[Nonviolenza] Telegrammi. 3344
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- Date: Fri, 29 Mar 2019 20:00:56 +0100
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3344 del 30 marzo 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Sommario di questo numero:
1. Rileggendo "Tu non uccidere" di Primo Mazzolari. Un incontro di riflessione a Viterbo
2. Un appello all'Onu
3. Breve un discorso la sera dell'8 marzo 2019
4. "Creature fatte di acqua". Una meditazione nella Giornata mondiale dell'acqua il 22 marzo 2019
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
8. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
9. Tre brutte copie di una dichiarazione del ministro plenipotenziario dopo le stragi nelle moschee
10. Carogno Mozzarecchi: Me so' ddeciso a ffa' 'r zuprematista
11. Tutto prima o poi viene travolto
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. RILEGGENDO "TU NON UCCIDERE" DI PRIMO MAZZOLARI. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
Venerdi' 29 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolto un incontro di riflessione muovendo dalla lettura e il commento del libro di don Primo Mazzolari "Tu non uccidere", uno dei testi fondamentali per una cultura della pace e della nonviolenza.
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Una breve notizia su Primo Mazzolari
Primo Mazzolari, nato nel 1890 a S. Maria di Boschetto (Cremona), ordinato sacerdote nel 1912, partecipo' alla prima guerra mondiale; parroco tra i poveri, antifascista e uomo della Resistenza, precursore del Concilio Vaticano II; nel 1949 fondo' la rivista "Adesso", svolse un'intensa attivita' di pubblicista e scrittore; e' morto a Cremona nel 1959. E' una delle figure piu' vive della nonviolenza in cammino.
Tra le opere di Primo Mazzolari: naturalmente nell'ambito che particolarmente ci interessa e' fondamentale Tu non uccidere, La Lucusta, Vicenza 1955, ora anche Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; si veda anche La chiesa, il fascismo e la guerra, Vallecchi, Firenze 1966. Presso La Locusta di Vicenza sono state pubblicate decine di opere di Mazzolari. Vari volumi sono stati pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna. Viaggio in Sicilia e' stato ripubblicato nel 1992 da Sellerio.
Tra le opere su Primo Mazzolari: A. Bergamaschi, Mazzolari, un contestatore per tutte le stagioni, Bologna 1969; L. Bedeschi, L'ultima battaglia di don Mazzolari, Morcelliana, Brescia; AA. VV., Don Primo Mazzolari, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1999.
Per una piu' ampia nota biografica cfr. il n. 901 de "La nonviolenza e' in cammino"; per una bibliografia piu' ampia, il n. 898; molti utilissimi materiali sono reperibili naturalmente nel sito www.fondazionemazzolari.it
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Nel ricordo e alla scuola di don Primo Mazzolari
Nel ricordo e alla scuola di don Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta denunciato la criminale disumanita' del governo italiano che nega soccorso e accoglienza ai naufraghi in pericolo di morte nel Mediterraneo.
Nel ricordo e alla scuola di don Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso pieno sostegno ai sindaci ed ai presidenti delle Regioni che hanno denunciato l'incostituzionalita' delle scellerate misure razziste imposte dal governo della disumanita'.
Nel ricordo e alla scuola di don Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il dovere di opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; il dovere di impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
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Un appello all'Unione Europea
Nel ricordo e alla scuola di don Primo Mazzolari le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello all'Unione Europea affinche' intervenga nei confronti del governo italiano per farne cessare le criminali politiche razziste.
Di seguito riportiamo il testo integrale dell'appello.
"Egregio Presidente della Commissione Europea,
da molti mesi il governo italiano commette il delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
Con il cosiddetto "decreto sicurezza" il governo italiano ha imposto misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
Ministri del governo italiano persistono in una propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i summenzionati crimini razzisti il governo italiano non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana...
Questo e' cio' che accade in un paese dell'Unione Europea.
Chiediamo che l'Unione Europea intervenga nei confronti di un governo che commette flagranti crimini razzisti; chiediamo che l'Unione Europea intervenga in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere".
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
2. REPETITA IUVANT. UN APPELLO ALL'ONU
Egregio Segretario Generale dell'Onu,
rivolgiamo a lei, e tramite lei anche al Consiglio di Sicurezza e all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, un urgente appello ad intervenire nei confronti del governo italiano per contrastare i crimini razzisti che esso da mesi sta commettendo contro l'umanita'.
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In particolare segnaliamo i seguenti crimini:
1. Omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Conclamata volonta', espressa in piu' forme ed occasioni, di far si' che i naufraghi superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
3. Persecuzione razzista ed effettuale favoreggiamento della riduzione in schiavitu' attraverso criminali e criminogene misure contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
4. Sequestro di persona aggravato, reato per il quale i complici del governo che siedono in Senato hanno impedito alla magistratura italiana di procedere nei confronti del Ministro dell'Interno reo confesso, garantendo cosi' una scandalosa impunita' al ministro e al governo.
5. Reiterata istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
6. Violazione di convenzioni internazionali, di leggi ordinarie, e della stessa Costituzione della Repubblica italiana, al fine di attuare una criminale politica razzista.
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E' in atto in Italia un vero e proprio colpo di stato che mira ad instaurare un regime razzista, violatore dei diritti umani, negatore dei principi fondamenti e dei supremi valori della democrazia, dello stato di diritto, della dignita' umana.
L'Onu, che ha proclamato la Dichiarazione universale dei diritti umani, deve intervenire in difesa delle vittime dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, deve intervenire a sostegno dell'ordinamento giuridico costituzionale democratico italiano, deve intervenire per impedire che in Italia s'imponga il razzismo, l'anomia, la barbarie.
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Cento anni fa in Italia nasceva il fascismo: averlo lungamente sottovalutato ai suoi esordi e negli anni successivi, ha poi provocato la piu' immane tragedia del XX secolo.
Non si commetta di nuovo lo stesso errore.
Si contrasti subito la criminale politica razzista e golpista del governo italiano.
Ci si opponga subito alle abominevoli violazioni dei diritti umani di cui essa consiste.
Ci si adoperi subito per difendere in Italia la democrazia, la legalita' costituzionale, lo stato di diritto, la civile convivenza.
Nelle forme adeguate ed opportune, ma subito, senza esitazioni e senza ambiguita', l'Onu intervenga nei confronti del governo italiano per far cessare i crimini razzisti in corso.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. MATERIALI. BREVE UN DISCORSO LA SERA DELL'8 MARZO 2019
La sera dell'8 marzo, conclusasi la manifestazione promossa da "Non una di meno" che ha attraversato le vie di Viterbo, alcune persone amiche della nonviolenza si sono incontrate per una riflessione a caldo sulla giornata.
Ricostruita a memoria questa e' una sintesi del ragionamento svolto dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani".
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Noi siamo di quelli che sanno che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.
E quindi sappiamo che opporsi al maschilismo e' il primo impegno di ogni persona di volonta' buona impegnata per il bene comune dell'umanita'.
Poiche' non si da' impegno per la pace, per la giustizia sociale, per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera se non si inizia dalla lotta contro la violenza maschile, che e' l'ideologia profonda, il metodo operativo e il sistema di potere che nutre ogni altra forma di sopraffazione.
E cosi' quando affermiamo il dovere di opporci ad ogni volenza con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza, questo innanzitutto intendiamo: che il pensiero e il movimento di liberazione delle donne e' la corrente calda e il decisivo inveramento storico della nonviolenza; che solo il movimento di liberazione delle donne libera l'umanita' intera.
Una riflessione onesta sulle vicende del XX secolo a questa conclusione giunge.
E giunge a questa conclusione una riflessione onesta sulle drammatiche sfide dell'ora presente, a cominciare dalla crisi ecologica.
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Anni addietro fummo tra chi promosse un appello affinche' nel nesso tra ecologia, femminismo e nonviolenza il movimento delle oppresse e degli oppressi trovasse una base d'azione politica adeguata a contrastare la violenza onnicida della cosiddetta globalizzazione neoliberista.
Quel ragionamento ci sembra ancora, ed anzi ancor piu' urgentemente, necessario.
Nell'opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni, nell'opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni, nell'opposizione al modo di produzione fondato sulla schiavitu' e la rapina, sull'alienazione delle persone e sulla devastazione del mondo vivente, nell'opposizione alla riduzione di ogni bene a merce ed alla stessa mercificazione delle persone, nell'opposizione ad ogni rapporto predatorio e consumista, assumendo il dovere di questa necessaria opposizione a tutte queste manifestazioni di violenza, noi riconosciamo e denunciamo che esse sono forme di dominazione in cui agisce quell'"essere per la morte" proprio dell'ideologia e della prassi maschilista; nell'opposizione a queste manifestazioni della violenza maschile noi assumiamo il punto di vista e la posizione di lotta del pensiero e del movimento delle donne, che a quel sistema di relazioni violente ed in ultima istanza annichilitrici contrappone il miracolo della vita, la scelta del prendersi cura, l'universale riconoscimento di dignita', la liberazione comune dell'umanita', l'amore per il mondo vivente.
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Nelle riflessioni e nelle esperienze del movimento delle donne, dalla Wilpf alle "donne in nero", dall'"One Billion Rising" al "Me Too", da "Se non ora quando" a "Non una di meno" per ricordarne solo alcune delle piu' note, noi riconosciamo oggi il piu' solido fondamento del movimento di resistenza all'inumano, la forza trainante del movimento di liberazione dell'umanita' da ogni menzogna e da ogni oppressione, l'espressione piu' viva ed autocosciente della nonviolenza in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
4. MATERIALI. "CREATURE FATTE DI ACQUA". UNA MEDITAZIONE NELLA GIORNATA MONDIALE DELL'ACQUA IL 22 MARZO 2019
Il 22 marzo 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" si e' svolto un incontro di riflessione sul tema: "Diritto all'acqua, diritto alla vita" in occasione della "Giornata mondiale dell'acqua" indetta dall'Onu. Di seguito una sintesi - ricostruita a memoria - dell'intervento conclusivo del responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ed allegato un testo ("Breve un discorso dell'acqua e del fuoco") scritto anni addietro e messo a disposizione dei partecipanti all'incontro.
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Quando nel 1992 le Nazioni Unite istituirono la "Giornata mondiale dell'acqua" per invitare le istituzioni, le forze sociali e le persone tutte ad una presa di coscienza e ad azioni concrete ed immediate per la conservazione e la gestione adeguata dell'acqua e per garantire a tutti gli esseri umani l'accesso alla vitale risorsa, gia' allora la situazione era drammatica, ed oggi e' ancor piu' tragica.
Una parte consistente dell'umanita' non ha accesso ad acqua pulita e salubre; l'avvelenamento delle acque e la desertificazione del pianeta proseguono a un ritmo sempre piu' incalzante; la crisi ecologica (ed i fenomeni alla crisi ecologica connessi come cause e come effetti: le oppressioni e i conflitti politici, economici, sociali; la rapina, la devastazione e la distruzione delle risorse e la riduzione in schiavitu' degli esseri umani, le dittature e le guerre; le strutture di dominazione, le dinamiche di assoggettamento e deprivazione, le violenze imperialiste, colonialiste, razziste, totalitarie; l'ideologia e le prassi dello sfruttamento e del consumismo; ed il maschilismo che e' prima radice e primo paradigma di ogni violenza) sta minacciando la sopravvivenza stessa dell'umanita' intera e gia' oggi milioni e milioni di esseri umani sono costretti a un biblico esodo abbandonando ogni loro bene per cercare scampo ove vi siano ancora condizioni di vita degne, trovando spesso non l'aiuto ma l'ostilita' dei loro simili dimentichi di appartenere tutti ad un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Di acqua consiste la gran parte dei nostri stessi corpi; di acqua consiste la gran parte del mondo vivente; e' l'acqua la sostanza della nostra esistenza.
Negare acqua potabile a un essere vivente equivale a ucciderlo.
Avvelenare l'acqua del pianeta equivale a concorrere ad uccidere tutti gli esseri viventi.
Chiunque capisce che difendere l'acqua dall'avvelenamento e garantire a tutti gli esseri viventi la disponibilita' di acqua potabile e' un'estrinsecazione del primo dovere dell'umanita': salvare le vite.
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Abbiamo aperto questo incontro nel ricordo dell'ultima vittima di un rogo nella tendopoli di San Fedinando, ed abbiamo contestualizzato questo incontro all'interno della "settimana d'azione contro il razzismo", che e' per noi un appuntamento annuale non rituale ma espressione di un intimo ed ineludibile dovere di resistenza all'inumano, di solidarieta' con l'umanita' intera.
Peraltro in tutti i nostri incontri di studio e di riflessione da quando il governo italiano commette mostruosi crimini razzisti noi ricordiamo le vittime di quei crimini e riaffermiamo il dovere di opporsi ad essi.
Ed anche in questa occasione ancora una volta denunciamo che da molti mesi il governo italiano commette il delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; che addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; che con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" (che e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di apartheid) il governo italiano ha imposto misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; che ministri del governo italiano persistono in una propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso; che nel commettere e per commettere i summenzionati crimini razzisti il governo italiano non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana.
E quindi anche in questa occasione ancora una volta invitiamo ogni persona di volonta' buona ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, contro il razzismo, per salvare le vite; ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per l'immediata revoca di tutte le misure razziste imposte dal governo della disumanita'; ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per le immediate dimissioni del governo razzista e golpista; ad insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, affinche' i ministri responsabili di gravissimi ed infami crimini razzisti ne rispondano nelle aule di tribunale secondo le leggi vigenti della repubblica italiana fondata sulla Costituzione antifascista.
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E rileggendo e rimeditando insieme alcuni testi di maestre e maestri che ci hanno nutrito, riaffermiamo concretamente ancora una volta la condivisione di quel "pane degli angeli" di cui parlava Dante nel Convivio, la condivisione del bene comune della conoscenza che apre alla comprensione del comune dovere di agire per la preservazione e la condivisione universale di ogni bene, la persuasione del dovere morale e politico di adoperarsi per realizzare una societa' cosmopolitica che ogni persona riconosca e comprenda in condizioni di eguaglianza di diritti nella messa in comune dei beni e del bene, nel comune impegno a difendere il mondo vivente nella sua integrita'.
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E cogliamo infine questa occasione per inviare un saluto e un ringraziamento alla nostra amica e compagna di lotte Antonella Litta dell'Associazione italiana dei medici per l'ambiente, che da molti anni dedica un infaticabile generoso impegno alla difesa dei beni comuni e del bene comune, in difesa del diritto alla salute, in difesa del diritto ad avere acqua pulita e salubre, in difesa dell'ambiente ed anche e particolarmente dei bacini idrici del territorio altolaziale.
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Siamo creature fatte prevalentemente di acqua in un mondo vivente di acqua prevalentemente fatto: nella giornata mondiale dell'acqua riaffermiamo quindi il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta' di ogni essere umano, dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente; riaffermiamo il primo dovere di ogni persona: salvare le vite, condividere il bene.
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Allegato. Breve un discorso dell'acqua e del fuoco
L'esperienza della fame e della sete, l'esperienza del freddo e del buio. Ma l'acqua e' anche il biblico diluvio universale, e il fuoco l'universale conflagrazione stoica. La pioggia che tutto sommerge, l'incendio che tutto distrugge.
Realta' concretissime e sfuggenti, senza forma ovvero di forme infinite: l'acqua che si fa ghiaccio o vapore o che liquida mutua la forma di cio' che ne e' recipiente; il fuoco che e' lingue salienti, e fumo in alto e cenere in basso, che insieme divora e svanisce. E simboli archetipici quant'altri mai.
Senza acqua - che nutre e trascina, che lava e che scorre - non vi e' mondo vivente; senza fuoco - energia, mutamento, distruzione, ricambio - non vi e' civilta' umana.
Nel segno dell'acqua e del fuoco la catastrofe dei mutamenti climatici provocati dall'uomo - dallo sviluppo industrialista e dall'ideologia della crescita illimitata e dell'illimitato consumo - ci raggiunge ed attosca e terrorizza.
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Parlare oggi di acqua e di fuoco e' questione politica e morale, non solo economica ed ecologica; ma poiche' nell'etimo ecologia significa scienza e discorso della casa comune, ed economia regola e responsabilita' della casa comune -, e' anche pertanto questione di diritto, e di legislazione e di giurisprudenza, e di sapere, la scienza che anche dev'essere saviezza, la sapienza che anche saggezza dev'essere.
Il mondo vivente non e' un magazzino ne' un immondezzaio.
E gli esseri viventi non sono merci ne' scarti.
Costitutivo dell'essere esseri intelligenti e' la responsabilita' per il bene comune.
Sapere di essere tutti uniti da un unico destino di vita e di morte in almeno due sensi: nel senso biologico del nascere e del morire come esperienza individuale universalmente esperita; nel senso culturale dell'esser partecipi di una comunita' che tutti gli esseri umani - passati, presenti e venturi - comprende, e dell'esser quindi vincolati al dovere di far quanto e' in proprio potere perche' l'umanita' non scompaia anzitempo nel nulla.
Responsabili quindi del bene comune delle generazioni tutte; responsabili quindi dell'intero mondo vivente di cui l'umanita' e' parte e senza del quale l'umanita' stessa si estingue. "I care", "mi sta a cuore", era scritto su di una parete della scuola di Barbiana, che era centro e cuore pulsante del mondo (ma ogni luogo, spiegava Alce Nero, e' il centro del mondo).
Occorre cessare di uccidere, cessare di distruggere, salvare le vite, prendersi cura di se', degli altri, del mondo.
E' palese che un modello di societa' fondato sull'universale sfruttamento e sull'universa rapina, sulla crescita illimitata della produzione di manufatti e dei consumi - e conseguentemente anche dei rifiuti -, cozza contro i limiti della natura, cozza contro la capacita' di carico della biosfera, distrugge il mondo vivente e l'umanita'.
E' palese che un modello relazionale fondato sulla sopraffazione e sull'asservimento dell'altro riduce il mondo a una totale prigione, a una guerra di tutti contro tutti, fino alla barbarie piu' estrema, fino alla fine dell'umanita' come valore morale e come esperienza storica.
E' palese che il vertiginoso sviluppo tecnologico degli ultimi secoli e massime degli ultimi decenni pone l'umanita' dinanzi a un bivio: se si prosegue lungo la via della violenza sia intraspecifica che contro il resto del mondo vivente, da noi stessi ci condanneremo a sofferenze crescenti e inaudite fino all'estinzione dell'umana civilta', dell'umana vicenda. Se si sceglie invece subito la via della nonviolenza una possibilita' resta aperta, una speranza di salvezza comune.
Alcune scelte politiche sono quindi urgenti, non piu' differibili.
Adottare in ogni azione il criterio della responsabilita' per l'umanita' intera incluse le generazioni future, adottare in ogni azione il criterio della responsabilita' per l'intero mondo vivente.
Riconoscere che siamo una sola umanita', cessare quindi tutte le guerre e adottare il principio della fraternita' e sororita' universale.
Dismettere ogni produzione e consumo palesemente insostenibili, porre ragionevoli limiti alle attivita' consentite, condividere i beni.
Ripensare il lavoro come diritto e come dovere, ripensare il lavoro come mediazione tra umanita' e natura, ripensare il lavoro come produzione e riproduzione sociale: ponendo un rigido limite all'appropriazione privata, vincolando al bene comune ogni intrapresa economica, garantendo ad ogni persona le risorse per una vita degna, riducendo il tempo di lavoro per realizzare la piena occupazione.
Risanare i guasti prodotti, prima che sia troppo tardi.
Riconoscere ad ogni essere umano il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta', alla condivisione.
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Per fermare gli incendi non basta arrestare il singolo idiota o criminale che appicca materialmente il fuoco alle foreste, occorre una politica di difesa attiva della natura che ogni essere umano chiami ad essere custode del mondo vivente, una politica di pace tra umanita' e biosfera.
Per garantire acqua potabile all'umanita' intera occorre fermare gli inquinatori - che non sono miseri fattucchieri, ma i maggiori potentati economici e politici del mondo, e la microfisicamente, pervasivamente diffusa rete del regime della corruzione e della polluzione -; occorre una politica di giustizia e di solidarieta' che raggiunga e riconosca come esistenze dotate di intrinseco valore e quindi come soggetti titolari di diritti - il diritto alla vita, in primis et ante omnia - non solo tutti gli esseri umani, ma l'intero mondo vivente nella varieta' e nell'equilibrio delle sue concrete forme.
Occorre una politica nonviolenta.
Occorre una politica del bene comune.
Occorre la politica dell'umanita'.
5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI
L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.
7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
8. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org
9. CRONACHE DI NUSMUNDIA. TRE BRUTTE COPIE DI UNA DICHIARAZIONE DEL MINISTRO PLENIPOTENZIARIO DOPO LE STRAGI NELLE MOSCHEE
Prima stesura cancellata: Lo dicevo io che 'ste moschee bisognerebbe da vietalle.
Seconda stesura cancellata: Avete visto? Basta che 'n cristiano entra ma 'na moschea e subbito lo contaggeno e diventa terrorista pur'esso.
Terza stesura cancellata: Pe' 'mpedi' le straggi ne le moschee bastarebbe che 'sti mussurmani se la piantassero de vole' ffa' li mussurmani. Ce provocheno oggi, ce provocheno domani, se sa che ll'omo e' omo e a 'n certo punto...
10. CRONACHE DI NUSMUNDIA. CAROGNO MOZZARECCHI: ME SO' DDECISO A FFA' 'R ZUPREMATISTA
Me so' ddeciso a ffa' 'r zuprematista
e mmo' vve spiego la mi' religgione:
s'ha dda ammazza' chi e' nnegro e pezzentone
e mmussurmano abbreo e communista
s'ha dd'ammazza' 'gni donna femminista
ch'ade' disubbediente ar zu' padrone
perche' ciavra' da esse 'na raggione
si e' ll'omo che 'ndo' la pija la pista.
Perch'ade' cchiaro com'e' cchiaro er zole
che ppure ddio ade' maschio e cristiano
e a ddilla propio tutta 'n du' parole
se vede subbito ch'ade' ariano
e come 'nzegneno 'n tutte le scole
quann'uno e' mmorto smette d'esse umano.
11. SINE NOMINE. TUTTO PRIMA O POI VIENE TRAVOLTO
Tutto prima o poi viene travolto
il tempo drago vorace
tutto divora, ogni corpo, ogni volto
riduce in brace.
Perche' allora senti questa piaga nel cuore?
Perche' il rimpianto, il rimorso non ti lascia?
Perche' ti opprime e ti accascia
questo incessante inestirpabile dolore?
12. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Maria Romero, Agatha Christie, Rba, Milano 2019, pp. 192, euro 9,99.
*
Riletture
- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 1973, 1982, pp. 200.
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Riedizioni
- Marina Cattaruzza, Marcello Flores, Simon Levis Sullam, Enzo Traverso (a cura di), Storia della Shoah. Volume 5. Di fronte all'Olocausto, Utet, Torino 2005, 2006, Rcs, Milano 2019, pp. X + 262, euro 9,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
14. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3344 del 30 marzo 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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