[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 987



==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 987 del 10 ottobre 2018

In questo numero:
1. "Luce Fabbri come educatrice". Un incontro di studio e di riflessione a Viterbo
2. Alcuni testi del mese di settembre 2018
3. Apartheid
4. Maschilismo, razzismo, fascismo
5. "Piccoli Mussolini"
6. L'albero e la foresta
7. Gianantonio Allegri
8. Uri Avnery
9. Luciano Capitini
10. Luigi Luca Cavalli Sforza
11. Guido Ceronetti
12. Vincenzo Gallo
13. Inge Feltrinelli
14. Alfredo Ghiselli
15. Lindsay Kemp
16. Claudio Lolli
17. Attilio Monasta
18. Claudio Scimone
19. Neil Simon
20. Danilo Zolo
21. "Resistenza nonviolenta ai regimi razzisti e totalitari". Un incontro di studio a Viterbo
22. "Ricordando Paolo Volponi". Un incontro di riflessione a Viterbo
23. Il decreto
24. Il nocciolo duro
25. Un amante della natura
26. Onesta', onesta'
27. Lo dico da papa'
28. Al Presidente della Repubblica

1. INCONTRI. "LUCE FABBRI COME EDUCATRICE". UN INCONTRO DI STUDIO E DI RIFLESSIONE A VITERBO

Si e' svolto la mattina di mercoledi' 10 ottobre 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione su "Luce Fabbri come educatrice: una viva testimonianza dell'umanita' come dovrebbe essere, una proposta morale e politica per una societa' liberata, solidale, nonviolenta".
Nel corso dell'incontro e' stata commemorata la figura dell'illustre pensatrice e militante libertaria e si e' riflettuto sulla sua testimonianza umana e sul suo lascito teorico e politico, punto di riferimento di fondamentale importanza per la nonviolenza in cammino.
*
Luce Fabbri, pensatrice e militante anarchica, educatrice profonda e generosa, e' stata e resta un punto di riferimento per tutte le persone amiche della dignita' umana e della nonviolenza. Nata il 25 luglio 1908, figlia di Luigi Fabbri (il grande militante e teorico libertario collaboratore di Errico Malatesta), dal 1929 in esilio dapprima a Parigi, poi a Bruxelles e via Anversa in America Latina, a Montevideo in Uruguay, ove da allora risiedera' (ma ancora sovente molto viaggiando); la morte la coglie il 19 agosto 2000, operosa fino alla fine, sempre attiva, generosa, mite, accogliente; sempre lucida, sempre limpida, per sempre Luce. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la parte biografica della voce a lei dedicata: "Luce Fabbri nasce a Roma il 25 luglio 1908, figlia di Bianca Sbriccoli e di Luigi Fabbri, insegnante e celebre teorico anarchico - libertario, nonche' collaboratore di Errico Malatesta. Dall'eta' di due anni e per i successivi quattro vive con i nonni, durante il periodo in cui il padre e' esule in Svizzera in seguito alla Settimana Rossa. Nel 1926, a causa del consolidarsi del regime fascista, il padre lascia clandestinamente l'Italia per Parigi dove sara' raggiunto dalla moglie nel 1927. Nello stesso anno il fratello minore Vero si trasferisce a Roma per lavoro. Per i successivi due anni Luce rimane dunque sola a Bologna, ospite in ambienti socialisti. In quel periodo e' accolta in casa di Enrico Bassi, socialista turatiano e amico dei fratelli Ugo Guido e Rodolfo Mondolfo; e a Bassi medesimo Rodolfo Mondolfo affidera' poi le proprie carte quando, nel 1939, sara' costretto ad espatriare in Argentina per la legge razziale che gli impedira' di occupare cariche pubbliche poiche' ebreo. Nel 1928 Luce si laurea in Lettere presso l'Universita' di Bologna con il massimo dei voti, discutendo una tesi su Reclus e la Comune di Parigi. Tra i professori della commissione era presente anche lo stesso Rodolfo Mondolfo, "che e' stato quasi un secondo padre per me in quei due anni che ero rimasta sola", che incontrera' nuovamente anni dopo, anch'esso esule antifascista in Sud America. Dopo un breve soggiorno di venti giorni a Roma a meta' novembre del 1928 parte avventurosamente per la Francia, per raggiungere i genitori a Parigi; lo fa aiutata dal ferroviere Giuseppe Peretti, di Bellinzona, che le fa passare la frontiera Svizzera registrandola sul passaporto come sua moglie. Dalla Francia si sposta presto in Belgio, a causa di un decreto di espulsione contro il padre emesso dal governo francese; e dopo breve tempo, nel 1930, emigra con i genitori a Montevideo in Uruguay, dove per un mese sono ospiti in casa del fiorentino Moscallegra, pseudonimo di Aratari. A Montevideo Luce fa i primi passi in quella che sara' la sua professione, inizia infatti a dare lezioni private di italiano, latino e greco. In seguito vincera' un concorso per l'insegnamento della storia nelle scuole secondarie, poi sara' lettrice di italiano presso la Facolta' di Lettere appena istituita e in seguito, nel '49, otterra' la docenza di Letteratura italiana, "per me l'insegnamento era parte del mio lavoro militante, l'ho sempre considerato come un momento del mio lavoro di anarchica". Qui con la sua collaborazione il padre Luigi si dedica alla rivista "Studi Sociali", curando inoltre la pagina in lingua italiana della rivista "La Protesta" e pubblicando anche, fino al settembre del 1930, alcuni articoli su altre riviste tra cui "La Pluma". Il colpo di Stato militare di Uriburu del 1930 in Argentina ha come conseguenza un esodo di rifugiati politici argentini in Uruguay. In questo primo periodo a Montevideo Luce, poco piu' che ventenne, frequenta le organizzazioni sindacali, collabora con il Comitato contro la dittatura in America, con un Gruppo anarchico femminile per il sostegno dei detenuti politici e con un Gruppo studentesco giovanile libertario. Con questo partecipa ad un congresso antimilitarista, indetto dai comunisti, contro la Guerra del Chaco. In questo congresso stringe amicizia con Simon Radowitzky da poco sbarcato a Montevideo dopo esser stato espulso dal suolo argentino. L'intensa attivita' d'insegnamento non le impedisce di dedicarsi alla militanza e alla cura di "Studi Sociali" che pubblichera' fino al 1946. Verso la seconda meta' degli anni Sessanta, mentre in Uruguay si delinea un periodo di forte tensione interna, caratterizzata dalla lotta armata dei Tupamaros e dalla conseguente dura reazione della classe dirigente che avrebbe portato alla dittatura militare protrattasi dal 1974 al 1986, Luce dedica le proprie attivita' alla militanza nel movimento locale, pur non trascurando contatti con gli ambienti italiani e internazionali. In particolare s'impegna in un movimento pedagogico per la riforma autonomistica della scuola secondaria; Luce vive questa sua attivita' come parte integrante e del suo concreto impegno politico in senso libertario, un impegno che la vede critica nei confronti della scelta della lotta armata: "Conoscevo degli studenti che si erano arruolati nei Tupamaros, volevo loro bene e sapevo che erano la parte migliore della gioventu' uruguayana e che si sarebbe bruciata in quell'esperienza. Secondo me si sbagliavano, pero' e' andata cosi'". Una posizione la sua che riflette il clima di quel periodo, agitato dalle diverse posizioni prese nell'ambito del movimento nei confronti dei Tupamaros e della rivoluzione cubana. Fino al giorno della morte, avvenuta il 19 agosto del 2000, vive a Montevideo in via J.-J. Rousseau 3659, nella casa costruita dal suo compagno friulano, Ermacora Cressatti, muratore anarchico anch'egli esule dal fascismo".
Opere di Luce Fabbri: per un primo avvio segnaliamo l'ampia e preziosa intervista  a cura di Cristina Valenti: Luce Fabbri, vivendo la mia vita, apparsa su "A. rivista anarchica" dell'estate 1998 (disponibile anche nella rete telematica nel sito: www.arivista.org). Tra le sue opere in volume ed in opuscolo segnaliamo: a) scritti politici: Camisas negras, Ediciones Nervio, Buenos Aires 1935; (con lo pseudonimo Luz D. Alba), 19 de julio. Antologia de la revolucion espanola, Coleccion Esfuerzo, Montevideo 1937; (con Diego Abad de Santillan), Gli anarchici e la rivoluzione spagnola, Carlo Frigerio Editore, Lugano 1938; La liberta' nelle crisi rivoluzionarie, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1947; El totalitarismo entre las dos guerras, Ediciones Union Socialista Libertaria, Buenos Aires 1948; L'anticomunismo, l'antimperialismo e la pace, Edizioni di Studi Sociali, Montevideo 1949; La strada, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1952; Sotto la minaccia totalitaria, Edizioni RL, Napoli 1955; Problemi d'oggi, Edizioni RL, Napoli 1958; La libertad entre la historia y la utopia, Ediciones Union Socialista Libertaria, Rosario 1962; El anarquismo: mas alla' de la democracia, Editorial Reconstruir, Buenos Aires 1983; Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero, BFS, Pisa 1996; Una strada concreta verso l'utopia, Samizdat, Pescara 1998; La libertad entre la historia y la utopia. Tres ensayos y otros textos del siglo XX, Barcelona 1998; b) volumi di poesia: I canti dell'attesa, M. O. Bertani, Montevideo 1932; Propinqua Libertas, Bfs, Pisa 2005; c) scritti di storia e di critica letteraria: Influenza della letteratura italiana sulla cultura rioplatense (1810-1853), Ediciones Nuestro Tiempo, Montevideo 1966; L'influenza della letteratura italiana sulla cultura rioplatense (1853-1915), Editorial Lena & Cia. S. A., Montevideo 1967; La poesia de Leopardi, Instituto Italiano de Cultura, Montevideo 1971; Machiavelli escritor, Instituto Italiano de Cultura, Montevideo 1972; La Divina Comedia de Dante Alighieri, Universidad de la Republica, Montevideo 1994. Ad essi si aggiungono i saggi pubblicati nella "Revista de la Facultad de Humanidad y Ciencias" di Montevideo, e gli interventi e le interviste su molte pubblicazioni, e le notevoli traduzioni - con impegnati testi propri di introduzione e commento - (tra cui, in volume: di opere di Nettlau, di Malatesta, del padre Luigi Fabbri, e l'edizione bilingue commentata del Principe di Machiavelli).
Opere su Luce Fabbri: Margareth Rago, Tra la storia e la liberta'. Luce Fabbri e l'anarchismo contemporaneo, Zero in condotta, Milano 2008; cfr. anche l'utilissimo dossier "Ricordando Luce Fabbri", in "A. rivista anarchica", n. 266 dell'ottobre 2000, pp. 28-41 (disponibile anche nel sito: www.arivista.org).
*
Dal volume Propinqua Libertas (Bfs, Pisa 2005) riproponiamo alcune liriche di Luce Fabbri.

Vecchissimi versi d'amore (1933): Scherzo affettuoso a Ermes, il muratore che amo

Ho preso la penna
in mano
per te,
la penna mia buona,
che canta, che suona,
ma solo con me.

Se s'apre la porta,
se s'ode una voce,
nell'aria gia' morta
il canto non c'e'.

Ho preso la penna,
la penna veloce,
in mano
per te.

Arriva lontano
l'incanto tessuto
di tenui parole,
di fili di sole;
t'avvolge di se'.

Quell'ombra che sfiora,
passando, le cose,
quel soffio che ora
ti ferma le mani,
le mani callose
che amo, cos'e'?

Non sa la tua fronte,
serena nell'onde
del sole, che il velo
che vedi nel cielo,
e' stato trapunto
lontano
da me.

In alto, nel raggio
che brucia, lavori.
Ti cresce nell'ore
la casa che fai.
E intanto la mano
che ami, la penna
veloce,
la voce
che sai
confidano al sole,
ch'e' buono, se vuole,
un dolce messaggio
d'amore
per te.

(12 novembre 1933)

Nota: al verso 16 e' incerto se una parola del manoscritto originale sia da leggere "incanto" o "incauto".

*

Vecchissimi versi d'amore (1934): L'appuntamento a Pocitos

Corre l'omnibus, brontola e s'affanna,
corre incontro all'azzurro ch'e' laggiu'.
La strada corre via sotto le ruote,
e la', in fondo alla strada, ci sei tu.

(11 febbraio 1934)

*

A Luisella

Quando ancora non c'eri e preparavo
per te che t'annunciavi il nido e il mondo,
venne al molo il naviglio di Montale
(portava liberta' per pochi eletti)
e stetti per salire;
ma c'era il fior di croco e tu venivi.

L'intravidi di nuovo nella bruma
della notte di Rio giganteggiare;
ma ritornai tagliando il carnevale:
guardai se all'altro lato c'eri tu.

Oggi mi par di non saper nuotare.
Fischia per me l'antica vaporiera
nella nebbia crescente;
ma sul Limay c'e' luce e ci sei tu.
(Tu sei tu e sei per me chi mi t'ha dato,
sei l'avvenire e sei colui che giace
da quindici anni e sta sempre con me).

*

Ultima solitudine

Chiazze di muffa, muro scortecciato,
di la', il deserto. Dove sta il giardino?
Dov'e' rimasto il canto, dov'e' il sangue
rosso delle ferite gloriose?
Hanno tradito tutti i Paladini?
Dov'e' il tamburo e dove sta l'amore?
E i giochi, e i bimbi e l'acquazzone puro?
E quel silenzio gonfio di parole?
Ora il silenzio e' sporco e l'acqua stagna
e tutti gli occhi e i fuochi sono spenti.
Nella nebbia si perdono i miei morti.
Guardo fissa la nebbia che m'assalta.

*

Thanatos

Usci' a sinistra, dritta, dai cespugli
Thanatos. Disse: "Non mi riconosci?
Son la sorella - bella - dell'Amore".
Era nata dal nero.
Fra noi non la feri' la troppa luce.
Le chiedemmo affannosi:
"Questa tua mano, dove ci conduce?"
"Dove finisce, dove tace Amore".

*

Apocalissi

Viene il giorno dell'ira.
Viene l'inferno, ingoia gl'innocenti.
L'apprendista stregone,
dopo aver scatenati tutti i venti,
preme ridendo l'ultimo bottone.
Le montagne di scoria
si sciolgono in fusione.
E' finita la storia.
Gli oceani puzzolenti
affogano il bisonte d'Altamira.

*

Il diluvio

L'acqua cresce, s'ingorga, mangia il prato
e poi la casa e assalta la collina.
Trema il cipresso d'ali rifugiate.
E' nera e densa l'acqua e il suo gonfiore
monta e minaccia. Restan poche ore
per questo sole trepido, isolato,
per noi che lo beviamo, per la fina
catena che ci lega all'aspettato
domani, che, or lo vedo, non verra'.

*

Natura quasi morta

Sotto la foglia grinza il coleottero
muove le sue zampette arrovesciato.
E' vivo e disperato
e sente tutt'intorno la minaccia:
aspetta li' la scarpa che lo schiaccia.
Tutta la vita in quell'armeggio fragile,
tutta la morte in quella foglia gialla,
che il sole scalda invano.
Le rane fanno coro di lontano.
Passa neutra nell'aria una farfalla.

*

La siepe

Ci porta volonta' come un destino,
non verso il sonno della fiera in lustra,
ma all'insonne caverna di Leonardo.
Sol si conosce ben quel che si crea.
Crea la ginestra il fiore ed il profumo.
Resisteranno al flusso della lava?

Stiam facendo una casa per la gente
all'incrocio di tutte le autostrade.
Nessun di noi voleva far la siepe.
Ma l'abbiam fatta tutta di ginestre
contro l'ondata nera e puzzolente
che ci porta il riflusso d'Hiroshima.

*

Le parole

Vorrei giocar col vento a dir parole
ed a buttarle fuori
come palle, perche' me le rimandi
ed io riscopra in loro il mio messaggio.

Vorrei sporger la mano che lavora,
dalla finestra di questa mia cella,
a stringer mani, a accarezzar capelli,
a chiedere e ad offrire un po' d'amore.

Ma il buio mangia tutte le parole
ch'escon di casa prima dell'aurora.

*

Rilettura leopardiana

La terra, l'alto cielo, il nulla in mezzo.
Dove sta l'uomo?
Il pastore cammina, ma non sa
che han violato la luna
ed han riempito il nulla di satelliti.

Dove sta l'uomo?
Il pastore cammina, ma il suo gregge
vaga disperso
e le fontane sono avvelenate;
l'erba si secca.
Ma profuma il deserto una ginestra
che raccoglie la sfida del futuro.

*

Sordita' crescente

Fa tacere le cose
il fragore remoto del tempo.
E' remoto, ma cresce
a misura che cresce il passato.

La cicala e' gelosa di tutto.
Fa cri-cri sulla voce sommessa
dell'amore, sul grido
solidale del grande dolore.
Ed eleva pian piano,
muratore ostinato,
la sua parete opaca ed incolore.

*

Le parole nuove

Ogni parola trova la sua carne.
Io volevo cercare nella selva
del mondo le parole trasparenti,
parole d'aria,
da leggere, da scrivere, da dire,
da proiettare al buio sullo schermo,
ma che non pesino
e che non gettin ombra sulla strada.

Queste parole, amici, non esistono,
ma c'e' nel caos qualcosa che le cerca,
qualcosa che ha potenza di crearle.
E allora cantero' con quelle, alfine,
cantero' alfine un canto di vittoria.

*

Patagonia (variazione italiana)

Il deserto accogliente in riva al fiume
stava un tempo nei libri;
lo vedevo di sera nel soffitto,
al riverbero tenue della strada:
c'era il giaguaro e il puma
e la' sul monte, nero contro il cielo,
Buffalo Bill chiamato Martin Fierro.

Poi fuggirono i puma e ritrovai
quel deserto nel fondo dell'esilio,
dopo molti anni e molto mare, quando
l'esilio smemorato era gia' patria.

Il fiume ha preso un nome, ed e' il Limay.
Sulla riva ho una torre di speranza
da cui guardo lontano. Il mondo e' scuro,
il mondo e' freddo e il tempo e' troppo poco.
Ma li' c'e' un po' di fuoco.
Stringo due mani e non ho piu' paura.

*

Ancora un poco

Frullo di voli sulla soglia oscura.
Ancora un poco; ancor debbo pensare
a come possa misurare il nulla;
ancor debbo imparare
a scandagliare il fondo del silenzio,
a camminare nell'oscurita'.
Non sono preparata: dammi tempo
prima d'entrare.
Non c'e' bisogno
che nessuno mi spinga: solo debbo
abituarmi a un sonno senza sogni,
al vuoto opaco dell'eternita'.

*

L'ultima parete

Una vecchia e' seduta vacillante
sull'ultima parete e non si volta.
C'e' nebbia dietro e nella nebbia e' sciolta
la morte: i vivi guardan tutti avanti.

La vecchia sa. La casa sta la' dietro,
la casa con il fuoco, il pane e il sale
per tutti. Ma le camere, le scale,
la cucina si sgretolano. Il vetro

delle finestre e' cieco, perche' il vento
l'ha coperto di terra del deserto.
Dio, cos'abbiamo fatto! Era la casa,
la nostra casa e l'abbiam data al mostro.

E' l'odio nostro che avvelena i pozzi:
non sazierem mai piu' la nostra sete.
La vecchia guarda il vuoto.
E' seduta sull'ultima parete.

*
Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno condiviso ancora una volta l'appello "Opporsi al razzismo" che di seguito si trascrive.
"Fin dal suo insediamento il governo dell'estrema destra razzista e golpista sta commettendo gravissimi reati:
- impedendo che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi' commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamando, aggredendo e sabotando i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto l'abbandono dei naufraghi alla morte;
- operando al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandando stereotipi razzisti ed istigando al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciando schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- facendo l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto istigando al razzismo;
- sminuendo la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si tratti;
- compiendo atti configurabili come sequestro di persona (ipotesi di reato formulata dalla magistratura a carico del Ministro dell'Interno - ed effettivo capo del governo - in relazione alla gravissima vicenda dei naufraghi soccorsi dalla nave della Guardia Costiera italiana "Diciotti" ai quali scandalosamente si nego' per giorni e giorni lo sbarco);
- tentando di introdurre, con il cosiddetto "decreto sicurezza", elementi di vero e proprio apartheid nel corpus legislativo italiano, in flagrante violazione della democrazia, della civilta' giuridica, della dignita' umana;
- e tutto cio' abusando delle pubbliche funzioni e dei pubblici poteri ad esso governo attribuiti, e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure i ministri hanno giurato fedelta'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di impegnarsi in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; chiediamo di impegnarsi in difesa della legalita' che salva le vite; chiediamo di impegnarsi con la la forza della verita' e con la scelta della nonviolenza a contrastare il razzismo ed ogni altra violenza; chiediamo di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di soccorso, dell'anomia e della disumanita'; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge e i diritti di tutti difende, unitevi nella lotta per affermare la dignita' e l'eguaglianza di diritti di ogni persona, unitevi nella condivisione dei beni e del bene, unitevi nell'impegno per la comune liberazione".
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno inoltre condiviso la lettera inviata dalla struttura nonviolenta viterbese alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa, lettera che di seguito si trascrive.
"Alla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d'Europa on. Dunja Mijatovic
Oggetto: segnalazione concernente violazioni dei diritti umani da parte del governo italiano e conseguente richiesta di intervento
Gentilissima on. Mijatovic,
le segnaliamo che il governo italiano da mesi sta attuando una politica di omissione di soccorso nei confronti di naufraghi in pericolo di morte, e di sabotaggio dei soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, negando loro approdo in porti sicuri in Italia;
le segnaliamo inoltre che esponenti di primario rilievo del governo italiano da anni conducono una forsennata propaganda xenofoba e di istigazione al razzismo;
le segnaliamo infine che un recente decreto del governo italiano (cosiddetto "decreto sicurezza" del 24 settembre 2018) intende introdurre nell'ordinamento italiano misure di discriminazione razzista palesemente incompatibili con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con la civilta' giuridica e il diritto internazionale.
Tutto cio' le segnaliamo formulando la richiesta di un suo tempestivo intervento in difesa dei diritti umani che le citate iniziative del governo italiano palesemente violano.
Voglia gradire distinti saluti,
le persone partecipanti all'incontro di studio svoltosi a Viterbo il 10 ottobre 2018".
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno altresi' espresso la loro solidarieta' all'esperienza di accoglienza di Riace, un'esperienza di concreto riconoscimento di umanita' e di coerente civile convivenza di straordinario valore morale e politico.
*
Nel ricordo e alla scuola di Luce Fabbri proseguiamo nell'impegno per la comune liberazione dell'umanita' intera; contrastando ogni menzogna, ogni oppressione ed ogni violenza con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la condivisione del bene e dei beni; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

2. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI SETTEMBRE 2018

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di settembre 2018.

3. APARTHEID

L'anomico governo dell'estrema destra razzista e golpista, dopo aver reiteratamente violato il diritto internazionale e la Costituzione della Repubblica, cerca di imporre in Italia un regime di apartheid.
E' dovere di ogni essere umano opporsi a questo mostruoso crimine, a questo gangsteristico e totalitario colpo di stato.

4. MASCHILISMO, RAZZISMO, FASCISMO

Maschilismo, razzismo, fascismo: tre volti della stessa disumanita'.
Maschilismo, razzismo, fascismo: la stessa violenza assassina.
Maschilismo, razzismo, fascismo: la barbarie che sta dilagando nel nostro paese.
*
Resistere occorre.
Con la forza della verita'.
Con la scelta della nonviolenza.
*
Salvare le vite e' il primo dovere.
Salvare le vite.
Il primo dovere.

5. "PICCOLI MUSSOLINI".

Vivissime proteste del governo di Nusmundia: "Piccoli a chi?".

6. L'ALBERO E LA FORESTA

Non solo i naufraghi della Diciotti, ma tutti i morti in mare, ma tutti i prigionieri ridotti in schiavitu', i torturati, i morti nei lager in Libia.
Non solo un ministro, ma l'intero governo.
*
Salvare le vite.
Abolire il fascismo.
*
Una sola umanita'.
Un'unica casa comune.

7. GIANANTONIO ALLEGRI

E' deceduto don Gianantonio Allegri, tra i fondatori dell'esperienza nonviolenta di "Beati i costruttori di pace".
Con gratitudine lo ricordiamo.

8. URI AVNERY

E' deceduto Uri Avnery, il migliore dei compagni.
Con gratitudine lo ricordiamo.

9. LUCIANO CAPITINI

E' deceduto Luciano Capitini, amico della nonviolenza.
Era una persona saggia, un uomo buono, un amico generoso.
Il bene che ha donato dara' ancora e ancora frutti.

10. LUIGI LUCA CAVALLI SFORZA

E' deceduto Luigi Luca Cavalli Sforza, scienziato, umanista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

11. GUIDO CERONETTI

E' deceduto Guido Ceronetti, che difese la luna.
Enciclopedico poeta, inesauribile discussore, addolorato ricercatore del vero.
Nella pace ora riposi.

12. VINCENZO GALLO

E' deceduto Vincenzo Gallo, per tutti Vincino, vignettista.
Era - o era divenuto - uno dei pochissimi disegnatori di satira che non fosse plumbeo e brutale, che non fosse servile e ipocrita, che non incitasse ai roghi e ai capestri.

13. INGE FELTRINELLI

E' deceduta Inge Feltrinelli, editrice.
Con gratitudine la ricordiamo.

14. ALFREDO GHISELLI

E' deceduto Alfredo Ghiselli, illustre latinista.
Con gratitudine lo ricordiamo.

15. LINDSAY KEMP

E' deceduto Lindsay Kemp.
Che e' stato il volto dell'umanita'.

16. CLAUDIO LOLLI

E' deceduto Claudio Lolli, cantautore e militante per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Con gratitudine lo ricordiamo.

17. ATTILIO MONASTA

E' deceduto Attilio Monasta, docente di pedagogia, collaboratore di "Testimonianze", costruttore di pace.
Con gratitudine lo ricordiamo.

18. CLAUDIO SCIMONE

E' deceduto Claudio Scimone, direttore d'orchestra, fondatore dei Solisti Veneti.
Con gratitudine lo ricordiamo.

19. NEIL SIMON

E' deceduto Neil Simon, drammaturgo, uomo che spargeva felicita' ovunque posasse lo sguardo.
Fosse il mondo una sua commedia, riapparisse strizzando l'occhio nella prima scena del prossimo atto.

20. DANILO ZOLO

E' deceduto Danilo Zolo, intellettuale di forte impegno civile.
Lo ricordiamo interlocutore prezioso.

21. "RESISTENZA NONVIOLENTA AI REGIMI RAZZISTI E TOTALITARI". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

Si e' svolto la sera di martedi' 21 agosto 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio e di riflessione sul tema "Resistenza nonviolenta ai regimi razzisti e totalitari".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
*
Una breve notizia su Paolo Arena
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica, di storia linguistica dell'Italia contemporanea. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il razzismo e il loro sostegno all'appello che di seguito si trascrive.
"Il primo dovere". Minimo e urgente un appello alle persone amiche della nonviolenza
Salvare le vite e' il primo dovere.
Quattro cose chiediamo qui e adesso ad ogni persona amica della nonviolenza.
1. Di impegnarsi per far cessare la strage nel Mediterraneo: e per questo occorre ottenere che finalmente si riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro; ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
2. Di impegnarsi per far cessare la schiavitu' in Italia: e per questo occorre ottenere che finalmente si riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; il principio "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza.
3. Di impegnarsi per le immediate dimissioni del governo delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, della violazione della Costituzione.
4. Di impegnarsi affinche' i ministri responsabili di criminali politiche razziste siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Costruiamo qui ed ora un movimento nonviolento per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la legalita' che salva le vite, per contrastare la criminale politica delle persecuzioni razziste.
Vi preghiamo di far circolare questo appello.
Vi preghiamo di un impegno comune per questi fini.
Salvare le vite e' il primo dovere.

22. "RICORDANDO PAOLO VOLPONI". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 24 agosto 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione in ricordo di Paolo Volponi.
Nel corso dell'incontro e' stata rievocata la figura dell'intellettuale, del militante, del poeta e del letterato; sono stati analizzati i suoi romanzi e sono state lette e commentate alcune pagine dalle sue opere maggiori.
*
Nel ricordo di Paolo Volponi le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato il loro impegno contro il razzismo e contro tutte le violenze e le oppressioni.
Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso la loro solidarieta' agli esseri umani innocenti sequestrati sulla nave "Diciotti" per scellerata volonta' di governanti razzisti e golpisti.
*
Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso l'appello "Denunciamo i ministri criminali" il cui testo di seguito si riproduce.
Chiediamo ancora una volta a tutte le persone di volonta' buona ed a tutte le associazioni democratiche di denunciare i ministri responsabili di gravissimi crimini.
Chiediamo di scrivere a tutte le Procure della Repubblica, a tutti i Presidenti dei Tribunali, a tutti i Questori ed a tutti i Prefetti, a tutti i Sindaci ed a tutti i Presidenti delle Province e delle Regioni, come ai Presidenti delle Camere ed al Presidente della Repubblica, affinche' i pubblici ufficiali che ne hanno il dovere d'ufficio, avendo ricevuto la "notitia criminis" relativa ai gravissimi reati commessi dai ministri criminali, promuovano la necessaria e obbligatoria azione penale nei loro confronti.
Infatti alcuni ministri del governo in carica da mesi stanno commettendo gravissimi reati:
- impediscono che siano accolti e soccorsi nei porti italiani i superstiti di naufragi, cosi' commettendo il reato di omissione di soccorso;
- diffamano, aggrediscono e sabotano soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo, cosi' ostacolando quei salvataggi ovvero favoreggiando de facto l'abbandono di naufraghi alla morte;
- operano al fine di impedire che le vittime superstiti dei lager libici possano trovare salvezza in Europa, adoperandosi affinche' esse non riescano a lasciare la Libia e siano riconsegnate di fatto ai loro aguzzini;
- propagandano stereotipi razzisti ed istigano al disprezzo e all'odio razzista e religioso;
- minacciano schedature razziste in palese violazione della Costituzione;
- fanno l'apologia di azioni ed espressioni razziste, cosi' favoreggiandole e di fatto istigando al razzismo;
- sminuiscono la gravita' di gravissimi fatti di violenza razzista, negando che di razzismo si tratti.
Questi ministri stanno commettendo reati gravissimi, e li stanno commettendo abusando delle loro pubbliche funzioni e violando la Costituzione della Repubblica italiana cui pure hanno giurato fedelta'.
E' dovere e diritto di ogni cittadino segnalare alle competenti magistrature questi reati chiedendo che si avvii la necessaria e doverosa azione penale che quei reati faccia cessare e condanni i ministri che li hanno commessi.
Ci verra' chiesto conto del nostro atteggiamento di fronte alla violenza razzista oggi dispiegata; ebbene, che ognuno di noi possa dire: non fui complice delle persecuzioni razziste, non fui complice dell'omissione di soccorso che condannava a morte innumerevoli innocenti, non fui complice del regime di segregazione e schiavismo che criminali poteri pretesero imporre nel nostro paese; non fui complice, mi opposi, mi adoperai in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, in difesa della democrazia, in difesa dello stato di diritto, in difesa della civilta', in difesa dell'umanita'.
Ad ogni persona rispettosa e sollecita della dignita' umana propria ed altrui chiediamo di impegnarsi per le dimissioni del governo delle persecuzioni razziste e dell'omissione di soccorso; chiediamo di impegnarsi a segnalare alle competenti magistrature la "notitia criminis" dei reati commessi dai ministri del governo della disumanita' affinche' essi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
L'omissione di soccorso e' il piu' infame dei delitti.
Salvare le vite e' il primo dovere.

23. CRONACHE DAL REAME DI NUSMUNDIA. IL DECRETO

Con imperial-regio decreto del 24 settembre 2018 si stabilisce che:
1. Le guarentigie dell'obsoleta Costituzione non valgono per chi non sia di pura razza nusmundica ai sensi delle leggi del 1938 - XVI.
2. Chi invoca il rispetto dei cosiddetti diritti umani con cio' stesso si autodenuncia come terrorista, scafista e ladro di cavalli.
3. Il cosiddetto richiedente protezione e asilo, in quanto tale disturbatore della quiete pubblica, va immantinente consegnato agli aguzzini dei paesi di provenienza o transito cui si era proditoriamente sottratto.
4. I servizi di assistenza sono sostituiti da internamento in appositi campi di tortura e successiva deportazione nel deserto libico.
5. E' vietato entrare nel reame, chiunque vi giunga o vi si trovi e non sappia dimostrare di appartenere alla sacra romana imperiale stirpe ab urbe condita, e' ipso facto da considerare invasore e spia e in quanto tale passibile di immediata riduzione in schiavitu' ovvero di pena capitale somministrabile senza ulteriori indugi o burocratici lacciuli da ogni suddito del regno sollecito del pubblico bene.
6. Al fine di allietare la pubblica opinione il presente imperial-regio decreto e' denominato "decreto sicurezza".

24. IL NOCCIOLO DURO

Il nocciolo duro del cosiddetto "decreto sicurezza" del governo dell'estrema destra razzista e golpista e' procedere nell'istituzionalizzazione dell'apartheid in Italia, e' fare dell'Italia un regime razzista.
Quel decreto razzista nega l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, nega la democrazia, nega lo stato di diritto, nega la civilta' che si fonda sul riconoscimento della dignita' di tutti gli esseri umani e sul dovere della solidarieta'.
Quel decreto razzista e' un atto di violenza, di malvagita', di follia.
Quel decreto razzista e' palesemente incostituzionale, viola la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico.
Quel decreto razzista viola il diritto, la morale, la ragione.
Quel decreto razzista costituisce un crimine, un crimine abominevole.
Che il Presidente della Repubblica lo rigetti.
*
L'Italia e' una repubblica democratica, non un regime razzista.
L'Italia e' uno stato di diritto, non un regime razzista.
L'Italia e' un paese civile, non un regime razzista.
*
Si dimetta il governo dell'anomia e della disumanita'.
Che i ministri razzisti siano processati e condannati per i loro crimini.
Tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.

25. SCENE DELLA VITA QUOTIDIANA NEL REAME DI NUSMUNDIA AL TEMPO DEI NEONAZISTI AL GOVERNO. UN AMANTE DELLA NATURA

Mi piace la natura, appena posso mi rifugio nel suo abbraccio.
Amo gli animali, cosi' innocenti, cosi' sapienti.
Se vedo un cavallo non posso fare a meno di abbracciarlo.
Passerei le giornate al parco a correre col cane, ci passerei le giornate ci passerei.
Piuttosto che mangiare la carne non lo so che farei, farei uno sproposito; io chi mangia la carne dico che ci vorrebbe la pena di morte ci vorrebbe.
La notte coi ragazzi vado a mettere le bombe davanti alle case dei comunisti amici dei clandestini. Cosi', per aiutare il governo del cambiamento a fare pulizia, sono un patriota anch'io.

26. SCENE DELLA VITA QUOTIDIANA NEL REAME DI NUSMUNDIA AL TEMPO DEI NEONAZISTI AL GOVERNO. ONESTA', ONESTA'

La cosa che mi piace piu' di tutte e' l'onesta'.
Questa stato ladrone, per fortuna che adesso c'e' il governo del cambiamento.
Le tasse se le pagassero i politici e i giudici comunisti, il popolo e' stufo. E' stufo il popolo, e quando il popolo e' stufo... non mi fate dire niente che e' meglio. Pero' stessero attenti tutti quei comunisti, che la pazienza ha un limite. E quando gli onesti perdono la pazienza... non mi fate dire niente che e' meglio.
Io aspetto che il governo del cambiamento fa la pace fiscale e la flat tax, per ora continuo a non dargli un centesimo allo stato comunista e alla dittatura delle toghe rosse; i soldi che guadagno coll'impresetta mia me li cucco io che me li sono guadagnati. Tutto in nero tengo, contabilita' zero. E' l'economia smart, bamboli. Con me la burocrazia puo' andare a farsi friggere, io sono per la liberta' prima di tutto, la liberta' e l'onesta'.
E poi appena il governo del cambiamento fa il reddito di cittadinanza vedi tu se non sistemo alla mangiatoia tutta la famiglia fino all'ottavo grado di parentela, che siamo tutti cittadini purosangue, italiani veri; e che non s'azzardino a provare a levarci l'invalidita' al cento per cento che ce l'abbiamo gia' tutti pure quella, pure Tonino mio che se continua cosi' lo prendono a giocare alla Juve che a sedici anni e' gia' meglio di Cr7.
Io sono per l'onesta'. Pure per il fascismo, e' chiaro. Adesso che c'e' il governo del cambiamento finalmente c'e' la liberta' di parola, d'impresa e di legittima difesa: che stessero attenti tutti quei giudici spaccamarroni che il popolo e' stufo, e' stufo il popolo onesto. E manganello e olio di ricino sono sempre pronti. Stessero attenti i comunisti, i clandestini e le toghe rosse: cominciassero a guardare gli orari degli imbarchi per il paese dei baluba.
Sta arrivando l'ora dell'onesta' sta arrivando.

27. SCENE DELLA VITA QUOTIDIANA NEL REAME DI NUSMUNDIA AL TEMPO DEI NEONAZISTI AL GOVERNO. LO DICO DA PAPA'

Lo dico da papa': le camere a gas non sono mai esistite.
Lo dico da papa': gli africani ci portano la mafia e la corruzione. Pussa via.
Lo dico da papa': i giudici comunisti dovrebbero tornarsene tutti da dove sono venuti, raus. Qui ruspe in azione. A casa nostra i padroni siamo noi.
Lo dico da papa': L'inquinamento, le rapine, il terrorismo, il terremoto, l'Aids, e' tutta colpa della Boldrini.
Lo dico da papa': se l'Europa non la fa finita di scoccciare vedete se non le dichiariamo guerra.
Lo dico da papa' lo dico.
Ma anche da segretario della Gioventu' hitleriana, e da ministro plenipotenziario del reame di Nusmundia, mica ceci.

28. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Al Presidente della Repubblica
Oggetto: segnalazione di profili di flagrante incostituzionalita' di norme contenute nello schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre 2018 recante "Misure urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, etc." (cosiddetto "decreto sicurezza")
Egregio Presidente della Repubblica,
lo schema di decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 24 settembre 2018 recante "Misure urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, etc." (cosiddetto "decreto sicurezza"), attualmente sottoposto al suo esame, presenta evidenti profili di incostituzionalita' come segnalato da numerosi giuristi, operatori umanitari, rappresentanti delle istituzioni, autorevoli personalita' della vita civile e della riflessione morale.
Esso intende introdurre nell'ordinamento flagranti violazioni di fondamentali diritti, misure prefiguratrici di un regime di apartheid, palesi elementi di discriminazione e persecuzione razzista: tutto cio' e' semplicemente criminale e totalmente incompatibile con la Costituzione della Repubblica italiana, con lo stato di diritto, con la democrazia, con il rispetto dei diritti umani.
Sono pertanto ad aggiungere la mia voce a quella di tante altre persone nel chiederle di rigettare le parti palesemente incostituzionali, criminali, persecutorie e razziste di quello sciagurato provvedimento di un governo barbaro e folle che fin dal suo insediamento sta attuando una scellerata politica eversiva di flagrante violenza razzista.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 29 settembre 2018

==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 987 del 10 ottobre 2018
*
Nuova informativa sulla privacy
Alla luce delle nuove normative europee in materia di trattamento di elaborazione dei  dati personali e' nostro desiderio informare tutti i lettori del notiziario "La nonviolenza e' in cammino" che e' possibile consultare la nuova informativa sulla privacy: https://www.peacelink.it/peacelink/informativa-privacy-nonviolenza
Per non ricevere piu' il notiziario e' sufficiente recarsi in questa pagina: https://lists.peacelink.it/sympa/signoff/nonviolenza
Per iscriversi al notiziario, invece, l'indirizzo e' https://lists.peacelink.it/sympa/subscribe/nonviolenza
*
L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e' centropacevt at gmail.com