[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 172



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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 172 del 18 marzo 2019

In questo numero:
1. Aperta a Viterbo la "Settimana d'azione contro il razzismo"
2. "Ma per seguir virtute e canoscenza". Un'esortazione a inviare due lettere al Senato e alla Regione Lazio
3. Proposta di lettera al Presidente della Commissione Europea (con bozza di testo e indirizzi utili)
4. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
5. Tre lettere in ricordo di Nanni Salio

1. L'ORA. APERTA A VITERBO LA "SETTIMANA D'AZIONE CONTRO IL RAZZISMO"

Da lunedi' 18 a domenica 24 marzo si svolge in Italia la "settimana d'azione contro il razzismo" promossa dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (presso il Dipartimento per le pari opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri; per informazioni e contatti: www.unar.it).
Alla settimana d'azione contro il razzismo - che si svolge ogni anno avendo al suo centro la "Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale" istituita dall'Onu nella data del 21 marzo, anniversario della strage di Sharpeville del 1960 - prendono parte numerose associazioni ed istituzioni; ed anche quest'anno si svolgeranno varie iniziative in molte citta' d'Italia.
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A Viterbo la "settimana d'azione contro il razzismo" e' stata aperta la mattina di lunedi' 18 marzo 2019 con un'iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", una cui delegazione si e' recata in via della Verita' dinanzi alla lapide e alle pietre d'inciampo che ricordano una famiglia di ebrei viterbesi vittime della Shoah.
La delegazione ha sostato in silenzio rendendo omaggio alle vittime del nazismo.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha poi espresso il comune sentire con un breve discorso, di seguito riassunto.
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"Ci ritroviamo ancora una volta qui, dinanzi alla casa di Vittorio Emanuele Anticoli, Letizia Anticoli ed Angelo Di Porto, che furono deportati ad Auschwitz e non fecero ritorno.
Ci ritroviamo ancora una volta qui a testimoniare il dolore per tutte le vittime e l'orrore per tutte le violenze.
Ci ritroviamo ancora una volta qui a riaffermare che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. A riaffermare che ogni vittima ha il volto di Abele. A riaffermare che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. A riaffermare che il primo dovere e' salvare le vite.
Ci ritroviamo ancora una volta qui a dichiarare che il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. A dichiarare che contro il razzismo occorre resistere. Che contro il razzismo occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della democrazia, della civilta', dell'umanita'.
E ritrovandoci qui, nel ricordo delle vittime del nazismo, noi riaffermiamo i valori e i doveri scritti nella Costituzione della Repubblica italiana, la Costituzione antifascista scritta col sangue dei martiri della Resistenza. Noi riaffermiamo i valori e i diritti scritti nella Dichiarazione universale dei diritti umani, la Dichiarazione scritta dai rappresentanti dei popoli delle nazioni unite affinche' cessi per sempre il flagello della guerra, delle dittature, della schiavitu', di ogni oppressione, di ogni devastazione, di ogni negazione della dignita' umana. Noi riaffermiamo la verita' incisa nella coscienza di ogni essere umano: agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te; sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
E ritrovandoci qui, nel ricordo delle vittime del nazismo, noi denunciamo l'attuale governo italiano per la sua criminale politica razzista. Noi denunciamo che il governo italiano da mesi commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia. Noi denunciamo che addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte. Noi denunciamo che con il cosiddetto "decreto sicurezza della razza" il governo italiano ha imposto scellerate misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti. Noi denunciamo che il governo italiano persiste in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso. Noi denunciamo che nel commettere e per commettere infami crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana. Noi denunciamo che il governo italiano giunge fino alla follia totalitaria di pretendere impunita' per delitti mostruosi.
E ritrovandoci qui, nel ricordo delle vittime del nazismo, noi esortiamo ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele all'umanita' ad opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; ad opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; ad opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni. Noi esortiamo ogni persona di volonta' buona, ogni associazione democratica, ogni istituzione fedele all'umanita' ad impegnarsi in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.
Nel ricordo delle innumerevoli vittime innocenti opponiamoci al nazismo che torna.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Solo facendo il bene si puo' contrastare il male; solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Siamo una sola famiglia umana.
Salvare le vite e' il primo dovere".

2. REPETITA IUVANT. "MA PER SEGUIR VIRTUTE E CANOSCENZA". UN'ESORTAZIONE A INVIARE DUE LETTERE AL SENATO E ALLA REGIONE LAZIO

Carissime e carissimi,
scusandoci per l'insistenza vorremmo pregarvi di voler inviare al piu' presto due lettere.
Una alle senatrici ed ai senatori che il 20 marzo dovranno decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato, reato di cui sono state vittime innocenti alcune decine di naufraghi inermi.
L'altra alla Regione Lazio affinche' presenti ricorso alla Corte costituzionale contro le misure mostruosamente razziste, criminali e criminogene contenute nel cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Facciamo sentire la nostra voce a chi siede nelle istituzioni democratiche, chiediamo che cessino le criminali persecuzioni razziste da parte del governo, chiediamo che siano finalmente rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani e con essi la Costituzione della Repubblica italiana.
Di seguito trascriviamo, con una minima argomentazione, due possibili testi che potete riprodurre tali e quali o variandoli come riterrete opportuno, e due serie di indirizzi cui inviare le lettere.
Fin d'ora vi diciamo la nostra gratitudine per quanto vorrete fare o avete gia' fatto.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Proposta di lettera alle senatrici ed ai senatori
Il 20 marzo il Senato dovra' decidere se autorizzare la magistratura a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Quel reato e' stato effettivamente commesso.
E le esimenti invocate dai menzogneri sofisti manutengoli del ministro nel concreto caso specifico palesemente non sussistono.
Tutte le persone sono eguali dinanzi alla legge, il ministro deve essere processato.
Proponiamo a tutte le persone di volonta' buona di scrivere alle senatrici ed ai senatori per chiedere loro di esprimersi affinche' la giustizia faccia il suo corso.
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Di seguito una traccia di lettera che puo' essere trascritta e inviata.
Gentilissime senatrici e gentilissimi senatori,
tra pochi giorni sarete chiamati a pronunciarvi in merito all'autorizzazione a procedere richiesta dalla magistratura nei confronti del Ministro dell'Interno per il reato di sequestro di persona aggravato.
Vi saremmo assai grati se leggeste gli atti, che ricostruiscono in modo adeguato le ragioni della richiesta.
E vi saremmo assai grati se teneste a mente cio' su cui siete chiamati a pronunciarvi, ovvero quanto disposto dall'art. 96 della Costituzione ("Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale") e dall'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1 (che esplicita come l'assemblea della Camera competente - in questo caso il Senato - possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo").
Ebbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti" il governo certamente non ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante", e non ha agito "per il perseguimento di un preminente interesse pubblico".
Vorremmo pertanto sollecitarvi ad autorizzare la magistratura a procedere nei confronti dei responsabili di quel reato.
Come recita l'incipit dell'art. 3 della Costituzione: "Tutti i cittadini hanno pari dignita' sociale e sono eguali davanti alla legge".
Ringraziandovi per l'attenzione, vogliate gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
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Di seguito alcuni indirizzi e-mail di senatrici e senatori cui si puo' scrivere.
a) gruppo misto: loredana.depetris at senato.it, maurizio.buccarella at senato.it, riccardo.nencini at senato.it, emma.bonino at senato.it, adriano.cario at senato.it, gregorio.defalco at senato.it, vasco.errani at senato.it, segreteria.pietrograsso at senato.it, francesco.laforgia at senato.it, carlo.martelli at senato.it, ricardo.merlo at senato.it, mario.monti at senato.it, liliana.segre at senato.it,
b) gruppo per le autonomie: julia.unterberger at senato.it, dieter.steger at senato.it, albert.laniece at senato.it, meinhard.durnwalder at senato.it, gianclaudio.bressa at senato.it, pierferdinando.casini at senato.it, elena.cattaneo at senato.it, giorgio.napolitano at senato.it,
c) gruppo Pd: andrea.marcucci at senato.it, simona.malpezzi at senato.it, franco.mirabelli at senato.it, valeria.valente at senato.it, caterina.bini at senato.it, monica.cirinna at senato.it, alan.ferrari at senato.it, stefano.collina at senato.it, alessandro.alfieri at senato.it, bruno.astorre at senato.it, teresa.bellanova at senato.it, caterina.biti at senato.it, paola.boldrini at senato.it, francesco.bonifazi at senato.it, tommaso.cerno at senato.it, eugenio.comincini at senato.it, giuseppeluigi.cucca at senato.it, luciano.dalfonso at senato.it, vincenzo.darienzo at senato.it, davide.faraone at senato.it, valeria.fedeli at senato.it, andrea.ferrazzi at senato.it, laura.garavini at senato.it, francesco.giacobbe at senato.it, nadia.ginetti at senato.it, leonardo.grimani at senato.it, vanna.iori at senato.it, mauro.laus at senato.it, ernesto.magorno at senato.it, daniele.manca at senato.it, salvatore.margiotta at senato.it, mauromaria.marino at senato.it, assuntacarmela.messina at senato.it, antonio.misiani at senato.it, tommaso.nannicini at senato.it, annamaria.parente at senato.it, parrini.dario at gmail.com, edoardo.patriarca at senato.it, roberta.pinotti.senato at gmail.com, giovanni.pittella at senato.it, roberto.rampi at senato.it, matteo.renzi at senato.it, matteo.richetti at senato.it, tatjana.rojc at senato.it, anna.rossomando at senato.it, daniela at danielasbrollini.it, dario.stefano at senato.it, valeria.sudano at senato.it, mino.taricco at senato.it, vito.vattuone at senato.it, francesco.verducci at senato.it, luigi.zanda at senato.it,
d) gruppo M5s: stefano.patuanelli at senato.it, gianluca.perilli at senato.it, mariadomenica.castellone at senato.it, primo.dinicola at senato.it, arnaldo.lomuti at senato.it, alessandra.maiorino at senato.it, barbara.floridia at senato.it, gabriele.lanzi at senato.it, giulia.lupo at senato.it, stefano.lucidi at senato.it, rosasilvana.abate at senato.it, rossella.accoto at senato.it, donatella.agostinelli at senato.it, alberto.airola at gmail.com, cristiano.anastasi at senato.it, luisa.angrisani at senato.it, giuseppe.auddino at senato.it, vittoria.bogodeledda at senato.it, laura.bottici at senato.it, elena.botto at senato.it, antonella.campagna at senato.it, gianluca.castaldi at senato.it, francesco.castiello at senato.it, nunzia.catalfo at senato.it, alfonso.ciampolillo at senato.it, andrea.cioffi at senato.it, mauro.coltorti at senato.it, gianmarco.corbetta at senato.it, mirghit at gmail.com, vitoclaudio.crimi at senato.it, marco.croatti at senato.it, mattia.crucioli at senato.it, grazia.dangelo at senato.it, gianmauro.dellolio at senato.it, danila.delucia at senato.it, emanuele.dessi at senato.it, gabriella.digirolamo at senato.it, luigi.dimarzio at senato.it, fabio.dimicco at senato.it, stanislao.dipiazza at senato.it, tiziana.drago at senato.it, giovanni.endrizzi at senato.it, elvira.evangelista at senato.it, elena.fattori at senato.it, giorgio.fede at senato.it, emiliano.fenu at senato.it, gianluca.ferrara at senato.it, agnese.gallicchio at senato.it, vincenzo.garruti at senato.it, felicia.gaudiano at senato.it, silvana.giannuzzi at senato.it, mariomichele.giarrusso at senato.it, giannipietro.girotto at senato.it, biancalaura.granato at senato.it, ugo.grassi at senato.it, barbara.guidolin at senato.it, pasqua.labbate at senato.it, virginia.lamura at senato.it, elio.lannutti at senato.it, cinzialeonem5s at gmail.com, barbara.lezzi at senato.it, ettore.licheri at senato.it, pietro.lorefice at senato.it, matteo.mantero at senato.it, marialaura.mantovani at senato.it, giovanni.marilotti at senato.it, gaspare.marinello at senato.it, mariassunta.matrisciano at senato.it, raffaele.mautone at senato.it, cataldo.mininno at senato.it, francesco.mollame at senato.it, michela.montevecchi at senato.it, vilma.moronese at senato.it, nicola.morra at senato.it, gisella.naturale at senato.it, simona.nocerino at senato.it, paola.nugnes at senato.it, fabrizio.ortis at senato.it, franco.ortolani at senato.it, marinella.pacifico at senato.it, gianluigi.paragone at senato.it, marco.pellegrini at senato.it, daniele.pesco at senato.it, vitorosario.petrocelli at senato.it, angela.piarulli at senato.it, elisa.pirro at senato.it, giuseppe.pisani at senato.it, vincenzo.presutto at senato.it, sergio.puglia at senato.it, ruggiero.quarto at senato.it, alessandra.riccardi at senato.it, sabrina.ricciardi at senato.it, sergio.romagnoli at senato.it, iuniovalerio.romano at senato.it, loredana.russo at senato.it, vincenzo.santangelo at senato.it, agostino.santillo at senato.it, segreteria.sileri at senato.it, paola.taverna at senato.it, fabrizio.trentacoste at senato.it, mario.turco at senato.it, francesco.urraro at senato.it, sergio.vaccaro at senato.it, orietta.vanin at senato.it, gelsomina.vono at senato.it,
e) gruppo Fi: annamaria.bernini at senato.it, lucio.malan at senato.it, adriano.galliani at senato.it, mariaalessandra.gallone at senato.it, gabriella.giammanco at senato.it, alessandrina.lonardo at senato.it, massimo.mallegni at senato.it, giuseppe.mangialavori at senato.it, giuseppe.moles at senato.it, maria.rizzotti at senato.it, licia.ronzulli at senato.it, gilberto.pichettofratin at senato.it, enrico.aimi at senato.it, maria.alberticasellati at senato.it, francesca.alderisi at senato.it, alberto.barachini at senato.it, antonio.barboni at senato.it, francesco.battistoni at senato.it, roberto.berardi at senato.it, massimo.berutti at senato.it, sandro.biasotti at senato.it, paola.binetti at senato.it, giacomo.caliendo at senato.it, andrea.cangini at senato.it, vincenzo.carbone at senato.it, andrea.causin at senato.it, luigi.cesaro at senato.it, donatella.conzatti at senato.it, s.craxi at fondazionecraxi.org, franco.dalmas at senato.it, dario.damiani at senato.it, antonio.depoli at senato.it, domenico.desiano at senato.it, raffaele.fantetti at senato.it, claudio.fazzone at senato.it, massimo.ferro at senato.it, emilio.floris at senato.it, maurizio.gasparri at senato.it, niccolo.ghedini at senato.it, francescomaria.giro at senato.it, barbara.masini at senato.it, alfredo.messina at senato.it, annacarmela.minuto at senato.it, fiammetta.modena at senato.it, nazario.pagano at senato.it, urania.papatheu at senato.it, adriano.paroli at senato.it, marco.perosino at senato.it, gaetano.quagliariello at senato.it, paolo.romani at senato.it, mariarosaria.rossi at senato.it, antonio.saccone at senato.it, segreteriapresidenteschifani at senato.it, sciascia at dolcedrago.it, giancarlo.serafini at senato.it, marco.siclari at senato.it, laura.stabile at senato.it, elena.testor at senato.it, mariavirginia.tiraboschi at senato.it, roberta.toffanin at senato.it, luigi.vitali at senato.it,
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Grazie per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Nessuno puo' commettere crimini e pretendere impunita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
* * *
Proposta di lettera alla Regione Lazio
Carissime e carissimi,
vi proponiamo di scrivere al Presidente della Regione Lazio per sollecitare che anche l'istituzione da lui presieduta presenti - come gia' hanno fatto altre Regioni - un ricorso alla Corte costituzionale contro le parti palesemente razziste ed incostituzionali del cosiddetto "decreto sicurezza".
Di seguito una traccia di testo che potete utilizzare, e una serie di indirizzi cui inviare la lettera.
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Traccia di testo
Gentilissimo Presidente della Regione Lazio,
l'ente da lei presieduto ha annunciato alcune settimane fa la disponibilita' a presentare un ricorso alla Corte Costituzionale contro il cosiddetto "decreto sicurezza" in relazione ai suoi profili di flagrante incostituzionalita'.
Apprezzando l'intenzione espressa, vorremmo sollecitare la realizzazione dell'iniziativa.
Anche la tempestivita' e' importante: e' infatti noto che i tempi del lavoro della Corte Costituzionale sono necessariamente non brevi, mentre gli effetti (che sono stati autorevolmente definiti "disumani, criminali e criminogeni") del cosiddetto "decreto sicurezza" si stanno gia' brutalmente dispiegando in danno di molte persone innocenti.
Con sollecitudine, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico e di posta elettronica del mittente
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Indirizzi utili
a) indirizzo del Presidente della Regione Lazio: presidente at regione.lazio.it,
b) indirizzi delle strutture che direttamente collaborano con il Presidente: MVELOCCIA at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.PRESIDENTE at REGIONE.LAZIO.IT, GABINETTO.GIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, abonamoneta at regione.lazio.it, mborelli at regione.lazio.it, ccatena at regione.lazio.it, ichiavarini at regione.lazio.it, rtavani at regione.lazio.it,
c) altri indirizzi cui e' opportuno inviare per conoscenza la lettera: vicepresidenza at regione.lazio.it, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, asscasaurbanisticaerifiuti at regione.lazio.it, SVILUPPOECONOMICO at REGIONE.LAZIO.IT, assagricolturaeambiente at regione.lazio.it, ass.sanita at regione.lazio.it,
assbilancio at regione.lazio.it, asslavoripubblici at regione.lazio.it, asspolitichesociali at regione.lazio.it, mpalozzi at regione.lazio.it, s.ercolani at regione.lazio.it, SEGRETERIAGIUNTA at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOLEGISLATIVO at REGIONE.LAZIO.IT, VGAGLIANICAPUTO at REGIONE.LAZIO.IT, ACAPPELLI at REGIONE.LAZIO.IT, UFFICIOSTAMPA at REGIONE.LAZIO.IT, ELANFRANCHI at REGIONE.LAZIO.IT, PTAGARIELLO at REGIONE.LAZIO.IT, GCERASI at REGIONE.LAZIO.IT, ESERPIERI at REGIONE.LAZIO.IT, VICEPRESIDENZA at REGIONE.LAZIO.IT, SGUGLIELMO at REGIONE.LAZIO.IT, SEGRETERIA.LAVORO at REGIONE.LAZIO.IT, EPARIBONI at REGIONE.LAZIO.IT, FPRONI at REGIONE.LAZIO.IT, CDEBARDI at REGIONE.LAZIO.IT, ESCHIAVETTI at REGIONE.LAZIO.IT, CPONZO at REGIONE.LAZIO.IT, MABALDINI at REGIONE.LAZIO.IT, RMURRA at REGIONE.LAZIO.IT, RAGHAI at REGIONE.LAZIO.IT, GALPESTRI at REGIONE.LAZIO.IT, RLAZZARI at REGIONE.LAZIO.IT, EPETRUCCIOLI at REGIONE.LAZIO.IT, ATARDIOLA at REGIONE.LAZIO.IT, AGALLUZZO at REGIONE.LAZIO.IT, GCARDARELLI at REGIONE.LAZIO.IT, LFERRARA at REGIONE.LAZIO.IT, ISCARSO at REGIONE.LAZIO.IT, SDORINZI at REGIONE.LAZIO.IT, VMANTINI at REGIONE.LAZIO.IT, RLONGO at REGIONE.LAZIO.IT, ANMASSIMI at REGIONE.LAZIO.IT, INCLUSIONE at REGIONE.LAZIO.IT, VMORACE at REGIONE.LAZIO.IT, TBIOLGHINI at REGIONE.LAZIO.IT,
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Riteniamo di fondamentale importanza sollecitare le Regioni che ancora non l'abbiano fatto a presentare al piu' presto ricorsi alla Corte costituzionale. Le Regioni hanno infatti la facolta' di poter presentare tali ricorsi, facolta' che i cittadini, le associazioni, gli stessi enti locali non hanno.
La presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve anche essere un'importante occasione di informazione e coscientizzazione dell'opinione pubblica.
Ad esempio sul fatto che tra le misure razziste e persecutorie del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" vi e' l'abolizione della protezione umanitaria, misura che letteralmente criminalmente getta nella piu' terribile emarginazione, nel piu' grave pericolo e nella disperazione piu' profonda centinaia di migliaia di persone che non hanno commesso alcun reato, persone oneste, persone gia' vittime di gravi sofferenze che in Italia avevano trovato legale e doverosa accoglienza, persone che ora diventano vittime innocenti ed inermi di una persecuzione razzista semplicemente barbara e abominevole, la persecuzione razzista imposta dal folle e scellerato "decreto sicurezza della razza".
Ebbene, la presentazione dei ricorsi alla Corte costituzionale puo' e deve essere parte e fulcro di un piu' ampio impegno in difesa della Costituzione, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Un impegno che deve essere per quanto possibile tempestivo ed esteso.
Inoltre si consideri che se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, nulla impedisce che lo stesso Parlamento possa rendersi conto del colossale, sciagurato errore commesso accondiscendendo alla richiesta governativa di approvare il "decreto sicurezza della razza", e possa quindi revocare in tempi rapidi con una nuova legge le incostituzionali, disumane, criminali e criminogene misure razziste che esso contiene.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza, i sindaci che gia' hanno colto quei profili di incostituzionalita' saranno confortati nel loro impegno in difesa della legalita' costituzionale, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, contro il razzismo criminale e le criminali persecuzioni.
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza le vittime innocenti che ne hanno diritto soggettivo e legittimo interesse saranno confortate nel rivolgersi alla magistratura ordinaria in difesa delle proprie esistenze, e la magistratura ordinaria adita sara' a sua volta confortata nel chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale sui profili di flagrante incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza".
Se i ricorsi alla Corte costituzionale favoriranno una adeguata informazione ed una conseguente presa di coscienza tutti i pubblici ufficiali che verranno raggiunti dalla palese "notitia criminis" dell'incostituzionalita' del cosiddetto "decreto sicurezza della razza" saranno confortati nel farne doverosa segnalazione alla magistratura ordinaria affinche' essa possa chiedere il pronunciamento della Corte costituzionale.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Grazie fin d'ora per l'attenzione e per quanto vorrete fare.
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... E cinque cose da ricordare
I. Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.

3. REPETITA IUVANT. PROPOSTA DI LETTERA AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA (CON BOZZA DI TESTO E INDIRIZZI UTILI)

Carissime e carissimi,
vorremmo pregarvi di scrivere al Presidente della Commissione Europea per sollecitare che l'Unione Europea intervenga nei confronti del governo italiano in relazione ai crimini razzisti che ha commesso e continua a commettere.
Di seguito una bozza di testo e un elenco di indirizzi.
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Bozza di testo
Egregio Presidente della Commissione Europea,
da molti mesi il governo italiano commette il delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte.
Con il cosiddetto "decreto sicurezza" il governo italiano ha imposto misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la stessa Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
Ministri del governo italiano persistono in una propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i summenzionati crimini razzisti il governo italiano non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana.
La magistratura italiana ha chiesto al Senato italiano l'autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per il delitto di "sequestro di persona aggravato" di cui e' reo confesso; il Senato dovra' pronunciarsi il 20 marzo, ma le forze politiche della destra antidemocratica cui fa capo la maggioranza dei senatori hanno gia' dichiarato la volonta' di negare alla magistratura l'autorizzazione, la volonta' di impedire alla giustizia di fare il suo corso, la volonta' di garantire impunita' a un governo reo finanche del flagrante delitto di "sequestro di persona aggravato".
Questo e' cio' che accade in un paese dell'Unione Europea.
Chiediamo che l'Unione Europea intervenga nei confronti di un governo che commette flagranti crimini razzisti; chiediamo che l'Unione Europea intervenga in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ringraziandola per l'attenzione, voglia gradire distinti saluti.
Firma, luogo e data, recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente
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Alcuni indirizzi utili
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4. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

5. MATERIALI. TRE LETTERE IN RICORDO DI NANNI SALIO

La prima lettera, del 18 novembre 2017
Elena carissima,
ti devo chiedere due volte scusa: per il ritardo enorme di questa mia lettera, e per il fatto che essa serve solo a dirti che non sono riuscito a scrivere il contributo che con squisita cortesia mi avevi chiesto e che ahime' incautamente ti avevo promesso per il collettivo omaggio al nostro comune maestro e compagno ed amico Nanni Salio.
Ho conosciuto troppo poco Nanni per poter rendere una testimonianza significativa sulla sua persona; pochi gli incontri, poche le lettere (e questa pochezza e' tutta colpa mia: che mentre lui generosamente era sempre disponibile a recarsi ovunque ne fosse richiesto ed a promuovere incontri e scambi d'idee e messa in comune delle riflessioni, io invece sempre piu' mi sono anchilosato nel mio abituale mutismo e nel mio guscio - dipendera' dal mio carattere di paesano: a differenza dei cittadini siamo sempre tristi e taciturni, inetti alla gioia degli incontri, della festa, dei viaggi, del conversare stesso).
Mi sovviene ora di un incontro a Gubbio, e del suo volto gli occhi ed il sorriso. Le parole che scambiammo le ho dimenticate, gli occhi e il sorriso no. Era il volto fraterno dell'umanita' come dovrebbe essere, figura dell'innocenza agente, della nonviolenza sentita e praticata come verita' accudente e liberatrice.
E mi sovviene di un suo invito ad articolare ed argomentare una mia rastremata opinione, invito che declinai, come faccio pressoche' sempre - questa lettera la scrivo per scusarmi con te del fatto di non averti inviato il ricordo di lui che mi avevi richiesto e che avevo promesso, ma gia' mentre lo promettevo sentivo che con tutta probabilita' non sarei stato in grado di adempiere all'impegno.
Lui invece sempre rispose solerte ad ogni mia richiesta, e con una pienezza, una chiarezza, una generosita' che ogni volta mi lasciava commosso. Credo che tutte le persone che lo hanno conosciuto abbiano provato questa felicita' dell'incontro con una persona cosi' disposta all'ascolto e al dono.
Ne' puo' essere granche' utile una mia testimonianza sul suo valore di studioso, di militante, di organizzatore e di amico della nonviolenza, valore che tutti sanno essere grande. Le cose di lui che ho letto - e con vivo consentimento, e nutrendomene - altri ha letto e discusso con piu' profonda cognizione e nel vivo di una consuetudine con lui calda e aggettante, come quella di tutti voi che proseguite l'avventura del Centro studi "Sereno Regis", cosicche' io ben poco potrei aggiungere.
Semmai potrei tentare di ricavare da questo mio disagio, da questa mia inadeguatezza, qualche stilla di ragionamento sulla nonviolenza che forse meriterebbe di essere discussa anche alla luce della sua testimonianza, della sua opera teorica e pratica. Ma allora avrei dovuto scriverne a lui quando era in vita, e ahime' non l'ho fatto. Come dicevo, sono un pessimo epistolografo (e un assai peggiore conversatore, e del tutto refrattario all'uso del telefono).
Con Nanni avrei voluto ragionare di come la nonviolenza possa e debba uscire dalla subalternita' e dalla marginalita' in cui mi pare che sovente si trovi schiacciata non solo per la violenza dei potenti e la narcosi dei piu', ma anche per una sorta di intima timidezza e quasi sudditanza di tante persone della nonviolenza amiche. Nanni era uno dei pochi che la nonviolenza viveva e proponeva senza alcuna subalternita', senza alcuna timidezza, cosciente del fatto che solo la nonviolenza - come anch'io fermamente credo - puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
E magari discutere anche di quale contributo effettivo i luoghi istituzionali del sapere possono dare alla nonviolenza; ma forse anche in questo ero ostacolato dalla mia inveterata sfiducia (ed ingiusta, lo so) nelle accademie tutte, anche in quelle che svolgono un lavoro eccellente nel campo della Peace Research.
E discutere anche del disagio di vivere comunque nella ferita dei troppi privilegi di chi fa comunque un lavoro prevalentemente intellettuale, e nella contraddizione della scelta della "semplicita' volontaria", nella costante straziante percezione della poverta' abissale dei dannati della terra, la condizione ad essi imposta da un ordine iniquo, il "disordine costituito" dell'universale rapina e saccheggio e asservimento e devastazione, un orrore contro cui la nostra lotta fin qui e' ancora troppo insufficiente.
Ma so che le mie opinioni - di persona la cui formazione leopardiana e marxista si e' data in una fase del Novecento che sembra oggi lontana quanto i tempi delle guerre puniche - sono di quelle che il nuovo millennio condanna alla "damnatio memoriae", e che la nonviolenza deve ogni giorno reinventare un linguaggio condiviso e forme adeguate di comunicazione e di intervento. Mi sembra che voi a Torino ci riusciate, ed io no, legato come sono alla mia diversa esperienza che sento impormi un dovere di fedelta' a modi di azione ed espressione che l'ipertecnologica e neocoloniale epoca presente ha preteso di rendere (e per piu' versi ha effettualmente reso) obsoleti e sterili e indecifrabili ai piu' come glifi di civilta' scomparse.
Non sto qui a tediarti sulla nozione di nonviolenza (dialettica e dialogica, contestuale e aperta, fallibilista e processuale, storico-concreta e utopico-concreta, ed "insieme di insiemi") che personalmente piu' sento e propongo (ed in cui molto agiscono anche Bloch ed Anders e Jonas, i francofortesi e Basaglia, e soprattutto il pensiero e le esperienze del movimento femminista); penso che ogni persona amica della nonviolenza ad essa si sia accostata e l'abbia scelta muovendo dalla propria personale esperienza, approfondendo - e per cosi' dire illimpidendo alla propria coscienza e capacita' di giudizio, e inverando nella propria prassi - le proprie radici ed i propri riferimenti culturali ed i propri convincimenti morali e politici.
Per quel poco che so della visione del mondo di Nanni mi pare di capire che lui fosse assai piu' vicino di me alla visione capitiniana ad esempio sulla cruciale questione della compresenza - di cui nel mio sentire io do' una lettura materialistica che so essere altra da quella originaria di Capitini -; e che nell'esperienza del mondo dell'impermanenza molto meglio di me abbia saputo accostarsi alla sapienza orientale e particolarmente alla tradizione buddhista (io forse ho sentito di piu' un tratto confuciano, quello del "ren", e il fascino della visione dialettica e della nozione di "wu wei" dei maestri maggiori del taoismo). Ma non faccio grandi differenze tra le grandi culture dell'umanita' - credo come Gandhi che tutte le tradizioni orientate al bene comune, con logica e linguaggio vuoi narrativo, vuoi formalizzato, dicano sempre in sostanza le stesse verita' ineludibili. E tuttavia la mia weltanschauung e' quella di Lucrezio e di Leopardi, di Feuerbach e Marx, di Rosa Luxemburg e Hannah Arendt, e di Franco Fortini e Renato Solmi (e mi si perdoni se li elenco cosi' alla rinfusa), insieme ovviamente a Virginia Woolf e Primo Levi, Capitini e Dolci, Gandhi e King, e tra le persone viventi Luce Irigaray e Vandana Shiva.
Molto ho imparato leggendo gli scritti di Nanni; e molto imparo ogni giorno da quanto leggo nel sito del Centro studi "Domenico Sereno Regis". E molto sono grato a Nanni per quanto ha fatto e seminato, e molto sono grato a voi che ne proseguite l'opera: non c'e' bisogno che aggiunga quanto essa sia luminosa ed ispiratrice non solo per tutte le persone amiche della nonviolenza, ma per ogni persona di volonta' buona.
Auspicherei che gli scritti di Nanni venissero al piu' presto raccolti (immagino che molte siano le cose inedite o che hanno avuto limitata circolazione, ma anche non pochi lavori pubblicati in rivista e volume temo siano ormai di difficile reperibilita') e quindi messi a disposizione di studiosi e militanti, in forma sia cartacea che - e mi sembra ancora piu' necessario ed urgente - nel web. Suppongo ci stiate gia' lavorando e fin d'ora ve ne sono grato.
Credo infatti che tanto i lavori piu' specificamente scientifici che quelli per cosi' dire pedagogici e formativi, cosi' come i vari parerga e paralipomena pubblicistici e la corrispondenza di Nanni, possano sia singolarmente che nel loro insieme costituire non solo una documentazione di grande interesse e valore per studiosi di diversi campi, ma anche e soprattutto un prezioso e frugifero materiale di studio e di orientamento, strumenti di lavoro e "cassetta degli attrezzi", vademecum e conforto, per tutte le persone impegnate nell'azione nonviolenta per la pace, i diritti umani, la difesa del mondo vivente e della civilta'.
E credo anche che nel raccogliere e ridiffondere le "disiecta membra" della vasta e disseminata opera di Nanni riemergeranno e si riattiveranno molteplici materiali preziosi e variegate indicazioni illuminanti in plurimi ambiti e direzioni di ricerca; segnalo a mero titolo d'esempio - tra certo innumerevoli altri suoi interventi - quanto Nanni scrisse su Keith Haring come contributo a un lavoro sull'artista nuovayorchese di una collaboratrice del nostro centro nonviolento viterbese, Giselle Dian. Era cosi' Nanni: continuamente donava pensieri e proposte di ricerca e d'azione, alimentando ovunque esperienze e riflessioni, in una pratica della nonviolenza come accostamento e solidarieta', scienza e condivisione della verita' riconoscente e liberatrice, sapienza d'amore e rivolgimento amoroso verso l'umanita' intera, passata, presente e ventura, verso l'intero mondo vivente.
Elena carissima,
concludo qui questo frettoloso sproloquio senza costrutto e senza pretese. Potrai scusarmi per la mia defezione?
Allego comunque in calce due piccoli ricordi, gia' apparsi sul nostro notiziario: l'uno in forma di prosa a firma di Giobbe Santabarbara, e l'altro in forma di sonetto a firma di Benito D'Ippolito; testi che a me non sembrano granche' (troppo retorico l'uno nel suo movimento, troppo meccanico l'altro e di scarso respiro) ma che se vuoi puoi eventualmente far circolare tra le persone amiche se non ti sembrano troppo banali, ridicoli o fuori luogo.
Grazie ancora di tutto, di tutto ancora scusandomi; un forte abbraccio a te e a tutte e tutti gli amici torinesi dal tuo e vostro
Peppe
Viterbo, 18 novembre 2017
In guisa di postilla: ho ricordato Nanni piu' volte in incontri tra amici della nonviolenza a Viterbo (l'ultima volta l'altroieri), ma in queste circostante parlo sempre a braccio e poi non trovo mai il tempo di mettere per iscritto quel che ho detto. Dell'incontro di giovedi' ho poi redatto un telegrafico resoconto in un comunicato che oltre a riportare la preziosa voce di Wikipedia stesa da Paolo Macina cosi' sintetizzava la conversazione viterbese:
"Si e' svolto giovedi' 16 novembre 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in memoria di Nanni Salio, l'illustre studioso ed attivista nonviolento deceduto nel 2016.
L'incontro e' stato aperto dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, che ha rievocato alcuni tratti della personalita' e dell'opera dello scienziato e militante nonviolento torinese, ripercorrendone esperienze e riflessioni ed evidenziando alcune vicende salienti della sua attivita' di militante, di studioso, di organizzatore di cultura e di iniziative di pace e di solidarieta'; infine recando testimonianza personale di alcuni episodi particolari in cui - come per sineddoche - flagrante veniva in piena luce la figura di Nanni Salio persona saggia e sapiente, empatica e sollecita, gentile e generosa, esempio di semplicita' volontaria, maestro di ascolto e di condivisione, compagno di tutte le oppresse e gli oppressi in lotta per la liberazione dell'umanita' da ogni violenza, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano, per il rispetto, la difesa e l'accudimento del mondo vivente tutto.
Sono stati poi letti e commentati alcuni brani dalle opere di Nanni Salio.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'appello "Una persona, un voto" per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia, ed all'appello affinche' sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. Hanno espresso altresi' il loro sostegno agli appelli affinche' il Senato deliberi in via definitiva la legge sullo "Ius soli". Ugualmente hanno espresso il loro sostegno all'appello affinche' l'Italia ratifichi al piu' presto il trattato Onu di interdizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017, ed alla Carovana delle donne per il disarmo nucleare che da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017 attraversera' l'Italia per chiedere appunto che anche il nostro paese ratifichi il citato Trattato".
Mi rendo conto che e' povera cosa, ma chi ha partecipato a quell'incontro credo abbia colto almeno un riverbero della luce irradiata da Nanni, ed abbia pensato a lui con viva gratitudine; mi faceva piacere fartelo sapere.
*
Allegato primo: Giobbe Santabarbara ricorda Nanni Salio
Delle molte virtu' di Nanni Salio, uomo sapiente e gentile, studioso e amico della nonviolenza, ricordo innanzitutto la qualita' dell'empatia: sapeva ascoltare, sapeva comprendere, sapeva donare.
Ricordo come lo vidi una volta sorridere: un sorriso timido, quasi solo con gli occhi; e ricordo che pensai: cosi' sorride una persona buona.
Mi capito' di chiedergli di aiutare persone che non conosceva: e sempre lo fece con una generosita' senza attese e senza riserve, semplice e piena, doni preziosi donando; la generosita' dell'umanita' come dovrebbe essere, dell'umanita' come sara' quando uscira' da questa fornace di guerre e di orrori.
Ed allora nell'accampamento finalmente liberato, fra cento o fra cento milioni di anni, seduti intorno al fuoco si ricorderanno delle persone che nei tempi bui seppero recare una fiaccola e condividere il pane, e non contera' che ricordino i loro nomi; diranno soltanto "le nostre compagne ed i nostri compagni di allora", e penseranno alle persone come Nanni, e sorrideranno commossi e felici.
*
Allegato secondo: Benito D'Ippolito: Un ricordo di Nanni Salio

Di Nanni Salio gli occhi calmi e buoni
ricordo, ed il sorriso lieve e mite;
era un sapiente che recava doni
preziosi e che guariva le ferite.

Tesseva nessi, incontri, comunioni,
lottava per salvar tutte le vite;
e all'odio, alle menzogne, alle oppressioni
si opponeva con forze infinite.

Anch'io ne sento grave la mancanza
della parola saggia e generosa
e dell'azione, forte e lieve danza.

In questa breve vita e dolorosa
nella fugacita' di nostra stanza
resta il ricordo, rosa luminosa.
* * *
La seconda lettera, del 4 dicembre 2017
Elena carissima,
innanzitutto scusami per il solito ritardo con cui ti rispondo.
Grazie di cuore della lettera e della proposta ma non credo che da quelle mie righe si possa cavare qualcosa di utile per ricordare degnamente Nanni.
Pero' ti sono assai grato della tua insistenza, e poiche' mi sento in debito con Nanni e con tutte e tutti voi che a Torino ne proseguite la riflessione e l'azione, provero' nuovamente a scrivere un contributo che possa essere di qualche sia pur minimo interesse per chi volesse leggerlo (deciderai poi tu se e come usarlo). Tra qualche giorno dovremmo fare un incontro qui a Viterbo nell'ambito della Carovana delle donne per il disarmo nucleare in cui pensiamo di leggere e commentare alcuni scritti di Nanni, e cerchero' di cogliere l'occasione di quel colloquio per mettere poi per iscritto alcune idee e una minima testimonianza da inviarti.
Scusami ancora una volta di tutto, spero di mandarti qualche riga decente tra una decina di giorni. Un abbraccio ancora,
Peppe
Viterbo, 4 dicembre 2017
* * *
La terza lettera, dell'11 dicembre 2017
Carissima Elena,
ieri abbiamo fatto a Viterbo un incontro in cui ancora una volta abbiamo ricordato Nanni.
Ti mando questo testo che pubblico stasera sul nostro notiziario, non so se puo' esserti utile.
Un abbraccio,
Peppe
Viterbo, 11 dicembre 2017
Annibale Scarpante: Un ricordo di Nanni Salio
Nanni Salio era uno scienziato e un saggio: cioe' una persona che non ha ne' vergogna ne' paura di riconoscere l'ignoranza propria e comune, cosi' come i propri e comuni limiti e ombre che sono la stoffa della vita e il disegno del mondo; una persona che non teme ne' disdegna di porsi all'ascolto in silenzio, di fare le domande semplici e oneste, di cercare le vie e le risposte, di opporsi sempre alla menzogna e alla violenza, di riconoscersi essere umano tra esseri umani, parte viva del mondo vivente; e di gioire della meraviglia che ci circonda e che rechiamo, e di soffrire della sofferenza altrui e di tutti.
Ed era un amico della nonviolenza: che quindi conobbe anche il carcere per difendere il diritto di ogni essere umano ad avere una coscienza, ovvero ad essere un essere umano, ed in quanto essere umano non disponibile ad imbracciare un'arma per uccidere altri esseri umani; poiche' questo e' la nonviolenza: la lotta contro ogni violenza, la testimonianza del vero, del bene, del giusto, la scelta di fare tu quello che occorre fare per denunciare e contrastare il male, per recare reale soccorso a chi di soccorso reale ha bisogno, la scelta di salvare le vite.
Ed era una persona che sapeva camminare: perche' e' solo quando cammini che incontri le persone e ti vengono le idee, che non piovono dal cielo ma risalgono dalla terra alle scarpe e su su fino a quella infaticabile spugna che portiamo dentro tra la pancia e la testa e a quel ribollente gomitolo che sta sotto i capelli, spugna e gomitolo che sanno cose che talora tu stesso non sai di sapere; si pensa coi piedi: a Torino come a Koenigsberg, tra Perugia ed Assisi, e sull'Himalaya.
Ed era un amico: ed e' proprio vero che chi trova un amico trova un tesoro - non so se si diano altri beni a questo mondo.
Non ricordo piu' se sono mai stato a Torino, e mi sembra di no (ma potrei sbagliarmi, sono vecchio e la memoria spesso mi gioca dei brutti scherzi), ma a Torino so che c'e' il Centro studi intitolato a Domenico Sereno Regis (Domenico, Sereno: nomen omen) ed e' un luogo che anche senza che io ci sia mai stato mi sembra come se lo frequentassi da sempre e fosse un po' anche casa mia. Del "Centro studi Sereno Regis" Nanni e' stato inesausto alito di vento e raggio di luce e foglia e radice, il suo respiro e la sua voce e il suo volto li' ancora vivono nel lavoro di pace delle persone buone che in colloquio corale gli sono state compagne di cammino, di riflessione, di lotte, e che le lotte, le riflessioni, il cammino di pace di Nanni proseguono.
Non frequento intellettuali o altri prominenti, che mi mettono a disagio con i loro privilegi e la loro cecita' dinanzi al dolore degli altri su cui sovente con scarponi chiodati si sono arrampicati, e non condivido (una litote che e' un eufemismo) il modo di vivere, di pensare, di parlare e di agire di tante persone che dicono di essere impegnate per la pace e la giustizia eppure in nulla sembrano essere diverse da chi ogni giorno ci calpesta e ci sbrana.
Sara' perche', per quanto io non ne parli volentieri, sono ancora un militante della prima internazionale, e il mio programma e' ancora il discorso della montagna, la ginestra, le tre ghinee. Frequento quasi solo persone molto povere e dall'aria assai poco raccomandabile, e sono gli unici amici a cui mi affiderei.
Ma Nanni ho sempre sentito che era uno dei nostri, uno di quelli che non esitano a condividere il pane e per questo si chiamano compagni, che non esitano a chiamare le oppresse e gli oppressi alla lotta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti, per il bene comune dell'umanita' e dell'intero mondo vivente; che con Socrate e Gesu', e la Rosa rossa e la Rosa bianca, e Virginia e Simone, e Gandhi e Hannah Arendt, contro ogni violenza si battono, e giunti al bivio in cui non si puo' rendere altro che una nuda testimonianza preferiscono essere le vittime anziche' i carnefici; che sanno che la nonviolenza e' piu' forte di ogni violenza e che quindi sono invincibili perche' non si arrendono mai.
Quando penso a Nanni Salio anch'io vedo in cristallo e in figura l'umanita' come dovrebbe essere.
Quando penso a Nanni Salio sento nel cuore la gioia che questa persona sia esistita.
Quando penso a Nanni Salio non solo mi sento meglio, ma mi sento diventare migliore.
Siamo tutti gente strana.

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XX)
Numero 172 del 18 marzo 2019
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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