[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 1008



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 1008 del 29 dicembre 2018

In questo numero:
1. Severino Vardacampi: Nei giorni del colpo di stato razzista
2. Alcuni testi del mese di ottobre 2018 (parte terza e conclusiva)
3. Quid agendum
4. Movimento Nonviolento, PeaceLink, Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, Associazione Antimafie Rita Atria: 4 novembre 2018: non festa, ma lutto. "Ogni vittima ha il volto di Abele"
5. Il duce
6. La ronda
7. Una segnalazione alla Commissaria europea alla Giustizia
8. Di una fanciulla assassinata a Roma
9. Dolfino Forcaroli: Le leggi der Trentotto
10. Dolfino Forcaroli: Er dritto d'asilo spiegato ar popolo
11. A cento anni dalla fine dell'"inutile strage" un 4 novembre nonviolento
12. Per la Giornata del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2018
13. "In memoria di Pierre Vidal-Naquet". Un incontro di studio e di riflessione a Viterbo
14. Oggi in piazza
15. Oggi in dialogo
16. Cinque ruminazioni scandite in rime zoppe in un giorno di lotta contro il razzismo
17. Lello Di Segni
18. Roberto Domenicucci
19. Segnalazione al Commissario europeo per l'Unione della sicurezza
20. In memoria di Roberto Domenicucci
21. Rileggendo Bruno Snell. Un incontro di studio a Viterbo su "La cultura greca e le origini del pensiero europeo" e "Poesia e societa'"
22. "Alla scuola di umanita' di Quintiliano". Un incontro di studio a Viterbo
23. Iniziate oggi a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

1. DI QUESTO. SEVERINO VARDACAMPI: NEI GIORNI DEL COLPO DI STATO RAZZISTA

I.

Nei giorni del colpo di stato razzista
le persone diventano di sabbia e di ghiaccio
il vento sradica le case e le trascina nel nulla

dove era l'accampamento serpenti
dove era la piazza le ortiche
dove volavano parole d'amore
solo strida e lacrime di spettri

le camicie brune giocano alla riffa
mangiano ossa filano filo spinato
sul dosso e sul volto fogli di carta oleata
al posto delle mani artigli sgocciolanti
invece delle scarpe zoccoli di ferro
e garze e diplomi e speroni e cravatte di vetro
ovunque passino schiacciano grilli
ovunque giungano notte e silenzio

II.

Io non riesco ad ammettere
che in questo paese governi un governo
che non soccorre i naufraghi
che istiga all'odio razzista
che propugna e realizza persecuzioni
e campi di concentramento e deportazioni
che instaura un regime di apartheid

io credo che sia necessario insorgere
che occorra denunciare e contrastare i crimini
del governo razzista del fascismo che torna

io credo che sia necessario insorgere

III.

Mentre arroventa i ferri mattiniero il carnefice
e alza e alza e alza il volume della musica
caffe' cornetti tramezzini conditi con dita umane
e tutti ridono e sono felici coloro che godono
di non essere nel numero dei perseguitati oggi

che del domani si sa non vi e' certezza
in questo antico e nobile reame di Nusmundia

IV.

Deliberano la disumanizzazione
di coloro che vogliono perseguitare
contando sulla disumanita'
di chi potrebbe opporsi e invece tace

deliberano in fretta di furia ruggendo
soffiando saliva per chiuderci gli occhi
delle parole fanno giavellotti
dagli schermi alitando la peste

deliberano lo spettacolo della tortura
e della morte
che sempre allieta il cuore dei sudditi
e al posto loro li tiene

deliberano la strage degli innocenti
cui gia' hanno mozzato la lingua
carne da frusta e da acqua salata
teste da giogo nei campi del raccolto
corpi di spugna sul ciglio delle strade

pretendono chiamarla legge
questa barbarie
credono che non vediamo
credono che non capiamo
cio' che stanno facendo

V.

Ad avere l'integrita' morale
di George Orwell di Hannah Arendt
di Albert Camus di Amos Oz
di Virginia Woolf di Simone Weil
di Ruth First e di Sandro Pertini
oggi non solo dovremmo dire
che in Italia c'e' un regime razzista
ma insorgere per abbatterlo
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza
per tornare alla Costituzione antifascista
per tornare una repubblica democratica
per tornare uno stato di diritto un paese civile
per salvare tutte le vite
per affermare la dignita' umana
di tutti gli esseri umani

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2018 (PARTE TERZA E CONCLUSIVA)

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2018.

3. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
*
4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
*
7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
*
10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

4. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK, CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI, ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE RITA ATRIA: 4 NOVEMBRE 2018: NON FESTA, MA LUTTO. "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
*
Per questo sosteniamo la campagna "Un'altra difesa e' possibile" e chiediamo che il Parlamento approvi finalmente la proposta di legge d'iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Per questo chiediamo una politica di disarmo, poiche' le armi sempre e solo uccidono gli esseri umani.
Per questo sosteniamo la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Per questo chiediamo una drastica riduzione delle spese militari che secondo autorevoli stime gravano sul bilancio dello stato italiano per l'enorme importo di settanta milioni di euro al giorno.
Per questo chiediamo che i fondi pubblici oggi destinati a strutture e strumenti di morte siano invece utilizzati in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Per questo chiediamo un impegno particolare a contrastare la violenza maschilista, prima radice e primo paradigma di ogni violenza.
Per questo ci opponiamo al razzismo, crimine contro l'umanita', e chiediamo che siano immediatamente revocate tutte le sciagurate decisioni governative che configurano omissione di soccorso, pratiche segregative e persecutorie, flagranti violazioni dei diritti umani e della stessa Costituzione della Repubblica italiana.
*
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail:an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Associazione Antimafie "Rita Atria"
per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

5. IL DUCE

In una piazza di Roma un novello uomo della provvidenza proclama che il Presidente della Repubblica dev'essere drasticamente spogliato dei suoi poteri.
Perche', riferiscono le agenzie di stampa, "non e' piu' in sintonia con il nostro modo di pensare".
Eja eja alala', risponde in coro l'adunata.

6. LA RONDA

Quel che il governo della disumanita' fa coi decreti e con l'omissione di soccorso, i suoi tifosi fanno con le mazze da baseball.
Quando il gabinetto ministeriale e la societa' incivile si corrispondono amorevolmente.

7. UNA SEGNALAZIONE ALLA COMMISSARIA EUROPEA ALLA GIUSTIZIA

Alla Commissaria europea alla Giustizia
on. Vera Jourova
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Gentilissima on. Jourova,
le segnalo quanto segue:
- che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
- che il recente decreto-legge n. 113/2018 del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani e del diritto internazionale che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 23 ottobre 2018

8. DI UNA FANCIULLA ASSASSINATA A ROMA

I.

Nella citta' che e' il centro del mondo
una fanciulla e' stata torturata e uccisa
si e' squarciato il cielo ed e' piovuto sangue
a sommergere tutti gli esseri umani

Resta un immenso deserto senza arche
un vento senza pace soffia e soffia
una fanciulla e' stata torturata e uccisa
nella citta' che e' il mondo senza cuore

II.

Provo a pensare l'orrore che non riesco a pensare

Nella caverna nella camera oscura della mente
non posso vedere quel corpo lacerato e reso inerte
che si raggela come fosse marmo
il cuore si ferma e si fa sasso
il sangue nelle vene si secca e vanisce
la scomparsa di una persona
e' la scomparsa del mondo

Provo a pensare l'orrore che non riesco a pensare

Mi dico che questo non puo' non deve accadere
mi dico che questo accade ogni giorno
mi dico che se neppure questo
orrore riusciamo a impedire
il male ha gia' invaso ogni luogo del mondo
e' gia' morta l'umanita' intera
e questa che crediamo ancora vita
e' solamente vagare di fantasmi

Provo a pensare l'orrore che non riesco a pensare

Insorgere occorre contro tutte le uccisioni
insorgere occorre abolire le guerre
abolire tutte le persecuzioni
e tutte le oppressioni e tutte le violenze
insorgere occorre salvare le vite
e la prima macchina omicida da abolire
e' la violenza maschile che domina ovunque
ed ovunque fa strame di ogni bellezza e bonta'
ed ovunque fa strage di ogni vita
insorgere occorre salvare le vite

Provo a pensare l'orrore che non riesco a pensare

E provo a pensare il dovere che dobbiamo compiere
spezzare la catena della violenza
salvare tutte le vite
con la forza della verita'
con la scelta della nonviolenza

III.

Prenditi tu cura del mondo
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere
fermi il tuo braccio ogni braccio che percuote
fermati tu a soccorrere chi cade
combattilo tu il fascismo giorno e notte
restituisci tu la vita a chi la perde
con la tua buona azione fa' risorgere i morti

Il militarismo il razzismo il maschilismo
il modo di produzione schiavista e distruttivo
che approssima incessante la fine del mondo
contrastali tu senza perdere la tenerezza

La societa' delle eguali e degli uguali
della condivisione del bene e dei beni
edificala tu che resta poco tempo
e questa impresa ha bisogno dell'aiuto
di ogni persona

IV.

L'orrore rompe tutte le illusioni
sbrana tutte le vite la violenza
ma di ogni vittima resta il volto e il grido
quell'infinito grido che per sempre chiama
l'umanita' ad essere umana

La furia che tutto vuole ridurre a niente
non prevarra'
resta ogni vittima innocente
per sempre viva nel cuore nel ricordo
dell'umanita'

Tu al male opponi il bene
con tutte le tue forze
agisci per salvare le vite
sconficca il fascismo dei maschi dal mondo
l'umanita' merita di essere libera
l'umanita' merita di essere felice

9. DOLFINO FORCAROLI: LE LEGGI DER TRENTOTTO

Ma dico io: che ce sara' de male
in quele sante leggi der Trentotto?
e mmo' perche' avarebbe da esse ugguale
io civico romano e n'ottentotto?

Chi nun magna la ciccia de maiale
nun zara' mmica perche' sotto sotto
pare 'n cristiano e 'nvece e' 'n animale
e fijo de 'na scrofa e 'no scimmiotto?

L'abbrei li momettani e i communisti
nun zo' mmica itajani, so' stragneri
perche' itajani so' ssolo i fascisti

come spiegava bbene propio ieri
er comannante de li sopranisti
ar gran conzijo de li ministeri.

10. DOLFINO FORCAROLI: ER DRITTO D'ASILO SPIEGATO AR POPOLO

So' granni e grossi e je serve ll'asilo?
da fiji allora 'nvece d'anna' a scola
staveno a ppanza all'aria a fasse 'r chilo
poi so' zzompati su 'na bagnarola

vengheno cqui e cominceno a ffa' er filo
pe' fasse da' la pappa e le lenzola:
ma io je meno e doppo le fucilo
'sta razza de cramigna e de tignola.

Mo' ppe' fortuna che c'e' 'sto governo
che ll'ha ccapito quer che ss'ha dda fa'
e ss'e' ddeciso a scatena' ll'inferno

pe' cchiappa' tutti 'sti cquacquaracqua'
e rribbuttalle ammare 'n zempiterno
finche' nun ze decideno a affoga'.

11. A CENTO ANNI DALLA FINE DELL'"INUTILE STRAGE" UN 4 NOVEMBRE NONVIOLENTO

Anche quest'anno alcune esperienze di pace, e tra esse talune autorevoli come il Movimento Nonviolento e Peacelink, promuovono l'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" affinche' il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
*
A cento anni dalla fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, dopo un secolo di indicibili orrori, mentre l'umanita' e' a un passo dall'apocalisse e poteri ebbri e scellerati proseguono in un folle riarmo, fomentano crimini e conflitti, provocano ed eseguono guerre e massacri, ogni persona di retto sentire e di volonta' buona capisce che e' necessario che l'umanita' abolisca la guerra prima che la guerra distrugga l'umanita'.
E per contrastare la guerra e le stragi due scelte sono indispensabili: la smilitarizzazione e il disarmo.
Smilitarizzazione e disarmo sono oggi la politica prima, la politica del bene comune dell'umanita', la politica che sa che il primo dovere e' salvare le vite, la politica che riconosce l'unita' del genere umano, la politica cosciente che se perdureranno divisioni ed ostilita' periremo tutti; solo insieme, nella condivisione del bene e dei beni, riconoscendoci un'unica umana famiglia, potremo salvarci e salvare l'intero mondo vivente di cui come umanita' siamo parte e custodi.
*
Ricordare tutte le vittime sia quindi monito ed appello ad agire affinche' cessino tutte le guerre, e per questo occorre la smilitarizzazione ed occorre il disarmo. Non vi e' altra via alla pace, non vi e' altra via alla salvezza comune.
Cosi' il 4 novembre - non giorno di festa, ma di lutto - cessi di essere insensata celebrazione di ideologie sanguinarie e di macchine assassine e diventi invece memoria addolorata e sincera di tutte le vittime, diventi impegno di fedelta' all'umanita', diventi presa di coscienza che solo la nonviolenza puo' contrastare la violenza, diventi volonta' di smilitarizzazione e disarmo.
*
Cessare di uccidere.
Smilitarizzazione e disarmo.
Cooperazione tra tutti i popoli, le comunita', le persone.
Difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e del mondo vivente.
Uscire dalla subalternita' alla violenza facendo la scelta della nonviolenza.
Sconfiggere il male facendo il bene.
Ricordare e onorare tutte le vittime agendo affinche' non vi siano piu' vittime.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

12. PER LA GIORNATA DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO DEL 27 OTTOBRE 2018

Quest'anno il 27 ottobre la Giornata del dialogo cristiano-islamico, giunta alla sua XVII edizione, ha un'importanza particolare.
Proprio perche' un governo golpista e disumano pretende di imporre nel nostro paese un regime di persecuzioni; proprio perche' il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia; proprio perche' esponenti di primario rilievo del governo conducono una forsennata propaganda di istigazione al razzismo; e proprio perche' il recente decreto-legge n. 113/2018 (cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale; ebbene, proprio per tutto cio' a maggior ragione e' importante promuovere il dialogo che nessuno esclude e nel dialogo la ricerca comune del bene comune; proprio per tutto cio' a maggior ragione e' fondamentale riaffermare l'unita' dell'umanita' e il diritto di ogni persona alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; proprio per tutto cio' a maggior ragione e' indispensabile promuovere il reciproco ascolto, l'incontro fra tutti, l'universale accoglienza e benevolenza; proprio per tutto cio' a maggior ragione e' decisivo restare fermi nella convinzione che salvare le vite e' il primo dovere, che solo il bene puo' sconfiggere il male, che la pace e la condivisione del bene e dei beni sono la sostanza della convivenza umana.
La Giornata del dialogo cristiano-islamico e' in se stessa un'azione di pace, un gesto di fraternita' e sororita', un'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, un impegno ad opporsi ad ogni violenza.

13. "IN MEMORIA DI PIERRE VIDAL-NAQUET". UN INCONTRO DI STUDIO E DI RIFLESSIONE A VITERBO

Si e' svolto venerdi' 26 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione in memoria dell'illustre storico dell'antichita' e militante per i diritti umani di tutti gli esseri umani Pierre Vidal-Naquet (Parigi, 1930 - Nizza, 2006).
Nel corso dell'incontro e' stata rievocata la figura del grande intellettuale, strenuo oppositore del razzismo, del colonialismo, del fascismo e di ogni totalitarismo, difensore nitido e intransigente della dignita' umana, autore di libri di grande importanza per la comprensione dell'antichita' e del presente.
Sono state poi lette e commentate alcune pagine dalla sue opere sia di storia antica sia di intervento militante, sviluppandone le riflessioni ai fini del necessario impegno presente per contrastare la barbarie fascista che torna.
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Una breve notizia su Pierre Vidal Naquet
Pierre Vidal-Naquet (1930-2006), resistente antifascista, oppositore della guerra d'Algeria, storico e militante democratico, intransigente difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani. I suoi genitori furono deportati e uccisi ad Auschwitz, giovanissimo prese parte alla Resistenza; tra gli intellettuali francesi piu' impegnati contro la guerra d'Algeria, fu tra i primi a denunciare l'uso della tortura da parte delle truppe francesi in Algeria, e fu tra i promotori del "Manifesto dei 121"; illustre studioso dell'antichita' classica, direttore di studi all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, con Marcel Detienne e Jean-Pierre Vernant uno dei fondatori del Centre de recherche comparee sur les societes anciennes; sempre impegnato contro ogni oppressione ed ogni misitficazione, e' uno dei nostri indimenticabili maestri.
Tra le opere di Pierre Vidal-Naquet: L'Affaire Audin, Minuit, 1958, 1989; La Raison d'Etat, Minuit, 1962, La Decouverte, 2002; Clisthene l'Athenien (avec Pierre Leveque), Les Belles Lettres, 1964, Macula, 1983, 1992; Le Bordereau d'ensemencement dans l'Egypte ptolemaique, Fondation egyptologique Reine-Elisabeth, Bruxelles, 1967; Journal de la Commune etudiante (avec Alain Schnapp), Le Seuil, 1969, 1988; La Torture dans la Republique, Minuit, 1972, Maspero, 1975, La Decouverte, 1983, Minuit, 1998; Economies et Societes en Grece ancienne (avec Michel Austin), Armand Colin, 1972, 1996; Mythe et Tragedie en Grece ancienne (avec Jean-Pierre Vernant), Maspero, 1972, riedito come Mythe et Tragedie - Un, La Decouverte, 1986, 2005; Les Crimes de l'armee francaise, Maspero, 1975, La Decouverte, 2001; Du bon usage de la trahison, etude publiee en ouverture de Flavius Josephe, La Guerre des Juifs, Minuit, 1977; Le Chasseur noir. Formes de pensee et formes de societe' dans le monde grec, Maspero, 1981, La Decouverte, 1991, 2005; Mythe et Tragedie en Grece ancienne - Deux (avec Jean-Pierre Vernant), 1986, 1995, La Decouverte, 2001; Les Assassins de la memoire. "Un Eichmann de papier" et autres essais sur le revisionnisme, La Decouverte, 1987, Le Seuil, 1995, La Decouverte, 2005; Atlas historique (sous la direction de), Hachette, 1987, 1992; Face a' la raison d'Etat, La Decouverte, 1989; La Democratie grecque vue d'ailleurs. Essais d'historiographie ancienne et moderne, Flammarion, 1990, 1996; Les Juifs, la Memoire et le Present, t. I et II, La Decouverte, 1991, Le Seuil, 1995 (en un volume); La Grece ancienne, (avec Jean-Pierre Vernant), I: Du mythe a' la raison, II: L'Espace et le Temps, III: Rites de passage et Transgressions, Le Seuil, 1990-1992; Le Trait empoisonne'. Reflexions sur l'affaire Jean Moulin, La Decouverte, 1993, 2002; Reflexion sur le genocide. Les Juifs, la memoire et le present, t. III, La Decouverte, 1995, 10/18, 2004; Memoires, I: La Brisure et l'Attente, 1930-1955, Le Seuil/La Decouverte, 1995; Memoires, II: Le Trouble et la Lumiere, 1955-1998, Le Seuil/La Decouverte, 1998; Les Grecs, les Historiens, la Democratie. Le grand ecart, La Decouverte, 2000; Le Monde d'Homere, Perrin, 2000, 2002; Fragments sur l'art antique, Noesis, 2002; Le Miroir brise'. Tragedie athenienne et politique, Les Belles Lettres, 2002; Le Choix de l'histoire. Pourquoi et comment je suis devenu historien, Arlea, 2004; La Guerre des Juifs, Bayard/BNF, 2005; L'Atlantide. Petite histoire d'un mythe platonicien, Les Belles Lettres, 2005.
Tra le opere di Pierre Vidal-Naquet tradotte in italiano: Lo stato di tortura, Bari 1963; Il buon uso del tradimento, Editori Riuniti, Roma 1980; Gli ebrei, la memoria e il presente, Editori Riuniti, Roma 1985; Il cacciatore nero, Editori Riuniti, Roma 1988, Feltrinelli, Milano 2006; Gli assassini della memoria, Editori Riuniti, Roma 1993; La democrazia greca nell'immaginario dei moderni, Il Saggiatore, Milano 1996; Il mondo di Omero, Donzelli, Roma 2001; Lo specchio infranto. Tragedia ateniese e politica, Donzelli, Roma 2002; (con Jean-Pierre Vernant), Mito e tragedia nell'antica Grecia, Einaudi, Torino 1976; (con Jean-Pierre Vernant), Mito e tragedia due. Da Edipo a Dioniso, Einaudi, Torino 1991, 2001; Atlantide. Breve storia di un mito, Einaudi, Torino 2006. Un'ampia intervista a Pierre Vidal-Naquet e' riprodotta nel n. 1383 de "La nonviolenza e' in cammino".
Molti utili materiali di e su Pierre Vidal-Naquet sono disponibili nel sito www.pierre-vidal-naquet.net
*
Nel ricordo e alla scuola di Pierre Vidal-Naquet le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il loro impegno contro il razzismo e contro tutte le violenze e le oppressioni ed hanno condiviso l'appello "Quid agendum. Dodici considerazioni contro il razzismo" che di seguito si trascrive.
1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia.
2. Esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo.
3. Il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita'.
5. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita'.
6. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
8. Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
9. Salvare le vite e' il primo dovere.
10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te.
11. L'altro dell'altro sei tu.
12. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la loro solidarieta' all'esperienza di accoglienza di Riace, un'esperienza di concreto riconoscimento di umanita' e di coerente civile convivenza di straordinario valore morale e politico.
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Le persone partecipanti all'incontro hanno rinnovato l'invito al Parlamento affinche' al piu' presto siano riproposte, calendarizzate ed approvate le varie proposte di legge gia' presentate da due decenni a questa parte per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
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E' stata condivisa ancora una volta la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
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Infine le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" affinche' il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne assunzione di un concreto impegno contro tutte le guerre e le violenze.

14. OGGI IN PIAZZA

Per opporsi alla scellerata politica razzista del governo della disumanita'.
Per riaffermare il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Per riaffermare che vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Per riaffermare che salvare le vite e' il primo dovere.

15. OGGI IN DIALOGO

Si svolge oggi la XVII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico che convoca all'incontro e all'universale solidarieta' tutte le donne e tutti gli uomini di volonta' buona.
Solo facendo il bene si sconfigge il male.
Solo la nonviolenza contrasta la violenza.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Per informazioni, adesioni, contatti: www.ildialogo.org

16. CINQUE RUMINAZIONI SCANDITE IN RIME ZOPPE IN UN GIORNO DI LOTTA CONTRO IL RAZZISMO

I.
Non si da' io senza tu ed ogni io e' il tu di ogni tu
riconoscere il valore di ogni persona e di tutte e' la sola virtu'
agisci verso gli altri come vorresti essi agissero verso di te
per rispettare tutte le vite non occorre chiedersi perche'.

II.
La politica razzista del governo della disumanita'
non e' una politica ma un atto di criminalita'
opporsi a un regime brutale e demente
e' diritto e dovere di ogni persona decente.

III.
Giunta l'umanita' sul crinale apocalittico
non e' piu' ammissibile alcun pensiero ellittico
occorre ormai la scelta della nonviolenza
per la comune salvezza non esiste altra scienza.

IV.
Siamo una sola umanita' in una sola biosfera
o ci si salva tutti o e' gia' l'ultima sera
ogni persona si senta responsabile di tutto
nessuno permetta che il mondo vivente sia distrutto.

V.
Pace disarmo smilitarizzazione
del bene e dei beni universale condivisione
infine sia ogni gesto e ogni parola mite
la politica prima e' salvare le vite.

17. LELLO DI SEGNI

E' deceduto Lello Di Segni, l'ultimo superstite dei deportati ad Auschwitz da Roma il 16 ottobre 1943.
Non si estingua la memoria dell'orrore, non si estingua l'impegno contro la barbarie nazista.

18. ROBERTO DOMENICUCCI

E' deceduto Roberto Domenicucci, amico indimenticabile, studioso profondo e acuto, preside di grande valore, persona di immensa bonta'.
Con gratitudine lo ricordiamo.

19. SEGNALAZIONE AL COMMISSARIO EUROPEO PER L'UNIONE DELLA SICUREZZA

Al Commissario europeo per l'Unione della sicurezza
on. Julian King
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento anche a tutela della sicurezza comune delle persone, delle popolazioni e dei paesi che fanno parte dell'Unione Europea
Egregio on. King,
le segnalo quanto segue:
- che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
- che il recente decreto-legge n. 113/2018 del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Queste iniziative e questi pronunciamenti del governo italiano violano la legalita', ledono il diritto di ogni persona alla sicurezza e minacciano la stessa sicurezza comune dell'Unione Europea in quanto costituiscono e fomentano pratiche razziste, sono esempi di criminale disprezzo di leggi universalmente condivise (come il dovere di soccorrere i naufraghi), e proclamando e praticando persecuzioni destabilizzano e infine dissolvono la civile convivenza e promuovono l'anomia e tendenzialmente quindi il bellum omnium contra omnes.
E' necessario e urgente contrastare tali violazioni dei diritti umani e dello stato di diritto, tale destabilizzazione della civile convivenza, tale effettuale deriva verso la violenza e la conseguente generalizzata insicurezza.
Tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani e del diritto internazionale che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 29 ottobre 2018

20. IN MEMORIA DI ROBERTO DOMENICUCCI

E' deceduto il 25 ottobre Roberto Domenicucci, antropologo autore di rilevanti ricerche, preside di grande valore, persona di forte impegno morale, intellettuale, civile, religioso. Acuto e profondo indagatore del cuore degli uomini e del mondo, una persona buona.
Era l'amico che tutti vorremmo avere al fianco nell'ora della prova, discreto e sollecito, gentile e generoso, di un riserbo nobile e ritroso, di una bonta' sorgiva e iridescente.
Era un uomo sapiente e saggio, che nel corso dell'intera sua vita, cosi' nitida e cosi' coerente, sempre si pose alla ricerca, all'ascolto e alla sequela del vero, del giusto, del bene; con il pensiero e con l'azione inverando la scelta della solidarieta' e della condivisione, l'impegno per il bene comune, il bene di tutti, nella fedelta' a quel sommo bene che si realizza nell'attenta, appassionata, accudente prossimita' col piu' debole, il piu' fragile, il piu' oppresso; nell'agire comune per la comune liberazione - dell'umanita' intera e dell'intero mondo vivente - dal male, dalla menzogna, dalla violenza, dalla morte.
Come Giacomo Leopardi, del proprio personale dolore e della meditazione su di esso come sul Weltschmerz aveva saputo fare buon uso, ermeneutico ed empatico: di comprensione della sofferenza altrui, di appello e apertura all'universale fraternita' e sororita', di coraggioso schierarsi in difesa di tutte le vittime, con l'attitudine meditata e persuasa di chi contrasta la violenza senza esercitare violenza, di chi combatte il male facendo il bene.
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Non ci vedevamo da molti anni, ma in anni lontani abbiamo condiviso fondamentali esperienze di impegno sociale e civile, morale e politico, in quella che allora si chiamava la nuova sinistra, che affermava l'eguaglianza di dignita' e diritti di tutti gli esseri umani, collocandoci nella parte del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi che nel rivendicare l'universale condivisione del bene e dei beni si poneva naturaliter su posizioni antitotalitarie e nonviolente. Di quelle esperienze e riflessioni - che pure vi furono, luminose e talora decisive, in quegli anni travagliati e solcati da stragi ed orrori, e miserie e obnubilamenti - forse oggi si e' persa pubblica memoria ma chi vi prese parte ne reca incise nel cuore le virtu', le speranze e l'esortazione: alla parresia e all'agape, al mettere in comune il bene ed i beni, al rispetto per tutte le vite, all'impegno contro ogni oppressione.
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So che nell'ultimo quarto di secolo si era impegnato in un vivo percorso di approfondimento di fede, intensamente partecipe di una comunita', ed era particolarmente impegnato nella catechesi: ne leggevo talvolta, tornando al paese, qualche traccia, sapido frutto, sul bollettino della parrocchia di S. Maria del Soccorso di Cura di Vetralla (e vorrei ora esprimere l'auspicio che i suoi scritti editi e inediti siano presto raccolti in un volume che preservi e presenti ed ostenda l'ampiezza e la profondita' della sua attivita' di ricercatore e di docente nelle varie forme ed occasioni in cui si e' esercitata - so che gli scritti non possono restituire la preziosa densita' di una persona, la vastita' infinita di un'anima, ma potrebbero essere comunque per chi lo conobbe uno strumento, per quanto inadeguato, per piu' vivamente piu' volte ricordarlo nel corso degli anni avvenire, e per chi non lo ha conosciuto un modo di accostarsi alla sua testimonianza di uomo).
*
Non sono un credente di alcuna religione, ma ho sempre pensato che l'umanita' e' costitutivamente plurale e che ogni persona deve seguire le sue ispirazioni e le sue vie nel comune ineludibile impegno per il bene di tutti, adempiendo il primo dovere di riconoscere, rispettare, sostenere e difendere la vita, la dignita' e i diritti di ogni persona e dell'intero mondo vivente.
Credo che nella diversita' delle vicende contingenti e dei percorsi esistenziali, delle visioni del mondo e dei gesti quotidiani, a Roberto continui a legarmi non solo un'antica amicizia che come tutti i valori si prolunga oltre l'empirica frequentazione, non solo una memoria di esperienze condivise, ma anche un comune sentire e seguire un appello e una verita' fondamentali, che in tante tradizioni di pensiero parimenti si esprime nell'aureo motto: "agisci verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te". E' possibile che in questi ultimi decenni noi si sia forse espresso con formule linguistiche e proposte operative diverse un medesimo originario sentimento, non dubito che quel sentimento fosse fondamentalmente lo stesso.
Nel suo tragitto mi sembra ora quasi di cogliere o di intuire una risonanza, una consonanza con quello di Simone Weil, di progressiva intensificazione, di crescente illimpidimento e rigorizzazione, che e' come lo sviluppo che dal seme porta alla pianta rigogliosa: se una persona ho conosciuto coerente nel telos del bene essa e' stata Roberto.
E nella sua persona ho sentito sovente come incarnata tanta parte del magistero di Hannah Arendt, dal suo giovanile lavoro sul concetto d'amore in Agostino, fino a Vita activa e alle postume lezioni de La vita della mente.
Nel corso del funerale che si e' svolto ieri si percepiva intimamente e con flagrante evidenza quante e quanto diverse persone la sua testimonianza ha saputo avvicinare e commuovere, scilicet: muovere insieme, e per cosi' dire affratellare in un medesimo afflato, in uno spazio condiviso di umanita' cosciente del dovere di rispettare, confortare e sostenere ogni essere umano, ognuno particola di un'unica famiglia, e nella sua stessa singolarita' bene infinito.
Come tante altre persone che lo hanno conosciuto - e conoscerlo significava volergli bene - anch'io nel rendergli questo estremo saluto vorrei concludere queste parole con un abbraccio a Rita e a tutti i familiari che lui amo' di un amore sconfinato, un amore che non si estingue.

21. RILEGGENDO BRUNO SNELL. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO SU "LA CULTURA GRECA E LE ORIGINI DEL PENSIERO EUROPEO" E "POESIA E SOCIETA'"

Si e' svolto la mattina di martedi' 30 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione muovendo dalla rilettura di due opere dell'illustre filologo classico Bruno Snell (Hildesheim, 1896 - Amburgo, 1986), "La cultura greca e le origini del pensiero europeo" (Die Entdeckung des Geistes, tr. it. Einaudi, Torino 1951, 1963) e "Poesia e societa'" (Poetry and Society, 1961, Dichtung und Gesellschaft, 1965, tr. it. Laterza, Bari 1971).
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L'incontro si e' aperto con un ricordo di Roberto Domenicucci, studioso ed uomo di pace scomparso alcuni giorni fa.
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Nel corso dell'incontro, dopo un'illustrazione generale delle due opere e un vivo ricordo del magistero dell'autore, sono state lette e commentate alcune pagine da entrambi i libri traendone occasione di riflessione morale e politica sui compiti dell'ora per le persone amiche della nonviolenza sollecite del bene dell'umanita' e quindi impegnate a contrastare qui e adesso la violenza che dilaga, la barbarie che torna, il pericolo della catastrofe.
Solo la nonviolenza contrasta in modo adeguato la violenza: occorre una politica di pace, disarmo, smilitarizzazione; occorre una politica di universale riconoscimento, accoglienza, aiuto e condivisione del bene e dei beni.
Siamo un'unica umanita' in un unico  mondo vivente: ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; salvare le vite e' il primo dovere.
(...)

22. "ALLA SCUOLA DI UMANITA' DI QUINTILIANO". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 30 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Alla scuola di umanita' di Quintiliano".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
Nel corso dell'incontro sono stati letti nell'originale latino, tradotti e commentati alcuni brani dall'Institutio oratoria, uno dei capolavori della cultura classica, e si sono evidenziati i decisivi valori che ancor oggi possono e devono illuminare l'agire delle persone amiche della nonviolenza nel loro impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, contro tutte le violenze e le menzogne.
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Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il razzismo, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani. Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Salvare le vite e' il primo dovere.
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L'incontro si e' concluso ricordando con viva commozione Roberto Domenicucci, intellettuale, educatore, apprezzatissimo dirigente scolastico, studioso della cultura popolare ed uomo di pace recentemente scomparso.

23. INIZIATE OGGI A VITERBO LE COMMEMORAZIONI NONVIOLENTE DELLE VITTIME DI TUTTE LE GUERRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

La mattina del 31 ottobre 2018 presso il cimitero comunale di Viterbo una delegazione del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ha reso omaggio alle vittime di tutte le guerre con una commemorazione silenziosa nell'ambito dell'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" che si rinnova dai primi anni Duemila; nel ricordo degli esseri umani che la guerra ha ucciso, assumendo l'impegno ad agire contro tutte le guerre e le uccisioni, nella persuasione che ogni essere umano abbia diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta', e che quindi salvare le vite sia il primo dovere di ogni persona e di ogni umano istituto.
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Al termine della silente commemorazione il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha dato lettura dell'appello che anche quest'anno il Movimento Nonviolento ed altre esperienze di pace e di solidarieta' hanno promosso, dal titolo "4 novembre 2018. Non festa, ma lutto. Ogni vittima ha il volto di Abele".
Nei prossimi giorni la struttura nonviolenta viterbese realizzera' altre iniziative di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tutte le guerre.

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 1008 del 29 dicembre 2018
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