[Nonviolenza] Telegrammi. 3103



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3103 del 21 giugno 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Secca una dichiarazione e quattro storie in cui ricordo alcuni vecchi amici che non ci sono piu'
2. "Il primo dovere". Minimo e urgente un appello alle persone amiche della nonviolenza
3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
4. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
5. Peppe Sini: Dinanzi alla prefettura. Parole dette in piazza a Viterbo la sera del 21 aprile 2015
6. "Non sentite l'odore del fumo?". Un discorso tenuto il 18 giugno a Viterbo
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. MEMORIA. PEPPE SINI: SECCA UNA DICHIARAZIONE E QUATTRO STORIE IN CUI RICORDO ALCUNI VECCHI AMICI CHE NON CI SONO PIU'

Sono un gagio amico dei rom
da mezzo secolo almeno.
Sono un vecchio con la barba bianca
che sempre ha lottato contro ogni fascismo.
Sono un amico della nonviolenza.
Chiedo che il razzista ministro dell'Interno
e i suoi complici nel gabinetto
di cui e' protervo padrone
si dimettano immediatamente
e siano processati e condannati
per avere promosso e commesso
persecuzioni razziste
crimini contro l'umanita'.

*

Storia di G.

Faceva il calderaio e lo diceva
il suo stesso cognome abitava
in un carrozzone in un braccio di campagna
dentro le mura della citta'
a un tiro di voce dalla grotta
dove abitavano Alfio e Caterina.
Era una persona mite e gentile
eravamo amici.
Due volte il Comune gli distrusse la povera casa
per spostarlo come un sacco di polvere e d'ossa
prima in un'altra zona di periferia
perche' dove abitava avevano mire
speculative i potenti i corrotti
e poi da quell'altra periferia ancora
perche' li' nei pressi
fu poi trasferita una toilette per cani
ed i proprietari dei cani non volevano
vedere gli zingari cosi' quelle famiglie
furono di nuovo gettate via questa volta
nel vuoto invisibile dietro il cimitero cittadino.
Per chi governava e governa questa citta'
la vita degli esseri umani con tutta evidenza
vale meno dei cani che hanno un padrone.
Ricordo il suo racconto di quei trasferimenti
brutali all'alba senza preavviso
tutto devastando dei pochi loro beni.
Quando mori' per mesi la sua salma
resto' senza sepoltura.

*

Storia di M.

E' a lei che devo le carte
su cui ho studiato la lingua la storia la cultura
dei miei amici rom e sinti e khorakhane'.
Insegnava scriveva libri organizzava
la solidarieta'.
Faceva una rivista che era preziosa
quanto un'enciclopedia e una bandiera
un programma ed uno strumento di lotta
un regesto e una seminagione
di verita' di umanita'.
Nell'ultimo fascicolo ci sono alcune mie righe
che ho riletto quest'oggi un secolo dopo
le scriverei ancora parola per parola
non si estingue la gratitudine.

*

Storia di V. E.

E' stato il mio primo maestro di nonviolenza
insegnava storia dell'eta' dell'Illuminismo
era stato ufficiale degli alpini
aveva saputo dire di no
ed era stato deportato in Lager.
Era impegnato nella solidarieta'
con i rom che aveva conosciuto
come compagni di prigionia nel Lager.
Ho avuto l'onore di essere alla sua scuola
e suo compagno di lotta
per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
A tutto cio' che mi ha insegnato
sono restato fedele.

*

Storia di S.

Era una giovane madre
bellissima romni'
aveva molto sofferto
piangeva quando raccontava
le umiliazioni razziste subite
ed era impegnata nella solidarieta'
con chiunque soffriva e nella denuncia
di ogni violazione della dignita' umana.
Si e' uccisa gettandosi nel vuoto
da una finestra d'ospedale.
Ora e' una stella luminosa nel cielo.

*

Sono un gagio amico dei rom
da mezzo secolo almeno.
Sono un vecchio con la barba bianca
che sempre ha lottato contro ogni fascismo.
Sono un amico della nonviolenza.
Chiedo che il razzista ministro dell'Interno
e i suoi complici nel gabinetto
di cui e' protervo padrone
si dimettano immediatamente
e siano processati e condannati
per avere promosso e commesso
persecuzioni razziste
crimini contro l'umanita'.

2. REPETITA IUVANT. "IL PRIMO DOVERE". MINIMO E URGENTE UN APPELLO ALLE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA

Salvare le vite e' il primo dovere.
Quattro cose chiediamo qui e adesso ad ogni persona amica della nonviolenza.
1. Di impegnarsi per far cessare la strage nel Mediterraneo: e per questo occorre ottenere che finalmente si riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro; ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
2. Di impegnarsi per far cessare la schiavitu' in Italia: e per questo occorre ottenere che finalmente si riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; il principio "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza.
3. Di impegnarsi per le immediate dimissioni del governo delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, della violazione della Costituzione.
4. Di impegnarsi affinche' i ministri responsabili di criminali politiche razziste siano processati e condannati secondo le leggi vigenti.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Costruiamo qui ed ora un movimento nonviolento per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la legalita' che salva le vite, per contrastare la criminale politica delle persecuzioni razziste.
Vi preghiamo di far circolare questo appello.
Vi preghiamo di un impegno comune per questi fini.
Salvare le vite e' il primo dovere.

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

4. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

5. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: DINANZI ALLA PREFETTURA. PAROLE DETTE IN PIAZZA A VITERBO LA SERA DEL 21 APRILE 2015

Cinque storie io so.
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Nella prima un uomo nudo e coperto di sale giunge naufrago in un'isola, ed il re di quell'isola non lo fa uccidere, non lo fa imprigionare, non lo fa torturare, non lo fa ricacciare in mare, ma lo ospita nella sua casa, gli dona i suoi vestiti, lo invita alla sua mensa, e dopo la cena gli fa ascoltare un cantore che racconta la storia di un uomo che e' tutti gli uomini, la storia di un uomo che e' Ulisse. E quel naufrago e' Ulisse.
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Nella seconda storia un prigioniero condannato a morte mentre gia' e' nella fila dei destinati al carnefice si rivolge al re che assiste alle esecuzioni e gli dice: "Potente re, luce delle genti, siamo tuoi prigionieri, destinati a morte sicura, ma prima di farci uccidere di' ai tuoi servitori che ci diano da bere; abbiamo sete, non negarci questo estremo sollievo". Ed il re acconsente. Dissetatisi il prigioniero e i suoi compagni di sventura, egli ancora apostrofa il re: "Potente re, luce delle genti, ci hai dissetato, sazia anche la nostra fame, facci dare da mangiare". Ed il re dispone che i condannati a morte siano anche sfamati. Ed allora il prigioniero: "Potente re, luce delle genti, prima eravamo tuoi prigionieri ma ora tu ci hai dissetato e ci hai sfamato, e quindi siamo ormai tuoi ospiti; ed essendo tuoi ospiti, salva dunque le nostre vite". Ed il re salva loro la vita.
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La terza storia e' quella di un professore tedesco che con teutonica regolarita' e cronometrica precisione ogni giorno alla stessa ora si reca da casa all'universita' e dall'universita' a casa. E mentre cammina per le strade di Koenigsberg Herr Professor Immanuel Kant pensa a come si possa realizzare la pace perpetua tra gli esseri umani, e questo ragionamento svolge: se la Terra fosse una distesa piatta e infinita, all'essere umano costretto dalla sofferenza e dalla persecuzione ad abbandonare la sua casa e il suo paese che si presentasse in un luogo ove altri esseri umani vivono, costoro potrebbero dire: qui ci siamo insediati gia' noi, ma la Terra e' infinita, spostati dunque ancora oltre e troverai dove abitare. Ma la forma della Terra e' invece sferica, e se quel sofferente, perseguitato fuggiasco trovasse solo persone che gli negassero solidarieta' e gli imponessero di proseguire il suo viaggio per trovare un luogo ove abitare, finirebbe per tornare al punto di partenza, dove vivere non puo': ed allora, conclude il professore, quell'essere umano ha diritto di essere accolto dagli altri esseri umani e vivere con loro, e cosi' salvare la propria vita. Pensa questo pensiero il professor Kant, e continua la sua passeggiata: e senza parere ha dato il suo contributo a rendere l'umanita' piu' libera, piu' giusta, piu' umana.
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La quarta storia e' di uomini e donne usciti di pianto in ragione che scrivono insieme una legge che valga per sempre. Ed essendo uomini e donne che hanno conosciuto la persecuzione, la dittatura e la guerra, essendo donne e uomini che hanno conosciuto le bastonature delle squadracce e gli agguati dei sicari, le carceri e l'esilio, la deportazione e il Lager, essendo le donne e gli uomini della Resistenza al fascismo, queste donne e questi uomini scrivono nella legge della loro Repubblica che "L'Italia ripudia la guerra"; scrivono nella legge della loro Repubblica che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo"; scrivono nella legge della loro Repubblica che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica". E quella legge che quelle donne e quegli uomini hanno scritto e' la Costituzione della Repubblica Italiana, alla quale tutte le altre leggi italiane devono adeguarsi, e che e' una buona legge, una legge buona. E quella legge dice: salva tutte le vite, nessun essere umano ti e' estraneo, salva tutte le vite.
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La quinta storia e' la storia di un saggio cinese, di un sapiente ebreo, di un condannato a morte dall'imperialismo romano, e di innumerevoli altri uomini, di innumerevoli altre donne, che in tempi e luoghi infinitamente distanti tutte e tutti affermano questa medesima massima morale, questa stessa regola di condotta: "Tratta le altre persone come vorresti essere trattato tu; salva le altrui vite in pericolo come vorresti fosse salvata la tua; rispetta l'altrui dignita' come vorresti lo fosse la tua; reca soccorso alle altre persone nel bisogno come vorresti che a te nel bisogno soccorso fosse recato".
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Vi e' una sola umanita', in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Il primo dovere di ogni persona decente, ed a maggior ragione di ogni civile istituzione, e' quello di salvare le vite.
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C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente.
C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, consenta a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore e dalla morte di giungere in modo legale e sicuro ove trovare scampo, accoglienza e assistenza.
C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, metta a disposizione degli innocenti in pericolo mezzi di trasporto pubblici e gratuiti che li traggano in salvo.
C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, permetta a tutti gli esseri umani costretti a lasciare le loro case e le loro terre di poter giungere in modo legale e sicuro ove siano accolti ed assistiti, con mezzi di trasporto pubblici, legali, idonei, e trovando infine soccorso, accoglienza, assistenza e rispetto nel nostro continente, nel nostro paese.
C'e' un modo semplice per salvare le vite di tutte le persone che oggi muoiono nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, che l'Italia, riconosca a tutti gli esseri umani il diritto alla vita; soccorrendo ed accogliendo gli innocenti in fuga, ed insieme cessando di fare le guerre, cessando di rapinare interi continenti, cessando di alimentare dittature, mafie e terrorismi, cessando di praticare razzismo, colonialismo e imperialismo, cessando di devastare la biosfera.
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Fermare la strage nel Mediterraneo e' possibile. Annientare le mafie dei trafficanti e' possibile. Salvare tutte le vite a rischio di naufragio e' possibile.
E' sufficiente che l'Unione Europea o almeno l'Italia consentano l'ingresso legale e sicuro nel nostro continente e nel nostro paese, viaggiando con mezzi di trasporto pubblici e idonei, a tutte le persone in fuga dalla fame, dalla guerra, dall'orrore, dalla morte.
E' sufficiente che l'Unione Europea o almeno l'Italia rispettino quanto e' proclamato solennemente nella Costituzione della Repubblica Italiana, nella Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, nella Dichiarazione universale dei diritti umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.

6. REPETITA IUVANT. "NON SENTITE L'ODORE DEL FUMO?". UN DISCORSO TENUTO IL 18 GIUGNO A VITERBO
[Ricostruita come d'abitudine a memoria il giorno dopo e frettolosamente, questa e' una sinossi delle cose dette dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, in piazza del Comune a Viterbo il 18 giugno 2018 parlando a braccio in occasione dell'iniziativa contro il razzismo "Aprite i porti" promossa dall'Arci]

E' oggi che dobbiamo contrastare
Dopo il golpe bianco che ha illegittimamente ed assurdamente portato al governo del paese gli sciagurati caporioni della destra razzista e golpista che si ripromette di instaurare uno scellerato regime di persecuzioni razziste, occorre ora che il popolo italiano insorga, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, in difesa della democrazia, in difesa dello stato di diritto, in difesa della civilta' e della civile convivenza, in difesa dell'umanita'.
Occorre che il popolo italiano insorga, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per ottenere le immediate dimissioni del governo delle persecuzioni razziste, ed affinche' i ministri colpevoli di gravi reati, e finanche di crimini contro l'umanita', siano processati e condannati ai sensi delle leggi vigenti.
Occorre che tutte le persone decenti che fino ad oggi non hanno percepito la gravita' di cio' che sta accadendo escano finalmente dalla narcosi che e' gia' complicita' col male; occorre che tutte le persone decenti che fino ad oggi hanno taciuto escano finalmente dall'omerta' che e' gia' complicita' col male; occorre che tutte le persone decenti che fino ad oggi hanno subito e consentito con la loro rassegnazione le menzogne e la violenza dell'estrema destra razzista e golpista escano dalla subalternita' che e' gia' complicita' col male, e decidano di impegnarsi finalmente in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per salvare le vite di chi e' in estremo pericolo, per ripristinare nel nostro paese la democrazia che ogni essere umano riconosce e raggiunge e sostiene e conforta, per ripristinare nel nostro paese la legalita' che salva le vite.
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Uscire dalla narcosi
Uno dei miei maestri che da molti anni ci ha lasciato, Danilo Dolci, scrisse una volta: "Auschwitz sta figliando nel mondo. Non sentite l'odore del fumo?".
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere le nostre sorelle schiave in vendita sul ciglio delle strade alla merce' della fame di sesso e violenza dei carnefici nativi?
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere le nostre sorelle e i nostri fratelli sfruttati, umiliati, ricattati da datori di lavoro che impongono patti leonini, sfruttamento fino all'asservimento, fino alla vera e propria riduzione in schiavitu'? Nelle case dove assistono i nostri anziani, nei campi, nelle officine, nei lavori piu' pesanti, piu' pericolosi, piu' sottopagati, esposti ad ogni angheria, ad ogni minaccia e ad ogni pericolo, senza tutele e senza pieta', adibiti a quello che l'economia ottocentesca gia' chiamava l'"esercito di riserva" della forza-lavoro, esposto ad ogni sopruso, ad ogni abuso, perche' esercitando su di esso la violenza piu' estrema il comando padronale, imponendo la sua ideologia schiavista e segregazionista, intende intimidire tutta la classe lavoratrice e spezzare la solidarieta' tra le lavoratrici ed i lavoratori, per ulteriormente massimizzare il profitto al prezzo della sofferenza piu' estrema e fin della morte degli esseri umani. E quando le piu' sfruttate ed i piu' sfruttati tra le sfruttate e gli sfruttati si ribellano, organizzano la lotta per i diritti di tutti, per il riconoscimento dell'umanita' dell'umanita', per la liberazione comune di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, allora il comando padronale, ad un tempo mafioso, razzista e schiavista, ne dispone e ne fa eseguire l'uccisione, allora le nostre sorelle ed i nostri fratelli piu' sfruttati ed oppressi che hanno trovato la forza di organizzare la lotta politica e sindacale per la dignita' umana di tutti gli esseri umani, vengono assassinati dal regime terrorista e stragista al potere, dai rapporti di produzione e di proprieta' dominanti: assassinati come pochi giorni fa il nostro fratello, il nostro compagno Soumaila Sacko, e prima di lui tanti altri, e chi ha la mia eta' ricorda ancora il nostro fratello, il nostro compagno Jerry Masslo, assassinato a Villa Literno nel 1989, e come loro innumerevoli altre sorelle ed altri fratelli, altre compagne ed altri compagni immolati sui satanici altari del profitto dei rapinatori, sui satanici altari del mostro costantemente assetato di sangue e ricchezze.
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere il massacro in corso lungo le rotte della disperata speranza di innumerevole donne e uomini in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle dittature e dalle catastrofi ambientali provocate dai poteri dominanti?
Come si puo' essere cosi' ciechi da non vedere il nesso tra guerra, razzismo e maschilismo, tra ideologie e prassi dominanti e distruzione dell'umanita' e della biosfera?
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Uscire dall'omerta'
In un suo sermone John Donne scrisse che nessun essere umano e' un'isola, ma tutti fanno parte del continente dell'umanita'; e cosi' non mandare a chiedere per chi suona la campana a morto: la campana suona sempre per te. Se ne ricordo' Hemingway che intitolo' "Per chi suona la campana" il suo romanzo - che e' anche la sua piu' grande testimonianza - sulla guerra di Spagna.
Dobbiamo dire la verita' sul rapporto Nord/Sud, sul "disordine costituito" della dominazione planetaria dell'ipercapitalismo mafioso, sul regime di apartheid globale imposto oggi al mondo sotto la denominazione di "globalizzazione neoliberista".
Le radici dell'emigrazione sono nel rapporto tra Nord e Sud del mondo: un rapporto di oppressione, di sfruttamento schiavista, di criminale rapina; il Nord produce solo il 20% delle risorse mondiali e ne consuma l'80%; mentre viceversa il Sud del mondo produce l'80% delle risorse mondiali e ne consuma soltanto il 20%. Come e' possibile questo? Solo perche' i poteri dominanti del Nord rapinano i popoli del Sud; e questa immane rapina e' la prima radice delle guerre e della fame, delle dittature e delle catastrofi ambientali, della violenza schiavista che costringe innumerevoli esseri umani ad abbandonare il luogo in cui sono nati per poter sopravvivere altrove.
E' un "modello di sviluppo" iniziato cinquecento anni fa, col saccheggio delle risorse americane, il genocidio degli indios, la riduzione in schiavitu' e la deportazione in America di forza-lavoro schiava dall'Africa per sostituire nelle miniere e nelle piantagioni gli indios sterminati: questa e' l'origine dell'"ordine mondiale" odierno: questa l'"accumulazione originaria" di capitale che ha dato avvio alla storia moderna come l'abbiamo conosciuta, una storia che gronda sangue e atrocita'.
Sono le nostre guerre, i regimi dittatoriali dei nostri compari e fantocci, la nostra produzione ed esportazione di armi, il nostro colonialismo che prosegue sotto diverse denominazioni, il regime rapinatore e schiavista globale di cui anche le classi dominanti in Italia compartecipano e godono l'usufrutto, a provocare la biblica migrazione di milioni e milioni di esseri umani innocenti, vittime di un disordine mondiale criminale che sta portando al collasso l'ecosistema e infligge sofferenze mostruose ai nove decimi dell'umanita'.
Qualche giorno fa su un'altra piazza, parlando nel corso dell'iniziativa promossa dall'Usb in memoria di Soumaila Sacko, ricordavo che in anni ormai lontani coordinai per l'Italia la piu' estesa campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; sapevo e dicevo gia' allora che la lotta di Nelson Mandela e delle sue compagne e dei suoi compagni contro l'apartheid era la lotta dell'umanita' intera contro il regime della schiavitu' e della segregazione razzista che l'intera umanita' minacciava e opprimeva. Sapevo e dicevo gia' allora che l'apartheid non era un residuo di un passato obsoleto che sarebbe scomparso da se', ma uno scellerato sistema di potere politico, economico, ideologico e sociale che se non l'avessimo contrastato e sconfitto al piu' presto avrebbe fagocitato il mondo intero. E quindi non eravamo noi, gli internazionalisti solidali, che aiutavamo le sorelle e i fratelli sudafricani nella loro lotta, ma erano loro che lottavano anche per noi, erano loro che lottavano anche per la nostra liberta', per la nostra dignita', per i nostri diritti, per l'intera umanita'. Poi la lotta di Nelson Mandela ha vinto in Sudafrica; ma l'apartheid sconfitto in Sudafrica si e' invece comunque esteso nel mondo: poiche' la globalizzazione neoliberista sta imponendo un regime di apartheid globale, in cui lo sfruttamento schiavista degli esseri umani sembra non conoscere piu' limiti, in cui l'oppressione di classe pretende di cristallizzarsi in ordine castale, in un delirio razzista analogo a quello hitleriano, erede di quello hitleriano.
Dobbiamo dire la verita' sul regime di terrore e di schiavitu' imposto oggi in Italia a milioni di esseri umani innocenti.
Oltre cinque milioni di persone vivono oggi in Italia private di diritti fondamentali ed esposte a un costante ricatto, in un regime di continua minaccia e paura, in un regime di vero terrore; e in un regime di asservimento che giunge fino all'imposizione di rapporti schiavisti.
E dobbiamo dire la verita' sull'ecatombe nel Mediterraneo.
Poiche' ogni giorno prosegue un'ecatombe nel Mediterraneo, ogni giorno altri esseri umani in fuga dall'orrore, prigionieri dell'orrore, trovano la morte mentre cercano scampo dalla fame e dalla guerra, dalle dittature e dalle catastrofi ambientali, dal regime dell'apartheid globale, dai loro aguzzini stupratori e schiavisti. E la principale responsabilita' di questo orrore e di questa ecatombe e' dei governi europei e di quello italiano in primo luogo.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impedendo l'ingresso in Europa con mezzi legali e sicuri a quanti ne hanno pieno diritto, hanno creato il mercato illegale su cui lucrano da anni profitti enormi le mafie schiaviste e stragiste dei trafficanti di esseri umani.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impedendo l'ingresso in Europa con mezzi legali e sicuri a quanti ne hanno pieno diritto, creano in Europa un "esercito di riserva" di forza-lavoro schiava per meglio sfruttare ed opprimere i lavoratori sia immigrati che nativi.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impedendo l'ingresso in Europa con mezzi legali e sicuri a quanti ne hanno pieno diritto, mentre lo riconoscono "de jure" negano "de facto" il diritto d'asilo.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che proseguono e favoreggiano la prosecuzione della plurisecolare politica coloniale, schiavista e rapinatrice che ha derubato e devastato continenti interi e ridotto alla miseria e alla morte per fame le popolazioni di territori ricchissimi ma sistematicamente saccheggiati dai potentati economici del Nord del mondo.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che armano i dittatori, fomentano le guerre, instaurano e favoreggiano poteri politici, economici e militari dediti ad ogni crimine.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, che impongono la cosiddetta "globalizzazione" neoliberista che costituisce un regime di universale sfruttamento e rapina, di planetario apartheid, che sta devastando irreversibilmente la biosfera, provoca ovunque guerre e fame, violenza e miseria, e sta trascinando l'umanita' intera alla catastrofe.
Sono i governi europei, e tra essi quello italiano, i mandanti e i complici degli scafisti, i mandanti e i complici delle mafie schiaviste e stragiste dei trafficanti di esseri umani.
C'e' un solo modo per far cessare immediatamente l'ecatombe nel Mediterraneo, c'e' un solo modo per abolire immediatamente i lager nazisti in Libia, c'e' un solo modo per annientare immediatamente le mafie schiaviste e stragiste dei trafficanti: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'; garantire a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi servendosi di mezzi legali e sicuri; permettere a tutti di entrare nel nostro paese e nel nostro continente esattamente come i cittadini italiani hanno diritto di recarsi liberamente ovunque.
E rispettare finalmente l'articolo 10 della Costituzione della Repubblica italiana che stabilisce che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".
Lo sapeva e lo argomentava gia' Immanuel Kant, nel suo "Per la pace perpetua", che per la stessa conformazione fisica del pianeta Terra ogni essere umano ha il diritto di muoversi sull'intero pianeta casa comune dell'umanita' per trovare un luogo in cui vivere una vita degna ed ha altresi' il diritto di essere accolto e rispettato ovunque una vita degna sia possibile vivere.
E dobbiamo dire la verita' sul golpe bianco che ha portato al governo un regime razzista, e sulle persecuzioni razziste da questo criminale regime esplicitamente, pubblicamente, oscenamente annunciate, e su quelle gia' in atto.
L'attuale governo non rappresenta la volonta' del popolo italiano poiche' ha il consenso e la complicita' soltanto di una minoranza della popolazione e dell'elettorato.
L'attuale governo e' illegittimo perche' il suo esplicito programma confligge con la Costituzione della Repubblica, e quindi quando i ministri ora insediatisi hanno giurato fedelta' alla Costituzione hanno spergiurato, e quindi hanno commesso "ab ovo" una frode, un tradimento, un delitto tali da invalidare la loro stessa nomina.
Ripetiamolo ancora una volta: i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista hanno ripetutamente ed esplicitamente annunciato quale sia il loro programma; hanno dichiarato ripetutamente quale sia la loro volonta':
- perseguitare le donne e gli uomini giunti in Italia perche' costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla guerra, alle dittature e ai disastri ambientali, donne e uomini cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la privazione di inalienabili diritti, la detenzione in campi di concentramento e la deportazione nelle grinfie dei loro aguzzini;
- perseguitare le donne e gli uomini rom e sinti, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la distruzione degli alloggi e dei beni, minaccia misure lesive dei fondamentali diritti umani;
- perseguitare le donne e gli uomini musulmani, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia imposizioni degradanti e trattamenti discriminatori lesivi della loro dignita' di esseri umani;
- perseguitare le donne e gli uomini che in quanto operatori umanitari si adoperano per salvare le vite, e che nella propaganda dell'estrema destra razzista e golpista vengono assurdamente pressoche' assimilati ai trafficanti mafiosi e schiavisti;
- violare fondamentali articoli della Costituzione, in merito ai quali nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente espresso disprezzo e intenzione di farne strame;
- favoreggiare o addirittura obbligare a commettere il reato di omissione di soccorso, reato di cui nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente fatto l'apologia.
Tutto cio' e' stato ripetutamente, esplicitamente annunciato, e nessuno puo' fingere di ignorarlo.
Sono orrori che abbiamo gia' visto del corso della storia italiana ed europea: con i due millenni di persecuzioni antiebraiche culminate nella Shoah; con le crociate, con gli autodafe', con il colonialismo, con i pogrom, con i genocidi; ricorre quest'anno l'ottantesimo anniversario delle leggi razziste del 1938, e proprio quest'anno l'estrema destra razzista e golpista torna al governo nel nostro paese.
La criminale vicenda della chiusura dei porti italiani ai naufraghi ospitati sulla nave Aquarius e' l'inizio della messa in atto delle persecuzioni razziste annunciate: nel Mediterraneo si continua a morire, quotidianamente la strage continua, e il governo italiano rifiuta di soccorrere i naufraghi negando loro approdo nel nostro paese. La vicenda dell'Aquarius costituisce una flagrante violazione della Costituzione, del diritto del mare, del diritto internazionale e del diritto penale italiano: poiche' per le leggi vigenti quei naufraghi dovevano essere accolti in Italia, ed averlo impedito e' stato un flagrante, infame delitto.
Come e' un infame, scellerato delitto l'annunciata schedatura razzista dei rom.
Come e' un infame, scellerato delitto la volonta' di togliere i bambini ai loro genitori: una persecuzione dei bambini che ricorda i piu' mostruosi regimi dittatoriali; una persecuzione dei bambini che oggi sta attuando l'amministrazione Trump in America, con i bambini rapiti ai loro genitori ed imprigionati in gabbie come animali.
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Uscire dalla subalternita'
- Prima di essere un ordinamento giuridico, l'Italia e' stata un'espressione geografica come diceva il principe di Metternich, e prima ancora un'identita' linguistica: l'Italia e' il paese creato linguisticamente da Dante, un condannato a morte, un esule, un migrante esposto ad ogni pericolo, che sapeva "si' come sa di sale / lo pane altrui, e come e' duro calle / lo scendere e 'l salir per l'altrui scale".
Ed oggi l'Italia di Dante deve essere negli artigli di chi disprezza e minaccia la vita e la dignita' umana di innumerevoli innocenti? Il governo del nostro paese deve essere tra le grinfie di chi effettualmente s'ispira alle leggi razziste del 1938? In Italia deve dominare ancora una volta un regime di persecuzioni razziste?
Nessuna persona di volonta' buona puo' accettare questo crimine.
Nessuna persona senziente e pensante puo' voler subire questa infamia.
Nessuna persona decente puo' ammettere questa oscena barbarie.
Quattro cose noi chiediamo, per quattro cose chiediamo a tutte le persone decenti di battersi ora, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la legalita' che salva le vite.
Noi chiediamo le dimissioni immediate del governo delle persecuzioni razziste, dell'omissione di soccorso, dei crimini contro l'umanita'.
Noi chiediamo che siano processati e condannati i ministri colpevoli di reati ignobili e gravissimi.
Noi chiediamo di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, e quindi il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro e trovarvi una vita degna: salvare le vite e' il primo dovere.
Noi chiediamo di riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese. Nell'appello all'Italia civile su cui lo scorso anno raccogliemmo migliaia di firme - e tra esse anche quelle di quasi duecento parlamentari - ricordavamo che Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
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Insorgere per risorgere
C'e' una poesia di Paul Eluard, l'autore di una delle piu' belle poesie della Resistenza, c'e' una sua breve poesia improvvisata parlando ai minatori in sciopero che ricordo a memoria: "Camarades mineurs je vous le dis ici / Mon chant n'a pas de sens si vous n'avez raison // Si l'homme doit mourir avant d'avoir son heure / Il faut que les poetes meurent les premiers"; credo di essere nel vero se la interpreto cosi': che essa significhi che tutto il sapere e tutta la bellezza del mondo hanno un senso e un valore solo nella prospettiva della lotta per la liberazione dell'umanita', solo nella prospettiva di una sobria felicita' condivisa tra tutte e tutti, solo se sono parte dell'impegno per salvare le vite e riconoscere la dignita' e i solidali diritti di tutte e tutti, dell'intera umanita' e dell'intero mondo vivente.
E' oggi, prima che sia troppo tardi, che occorre impegnarsi per contrastare la furia onnicida della violenza razzista.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita' che salva le vite.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della Repubblica italiana e della sua Costituzione democratica ed antifascista.
Occorre insorgere, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per difendere l'umanita' dell'umanita'.
"Insorgere per risorgere": era il motto con cui i militanti del "Partito d'azione", i partigiani di "Giustizia e liberta'", chiamavano il popolo italiano alla Resistenza contro il fascismo.
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Il primo dovere
Ci sono due motti di Rosa Luxemburg, che fu l'umanita' come dovrebbe essere, che non ho piu' dimenticato. Uno dice: "socialismo o barbarie", la solidarieta' o la barbarie, la condivisione dei beni e del bene o la barbarie; che significa che se non vige universale solidarieta' che tutti gli esseri umani riconosce ed abbraccia, li' dove questa solidarieta' non esiste allora s'impone e domina un potere criminale e assassino, terrorista e stragista, che fara' strame di ogni diritto e di ogni valore, che si nutrira' di carne umana fino all'ultima libbra, fino ad estinguere l'ultima luce, fino a sbranare l'ultimo cuore che batte. E l'altro motto ricorda che "la liberta' e' sempre e solo la liberta' degli altri", che significa che non si puo' essere liberi al prezzo dell'altrui servitu', che la liberta' e' una e indivisibile, e che o e' di tutte e tutti o non e'.
Ripetiamolo quindi ancora una volta per cosa dobbiamo innanzitutto qui e adesso lottare:
1. Dimissioni immediate del governo delle persecuzioni razziste. Dimissioni immediate del governo che lascia morire degli esseri umani negando soccorso e accoglienza. Dimissioni immediate del governo dei crimini contro l'umanita'.
2. Siano processati e condannati ai sensi di legge i ministri razzisti. Siano processati e condannati ai sensi di legge i ministri criminali. Siano processati e condannati ai sensi di legge i ministri golpisti.
3. Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; e quindi riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro. E cosi' far cessare subito l'ecatombe nel Mediterraneo.
4. Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese: "una persona, un voto" e' il fondamento della democrazia e della civile convivenza. E riconoscendo a tutte le persone che vivono in Italia i diritti sociali, civili, politici, si abbatte lo schiavismo nel nostro paese, si abbatte il regime di terrore e di apartheid nel nostro paese, si ripristina la democrazia e la civile convivenza.
L'Italia e' una repubblica democratica.
Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.
Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

7. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Riletture
- AA. VV., La Chiesa cattolica e gli Zingari, Centre de Recherches Tsiganes - Centro Studi Zingari - Anicia, Paris-Roma 2000, pp. 232.
- Mimma Barbieri Stefanelli, Bruno Nicolini, Zingari. Rom e Sinti, Piemme, Casale Monferrato (Al) 1994, pp. 158.
- Piero Brunello (a cura di), L'urbanistica del disprezzo. Campi rom e societa' italiana, Manifestolibri, Roma 1996, pp. 312.
- Centro studi zingari di Torino (a cura di), Zingari tra passato e presente, Primalpe Edizioni, Boves (Cuneo) 1985, pp. 48.
- Massimo Converso, Gli zingari e la storia. Rom, Sinti e Camminanti in Italia: l'identita' negata, Petrilli Editore, L'Aquila 1996, pp. 224.
- M. Converso, A. C. Meloni, R. Pancelli, A. Piccolillo, Gli zingari e la legge. Tra legislazione e intolleranza sociale, Petrilli Editore, L'Aquila 1996, pp. 320.
- Francoise Cozannet, Gli zingari. Miti e usanze religiose, Jaca Book, Milano 1975, Mondadori, Milano 1990, pp. 192.
- Vincenzo De Florio, Zingaro mio fratello. Un prete fra i Rom e i Sinti, Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo (Milano) 1986, pp. 208.
- Francois de Vaux de Foletier, Mille anni di storia degli zingari, Jaca Book, Milano 1987, 1990, 1997, pp. VIII + 296.
- Ratko Dragutinovic, I Kanjarija. Storia vissuta dei rom dasikhane' in Italia, Multimage, Torino 2000, pp. 160.
- European Roma Rights Center, Il paese dei campi. La segregazione razziale dei Rom in Italia, "Carta", Roma 2000, pp. 112.
- F. Iacomini, A. Longo, A. M. Ricci, Gli zingari e la scuola. I Rom e la scuola: dalle classi differenziate alla scolarizzazione di massa, Petrilli Editore, L'Aquila 1996, pp. 270.
- Donald Kenrick, Grattan Puxon, Il destino degli zingari, Rizzoli, Milano 1975, pp. 270.
- Francesca Lesnoni, Kunia e le altre, Stampa Alternativa, Roma 1993, pp. 32.
- Giuseppe Levakovich, Giorgio Ausenda, Tzigari. Vita di un nomade, Bompiani, Milano 1975, pp. 240.
- Jean-Pierre Liegeois, Zingari e Viaggianti, Consiglio d'Europa, Strasburgo 1985 - edizione italiana "Lacio Drom" Centro studi zingari, Roma 1987, pp. 240.
- Giorgio Mancinelli, Gli zingari. I canti, le fiabe, la storia, il costume, Lato Side Editori, Roma 1982, pp. 224.
- Ezio Marcolungo, Mirella Karpati (a cura di), Chi sono gli zingari?, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985, pp. 144.
- Marco Revelli, Fuori luogo. Cronaca da un campo rom, Bollati Boringhieri, Torino 1999, pp. 120.
- Emilio Robotti, Zingari e gage' al campo sosta di Molassana, Prospettiva Edizioni, Roma 1996, pp. 152.
- Fausto Rossi, Uno zingaro sugli altari: Zeffirino Jimenez Malla, Reverdito, Trento 1996, pp. 144.
- Zlato, Semzejana, Rom sim. La tradizione dei Rom Kalderasa, Edizioni Lacio Drom, Roma 1984, pp. 96.

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 3103 del 21 giugno 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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