[Nonviolenza] Telegrammi. 3140
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 3140
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- Date: Fri, 27 Jul 2018 21:41:07 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3140 del 28 luglio 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Sommario di questo numero:
1. Livida alba
2. Dieci evidenze. Un appello per la verita' e la legalita' che salva le vite
3. "Negate il vostro consenso al governo delle persecuzioni razziste". Una lettera aperta a tutte e tutti i parlamentari
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
6. Vandana Shiva: Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. L'ORA. LIVIDA ALBA
L'ecatombe nel Mediterraneo
il pogrom alla periferia di Roma
lo schiavismo e l'apartheid in Italia
la persecuzione razzista che si fa regime
i cecchini dai terrazzi
i violentatori di bambine
Cosa si aspetta a insorgere contro tanto orrore?
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'
salvare le vite e' il primo dovere
solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe
Si dimetta il governo della disumanita'
siano processati e condannati i ministri della disumanita'
l'Italia torni ad essere
una democrazia
uno stato di diritto
un paese civile
2. REPETITA IUVANT. DIECI EVIDENZE. UN APPELLO PER LA VERITA' E LA LEGALITA' CHE SALVA LE VITE
1. Nel Mediterraneo da anni tanti esseri umani che cercano di giungere in Europa muoiono annegati; e chi non li soccorre e non li accoglie, ed anzi ostacola i soccorritori, favoreggia la loro morte.
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2. In Libia i migranti subiscono violenze mostruose; e chi si adopera per impedire che lascino la Libia e trovino salvezza in Europa, favoreggia il perpetuarsi di quelle mostruose violenze.
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3. Se i governi europei consentissero di giungere in Europa in modo legale e sicuro a chi ne ha pieno diritto fuggendo da guerre e fame (guerre e fame di cui i governi europei sono spesso storicamente ed attualmente corresponsabili), sarebbe di colpo annientata la mafia dei trafficanti schiavisti e il suo lucrosissimo e ferocissimo ed infamissimo sanguinario mercato.
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4. Negli scorsi anni l'Italia, pur essendo i suoi governi corresponsabili come gli altri governi europei nell'aver creato quel mercato mafioso e schiavista e nell'aver contribuito a creare e perpetuare le storiche ed attuali strutturali tragiche ingiustizie che sono causa prima delle migrazioni, tuttavia si adoperava a vari livelli e in varie forme per salvare le vite nel Mediterraneo, per soccorrere, accogliere ed assistere i naufraghi, come vogliono la legge italiana, il diritto internazionale, il cuore di ogni persona e il comune sentire delle genti.
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5. Il governo attuale invece ha come perno della sua politica la volonta' di non accogliere i naufraghi, di non accogliere i fuggitivi dai lager libici, di non accogliere chi fugge dalle guerre e dalla fame.
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6. Questa politica scellerata del governo italiano attuale si concretizza nei seguenti atti:
a) negare l'approdo in Italia ai naufraghi;
b) diffamare e ostacolare i soccorritori;
c) adoperarsi per impedire che lascino la Libia - cioe' gli orrendi lager libici - gli innocenti che cercano di giungere in salvo in Europa.
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7. Questa politica del governo italiano e' razzista, e' criminale, e' incostituzionale; configura un'omissione di soccorso e costituisce un crimine contro l'umanita'.
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8. Il governo italiano che sta commettendo reati cosi' mostruosi dovrebbe essere costretto alle immediate dimissioni.
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9. I ministri responsabili di reati cosi' mostruosi dovrebbero essere processati e condannati a sensi delle leggi vigenti.
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10. E' dovere di ogni pubblico ufficiale e dell'intero popolo italiano impegnarsi per far cessare questo orrore: impegnarsi per salvare gli esseri umani in pericolo, impegnarsi per difendere ed attuare la legalita' che salva le vite, impegnarsi per far dimettere il governo responsabile di cosi' mostruosi crimini, impegnarsi affinche' siano processati e condannati i ministri responsabili di cosi' mostruosi crimini.
3. REPETITA IUVANT. "NEGATE IL VOSTRO CONSENSO AL GOVERNO DELLE PERSECUZIONI RAZZISTE". UNA LETTERA APERTA A TUTTE E TUTTI I PARLAMENTARI
Gentilissime e gentilissimi parlamentari della Repubblica,
nel nostro paese il Governo ha bisogno della fiducia del Parlamento.
Ma il governo in carica sta attuando una politica razzista criminale, una politica che nessuno persona onesta puo' approvare.
Negate quindi il vostro consenso al governo delle persecuzioni razziste, negate il vostro consenso al governo dell'omissione di soccorso, negate il vostro consenso al governo della disumanita', ed imponetegli quindi le dimissioni.
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Nessuno puo' dire di non sapere cio' che sta accadendo e cio' che viene minacciato: l'ecatombe nel Mediterraneo, l'omissione di soccorso, l'aggressione e il sabotaggio nei confronti dei soccorritori volontari, l'azione finalizzata ad impedire che gli innocenti prigionieri schiavizzati e torturati nei lager libici possano salvare la propria vita giungendo in Europa; e le vessazioni e le minacce contro i migranti presenti in Italia, le vessazioni e le minacce contro i rom, le vessazioni e le minacce contro i musulmani; e il programma di aumento dei campi di concentramento e delle deportazioni (due orrori gia' presenti in Italia e che andrebbero al piu' presto aboliti).
Tutto cio' e' sotto gli occhi di tutti. Nessuno puo' fingere di non vedere.
Qualunque cosa si pensi su ogni altro argomento, nessuna persona pensante puo' negare che sia un crimine perseguitare degli esseri umani, cosi' come omettere di soccorrere chi e' in pericolo di morte.
E poiche' questi crimini il governo sta commettendo, il parlamento che gli accorda la sua fiducia se ne fa complice.
Negate quindi il vostro consenso al governo delle persecuzioni razziste, al governo dell'omissione di soccorso; ed imponetegli immediate dimissioni.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Allego in calce a questa breve lettera alcune missive che ho precedentemente inviato a varie autorita' istituzionali.
Confidando nel vostro discernimento ed augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 26 luglio 2018
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Allegato primo: Al Presidente della Repubblica: una segnalazione e un quesito
Al Presidente della Repubblica italiana
Oggetto: una segnalazione e un quesito
Egregio Presidente della Repubblica,
credo che lei come ogni persona ragionevole sia indignato e crucciato per quanto sta accadendo in questi giorni: un ministro che annuncia una schedatura razzista palesemente incostituzionale; il governo italiano che rifiuta di accogliere i superstiti di naufragi e scatena una campagna di aggressione contro i soccorritori; ministri della Repubblica diuturnamente impegnati in una ripugnante, criminale, ossessiva propaganda di menzogne, di diffamazioni e di odio razzista.
Come tante altre persone (la reale maggioranza del popolo italiano, poiche' il governo dell'estrema destra razzista ha si' a suo sostegno la maggioranza effettiva dei seggi in Parlamento, ma non ha affatto la maggioranza reale dei voti di chi vive in Italia) anch'io la prego di intervenire, nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento, in difesa di tante vite innocenti in grave pericolo, in difesa della legalita' e della democrazia, in difesa della Costituzione della Repubblica di cui e' supremo garante.
Egregio Presidente della Repubblica,
mi permetta inoltre di porle il seguente quesito.
Tra i ministri che alcune settimane fa hanno giurato nelle sue mani fedelta' alla Costituzione della Repubblica ve ne sono alcuni che nella loro propaganda e nel loro programma avevano gia' precedentemente esplicitamente annunciato la volonta' di realizzare persecuzioni razziste e religiose in evidente, flagrante violazione della Costituzione.
Questi stessi ministri, una volta ottenuta la fiducia del Parlamento, hanno subito iniziato a mettere in pratica quanto avevano precedentemente pubblicamente e reiteratamente annunciato dando evidente esecuzione al dichiarato disegno criminoso.
Questi stessi ministri in queste poche settimane hanno gia' commesso flagranti reati ed hanno ripetutamente annunciato l'intenzione di commetterne degli altri in esplicita violazione della Costituzione.
Il quesito che le pongo e' il seguente: poiche' all'atto di giurare fedelta' alla Costituzione questi signori avevano gia' manifestato l'intenzione di violarla, cio' non e' motivo di invalidita' del giuramento reso?
E non implica quindi che il governo attuale, perlomeno nelle persone di alcuni suoi ministri (che peraltro di esso effettualmente sono, ancor piu' che magna pars, maestri e donni), sia in carica illegittimamente?
E non e' necessario che ai ministri rivelatisi ab origine palesemente spergiuri, mendaci, fraudolenti e quindi traditori dell'impegno giurato nelle sue mani siano imposte immediate dimissioni e nei loro confronti si avvii un procedimento giudiziario ai sensi delle leggi vigenti?
Le pongo questo quesito in tutta la sua gravita', con vivissima preoccupazione per l'operato delittuoso e fin disumano del governo e segnatamente di alcuni ministri che non fanno mistero di essere gli effettuali padroni dell'esecutivo nonche' i caporioni dell'estrema destra razzista.
Ringraziandola per l'attenzione ed augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 30 giugno 2018
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Allegato secondo: Alla Presidente del Senato della Repubblica: una segnalazione
Alla Presidente del Senato della Repubblica
e per opportuna conoscenza:
al Presidente della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: segnalazione relativa alla condotta di un senatore attualmente anche ministro che ha commesso e annunciato l'intenzione di commettere atti immorali e illegali con cio' violando altresi' l'art. 54 della Costituzione; e conseguente richiesta di un suo tempestivo e adeguato intervento in merito.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
fa parte dell'organo legislativo da lei presieduto un senatore che ha altresi' l'incarico di ministro dell'Interno e vicepresidente del Consiglio dei ministri, e che da anni e' massimo dirigente e principale portavoce di una forza politica che istiga al disprezzo, alla discriminazione e all'odio razziale e religioso.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
le segnaliamo i seguenti fatti che peraltro sono gia' tutti di pubblico dominio:
a) il citato senatore e ministro da anni conduce una campagna di propaganda di vera e propria istigazione all'odio razziale e religioso;
b) il medesimo senatore e ministro ha reiteratamente annunciato l'intenzione di procedere a una schedatura etnica delle persone di origine rom (atto palesemente incostituzionale);
c) il medesimo senatore e ministro, imponendo de facto la chiusura dei porti italiani a navi di soccorritori che recavano superstiti di naufragi, non solo sta rendendo piu' difficili le operazioni di soccorso dei naufraghi, ma rende l'Italia responsabile, con il mancato accoglimento dei superstiti, della violazione di fondamentali norme italiane ed internazionali e - flagrantemente - del reato di omissione di soccorso;
d) il medesimo senatore e ministro sta conducendo una campagna di diffamazione, di minaccia, di aggressione e di sabotaggio nei confronti dei soccorritori volontari che stanno salvando le vite dei naufraghi nel Mediterraneo; questa forsennata campagna ha costretto i soccorritori a diminuire i loro interventi di salvataggio, con le ovvie drammatiche conseguenze;
e) il medesimo senatore e ministro sta conducendo un'iniziativa politica tesa di fatto a impedire ai fuggiaschi dai lager libici di giungere in salvo in Europa;
f) il medesimo senatore e ministro, in quanto segretario nazionale del suo partito ha assunto la responsabilita' di una propaganda e di un programma politico in cui sono previsti atti palesemente configurabili come persecuzioni razziste e religiose.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
con gli atti sopra citati quel senatore e ministro ha violato altresi' l'art. 54 della Costituzione che stabilisce che "tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge".
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
questa segnalazione ha tre finalita':
I. rivolgendoci a lei in quanto pubblico ufficiale (e seconda carica dello Stato) le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato una "notitia criminis" tale per cui - nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento - le incomba l'obbligo di procedere a promuovere ope legis un'azione giudiziaria nei suoi confronti;
II. rivolgendoci a lei specificamente in quanto Presidente del Senato di cui il citato ministro e' membro le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato condotte non conformi al dovere di adempiere le funzioni pubbliche allo stesso affidate "con disciplina ed onore" tali per cui - nelle forme e nei modi previsti dall'ordinamento - le incomba il dovere di procedere a promuovere un'iniziativa di carattere amministrativo, regolamentare e/o disciplinare ai sensi delle sue funzioni di Presidente del Senato;
III. e soprattutto le chiediamo di valutare se quanto in essa riportato configuri a carico del senatore e ministro citato violazioni della Costituzione cui pure all'atto di assumere l'incarico ministeriale lo stesso aveva giurato fedelta'; non puo' sfuggirle la particolare, estrema gravita' di quest'ultima circostanza.
Ci sembra evidente che si imponga la necessita' delle dimissioni dei parlamentari ovvero dei ministri riconosciuti responsabili di violazioni della Costituzione; come ci sembra evidente che sia ineludibile dovere di ogni pubblico ufficiale promuovere la necessaria azione giudiziaria nei loro confronti.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
poiche' gia' lo scorso mese le abbiamo inviato per conoscenza due esposti indirizzati a varie figure istituzionali e una lettera aperta indirizzata al Presidente della Repubblica, puo' forse essere non inutile riprodurli in calce per rammemorarli.
Egregia Presidente del Senato della Repubblica,
ringraziandola fin d'ora per l'attenzione e confidando nel suo impegno a verificare quanto segnalato e ad assumere tutti gli eventuali conseguenti provvedimenti di sua competenza, cogliamo l'occasione di questa lettera per ricordare ancora una volta che salvare le vite e' il primo dovere, che l'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto e un paese civile, che l'omissione di soccorso e' un reato, che il razzismo e' un crimine contro l'umanita', che un governo che viola la Costituzione si pone ipso facto fuori della legge.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 21 luglio 2018
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Allegato terzo: Una richiesta di intervento al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: Una richiesta di intervento
Egregio Presidente della Camera dei Deputati,
nelle scorse settimane in piu' occasioni lei si e' espresso pubblicamente contro la violenza razzista, contro il criminale sfruttamento schiavistico dei migranti nelle campagne italiane, per il diritto dei naufraghi ad essere soccorsi ed accolti, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Sono cose ovvie per qualunque persona civile, e soprattutto per chi, come lei, e' investito della terza carica istituzionale della repubblica italiana, che e' una repubblica democratica, antifascista, che riconosce e difende i diritti umani.
E tuttavia non sono ovvie oggi in Italia, poiche' lo stesso governo invece viola diritti fondamentali, non accoglie i superstiti di naufragi, e addirittura insulta, minaccia e sabota i soccorritori volontari che salvano vite umane nel Mediterraneo; ed a cio' si aggiunga che il ministro dell'Interno (che tutti riconoscono essere il reale "dominus" del governo, e che da anni svolge una forsennata propaganda di istigazione all'odio razzista) ha finanche ripetutamente minacciato incostituzionali censimenti etnici e flagranti persecuzioni razziste e religiose.
C'e' di che inorridire.
Un appello promosso lo scorso mese da prestigiosi docenti universitari, sottoscritto da migliaia di cittadini e successivamente consegnato al Presidente della Repubblica, recitava: "Siamo insegnanti, docenti universitari, scrittori, artisti, medici, economisti, membri della societa' civile. Denunciamo come incostituzionale, moralmente inaccettabile e contraria ai piu' elementari diritti umani la politica sull'immigrazione del governo Salvini-Di Maio. Nel futuro non assisteremo senza opporci con tutti i possibili mezzi legali al respingimento di navi umanitarie, alla minaccia di 'censimenti' di tipo etnico-razzista o ad altri fatti di questa gravita'. Denunciamo come ugualmente pericoloso, anti-costituzionale e inaccettabile l'intero asse politico europeo di orientamento razzista e nazionalista cui questo governo guarda ideologicamente. Da sempre i flussi migratori sono naturali ed essenziali per le civilta' umane; il rispetto della diversita' culturale, del diritto d'asilo e del diritto all'integrazione, principi duramente conquistati dall'Europa con la sconfitta del nazifascismo, sono l'unica strada che e' necessario regolare e percorrere, naturalmente a livello europeo. Chiediamo al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di ostacolare in quanto incostituzionale ogni provvedimento ispirato a discriminazione etnico-razzista o lesivo del diritto d'asilo".
Da allora ad oggi non solo la politica governativa non e' cambiata, ma anzi tanto l'atteggiamento e i proclami sprezzanti e razzisti quanto le concrete decisioni persecutorie ed irresponsabili sono continuati, e pare quasi che vi sia una sorta di assuefazione dell'opinione pubblica e una sorta di acquiescenza o indifferenza da parte di altre istituzioni della Repubblica a questa politica fatta di atti empi e truculente dichiarazioni, di flagranti violenze e menzogne sesquipedali.
Come accade anche a tanti altri cittadini mi ferisce e mi indigna tanta crudelta' e tanta protervia.
Come ogni persona ragionevole infatti credo che ogni essere umano abbia diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'; credo che salvare le vite sia il primo dovere di ogni persona ed a maggior ragione di ogni umano istituto; credo che la regola aurea di ogni morale sia agire verso le altre persone come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Constato che il governo italiano, in flagrante violazione delle leggi e della morale, persiste nel negare soccorso ai naufraghi chiudendo i porti italiani alle navi che li traggono in salvo; persiste nel diffamare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare; persiste nell'operare al fine di impedire agli esseri umani innocenti prigionieri nei lager libici di trovare salvezza fuggendo in Europa.
Constato che i mezzi d'informazione non danno notizia di adeguate iniziative di contrasto da parte degli organi istituzionali che a si' flagranti illegalita' dovrebbero opporsi in nome della legge, e ne ricavo la dolorosa percezione che tale doverosa azione di contrasto forse ancora non viene esercitata da nessun organo giurisdizionalmente competente (nonostante che tutti i pubblici ufficiali del nostro paese siano stati raggiunti dalla "notitia criminis" dei fatti sopra citati, ampiamente resi noti dai mass-media, e che quindi tutti abbiano il dovere, ope legis, di promuovere l'azione giudiziaria di contrasto alla propaganda che istiga all'odio razzista, agli atti di persecuzione razzista, al reato di omissione di soccorso, alle flagranti violazioni dei diritti umani).
Constato che la testimonianza e la denuncia da parte di tante persone di volonta' buona sembra non aver ancora trovato adeguato ascolto nelle istituzioni che dovrebbero esercitare i controlli di legalita' e difendere la democrazia, il paese, la Repubblica, e soprattutto i concreti esseri umani vittime di violenza, dagli abusi ministeriali, dai reati contro l'umanita', dalle violazioni della Costituzione.
Cittadino italiano sono (e pubblico amministratore sono stato nelle ultime decadi del secolo scorso, quando ero piu' giovane e in miglior salute), e so che e' anche in capo alla mia persona il dovere, prima ancora che il diritto, di opporsi a flagranti reati, a palesi violazioni di diritti umani fondamentali. Ho cercato e sto cercando di fare quanto in mio potere, nei limiti di quanto e' possibile a un semplice cittadino senza incarichi istituzionali.
E quindi con il presente esposto la sollecito a volere, con l'autorevolezza della sua carica pubblica, promuovere ogni opportuna iniziativa di sua competenza, ed in primo luogo - in quanto pubblico ufficiale e terza carica istituzionale del Paese - l'azione giudiziaria necessaria a contrastare e far cessare le violenze sopra indicate.
Personalmente ho gia' sollecitato in tal senso il Capo dello Stato e la Presidente del Senato, ed ho altresi' scritto al Prefetto, al Questore e alla Presidente del Tribunale di Viterbo, la citta' in cui vivo, affinche' agissero in difesa dei diritti umani, della legalita' e della stessa Costituzione della Repubblica, ma ignoro se questi miei precedenti esposti abbiano avuto adeguata attenzione e soprattutto ignoro se abbiano dato luogo agli interventi auspicati.
Pertanto ho ritenuto opportuno rivolgermi personalmente anche a lei, valorizzando le sue dichiarazioni citate in apertura di questa missiva, sperando in un suo efficace e tempestivo intervento.
Ringraziandola per l'attenzione e restando a disposizione per ogni ulteriore eventuale opportuno chiarimento, augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 23 luglio 2018
Post scriptum: poiche' oggi e' purtroppo abituale eludere il merito delle reali questioni dirottando l'attenzione su presunte recondite intenzioni di chi le pone, forse sara' non inopportuno che io chiarisca fin d'ora che sono una persona anziana e un amico della nonviolenza, che in anni lontani coordinai per l'Italia la piu' vasta campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano, che ebbi l'onore di promuovere il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi all'indomani della sua scomparsa, e che mi sto impegnando ancora oggi contro la barbarie razzista per le stesse ragioni per cui mi impegnavo gia' allora: semplicemente perche' credo nella dignita' umana e nell'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, con i doveri di solidarieta' che ne conseguono. Confido che anche lei condivida questa fondamentale convinzione.
Allego in calce alcuni miei precedenti esposti (che credo di averle gia' inviato per opportuna conoscenza, ma - come si suol dire - repetita iuvant).
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Allegato quarto: Lettera del 21 giugno 2018 al Prefetto di Viterbo, al Questore di Viterbo, alla Presidente del Tribunale di Viterbo
Al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
e per conoscenza:
al Presidente della Repubblica
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: una lettera aperta al Prefetto, al Questore ed al Presidente del Tribunale di Viterbo recante la segnalazione di gravi reati commessi e annunciati dal ministro dell'Interno che oggi sara' a Viterbo, reati tali per cui lo stesso dovrebbe dimettersi immediatamente dal suo incarico e nei suoi confronti dovrebbe essere avviata un'azione giudiziaria ai sensi delle leggi vigenti.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
i mezzi d'informazione annunciano che oggi il ministro dell'Interno pro tempore sara' a Viterbo per un'iniziativa di propaganda elettorale.
Segnalo a voi, autorevoli pubblici ufficiali, la seguente notitia criminis.
Il ministro dell'Interno ha commesso gravi reati ed altri ha annunciato di volerne commettere; essi sono:
1. istigazione all'odio razziale attraverso una pluriennale campagna di propaganda razzista;
2. omissione di soccorso avendo proibito l'approdo nei porti italiani di una nave che recava naufraghi raccolti in mare in operazioni coordinate dalla Guardia costiera italiana;
3. intenzione di effettuare una schedatura etnica dei rom e sinti presenti in Italia, misura la cui flagrante incostituzionalita' e' stata dichiarata dallo stesso presidente del Consiglio dei ministri di cui il ministro dell'Interno e' magna pars ed effettuale dominus;
4. enunciazione della volonta' di effettuare atti di umiliazione, vessazione e persecuzione razzista e religiosa, come esplicitato in reiterate dichiarazioni e nello stesso programma di governo.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
poiche' il nostro e' un paese civile, uno stato di diritto, un ordinamento giuridico democratico, il ministro dell'Interno che cosi' caratterizza la sua azione di governo, in palese conflitto con i valori e i principi della Costituzione della Repubblica italiana, in palese conflitto con le norme di legge in Italia vigenti, ha il dovere di dimettersi immediatamente; e tutti i pubblici ufficiali cui giunge la notitia criminis contenuta in questa lettera aperta hanno il dovere di promuovere un'azione giudiziaria nei suoi confronti.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 21 giugno 2018
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Allegato quinto: "Sicut lex obligat". Una seconda lettera aperta ad alcuni pubblici ufficiali che segnala gravi reati
Al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
al Presidente del Tribunale di Viterbo
e per conoscenza:
al Presidente della Repubblica
alla Presidente del Senato della Repubblica
al Presidente della Camera dei Deputati
Oggetto: una seconda lettera aperta al Prefetto, al Questore ed al Presidente del Tribunale di Viterbo recante la segnalazione di gravi reati commessi e annunciati da personaggi che hanno responsabilita' di governo
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
vi scrivo nuovamente, facendo seguito alla mia precedente lettera aperta a voi medesimi indirizzata il 21 giugno 2018, che ad ogni buon fine allego in calce alla presente.
E vi scrivo per segnalarvi quanto segue:
I. che il ministro dell'Interno persiste tuttora, come da anni, in dichiarazioni che si configurano come una propaganda che istiga all'odio razziale, reato previsto e punito dalle leggi vigenti;
II. che lo stesso ministro dell'Interno persiste nel dichiarare la volonta' di procedere ad azioni contro i beni e i diritti delle persone rom, e finanche ad una loro schedatura etnica nonostante che autorevolissime personalita' istituzionali lo abbiano reso edotto che tale misura e' palesemente incostituzionale;
III. che il governo in almeno due specifiche circostanze ha rifiutato di accogliere nei porti italiani imbarcazioni che ospitavano naufraghi soccorsi in mare, con tale rifiuto violando fondamentali norme morali e giuridiche universalmente riconosciute;
IV. che il governo ha condotto nei giorni scorsi una vera e propria campagna di diffamazione, minaccia e aggressione nei confronti di organizzazioni non governative che stanno salvando vite umane in mare: con questa immorale e brutale campagna ostacolando la loro attivita' di salvataggio, e quindi mettendo ancor piu' in pericolo le vite di numerosi innocenti a rischio di naufragio nel Mediterraneo che le organizzazioni non governative si sforzano di trarre in salvo;
V. che non solo nella propaganda delle forze politiche che lo compongono, ma finanche nel suo dichiarato programma di governo, l'attuale esecutivo annuncia e prevede iniziative che si configurano come vere e proprie violazioni dei diritti umani, atti di omissione di soccorso, atti di persecuzione razzista, atti di persecuzione religiosa, flagranti violazioni di norme di legge vigenti e finanche della Costituzione della Repubblica italiana.
Egregio Prefetto,
egregio Questore,
egregio Presidente del Tribunale,
con la presente lettera aperta vi si segnala tutto quanto precede, e che palesemente costituisce "notitia criminis", affinche' in quanto pubblici ufficiali procediate (sicut lex obligat) a promuovere la necessaria azione giudiziaria per far cessare la commissione di reati e punirne ai sensi di legge i responsabili.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile: salvare le vite e' il primo dovere.
Augurandovi ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 29 giugno 2018
4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
5. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI
L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.
6. MAESTRE. VANDANA SHIVA: PRINCIPI COSTITUTIVI DI UNA DEMOCRAZIA DELLA COMUNITA' TERRENA
[Riproponiamo una volta ancora il seguente testo estratto dall'introduzione del libro di Vandana Shiva, Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006, alle pp. 16-19.
Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, nonviolenti, di liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze, DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002; Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli, Milano 2006; India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008; Dalla parte degli ultimi, Slow Food, 2008; Ritorno alla terra, Fazi, Roma 2009; Campi di battaglia, Edizioni Ambiente, Milano 2009; Semi del suicidio, Odradek, Roma 2009; Fare pace con la Terra, Feltrinelli, Milano 2012; Storia dei semi, Feltrinelli, Milano 2013; Chi nutrira' il mondo? Manifesto per il cibo del terzo millennio, Feltrinelli, Milano 2015; Il mondo del cibo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2015]
1. Tutte le specie, tutti gli esseri umani e tutte le culture possiedono un valore intrinseco.
Tutti gli esseri viventi sono soggetti dotati di intelligenza, integrita' e di un'identita' individuale. Non possono essere ridotti al ruolo di proprieta' privata, di oggetti manipolabili, di materie prime da sfruttare o di rifiuti eliminabili. Nessun essere umano ha il diritto di possedere altre specie, altri individui, o di impadronirsi dei saperi di altre culture attraverso brevetti o altri diritti sulla proprieta' intellettuale.
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2. La comunita' terrena promuove la convivenza democratica di tutte le forme di vita.
Siamo membri di un'unica famiglia terrena, uniti gli uni agli altri dalla fragile ragnatela della vita del pianeta. Pertanto e' nostro dovere assumere dei comportamenti che non compromettano l'equilibrio ecologico della Terra, nonche' i diritti fondamentali e la sopravvivenza delle altre specie e di tutta l'umanita'. Nessun essere umano ha il diritto di invadere lo spazio ecologico di altre specie o di altri individui, ne' di trattarli con crudelta' e violenza.
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3. Le diversita' biologiche e culturali devono essere difese.
Le diversita' biologiche e culturali hanno un valore intrinseco che deve essere riconosciuto. Le diversita' biologiche sono fonti di ricchezza materiale e culturale che pongono le basi per la sostenibilita'. Le differenze culturali sono portatrici di pace. Tutti gli esseri umani hanno il dovere di difendere tali diversita'.
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4. Tutti gli esseri viventi hanno il diritto naturale di provvedere al loro sostentamento.
Tutti i membri della comunita' terrena, inclusi gli esseri umani, hanno il diritto di provvedere al loro sostentamento: hanno diritto al cibo e all'acqua, a un ambiente sicuro e pulito, alla conservazione del loro spazio ecologico. Le risorse vitali necessarie per il sostentamento non possono essere privatizzate. Il diritto al sostentamento e' un diritto naturale perche' equivale al diritto alla vita. E' un diritto che non puo' essere accordato o negato da una nazione o da una multinazionale. Nessun paese e nessuna multinazionale ha il diritto di vanificare o compromettere questo genere di diritto, o di privatizzare le risorse comuni necessarie alla vita.
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5. La democrazia della comunita' terrena si fonda su economie che apportano la vita e su modelli di sviluppo democratici.
La realizzazione di una democrazia della comunita' terrena presuppone una gestione democratica dell'economia, dei piani di sviluppo che proteggano gli ecosistemi e la loro integrita', provvedano alle esigenze di base di tutti gli esseri umani e assicurino loro un ambiente di vita sostenibile. Una concezione democratica dell'economia non prevede l'esistenza di individui, specie o culture eliminabili. L'economia della comunita' terrena e' un'economia che apporta nutrimento alla vita. I suoi modelli sono sempre sostenibili, differenziati, pluralistici, elaborati dai membri della comunita' stessa al fine di proteggere la natura e gli esseri umani e operare per il bene comune.
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6. Le economie che apportano la vita si fondano sulle economie locali.
Il miglior modo di provvedere con efficienza, attenzione e creativita' alla conservazione delle risorse terrene e alla creazione di condizioni di vita soddisfacenti e sostenibili e' quello di operare all'interno delle realta' locali. Localizzare l'economia deve diventare un imperativo ecologico e sociale. Si dovrebbero importare ed esportare soltanto i beni e i servizi che non possono essere prodotti localmente, adoperando le risorse e le conoscenze del luogo. Una democrazia della comunita' terrena si fonda su delle economie locali estremamente vitali, che sostengono le economie nazionali e globali. Un'economia globale democratica non distrugge e non danneggia le economie locali, non trasforma le persone in rifiuti eliminabili. Le economie che sostengono la vita rispettano la creativita' di tutti gli esseri umani e producono contesti in grado di valorizzare al massimo le diverse competenze e capacita'. Le economie che apportano la vita sono differenziate e decentralizzate.
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7. La democrazia della comunita' terrena e' una democrazia che tutela la vita.
Una democrazia che tutela la vita si fonda sul rispetto democratico di ogni forma vivente e su un comportamento democratico da adottare gia' a partire dalla quotidianita'. Ogni soggetto coinvolto ha il diritto di partecipare alle decisioni da prendere in merito al cibo, all'acqua, alla sanita' e all'istruzione. Una democrazia che tutela la vita cresce dal basso verso l'alto, al pari di un albero. La democrazia della comunita' terrena si fonda sulle democrazie locali, lasciando che le singole comunita' costituite nel rispetto delle differenze e delle responsabilita' ecologiche e sociali abbiano pieni poteri decisionali riguardo all'ambiente, alle risorse naturali, al sostentamento e al benessere dei loro membri. Il potere viene delegato ai livelli esecutivi piu' alti applicando il principio della sussidiarieta'. La democrazia della comunita' terrena si fonda sull'autoregolamentazione e sull'autogoverno.
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8. La democrazia della comunita' terrena si fonda su culture che valorizzano la vita.
Le culture che valorizzano la vita promuovono la pace e creano degli spazi di liberta' per consentire il culto di religioni diverse e l'espressione di diverse fedi e identita'. Tali culture lasciano che le differenze culturali si sviluppino proprio a partire dalla nostra umanita' e dai nostri comuni diritti in quanto membri della comunita' terrena.
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9. Le culture che valorizzano la vita promuovono lo sviluppo della vita stessa.
Le culture che valorizzano la vita si fondano sul riconoscimento della dignita' e sul rispetto di ogni forma di vita, degli uomini e delle donne di ogni provenienza e cultura, delle generazioni presenti e di quelle future.
Sono culture ecologiche che non producono stili di vita distruttivi o improntati al consumismo, basati sulla sovrapproduzione, sullo spreco o sullo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. Le culture che valorizzano la vita sono molteplici, ma ispirate da un comune rispetto per il vivente. Riconoscono la compresenza di identita' diverse che condividono lo spazio comune della comunita' locale e danno voce a un sentimento di appartenenza che correla i singoli individui alla terra e a tutte le forme di vita.
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10. La democrazia della comunita' terrena promuove un sentimento di pace e solidarieta' universale.
La democrazia della comunita' terrena unisce tutti i popoli e i singoli individui sostenendo valori quali la cooperazione e l'impegno disinteressato, anziche' separarli attraverso la competizione, il conflitto, l'odio e il terrore. In alternativa a un mondo fondato sull'avidita', sulla diseguaglianza e sul consumismo sfrenato, questa democrazia si propone di globalizzare la solidarieta', la giustizia e la sostenibilita'.
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Luciana Castellina, Amori comunisti, Nottetempo, Milano 2018, pp. 272, euro 16.
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Riletture
- James M. Cain, Il postino suona sempre due volte, Adelphi, Milano 1999, 2001, pp. 128.
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Riedizioni
- Donna J. Haraway, Manifesto cyborg, Feltrinelli, Milano 1995, 2018, pp. 208, euro 10.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3140 del 28 luglio 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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