[Nonviolenza] "Una campagna nonviolenta per le dimissioni del governo della disumanita'". Un incontro di riflessione a Viterbo



"UNA CAMPAGNA NONVIOLENTA PER LE DIMISSIONI DEL GOVERNO DELLA DISUMANITA'". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

Si e' svolto la mattina di giovedi' 19 luglio 2018 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Necessita' e urgenza di una campagna nonviolenta per le dimissioni del governo della disumanita'".
L'incontro e' stato aperto da una relazione del responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha evidenziato l'estrema gravita' delle folli e criminali politiche di persecuzione razzista ed omissione di soccorso del governo italiano, ed ha posto ancora una volta la necessita' e l'urgenza di un nitido e concreto impegno nonviolento per le dimissioni del governo ed affinche' siano processati i ministri responsabili di gravi crimini.
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I crimini abominevoli del governo italiano
In particolare sono stati ancora una volta denunciati i crimini abominevoli dal governo italiano commessi: il crimine abominevole di negare soccorso ai naufraghi chiudendo i porti italiani alle navi che li traggono in salvo; il crimine abominevole di diffamare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori che salvano vite umane in mare; il crimine abominevole di operare al fine di impedire agli esseri umani innocenti prigionieri nei lager libici di trovare salvezza fuggendo in Europa; il crimine abominevole di imporre un regime di persecuzioni razziste.
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Quattro obiettivi politici concreti per cui occorre impegnarsi qui e adesso
La struttura nonviolenta viterbese propone di orientare l'impegno comune per opporsi alla barbarie razzista e salvare le vite su quattro obiettivi: primo: le immediate dimissioni del governo della disumanita', delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, della violazione della Costituzione; secondo: che i ministri responsabili di criminali decisioni e politiche razziste siano processati e condannati secondo le leggi vigenti; terzo: far cessare la strage nel Mediterraneo: e per questo occorre ottenere che finalmente si riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro; ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; quarto: far cessare la schiavitu' e la segregazione in Italia: e per questo occorre innanzitutto ottenere che finalmente si riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; il principio "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza.
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Per una campagna nonviolenta affinche' si dimetta il governo della disumanita' e siano processati i ministri criminali
Si pone l'esigenza di una campagna nonviolenta per le dimissioni del governo della disumanita' e perche' siano processati i ministri responsabili di gravi crimini.
Occorre contrastare l'agire criminale e razzista del governo della disumanita', contrastarlo in modo nitido e intransigente, coerente e adeguato, restando fedeli all'umanita', alla verita', alle leggi e alla morale.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della Costituzione repubblicana, in difesa dello stato di diritto, in difesa della civilta' e dell'umanita'.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 19 luglio 2018

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com (segnaliamo che il Centro cura dal 2000 la pubblicazione del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" cui e' possibile abbonarsi gratuitamente attraverso il sito www.peacelink.it)

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Allegato: Un digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti
A tutti gli uomini e le donne di buona volonta'
Martedi' 10 luglio 2018 alle ore 12 ci ritroviamo a Roma, in piazza San Pietro, per una giornata di digiuno. Da li' proseguiremo a Montecitorio per testimoniare con il digiuno contro le politiche migratorie di questo governo. E continueremo a digiunare per altri 10 giorni con un presidio davanti a Montecitorio dalle ore 8 alle 14.
Per adesioni al digiuno e partecipazione scrivere a questa email: digiunodigiustizia at hotmail.com
"Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?", cosi' Papa Francesco ci interpellava durante la messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate (secondo il giornale inglese "Guardian" che ne ha pubblicato i nomi) perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della "Fortezza Europa".
E' il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma e' anche il naufragio dell'Europa, e dei suoi ideali di essere la "patria dei diritti umani". La Carta dell'Unione Europea afferma: "La dignita' umana e' inviolabile. Essa deve essere rispettata".
E' un crimine contro l'umanita', un'umanita' impoverita e disperata, perpetrato dall'opulenta Europa che rifiuta chi bussa alla sua porta.
Un rifiuto che e' diventato ancora piu' brutale con lo scorso vertice dell'Unione Europea in cui i capi di governo hanno deciso una politica di non accoglienza. Anche l'Italia decide ora di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle Organizzazioni non governative ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salvera' i migranti, li riportera' nell'inferno che e' la Libia. Perfino la Commissione Europea ha detto: "Non riportate i profughi in Libia, li' ci sono condizioni inumane".
Per questo stiamo di nuovo assistendo a continui naufragi. L'Onu parla di oltre mille morti in questi mesi.
Papa Francesco ha fatto sue le parole dell'arcivescovo Ieronymos di Grecia pronunciate nel campo profughi di Lesbo: "Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi, e' in grado di riconoscere immediatamente la bancarotta dell'umanita'".
E' il sangue degli impoveriti, degli ultimi, che interpella tutti noi, in particolare noi cristiani che saremo giudicati su: "Ero straniero... e non mi avete accolto". Noi chiediamo a tutti i credenti di reagire, di gridare il proprio dissenso davanti a queste politiche disumane.
Noi proponiamo un piccolo segno visibile, pubblico: un digiuno a staffetta con un presidio davanti al Parlamento italiano per dire che non possiamo accettare questa politica delle porte chiuse che provoca la morte nel deserto e nel Mediterraneo di migliaia di migranti.
"Il digiuno che voglio - dice il profeta Isaia in nome di Dio - non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti?".
padre Alex Zanotelli, a nome dei missionari comboniani
mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta
don Alessandro Santoro, a nome della Comunita' delle Piagge di Firenze
suor Rita Giaretta, Casa Ruth, Caserta
padre Giorgio Ghezzi, religioso sacramentino
"La Comunita' del Sacro Convento aderisce e partecipa nella preghiera" e' quanto riferisce padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi.

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