[Nonviolenza] Telegrammi. 3293



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3293 del 7 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Commemorato David Maria Turoldo a Viterbo nell'anniversario della scomparsa
2. Una lettera ad adiuvandum alla Giunta competente per le autorizzazioni a procedere del Senato della Repubblica
3. Denuncia del governo italiano per crimini contro l'umanita'
4. La Procura della Corte Penale Internazionale de L'Aja ha acquisito la denuncia del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo contro il governo italiano per crimini razzisti
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. One Billion Rising 2019: Partecipa con noi al flash mob mondiale di febbraio
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Sostenere la Casa internazionale delle donne di Roma
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. INCONTRI. COMMEMORATO DAVID MARIA TUROLDO A VITERBO NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di padre David Maria Turoldo (1916-1992), nel pomeriggio di mercoledi' 6 febbraio 2019 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' tenuto un incontro di commemorazione del grande poeta, religioso, uomo di pace, generoso testimone della dignita' umana e fraterno soccorritore di chiunque avesse bisogno di aiuto.
Nel corso della commemorazione sono stati letti e commentati alcuni testi di Turoldo.
*
Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ricordato come porsi all'ascolto e alla scuola della testimonianza di David Maria Turoldo significhi impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; ed in particolare qui e adesso impegnarsi contro la violenza razzista del governo italiano che sta commettendo abominevoli crimini contro l'umanita'.
Il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte.
Come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid".
L'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso.
Nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Dinanzi a questo orrore, e' dovere di ogni persona di volonta' buona, e di ogni umano istituto, opporsi a questi crimini contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Agisci nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero nei tuoi confronti.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
All'ascolto e alla scuola della testimonianza di David Maria Turoldo ogni persona di volonta' buona s'impegni ad opporsi al male facendo il bene, ad opporsi alla violenza scegliendo la nonviolenza, a costruire pace, giustizia, solidarieta' e condivisione.
*
Una breve notizia biobibliografica su David Maria Turoldo
David Maria Turoldo, nato in Friuli nel 1916, ordinato sacerdote nel 1940, partecipo' alla Resistenza; collaboratore di don Zeno Saltini a Nomadelfia, fondatore con padre Camillo De Piaz della "Corsia dei Servi", poi direttore del "Centro di studi ecumenici Giovanni XXIII" a S. Egidio Sotto il Monte. Ha pubblicato numerose opere di riflessione religiosa, di intervento civile, di poesia. E' scomparso nel 1992.
Opere di David Maria Turoldo: della sua vastissima produzione segnaliamo particolarmente alcune raccolte di versi: Il sesto angelo (poesie scelte - prima e dopo il 1968), Mondadori, Milano 1976; e O sensi miei (poesie 1948-1988), Rizzoli, Milano 1990, 1993; Ultime poesie (1991-1992), Garzanti, Milano 1999; ed almeno la raccolta di testi in prosa La parabola di Giobbe, Servitium, Sotto il Monte 1996. Per una bibliografia piu' ampia: a) poesia: Io non ho mani, Bompiani, Milano 1948; Udii una voce, Mondadori, Milano 1952; Gli occhi miei li vedranno, Mondadori, Milano 1955; Preghiere tra una guerra e l'altra, Corsia dei Servi, Milano 1955; Se tu non riappari, Mondadori, Milano 1963; Poesie, Neri Pozza, Vicenza 1971; Fine dell'uomo?, Scheiwiller, Milano 1976; Il sesto angelo, Mondadori, Milano 1976; Laudario alla Vergine, Dehoniane, Bologna 1980; Lo scandalo della speranza, Gianfranco Angelico Benvenuto, Napoli 1978, poi Gei, Milano 1984; Impossibile amarti impunemente, Quaderni del Monte, Rovato 1982; Ritorniamo ai giorni del rischio, Cens, Liscate 1985; O gente terra disperata, Paoline, Roma 1987; Il grande Male, Mondadori, Milano 1987; Come possiamo cantarti, o Madre?, Diakonia della theotokos, Arezzo 1988; Nel segno del Tau, Scheiwiller, Milano 1988; Cosa pensare?, La Rosa Bianca, Trento 1989; Canti ultimi, Carpena, Sarzana 1989, poi Garzanti, Milano 1991; (con G. Ravasi), Opere e giorni del Signore, Paoline, Cinisello Balsamo 1989; O sensi miei (poesie 1948-1988), Rizzoli, Milano 1990; Mie notti con Qohelet, Garzanti, Milano 1992; Ultime poesie (1991-1992), Garzanti, Milano 1999; Nel lucido buio, Rizzoli, Milano 2002; b) teatro: La terra non sara' distrutta, Garzanti, Milano 1951; Da una casa di fango (Job), La Scuola, Brescia 1951; La passione di San Lorenzo, Morcelliana, Brescia 1961, poi Citta' Armoniosa, Reggio Emilia 1978; Vigilia di Pentecoste, Giac (pro manuscripto), Milano 1963; Oratorio in memoria di frate Francesco, Messaggero, Padova 1981; Sul monte la paura, Cens, Liscate 1983; La morte ha paura, Cens, Liscate 1983; c) saggistica: Non hanno piu' vino, Mondadori, Milano 1957, poi Queriniana, Brescia 1979; La parola di Gesu', La Locusta, Vicenza 1959; Tempo dello Spirito, Gribaudi, Torino 1966; Uno solo e' il Maestro, Signorelli, Milano 1972; Nell'anno del Signore, Palazzi, Milano 1973; Alla porta del bene e del male, Mondadori, Milano 1978; Nuovo tempo dello Spirito, Queriniana, Brescia 1979; Mia terra addio, La Locusta, Vicenza 1980; Povero Sant'Antonio, La Locusta, Vicenza 1980; (a cura di), Testimonianze dal carcere, Paoline, Roma 1980; Amare, Paoline, Roma 1982; Perche' a te, Antonio?, Messaggero, Padova 1983; Ave Maria, Gei, Milano 1984; (con A. Levi, M .C. Bartolomei Derungs), Dialogo sulla tenerezza, Cens, Liscate 1985; L'amore ci fa sovversivi, Joannes, Milano 1987; Come i primi trovadori, Cens, Liscate 1988; Il diavolo sul pinnacolo, Paoline, Cinisello Balsamo 1988; Il Vangelo di Giovanni, Rusconi, Milano 1988; Per la morte (con due meditazioni di P. Mazzolari), La Locusta, Vicenza 1989; Amar, traduzione portoghese, a cura di I. F. L. Ferreira, Paulinas, Sao Paulo 1986; (con R. C. Moretti), Mani sulla vita, Emi, Bologna 1990; La parabola di Giobbe, Servitium, Sotto il Monte 1996; Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte 1997; Il dramma e' Dio, Rizzoli, Milano 1992, 1996, 2002; d) traduzioni: I Salmi, Dehoniane, Bologna 1973; Salterio Corale, Dehoniane, Bologna 1975; Chiesa che canta, volumi I-VII, Dehoniane, Bologna 1981-1982; (con G. Ravasi), "Lungo i fiumi..." - I Salmi, Paoline, Cinisello Balsamo 1987; Ernesto Cardenal, Quetzalcoatl, Mondadori, Milano 1989; e) narrativa: ... E poi la morte dell'ultimo teologo, Gribaudi, Torino 1969.
Opere su David Maria Turoldo: un'utile bibliografia di avvio e' in D. M. Turoldo, Nel lucido buio, Rizzoli, Milano 2002.

2. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AD ADIUVANDUM ALLA GIUNTA COMPETENTE PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Giunta competente per le autorizzazioni a procedere (scilicet: la Giunta per le elezioni e le immunita' parlamentari) del Senato della Repubblica
a tutti i componenti della stessa
Oggetto: Ad adiuvandum in relazione alla domanda di autorizzazione a procedere in giudizio ai sensi dell'art. 96 della Costituzione nei confronti del senatore Matteo Salvini nella sua qualita' di Ministro dell'interno pro tempore, per i reati di cui all'articolo 605, commi primo, secondo, numero 2, e terzo del codice penale (sequestro di persona aggravato).
Egregio presidente,
Egregie senatrici ed egregi senatori,
ci sia consentito mettervi a disposizione alcune considerazioni relative all'oggetto di questa missiva.
*
1. I termini della questione de facto
Non vi e' dubbio che per volonta' del governo italiano ad alcuni naufraghi soccorsi da una nave italiana fu per giorni impedito l'approdo in porto sicuro e che essi furono trattenuti contro la loro volonta' a bordo della nave, configurando cosi' il reato previsto e punito dall'art. 605 del codice penale.
Ne' vi e' dubbio che tale reato sia stato commesso come parte di una piu' ampia azione criminosa esplicitamente razzista dispiegata dal governo italiano in danno di naufraghi, profughi e migranti in fuga da guerre e dittature, fame e disastri ambientali, riduzione in schiavitu' e lager.
*
2. I termini della questione de jure
Fortunatamente l'art. 96 della Costituzione e' chiarissimo: esso recita che "Il Presidente del Consiglio dei Ministri ed i Ministri, anche se cessati dalla carica, sono sottoposti, per i reati commessi nell'esercizio delle loro funzioni, alla giurisdizione ordinaria, previa autorizzazione del Senato della Repubblica o della Camera dei Deputati, secondo le norme stabilite con legge costituzionale".
Ed e' chiarissimo l'art. 9, n. 3, della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n. 1, che esplicita come l'assemblea della Camera competente (in questo caso il Senato) possa "negare l'autorizzazione a procedere ove reputi, con valutazione insindacabile, che l'inquisito abbia agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico nell'esercizio della funzione di Governo".
Orbene: nel sequestrare i naufraghi trattenendoli contro la loro volonta' sulla nave "Diciotti", il governo - e per esso il Ministro dell'Interno che con tutta evidenza opera come effettuale dominus dell'esecutivo - ha "agito per la tutela di un interesse dello Stato costituzionalmente rilevante ovvero per il perseguimento di un preminente interesse pubblico"? Evidentemente no.
Interesse dello Stato costituzionalmente rilevante e' l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: ai sensi degli artt. 2 e 10 della Costituzione (e delle convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte - e richiamate dall'autorita' giudiziaria nella richiesta di autorizzazione a procedere) occorreva che i naufraghi fossero immediatamente sbarcati nel porto sicuro presso cui la nave soccorritrice li aveva trasportati.
E preminente interesse pubblico e' ancora una volta l'esatto opposto di quanto dal governo commesso: primario interesse pubblico e' rispettare i diritti umani, rispettare le leggi, non omettere di soccorrere.
*
3. La pretesa di impunita'
Che il Ministro dell'Interno pretenda una sorta di impunita' per il suo operato quale che esso sia, dimostra ad un tempo la sua grottesca ignoranza delle piu' elementari nozioni di diritto e la sua tracotante aspirazione ad imporre la sua volonta' quasi fosse legibus solutus. Ma in uno stato di diritto, in una democrazia, nessuno e' al di sopra delle leggi. La pretesa assolutistica del Ministro dell'Interno va quindi respinta.
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4. L'ignobile sofisma
Pretende il Ministro dell'Interno di sostituire al rispetto delle leggi il suo arbitrio, argomentando che disponendo della fiducia di una maggioranza parlamentare il governo e' ipso facto legittimato a qualunque scempiaggine o scelleratezza. Anche a commettere abominevoli delitti? Evidentemente no.
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5. La spudorata menzogna
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star semplicemente realizzando il suo programma di governo, dimentica che se tale programma consiste di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di star realizzando il cosiddetto "contratto di governo" tra due partiti politici, dimentica che esso non e' al di sopra delle leggi, e che se implica la commissione di crimini, tali crimini vanno giudicati e perseguiti dall'autorita' giudiziaria.
Quando il Ministro dell'Interno sostiene di realizzare la volonta' dell'intero popolo italiano, mente sapendo di mentire. Il popolo italiano non ha mai delegato il Ministro a commettere reati.
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6. La palese correita'
Nel tentativo di soccorrere il Ministro dell'Interno, altri ministri - quello delle Infrastrutture e lo stesso Presidente del Consiglio dei Ministri -, hanno dichiarato la loro corresponsabilita' nella decisione per cui e' richiesta l'autorizzazione a procedere per l'ipotesi di reato di sequestro di persona. Tali dichiarazioni ovviamente non possono costituire una sorta di assoluzione, per lo stesso motivo per cui se un criminale ha dei complici non per questo il reato commesso cessa di essere reato.
*
7. Non solum, sed etiam
Occorrera' infine pur dire quel che e' sotto gli occhi di tutti e che solo una stupefacente cecita' puo' negare.
Ovvero che il Ministro dell'Interno, e con essolui l'intero governo italiano, da mesi sta attuando una politica razzista, che si concretizza nella reiterata commissione di reati fin mostruosi.
E valga il vero.
Come e' stato gia' piu' volte segnalato alle magistrature italiane ed internazionali variamente competenti:
"I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico".
Sovvengono ad interpretare cio' che sta avvenendo oggi in Italia alcune indimenticabili analisi di Ernst Fraenkel ne Il doppio stato, di Hannah Arendt ne Le origini del totalitarismo e ne La banalita' del male, di Primo Levi ne I sommersi e i salvati, di Zygmunt Bauman in Modernita' e Olocausto, di Tzvetan Todorov in Memoria del male, tentazione del bene, di Nelson Mandela in Lungo cammino verso la liberta'.
*
Egregio presidente della Giunta,
Egregie senatrici ed egregi senatori componenti della stessa,
vi ringraziamo per l'attenzione ed auspichiamo che il vostro giudizio nella vicenda de quo sia illuminato dalla ragione e dalla coscienza.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Vogliate gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 2 febbraio 2019

3. REPETITA IUVANT. DENUNCIA DEL GOVERNO ITALIANO PER CRIMINI CONTRO L'UMANITA'

Alla Procura della Repubblica del Tribunale di Roma
al Presidente del Tribunale di Roma
e per opportuna conoscenza e per quanto di competenza:
- al Segretario generale dell'Onu
- agli Alti commissariati dell'Onu per i diritti umani e per i rifugiati
- all'Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni
- al Presidente della Corte Penale Internazionale
- al Presidente della Corte di giustizia dell'Unione Europea
- al Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
- al Segretario del Consiglio d'Europa
- al Presidente della Commissione Europea
- a tutti i Commissari dell'Unione Europea
- al Presidente del Parlamento Europeo
- a tutti i parlamentari europei
- al Presidente della Repubblica Italiana
- alla Corte Costituzionale
- al Consiglio Superiore della Magistratura
- alla Presidente del Senato della Repubblica
- al Presidente della Camera dei Deputati
- a tutti i parlamentari italiani
- alla Presidente del Tribunale di Viterbo
- al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Viterbo
- al Prefetto di Viterbo
- al Questore di Viterbo
- ai mezzi d'informazione
Oggetto: denuncia del governo italiano per crimini contro l'umanita'
Da mesi il governo italiano sta commettendo flagranti crimini contro l'umanita':
- omettendo di soccorrere i naufraghi nel Mediterraneo, negando loro approdo in porto sicuro in Italia;
- diffamando, aggredendo e sabotando i soccorritori volontari che nel Mediterraneo salvano vite umane;
- adoperandosi affinche' i naufraghi fuggiaschi dai lager libici siano riconsegnati ai loro aguzzini;
- ed a tal fine violando la Costituzione della Repubblica Italiana e il diritto internazionale.
Non e' chi non veda che l'evidente omissione di soccorso e finanche persecuzione di naufraghi innocenti e gia' vittime di abominevoli violenze costituisce un crimine contro l'umanita'.
Cosi' come costituisce un crimine contro l'umanita' l'evidente e piu' ampia omissione di soccorso e finanche persecuzione dei migranti in fuga da fame, guerre, devastazioni ambientali, economie schiaviste, regimi dittatoriali, poteri criminali e violenze inaudite.
A questo si aggiunga:
- che da mesi ministri del governo italiano commettono altresi' il reato di istigazione all'odio razziale;
- che da mesi il governo italiano minaccia, promuove, vara ed attua misure e iniziative di persecuzione razzista;
- che da mesi il governo italiano viola diritti umani fondamentali riconosciuti e protetti dalla Costituzione e dal diritto internazionale;
- che per un ministro e' stata gia' richiesta dalla competente magistratura l'autorizzazione a procedere per il reato di sequestro di persona;
- che lo stesso ministro da mesi fa dichiarazioni ed agisce come se si ritenesse legibus solutus, irridendo e insultando la funzione e l'attivita' della magistratura, e giungendo a chiedere pubblicamente al Senato di cui e' membro che gli sia garantita effettuale impunita' per quanto commesso su cui l'autorita' giudiziaria ha chiesto l'autorizzazione a procedere.
Sic stantibus rebus, si richiede il piu' tempestivo intervento per tutto quanto di competenza, restando nelle competenze della magistratura adita individuare le specifiche fattispecie di reato che tali condotte del governo italiano integrano.
Tale denuncia si invia altresi' per opportuna conoscenza e per quanto di competenza ad altri soggetti istituzionali affinche' anch'essi agiscano nell'ambito delle loro prerogative e comunque con la massima tempestivita' per far cessare i delitti qui segnalati e per salvare vite umane innocenti in pericolo.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Con osservanza,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 31 gennaio 2019

4. REPETITA IUVANT. LA PROCURA DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE DE L'AJA HA ACQUISITO LA DENUNCIA DEL "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI" DI VITERBO CONTRO IL GOVERNO ITALIANO PER CRIMINI RAZZISTI

L'Ufficio della Procura della Corte Penale Internazionale de L'Aja ha comunicato al responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo di aver acquisito la denuncia contro il governo italiano per crimini razzisti.
L'acquisizione della denuncia non garantisce automaticamente l'avvio di un'inchiesta, ma e' comunque evidentemente il primo passo che puo' portare ad essa.
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, nell'esprimere apprezzamento per l'acquisizione della denuncia da parte della Corte Penale Internazionale ricorda come anche altre istituzioni internazionali abbiano gia' dato riscontro alle reiterate denunce dei crimini razzisti commessi dal governo italiano, e confida che le competenti magistrature italiane ed internazionali possano al piu' presto efficacemente intervenire per far cessare la commissione di abominevoli crimini razzisti da parte del governo italiano.
E' infatti assolutamente necessario l'intervento piu' tempestivo e adeguato in considerazione del fatto che il governo italiano persevera nella commissione di abominevoli crimini razzisti violando leggi nazionali (e la stessa Costituzione della Repubblica Italiana) e convenzioni internazionali che l'Italia ha sottoscritto.
Occorre che le competenti magistrature intervengano nei confronti di ministri che istigano all'odio razziale, ministri che commettono il delitto di omissione di soccorso nei confronti dei naufraghi, ministri che diffamano, minacciano e sabotano i soccorritori volontari salvatori di vite umane nel Mediterraneo, ministri che agiscono per respingere nei lager libici i superstiti in fuga da quell'orrore, ministri che varano misure razziste criminali e criminogene, ministri che perseguitano i migranti presenti in Italia, ministri gia' accusati finanche di sequestro di persona.
Occorre fermare questi crimini.
Occorre salvare le vite umane in pericolo.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Alleghiamo in calce:
1. Lettera del 28 gennaio 2019 della Procura della Corte Penale Internazionale de L'Aja al responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo (testo originale in inglese e in francese);
2. Esposto del 17 gennaio 2019 del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo al Presidente della Corte Penale Internazionale de L'Aja;
3. Denuncia del 25 gennaio 2019 per vari reati di matrice razzista e per attentato contro la Costituzione, reati commessi e promossi dal Governo italiano.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 29 gennaio 2019
* * *
Allegato 1. Lettera del 28 gennaio 2019 della Procura della Corte Penale Internazionale de L'Aja al responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Testo originale in inglese:
The Hague, 28 January 2019
Dear Sir,
The Office of the Prosecutor of the International Criminal Court acknowledges receipt of your documents/letter.
This communication has been duly entered in the Communications Register of the Office. We will give consideration to this communication, as appropriate, in accordance with the provisions of the Rome Statute of the International Criminal Court.
Please note this acknowledgement letter does not mean an investigation has been opened, nor that an investigation will be opened by the Office of the Prosecutor.
As soon as a decision is reached, we will inform you, in writing, and provide you with reasons for this decision.
Mark P. Dillon
Head of Information & Evidence Unit
Office of The Prosecutor of the International Criminal Court
*
Testo originale in francese:
La Haye, le 28 janvier 2019
Monsieur,
Le Bureau du Procureur de la Cour pénale internationale accuse réception de vos documents / de votre lettre.
Les informations y figurant ont été inscrites comme il se doit au registre des communications du Bureau et recevront toute l'attention voulue, conformément aux dispositions du Statut de Rome de la Cour pénale internationale.
Veuillez noter que cet accusé de  réception  ne signifie en  aucun  cas  qu'une enquête  a été  ou sera ouverte par le Bureau du Procureur.
Nous ne manquerons pas de vous communiquer par écrit la décision qui aura été prise à ce sujet, ainsi que les motivations qui la justifient.
Veuillez agréer, Monsieur, l'assurance de notre considération distinguée.
Mark P. Dillon
Chef de l'Unité des informations et des éléments de preuve
Bureau du Procureur de la Cour pénale internationale
* * *
Allegato 2. Esposto del 17 gennaio 2019 del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo al Presidente della Corte Penale Internazionale de L'Aja
Al Presidente della Corte Penale Internazionale
Oggetto: ulteriore segnalazione di gravissimi crimini razzisti commessi dal governo italiano, e reiterazione della richiesta di intervento
Egregio Presidente Chile Eboe-Osuji,
facendo seguito alla mia precedente segnalazione del 20 dicembre 2018 avente ad oggetto "Segnalazione di atti di persecuzione razzista commessi dal governo italiano e conseguente richiesta di intervento della Corte Penale Internazionale", confermando pienamente quanto in essa contenuto, con la presente le segnalo inoltre che:
I. i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato come il cosiddetto "decreto sicurezza" recentemente imposto dal governo italiano rechi misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
II. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista;
III. il governo italiano persiste tuttora nel commettere l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
Nuovamente sollecito un tempestivo intervento nelle forme appropriate e per quanto di competenza al fine di contribuire a far cessare la commissione di crimini gravissimi che ledono fondamentali diritti umani.
Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 17 gennaio 2019
* * *
Allegato 3. Denuncia del 25 gennaio 2019 per vari reati di matrice razzista e per attentato contro la Costituzione, reati commessi e promossi dal Governo italiano
Alla Presidente del Tribunale di Viterbo
al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Viterbo
e per quanto di competenza:
al Segretario generale dell'Onu
agli Alti commissari dell'Onu per i diritti umani e per i rifugiati
al Presidente della Corte Penale Internazionale
al Presidente della Corte di giustizia dell'Unione Europea
al Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
al Segretario del Consiglio d'Europa
al Presidente della Commissione Europea
al Presidente della Repubblica Italiana
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
a tutti i parlamentari italiani
e per opportuna conoscenza:
alla Corte Costituzionale
al Consiglio Superiore della Magistratura
a tutti i Commissari dell'Unione Europea
al Presidente del Parlamento Europeo
a tutti i parlamentari europei
al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
ai mezzi d'informazione
Oggetto: Denuncia per vari reati di matrice razzista e per attentato contro la Costituzione dello Stato, reati commessi e promossi dal Governo italiano
Egregia Presidente del Tribunale di Viterbo,
egregio Procuratore della Repubblica del Tribunale di Viterbo,
egregie signore ed egregi signori,
ad integrazione di numerosi precedenti esposti segnaliamo quanto segue:
1. che il Tribunale dei Ministri di Catania, nella richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per sequestro di persona ("fatto aggravato dall'essere stato commesso da un pubblico ufficiale e con abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate, nonche' per essere stato commesso anche in danno di soggetti minori di eta'"), ha tra l'altro evidenziato come il governo italiano da mesi violi la legislazione internazionale dall'Italia sottoscritta che fa obbligo di soccorrere i naufraghi (scilicet: le Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare e le correlate norme di attuazione nazionali);
2. che il Rapporto di monitoraggio approvato dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa rileva come i politici italiani incitino all'odio, cosa peraltro fin troppo evidente a tutti gli italiani che ogni giorno da tutti i media sono sommersi da messaggi di istigazione all'odio razziale da parte di esponenti del governo e delle forze politiche che lo sostengono;
3. che ancora nelle sue ultime esternazioni il Ministro dell'Interno evidenzia la pretese di porre se' e il suo agire al di sopra delle leggi, cosi' peraltro evidenziando altresi' l'ideologia anomica, palesemente antidemocratica in quanto violatrice dei diritti umani e vagheggiatamente assolutista nella pretesa di negare la separazione ed il controllo dei poteri, ergo: tendenzialmente totalitaria, che in ampia e decisiva misura pare caratterizzare il concreto porsi ed operare suo, della sua organizzazione politica, e del governo di cui piu' che magna pars e' effettuale dominus.
Tutto cio' conferma ad abundantiam quanto da mesi andiamo segnalando sia alle competenti magistrature italiane ed internazionali, sia alle istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte, sia al Parlamento italiano, sia a varie articolazioni del sistema istituzionale italiano (i cui pubblici ufficiali in presenza di una flagrante notitia criminis hanno l'obbligo di promuovere l'azione penale).
Ovvero conferma che cio' che il governo italiano sta facendo specificatamente in materia di immigrazione non e' una qualunque politica piu' o meno discutibile, ma un insieme di crimini, di crimini razzisti, ed in flagrante violazione della stessa Costituzione della Repubblica Italiana.
Lo ripetiamo: un insieme di crimini il cui fondamento e' il razzismo, ed il razzismo e' gia' in se stesso un crimine contro l'umanita'.
Ricordiamo ancora una volta cio' che da mesi denunciamo:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
Nuovamente chiediamo l'intervento delle competenti magistrature per far cessare crimini razzisti il cui esito e' finanche la morte di persone innocenti (come nel caso dei naufraghi che muoiono in mare per assenza di soccorsi).
Nuovamente chiediamo l'intervento delle istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte per far cessare questi crimini razzisti.
Nuovamente chiediamo l'intervento del Parlamento italiano affinche' deliberi la sfiducia a un governo che commette crimini razzisti e viola la Costituzione.
Nuovamente chiediamo a tutti i pubblici ufficiali cui inviamo questa ennesima denuncia di promuovere a loro volta l'azione penale, avendone l'obbligo in quanto raggiunti da notitia criminis.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
E' un crimine contro l'umanita' omettere di soccorrere i naufraghi in pericolo di morte .
E' un crimine contro l'umanita' rifiutarsi di salvare esseri umani innocenti, ed anzi adoperarsi per impedire che gli esseri umani resi schiavi e detenuti in condizioni disumane nei lager libici possano tornare liberi giungendo in salvo in un paese in cui vivere una vita degna.
E' un crimine contro l'umanita' istigare all'odio razzista.
E' un crimine contro l'umanita' attuare persecuzioni razziste.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Confidando nella massima tempestivita' di una vostra azione che puo' salvare innumerevoli vite umane, augurandovi ogni bene porgiamo distinti saluti.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 25 gennaio 2019

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2019: PARTECIPA CON NOI AL FLASH MOB MONDIALE DI FEBBRAIO
[Da "One Billion Rising" (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

Buongiorno,
vi scriviamo perche' anche quest'anno One Billion Rising vuole far sentire la propria voce contro la violenza. A febbraio, in particolare nella settimana di San Valentino, saremo insieme nelle strade, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole d'Italia e del mondo per manifestare contro ogni violenza e discriminazione, con ogni espressione artistica: danza, musica, teatro, lettura, proiezioni, ecc.
Un evento mondiale che si svolge in 200 paesi del pianeta, mobilitando un miliardo di persone unite nell'affermare una cultura del rispetto e della solidarieta'. Il messaggio One Billion Rising 2019 e' proprio quello dell'importanza della liberta' della donna e della solidarieta' come linfa vitale per una rivoluzione pacifica e arma contro ogni violenza.
Per questo vi chiediamo di partecipare a One Billion Rising 2019 con un evento, un momento di incontro da organizzare nella vostra citta', diffondendo la notizia e coinvolgendo piu' persone possibili. Poiche' il 14 febbraio 2019 sara' giovedi', gli eventi potranno essere organizzati anche nei giorni precedenti e successivi.
Per facilitare l'organizzazione dell'evento vi inviamo alcune semplici indicazioni da seguire:
- Iscrizione al sito per segnalare il tuo evento: clicca su http://bit.ly/Registra_il_tuo_evento_sulla_pagina_internazionale_OBR e invita altre associazioni, gruppi, persone a partecipare... piu' siamo, meglio e'!
- I nostri riferimenti: vi chiediamo di seguirci sui social, condividere i contenuti e invitare i propri contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio. Inviateci foto, video dell'organizzazione e dell'evento.
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook. com/obritalia
Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
Twitter @OBRItalia
Email obritalia at gmail.com
Hashtag ufficiali: #1billionrising  #RiseInSolidarity #UntilTheViolenceStops #RiseResistUnite
Loghi ufficiali, asset social, materiali utili che potete scaricare cliccando sul link qui sotto:
loghi 2019: https://www.dropbox.com/sh/6ebtx2vct0t5oid/AADPJpor0N-MGZTcbwFu1rk7a?dl=0
FB foto profilo/cover social: https://www.dropbox.com/sh/3rxoz8cuh2jgela/AABtBFbX7VA0nHFE4PGBm39ra?dl=0
Si puo' organizzare un flash mob durante l'evento del 14 febbraio o nei giorni vicini, seguendo la canzone Break the chain e il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5C ZfPydVA o creando una nuova coreografia. L'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche di ogni genere e da momenti di lettura. In particolare per omaggiare i 20 anni de I Monologhi della Vagina di Eve Ensler, opera diventata con i Vday il manifesto delle rivoluzione femminile in atto, vi invitiamo a leggere qualche brano dell'opera durante l'evento.
Per quanto riguarda le autorizzazioni, bisogna affiggere un avviso pubblico di ripresa video nei luoghi in cui viene organizzata la manifestazione e, se si vogliono riprendere e/o intervistare le persone presenti, suggeriamo di chiedere loro di firmare una liberatoria cosi' da poter usare i video sui siti web, social e per eventuali montaggi.
Ai seguenti link puoi scaricare:
- Autorizzazione riprese, liberatorie per l'utilizzo delle riprese di persone; https://www.dropbox.com/s/sdz6mpxhx98j460/OBR2018_autorizzazioneriprese%2C%20libaratoria.pdf?dl=0
- Avviso pubblico riprese: https://www.dropbox.com/s/ycugbl8da54j7fn/OBR_avvisopubblicoripresa.pdf?dl=0
- Autorizzazione copyright per utilizzo materiali e brani musicali OBR: https://www.dropbox.com/s/phlmrra0tmayoiu/OBR%20Copyright%20Authorization%202018.pdf?dl=0 (a breve vi invieremo la versione 2019)
Per quanto riguarda le letture, oltre a I Monologhi della Vagina di seguito troverete, come suggerimento:
- alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler
"L'Ufficio della schiavitu' sessuale" http://bit.ly/ufficio_della_schiavitu_sessuale
"L'insurrezione" http://bit.ly /insurrezione
"La mia rivoluzione" http://bit.ly/la_mia_rivoluzione
"Preghiera di un uomo" http://bit.ly/preghiera_di_un_uomo
"Fino a quando" http://bit.ly/fino_a_quando
"E poi saltavamo" http://bit.ly/e_poi_saltavamo
- la traduzione del brano musicale "Break the chain" credits Tena Clark - Musiche Tena Clark/Tim Heintz di M. G. Di Rienzo:
http://bit.ly/traduzione_testo_BreakTheChain
- qui se volete potete trovare altre idee:
https://www.onebillionrising.org
Per dichiarare l'adesione e ricevere maggiori informazioni potete scriverci al seguente indirizzo: obritalia at gmail.com
Grazie per tutto quello che potrete fare! #RiseInSolidarity
Un abbraccio
One Billion Rising

8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

9. APPELLI. SOSTENERE LA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA

L'esperienza della "Casa internazionale delle donne" di Roma e' da decenni di importanza fondamentale per tutte le donne e gli uomini di volonta' buona.
In questo momento la "Casa internazionale delle donne" ha urgente bisogno di un particolare sostegno.
Per informazioni e contatti: siti: www.lacasasiamotutte.it, www.casainternazionaledelledonne.org, e-mail: info at casainternazionaledelledonne.org

10. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Ariadna Castellarnau, Marie Curie, Rba, Milano 2019, pp. 212.
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Riletture
- Cultura escrita y educacion. Conversaciones con Emilia Ferreiro, Fondo de Cultura Economica, Mexico 1999, pp. 264.
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Riedizioni
- Reinaldo Arenas, Prima che sia notte, Guanda, Milano 1993, Gedi, Roma 2019, pp. 352, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3293 del 7 febbraio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
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L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com