[Nonviolenza] Telegrammi. 3282



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3282 del 27 gennaio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Una riflessione per il Giorno della Memoria. Opporsi qui e adesso al nazismo che torna
2. Nel ricordo delle vittime del nazismo, facciamo del 27 gennaio, Giorno della Memoria, una giornata di impegno nonviolento contro il razzismo e il nazismo che torna
3. Denuncia per vari reati di matrice razzista e per attentato contro la Costituzione, reati commessi e promossi dal Governo italiano
4. Vita hominum semper servanda est. Un appello a tutte le persone amiche
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Un discorso una mattina di gennaio nei pressi di una lapide e di tre pietre d'inciampo
8. Testo della Legge 20 luglio 2000, n. 211: "Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti"
9. Omero Caiami Persichi: Noi che vogliamo essere e restare umani
10. One Billion Rising 2019: Partecipa con noi al flash mob mondiale di febbraio
11. Fabrizio Fabbrini
12. Onorato Bucci ricorda Fabrizio Fabbrini
13. "La Nazione" ricorda Fabrizio Fabbrini
14. "Toscana Oggi" ricorda Fabrizio Fabbrini
15. Movimento Nonviolento: Avere memoria del passato per agire nel presente
16. Segnalazioni librarie
17. La "Carta" del Movimento Nonviolento
18. Per saperne di piu'

1. L'ORA. UNA RIFLESSIONE PER IL GIORNO DELLA MEMORIA. OPPORSI QUI E ADESSO AL NAZISMO CHE TORNA

In preparazione del Giorno della Memoria, sabato 26 gennaio 2019 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", si e' svolto un incontro di riflessione e di testimonianza.
*
Sono state lette e meditate indimenticabili parole di Hannah Arendt, di Edith Bruck, di Danilo Dolci, di Vittorio Emanuele Giuntella, di Etty Hillesum, di Primo Levi, di Nelson Mandela, di Edith Stein, di Germaine Tillion, di Simone Weil.
*
Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha concluso l'incontro di riflessione formulando un appello all'impegno qui e adesso contro il razzismo e il nazismo che torna.
"Ricordare le vittime della Shoah vuol dire ascoltarne l'appello.
E il loro corale appello si rivolge a te con queste parole: tu opponiti al razzismo assassino, tu salva le vite.
Quindi qui e adesso l'unico modo adeguato per ricordare, piangere ed onorare le vittime del nazismo e' di lottare contro il razzismo e il nazismo che torna.
Il Giorno della Memoria ci convoca ancora e sempre a ricordare che vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
Il Giorno della Memoria ci convoca ancora e sempre a ricordare che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il Giorno della Memoria ci convoca ancora e sempre a ricordare che salvare le vite e' il primo dovere.
Alla barbarie nazista che opprime e stermina gli innocenti opponiamo la Costituzione della Repubblica italiana che riconosce e difende ogni essere umano.
Alla barbarie nazista che nega l'umanita' dell''umanita' opponiamo l'antibarbarie della nonviolenza che riconosce il diritto alla vita e alla dignita' di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente e convoca all'impegno comune per il bene comune.
Quindi qui ed ora impegnati per soccorrere, accogliere e assistere tutte le persone in pericolo, tutte le persone bisognose di aiuto.
Quindi qui ed ora opponiti allo scellerato governo razzista e alle sue criminali politiche di persecuzione, di omissione di soccorso, di istigazione all'odio razzista, di violazione dei diritti umani, di scempio della Costituzione della Repubblica italiana.
Quindi qui ed ora difendi la legalita' che salva le vite, la democrazia, lo stato di diritto, la civilta' il cui fondamento e' nel riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani, nel riconoscimento del dovere di aiutare chi soffre, chi e' oppresso, chi e' in pericolo.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Chi salva una vita salva il mondo.
Su quest'unico pianeta vivente abitato dagli esseri umani nessun essere umano e' straniero, ma tutti fanno parte dell'unica umana famiglia.
L'altro dell'altro sei tu.
Agisci verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
Ogni giorno e' il giorno della memoria, ogni giorno devi agire per salvare le vite".

2. REPETITA IUVANT. NEL RICORDO DELLE VITTIME DEL NAZISMO, FACCIAMO DEL 27 GENNAIO, GIORNO DELLA MEMORIA, UNA GIORNATA DI IMPEGNO NONVIOLENTO CONTRO IL RAZZISMO E IL NAZISMO CHE TORNA

"E' avvenuto, quindi puo' accadere di nuovo"
(Primo Levi)

Nel ricordo delle vittime del nazismo, facciamo del 27 gennaio, Giorno della Memoria, una giornata di impegno nonviolento contro il razzismo e il nazismo che torna.
In tutta Italia facciamo sentire la nostra voce:
- in difesa del diritto alla vita di tutti gli esseri umani;
- in difesa della legalita' che salva le vite.
*
In tutta Italia manifestiamo per chiedere:
- che cessi il mostruoso crimine dell'omissione di soccorso dei naufraghi;
- che cessi il mostruoso crimine del respingimento nei lager libici dei superstiti sopravvissuti all'orrore;
- che cessi ll mostruoso crimine delle persecuzioni razziste in Italia;
- che l'Italia torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
*
E quindi manifestiamo per chiedere:
- che siano soccorse, accolte e assistite tutte le persone bisognose di aiuto;
- che sia riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro;
- che siano riconosciuti tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani che si trovano in Italia, a cominciare dal diritto di voto;
- che siano immediatamente revocate tutte le abominevoli misure razziste imposte dal governo della disumanita';
- che si dimetta immediatamente il governo della disumanita';
- che siano processati e condannati per i crimini razzisti commessi i ministri del governo della disumanita'.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. DENUNCIA PER VARI REATI DI MATRICE RAZZISTA E PER ATTENTATO CONTRO LA COSTITUZIONE, REATI COMMESSI E PROMOSSI DAL GOVERNO ITALIANO

Denuncia per vari reati di matrice razzista e per attentato contro la Costituzione, reati commessi e promossi dal Governo italiano
Alla Presidente del Tribunale di Viterbo
al Procuratore della Repubblica del Tribunale di Viterbo
e per quanto di competenza:
al Segretario generale dell'Onu
agli Alti commissari dell'Onu per i diritti umani e per i rifugiati
al Presidente della Corte Penale Internazionale
al Presidente della Corte di giustizia dell'Unione Europea
al Presidente della Corte europea dei diritti dell'uomo
al Segretario del Consiglio d'Europa
al Presidente della Commissione Europea
al Presidente della Repubblica Italiana
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
a tutti i parlamentari italiani
e per opportuna conoscenza:
alla Corte Costituzionale
al Consiglio Superiore della Magistratura
a tutti i Commissari dell'Unione Europea
al Presidente del Parlamento Europeo
a tutti i parlamentari europei
al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
ai mezzi d'informazione
Oggetto: Denuncia per vari reati di matrice razzista e per attentato contro la Costituzione dello Stato, reati commessi e promossi dal Governo italiano
Egregia Presidente del Tribunale di Viterbo,
egregio Procuratore della Repubblica del Tribunale di Viterbo,
egregie signore ed egregi signori,
ad integrazione di numerosi precedenti esposti segnaliamo quanto segue:
1. che il Tribunale dei Ministri di Catania, nella richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del Ministro dell'Interno per sequestro di persona ("fatto aggravato dall'essere stato commesso da un pubblico ufficiale e con abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate, nonche' per essere stato commesso anche in danno di soggetti minori di eta'"), ha tra l'altro evidenziato come il governo italiano da mesi violi la legislazione internazionale dall'Italia sottoscritta che fa obbligo di soccorrere i naufraghi (scilicet: le Convenzioni internazionali in materia di soccorso in mare e le correlate norme di attuazione nazionali);
2. che il Rapporto di monitoraggio approvato dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa rileva come i politici italiani incitino all'odio, cosa peraltro fin troppo evidente a tutti gli italiani che ogni giorno da tutti i media sono sommersi da messaggi di istigazione all'odio razziale da parte di esponenti del governo e delle forze politiche che lo sostengono;
3. che ancora nelle sue ultime esternazioni il Ministro dell'Interno evidenzia la pretese di porre se' e il suo agire al di sopra delle leggi, cosi' peraltro evidenziando altresi' l'ideologia anomica, palesemente antidemocratica in quanto violatrice dei diritti umani e vagheggiatamente assolutista nella pretesa di negare la separazione ed il controllo dei poteri, ergo: tendenzialmente totalitaria, che in ampia e decisiva misura pare caratterizzare il concreto porsi ed operare suo, della sua organizzazione politica, e del governo di cui piu' che magna pars e' effettuale dominus.
*
Tutto cio' conferma ad abundantiam quanto da mesi andiamo segnalando sia alle competenti magistrature italiane ed internazionali, sia alle istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte, sia al Parlamento italiano, sia a varie articolazioni del sistema istituzionale italiano (i cui pubblici ufficiali in presenza di una flagrante notitia criminis hanno l'obbligo di promuovere l'azione penale).
Ovvero conferma che cio' che il governo italiano sta facendo specificatamente in materia di immigrazione non e' una qualunque politica piu' o meno discutibile, ma un insieme di crimini, di crimini razzisti, ed in flagrante violazione della stessa Costituzione della Repubblica Italiana.
Lo ripetiamo: un insieme di crimini il cui fondamento e' il razzismo, ed il razzismo e' gia' in se stesso un crimine contro l'umanita'.
*
Ricordiamo ancora una volta cio' che da mesi denunciamo:
I. il governo italiano da mesi e tuttora commette l'abominevole delitto di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
II. addirittura nelle circostanze in cui il soccorso sia agevolmente effettuabile ed effettuato, il governo italiano giunge all'orrore di esprimersi e di operare affinche' i superstiti siano respinti in Libia, dove essi tornerebbero con tutta probabilita' ad essere vittime di segregazione in lager, schiavitu', torture e costante pericolo di morte; e non e' chi non veda come con tale agire il governo italiano si renda e si riveli pertanto effettuale complice delle mafie schiaviste dei trafficanti di esseri umani, effettuale complice della riduzione in schiavitu' delle loro vittime, effettuale complice delle violenze e torture loro inflitte;
III. come anche i Sindaci di importanti Comuni italiani e i Presidenti di importanti Regioni italiane hanno evidenziato, il cosiddetto "decreto sicurezza" imposto dal governo italiano reca misure di persecuzione razzista nei confronti di persone del tutto innocenti, misure palesemente in contrasto sia con la Costituzione della Repubblica Italiana, sia con il diritto internazionale, sia con la Dichiarazione universale dei diritti umani; tale decreto e' stato autorevolmente definito "disumano, criminale e criminogeno" e tale da configurare elementi di "apartheid";
IV. l'effettivo "dominus" del governo italiano ed i suoi caudatari persistono in una delirante e scellerata propaganda che costituisce flagrante istigazione all'odio razzista e apologia del delitto di omissione di soccorso;
V. nel commettere e per commettere i crimini razzisti il governo non solo viola convenzioni internazionali dall'Italia sottoscritte, non solo viola leggi ordinarie dello Stato, ma viola la stessa Costituzione della Repubblica Italiana cui tutti i ministri hanno giurato fedelta' all'atto di assumere il loro incarico.
*
Nuovamente chiediamo l'intervento delle competenti magistrature per far cessare crimini razzisti il cui esito e' finanche la morte di persone innocenti (come nel caso dei naufraghi che muoiono in mare per assenza di soccorsi).
Nuovamente chiediamo l'intervento delle istituzioni internazionali di cui l'Italia fa parte per far cessare questi crimini razzisti.
Nuovamente chiediamo l'intervento del Parlamento italiano affinche' deliberi la sfiducia a un governo che commette crimini razzisti e viola la Costituzione.
Nuovamente chiediamo a tutti i pubblici ufficiali cui inviamo questa ennesima denuncia di promuovere a loro volta l'azione penale, avendone l'obbligo in quanto raggiunti da notitia criminis.
*
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
E' un crimine contro l'umanita' omettere di soccorrere i naufraghi in pericolo di morte .
E' un crimine contro l'umanita' rifiutarsi di salvare esseri umani innocenti, ed anzi adoperarsi per impedire che gli esseri umani resi schiavi e detenuti in condizioni disumane nei lager libici possano tornare liberi giungendo in salvo in un paese in cui vivere una vita degna.
E' un crimine contro l'umanita' istigare all'odio razzista.
E' un crimine contro l'umanita' attuare persecuzioni razziste.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Confidando nella massima tempestivita' di una vostra azione che puo' salvare innumerevoli vite umane, augurandovi ogni bene porgiamo distinti saluti.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 25 gennaio 2019

4. REPETITA IUVANT. VITA HOMINUM SEMPER SERVANDA EST. UN APPELLO A TUTTE LE PERSONE AMICHE

La vita degli esseri umani va salvata sempre.
Vi preghiamo di voler diffondere ovunque possibile la denuncia che abbiamo riprodotto sopra.
Vi preghiamo di voler presentare denunce analoghe presso tutti i tribunali e le altre sedi istituzionali variamente competenti.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. UN DISCORSO UNA MATTINA DI GENNAIO NEI PRESSI DI UNA LAPIDE E DI TRE PIETRE D'INCIAMPO

I. In quella casa viveva una famiglia

In quella casa viveva una famiglia
che fu venduta ai nazisti e fu
deportata ad Auschwitz e non fece ritorno.

Per tanto tempo questa citta'
ne ha perso o nascosto la memoria
ma ora una lapide e dopo la lapide
tre pietre d'inciampo ricordano i nomi
di quelle vittime innocenti e tu ricordale
e con loro tutte le vittime ricorda.

II. Ormai vecchio

Ormai anch'io vecchio
ho conosciuto nella mia vita
alcuni superstiti dei lager
ne ho ascoltato e meditato le parole
ne ho scrutato e ne ho colto nei volti
e nella voce
il dolore infinito e l'infinita dignita'
grandi come il mare che sempre respira
grandi come il cielo tutto tremante di stelle.

Mi sono chiesto molte volte
se giunto alla prova avrei saputo anch'io resistere
se avrei saputo anch'io restare umano
dinanzi a quell'immensa mole di male
a quella macchina spietata di tortura
a quei luoghi creati per vendemmiare sangue
come loro riuscirono a resistere
come loro riuscirono a restare umani
a difendere l'umanita' di tutti
a difendere l'umanita' che e' una.

III. Tutte le vittime

Tutte le vittime sono la stessa vittima
hanno tutte lo stesso volto il tuo
hanno tutte lo stesso sguardo il tuo
hanno tutte la stessa paura gli stessi sogni i tuoi
hanno tutte la stessa disperata speranza la tua
la stessa fame lo stesso sonno lo stesso freddo
le stesse piaghe lo stesso pianto lo stesso canto muto
la stessa gioia infinita di essere vivi
lo stesso bruciante terrore di non essere piu'
lo stesso stupore dinanzi al carnefice
lo stesso svuotarsi come un sacco sventrato e trascinato
che lascia una traccia di chicchi di grano nel fango
lo stesso spegnersi di candela consumata
in un resto di gocce indurite
che prima era la luce che teneva testa
all'infinita notte all'infinito vuoto.

Tutte le vittime sono l'umanita'
e tu sei l'umanita'
chi uccide una persona tutte ci uccide
chi salva una vita tutte le salva
chi vede l'altro e' se stesso che vede.

Sappiamo che siamo una sola umanita'
nessuno sia abbandonato al dolore e alla morte
nessuno sia gettato nella botola
nessuno sia fatto precipitare nel baratro
nessuno sia lasciato tra le onde o tra le fiamme
nessuno sia vestito di filo spinato
nessuno debba conoscere il colpo che spezza le ossa
siamo una sola umanita' lo sappiamo
nessuno sia trasformato in sasso o in vento
nessuno sia trafitto dai chiodi o dalle zanne
nessuno finisca sotto le ruspe sotto le fruste
perche' siamo una sola umanita'
e ogni vittima ha il volto di Abele.

IV. Il primo dovere

Tu poniti all'ascolto delle vittime
alla sequela delle vittime tu poniti
tu poniti all'ascolto dei resistenti
alla sequela dei resistenti tu poniti
tutte le vittime sono resistenti
in quanto vittime esse sono
l'umanita' intera l'umanita' integra
in loro straziata lacerata fatta a brani
in loro e solo in loro resta integra
l'umanita'.

Chi non si riconosce nelle vittime
ha gia' cessato di sentirsi umano
chi non si batte per salvare le vittime
gia' non capisce piu' i propri pensieri
il cuore gli devasta gia' il deserto
e un avvoltoio gli divora l'anima.

Umani siamo e lo siamo soltanto
quando tra le vittime ci riconosciamo
quando lottiamo per salvare le vittime
perche' solo salvando le vittime
si salva l'umanita'.

Non essere uccisi e' il primo diritto
salvare le vite e' il primo dovere.

V. All'ascolto della voce dei sommersi

Se ti poni
all'ascolto della voce dei sommersi
quella voce ti dice cose vere
quella voce ti chiama al tuo dovere.

Oggi qui in questa via di tramontana
in questa citta' di tufo e peperino
dinanzi a questa casa a queste pietre d'inciampo
a questa distesa di fantasmi tutti occhi
tu ascolti la voce dei morti
la voce degli assassinati ad Auschwitz
la voce di tutte le vittime
le vittime di tutte le guerre
le vittime di tutti i regimi assassini
la voce esile come un filo d'erba
e tonante come una tempesta
il coro delle vittime ti chiama
al tuo primo dovere
salvare le vite.

Ti dice quella voce tu non puoi
ormai salvare le vite nostre estinte
ma puoi serbare la nostra memoria
e questa nostra voce puoi sentire
e quindi sentila la nostra voce
che questo ti comanda
di salvare
chi oggi e' vivo ed e' perseguitato
chi oggi ancora puo' essere salvato
dalla violenza assassina nazista
che nuovamente infuria qui e adesso.

Se la memoria ha un significato
e un valore
se veramente tu vuoi ricordarci
e nel ricordo farci ancora vivere
questo la nostra voce ti comanda
di salvare chi qui e adesso
sta subendo la nostra stessa sorte
questo la nostra voce ti comanda
di opporti al nazismo qui e adesso
questo la nostra voce ti comanda
di soccorrere accogliere assistere
ogni persona in pericolo
ogni persona perseguitata
ogni persona abbandonata
ogni persona negli artigli e nelle fauci
dei poteri malvagi e disumani
che oggi qui sono ancora il nazismo.

VI. La memoria e l'appello

Questo e' quello che sento nel mio animo
e questo e' quello che significa per me
ricordare le vittime dei lager
per me significa continuare oggi
la lotta contro i lager e le stragi
la lotta contro segregazioni e persecuzioni
la lotta contro deportazioni e uccisioni
la lotta contro schiavitu' e razzismo
continuare oggi continuare qui
la lotta contro il nazismo.

Chi crede che fare memoria delle vittime sia
visitare un museo una volta all'anno
o una casa abbandonata o un cimitero
strofinando via le ragnatele
o celebrando in fretta solenni cerimonie
per finir prima dell'ora di pranzo
non fa memoria delle vittime le oltraggia
non ne ascolta la voce addolorata
le calpesta ancora una volta
ne fa merce per la propria vanita'
per la propria tracotanza onnivora
di complice del nazismo di oggi
e di ieri e di sempre.

Sola memoria delle vittime dei lager
e' quella che ne ascolta l'appello infinito
alla lotta contro il fascismo
alla lotta per salvare le vite
per salvare tutte le vite
alla lotta qui e adesso.

VII. Insorgere occorre

Ecco questo discorso volge al termine
abbiamo tutti freddo siamo stanchi
tutti dobbiamo andare al nostro lavoro
cosi' questo discorso volge al termine
ma la sua fine e' questa e solo questa
che occorre insorgere contro il fascismo
per salvare tutte le vite.

E dico allora cio' che occorre dire
e dirlo sempre e dopo detto farlo
insorgere contro il governo razzista
insorgere contro i suoi crimini infami
insorgere contro il fascismo che torna
insorgere per salvare tutte le vite.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto di omissione di soccorso
e fa morire naufraghi innocenti
negando loro un porto sicuro.

Io dico che il governo italiano
commette il delitto d'istigazione all'odio razziale
e commette e promuove la violenza razzista
perseguitando e facendo morire persone innocenti.

Io dico che il governo italiano
perseguita persone innocenti
fa morire persone innocenti
e per realizzare questi crimini
viola la Costituzione della Repubblica Italiana
tradisce le leggi e il popolo italiano
viola il diritto internazionale
tradisce e opprime l'umanita'.

Io dico che il governo italiano
negando ingresso legale e sicuro
a chi ha pieno diritto di venire in Italia
non solo viola la Costituzione
ma e' complice delle mafie schiaviste
dei trafficanti di esseri umani.

Io dico che il governo italiano
che agisce per impedire che le vittime
dei lager libici possano salvarsi
fuggendo dai lager e venendo in Italia
non solo viola le leggi e la morale
ma e' complice e patrono dei lager libici.

Io dico che il governo italiano
e' criminale razzista e golpista.

Io dico che il governo italiano
viola i diritti umani
commette crimini contro l'umanita'.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della vita della dignita' e dei diritti
di tutti gli esseri umani.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della legalita' che salva le vite.

E dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
in difesa della Costituzione repubblicana
democratica e antifascista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per opporci qui e adesso al nazismo.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' l'Italia sia ancora
una repubblica democratica
uno stato di diritto
un paese civile
che salva le vite
che soccorre accoglie assiste chi ha bisogno di aiuto
il paese civile per cui diedero la vita
i martiri della Resistenza.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuto ad ogni persona il diritto
di giungere qui in modo legale e sicuro
per salvare la propria vita per vivere una vita degna.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' sia riconosciuta in Italia ad ogni persona
la pienezza dei diritti umani
e in primo luogo il diritto di voto.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' siano immediatamente revocate
tutte le scellerate misure razziste
imposte dal governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per far dimettere il governo razzista e golpista.

Dico quindi che e' necessario insorgere
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
affinche' i ministri razzisti responsabili
di crimini gravissimi e infami contro l'umanita'
siano processati e condannati secondo la legge.

Siamo una sola umanita'
salvare le vite e' il primo dovere
questo e' cio' che sento nel lago del cuore
questo e' il solo modo che conosco
per ricordare e onorare
le vittime del nazismo
del secolo scorso e di oggi.

Ogni vittima ha il volto di Abele
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
opponiti tu al nazismo che torna
salvare le vite e' il primo dovere.

8. DOCUMENTI. TESTO DELLA LEGGE 20 LUGLIO 2000, N. 211: "ISTITUZIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA IN RICORDO DELLO STERMINIO E DELLE PERSECUZIONI DEL POPOLO EBRAICO E DEI DEPORTATI MILITARI E POLITICI ITALIANI NEI CAMPI NAZISTI"

Legge 20 luglio 2000, n. 211: Istituzione del Giorno della Memoria in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari e politici italiani nei campi nazisti (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 177, 31 luglio 2000).
Art. 1.
La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
Art. 2.
In occasione del "Giorno della Memoria" di cui all'articolo 1, sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.

9. ABOLIRE L'ERGASTOLO. OMERO CAIAMI PERSICHI: NOI CHE VOGLIAMO ESSERE E RESTARE UMANI

Noi che vogliamo essere e restare umani
noi che ci opponiamo a tutte le uccisioni
noi dichiariamo che l'ergastolo e' un delitto
e quindi che deve essere abolito.

Essendo proprio dell'umanita'
di ogni persona umana
capire cambiare migliorare
pentirsi del male fatto
riparare per quanto possibile ad esso
ritrovare se stessa nel volto altrui
scegliere il bene
l'ergastolo che tutto questo impedisce
nega l'umanita' dell'umanita'.

Come e' un delitto la pena di morte
che una persona uccide d'un sol colpo
l'ergastolo che inesorabilmente
lentamente uccide una persona
soffocandola senza via di scampo
annientandola senza speranza alcuna
e' ugualmente un uccidere e' ugualmente
un delitto.

Un delitto inammissibile come tutte le uccisioni
un delitto inammissibile come tutte le stragi
un delitto inammissibile come tutte le guerre
un delitto contro l'intera umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele
salvare le vite e' il primo dovere.

Abolire l'ergastolo. Adesso.

10. INIZIATIVE. ONE BILLION RISING 2019: PARTECIPA CON NOI AL FLASH MOB MONDIALE DI FEBBRAIO
[Da "One Billion Rising" (per contatti: obritalia at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

Buongiorno,
vi scriviamo perche' anche quest'anno One Billion Rising vuole far sentire la propria voce contro la violenza. A febbraio, in particolare nella settimana di San Valentino, saremo insieme nelle strade, nelle piazze, nei teatri, nelle scuole d'Italia e del mondo per manifestare contro ogni violenza e discriminazione, con ogni espressione artistica: danza, musica, teatro, lettura, proiezioni, ecc.
Un evento mondiale che si svolge in 200 paesi del pianeta, mobilitando un miliardo di persone unite nell'affermare una cultura del rispetto e della solidarieta'. Il messaggio One Billion Rising 2019 e' proprio quello dell'importanza della liberta' della donna e della solidarieta' come linfa vitale per una rivoluzione pacifica e arma contro ogni violenza.
Per questo vi chiediamo di partecipare a One Billion Rising 2019 con un evento, un momento di incontro da organizzare nella vostra citta', diffondendo la notizia e coinvolgendo piu' persone possibili. Poiche' il 14 febbraio 2019 sara' giovedi', gli eventi potranno essere organizzati anche nei giorni precedenti e successivi.
Per facilitare l'organizzazione dell'evento vi inviamo alcune semplici indicazioni da seguire:
- Iscrizione al sito per segnalare il tuo evento: clicca su http://bit.ly/Registra_il_tuo_evento_sulla_pagina_internazionale_OBR e invita altre associazioni, gruppi, persone a partecipare... piu' siamo, meglio e'!
- I nostri riferimenti: vi chiediamo di seguirci sui social, condividere i contenuti e invitare i propri contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio. Inviateci foto, video dell'organizzazione e dell'evento.
Sito ufficiale https://www.onebillionrising.org
Facebook https://www.facebook. com/obritalia
Instagram https://www.instagram.com/onebillionrisingitalia/
Twitter @OBRItalia
Email obritalia at gmail.com
Hashtag ufficiali: #1billionrising  #RiseInSolidarity #UntilTheViolenceStops #RiseResistUnite
Loghi ufficiali, asset social, materiali utili che potete scaricare cliccando sul link qui sotto:
loghi 2019: https://www.dropbox.com/sh/6ebtx2vct0t5oid/AADPJpor0N-MGZTcbwFu1rk7a?dl=0
FB foto profilo/cover social: https://www.dropbox.com/sh/3rxoz8cuh2jgela/AABtBFbX7VA0nHFE4PGBm39ra?dl=0
Si puo' organizzare un flash mob durante l'evento del 14 febbraio o nei giorni vicini, seguendo la canzone Break the chain e il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5C ZfPydVA o creando una nuova coreografia. L'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche di ogni genere e da momenti di lettura. In particolare per omaggiare i 20 anni de I Monologhi della Vagina di Eve Ensler, opera diventata con i Vday il manifesto delle rivoluzione femminile in atto, vi invitiamo a leggere qualche brano dell'opera durante l'evento.
Per quanto riguarda le autorizzazioni, bisogna affiggere un avviso pubblico di ripresa video nei luoghi in cui viene organizzata la manifestazione e, se si vogliono riprendere e/o intervistare le persone presenti, suggeriamo di chiedere loro di firmare una liberatoria cosi' da poter usare i video sui siti web, social e per eventuali montaggi.
Ai seguenti link puoi scaricare:
- Autorizzazione riprese, liberatorie per l'utilizzo delle riprese di persone; https://www.dropbox.com/s/sdz6mpxhx98j460/OBR2018_autorizzazioneriprese%2C%20libaratoria.pdf?dl=0
- Avviso pubblico riprese: https://www.dropbox.com/s/ycugbl8da54j7fn/OBR_avvisopubblicoripresa.pdf?dl=0
- Autorizzazione copyright per utilizzo materiali e brani musicali OBR: https://www.dropbox.com/s/phlmrra0tmayoiu/OBR%20Copyright%20Authorization%202018.pdf?dl=0 (a breve vi invieremo la versione 2019)
Per quanto riguarda le letture, oltre a I Monologhi della Vagina di seguito troverete, come suggerimento:
- alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler
"L'Ufficio della schiavitu' sessuale" http://bit.ly/ufficio_della_schiavitu_sessuale
"L'insurrezione" http://bit.ly /insurrezione
"La mia rivoluzione" http://bit.ly/la_mia_rivoluzione
"Preghiera di un uomo" http://bit.ly/preghiera_di_un_uomo
"Fino a quando" http://bit.ly/fino_a_quando
"E poi saltavamo" http://bit.ly/e_poi_saltavamo
- la traduzione del brano musicale "Break the chain" credits Tena Clark - Musiche Tena Clark/Tim Heintz di M. G. Di Rienzo:
http://bit.ly/traduzione_testo_BreakTheChain
- qui se volete potete trovare altre idee:
https://www.onebillionrising.org
Per dichiarare l'adesione e ricevere maggiori informazioni potete scriverci al seguente indirizzo: obritalia at gmail.com
Grazie per tutto quello che potrete fare! #RiseInSolidarity
Un abbraccio
One Billion Rising

11. LUTTI FABRIZIO FABBRINI

E' deceduto Fabrizio Fabbrini, uno dei grandi testimoni italiani della nonviolenza.
Con gratitudine lo ricordiamo.

12. MAESTRI. ONORATO BUCCI RICORDA FABRIZIO FABBRINI
[Dal sito del quotidiano "Avvenire" riprendiamo il seguente ricordo di Fabrizio Fabbrini]

Si farebbe un grande torto alla verita' storica di Fabrizio Fabbrini, tornato alla Casa del Padre mercoledi' per i postumi di una caduta che lo ha portato all'immobilita', se lo si ricordasse solo per l'obiezione di coscienza al servizio militare che gli causo' la condanna a Forte Boccea. Peraltro, quell'obiezione di coscienza (che diede poi luogo al suo riconoscimento nella legislazione italiana) fu affermata dall'allora dottor Fabbrini a poche ore dal termine del suo servizio militare (compiuto fino in fondo) con la dichiarazione di essere stato fedele alle istituzioni della Repubblica Italiana e che l'obiezione di coscienza al servizio militare era motivata anche dall'essere obbediente al dettato dei Padri della Chiesa, in particolare di Tertulliano. Quell'obiezione di coscienza era consolidata da una prassi di rigore etico della nonviolenza e di una dottrina cristiana che perveniva fino alle tensioni morali di Martin Luther King in una visione storica ecclesiale che poneva nel vescovo di Roma il punto di riferimento di tutta la cristianita'.
Nato nel 1938 in una famiglia erede di una tradizione morale caratterizzata da fedelta' istituzionali, aveva trascorso a Roma la sua giovinezza dando vita nella parrocchia di San Saturnino al Circolo Ozanam, punto di riferimento di giovani studiosi che hanno onorato la giurisprudenza e la filosofia italiana. Iscrittosi alla facolta' di Giurisprudenza alla fine degli anni Cinquanta, si addottoro' in Diritto romano dopo avere avuto la capacita' di ritrovare tra le Chartae conservate nella biblioteca dell'abbazia di San Nilo a Grottaferrata il documento originario che attesta l'Episcopalis audientia, con la quale si fissavano i limiti e i compiti giurisdizionali dei vescovi della cristianita'. Il ritrovamento lo porto' a tenere una comunicazione sull'argomento all'Accademia dei Lincei. Fu assistente ordinario e poi libero docente di Diritto romano.
L'incontro con Giorgio La Pira fu per lui determinante perche' la nonviolenza fosse incanalata nel pensiero lapiriano di cui e' stato il massimo conoscitore e diffusore all'interno del progetto cristiano della pace universale dei popoli. Gli insegnamenti successivi di Diritto romano a Ferrara e poi di Storia romana a Siena lo qualificarono come il piu' consapevole studioso del principato di Augusto, di cui intui' la connessione con l'epopea virgiliana e con le origini della predicazione di Gesu' di Nazareth. Lascia uno stuolo di discepoli affascinati dalla sua vocazione al dialogo e alla pace dei popoli. Di cio' gli da' atto la Chiesa fiorentina, che celebrera' i funerali in San Marco a Firenze venerdi' 25.

13. MAESTRI. "LA NAZIONE" RICORDA FABRIZIO FABBRINI
[Dal sito del quotidiano "La Nazione" riprendiamo il seguente ricordo di Fabrizio Fabbrini]

Si e' spento a Firenze, nel centro riabilitativo Don Gnocchi, dove era ricoverato ormai da tempo. E' scomparso Fabrizio Fabbrini, professore di storia romana alla Sapienza a Roma e per anni all'Universita' di Arezzo ma soprattutto tra i primi obiettori di coscienza in Italia: alla fine del 1965 pochi giorni prima del congedo aveva rifiutato la divisa militare, con la grande convinzione e quel pizzico di provocazione che faceva parte della sua natura e del suo modo di vivere la cultura e le scelte della vita.
Da li' il carcere, il processo e allora la perdita del posto all'universita'. I funerali saranno celebrati domani alle 15.30 proprio a Firenze, nella basilica di San Marco. La chiesa di La Pira, lui che ne era stato anche assistente proprio per scelta del sindaco.
Aveva 80 anni, era nato a Forli' nel 1938: gia' giovanissimo, era stato prima a Udine e poi a Roma, assistente ordinario all'Universita'. A 26 anni la chiamata militare: da subito aveva deciso di obiettare, perche' era una scelta che faceva a pugni con tutte le sue idee, avendo fondato il Movimento internazionale per la riconciliazione.
Arrivato al Car gli impedirono di farlo subito: e rimase famosa la scelta del cappellano militare di rifiutargli, proprio per queste sue idee, la comunione. Ma non era di quelli disposti ad arrendersi. Dieci giorni prima del congedo svicolo' dalla caserma, infilo' la divisa in uno zaino e ando' a portarla ai carabinieri, annunciando la sua scelta. A testa alta e, immaginiamo gia' allora, con quello sguardo interrogativo e acuto che lo avrebbe accompagnato per tutta la vita. Risultato? Subito nel carcere di Forte Boccea.
Venne condannato ad un anno e 8 mesi di reclusione. Ma per essere liberato pochi mesi: motivo? Il Parlamento approvo' l'amnistia e l'indulto. Lui con quel solito sguardo dei 26 anni, rifiuto' l'amnistia ma e' chiaro che non sarebbe potuto rimanere in carcere visti gli effetti dell'indulto.
E' li' che il suo cammino lo fece incrociare con La Pira. Ma solo piu' tardi ne sarebbe diventato assistente, perche' la spinta morale del sindaco non corrispondeva ancora ad un posto, per il quale, soprattutto allora, ci voleva un concorso. E cosi' prima divenne insegnante di storia e filosofia alle superiori, poi finalmente assistente universitario.
Ha sempre vissuto ad Arezzo, fino ad arrivare alla cattedra di Storia romana all'universita' di Siena e alla pubblicazione di tanti libri, l'ultimo dedicato a Luigi XVI, e il primo dei quali sulla sua esperienza di obiettore, "Tu non uccidere", prefazione di La Pira.
Fino ai mesi della malattia: una caduta banale ma dagli effetti devastanti, lo aveva portato fin quasi alla paralisi ma sempre conservando una lucidita' e uno spirito intatti. I funerali saranno celebrati dal Vescovo emerito Luciano Giovannetti, quasi ad incrociare la storia drammatica del sacerdote scampato bambino alla strage di Civitella e quella di chi per tutta la vita ha detto no alle armi. Lascia la moglie Zelida e due figli, Marco e Barbara, che erano il suo orgoglio.

14. MAESTRI. "TOSCANA OGGI" RICORDA FABRIZIO FABBRINI
[Dal sito di "Toscana Oggi" riprendiamo il seguente ricordo di Fabrizio Fabbrini]

Fabrizio Fabbrini era nato a Forli' nel 1938, ma aveva trascorso la sua giovinezza tra Udine e Roma dove era assistente ordinario all'Universita', quando nel 1964, a 26 anni, dovette partire militare. Pacifista cattolico, fondatore del Movimento internazionale per la riconciliazione, Fabbrini cerco' subito di obiettare appena arrivato al Car di Cosenza ma gli fu impedito dai superiori e il cappellano militare, a cui aveva manifestato questa intenzione, gli impediva anche di accostarsi alla Comunione. Il 6 dicembre 1965, due giorni prima della fine del Concilio Vaticano II e quando gli mancavano solo 10 giorni al congedo, riusci' ad uscire dalla caserma a Roma con la divisa in un sacco e presentatosi alla tenenza dei Carabinieri, davanti ad alcuni amici che gli facevano da testimoni, consegno' la divisa e un manifestino dove spiegava le sue ragioni. Nello sconcerto dei suoi superiori, che tentarono in tutti i modi di farlo desistere, Fabbrini fu trasferito il giorno dopo nel carcere militare di Forte Boccea.
Ne segui' nel mese di febbraio un processo clamoroso "che anziche' durare 15 minuti come accadeva in genere in questi casi, duro' dieci giorni. Fu condannato ad un anno e 8 mesi di reclusione. Ma il 6 giugno del 1966, a sei mesi dall'arresto, fu rimesso in liberta'. Per il ventennale della Repubblica il Parlamento voto' amnistia e indulto. Fabbrini rifiuto' l'amnistia ma non pote' dire di "no" all'indulto che serviva a svuotare le carceri.
"Quattro giorni dopo la condanna - racconto' Fabbrini a "Toscana Oggi" nel 2012 - mi arrivo' il telegramma che mi diceva che non ero piu' assistente ordinario all'Universita' di Roma. Allora La Pira mi spedi' un telegramma dicendo: Se da Roma la cacciano, a Firenze c'e' posto per lei. A giugno venni a Firenze, per ringraziare La Pira. In realta' il posto non c'era e dovetti fare il concorso per insegnare storia e filosofia alle superiori. Poi nel 1969 si libero' un posto di assistente ordinario. Vinsi quel concorso e divenni assistente ordinario di Giorgio La Pira". Da quella vicenda, che ebbe grande clamore e che fu uno dei gesti che portarono poi nel 1972 alla legge sull'obiezione di coscienza al militare, Fabbrini scrisse un libro, "Tu non uccidere", che ebbe la prefazione di Giorgio la Pira, al quale rimase profondamente legato fino alla sua morte.
Fabrizio Fabbrini, che viveva ad Arezzo, ha poi insegnato Storia romana all'Universita' di Siena, prima nella facolta' di Magistero ad Arezzo (fin dalla sua istituzione) e poi in quella di Lettere e Filosofia. E' stato anche direttore dell'Istituto di Storia antica per oltre venticinque anni e presidente del Corso di laurea in Lettere. Studioso di storia greca e romana, aveva dedicato attenzione anche all'epoca moderna: tra gli ultimi volumi pubblicati ricordiamo quelli sui Giochi olimpici antichi e moderni, su Piero della Francesca e su Luigi XVI. Professore ordinario dal 1983, era in pensione dal 2010.
Nel mese di giugno, per un banale incidente, Fabbrini aveva sbattuto la testa con conseguente spostamento delle prime due vertebre cervicali che lo avevano immobilizzato. Da circa un mese era ricoverato al Centro di riabilitazione Don Gnocchi di Firenze. I funerali, celebrati da due vescovi emeriti, mons. Gastone Simoni e mons. Luciano Giovannetti, saranno domani, venerdi' 25 gennaio, alle 15,30 nella basilica di San Marco a Firenze. La salma e' esposta fino alle 12 di domani in San Marco.

15. MEMORIA. MOVIMENTO NONVIOLENTO: AVERE MEMORIA DEL PASSATO PER AGIRE NEL PRESENTE
[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: www.azionenonviolenta.it, www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo]

Il Giorno della Memoria viene istituito in Italia con la legge n. 211 del 20 luglio 2000.
Vale la pena di rileggere gli articoli che ne definiscono le finalita':
- La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonche' coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
- In occasione del "Giorno della Memoria" sono organizzati cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto e' accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell'Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinche' simili eventi non possano mai piu' accadere.
Dunque, il 27 gennaio e' una giornata di riflessione per ricordarci una ferocia assassina della quale e' stata contemporaneamente vittima e corresponsabile l'Europa intera. Una giornata utile per rinnovare l'impegno contro gli stermini, per salvare vite, per poter dire davvero "mai piu'".
Ma come e' potuto accadere? L'immane massacro di milioni di ebrei, ma anche di rom, omosessuali, disabili, malati psichiatrici, oppositori politici, obiettori di coscienza, disertori, renitenti, e di altri "diversi", non sarebbe stato possibile se la furia nazista non avesse trovato terreno fertile nella collaborazione delle Istituzioni e in buona parte delle popolazioni dei Paesi occupati. Furono italianissimi funzionari obbedienti alle leggi razziali del 1938 a predisporre gli elenchi di cui poi si sarebbero avvalse con facilita' le SS per arrestare e deportare. Non sarebbe bastato l'esercito nazista a sterminare gli ebrei ucraini, ungheresi, rumeni, francesi, greci, e molti altri ancora, se in ciascuno di quei Paesi il razzismo, l'antisemitismo, il collaborazionismo, la delazione non avessero spianato la strada agli assassini in divisa.
Non a caso nell'unico Paese d'Europa occupato dai nazisti nel quale collaborazionismo e antisemitismo non si sono manifestati, il 98% dei cittadini di religione ebraica furono salvati dalla deportazione: in Danimarca il popolo e le Istituzioni fecero muro in difesa dei concittadini ebrei. La resistenza nonviolenta danese, senza sparare un solo colpo, ha saputo difendere, nascondere, salvare gli ebrei con la solidarieta', il senso civico, l'onore di un popolo. Il re Cristiano X rispose al diktat nazista indossando egli stesso pubblicamente la stella gialla e impedendo l'esposizione della bandiera nazista sui palazzi pubblici. Fu cosi' che il progetto di sterminio venne contrastato efficacemente, pur in un Paese militarmente soggiogato. Dove invece questa resistenza civile di massa non e' avvenuta, dove i governi delle nazioni alleate ai nazisti, o invase da questi, hanno collaborato, razzismo e antisemitismo nazista sono dilagati.
Seppur cio' che avvenne in Europa con il nazismo, lo sterminio scientificamente programmato, le deportazioni, i campi, i forni crematori, non sia paragonabile con i nostri giorni, ugualmente tra qualche tempo ci verra' imputata a titolo di genocidio l'indifferenza con la quale guardiamo alle migliaia di persone che muoiono nel Mediterraneo per sfuggire ad altri genocidi che si perpetrano piu' a sud, in Africa, o piu' a est, nel Medio Oriente: il rifiuto dell'accoglienza, la chiusura dei porti, le norme disumane del "decreto sicurezza e immigrazione", i nuovi muri e fili spinati, la negazione di diritti umani fondamentali. Con la passivita', il silenzio, il consenso diffuso ad un governo che alimenta odio e paura, stiamo lasciando crescere nuovi razzismi, nuove esclusioni, nuove discriminazioni. Cio' che sta avvenendo in Italia e in Europa non e' sola responsabilita' dei governi "sovranisti", ostili al progetto di pace europeo, ma e' possibile - oggi come allora - con il collaborazionismo e il consenso della maggioranza.
Solo con la resistenza nonviolenta, con l'obiezione di coscienza, con la disobbedienza civile alla barbarie che vuole tornare, solo con la promozione dei Diritti umani e il rispetto della Costituzione, sara' possibile fermare lo sterminio in atto. Dobbiamo recuperare la memoria del passato, per trovare la forza di agire nel presente. Ciascuno di noi e' chiamato oggi a costruire l'antibarbarie.
Le parole di speranza scritte da Anna Frank nel suo Diario sono rivolte a noi: "Vedo il mondo mutarsi lentamente in un deserto, odo sempre piu' forte l'avvicinarsi del rombo che uccidera' noi pure, partecipo al dolore di milioni di uomini, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto si volgera' nuovamente al bene, che anche questa spietata durezza cessera', che ritorneranno l'ordine, la pace e la serenita'".
Tocca a noi, qui ed ora, alzare la testa per guardare il cielo.
Movimento Nonviolento
Giorno della Memoria, 27 gennaio 2019

16. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Comunita', Milano 1967, 1999, Einaudi, Torino 2004, Mondadori, Milano 2010, pp. LXXXIV + 710.
- Zygmunt Bauman, Modernita' e Olocausto, Il Mulino, Bologna 1992, 1999, pp. 284.
- Raul Hilberg, La distruzione degli Ebrei d'Europa, Einaudi, Torino 1995, 1999, Mondadori, Milano 2011, 2 voll. per complessive pp. XII + 1480.
- Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001, pp. 406.

17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

18. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3282 del 27 gennaio 2019
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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