[Nonviolenza] Dalla Commissione Europea una prima risposta alla denuncia delle politiche razziste del governo italiano
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- Date: Fri, 14 Dec 2018 14:23:43 +0100
DALLA COMMISSIONE EUROPEA UNA PRIMA RISPOSTA ALLA DENUNCIA DELLE POLITICHE RAZZISTE DEL GOVERNO ITALIANO
Con una lettera a firma del direttore Henrik Nielsen, Capo dell'Unita' per il Diritto d'Asilo della Direzione generale per l'Immigrazione e gli Affari interni, la Commissione Europea risponde all'esposto presentato dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che denunciava le politiche razziste del governo italiano chiedendo un adeguato intervento europeo in difesa della legalita' e dei diritti umani violati.
Nella lettera dell'autorevole rappresentante si evidenzia che "le regole dell'Unione in materia di asilo si basano sul rispetto dei diritti umani e del principio di non refoulement (che vieta di respingere un rifugiato verso le frontiere di uno stato dove la sua vita o la sua liberta' siano minacciate) sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la quale e' vincolante sia per le istituzioni UE, sia per gli Stati membri nell'attuazione del diritto dell'Unione" e che quindi "ove fosse necessario, la Commissione Europea intraprendera' le azioni opportune al fine di garantire il rispetto di tali diritti e principi, esercitando il ruolo attribuitole dai Trattati".
Il direttore Nielsen evidenzia inoltre che "L'attivita' di ricerca e soccorso in mare cosiddetta SAR e' disciplinata dal diritto internazionale codificato nella Convenzione di Amburgo del 1979 e nella Convenzione per la sicurezza della vita umana in mare".
Quanto alla propaganda xenofoba e razzista l'autorevole funzionario evidenzia che "la Commissione Europea e' fortemente impegnata nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e tutte le forme di intolleranza e ha sempre espresso la sua determinazione a utilizzare a tal fine tutti i mezzi previsti dai Trattati".
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Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, Peppe Sini, nel ringraziare per l'attenzione, rileva che con tutta evidenza, sia pur con enorme ritardo, anche nelle istituzioni europee cresce la consapevolezza dell'estrema gravita' delle illegali politiche razziste del governo italiano. Tale consapevolezza deve tradursi al piu' presto in interventi che contribuiscano a far cessare la commissione di crimini razzisti da parte del governo italiano.
Poiche' in quanto tali politiche razziste del governo italiano violano diritti umani fondamentali, violano il diritto internazionale (oltre a violare in primis la stessa Costituzione della Repubblica italiana), esse devono essere contrastate a tutti i livelli applicando le leggi e i trattati internazionali vigenti.
Rinnoviamo pertanto l'appello affinche' le istituzioni europee e le altre istituzioni sovranazionali competenti intervengano con atti concreti, con provvedimenti cogenti, per far cessare immediatamente la commissione di crimini razzisti da parte del governo italiano.
Rinnoviamo l'appello affinche' intervengano le competenti magistrature italiane, europee, internazionali.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'. Salvare le vite e' il primo dovere.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 14 dicembre 2018
Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)
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Allegato: testo integrale della lettera del direttore Nielsen
EUROPEAN COMMISSION DIRECTORATE-GENERAL MIGRATION and HOME AFFAIRS
Directorate C: Migration and Protection
The Director
Brussels, 13/12/2018
Gentile Sig. Sini,
La ringrazio per la Sua comunicazione indirizzata al presidente della Commissione Europea Juncker, a me e ai commissari Avramopulos e Jourova.
L'Unione europea e i suoi Stati membri hanno gradualmente messo a punto una risposta strategica forte e articolata mirata a salvare vite umane e gestire meglio i flussi migratori nel Mediterraneo centrale.
Questi due grandi obiettivi si articolano nel concreto nell'intensificare la lotta contro i trafficanti; proteggere i migranti, incrementare il reinsediamento e promuovere il ritorno volontario assistito; gestire i flussi migratori attraverso le frontiere meridionali della Libia; rafforzare il dialogo e la cooperazione operativa con i partner nell'Africa settentrionale; aumentare il finanziamento del Fondo fiduciario dell'UE per l'Africa.
La gestione di tali flussi migratori inoltre non puo' che esercitarsi nel pieno rispetto delle normative internazionali ed europee in tema di protezione internazionale. Va ricordato che le regole dell'Unione in materia di asilo si basano sul rispetto dei diritti umani e del principio di non refoulement (che vieta di respingere un rifugiato verso le frontiere di uno stato dove la sua vita o la sua liberta' siano minacciate) sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, la quale e' vincolante sia per le istituzioni UE, sia per gli Stati membri nell'attuazione del diritto dell'Unione.
Ove fosse necessario, la Commissione Europea intraprendera' le azioni opportune al fine di garantire il rispetto di tali diritti e principi, esercitando il ruolo attribuitole dai Trattati.
L'attivita' di ricerca e soccorso in mare cosiddetta "SAR" e' disciplinata dal diritto internazionale codificato nella Convenzione di Amburgo del 1979 e nella Convenzione per la sicurezza della vita umana in mare cosiddetta "SOLAS".
La potesta' di intervento in materia di ricerca e soccorso e' demandata, per i Paesi contraenti le predette Convenzioni, alle autorita' nazionali competenti, nel rispetto dei vincoli derivanti dagli obblighi internazionali.
La materia di cui trattasi non rientra tra le competenze dell'Unione Europea, tuttavia sino ad oggi la Commissione europea ha sviluppato ed attuato una serie di misure finalizzate a supportare, sotto il profilo tecnico e finanziario, gli Stati membri direttamente interessati nella gestione dei soccorsi in mare in favore dei migranti.
Con riferimento alla sua doglianza circa la propaganda xenofoba che lei ritiene numerosi esponenti del governo italiano stiano ponendo in atto, voglio informarla che la Commissione Europea e' fortemente impegnata nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e tutte le forme di intolleranza e ha sempre espresso la sua determinazione a utilizzare a tal fine tutti i mezzi previsti dai Trattati. Essa ha esercitato ed esercita tali poteri in vari modi.
La Commissione controlla rigorosamente il recepimento e l'attuazione, da parte degli Stati Membri, della legislazione comunitaria sulla lotta contro alcune forme di criminalita' razzista e xenofoba, ossia la decisione quadro sulla lotta contro talune forme ed espressioni di razzismo e xenofobia mediante il diritto penale, che definisce il quadro per una risposta comune ai discorsi e ai crimini motivati dall'odio, garantendo la responsabilita' degli autori dei reati. Questo strumento obbliga gli Stati Membri a sanzionare l'istigazione pubblica alla violenza o all'odio contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo definito in riferimento a razza, colore, religione, ascendenza o origine nazionale o etnica (discorso di odio). Inoltre, per qualsiasi altro reato, gli Stati membri devono garantire che la motivazione razzista e xenofoba sia considerata una circostanza aggravante o, in alternativa, che tale motivazione possa essere presa in considerazione nella determinazione delle sanzioni (reato di odio).
La Commissione sta lavorando intensamente per garantire che questa legislazione sia effettivamente recepita e attuata in tutti gli Stati membri.
Spero che queste informazioni possano esserle di aiuto.
Henrik Nielsen
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