[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 920



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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com, sito: https://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 920 del 14 giugno 2018
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In questo numero:
1. Oggi a Viterbo in piazza contro la violenza schiavista, razzista e assassina
2. La retorica fascista del regime dell'estrema destra razzista
3. Adesione alla XVII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico
4. Adesione alla terza giornata nazionale di digiuno per l'abolizione dell'ergastolo
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

1. INIZIATIVE. OGGI A VITERBO IN PIAZZA CONTRO LA VIOLENZA SCHIAVISTA, RAZZISTA E ASSASSINA

Oggi, giovedi' 14 giugno 2018, in piazza delle erbe a Viterbo, con inizio alle ore 16, si terra' un'iniziativa contro la violenza schiavista, razzista e assassina, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
L'iniziativa e' promossa dall'Usb, in preparazione della manifestazione nazionale di sabato a Roma.
Partecipa il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani".

2. HIC ET NUNC. LA RETORICA FASCISTA DEL REGIME DELL'ESTREMA DESTRA RAZZISTA

Si ha buon gioco nell'accusare la Francia di aver scatenato la guerra in Libia nel 2012 (guerra alla quale peraltro anche l'Italia prese follemente e criminalmente parte); si ha buon gioco nel denunciare come la Francia respinga i migranti alla sua frontiera con una brutalita' abominevole; e si ha buon gioco ogni volta che si denuncia il razzismo dei governi di altri paesi europei. Ma questo giustifica la violenza razzista del governo italiano? Questo giustifica la politica di persecuzione razzista del governo italiano?
Perche' se cosi' fosse ogni assassino potrebbe invocare in sua difesa gli orrori commessi da altri, come faceva monsieur Verdoux quando rilevava che i suoi reiterati femminicidi erano piccola cosa dinanzi ai milioni di morti delle guerre mondiali scatenate dai governi degli stati.
Invece un crimine non ne giustifica un altro; e la sordida propaganda di cui ha fatto sfoggio ieri in parlamento il ministro dell'Interno (e reale capo e padrone del governo in carica) e' ne' piu' ne' meno che una infame, spudorata, oscena esibizione di retorica fascista.
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Poiche' il punto e' il seguente: che il nuovo governo italiano chiudendo i porti a una nave che recava naufraghi salvati in mare ha commesso un crimine.
Un crimine.
Un crimine per il diritto internazionale.
Un crimine per la legislazione italiana.
Un crimine contro l'umanita'.
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E del resto il nuovo governo italiano non fa mistero di voler instaurare un regime di persecuzioni razziste: i caporioni dell'estrema destra razzista e golpista oggi al potere lo hanno annunciato in tutti i modi per mesi e per anni, e dichiarato apertis verbis nel loro programma di governo.
Cio' che stupisce e' semmai che invece di farli arrestare dai carabinieri sia stato loro consegnato il governo del paese.
Perche' - ripetiamolo ancora una volta - la propaganda dei caporioni dell'estrema destra razzista e golpista annunciava esplicitamente:
a) la volonta' di perseguitare le donne e gli uomini giunti in Italia perche' costretti ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla guerra, alle dittature e ai disastri ambientali, donne e uomini cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la privazione di inalienabili diritti, la detenzione in campi di concentramento e la deportazione nelle grinfie dei loro aguzzini;
b) la volonta' di perseguitare le donne e gli uomini rom e sinti, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia la distruzione degli alloggi e dei beni, minaccia misure lesive dei fondamentali diritti umani;
c) la volonta' di perseguitare le donne e gli uomini musulmani, cui l'estrema destra razzista e golpista minaccia imposizioni degradanti e trattamenti discriminatori lesivi della loro dignita' di esseri umani;
d) la volonta' di perseguitare le donne e gli uomini che in quanto operatori umanitari si adoperano per salvare le vite, e che nella propaganda dell'estrema destra razzista e golpista vengono assurdamente pressoche' assimilati ai trafficanti mafiosi e schiavisti;
e) la volonta' di violare fondamentali articoli della Costituzione, in merito ai quali nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente espresso disprezzo e intenzione di farne strame;
f) la volonta' di favoreggiare o addirittura obbligare a commettere il reato di omissione di soccorso, reato di cui nella sua propaganda l'estrema destra razzista e golpista ha ripetutamente fatto l'apologia.
Tutto cio' e' stato ripetutamente, esplicitamente annunciato, e nessuno puo' fingere di ignorarlo.
E la criminale vicenda della chiusura dei porti italiani ai naufraghi ospitati sulla nave Aquarius e' l'inizio della messa in atto delle persecuzioni razziste annunciate.
Ma i mass-media tutti oscurano la tragica realta' e diffondono soprattutto la sordida propaganda ministeriale, facendo proprio il mistificante e ripugnante "buttarla in caciara", occultando la concreta sostanza della questione: che nel Mediterraneo si continua a morire, e che il governo italiano rifiuta di soccorrere i naufraghi negando loro approdo nel nostro paese.
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Et pour tout vous dire: il ministro dell'Interno nel suo virulento sproloquio ha voluto far uso anche della circostanza di avere dei figli, come se aver messo al mondo delle creature innocenti lo assolvesse da ogni sua responsabilita', come se la loro innocenza di infanti rendesse innocente anche l'esimio genitore per una sorta di magico virtuoso contagio. Non e' cosi'.
I figli del ministro sono creature innocenti, ma il signor genitore che predica e pratica l'odio razzista e l'omissione di soccorso anche nei confronti di altri bambini innocenti, il signor genitore che predica la violenza e pratica l'illegalita', il signor genitore che pretende instaurare un regime di persecuzioni razziste, quel signor genitore non e' innocente.
Ed e' perche' non e' innocente, ne' lui ne' i suoi complici, che ne chiediamo le immediate dimissioni.
Ed e' perche' non e' innocente, ne' lui ne' i suoi complici, che chiediamo che sia e siano al piu' presto processati per le flagranti violazioni di legge commesse.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.

3. INIZIATIVE. ADESIONE ALLA XVII GIORNATA ECUMENICA DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO

Naturalmente aderisco (anche a nome del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e della redazione de "La nonviolenza e' in cammino") alla XVII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, come del resto ogni anno fin dalla prima edizione.
E naturalmente concordo con l'appello predisposto.
Aggiungo un paio di considerazioni.
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1. Le moschee, cosi' come le chiese, le sinagoghe, i templi di ogni religione fondata sul rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di ogni persona e sull'impegno per il bene comune dell'umanita', sono luoghi in cui degli esseri umani si incontrano per pregare, ovvero per condividere pensieri, parole e gesti orientati al bene, al bene nella sua estensione piu' ampia possibile, quale che sia il modo di concepirlo, di nominarlo (o non nominarlo), di raffigurarlo (o non raffigurarlo).
Nessun luogo di preghiera, in quanto luogo di preghiera, puo' essere illegale, poiche' mai la preghiera in quanto parola orientata al bene, al bene di tutti e per tutti gli esseri viventi, al bene universale, puo' essere considerata illegale.
Un paese democratico, uno stato di diritto, deve adoperarsi affinche' ogni essere umano che vive in quel paese e in quell'ordinamento giuridico possa - se lo desideri - esprimere la sua fede, esercitare il suo culto, pregare.
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2. Tutti sappiamo che nel corso della storia umana sovente le religioni sono state "instrumentum regni", strumento attraverso cui crudeli potentati hanno esercitato la loro oppressione sulle vittime loro, fino al genocidio; e tutti sappiamo che nel corso della storia umana sovente le religioni sono state usate come ideologie della violenza, come pretesa giustificazione di prassi oppressive e assassine. E' ancora viva in Europa la memoria della plurisecolare persecuzione antiebraica da parte delle Chiese cristiane, delle crociate, degli autodafe', della conquista dell'America, del colonialismo razzista e schiavista. E nessuno ignora che senza la bimillenaria vicenda di persecuzione antiebraica non si sarebbero dati ne' i pogrom ne' la Shoah. Cosi' come nessuno ignora che sovente le religioni ridotte a ideologie totalitarie e ad istituzioni della coercizione sono state ferocemente e fin micidialmente maschiliste, negando la pienezza di diritti di meta' dell'umanita' e riducendo l'altra meta' a suo carceriere e aguzzino.
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3. Ma oggi, per nostra fortuna, lo svolgersi dell'autocoscienza dell'umanita' - cui le religioni non meno delle filosofie e delle scienze e delle arti hanno fortemente contribuito - si riflette pienamente anche nel fatto religioso: nessuno piu' puo' onestamente leggere i testi sacri delle grandi religioni senza adeguarne l'interpretazione al sentire racchiuso nella regola aurea comune a tutte le grandi tradizioni religiose e filosofiche: "agisci verso le altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te".
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4. Io che scrivo queste righe non aderisco ad alcuna religione, sono uno di quelli che con termine tragico o ironico vengono definiti "atei", e forse meglio sarebbe dire "ateisti". Ma questo non impedisce che mi stia molto a cuore anche il sentire e il pensare di chi invece a una religione aderisce. Tutte le forme del sentire umano infatti concorrono a formare il sentire comune dell'umanita', nelle sue infinite differenze, nella coesa sua unita'. Vale per me e per chiunque il detto terenziano: homo sum, humani nihil a me alienum puto.
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5. E proprio oggi che il governo dell'estrema destra razzista e golpista annuncia e prepara ed esegue nuove scellerate ed infami persecuzioni, a maggior ragione occorre che ogni persona decente si adoperi in difesa di tutti i diritti umani di tutti gli esseri umani. E tra questi diritti vi e' anche la liberta' religiosa.
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6. E quindi e' con intima persuasione che aderisco a questa nostra XVII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico ed all'appello che la promuove.

4. INIZIATIVE. ADESIONE ALLA TERZA GIORNATA NAZIONALE DI DIGIUNO PER L'ABOLIZIONE DELL'ERGASTOLO

Martedi' 26 giugno 2018 si svolgera' la terza giornata nazionale di digiuno per l'abolizione dell'ergastolo, in concomitanza con la giornata internazionale dedicata dall'Onu alle vittime della tortura: e non vi e' dubbio che l'ergastolo, ovvero la segregazione di una persona dal resto dell'umanita' fino alla fine dei suoi giorni, sia una flagrante, mostruosa tortura.
Come gia' alle due precedenti giornate di diguno del 10 dicembre 2017 e del 30 marzo 2018 il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo aderisce all'iniziativa, ed il suo responsabile prendera' parte al digiuno.
Ripubblichiamo di seguito le dichiarazioni che diffondemmo in occasione delle due precedenti giornate di digiuno, ed invitiamo tutte le persone di volonta' buona ad aderire all'iniziativa, ed a segnalarlo all'Associazione Liberarsi onlus che la promuove. Per contatti e adesioni: Associazione Liberarsi, tel. 0550733042, e-mail: associazioneliberarsi at gmail.com, sito: www.liberarsi.net
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Allegato primo: Adesione alla giornata di digiuno del 10 dicembre 2017 per l'abrogazione dell'ergastolo
Aderisco alla giornata di digiuno del 10 dicembre 2017 per l'abrogazione dell'ergastolo.
Mi e' sempre sembrato evidente che condannare una persona alla detenzione fino alla morte - con cio' privandola per sempre della quasi totalita' delle liberta' personali e delle relazioni sociali al di fuori delle quali l'umanita' e' pressoche' annichilita - costituisce quasi una sorta di condanna a morte in forma differita attraverso una segregazione senza speranza che si configura come una tortura senza scampo.
La Costituzione della Repubblica Italiana, che all'articolo 13, comma quarto, stabilisce che "e' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'", e che all'articolo 27, comma terzo, stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato", ed al comma quarto del medesimo articolo ribadisce che "non e' ammessa la pena di morte", ebbene, inequivocabilmente dichiara la flagrante illiceita' della pena dell'ergastolo.
Ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'; e cosi' come e' inammissibile l'omicidio, e' altresi' inammissibile la perpetua segregazione di una persona dall'umanita' e l'imposizione dell'incessante tortura del sapersi per sempre privati di tantissima parte di cio' che rende umana l'umana esistenza.
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Allegato secondo: Adesione alla giornata di digiuno del 30 marzo 2018 per l'abrogazione dell'ergastolo
Prendo parte quest'oggi, venerdi' 30 marzo 2018, alla giornata di digiuno per l'abolizione dell'ergastolo promossa dall'associazione Liberarsi, un'esperienza da molti anni impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
So che un giorno di digiuno non e' una gran cosa. Ma se e' un gesto condiviso da tante persone, e che si unisce a tanti altri gesti, puo' forse contribuire ad ottenere che finalmente il Parlamento italiano abolisca l'ergastolo, che e' una barbarie incompatibile con la dignita' umana, con un ordinamento giuridico democratico, con la Costituzione della Repubblica Italiana.
E valga il vero.
L'ergastolo e' incompatibile con la Costituzione della Repubblica Italiana che prevede che "le pene non possono consistere in  trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato": una perpetua segregazione dal resto dell'umanita' e' evidentemente un trattamento contrario al senso di umanita'.
L'ergastolo e' incompatibile con un ordinamento giuridico democratico, che a tutti gli esseri umani riconosce il diritto ad esistere, a vivere una vita degna ed a migliorare le proprie condizioni di vita: una perpetua segregazione dal resto dell'umanita' nega l'umanita' delle vittime di tale misura, e quindi nega l'umanita' dell'intera umanita'.
L'ergastolo e' incompatibile con la dignita' umana, poiche' imporre a una persona una perpetua segregazione dal resto dell'umanita' equivale ad annientarla nella sua fondamentale struttura relazionale ed a negarne la qualita' stessa di persona.
La civilta' comincia con la decisione di non uccidere, di salvare le vite.
Segregare per sempre una persona dal resto dell'umanita' e' come seppellirla viva: e' un crimine ed una tortura; e' una barbarie incompatibile con ogni valore morale e civile.
Unisco pertanto anche la mia voce all'appello al Parlamento affinche' sia finalmente abolita la flagrante barbarie dell'ergastolo.

5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

6. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.

7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

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