[Nonviolenza] Telegrammi. 3210



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3210 del 16 novembre 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Sommario di questo numero:
1. Vinoba Bhave, "il primo satyagrahi", commemorato a Viterbo
2. Segnalazione al Presidente della Commissione Europea
3. Sostenere "Azione nonviolenta"
4. Quid agendum
5. Manifesta illegittimita' costituzionale di vari articoli del Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113 (il cosiddetto "decreto sicurezza")
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. MEMORIA. VINOBA BHAVE, "IL PRIMO SATYAGRAHI", COMMEMORATO A VITERBO

Giovedi' 15 novembre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' tenuta una commemorazione di Vinoba Bhave, una delle piu' grandi figure della nonviolenza, nella ricorrenza dell'anniversario della scomparsa, avvenuta il 15 novembre 1982.
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Vinayak Bhave, detto Vinoba, 1895-1982, discepolo e collaboratore di Gandhi, ne prosegui' l'impegno. Promosse grandi campagne nonviolente, la "Societa' per l'elevazione di tutti" (Sarvodaya Samaj), il movimento per il dono della terra ai contadini. Tra le opere di Vinoba: Gandhi. La via del maestro, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1991; I valori democratici, Gabrielli, Verona 2008. Tra le opere su Vinoba: Shriman Narayan, Vinoba, Cittadella, Assisi 1974; Giuseppe Giovanni Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Jaca Book, Milano 1980. Nella rete telematica: www.mkgandhi-sarvodaya.org/vinoba
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Nel corso dell'incontro, dopo una illustrazione della figura e dell'operato del grande pensatore e attivista nonviolento che Gandhi defini' "il primo satyagrahi", sono stati letti e commentati alcuni testi di e su Vinoba.
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All'ascolto e alla scuola di Vinoba Bhave le persone partecipanti all'incontro hanno riproposto l'appello "Quid agendum. Dodici considerazioni contro il razzismo" che di seguito si trascrive: "1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia. 2. Esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo. 3. Il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale. 4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita'. 5. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita'. 6. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti. 7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. 8. Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. 9. Salvare le vite e' il primo dovere. 10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te. 11. L'altro dell'altro sei tu. 12. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere".
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All'ascolto e alla scuola di Vinoba Bhave le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la loro solidarieta' all'esperienza di accoglienza di Riace, un'esperienza di concreto riconoscimento di umanita' e di coerente civile convivenza di straordinario valore morale e politico
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All'ascolto e alla scuola di Vinoba Bhave le persone partecipanti all'incontro hanno riproposto ancora una volta la richiesta che l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
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Alle persone partecipanti all'incontro e' stato messo a disposizione anche un breve testo commemorativo a firma di Benito D'Ippolito scritto nel 2002, "Sette commenti a Vinoba nel XX anniversario della scomparsa", testo che si allega in calce.

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Allegato: Benito D'Ippolito: Sette commenti a Vinoba nel XX anniversario della scomparsa (2002)

"Vinoba e' un fuoco che brucia e una lampada accesa"
(Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Jaca Book, Milano 1980, p. 212)

I. Disse Vinoba: "Quando parla un re si muovono gli eserciti. Quando parla un fakir si muove soltanto la sua barba" (in Shriman Narayan, Vinoba, Cittadella, Assisi 1974, p. 267).

Felice colui la cui parola
solo muove una barba, felice
colui la cui parola e' solo balsamo
ed agli eserciti tutti si oppone.

II. Disse Vinoba: "In democrazia la pistola e' stata sostituita dal voto" (in Shriman Narayan, Vinoba, cit., p. 163).

Lo sciopero e il voto, diceva il priore
di Barbiana; e per stringere ancora:
l'esempio, e null'altro.

III. Disse Vinoba: "si deve agire: 1) civilmente, cioe' entro i limiti che ci si e' posti; 2) in una forma ordinata, non ammettendo alcuna infrazione di disciplina da alcuna parte; 3) apertamente, cioe' senza nascondere nulla e senza alcuna simulazione o inganno; 4) con fermezza, presentando le proprie richieste minime in relazione alla questione controversa e non cedendo finche' non sono state soddisfatte. Qualunque punizione venga inferta per una tale infrazione all'ordinamento giuridico dovrebbe venire subita con animo lieto e senza alcun sentimento di odio. Una formazione di questo tipo dovrebbe entrare nel cuore della gente e a questo fine dovrebbe trovare un posto stabile nella pedagogia e nei codici etici della nazione" (in Shriman Narayan, Vinoba, cit., p. 115; ed anche in Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, Jaca Book, Milano 1980, p. 218).

La scienza dell'attaccamento alla verita'
(ma anche: del contatto con l'essere,
dell'adesione al buono che e' vero, la forza
dell'amore) questo richiede, e non altro:
responsabilita'
il rispondere al volto muto e sofferente
dell'altro, il rispondere della sofferenza
altrui, che diviene la tua:
il sentire che tutti siamo uno
(che una e' la carne, diceva Danilo).

IV. Disse Vinoba: "Sto cercando di camminare sulle orme del Budda e di Cristo. Voglio soltanto che il fiume di compassione - oggi asciutto - torni a scorrere" (in Shriman Narayan, Vinoba, cit., p. 222).

Lo appresi da Sancho, ed ero ancora giovane:
la misericordia e' quella giustizia
che invera la giustizia
ed oltre la giustizia apre una via
e lungo questa via si puo' salvare il mondo.

V. Disse Vinoba: "Che cosa e' il satyagraha? Senza rimanere scossi da piacere e dolore cerchiamo di portare alla luce cio' che vi e' di buono nell'avversario. Questo e' il senso di cercare il buono in ogni essere umano, questa e' la base del satyagraha. Tutti i programmi di dono sono basati su questa fede. L'intero programma del sarvodaya (elevazione di tutti) e' basato sul vedere il buono in ogni essere umano" (Vinoba, Gandhi. La via del maestro, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 1991, p. 36).

In ogni essere umano la favilla
ancora arde dell'umanita'
la nostra lotta e' questo riscattare
l'umanita' di tutti, ed in ognuno.

VI. Disse Vinoba: "Gandhiji ha spiegato la differenza tra 'resistenza passiva' e satyagraha nei termini seguenti: 1) l'amore non ha posto nella resistenza passiva. La malevolenza non ha posto nel satyagraha. 2) La resistenza passiva sovente precede la resistenza armata. Il satyagraha preclude la resistenza armata. 3) Non si puo' opporre resistenza passiva ai propri amici e parenti. Si puo' rivolgere il satyagraha anche verso chi si ama. 4) L'idea soggiacente alla resistenza passiva e' di preoccupare e mettere in imbarazzo l'avversario. Il satyagraha preclude idee di questo genere" (Vinoba, Gandhi. La via del maestro, cit., pp. 60-61).

La nonviolenza e' attiva
e' lotta e contemplazione a un tempo
e' riconoscimento e suscitamento del conflitto, e via
a piu' alte e fraterne e sororali
contraddizioni, a piu' profondi
sororali e fraterni incontri.

VII. Disse Vinoba: "Se verro' a sapere che un uomo ha dato cedendo alla minaccia o a qualche altra costrizione, gli rendero' subito cio' che e' suo" (in Lanza del Vasto, Vinoba o il nuovo pellegrinaggio, cit., p. 102).

Il dono vince la violenza
la generosita' sconfigge la paura.
Lo vedi da te, la nostra lotta
convincere vuole, che e' vincere insieme.

2. INIZIATIVE. SEGNALAZIONE AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Al Presidente della Commissione Europea
on. Jean-Claude Juncker
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Egregio Presidente della Commissione Europea,
la controversia in corso tra il governo italiano pro tempore e l'Unione Europea in merito alle decisioni di programmazione economico-finanziaria non deve far dimenticare che vi e' un'altra ed assai piu' grave questione sulla quale l'Unione Europea ha il dovere di intervenire, non essendo ammissibile protrarre un atteggiamento di effettuale sottovalutazione che diviene infine reale complicita': ovvero la criminale politica razzista del governo dell'estrema destra eversiva italiana.
In verita' purtroppo nessun governo europeo, ne' l'Unione Europea, ne' la stessa Commissione da lei presieduta, hanno dato prova di un impegno adeguato in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, con particolar riferimento al dovere di soccorrere, accogliere ed assistere le persone che in Europa tentano di giungere in fuga da guerre, fame, violenze e disastri ambientali; se i governi europei avessero adottato adeguate politiche per salvare le vite degli esseri umani in pericolo e consentito di giungere in modo legale e sicuro in Europa a quanti ne hanno pieno diritto, ebbene, non vi sarebbe ne' un criminale mercato su cui lucrano le mafie schiaviste dei trafficanti, ne' l'ecatombe nel Mediterraneo, ne' le condizioni di persecuzione e fin di schiavizzazione che subiscono tante persone che vivono oggi in Europa in un regime di segregazione e denegazione di umanita', ne' tante tragedie che coinvolgono tre continenti.
E tuttavia la politica razzista e persecutoria del governo italiano ha raggiunto picchi di abominio tali per cui l'Unione Europea dovrebbe scuotersi dal suo torpore ed intervenire con viva sollecitudine: memore della storia del secolo scorso, quando i regimi razzisti e totalitari hanno perseguitato e massacrato milioni e milioni di innocenti e messo a ferro e fuoco l'intero continente. Affinche' quell'orrore non si ripeta occorre contrastare la violenza razzista fin dal suo primo manifestarsi. Ed in Italia, atrocemente, la persecuzione razzista e' oggi ideologia e prassi di un governo dell'estrema destra eversiva che della sua disumana brutalita' giunge persino a fare oscena ostentazione.
E valga il vero:
- il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
- esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
- il recente decreto-legge n. 113/2018 del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza") intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Egregio Presidente della Commissione Europea,
queste iniziative e questi pronunciamenti del governo italiano violano la legalita', ledono il diritto di ogni persona alla vita e alla dignita', minacciano la stessa sicurezza comune dell'Unione Europea in quanto costituiscono e fomentano pratiche razziste, sono esempi di disprezzo di leggi universalmente condivise (come il dovere di soccorrere i naufraghi), e proclamando e praticando persecuzioni destabilizzano e infine dissolvono la civile convivenza e promuovono l'anomia e tendenzialmente quindi il bellum omnium contra omnes.
E' necessario e urgente contrastare tali violazioni dei diritti umani e dello stato di diritto, tale destabilizzazione della civile convivenza, tale deriva verso la violenza.
E' necessario non solo richiamare, ma costringere il governo italiano al rispetto della legalita', ed a tal fine ogni istituzione democratica deve intraprendere tutte le iniziative di sua competenza in difesa della legalita', della democrazia, del diritto alla vita di tutti gli esseri umani.
Un suo intervento puo' essere decisivo: sia per promuovere un'iniziativa politica finalmente adeguata e cogente dell'Unione Europea e delle altre istituzioni sovranazionali di cui l'Italia fa parte; sia per richiedere che le competenti magistrature italiane ed europee si attivino per far cessare la commissione di reati gravissimi: il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Egregio Presidente della Commissione Europea,
tutto cio' le segnalo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani e del diritto internazionale che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo (Italia), 15 novembre 2018

3. PROPOSTE. SOSTENERE "AZIONE NONVIOLENTA"

La "Casa per la nonviolenza" di Verona ha subito un atto vandalico e un furto.
Tutte le persone amiche della nonviolenza sanno che la "Casa per la nonviolenza" di Verona e' un punto di riferimento fondamentale per l'intero movimento per la pace, oltre che la sede nazionale del Movimento Nonviolento e la sede della redazione di "Azione nonviolenta".
La redazione di "Azione nonviolenta", invitando ad abbonarsi per il 2019 (abbonamento annuo: euro 32), ha anche promosso una sottoscrizione.
Per abbonamenti e sottoscrizioni:
- tramite conto corrente postale: Movimento Nonviolento, ccp 18745455
- tramite bonifico bancario: Movimento Nonviolento, Iban n. IT 35 U 07601 11700 000018745455
Per informazioni e contatti: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, e-mail: redazione at nonviolenti.org, sito: www.azionenonviolenta.it

4. REPETITA IUVANT. QUID AGENDUM

1. Il governo della disumanita' da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
2. esponenti di primario rilievo del governo della disumanita' da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
3. il recente decreto-legge n. 113 del 4 ottobre 2018 del governo della disumanita' (il cosiddetto "decreto sicurezza") mira a introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista - che sono state autorevolmente definite "apartheid giuridico" - palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con lo stato di diritto, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
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4. Occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere l'immediata cessazione di ogni atto criminale, persecutorio, razzista ed incostituzionale da parte del governo della disumanita';
5. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere le dimissioni del governo della disumanita';
6. occorre che ogni persona decente si impegni per ottenere che i ministri del governo della disumanita' responsabili di crimini abominevoli siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
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7. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';
8. vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera;
9. salvare le vite e' il primo dovere.
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10. Agisci nei confronti delle altre persone come vorresti che esse agissero verso di te;
11. l'altro dell'altro sei tu;
12. sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

5. MATERIALI. MANIFESTA ILLEGITTIMITA' COSTITUZIONALE DI VARI ARTICOLI DEL DECRETO-LEGGE 4 OTTOBRE 2018, N. 113 (IL COSIDDETTO "DECRETO SICUREZZA")

Sintetizziamo qui l'elenco degli articoli che presentano profili di manifesta illegittimita' costituzionale riscontrati dall'"Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione" (Asgi) nelle nuove norme concernenti permessi di soggiorno per esigenze umanitarie, protezione internazionale, immigrazione e cittadinanza previste nel Decreto-Legge 4 ottobre 2018, n. 113.
Il testo integrale del documento dell'Asgi - 28 pagine dense di dottrina giuridica e puntuali riscontri - puo' essere letto nel sempre utilissimo sito dell'Asgi (www.asgi.it).
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Nel documento si evidenzia preliminarmente che non sussistono i casi di straordinaria necessita' e urgenza prescritti dall'art. 77 Cost. per l'adozione del decreto-legge, e che "la mancanza dei requisiti costituzionali del decreto-legge e' oggi ritenuto dalla Corte costituzionale come vizio di legittimita' costituzionale dell'intero decreto-legge, non sanato neppure dall'approvazione della legge di conversione in legge".
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1. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 1 (Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e disciplina di casi speciali di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario).
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2. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 3 (trattenimento per la determinazione o la verifica dell'identita' e della cittadinanza dei richiedenti asilo).
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3. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 4 (Disposizioni in materia di modalita' di esecuzione dell'espulsione).
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4. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 9 (Disposizioni in materia di domanda reiterata e di domanda presentata alla frontiera).
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5. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 10 (Procedimento immediato innanzi alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale).
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6. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 12 (Disposizioni in materia di accoglienza dei richiedenti asilo).
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7. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 13 (Disposizioni in materia di iscrizione anagrafica).
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8. Profili di manifesta illegittimita' costituzionale dell'art. 14 (disposizioni in materia di acquisizione e revoca della cittadinanza).
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9. L'irragionevole previsione dell'inclusione del reato di blocco stradale quale causa ostativa all'ingresso e soggiorno regolari.

6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

7. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Daniele Barbieri, Peter Gorenflos (a cura di), Vaticano, Olocausto e fascismi, Massari editore, Bolsena (Vt) 2017, pp. 208, euro 20.
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Riletture
- Don Lorenzo Milani, Tutte le opere, Mondadori, Milano 2017, 2 tomi per pp. CXXXVIII + 1396 (tomo primo) + VI + 1432 (tomo secondo), euro 140.
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Riedizioni
- Philip Roth, Goodbye, Columbus, Einaudi, Torino 2012, 2013, Rcs, Milano 2018, pp. IV + 268, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Gialli
- David Goodis, Non sparate sul pianista, Mondadori, Milano 1989, 2018, pp. 182, euro 5,90.

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3210 del 16 novembre 2018
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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