[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 942
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- Date: Tue, 10 Jul 2018 08:56:16 +0200
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 942 del 10 luglio 2018
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In questo numero:
1. Un digiuno di giustizia in solidarieta' con i migranti
2. Che fare. Una lettera a chi non si e' strappato gli occhi
3. Mao Valpiana: I trenta denari della Difesa
1. INIZIATIVE. UN DIGIUNO DI GIUSTIZIA IN SOLIDARIETA' CON I MIGRANTI
[Riceviamo, diffondiamo e aderiamo]
A tutti gli uomini e le donne di buona volonta'
Martedi' 10 luglio 2018 alle ore 12 ci ritroviamo a Roma, in piazza San Pietro, per una giornata di digiuno. Da li' proseguiremo a Montecitorio per testimoniare con il digiuno contro le politiche migratorie di questo governo. E continueremo a digiunare per altri 10 giorni con un presidio davanti a Montecitorio dalle ore 8 alle 14.
Per adesioni al digiuno e partecipazione scrivere a questa email: digiunodigiustizia at hotmail.com
"Avete mai pianto, quando avete visto affondare un barcone di migranti?", cosi' Papa Francesco ci interpellava durante la messa da lui celebrata a Lampedusa per le 33.000 vittime accertate (secondo il giornale inglese "Guardian" che ne ha pubblicato i nomi) perite nel Mediterraneo per le politiche restrittive della "Fortezza Europa".
E' il naufragio dei migranti, dei poveri, dei disperati, ma e' anche il naufragio dell'Europa, e dei suoi ideali di essere la "patria dei diritti umani". La Carta dell'Unione Europea afferma: "La dignita' umana e' inviolabile. Essa deve essere rispettata".
E' un crimine contro l'umanita', un'umanita' impoverita e disperata, perpetrato dall'opulenta Europa che rifiuta chi bussa alla sua porta.
Un rifiuto che e' diventato ancora piu' brutale con lo scorso vertice dell'Unione Europea in cui i capi di governo hanno deciso una politica di non accoglienza. Anche l'Italia decide ora di non accogliere, di chiudere i porti alle navi delle Organizzazioni non governative ed affida invece tale compito alla Guardia Costiera libica, che se salvera' i migranti, li riportera' nell'inferno che e' la Libia. Perfino la Commissione Europea ha detto: "Non riportate i profughi in Libia, li' ci sono condizioni inumane".
Per questo stiamo di nuovo assistendo a continui naufragi. L'Onu parla di oltre mille morti in questi mesi.
Papa Francesco ha fatto sue le parole dell'arcivescovo Ieronymos di Grecia pronunciate nel campo profughi di Lesbo: "Chi vede gli occhi dei bambini che incontriamo nei campi profughi, e' in grado di riconoscere immediatamente la bancarotta dell'umanita'".
E' il sangue degli impoveriti, degli ultimi, che interpella tutti noi, in particolare noi cristiani che saremo giudicati su: "Ero straniero... e non mi avete accolto". Noi chiediamo a tutti i credenti di reagire, di gridare il proprio dissenso davanti a queste politiche disumane.
Noi proponiamo un piccolo segno visibile, pubblico: un digiuno a staffetta con un presidio davanti al Parlamento italiano per dire che non possiamo accettare questa politica delle porte chiuse che provoca la morte nel deserto e nel Mediterraneo di migliaia di migranti.
"Il digiuno che voglio - dice il profeta Isaia in nome di Dio - non consiste forse nel dividere il pane con l'affamato, nell'introdurre in casa i miseri senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo senza trascurare i tuoi parenti?".
padre Alex Zanotelli, a nome dei missionari comboniani
mons. Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta
don Alessandro Santoro, a nome della Comunita' delle Piagge di Firenze
suor Rita Giaretta, Casa Ruth, Caserta
padre Giorgio Ghezzi, religioso sacramentino
"La Comunita' del Sacro Convento aderisce e partecipa nella preghiera" e' quanto riferisce padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi
2. REPETITA IUVANT. CHE FARE. UNA LETTERA A CHI NON SI E' STRAPPATO GLI OCCHI
Riassumiamo cio' che ogni persona vede.
1. L'estrema destra razzista e golpista si e' impadronita del governo del paese e sta imponendo un criminale regime di persecuzioni razziste.
2. Nella sua propaganda e nel suo stesso programma di governo essa non faceva mistero delle sue criminali intenzioni:
- perseguitare le donne e gli uomini giunti in Italia perche' costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla guerra, alle dittature e ai disastri ambientali, donne e uomini cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la privazione di inalienabili diritti, la detenzione in campi di concentramento e la deportazione nelle grinfie dei loro aguzzini;
- perseguitare le donne e gli uomini rom e sinti, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la distruzione degli alloggi e dei beni, minaccia misure lesive dei fondamentali diritti umani;
- perseguitare le donne e gli uomini musulmani, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia imposizioni degradanti e trattamenti discriminatori lesivi della loro dignita' di esseri umani;
- perseguitare le donne e gli uomini che in quanto operatori umanitari si adoperano per salvare le vite, e che nella propaganda dell'estrema destra razzista e golpista vengono assurdamente assimilati ai trafficanti mafiosi e schiavisti;
- violare fondamentali articoli della Costituzione, in merito ai quali nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente espresso disprezzo e intenzione di farne strame;
- favoreggiare o addirittura obbligare a commettere il reato di omissione di soccorso, reato di cui nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente fatto l'apologia.
3. Preso il potere spergiurando sulla Costituzione (e qui chiunque vede un flagrante reato, tale da invalidare la nomina dei ministri e rendere illegittimo il governo e il suo operato) i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista hanno iniziato a dar corso al loro programma di persecuzioni razziste.
4. La serie di crimini piu' flagrante e mostruosa, dalle conseguenze piu' orribili, e' quella che cosi' si compendia:
- aver commesso il crimine di negare soccorso ai naufraghi chiudendo i porti italiani alle navi che li traevano in salvo;
- aver commesso il crimine di diffamare, minacciare, aggredire e sabotare i soccorritori volontari che salvano vite umane in mare;
- aver commesso il crimine di operare al fine di impedire agli esseri umani innocenti prigionieri nei lager libici di trovare salvezza fuggendo in Europa.
5. A questo si aggiunga la volonta' reiteratamente proclamata dal ministro dell'Interno di procedere a una schedatura delle persone di origine rom, misura abominevole la cui incostituzionalita' e' stata dichiarata finanche dal presidente del Consiglio dei ministri.
6. A questo si aggiunga anche, da parte del medesimo ministro, la persistente propaganda di odio razzista e di odio religioso contro le persone musulmane.
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Che fare?
Diciamolo chiaro e tondo: non bastano le manifestazioni simboliche. E non bastano neppure le singole azioni individuali di solidarieta', i gesti personali di civilta'.
Occorre invece impegnarsi per quattro obiettivi precisi:
I. le immediate dimissioni del governo delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, della violazione della Costituzione;
II. che i ministri responsabili di crimini gravissimi siano processati e condannati secondo le leggi vigenti;
III. far cessare la strage nel Mediterraneo: e per questo occorre che finalmente si riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro;
IV. far cessare la segregazione e la schiavitu' in Italia: e per questo occorre ottenere pienezza ed eguaglianza di diritti per tutte le persone, ed innanzitutto che finalmente si riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; il principio "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza.
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Decisivo e' ottenere le dimissioni del governo e processare i ministri responsabili di reati gravissimi.
Se non ci si impegna per le dimissioni del governo razzista e affinche' siano processati i ministri criminali tutto il resto e' inutile.
Noi chiediamo a tutte le persone decenti di opporsi all'orrore che tutti vediamo.
Ovunque si promuovano iniziative pubbliche, ed in tutte le iniziative pubbliche si ponga innanzitutto l'obiettivo delle dimissioni del governo e del processo ai ministri criminali.
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In tutta Italia si manifesti contro il criminale regime delle persecuzioni razziste, ed in tutta Italia presentiamo presso tutti i Tribunali, presso tutte le Questure, presso tutte le Prefetture, esposti che segnalino i reati commessi dai ministri responsabili di istigazione all'odio razziale ed alla persecuzione razzista e religiosa, di omissione di soccorso, di violazione della Costituzione, e degli ulteriori reati che l'autorita' giudiziaria potra' accertare; esposti che sulla base di tale "notitia criminis" chiedano l'apertura dei doverosi procedimenti giudiziari.
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Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Difendiamo i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Difendiamo la legalita' che salva le vite.
L'Italia e' una repubblica democratica, uno stato di diritto, un paese civile.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Un governo che impone un regime di persecuzioni razziste, un governo che commette il reato di omissione di soccorso, un governo che viola la Costituzione della Repubblica italiana, e' un governo illegittimo e criminale.
3. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: I TRENTA DENARI DELLA DIFESA
[Ringraziamo di cuore Mao Valpiana per questo intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come giornalista. E' presidente nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International di Londra e dell'Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza di Bruxelles. E' stato Consigliere regionale del Veneto e consigliere comunale di Verona. Nel 2014 e' stato tra i promotori dell'evento nazionale "Arena di pace e disarmo" che ha riunito 15.000 persone nell'anfiteatro veronese. Oltre ad innumerevoli scritti, pubblicati negli anni in molte riviste e in vari libri, ha curato due volumi dedicati ad Alexander Langer: "Fare la pace" (Cierre Edizioni, 2005, riedizione aggiornata nel 2017), e "Una buona politica per riparare il mondo" (Edizioni Legambiente, Biblioteca del Cigno, 2016). Cura un blog personale: https://maovalpiana.wordpress.com/ e un blog su Huffington Post: http://www.huffingtonpost.it/author/mao-valpiana/ , per contatti: Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803]
Sorpresa: con il "cambiamento" le spese militari aumentano.
La Ministra della Difesa del governo giallonero, Elisabetta Trenta, ha rilasciato un'intervista alla rivista americana specializzata "Defense News", nella quale, oltre a confermare l'impegno italiano nel programma F35 (con tanti saluti ai pentastellati che facevano l'opposizione pacifista), ribadisce che l'Italia punta a raggiungere l'obiettivo Nato di spesa per la Difesa del 2% del prodotto interno lordo entro il 2024. Il Parlamento se ne fara' una ragione.
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La Difesa in Italia costa gia' tantissimo, attualmente 64 milioni al giorno, eppure il governo "del cambiamento" vuole raddoppiare le spese militari nei prossimi sette anni: sulla proiezione di aumento, stando alle stime ufficiali della Difesa, si tratterebbe di ulteriori 16 miliardi annui, che sommati ai reali 23 attuali farebbero oltre 39 miliardi all'anno!
Portare la spesa militare al 2% del Pil significherebbe dunque arrivare a quasi 40 miliardi all'anno, cioe' a piu' di 100 milioni al giorno. Una spesa insostenibile: dove pensano di trovarli questi soldi aggiuntivi? Tagliando le pensioni di tutti i lavoratori (oltre che i vitalizi) e aumentando le tasse?
La richiesta, perentoria, che l'Italia aumenti le spese militari fino al 2% del Pil, viene direttamente dalla Nato, ed e' stata ribadita da Trump (in realta' e' un accordo politico informale e non sarebbe vincolante), ma l'attuale governo italiano vuole essere il primo della classe.
La ministra della Difesa ha citato il suo incontro con il consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, John Bolton: "Gli Stati Uniti sono il nostro storico alleato, non ne abbiamo mai dubitato".
L'Italia, secondo i dati dell'autorevole Istituto Sipri (confermati dall'Osservatorio sulle spese militari Milex) spende gia' l'1,4%, in media con i Paesi Nato (Usa esclusi).
La maggior parte dei Paesi europei spende molto meno del 2% : la Germania e' all'1,2%, come la Spagna e l'Olanda. Ci sono Paesi come il Canada all'1%. Solo la Grecia spende ben oltre il 2% del Pil (obbligata dagli accordi internazionali di "salvataggio") ma sappiamo bene in quale drammatica situazione economica si trovi il governo di Atene.
In Italia si spende sempre di piu' in armamenti "tradizionali" come cacciabombardieri, missili, carri armati e navi da guerra (+85 per cento in 10 anni). I fondi specifici per nuovi sistemi d'arma sono al 28% del totale, superiori addirittura alla media europea che e' del 20% e degli Stati Uniti che sono al 25%. Questo avviene perche' si comprano sempre piu' armamenti, a partire dagli F-35, che costano 14 miliardi, senza pensare ai costi successivi necessari per la loro manutenzione (il nuovo governo, dice la Ministra, non tagliera' gli ordini, ma allunghera' il piano di acquisto perche' "intende valutare i vantaggi industriali e tecnologici per l'Italia, gli interessi nazionali").
C'e' poi la nuova flotta navale, circa 5,4 miliardi di euro, o gli 800 nuovi carri armati per oltre 5 miliardi. Proporzionalmente spendiamo gia' piu' di tutti: un aumento (in termini reali) di oltre il 10% della spesa per le forze armate, a fronte di aumenti del 3% della Germania, dello 0,6% della Francia e 0,7% della Gran Bretagna. Un incremento maggiore persino rispetto a Stati Uniti (+1,7%), Russia (+5,9%) e Cina (+5,4%).
E la nuova Ministra, che fa? Dice che bisogna fare ancora di piu'.
Ora si capisce cosa intendevano dire i due Capi politici firmatari del "contratto per il governo del cambiamento" quando nello striminzito capitolo dedicato alla Difesa hanno scritto "E' imprescindibile la tutela dell'industria italiana del comparto difesa"; intendevano dire "aumento delle spese militari". Ecco il cambiamento: da 23 miliardi a 40 miliardi all'anno. Bel cambiamento!
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Nota
I dati citati sono tratti dagli studi del Sipri e dell'Osservatorio Milex (www.milex.org).
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Numero 942 del 10 luglio 2018
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