[Nonviolenza] Telegrammi. n. 2988



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2988 del 26 febbraio 2018
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XIX)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
0. Comunicazione di servizio
1. Peter Benenson. Una commemorazione
2. Folco Quilici
3. Il vangelo
4. L'interdetto
5. Primavera di bellezza
6. Severino Vardacampi: Una dichiarazione di voto
7. Osvaldo Caffianchi: Una dichiarazione di voto
8. Omero Delli Storti: Una dichiarazione di voto
9. Mao Valpiana: La nonviolenza e' antifascista, l'antifascismo e' nonviolento
10. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
11. L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari
12. "Non una di meno": L'8 marzo la marea femminista torna nelle strade: noi scioperiamo!
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'
0. COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Problemi tecnici che speriamo possano essere al piu' presto risolti hanno messo in difficolta' la regolare diffusione del nostro notiziario.
Ci scusiamo con chi ci legge.
1. MEMORIA. PETER BENENSON. UNA COMMEMORAZIONE
Il 25 febbraio di tredici anni fa moriva Peter Benenson (Londra, 31 luglio 1921 - Oxford, 25 febbraio 2005), fondatore di Amnesty International.
Nella ricorrenza dell'anniversario della scomparsa del grande filantropo, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ha ricordato con un incontro commemorativo la mattina di domenica 25 febbraio 2018.
*
Nel ricordo e alla scuola di Peter Benenson proseguiamo nell'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano; in difesa del mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' sconfiggere la violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. LUTTI. FOLCO QUILICI
E' deceduto Folco Quilici, che sapeva vedere la bellezza del mondo.
3. L'ORA. IL VANGELO
Se invece di brandirlo come un mattone, come una clava, quel giovinotto si decidesse ad aprirlo ed a leggerlo... Qualcuno gli dica che e' un libro, per favore.
4. L'ORA. L'INTERDETTO
Un uomo interdetto dai pubblici uffici che pretende di decidere chi deve governarci. Mah.
5. L'ORA. PRIMAVERA DI BELLEZZA
Eleganti e ben curati nella persona, avvezzi al turpiloquio nelle piazze e proni nell'ossequio a padroni e generali nel palazzo, uniti nel culto del capo e sia pure un grottesco istrione, bivacco di manipoli all'assalto delle aule sorde e grigie, mi ricordano qualcosa, ma cosa, cosa?
6. I COMPITI DELL'ORA. SEVERINO VARDACAMPI: UNA DICHIARAZIONE DI VOTO
I. Credo nell'eguaglianza di diritti di ogni essere umano.
Quindi voto contro tutte le destre che tutte condividono l'ideologia della disuguaglianza e tutte sono sostenitrici di cio' che da questa ideologia deriva: che degli esseri umani dominino su altri, che degli esseri umani siano schiavi di altri.
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II. Credo nel dovere di recare aiuto a chi di aiuto ha bisogno.
Quindi voto contro tutte le destre che dinanzi al dolore degli altri tutte condividono l'ideologia espressa dal motto fascista "me ne frego" e tutte sono sostenitrici di cio' che da questa ideologia deriva: che chi non gode di privilegi, chi non ha forza e potere, chi non appartiene al gruppo dei sopraffattori, va abbandonato alla violenza, alla sofferenza, alla solitudine e alla morte.
*
III. Credo che la regola fondamentale che presiede all'umana convivenza (e vita umana che non sia sociale non si da': tutti nasciamo da altri esseri umani, tutti per essere umani dipendiamo dalla relazione con altri esseri umani) sia quella che ti chiede di agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.
Quindi voto contro tutte le destre che tutte condividono l'ideologia del privilegio di alcuni ai danni di tutti gli altri e tutte sono sostenitrici di cio' che da questa ideologia deriva: che il piu' forte divori il piu' debole.
7. I COMPITI DELL'ORA. OSVALDO CAFFIANCHI: UNA DICHIARAZIONE DI VOTO
I. Per chi voto? Contro militarismo, razzismo, maschilismo.
Voto contro la guerra e tutte le uccisioni; voto contro il razzismo e tutte le persecuzioni; voto contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Poiche' tengo per certo ed affermo il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; poiche' tengo per certo ed affermo che tutti gli esseri umani sono eguali in diritti e tutti appartengono all'unica umanita' che esiste in quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; poiche' tengo per certo ed affermo il dovere di condividere il bene ed i beni; poiche' tengo per certo ed affermo il dovere di opporsi a ogni potere oppressivo, sfruttatore, rapinatore, distruttore.
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II. La politica dell'umanita' e' il programma della nonviolenza.
La pace e il disarmo.
L'eguaglianza di diritti e il dovere della solidarieta'.
La civile convivenza e la difesa della biosfera.
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III. Quattro cose da fare piu' urgenti.
Ratificare il Trattato per la proibizione delle armi atomiche.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono qui: una persona, un voto.
Riconoscere ad ogni persona il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Sostenere i centri antiviolenza del movimento delle donne.
8. I COMPITI DELL'ORA. OMERO DELLI STORTI: UNA DICHIARAZIONE DI VOTO
I. Voto contro il fascismo. Io non dimentico i campi di sterminio.
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II. Voto contro la violenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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III. Voto perche' l'Italia resti una repubblica democratica.
9. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: LA NONVIOLENZA E' ANTIFASCISTA, L'ANTIFASCISMO E' NONVIOLENTO
[Ringraziamo di cuore Mao Valpiana per questo intervento.
Mao (Massimo) Valpiana e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come giornalista. E' presidente nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo  Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha  partecipato nel 1972 alla campagna per il riconoscimento  dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di  coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima  guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare  un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato  assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International di Londra e dell'Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza di Bruxelles. E' stato Consigliere regionale del Veneto e consigliere comunale di Verona. Nel 2014 e'  stato tra i promotori dell'evento nazionale "Arena di pace e disarmo" che ha riunito 15.000 persone nell'anfiteatro veronese. Oltre ad innumerevoli scritti, pubblicati negli anni in molte riviste e in vari libri, ha curato due volumi dedicati ad Alexander Langer: "Fare la pace" (Cierre Edizioni, 2005, riedizione aggiornata nel 2017), e "Una buona politica per riparare il mondo" (Edizioni Legambiente, Biblioteca del Cigno, 2016). E'attualmente candidato dei Verdi nella lista "Insieme" per il Senato. Cura un blog personale: https://maovalpiana.wordpress.com/ e un blog su Huffington Post: http://www.huffingtonpost.it/author/mao-valpiana/, per contatti:  Movimento Nonviolento, via Spagna  8, 37123 Verona, tel. 0458009803]
Quando ci sono aggressori ed aggrediti, la nonviolenza sta sempre dalla parte delle vittime.
Non esiste la violenza politica. La violenza e' stupida e basta.
Il fascismo non ha paura della violenza, perche' in essa cresce. Il fascismo teme invece la civilta', la parola, la cultura, la democrazia, le idee, perche' non le sa contrastare. Ma il fascismo non ha armi contro la nonviolenza.
La nonviolenza richiede che anche oggi si stia dalla parte di Abele. Ma nessuno deve toccare Caino.
Nessuno deve pensare di vendicarsi o farsi giustizia da solo. Nessuno deve seminare l'odio.
La reazione violenta alla violenza non e' giustificabile. Qualche decennio fa la follia della violenza militante porto' al macabro elenco di giovani compagni o camerati morti sul campo. Quella strada si e' rivelata un vicolo cieco. Una sconfitta per tutti. Oggi si deve imboccare la via della nonviolenza, che e' amore per la verita', rispetto di ogni persona. Alla violenza si deve reagire, per contrastarla e neutralizzarla. Ma l'unica resistenza efficace e' quella della nonviolenza. Solo la nonviolenza, chiara, limpida, cristallina, e' la risposta definitiva che puo' vincere sulla violenza. Se non c'e' condanna inequivocabile di ogni tipo di  violenza, non si riuscira' mai ad eliminarla.
Ognuno dovra' riconoscere la propria parte di responsabilita' perche', come diceva Martin Luther King, "non temo le urla dei violenti, ma il silenzio degli onesti"; partiti e movimenti si impegnino ad educare alla tolleranza, al dialogo, alla pace.
La nonviolenza e' antifascismo. L'antifascismo e' nonviolenza.
10. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
11. REPETITA IUVANT. L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO ONU PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI
L'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Salvare le vite e' il primo dovere.
12. APPELLI. "NON UNA DI MENO": L'8 MARZO LA MAREA FEMMINISTA TORNA NELLE STRADE: NOi SCIOPERIAMO!
[Dal sito di "Non una di meno" (https://nonunadimeno.wordpress.com) riprendiamo e diffondiamo il seguente intervento]
Il prossimo 8 marzo la marea femminista tornera' nelle strade di tutto il mondo con lo sciopero globale delle donne.
Il rifiuto della violenza maschile in tutte le sue forme e la rabbia di chi non vuole esserne vittima si trasformeranno in un grido comune: da #metoo a #wetoogether.
Sara' sciopero femminista perche' pretendiamo una trasformazione radicale della societa': scioperiamo contro la violenza economica, la precarieta' e le discriminazioni. Sovvertiamo le gerarchie sessuali, le norme di genere, i ruoli sociali imposti, i rapporti di potere che generano molestie e violenze. Rivendichiamo un reddito di autodeterminazione, un salario minimo europeo e un welfare universale, garantito e accessibile. Vogliamo autonomia e liberta' di scelta sui nostri corpi e sulle nostre vite, vogliamo essere libere di muoverci e di restare contro la violenza del razzismo istituzionale e dei confini.
Sappiamo che scioperare e' sempre una grandissima sfida, perche' ci scontriamo con il ricatto di un lavoro precario o di un permesso di soggiorno. Sappiamo quanto e' difficile interrompere il lavoro informale, invisibile e non pagato che svolgiamo ogni giorno nel chiuso delle case, nei servizi pubblici e privati, per le strade. Sappiamo che scioperare puo' sembrare impossibile quando siamo isolate e divise. Sappiamo che il diritto di sciopero subisce quotidiane restrizioni.
Lo sciopero dell'8 marzo in Italia dovra' affrontare anche le limitazioni imposte dalle franchigie elettorali, che impediscono ad alcune categorie di incrociare le braccia nei 5 giorni che seguono il voto del 4 marzo.
Sappiamo anche, pero', che lo scorso anno siamo riuscite a vincere questa sfida, dando vita a un imponente sciopero sociale, sostenuto da alcuni sindacati e agito con forme e pratiche molteplici che ne hanno esteso i confini.
Quest'anno, alcuni sindacati hanno gia' dichiarato lo sciopero. Molti mancano ancora all'appello. Di fronte alla piu' grande insorgenza globale delle donne contro la violenza patriarcale e neoliberista, noi crediamo che i sindacati debbano cogliere quest'occasione unica, prendendo parte a un processo che combatte la violenza maschile e di genere come condizione fondamentale della precarizzazione del lavoro.
Lo sciopero femminista coinvolgera' il lavoro produttivo e riproduttivo, andra' oltre il corporativismo delle categorie e i confini nazionali, unira' le molteplici figure del mondo del lavoro e del non lavoro.
In questi mesi di campagna elettorale, non c'e' lista o partito che non citi nel suo programma la violenza contro le donne senza pero' riconoscere il carattere sistemico della violenza e senza mai porre realmente in questione i rapporti di potere vigenti. Contro ogni strumentalizzazione, contro il razzismo fascista e quello istituzionale, che usano i nostri corpi per giustificare la violenza piu' brutale contro le migranti e i migranti e ulteriori restrizioni alla loro liberta' di movimento, rivendichiamo la nostra autonomia e ribadiamo la necessita'/volonta' di autodeterminarci. Il piano su cui ci interessa esprimerci e' il Piano Femminista contro la violenza maschile e di genere, il nostro terreno di lotta e rivendicazione comune, scritto da migliaia di mani in un anno di lotte.
Grideremo a tutto il mondo che non siamo il campo di battaglia ne' il programma elettorale di nessuno. Abbiamo il Piano femminista per riprenderci cio' che vogliamo. Occuperemo lo spazio pubblico per riaffermare la nostra autonomia e forza politica.
Il nostro movimento eccede l'esistente, attraversa frontiere, lingue, identita' e scale sociali per costruire nuove geografie.
Al grido di #WeToogether il prossimo 8 marzo questo movimento mostrera' ancora una volta la sua forza globale.
Noi scioperiamo!
13. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Marco Travaglio, B. come basta!, PaperFirst by Il fatto quotidiano, Roma 2018, pp. 398, euro 12,50.
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Riletture
- George Eliot, Selected Critical Writings, Oxford University Press, 1992, 2000, pp. XLIV + 388.
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Riedizioni
- Pierre Antonetti, La vita quotidiana a Firenze ai tempi di Dante, Rizzoli-Rcs, Milano 1983, 2018, pp. 368, euro 8,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
15. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2988 del 26 febbraio 2018
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