strega di Macbeth in veste di ministro plenipotenziario del Reich
6. Un naufragio ancora
7. La circolare
8. Il giorno dopo
9. L'idea fissa
10. Bambini
11. Tutto e' chiaro
12. Sua Eccellenza
13. Allora e oggi
14. Ed io lo vedo cio' che sta accadendo
15. La stagione di caccia
16. Per il loro bene, naturalmente
17. Livida alba
18. Il capo del governo avverte la nazione
19. Minima fenomenologia del nazista trasformista
20. La morte che arriva in carrozza
21. "Un pomodoro e un pezzo di carbone". Una commemorazione degli emigrati uccisi a Marcinelle e a Foggia tenuta a Viterbo l'8 agosto 2018
22. Treni in orario e di pura razza ariana
23. Grandola vila morena
24. Le agenzie di stampa riferiscono...
25. Un ponte crolla
26. Segnalazioni librarie
27. La "Carta" del Movimento Nonviolento
28. Per saperne di piu'

1. AMICIZIE. PER DON DANTE BERNINI, CHE COMPIE 97 ANNI

Nell'occasione del suo novantasettesimo compleanno esprimiamo ancora una volta a don Dante Bernini, amico, maestro e compagno nell'impegno nonviolento per il bene comune, la nostra gratitudine per la sua luminosa testimonianza di pace e di fraternita'.
*
Una breve notizia su don Dante Bernini
Monsignor Dante Bernini e' nato a La Quercia (Viterbo) il 20 aprile 1922. "Vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno" (Dalla motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014, nella Giornata internazionale della nonviolenza, dalla Citta' di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori). Il 13 aprile 2015, nell'anniversario della promulgazione della "Pacem in Terris", e' stata realizzata in suo onore a Viterbo una "Giornata per la Pace".

2. TESTI. PIERO CALAMANDREI: EPIGRAFI PER DONNE, UOMINI E CITTA' DELLA RESISTENZA
[I testi che qui ancora una volta riproponiamo sono estratti dal libro di discorsi, scritti ed epigrafi di Piero Calamandrei, Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente piu' volte ristampato dalla casa editrice Laterza.
Piero Calamandrei, nato a Firenze il 21 aprile 1889 ed ivi deceduto il 27 settembre 1956, avvocato, giurista, docente universitario, antifascista limpido ed intransigente, dopo la Liberazione fu costituente e parlamentare, fondatore ed animatore della rivista "Il Ponte", impegnato nelle grandi lotte civili. Dal sito dell'Anpi di Roma (www.romacivica.net/anpiroma) riprendiamo la seguente notizia biografica su Piero Calamandrei: "Nato a Firenze nel 1889. Si laureo' in legge a Pisa nel 1912; nel 1915 fu nominato per concorso professore di procedura civile all'Universita' di Messina; nel 1918 fu chiamato all'Universita' di Modena, nel 1920 a quella di Siena e nel 1924 alla nuova Facolta' giuridica di Firenze, dove ha tenuto fino alla morte la cattedra di diritto processuale civile. Partecipo' alla Grande Guerra come ufficiale volontario combattente nel 218mo reggimento di fanteria; ne usci' col grado di capitano e fu successivamente promosso tenente colonnello. Subito dopo l'avvento del fascismo fece parte del consiglio direttivo dell'"Unione Nazionale" fondata da Giovanni Amendola. Durante il ventennio fascista fu uno dei pochi professori che non ebbe ne' chiese la tessera continuando sempre a far parte di movimenti clandestini. Collaboro' al "Non mollare", nel 1941 aderi' a "Giustizia e Liberta'" e nel 1942 fu tra i fondatori del Partito d'Azione. Assieme a Francesco Carnelutti e a Enrico Redenti fu uno dei principali ispiratori dei Codice di procedura civile del 1940, dove trovarono formulazione legislativa gli insegnamenti fondamentali della scuola di Chiovenda. Si dimise da professore universitario per non sottoscrivere una lettera di sottomissione al duce che gli veniva richiesta dal Rettore del tempo. Nominato Rettore dell'Universita' di Firenze il 26 luglio 1943, dopo l'8 settembre fu colpito da mandato di cattura, cosicche' esercito' effettivamente il suo mandato dal settembre 1944, cioe' dalla liberazione di Firenze, all'ottobre 1947. Presidente del Consiglio nazionale forense dal 1946 alla morte, fece parte della Consulta Nazionale e della Costituente in rappresentanza del Partito d'Azione. Partecipo' attivamente ai lavori parlamentari come componente della Giunta delle elezioni della commissione d'inchiesta e della Commissione per la Costituzione. I suoi interventi nei dibattiti dell'assemblea ebbero larga risonanza: specialmente i suoi discorsi sul piano generale della Costituzione, sugli accordi lateranensi, sulla indissolubilita' del matrimonio, sul potere giudiziario. Nel 1948 fu deputato per "Unita' socialista". Nel 1953 prese parte alla fondazione del movimento di "Unita' popolare" assieme a Ferruccio Parri, Tristano Codignola e altri. Accademico nazionale dei Lincei, direttore dell'Istituto di diritto processuale comparato dell'Universita' di Firenze, direttore con Carnelutti della "Rivista di diritto processuale", con Finzi, Lessona e Paoli della rivista "Il Foro toscano" e con Alessandro Levi del "Commentario sistematico della Costituzione italiana", nell'aprile del 1945 fondo' la rivista politico-letteraria "Il Ponte". Mori' a Firenze nel 1956". Tra le opere di Piero Calamandrei segnaliamo particolarmente Uomini e citta' della Resistenza, edito nel 1955 e successivamente ristampato da Laterza, Roma-Bari 1977, poi riproposto da Linea d'ombra, Milano 1994, e nuovamente ripubblicato da Laterza nel 2006]

VIVI E PRESENTI CON NOI
FINCHE' IN LORO
CI RITROVEREMO UNITI

MORTI PER SEMPRE
PER NOSTRA VILTA'
QUANDO FOSSE VERO
CHE SONO MORTI INVANO

(In limine al libro Uomini e citta' della Resistenza)

*

DA QUESTA CASA
OVE NEL 1925
IL PRIMO FOGLIO CLANDESTINO ANTIFASCISTA
DETTE ALLA RESISTENZA LA PAROLA D'ORDINE
NON MOLLARE
FEDELI A QUESTA CONSEGNA
COL PENSIERO E COLL'AZIONE
CARLO E NELLO ROSSELLI
SOFFRENDO CONFINI CARCERI ESILII
IN ITALIA IN FRANCIA IN SPAGNA
MOSSERO CONSAPEVOLI PER DIVERSE VIE
INCONTRO ALL'AGGUATO FASCISTA
CHE LI RICONGIUNSE NEL SACRIFICIO
IL 9 GIUGNO 1937
A BAGNOLES DE L'ORNE
MA INVANO SI ILLUSERO GLI OPRESSORI
DI AVER FATTO LA NOTTE SU QUELLE DUE FRONTI
QUANDO SPUNTO' L'ALBA
SI VIDERO IN ARMI
SU OGNI VETTA D'ITALIA
MILLE E MILLE COL LORO STESSO VOLTO
VOLONTARI DELLE BRIGATE ROSSELLI
CHE SULLA FIAMMA RECAVANO IMPRESSO
GRIDO LANCIATO DA UN POPOLO ALL'AVVENIRE
GIUSTIZIA E LIBERTA'

(Epigrafe sulla casa dei fratelli Rosselli, in Firenze, via Giusti n. 38)

*

GIUSTIZIA E LIBERTA'

PER QUESTO MORIRONO
PER QUESTO VIVONO

(Epigrafe sulla tomba dei fratelli Rosselli, nel cimitero di Trespiano - Firenze)

*

NON PIU' VILLA TRISTE
SE IN QUESTE MURA
SPIRITI INNOCENTI E FRATERNI
ARMATI SOL DI COSCIENZA
IN FACCIA A SPIE TORTURATORI CARNEFICI
VOLLERO
PER RISCATTARE VERGOGNA
PER RESTITUIR DIGNITA'
PER NON RIVELARE IL COMPAGNO
LANGUIRE SOFFRIRE MORIRE
NON TRADIRE

(Epigrafe sulla villa di via Bolognese, a Firenze - dove fu la sede della banda Carita' - nella quale Enrico Bocci fu torturato: e che fu chiamata in quei mesi "Villa triste")

*

GIANFRANCO MATTEI
DOCENTE UNIVERSITARIO DI CHIMICA
NELL'ORA DELL'AZIONE CLANDESTINA
FECE DELLA SUA SCIENZA
ARMA PER LA LIBERTA'
COMUNIONE COL SUO POPOLO
SILENZIOSA SCELTA DEL MARTIRIO

SU QUESTA CASA OVE NACQUE
RIMANGANO INCISE
LE ULTIME PAROLE SCRITTE NEL CARCERE
QUANDO SOTTRASSE AL CARNEFICE
E INVITTA CONSEGNO' ALL'AVVENIRE
LA CERTEZZA DELLA SUA FEDE
"SIATE FORTI - COME IO LO FUI"

Milano 11 dicembre 1916 - Roma febbraio 1944

(Epigrafe sulla casa di Milano, ove nacque l'11 dicembre 1916 Gianfranco Mattei)

*

LA MADRE

QUANDO LA SERA TORNAVANO DAI CAMPI
SETTE FIGLI ED OTTO COL PADRE
IL SUO SORRISO ATTENDEVA SULL'USCIO
PER ANNUNCIARE CHE IL DESCO ERA PRONTO
MA QUANDO IN UN UNICO SPARO
CADDERO IN SETTE DINANZI A QUEL MURO
LA MADRE DISSE
NON VI RIMPROVERO O FIGLI
D'AVERMI DATO TANTO DOLORE
L'AVETE FATTO PER UN'IDEA
PERCHE' MAI PIU' NEL MONDO ALTRE MADRI
DEBBAN SOFFRIRE LA STESSA MIA PENA
MA CHE CI FACCIO QUI SULLA SOGLIA
SE PIU' LA SERA NON TORNERETE
IL PADRE E' FORTE E RINCUORA I NIPOTI
DOPO UN RACCOLTO NE VIENE UN ALTRO
MA IO SONO SOLTANTO UNA MAMMA
O FIGLI CARI
VENGO CON VOI

(Epigrafe dettata per il busto, collocato nella sala del consiglio del Comune di Campegine, di Genoveffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, morta di dolore poco dopo la loro fucilazione)

*

A POCHI METRI DALL'ULTIMA CIMA
AVVOLTA NEL NEMBO
QUALCUNO PIU' SAGGIO DISSE SCENDIAMO
MA LIVIO COMANDA
QUANDO UN'IMPRESA SI E' COMINCIATA
NON VALE SAGGEZZA
A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE

DALLA MONTAGNA NERA
DOPO DIECI ANNI DAL PRIMO CONVEGNO
S'AFFACCIANO LE OMBRE IN VEDETTA
L'HANNO RICONOSCIUTO
SVENTOLANO I VERDI FAZZOLETTI
RICANTAN LE VECCHIE CANZONI
E' LIVIO CHE SALE
E' IL LORO CAPO
CHE PER NON RINUNCIARE ALLA VETTA
TRA I MORTI GIOVANI
GIOVANE ANCH'EGLI
E' VOLUTO RESTARE

ASCIUGHIAMO IL PIANTO
GUARDIAMO SU IN ALTO
IN CERCA DI TE
COME TI VIDERO I TEDESCHI FUGGENTI
FERMO SULLA RUPE
LE SPALLE QUADRATE MONTANARE
LA MASCHIA FRONTE OSTINATA
L'OCCHIO ACCESO DI DOLCE FIEREZZA
FACCI UN CENNO LIVIO
SE VACILLEREMO
A TUTTI I COSTI BISOGNA SALIRE
ANCHE SE QUESTO
E'
MORIRE

(Epigrafe per la morte di Livio Bianco avvenuta nel luglio del 1953, per una sciagura di montagna)

*

DALL'XI AGOSTO MCMXLIV
NON DONATA MA RICONQUISTATA
A PREZZO DI ROVINE DI TORTURE DI SANGUE
LA LIBERTA'
SOLA MINISTRA DI GIUSTIZIA SOCIALE
PER INSURREZIONE DI POPOLO
PER VITTORIA DEGLI ESERCITI ALLEATI
IN QUESTO PALAZZO DEI PADRI
PIU' ALTO SULLE MACERIE DEI PONTI
HA RIPRESO STANZA
NEI SECOLI

(Epigrafe apposta dopo la liberazione sulla parete di Palazzo Vecchio che guarda Via dei Gondi, a Firenze)

*

SULLE FOSSE DEL VOSTRO MARTIRIO
NEGLI STESSI CAMPI DI BATTAGLIA
O SUPPLIZIATI DI BELFIORE
O VOLONTARI DI CURTATONE E MONTANARA
DOPO UN SECOLO
MANTOVA VI AFFIDA
QUESTI SUOI CADUTI DELLA GUERRA PARTIGIANA

COME VOI SONO ANDATI INCONTRO ALLA MORTE
A FRONTE ALTA CON PASSO SICURO
SENZA VOLTARSI INDIETRO
ACCOGLIETELI OMBRE FRATERNE
SONO DELLA VOSTRA FAMIGLIA

MUTANO I VOLTI DEI CARNEFICI
RADETZKY O KESSELRING
VARIANO I NOMI DELLE LIBERAZIONI
RISORGIMENTO O RESISTENZA
MA L'ANELITO DEI POPOLI E' UNO
NELLA STORIA DOVE I SECOLI SONO ATTIMI
LE GENERAZIONI SI TRASMETTONO
QUESTA FIAMMA RIBELLE
PATIBOLI E TORTURE NON LA SPENGONO
DOPO CENT'ANNI
QUANDO L'ORA SPUNTA
I CIMITERI CHIAMANO LIBERTA'
DA OGNI TOMBA BALZA UNA GIOVANE SCHIERA
L'AVANZATA RIPRENDE
FINO A CHE OGNI SCHIAVITU' SARA' BANDITA
DAL MONDO PACIFICATO

(Epigrafe murata nella sala del Palazzo Provinciale di Mantova nel primo decennale della Resistenza, giugno 1954)

*

RITORNO DI KESSELRING

NON E' PIU' VERO NON E' PIU' VERO
O FUCILATI DELLA RESISTENZA
O INNOCENTI ARSI VIVI
DI SANT'ANNA E DI MARZABOTTO
NON E' PIU' VERO
CHE NEL ROGO DEI CASALI
DIETRO LE PORTE INCHIODATE
MADRI E CREATURE
TORCENDOSI TRA LE FIAMME
URLAVANO DISPERATAMENTE PIETA'

AI CAMERATI GUASTATORI
CHE SI GLORIARONO DI QUELLE GRIDA
SIA RESA ALFINE GIUSTIZIA
RIPRENDANO TORCE ED ELMETTI
SI SCHIERINO IN PARATA
ALTRI ROGHI DOVRANNO ESSERE ACCESI
PER LA FELICITA' DEL MONDO

NON PIU' FIORI PER LE VOSTRE TOMBE
SONO STATI TUTTI REQUISITI
PER FARE LA FIORITA
SULLE VIE DEL LORO RITORNO
LI COMANDERA' ANCORA
COLL'ONORE MILITARE
CUCITO IN ORO SUL PETTO
IL CAMERATA KESSELRING
IL VOSTRO ASSASSINO

*

IL MONUMENTO A KESSELRING

LO AVRAI
CAMERATA KESSELRING
IL MONUMENTO CHE PRETENDI DA NOI ITALIANI
MA CON CHE PIETRA SI COSTRUIRA'
A DECIDERLO TOCCA A NOI

NON COI SASSI AFFUMICATI
DEI BORGHI INERMI STRAZIATI DAL TUO STERMINIO
NON COLLA TERRA DEI CIMITERI
DOVE I NOSTRI COMPAGNI GIOVINETTI
RIPOSANO IN SERENITA'
NON COLLA NEVE INVIOLATA DELLE MONTAGNE
CHE PER DUE INVERNI TI SFIDARONO
NON COLLA PRIMAVERA DI QUESTE VALLI
CHE TI VIDE FUGGIRE

MA SOLTANTO COL SILENZIO DEI TORTURATI
PIU' DURO D'OGNI MACIGNO
SOLTANTO CON LA ROCCIA DI QUESTO PATTO
GIURATO FRA UOMINI LIBERI
CHE VOLONTARI SI ADUNARONO
PER DIGNITA' NON PER ODIO
DECISI A RISCATTARE
LA VERGOGNA E IL TERRORE DEL MONDO

SU QUESTE STRADE SE VORRAI TORNARE
AI NOSTRI POSTI CI RITROVERAI
MORTI E VIVI COLLO STESSO IMPEGNO
CHE SI CHIAMA
ORA E SEMPRE
RESISTENZA

(Lapide murata nel Palazzo Comunale di Cuneo il 21 dicembre 1952)

*

ALL'OMBRA DI QUESTE MONTAGNE
IL 12 SETTEMBRE 1943
POCHI RIBELLI QUI CONVENUTI
ARMATI DI FEDE E NON DI GALLONI
FURONO LA PRIMA PATTUGLIA
DELLA RESISTENZA PIEMONTESE
CHE DOPO DUE INVERNI
CON DUCCIO E LIVIO AL COMANDO
PER OGNI CADUTO CENTO SOPRAGGIUNTI
DIVENTO'
L'ESERCITO DI GIUSTIZIA E LIBERTA'
DILAGANTE VITTORIOSO IN PIANURA

NEL PRIMO DECENNALE
I VIVI SALUTANO I MORTI
DORMITE IN PACE COMPAGNI
L'IMPEGNO DI MARCIARE INSIEME
VERSO L'AVVENIRE
NON E' CADUTO

(Epigrafe murata sulla Chiesa di Madonna del Colletto, inaugurata il 27 settembre 1953 con un discorso di Ferruccio Parri)

*

CONTRO OGNI RITORNO

INERMI BORGATE DELL'ALPE
ASILO DI RIFUGIATI
PRESE D'ASSALTO COI LANCIAFIAMME
ARSI VIVI NEL ROGO DEI CASALI
I BAMBINI AVVINGHIATI ALLE MADRI
FOSSE NOTTURNE SCAVATE
DAGLI ASSASSINI IN FUGA
PER NASCONDERVI STRAGI DI TRUCIDATI INNOCENTI
QUESTO VI RIUSCI'

S. TERENZIO BERGIOLA ZERI VINCA
FORNO MOMMIO TRAVERDE S. ANNA S. LEONARDO
SCRIVETE QUESTI NOMI
SON LE VOSTRE VITTORIE
MA ESPUGNARE QUESTE TRINCEE DI MARMO
DI DOVE IL POPOLO APUANO
CAVATORI E PASTORI
E LE LORO DONNE STAFFETTE
TUTTI ARMATI DI FAME E DI LIBERTA'
VI SFIDAVA BEFFARDO DA OGNI CIMA
QUESTO NON VI RIUSCI'
ORA SUL MARE SON TORNATI AL CARICO I VELIERI

E NELLE CAVE I BOATI DELLE MINE
CHIAMAN LAVORO E NON GUERRA
MA QUESTA PACE NON E' OBLIO
STANNO IN VEDETTA
QUESTE MONTAGNE DECORATE DI MEDAGLIE D'ORO
AL VALORE PARTIGIANO
TAGLIENTI COME LAME
IMMACOLATO BALUARDO SEMPRE ALL'ERTA
CONTRO OGNI RITORNO

(Epigrafe scolpita sul marmo della stele commemorativa delle Fosse del Frigido, inaugurata il 21 ottobre 1954)

*

FANTASMI

NON RAMMARICATEVI
DAI VOSTRI CIMITERI DI MONTAGNA
SE GIU' AL PIANO
NELL'AULA OVE FU GIURATA LA COSTITUZIONE
MURATA COL VOSTRO SANGUE
SONO TORNATI
DA REMOTE CALIGINI
I FANTASMI DELLA VERGOGNA
TROPPO PRESTO LI AVEVAMO DIMENTICATI
E' BENE CHE SIANO ESPOSTI
IN VISTA SU QUESTO PALCO
PERCHE' TUTTO IL POPOLO
RICONOSCA I LORO VOLTI
E SI RICORDI
CHE TUTTO QUESTO FU VERO
CHIEDERANNO LA PAROLA
AVREMO TANTO DA IMPARARE
MANGANELLI PUGNALI PATIBOLI
VENT'ANNI DI RAPINE DUE ANNI DI CARNEFICINE
I BRIGANTI SUGLI SCANNI I GIUSTI ALLA TORTURA
TRIESTE VENDUTA AL TEDESCO
L'ITALIA RIDOTTA UN ROGO
QUESTO SI CHIAMA GOVERNARE
PER FAR GRANDE LA PATRIA
APPRENDEREMO DA FONTE DIRETTA
LA STORIA VISTA DALLA PARTE DEI CARNEFICI
PARLERANNO I DIPLOMATICI DELL'ASSE
I FIERI MINISTRI DI SALO'
APRIRANNO
I LORO ARCHIVI SEGRETI
DI OGNI IMPICCATO SAPREMO LA SEPOLTURA
DI OGNI INCENDIO SI RITROVERA' IL PROTOCOLLO
CIVITELLA SANT'ANNA BOVES MARZABOTTO
TUTTE IN REGOLA
SAPREMO FINALMENTE
QUANTO COSTO' L'ASSASSINIO
DI CARLO E NELLO ROSSELLI
MA FORSE A QUESTO PUNTO
PREFERIRANNO RINUNCIARE ALLA PAROLA
PECCATO
QUESTI GRANDI UOMINI DI STATO
AVREBBERO TANTO DA RACCONTARE

(Epigrafe pubblicata sul "Ponte" dopo le elezioni politiche del 7 giugno 1953)

3. REPETITA IUVANT. ALCUNI TESTI DI LUGLIO E DI AGOSTO DEL 2018

Riproponiamo di seguito alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel luglio e nell'agosto del 2018.

4. IL BARCONE

Anche questa mattina alla radio la notizia
di un altro barcone rovesciato e di altre decine
e decine di morti che per pudore chiamano dispersi

(e tu sai che ad ucciderli e' la scelta
dei governi europei di negare
il diritto di salvarsi la vita
giungendo in salvo in modo legale e sicuro
a innumerevoli innocenti in fuga
dalle guerra dalla fame dalle dittature
dal regime dell'apartheid globale

e tu sai che il governo italiano
complice di quel crimine a quel crimine aggiunge
anche quello di negare approdo
ai naufraghi superstiti

e tu sai che il governo italiano
a quei crimini aggiunge anche il crimine
di diffamare minacciare perseguitare
anche i soccorritori che salvano vite
ostacolando cosi' i salvataggi
cosi' facendo morire altri innocenti ancora)

Poi la notizia dell'ultimo raduno
delle SS

5. BREVISSIMA RELAZIONE SULL'APPARIZIONE A VALPURGA DI UNA STREGA DI MACBETH IN VESTE DI MINISTRO PLENIPOTENZIARIO DEL REICH

I.

Chi soccorre i naufraghi e ne salva le vite
lo chiama criminale e meritevole di persecuzione

Chi crede in un Dio clemente e misericordioso
lo chiama criminale e meritevole di persecuzione

Chi riconosce a tutti gli esseri umani gli stessi diritti umani
lo chiama criminale e meritevole di persecuzione

L'innocente in fuga dall'orrore
lo chiama criminale e meritevole di persecuzione

poi si brinda a boccali di sangue
e s'inneggia al Reich millenario

sulla piana polacca una pioggia
nera di fumo di carni e di ossa

II.

Presto colmo di salme il Mediterraneo
camminando verranno le prossime genti

dove era il male porteranno il bene
memori del dolore subito e del lutto

preferiranno aiutare anziche' opprimere
avranno cura dei vecchi e dei bambini

all'orrore opporranno la generosita'
porteranno la legge che salva le vite

sostituiranno l'odio con la pace
avranno pieta' della nostra empieta'

6. UN NAUFRAGIO ANCORA

L'Onu annuncia un altro naufragio
nel mare tra Libia e Italia
forse cento le vittime

Ogni giorno continua l'ecatombe
voluta dai governi europei
e soprattutto da quello italiano

dai governi europei tutti
che negano il diritto di giungere in Europa
in modo legale e sicuro

dal governo italiano in particolare
che chiude i porti omette di soccorrere
e perseguita i soccorritori

dal governo italiano in particolare
che mira a rigettare nei lager della Libia
chi cerca scampo da morte e torture

dal governo italiano in particolare
che non fa mistero di voler instaurare
un regime di persecuzioni razziste

Se vi sono in Italia persone umane
se vi sono in Italia persone decenti
si battano ora per far cessare l'ecatombe
si battano ora contro il governo razzista
si battano ora contro il governo dell'omissione di soccorso
si battano ora contro il governo persecutore

Se vi sono in Italia persone umane
se vi sono in Italia persone decenti
insorgano in difesa della legge che salva le vite
insorgano in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani
insorgano contro la morte e il mortifero regime
insorgano contro la disumanita'

Se vi sono in Italia persone umane
se vi sono in Italia persone decenti
con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
si impegnino per far dimettere il governo della crudelta'
si impegnino affinche' siano processati i ministri criminali
si impegnino perche' prevalga la legge la giustizia la civilta'

Ogni vittima ha il volto di Abele
siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere

7. LA CIRCOLARE

Che diamine e' tutta 'sta protezione umanitaria?
Come fa la stirpe a temprarsi?

Senza la selezione della razza dove va a finire la civilta'?
Il segreto di ogni destino imperiale sono le decimazioni.

Vogliano provvedere le eccellenze loro a dare una sfoltita.
La pacchia e' finita per i pesi morti.

E' la legge della vita.
La prossima circolare sui malati incurabili.

8. IL GIORNO DOPO

Il giorno dopo
non sia come il giorno prima

Denunciato l'orrore
non si resti inerti dinanzi all'orrore

Fermare l'ecatombe nel Mediterraneo
e' possibile e necessario

E' sufficiente riconoscere a tutti gli esseri umani
il diritto a salvare la propria vita
e per questo a recarsi ovunque nel mondo
in modo legale e sicuro

Occorre far dimettere
il governo delle persecuzioni razziste
dell'omissione di soccorso
della violazione della Costituzione

Occorre che siano processati
i ministri che hanno commesso gravi reati

Dopo i gesti simbolici si passi
all'azione concreta che salva le vite

Il giorno dopo
non sia come il giorno prima.

9. L'IDEA FISSA

Non deve sbarcare nessuno.
Recingere le coste della penisola con una rete di filo spinato elettrificata.
Collocare nel Mediterraneo migliaia di squali.
Sparare su tutto cio' che si muove.
Difendere la razza, la patria, il partito, l'impero.

10. BAMBINI

I bambini nella grotta salvati
i bambini tra le onde sommersi

L'umanita' che salva le vite
la disumanita' che condanna a morire

Torna in Italia la barbarie razzista
torna il regime delle persecuzioni

Tu opponiti al fascismo
tu sii l'umanita' come dovrebbe essere

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere

Si dimetta il governo dei cannibali
siano processati i ministri criminali

11. TUTTO E' CHIARO

Tutto e' chiaro. Il governo
perseguita esseri umani innocenti
favoreggia e provoca orribili tragedie
sta instaurando un barbaro regime razzista.

Tutto e' chiaro. Ma troppi
fingono ancora di non vedere
mentre in mare le persone muoiono
mentre nei lager libici e' il nazismo.

Tutto e' chiaro. E tu sai
che il primo dovere e' salvare le vite.

Si dimetta il governo della disumanita'
siano processati i ministri criminali.

12. SUA ECCELLENZA

Lo decide Sua Eccellenza
chi e' che sbarca e chi e' che resta in fondo al mare

Lo decide Sua Eccellenza
il colore della pelle consentito

Lo decide Sua Eccellenza
dov'e' che s'usa la ruspa e dove il rogo

Lo decide Sua Eccellenza
quale sia la vera fede e l'eresia

Lo decide Sua Eccellenza
cosa farne di quel tale Matteotti

13. ALLORA E OGGI

Ottanta anni fa il criminale regime fascista
faceva del razzismo il centro e il motore
della sua ideologia e della sua azione assassina

Dell'ideologia e dell'azione del governo attuale
il razzismo e' il centro e il motore ugualmente

Insorga ogni persona decente contro questo abominio
si dimetta il governo delle persecuzioni razziste
siano processati i ministri criminali
si torni al rispetto della Costituzione antifascista

Ogni essere umano ha diritto alla vita
vi e' una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere

14. ED IO LO VEDO CIO' CHE STA ACCADENDO

Ed io lo vedo cio' che sta accadendo
forse che non lo vedi anche tu?

In questo antico tempo in questo lontano paese
il governo sta instaurando un regime
di persecuzioni razziste
di strage di naufraghi
di disumanita'
ed io lo vedo cio' che sta accadendo
forse che non lo vedi anche tu?

In questo antico tempo in questo lontano paese
il governo sta instaurando un regime
che favoreggia gli aguzzini e i lager
che rigetta i fuggiaschi tra gli artigli dei persecutori
che prosegue l'orrore del '38
ed io lo vedo cio' che sta accadendo
forse che non lo vedi anche tu?

In questo antico tempo in questo lontano paese
il governo sta instaurando un regime
di violenze e menzogne e corruzione
di negazione della legalita'
di negazione della democrazia
ed io lo vedo cio' che sta accadendo
forse che non lo vedi anche tu?

In questo antico tempo in questo lontano paese
il governo sta instaurando un regime
di apartheid di schiavitu' di deportazioni
di brutale sovvertimento della civilta'
di selvaggia e algida crudelta'
ed io lo vedo cio' che sta accadendo
forse che non lo vedi anche tu?

Si dimetta il governo della barbarie razzista
si dimetta il governo dell'abominevole omissione di soccorso
si dimetta il governo delle scellerate persecuzioni
siano processati i ministri responsabili di crimini inumani
torni questo paese al diritto alla democrazia alla civilta'
ogni essere umano ha diritto alla vita alla dignita' alla solidarieta'
salvare le vite e' il primo dovere.

15. LA STAGIONE DI CACCIA

Si e' aperta la stagione di caccia ai bambini rom
e' ora di farla finita con questo buonismo

Chi appicca il fuoco a un campo di baracche
chi passa per le armi gli schiavi ribelli
avra' un encomio e una prebenda
e' ora di farla finita con questo buonismo

Presto il governo fornira' gli arpioni
ai patrioti volontari nel Mediterraneo
e' ora di farla finita con questo buonismo

16. PER IL LORO BENE, NATURALMENTE

Li cacciano dai miseri alloggi
ma e' per il loro bene, naturalmente.

Gli tolgono tutto
ma e' per il loro bene, naturalmente.

Non come persone, ma come insetti molesti li considerano
come insetti molesti li definiscono
e come insetti molesti li trattano
ma e' per il loro bene, naturalmente.

Poi gli sparano dal terrazzo di casa.

17. LIVIDA ALBA

L'ecatombe nel Mediterraneo
il pogrom alla periferia di Roma
lo schiavismo e l'apartheid in Italia
la persecuzione razzista che si fa regime
i cecchini dai terrazzi
i violentatori di bambine

Cosa si aspetta a insorgere contro tanto orrore?

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'
salvare le vite e' il primo dovere
solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe

Si dimetta il governo della disumanita'
siano processati e condannati i ministri della disumanita'

l'Italia torni ad essere
una democrazia
uno stato di diritto
un paese civile

18. IL CAPO DEL GOVERNO AVVERTE LA NAZIONE

Il capo del governo avverte la nazione
che in Italia di razzismo niente
neanche un pizzico, zero carbonella.
Son tutte fisime della sinistra
che non sa piu' a che si puo' attaccare
da quando non ci sono piu' i tranvai.

Sparare ai negri e' pratica sportiva
e antica tradizione popolare
oltre che benemerita difesa della razza.
Se poi si fa dal terrazzo di casa
o dall'automobile di proprieta'
e' praticamente un passatempo domestico
saremo pur padroni a casa nostra
di divertirci un po' come ci pare.

Dare l'assalto ai campi degli zingari
e dargli fuoco, cosa sara' mai:
ci si esercita a fare ordine pubblico
e si tutela sanita' ed ambiente.
E dove non arrivano i ragazzi
mandiamo i vigili a sgombrare tutti
finche' capiscono quegli straccioni
che o se ne vanno con le loro gambe
o ci pensa il braccio patriottico.

Dello squadrismo che c'e' da dir di male?
E chi non e' tifoso di una squadra?
E delle spedizioni punitive?
Son cittadini che aiutano il governo.
Che poi il morto ci scappa raramente
e se ci scappa e' stato un incidente.
La gioventu' si sa che e' esuberante
e noi siamo il governo della gioventu'.

Stuprare schiave esposte sulle strade
che vuoi che sia, si sa che l'uomo e' uomo
purche' ci si ricordi il profilattico
che le straniere chissa' che malattie.

E se qualcuno fa fuori l'africano
che pretendeva di fare il sindacato
dei braccianti oppure l'ambulante
che gira carico di chincaglieria
andiamo, c'e' da farla tanto lunga?
Se gli schiavi facessero gli schiavi
e non scocciassero la gente perbene
saremmo tutti felici e contenti
ma loro no, molesti come cimici
e poi succede quello che succede.

E quanto a quelli che affogano nel mare
la verita' e' che se la son cercata
potevano restare a casa loro.
Che poi tutto quel mucchio di cadaveri
inquina o non inquina il mare nostro?
Dovremmo farci risarcire dai parenti
di quella massa di morti di fame
che se cercavano di abbandonare
la patria loro erano gentaccia
e la gentaccia fa sempre una finaccia
che ognuno trova quello che si merita.

Ma che razzismo ma che persecuzioni
siamo il governo del popolo del web
facciamo il cambiamento che ci vuole
in questa primavera di bellezza.

19. MINIMA FENOMENOLOGIA DEL NAZISTA TRASFORMISTA

Il nazista trasformista va in motorino e in bicicletta.
Il nazista trasformista ritrae la mano in tutta fretta.
Il nazista trasformista ama i bambini gli animali e i fiori.
Il nazista trasformista odia solo gli esseri inferiori.

Non e' rozzo come i nazisti che danno fuoco a libri e quadri
e' simpatico e rassicurante, e' la gioia di tutte le madri
veste bene, sorride sempre, ha piacere si stia tutti allegri
e quando nessuno lo vede, brucia gli zingari e affoga i negri.

20. LA MORTE CHE ARRIVA IN CARROZZA

La morte che arriva in carrozza
vestita di gomma e di fiamma
che scuote la terra che balza
alla gola di chi non l'aspetta.

La morte che sa tutti i trucchi
e ammazza a morsi la gente
a colpi di picchio e di raspa
succhiando il respiro dal cuore.

Non aggiungere tu le uccisioni
coi plotoni d'esecuzione
non aggiungere tu altri agguati
alle stragi che eruttano ovunque.

Spezza tutti i fucili e i pugnali
non schiacciare il bottone che annienta
non alitare la parola che avvelena
non trasformarti anche tu in drago.

Salva il naufrago in mare che affoga
frangi il pane con chi non ne ha
abolisci la guerra e il fascismo
nel tuo cuore nel carro e nel mondo.

Mentre il mostro s'aggira nel buio
mentre fischia ed infuria nel buio
tu non cedere alla paura
riconosciti umano tra umani.

Mentre i ricchi mangiano i poveri
e i potenti massacrano i miseri
tu resisti al potere assassino
tra le vittime pianta la tua tenda.

Il primo dovere e' opporsi alla morte
il primo dovere e' salvare le vite
sii tu il buon samaritano
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

21. "UN POMODORO E UN PEZZO DI CARBONE". UNA COMMEMORAZIONE DEGLI EMIGRATI UCCISI A MARCINELLE E A FOGGIA TENUTA A VITERBO L'8 AGOSTO 2018

Mercoledi' 8 agosto 2018 si e' tenuta a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" una commemorazione delle vittime della strage di Marcinelle di tanti anni fa e delle vittime dell'economia schiavista, razzista e mafiosa morte sulle strade italiane nei giorni scorsi.
Il discorso commemorativo e' stato tenuto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese. Di seguito una sintesi ricostruita a memoria delle parole dette parlando a braccio.

I.

Ci avete fatto caso?
Un cuore umano sembra un pomodoro.
Ci avete fatto caso?
Bruciato sembra un pezzo di carbone.
Ci avete fatto caso?
Un uomo morto sembra essere uno straccio
e solo allora riconoscono che e' un uomo.

Un emigrante e' sempre un emigrante
quale che sia il paese da cui parte.
E un operaio e' sempre un operaio
che lavori nei campi o in miniera.
E sempre sono esseri umani
esseri umani sfruttati e violentati
da un potere che gli ruba il respiro
da un potere che gli mangia le vite.

E un razzista e' sempre anche schiavista
e uno schiavista e' sempre anche razzista.
E tutti i potenti sono in combutta
contro tutte le oppresse e gli oppressi.
I padroni non credono affatto che gli esseri umani
siano uguali in dignita' e diritti.
Pensano invece sia un bel modo di campare
mangiare il cuore delle altre persone.

Quando muoiono nelle gallerie
quando muoiono negli incidenti
quando muoiono ammazzati
a colpi di fucile o di scudiscio
di colpo ritornano a sembrare umani
quegli esseri umani che un attimo prima
non erano considerati esseri umani
ma solo pezzi di carne senza volto
solo corpi di schiavi senza voce
solo ingranaggi della macchina della valorizzazione del capitale.

E chi li ha schiavizzati e li ha ammazzati
quando e' ben certo che siano proprio morti
la lacrimuccia espettora a reti unificate
la lacrimuccia che non riusciva a spremersi
quand'erano vivi e tenevano basso
il costo del lavoro
cosi' che fossero alti
i profitti.

Quando erano vivi e col sudore e il sangue
facevano la gioia dell'intera filiera
che dal caporale giunge al consumatore
e tutta e' agli ordini del capitale astratto
che fa suo pascolo delle concrete umane vite
banchetta con le prelibate carni delle umane sue vittime
globale lucullo e trimalcione
tritacarne eretto a sistema e ideologia.

Il capitale che sa cio' che vuole
e che sa cio' che fa
e cio' che fa e' torturare e uccidere
l'umanita' dolente resa schiava
della catena della produzione
per ricavarne il massimo profitto.

No, non ricordino i morti di Marcinelle
gli schiavisti razzisti che oggi governano questo paese
e non osino dire di essere in lutto per i braccianti morti
abbiano invece vergogna e paura
temano che come fantasmi come antiche furie
quelle vittime tornino ad accusarli inesorabili
le stesse vittime allora ed oggi
oggi come allora vittime
del capitale e del suo comitato d'affari
oggi come allora vittime
del potere mafioso, razzista, schiavista.

Ci avete fatto caso?
Un cuore umano sembra un pomodoro.
Ci avete fatto caso?
Bruciato sembra un pezzo di carbone.
Ci avete fatto caso?
Un uomo morto sembra essere uno straccio
e solo allora riconoscono che e' un uomo.

II.

Le vittime della violenza
del potere assassino che sfrutta e divora
quelle vittime puo' ricordarle
solo chi condivide con loro il suo pane
solo chi condivide con loro la fatica e il dolore e la paura
solo chi per soccorrerle si adopera
solo chi con tutto il cuore a loro e' uguale
solo chi come loro e' vittima e lo sa.
Solo le oppresse e gli oppressi libereranno
l'umanita' intera dal dolore e dalla vergogna
tutto sara' allora chiaro
di tutte le donne e di tutti gli uomini ci ricorderemo come fossero qui
risorgeranno allora tutti i morti
tutti i sommersi saranno salvati
nella memoria di un'umanita'
che divenuta umana un mondo umano
sapra' realizzare.

Io chiedo: cosa e' l'umanita'?
Io chiedo: quale e' la cosa giusta?
E ancora chiedo: saremo mai liberi
prima di essere morti?
Non sono domande a cui possa rispondere
una persona sola, sono domande
che richiedono l'azione comune
di chi e' disposto a mettere in comune
tutti i beni e tutto il bene.
Sono domande a cui puo' rispondere
solo la lotta delle oppresse e degli oppressi
affinche' cessi il tempo dei vampiri
e venga il tempo della condivisione.

Felici i poveri, felici i miti
che non hanno oppresso nessuno.
Felici le persone addolorate
felici le affamate ed assetate
perche' loro faranno la giustizia.
Felici i misericordiosi i pacifici i perseguitati
perche' verra' il giorno in cui l'umanita'
si riconoscera' umana, umana.

Quel giorno si sfasceranno le case dei ricchi
si trasformeranno in statue di sale e di vetro
i loro figli non li riconosceranno
tutta l'avidita' del mondo svanira' come fumo ombra nulla.
E i monumenti illustri dei trionfi
di chi li ottenne al prezzo di oceani di sangue
saranno perenne memoria del dolore immedicabile
del male sparso a secchiate, a cisterne, a diluvi
ammonimento di quanto grande fosse ed obbrobriosa
la stoltezza di chi assassinava il fratello
la follia di chi segava la gola a chi pronunciava male la parola scibbolet
il delirio di chi accumulava ricchezze sacrificando vite.

III.

I ministri che dicono di essere contro la mafia
e fanno la politica voluta dalla mafia
tacciano adesso.
I ministro che dicono di essere contro la schiavitu'
e fanno la politica della schiavitu'
tacciano adesso.
I ministri delle persecuzioni razziste
che in quanto tali sono i primi persecutori dell'umanita' intera
tacciano adesso.
E se hanno un briciolo, un briciolo solo, di decenza:
che si dimettano
che si dimettano
che si dimettano.
E se in Italia si trova un giudice, un solo giudice, a Berlino:
quei ministri li processi e li condanni
li processi e li condanni quei ministri
li processi
li condanni
perche' chi non trae in salvo il naufrago lo uccide
perche' chi predica odio alimenta violenza
perche' chi perseguita le vittime e' complice di tutti i carnefici
perche' chi esalta il disordine costituito e' complice di tutti gli oppressori
di tutti gli sfruttatori di tutti i predatori di tutti gli azzannatori
perche' loro sono gli assassini degli annegati nel Mediterraneo
perche' loro sono i mandanti e i protettori degli schiavisti
perche' loro sono i fomentatori dei mafiosi e dei fascisti
che ogni giorno ripetono in forma casalinga
dal terrazzo di casa dal finestrino dell'auto
le imprese del reich millenario.

IV.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per salvare tutte le vite.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per la legalita' che ogni persona difende dall'abuso.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani
in quest'unica casa comune che e' il mondo vivente.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia cessi il regime delle persecuzioni razziste.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia cessi il regime della schiavitu' e della segregazione.
Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che cessi l'ecatombe nel Mediterraneo
per abolire il mercato mafioso dei trafficanti di carne umana
per abolire il folle divieto di salvare la propria vita e l'altrui.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia finalmente s'inveri
la democrazia il cui fondamento e' "una persona, un voto".

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per ottenere che in Italia finalmente si rispetti
il diritto d'asilo per tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far dimettere il governo razzista
per far dimettere il governo dell'omissione di soccorso
per far dimettere il governo delle persecuzioni razziste e religiose
per far dimettere il governo complice e favoreggiatore dell'orrore della Libia dei lager
per far dimettere il governo che aggredisce e sabota chi salva le vite umane in mare
per far dimettere il governo che propaganda il disprezzo e l'odio e la violenza
per far dimettere il governo che viola la Costituzione repubblicana antifascista.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per denunciare e far processare i ministri colpevoli e favoreggiatori di mostruosi reati.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
per far cessare l'apartheid in Italia
per far cessare lo squadrismo in Italia
per far cessare la schiavitu' in Italia
per far cessare il fascismo in Italia.

Insorgano adesso le oppresse e gli oppressi
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza.
Agisci verso le altre persone
come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Legge e' la difesa del debole dall'abuso del forte.
Legge e' recare aiuto a chi ne ha bisogno.
Legge e' riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.

22. TRENI IN ORARIO E DI PURA RAZZA ARIANA

In quel lontano reame di Nusmundia i treni arrivavano in orario.
Per salire bisognava esibire il certificato di pura razza ariana.
Era il governo del cambiamento.
Tutti erano felici, anche gli schiavi nelle loro capanne.

23. GRANDOLA VILA MORENA

I. La memoria delle vittime

Nella girandola delle scempiaggini propagandistiche
in cui vero e falso sono una sola pappa
ed ogni scelleraggine puo' essere abbigliata da banalita'

la memoria dei crimini scompare in poche ore
come sudore ne resta soltanto
un odore sgradevole a cui presto ci si ausa

cosi' dei sedici braccianti uccisi
pochi giorni fa sulle strade in due agguati
dopo un paio di giorni di rituale indignazione

con le fanfare le eccellenze loro
i giornalisti al seguito dei tweet
e la prosopopea di ogni sadico regime

nulla piu' resta se non i cadaveri ormai spazzatura
resta il regime razzista e restano schiavi gli schiavi
che continueranno ad essere torturati e assassinati

con la benedizione del regime razzista
per far funzionare l'economia schiavista
in un paese ormai segregazionista

II. Parla il presentatore del telegiornale

E perche' dovremmo ricordare sedici vittime
quando ogni giorno un diluvio di sangue
annega l'umanita'

la morte dal cielo in Yemen come a Gaza
l'ecatombe infinita nel Mediterraneo
le innumerevoli stragi della guerra e della fame

ti strizza l'occhio dalla televisione
il presentatore e ti dice
ne muoiono cosi' tanti perche' tenerne il conto

e' sempre stato cosi' piangeva gia' Serse
mentre mandava al macello i suoi soldati
tu fatti furbo pensa solo a vivere

e sii contento che a morire e' qualcun altro
mentre tu hai un tavolo e una sedia
e schiavi ti procurano il cibo a poco prezzo

e' sempre stato cosi' e cosi' sempre sara'
smettila di sognare il sogno di una cosa
alla tua eta' sii grato di esserci arrivato

e cosa sara' mai genuflettersi al padrone
e baciargli l'anello insanguinato se e' sufficiente
a non finire nel vagone piombato

e' un mondo fatto cosi'
chi non sta nel plotone d'esecuzione
gli sta davanti

noi preferiamo vivere
anche se vivere vuol dire accettare
e fare quello che non voglio dire

III. L'ora di insorgere

Ma io dico che questo orrore
non e' degno di esseri umani
ma io dico che e' l'ora di insorgere

abolire il regime schiavista
abolire il regime razzista
abolire le guerre e le armi
abolire il potere maschilista
prima radice e primo modello
di ogni violenza

abolire il fascismo e condividere
tra tutte e tutti tutto il bene e i beni
in quest'unico mondo vivente
casa comune dell'umanita'
in quest'unico mondo vivente
di cui dobbiamo essere amorevoli custodi

ogni essere umano e' uno specchio
nel dolore degli altri e' anche il tuo
la paura di ognuno e' di tutti
non vi e' altra salvezza che la condivisione
non vi e' altra salvezza che la solidarieta'
solo se tutti si e' liberi
puo' essere libero ognuno

non sono morti quei sedici morti
se tu decidi di lottare per loro
non sono morti tutti gli uccisi
se tu decidi che occorre far cessare
ogni uccisione se tu decidi
che occorre salvare tutte le vite

le innumerevoli generazioni
che hanno sperato una liberazione
da tanta oppressione da tanta sofferenza
sono ancora vive nell'azione
che si oppone oggi e qui ad ogni violenza

insorga ogni oppressa e ogni oppresso
per la liberazione comune
insorga ogni oppressa e ogni oppresso
per la legalita' che salva le vite
insorga ogni oppressa e ogni oppresso
per abolire il regime dei vampiri
e realizzare l'umana convivenza

insorga ogni oppressa e ogni oppresso
per inverare l'antica promessa
di ogni sapienza la regola d'oro
di agire verso ogni altra persona
cosi' come vorresti che ogni altra persona
agisse verso di te

insorga ogni oppressa e ogni oppresso
per cacciare il governo razzista
insorga ogni oppressa e ogni oppresso
per contrastare la mafia schiavista
insorga ogni oppressa e ogni oppresso
per il diritto di ogni essere umano
alla vita alla dignita' alla solidarieta'

i morti restano morti
nulla riscatta il dolore
le vittime assassinate
non possono piu' essere salvate
non torneranno in vita
le persone che la morte ha ghermito
eppure
tutta la loro memoria
e tutta la loro speranza
e' ancora in noi e con noi
anela la liberazione
anela la verita'

i morti restano morti
eppure ti chiamano ancora
ti chiamano alla lotta nonviolenta
per la liberazione dell'umanita'

nel movimento delle oppresse e degli oppressi
e' la forza che puo' salvare il mondo
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere

con la forza della verita' con la scelta della nonviolenza
e' questa l'ora di insorgere
e' sempre l'ora di insorgere
per salvare tutte le vite

IV. Grandola vila morena

Non riuscivo a dormire stanotte
dalla finestra mi pareva di sentire
un passante che cantava sottovoce
in un sussurro in un mormorio
una canzone che conosco anch'io

Grandola vila morena
terra da fraternidade
o povo e' quem mais ordena
dentro de ti o cidade...

24. LE AGENZIE DI STAMPA RIFERISCONO...

Le agenzie di stampa riferiscono
che chi salva le vite dei naufraghi nel Mediterraneo
non riesce a trovare un porto sicuro
che quei superstiti accolga.

Le agenzie di stampa riferiscono
che naufraghi salvati raccontano
che altre navi non li hanno soccorsi
temendo poi di restare bloccate per giorni in mare
senza possibilita' di approdo.

Sono gli esiti della politica abominevole
del governo razzista e golpista
che commette ed istiga a commettere
il reato di omissione di soccorso.

Quante persone innocenti dovranno ancora morire?
Cosa si aspetta a insorgere per far dimettere
un governo razzista e golpista
che commette ed istiga a commettere
il mostruoso infame reato di omissione di soccorso?

Cosa si aspetta a insorgere
in difesa del primo diritto di ogni essere umano
il diritto alla vita che il governo calpesta?

Cosa si aspetta a insorgere
in difesa della legalita' che salva le vite
in difesa dell'umanita' che e' una?

Quante persone innocenti dovranno ancora morire?
Cosa aspettano le competenti magistrature
a perseguire chi commette ed istiga a commettere
il crimine disumano dell'omissione di soccorso?

E cosa aspettano le competenti magistrature
a perseguire chi commette ogni giorno il reato
di istigazione all'odio razzista?

E cosa aspettano le competenti magistrature
a perseguire chi viola la Costituzione
e commette e promuove e favoreggia
atti di persecuzione razzista?

Salvare le vite e' il primo dovere.
Salvare le vite e' il primo
dovere.
Salvare le vite
e' il primo dovere.

25. UN PONTE CROLLA

"L'aiuola che ci fa tanto feroci"
(Par., XXII, 151)

Un ponte crolla
tanti innocenti muoiono

fragilita' di tutte le cose umane
e nemica comune la morte

la trista follia di continuare a ucciderci
la trista follia di continuare a negarci soccorso

siamo una sola una stessa umanita'
salvare le vite e' il primo dovere

26. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Luigi Ciotti, Vittorio V. Alberti, Per un nuovo umanesimo Come ridare un ideale a italiani e europei, Rcs, MIlano 2019, pp. 128, euro 8,50 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Riletture
- Wassily Kandinsky, Punto linea superficie, Adelphi, Mialno 1968, 1985, pp. XIV + 218.
*
Riedizioni
- AA. VV., Convegni internazionali. Viaggio fra scienza, educazione e pace, Il leone verde, 2015-2016, Rcs, Milano 2019, pp. 144, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- AA. VV., Convegni internazionali. Dall'apprendimento della matematica a una pedagogia della resilienza, Il leone verde, 2017-2018, Rcs, Milano 2019, pp. 160, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

27. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

28. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3362 del 20 aprile 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com