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[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. n. 668
- Subject: [Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. n. 668
- From: Giacomo Alessandroni <g.alessandroni at peacelink.it>
- Date: Tue, 26 Dec 2017 15:04:02 +0100
- Sender: g.alessandroni at gmail.com
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 668 del 26 dicembre 2017
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 668 del 26 dicembre 2017
In questo numero:
1. Scriviamo al Quirinale che dia tempo al Parlamento di deliberare l'adesione al disarmo atomico e la cittadinanza a tutti i bambini che sono nati e vivono in Italia
2. Un appello al Presidente della Repubblica
3. "Lo tempo e' poco omai che n'e' concesso". Una lettera aperta ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati
4. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
5. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. La Casa siamo tutte. Un appello
8. Nicoletta Stellino e Federica Castelli: Un breve profilo di Laura Boella
9. Nicoletta Stellino, Federica Voci, Valentina Riolo: Un breve profilo di Giovanna Borrello
10. Nicoletta Stellino, Federica Castelli, Valentina Riolo: Un breve profilo di Caterina Botti
11. Un breve profilo di Francesca Brezzi
12. Nicoletta Stellino e Federica Voci: Un breve profilo di Silvia Campese
13. Nicoletta Stellino, Federica Castelli, Valentina Riolo: Un breve profilo di Patrizia Caporossi
14. Francesco Tampoia presenta "Socrate" di Hannah Arendt
1. Scriviamo al Quirinale che dia tempo al Parlamento di deliberare l'adesione al disarmo atomico e la cittadinanza a tutti i bambini che sono nati e vivono in Italia
2. Un appello al Presidente della Repubblica
3. "Lo tempo e' poco omai che n'e' concesso". Una lettera aperta ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati
4. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
5. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. La Casa siamo tutte. Un appello
8. Nicoletta Stellino e Federica Castelli: Un breve profilo di Laura Boella
9. Nicoletta Stellino, Federica Voci, Valentina Riolo: Un breve profilo di Giovanna Borrello
10. Nicoletta Stellino, Federica Castelli, Valentina Riolo: Un breve profilo di Caterina Botti
11. Un breve profilo di Francesca Brezzi
12. Nicoletta Stellino e Federica Voci: Un breve profilo di Silvia Campese
13. Nicoletta Stellino, Federica Castelli, Valentina Riolo: Un breve profilo di Patrizia Caporossi
14. Francesco Tampoia presenta "Socrate" di Hannah Arendt
1. UN APPELLO ALLE PERSONE AMICHE. SCRIVIAMO AL QUIRINALE CHE DIA TEMPO AL PARLAMENTO DI DELIBERARE L'ADESIONE AL DISARMO ATOMICO E LA CITTADINANZA A TUTTI I BAMBINI CHE SONO NATI E VIVONO IN ITALIA
Carissime e carissimi,
vi preghiamo di voler scrivere al Presidente della Repubblica di non sciogliere prematuramente le Camere, e di dare al Parlamento il tempo necessario a deliberare l'adesione al disarmo atomico e la cittadinanza a tutti i bambini che sono nati e vivono in Italia.
Il modo piu' semplice e sicuro per mandare messaggi al Presidente della Repubblica e' attraverso il sito www.quirinale.it nella home page cliccando in alto a destra sul simbolo della busta postale e poi compilando il modulo.
I messaggi devono essere brevi (meno di cinquemila caratteri); un possibile modello puo' essere il seguente:
"Egregio Presidente della Repubblica,
poiche' nulla la costringe a sciogliere le Camere durante le vacanze natalizie (giacche' nulla impone che si debba andare al voto entro il mese di marzo, e come gia' in passato si puo' benissimo fissare la data delle elezioni politiche entro giugno), dia al Parlamento il tempo di deliberare su due temi di grande importanza: 1. in pro dell'adesione e della ratifica al Trattato Onu del 7 luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari; 2. in pro del riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia e che in Italia vivono e studiano (la legge cosiddetta sullo "ius soli - ius culturae" gia' approvata anni fa dalla Camera dei Deputati che attende solo di essere confermata dal voto del Senato).
Confidando nella sua attenzione e nel suo discernimento, augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, recapito del mittente".
Facciamo sentire al Presidente della Repubblica anche la nostra voce.
Grazie dell'attenzione ed auguri di buone feste a tutte e tutti.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 25 dicembre 2017
vi preghiamo di voler scrivere al Presidente della Repubblica di non sciogliere prematuramente le Camere, e di dare al Parlamento il tempo necessario a deliberare l'adesione al disarmo atomico e la cittadinanza a tutti i bambini che sono nati e vivono in Italia.
Il modo piu' semplice e sicuro per mandare messaggi al Presidente della Repubblica e' attraverso il sito www.quirinale.it nella home page cliccando in alto a destra sul simbolo della busta postale e poi compilando il modulo.
I messaggi devono essere brevi (meno di cinquemila caratteri); un possibile modello puo' essere il seguente:
"Egregio Presidente della Repubblica,
poiche' nulla la costringe a sciogliere le Camere durante le vacanze natalizie (giacche' nulla impone che si debba andare al voto entro il mese di marzo, e come gia' in passato si puo' benissimo fissare la data delle elezioni politiche entro giugno), dia al Parlamento il tempo di deliberare su due temi di grande importanza: 1. in pro dell'adesione e della ratifica al Trattato Onu del 7 luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari; 2. in pro del riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia e che in Italia vivono e studiano (la legge cosiddetta sullo "ius soli - ius culturae" gia' approvata anni fa dalla Camera dei Deputati che attende solo di essere confermata dal voto del Senato).
Confidando nella sua attenzione e nel suo discernimento, augurandole ogni bene,
Firma, luogo e data, recapito del mittente".
Facciamo sentire al Presidente della Repubblica anche la nostra voce.
Grazie dell'attenzione ed auguri di buone feste a tutte e tutti.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 25 dicembre 2017
2. REPETITA IUVANT. UN APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Egregio Presidente della Repubblica,
poiche' nulla la costringe a sciogliere le Camere durante le vacanze natalizie (giacche' nulla impone che si debba andare al voto entro il mese di marzo, e come gia' in passato si puo' benissimo fissare la data delle elezioni politiche entro giugno),
dia al Parlamento il tempo di deliberare su due temi di grande importanza:
1. in pro dell'adesione e della ratifica al Trattato Onu del 7 luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari;
2. in pro del riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia e che in Italia vivono e studiano (la legge cosiddetta sullo "ius soli - ius culturae" gia' approvata anni fa dalla Camera dei Deputati che attende solo di essere confermata dal voto del Senato).
Confidando nella sua attenzione e nel suo discernimento, augurandole ogni bene
poiche' nulla la costringe a sciogliere le Camere durante le vacanze natalizie (giacche' nulla impone che si debba andare al voto entro il mese di marzo, e come gia' in passato si puo' benissimo fissare la data delle elezioni politiche entro giugno),
dia al Parlamento il tempo di deliberare su due temi di grande importanza:
1. in pro dell'adesione e della ratifica al Trattato Onu del 7 luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari;
2. in pro del riconoscimento della cittadinanza italiana ai bambini nati in Italia e che in Italia vivono e studiano (la legge cosiddetta sullo "ius soli - ius culturae" gia' approvata anni fa dalla Camera dei Deputati che attende solo di essere confermata dal voto del Senato).
Confidando nella sua attenzione e nel suo discernimento, augurandole ogni bene
3. REPETITA IUVANT. "LO TEMPO E' POCO OMAI CHE N'E' CONCESSO". UNA LETTERA APERTA AI PRESIDENTI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA E DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
Al Presidente del Senato della Repubblica
alla Presidente della Camera dei Deputati
e per opportuna conoscenza:
a tutte e tutti i parlamentari italiani
a tutte e tutti i componenti del Consiglio dei Ministri
Oggetto: richiesta di impegno affinche' il Parlamento prima del termine della legislatura deliberi ed impegni il Governo all'adesione e alla ratifica del Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Gentile Presidente del Senato della Repubblica,
gentile Presidente della Camera dei Deputati,
la legislatura volge al suo termine, ma prima del suo scioglimento un atto di fondamentale importanza il Parlamento potrebbe e dovrebbe ancora compiere: deliberare ed impegnare il governo all'adesione e alla ratifica del Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Dopo Hiroshima e' a tutti finalmente evidente che non vale piu' l'antico e sciagurato motto secondo cui se vuoi la pace devi preparare la guerra; e' a tutti finalmente evidente che non vale piu' la celebre e tristissima constatazione che la guerra e' la prosecuzione della politica con altri mezzi.
Dopo Hiroshima l'umanita' sa che se prepari la guerra non vuoi la pace, perche' solo guerra e stragi e devastazioni otterrai; dopo Hiroshima l'umanita' sa che la guerra e' il contrario della politica e la catastrofe dell'umanita'.
*
Gentile Presidente del Senato della Repubblica,
gentile Presidente della Camera dei Deputati,
e' per il vostro ruolo istituzionale che ci rivolgiamo a voi, ed attraverso voi a tutte le persone che in Parlamento siedono.
Come legislatori e come esseri umani non ignorate che il primo dovere e' salvare le vite.
Abolire le armi atomiche e' il primo dovere che ogni essere umano ed ogni legittima istituzione ed ogni ordinamento giuridico ha nei confronti dell'umanita' intera.
Abolire le armi atomiche ed avviare con cio' il necessario e urgente disarmo universale e' il primo punto del programma comune della politica dell'umanita'.
La repubblica italiana, che solennemente nella sua Costituzione "ripudia la guerra", non puo' essere complice delle armi atomiche che in se stesse sono gia' dittatura e guerra, e che minacciano la civilta' umana e l'umanita' stessa di estinzione.
Il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017 adempie un voto dell'umanita' intera, costituisce un passo decisivo nel cammino verso il bene comune, e' un ineludibile appello che convoca ogni persona ed ogni stato alla politica prima: la politica che salva le vite.
*
Gentile Presidente del Senato della Repubblica,
gentile Presidente della Camera dei Deputati,
in questo poco tempo che resta prima della fine della legislatura, vogliate adoperarvi affinche' il Parlamento italiano si esprima affinche' l'Italia aderisca e ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi atomiche del 7 luglio 2017.
*
Augurandovi ogni bene
alla Presidente della Camera dei Deputati
e per opportuna conoscenza:
a tutte e tutti i parlamentari italiani
a tutte e tutti i componenti del Consiglio dei Ministri
Oggetto: richiesta di impegno affinche' il Parlamento prima del termine della legislatura deliberi ed impegni il Governo all'adesione e alla ratifica del Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Gentile Presidente del Senato della Repubblica,
gentile Presidente della Camera dei Deputati,
la legislatura volge al suo termine, ma prima del suo scioglimento un atto di fondamentale importanza il Parlamento potrebbe e dovrebbe ancora compiere: deliberare ed impegnare il governo all'adesione e alla ratifica del Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017.
Dopo Hiroshima e' a tutti finalmente evidente che non vale piu' l'antico e sciagurato motto secondo cui se vuoi la pace devi preparare la guerra; e' a tutti finalmente evidente che non vale piu' la celebre e tristissima constatazione che la guerra e' la prosecuzione della politica con altri mezzi.
Dopo Hiroshima l'umanita' sa che se prepari la guerra non vuoi la pace, perche' solo guerra e stragi e devastazioni otterrai; dopo Hiroshima l'umanita' sa che la guerra e' il contrario della politica e la catastrofe dell'umanita'.
*
Gentile Presidente del Senato della Repubblica,
gentile Presidente della Camera dei Deputati,
e' per il vostro ruolo istituzionale che ci rivolgiamo a voi, ed attraverso voi a tutte le persone che in Parlamento siedono.
Come legislatori e come esseri umani non ignorate che il primo dovere e' salvare le vite.
Abolire le armi atomiche e' il primo dovere che ogni essere umano ed ogni legittima istituzione ed ogni ordinamento giuridico ha nei confronti dell'umanita' intera.
Abolire le armi atomiche ed avviare con cio' il necessario e urgente disarmo universale e' il primo punto del programma comune della politica dell'umanita'.
La repubblica italiana, che solennemente nella sua Costituzione "ripudia la guerra", non puo' essere complice delle armi atomiche che in se stesse sono gia' dittatura e guerra, e che minacciano la civilta' umana e l'umanita' stessa di estinzione.
Il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari del 7 luglio 2017 adempie un voto dell'umanita' intera, costituisce un passo decisivo nel cammino verso il bene comune, e' un ineludibile appello che convoca ogni persona ed ogni stato alla politica prima: la politica che salva le vite.
*
Gentile Presidente del Senato della Repubblica,
gentile Presidente della Camera dei Deputati,
in questo poco tempo che resta prima della fine della legislatura, vogliate adoperarvi affinche' il Parlamento italiano si esprima affinche' l'Italia aderisca e ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle armi atomiche del 7 luglio 2017.
*
Augurandovi ogni bene
4. REPETITA IUVANT. IL SENATO APPROVI LA LEGGE SULLO "IUS SOLI / IUS CULTURAE"
Non e' possibile che un bambino ovvero una bambina, un ragazzo ovvero una ragazza, nati in Italia, cresciuti in Italia, che studiano in Italia, che vivono nella comunita', nella lingua e nella cultura italiane, possano essere ritenuti alieni: sono con tutta evidenza cittadine e cittadini italiani ancor prima di aver compiuto i diciotto anni, quando la legge vigente gia' riconosce loro il diritto di decidere di essere cittadini italiani con una semplice dichiarazione personale.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.
5. REPETITA IUVANT. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE
Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
7. REPETITA IUVANT. LA CASA SIAMO TUTTE. UN APPELLO
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]
Sostegno alla Casa
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/sostienici-support-us
IBAN IT38H0103003273000001384280
causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaled
IBAN IT38H0103003273000001384280
causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"
8. MAESTRE. NICOLETTA STELLINO E FEDERICA CASTELLI: UN BREVE PROFILO DI LAURA BOELLA
[Dal sito www.iaphitalia.orgriprendiamo e diffondiamo]
[Dal sito www.iaphitalia.org
Nata a Cuneo, Laura Boella insegna Filosofia Morale presso l'Università Statale di Milano. Ha dedicato gran parte delle proprie ricerche allo studio del pensiero femminile del '900, divenendo un punto di riferimento per l'approfondimento delle riflessioni di studiose come Hannah Arendt, Simone Weil, Maria Zambrano e Edith Stein. In questo ambito, il suo nome viene legato soprattutto al celebre studio sul pensiero arendiano: Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare politicamente (Feltrinelli, Milano 2005). Ha curato l'edizione italiana dei principali scritti di Ernst Bloch degli anni '30 (Tracce, Garzanti, Milano 1997; Eredità del nostro tempo, Il Saggiatore, Milano 1992; Geographica, Marietti, Genova 1993) ed è stata curatrice delle edizioni italiane di H. Arendt, Il concetto d'amore in Agostino (SE, Milano 2000) e L'umanità in tempi bui (Raffaello Cortina, Milano 2006). Inoltre, ha dedicato particolare attenzione al tema della relazione intersoggettiva e di sentimenti come simpatia, empatia, compassione (Sentire l'altro. Conoscere e praticare l'empatia, Raffaello Cortina, Milano 2006), nonché a temi vicini all'etica (Il coraggio dell'etica. Per una nuova immaginazione morale, Raffaello Cortina, Milano 2012) e alla bioetica. È membro del Comitato Etico dell'Università Statale di Milano e fa parte della redazione della rivista "Aut Aut" e del comitato scientifico di "La società degli individui".
Bibliografia
- Le imperdonabili. Milena Jesenskà, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo, Mimesis, Mantova, 2013;
- Maria Zambrano dalla storia tragica alla storia etica. Autobiografia, confessione, sapere dell'anima, Cuem, 2001;
- Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein, con Annarosa Buttarelli, Raffaello Cortina, Milano, 2000;
- Le imperdonabili. Etty Hillesum, Cristina Campo, Ingeborg Bachmann, Marina Cvetaeva, Tre Lune, Mantova, 2000;
- Cuori pensanti. Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, Tre Lune, Mantova, 1998;
- Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare praticamente, Feltrinelli, Milano, 1995.
Articoli e varie
- Che cosa resta? Resta Hannah Arendt, in M. Durst, A. Meccariello,Hannah Arendt. Percorsi di ricerca tra passato e futuro 1975-2005, Giuntina, Firenze, 2006, pp. 17-25;
- Una politica dell'amicizia, in L. Boella (a cura di), L'umanità in tempi bui: riflessioni su Lessing/H. Arendt, Raffaello Cortina, Milano, 2006, pp. 7-36;
- Rendersi presenti o del combattimento amoroso tra vita e filosofia, in J. Hersh, Rischiarare l'oscuro. Autoritratto a viva voce, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2006, pp. 7-25;
- Il pensiero che nasce all'interno dell'esperienza del vivere in AA.VV.,Femminile plurale. Pensare la differenza, a cura di A. Lazzarini, Tre Lune, Mantova 2003;
- La differenza che si fa mondo, libertà, giudizio in AA.VV., Femminile plurale. Pensare la differenza, a cura di A. Lazzarini, Tre Lune, Mantova 2003;
- A viva voce. La confessione in Maria Zambrano, in AA.VV. Maria Zambrano. In fedeltà alla parola vivente, a cura di C. Zamboni, ALINEA, Firenze 2002, pp. 57-66;
- Hannah Arendt. Amor mundi, in L. Alici, R. Piccolomini, A. Pieretti,Agostino nella filosofia del Novecento. Esistenza e libertà, vol. I, Città Nuova, Roma, 2001, pp. 125-146;
- Politica e morale dell'amicizia. Il carteggio Arendt-Heidegger, in "Fenomenologia e Società", n.3/2001, XXIV, pp. 3-22;
- Morale attraverso le lettere e l'amicizia. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy, in L. Boella-R. De Monticelli-R. Prezzo-A.M. Sala, Filosofia, ritratti, corrispondenze, a cura di F. De Vecchi, Tre Lune, Mantova 2000.
Link dove compaiono articoli, testi, interventi dell'autrice
Jeanne Hersch, Rischiarare l'oscuro - autoritratto a viva voce
http://www.yumpu.com/it/document/view/874734/laura-boella-jeanne-hersch-rischiarare-loscuro-aardt
Hannah Arendt a contrappelo, in "B@bel"
http://www.babelonline.net/PDF08/Boella_Arendt_condizione_umana.pdf
Link
Profilo a cura del Centro-studi Luigi Pareyson
http://sdaff.it/vips/laura.boella
Profilo sul sito dell'Università degli Studi di Milano
http://dipartimento.filosofia.unimi.it/index.php/laura-boella
Scheda a cura di Festivaletteratura
http://www.festivaletteratura.it/scheda_autore.php?id=254
Iniziative
- Settembre 2013, Lecce - Scuola Estiva della differenza: Quando la differenza fa la politica;
- Settembre 2007, Lecce - Scuola Estiva della differenza: Per amore, per forza, per/dono: donne, lavoro e politica;
- Febbraio-Maggio 2007, Roma - La vita segreta delle parole. Alba de Cèspedes, Etty Hillesum, Edith Stein, Simone Weil, Maria Zambrano;
- Maggio 2007 - Jeanne Hersch, Rischiarare l'oscuro - autoritratto a viva voce. Conferenza tenuta presso l'AARDT;
- Settembre 2005, Lecce - Scuola estiva della differenza: tra invidia e gratitudine. La cura e il conflitto.
Bibliografia
- Le imperdonabili. Milena Jesenskà, Etty Hillesum, Marina Cvetaeva, Ingeborg Bachmann, Cristina Campo, Mimesis, Mantova, 2013;
- Maria Zambrano dalla storia tragica alla storia etica. Autobiografia, confessione, sapere dell'anima, Cuem, 2001;
- Per amore di altro. L'empatia a partire da Edith Stein, con Annarosa Buttarelli, Raffaello Cortina, Milano, 2000;
- Le imperdonabili. Etty Hillesum, Cristina Campo, Ingeborg Bachmann, Marina Cvetaeva, Tre Lune, Mantova, 2000;
- Cuori pensanti. Hannah Arendt, Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, Tre Lune, Mantova, 1998;
- Hannah Arendt. Agire politicamente, pensare praticamente, Feltrinelli, Milano, 1995.
Articoli e varie
- Che cosa resta? Resta Hannah Arendt, in M. Durst, A. Meccariello,Hannah Arendt. Percorsi di ricerca tra passato e futuro 1975-2005, Giuntina, Firenze, 2006, pp. 17-25;
- Una politica dell'amicizia, in L. Boella (a cura di), L'umanità in tempi bui: riflessioni su Lessing/H. Arendt, Raffaello Cortina, Milano, 2006, pp. 7-36;
- Rendersi presenti o del combattimento amoroso tra vita e filosofia, in J. Hersh, Rischiarare l'oscuro. Autoritratto a viva voce, Baldini Castoldi Dalai, Milano, 2006, pp. 7-25;
- Il pensiero che nasce all'interno dell'esperienza del vivere in AA.VV.,Femminile plurale. Pensare la differenza, a cura di A. Lazzarini, Tre Lune, Mantova 2003;
- La differenza che si fa mondo, libertà, giudizio in AA.VV., Femminile plurale. Pensare la differenza, a cura di A. Lazzarini, Tre Lune, Mantova 2003;
- A viva voce. La confessione in Maria Zambrano, in AA.VV. Maria Zambrano. In fedeltà alla parola vivente, a cura di C. Zamboni, ALINEA, Firenze 2002, pp. 57-66;
- Hannah Arendt. Amor mundi, in L. Alici, R. Piccolomini, A. Pieretti,Agostino nella filosofia del Novecento. Esistenza e libertà, vol. I, Città Nuova, Roma, 2001, pp. 125-146;
- Politica e morale dell'amicizia. Il carteggio Arendt-Heidegger, in "Fenomenologia e Società", n.3/2001, XXIV, pp. 3-22;
- Morale attraverso le lettere e l'amicizia. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy, in L. Boella-R. De Monticelli-R. Prezzo-A.M. Sala, Filosofia, ritratti, corrispondenze, a cura di F. De Vecchi, Tre Lune, Mantova 2000.
Link dove compaiono articoli, testi, interventi dell'autrice
Jeanne Hersch, Rischiarare l'oscuro - autoritratto a viva voce
http://www.yumpu.com/it/docume
Hannah Arendt a contrappelo, in "B@bel"
http://www.babelonline.net/PDF
Link
Profilo a cura del Centro-studi Luigi Pareyson
http://sdaff.it/vips/laura.boe
Profilo sul sito dell'Università degli Studi di Milano
http://dipartimento.filosofia.
Scheda a cura di Festivaletteratura
http://www.festivaletteratura.
Iniziative
- Settembre 2013, Lecce - Scuola Estiva della differenza: Quando la differenza fa la politica;
- Settembre 2007, Lecce - Scuola Estiva della differenza: Per amore, per forza, per/dono: donne, lavoro e politica;
- Febbraio-Maggio 2007, Roma - La vita segreta delle parole. Alba de Cèspedes, Etty Hillesum, Edith Stein, Simone Weil, Maria Zambrano;
- Maggio 2007 - Jeanne Hersch, Rischiarare l'oscuro - autoritratto a viva voce. Conferenza tenuta presso l'AARDT;
- Settembre 2005, Lecce - Scuola estiva della differenza: tra invidia e gratitudine. La cura e il conflitto.
9. MAESTRE. NICOLETTA STELLINO, FEDERICA VOCI, VALENTINA RIOLO: UN BREVE PROFILO DI GIOVANNA BORRELLO
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Nata a Napoli il 13 febbraio 1947, insegna presso il Dipartimento di Filosofia dell'Università Federico II di Napoli. È esponente della Comunità Filosofica Diotima di Verona. Scrive per "DWF", "Donne e politica", "Reti", "Sottosopra", "NdR", "Nadir", "il paese delle donne". Il suo impegno politico dagli anni settanta fino ad oggi l'ha condotta a diventare la prima coordinatrice donna della CGIL di tutta la Provincia di Napoli (anni 1980-83).
Bibliografia
- Esercizi di composizione per Angela Putino: Filosofia, differenza sessuale e politica (cura) con S. Tarantino, Liguori, Napoli 2010;
- La filosofia come cura. Jaspers filosofo e medico, Liguori, Napoli 2009;
- Il vuoto del desiderio come accesso al senso, Liguori, Napoli 2008;
- Il lavoro e la grazia, un percorso attraverso il pensiero di Simone Weil, Liguori, Napoli, 2001;
- La filosofia e la relazione amorosa, in AA.VV., La genealogia dell'umano, Guida, Napoli, 2000;
- Il soggetto epistemico femminile, in C. Fiorillo, Discorso sulla donna e l'architettura, Ulisse e Calipso, Napoli, 1990;
- L'ineguale umanità, con B. Moroncini, C. Papparo, Liguori, Napoli, 1990;
- Il pensiero parallelo. Analisi dello stereotipo femminile, con C. Fiorillo, Liguori, Napoli, 1986;
- La relazione tra donne, in AA.VV., Io - lo specchio - l'altra, Giannini, Napoli, 1988;
- Il corpo sessuato, in AA.VV., Essere donna nella scuola oggi, E.S.I, Roma, 1980.
Articoli e varie
- Relazioni di scambio, relazioni di potere, in DWF, gennaio-marzo 1995;
- La cultura del corpo sessuato, in Nadir, n. 12, 1986;
- Estraneità vuol dire, in Donne e politica, 1985;
- Le tappe della elaborazione del pensiero della differenza sessuale, in Il paese delle donne, n. 17, 1989;
- Donna, scuola, sindacato, in AA.VV., I modi e le tematiche del femminismo a Napoli, 1980.
Link
Presso il Dipartimento di Filosofia della Federico II, fa parte dell'Osservatorio sulla ricerca della differenza di sesso e di generazione, in rete con altre università italiane ed europee
http://www.osservatoriosulladifferenza.unina.it/giovanna_borrello.htm
Iniziative
Ha svolto numerosi workshop sul pensiero della differenza sessuale presso il Centro Culturale Virginia Woolf di Roma (anni 1986-88). Fa parte del Consiglio dell'Lupt, e ha fondato insieme a Teresa Boccia, ricercatrice presso il Dipartimento di Urbanistica, il Woman's study interdisciplinare (Dipartimento di Urbanistica e Dipartimento di Filosofia) Urbanima, che s'interessa di tematiche culturali e territoriali delle donne legate alla città.
Bibliografia
- Esercizi di composizione per Angela Putino: Filosofia, differenza sessuale e politica (cura) con S. Tarantino, Liguori, Napoli 2010;
- La filosofia come cura. Jaspers filosofo e medico, Liguori, Napoli 2009;
- Il vuoto del desiderio come accesso al senso, Liguori, Napoli 2008;
- Il lavoro e la grazia, un percorso attraverso il pensiero di Simone Weil, Liguori, Napoli, 2001;
- La filosofia e la relazione amorosa, in AA.VV., La genealogia dell'umano, Guida, Napoli, 2000;
- Il soggetto epistemico femminile, in C. Fiorillo, Discorso sulla donna e l'architettura, Ulisse e Calipso, Napoli, 1990;
- L'ineguale umanità, con B. Moroncini, C. Papparo, Liguori, Napoli, 1990;
- Il pensiero parallelo. Analisi dello stereotipo femminile, con C. Fiorillo, Liguori, Napoli, 1986;
- La relazione tra donne, in AA.VV., Io - lo specchio - l'altra, Giannini, Napoli, 1988;
- Il corpo sessuato, in AA.VV., Essere donna nella scuola oggi, E.S.I, Roma, 1980.
Articoli e varie
- Relazioni di scambio, relazioni di potere, in DWF, gennaio-marzo 1995;
- La cultura del corpo sessuato, in Nadir, n. 12, 1986;
- Estraneità vuol dire, in Donne e politica, 1985;
- Le tappe della elaborazione del pensiero della differenza sessuale, in Il paese delle donne, n. 17, 1989;
- Donna, scuola, sindacato, in AA.VV., I modi e le tematiche del femminismo a Napoli, 1980.
Link
Presso il Dipartimento di Filosofia della Federico II, fa parte dell'Osservatorio sulla ricerca della differenza di sesso e di generazione, in rete con altre università italiane ed europee
http://www.osservatoriosulladi
Iniziative
Ha svolto numerosi workshop sul pensiero della differenza sessuale presso il Centro Culturale Virginia Woolf di Roma (anni 1986-88). Fa parte del Consiglio dell'Lupt, e ha fondato insieme a Teresa Boccia, ricercatrice presso il Dipartimento di Urbanistica, il Woman's study interdisciplinare (Dipartimento di Urbanistica e Dipartimento di Filosofia) Urbanima, che s'interessa di tematiche culturali e territoriali delle donne legate alla città.
10. MAESTRE. NICOLETTA STELLINO, FEDERICA CASTELLI, VALENTINA RIOLO: UN BREVE PROFILO DI CATERINA BOTTI
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Caterina Botti insegna Etica delle donne all'Università di Roma La Sapienza, dove dal 2002 è anche docente del Master di II livello in Etica pratica e bioetica dell'Università di Roma. È autrice di diversi saggi e numerose collaborazioni, nonché fondatrice della rivista "Sophia". Le tematiche di suo interesse spaziano dalla più tradizionale riflessione filosofica sull'etica, sia teorica che applicata, fino all'approfondimento della riflessione filosofica femminista. Ha partecipato a vari progetti di ricerca europei su tematiche bioetiche ed in passato è stata consulente di bioetica presso diversi laboratori e istituti sanitari italiani. E' nel comitato scientifico delle riviste: Bioetica. Rivista interdisciplinare; Democrazia e diritto; Janus; e della collana "Etica e vita comune", LED edizioni.
Bibliografia
- Prospettive femministe. Morale, bioetica e vita quotidiana (II edizione rivista e aggiornata), Mimesis, Milano, 2014;
- Prospettive femministe. Morale, bioetica e vita quotidiana, Espress edizioni, Torino, 2012;
- Madri Cattive. Una riflessione su bioetica e gravidanza, Il Saggiatore, Milano 2007;
- Bioetica ed etica delle donne. Relazioni, affetti e potere, Zadig, Milano 2000.
Volumi curati
- C. Botti (a cura di), Le etiche della diversità culturale, Le Lettere, Firenze, 2013;
- C. Botti, F. Rufo (a cura di), Bioetica: discipline a confronto, Ediesse, Roma, 2002.
Articoli e varie
- Feminine Virtues or Feminist Virtues? The Debate on Care Ethics Revisited, Etica & Politica / Ethics & Politics, XVII, 2015, 2, pp. 107-151.
- Prospettive femministe nel dibattito bioetico contemporaneo, in Thomas Casadei, a cura di, Donne, diritto, diritti. Prospettive del giusfemminismo, Giappichelli, Torino, 2015, pp. 97-115.
- Prefazione, in C. Botti, a cura di, Le etiche della diversità culturale, Le Lettere, Firenze, 2013, pp. 9-18.
- Femminismo e differenza culturale, in C. Botti, a cura di, Le etiche della diversità culturale, Le Lettere, Firenze, 2013, pp. 103-132.
- Il tessuto della libertà, in Notizie di Politeia, 2013, XXVIII, 110, pp. 111-116.
- Corpi, pratiche mediche e istituzioni del parto, in Madri senza tempo? Dialogo tra generazioni, supplemento a cura della Fondazione Elvira Badaracco, Leggendaria, 93, 2012, pp. 15-16.
- Il pensiero femminista e la riflessione filosofica sulla morale, in "Rivista di filosofia", 1 (2011) CII, 47-76;
- Indipendenza, in Ritanna Armeni (a cura di), Parola di donna, Ponte alle Grazie, Firenze, 2011, 140-143;
- Due-in-una: responsabilità e libertà femminile nella procreazione, in "Bioetica", 1 (2010) XVIII, 17-29;
- La differenza sessuale e la morale. Una conversazione con Eugenio Lecaldano, in P. Donatelli, M. Mori, Eugenio Lecaldano. L'etica, la storia, l'impegno civile, a cura di, Le Lettere, Firenze 2010, 102-122;
- La procreazione medicalmente assistita, la bioetica, le donne, in N. Neri, C. Rogora (a cura di), Desideri di maternità, Roma 2010, 237-258;
- Api o architette? Riflessioni su bioetica e gravidanza, in Saveria Chemotti (a cura di) Madre de-genere. La maternità tra scelta, desiderio e destino, Il Poligrafo, Padova 2009, 393-408;
- Due in una. Una riflessione femminista su bioetica e gravidanza, "Medical Humanities", 10 (2009) 3, 23-28;
- Neonatologia e femminismo. Alcune note sul caso dei grandi prematuri e sui documenti che li riguardano, in "Bioetica", 1 (2009), 67-80;
- Sull'aborto, "Iride", 58 (2009) XXII, 539-559;
- Maschile/Femminile, in A. La Vergata, F. Trabattoni (a cura di), Filosofia e Cultura, vol. 3b Il Novecento, la Nuova Italia, Milano, 2007, pp. 724-730;
- Il linguaggio della relazione, in C. Viafora, S. Mocellin (a cura di), L'argomentazione del giudizio bioetico. Teorie a confronto, FrancoAngeli, Milano 2006;
- Il dono, l'individuo comunitario e la soggettività femminista, in "Filosofia e questioni pubbliche", 7 (1/2), 2002, pp. 245-254;
- Oltre la cura: l'etica femminista e la bioetica. Un commento a Kuhse, in "Bioetica", 10 (1), 2002, pp. 79-90;
- In dialogo (con F. Giardini), in "DWF", 44 (4), 1999, pp. 9-19;
- C'è qualcuno che coincide con il proprio corpo?, in "DWF", 4 (24), 1994.
Link dove compaiono articoli, testi, interventi dell'autrice
- Il circolo virtuoso tra dipendenza e autonomia, relazione per "Teoria e prassi. Descrizioni e norme nel pensiero di donne", Università degli studi Roma Tre.
- Sessualità in crisi: libertà di scelta, informazione e diritti - intervento di Caterina Botti
Link
Pagina dell'autrice sul sito dell'Università La Sapienza
Iniziative
- Ottobre 2008, Firenze - Le sfide della neonatologia alla bioetica e alla società;
- Giugno 2008 - Filosofe a confronto, Fabrizia Giuliani e Caterina Botti;
- Maggio 2008 - Sguardi sulle Differenze, laboratorio di studi femministi Annarita Simeone;
- Maggio 2008, Padova - Madri de-genere. La maternità tra scelta, desiderio, destino;
- Novembre 2006, Roma - Storia del corpo e questioni di bioetica, incontro con Barbara Duden
- Agosto-settembre 2006, Roma - XII IAph Symposium;
- A.A 2004-2005 - Master di I Livello Studi di genere, pratiche didattiche e pari opportunità, Università di Siena;
- Dicembre 1999, Roma - Università degli studi Roma Tre, Teoria e prassi. Descrizioni e norme nel pensiero di donne.
Bibliografia
- Prospettive femministe. Morale, bioetica e vita quotidiana (II edizione rivista e aggiornata), Mimesis, Milano, 2014;
- Prospettive femministe. Morale, bioetica e vita quotidiana, Espress edizioni, Torino, 2012;
- Madri Cattive. Una riflessione su bioetica e gravidanza, Il Saggiatore, Milano 2007;
- Bioetica ed etica delle donne. Relazioni, affetti e potere, Zadig, Milano 2000.
Volumi curati
- C. Botti (a cura di), Le etiche della diversità culturale, Le Lettere, Firenze, 2013;
- C. Botti, F. Rufo (a cura di), Bioetica: discipline a confronto, Ediesse, Roma, 2002.
Articoli e varie
- Feminine Virtues or Feminist Virtues? The Debate on Care Ethics Revisited, Etica & Politica / Ethics & Politics, XVII, 2015, 2, pp. 107-151.
- Prospettive femministe nel dibattito bioetico contemporaneo, in Thomas Casadei, a cura di, Donne, diritto, diritti. Prospettive del giusfemminismo, Giappichelli, Torino, 2015, pp. 97-115.
- Prefazione, in C. Botti, a cura di, Le etiche della diversità culturale, Le Lettere, Firenze, 2013, pp. 9-18.
- Femminismo e differenza culturale, in C. Botti, a cura di, Le etiche della diversità culturale, Le Lettere, Firenze, 2013, pp. 103-132.
- Il tessuto della libertà, in Notizie di Politeia, 2013, XXVIII, 110, pp. 111-116.
- Corpi, pratiche mediche e istituzioni del parto, in Madri senza tempo? Dialogo tra generazioni, supplemento a cura della Fondazione Elvira Badaracco, Leggendaria, 93, 2012, pp. 15-16.
- Il pensiero femminista e la riflessione filosofica sulla morale, in "Rivista di filosofia", 1 (2011) CII, 47-76;
- Indipendenza, in Ritanna Armeni (a cura di), Parola di donna, Ponte alle Grazie, Firenze, 2011, 140-143;
- Due-in-una: responsabilità e libertà femminile nella procreazione, in "Bioetica", 1 (2010) XVIII, 17-29;
- La differenza sessuale e la morale. Una conversazione con Eugenio Lecaldano, in P. Donatelli, M. Mori, Eugenio Lecaldano. L'etica, la storia, l'impegno civile, a cura di, Le Lettere, Firenze 2010, 102-122;
- La procreazione medicalmente assistita, la bioetica, le donne, in N. Neri, C. Rogora (a cura di), Desideri di maternità, Roma 2010, 237-258;
- Api o architette? Riflessioni su bioetica e gravidanza, in Saveria Chemotti (a cura di) Madre de-genere. La maternità tra scelta, desiderio e destino, Il Poligrafo, Padova 2009, 393-408;
- Due in una. Una riflessione femminista su bioetica e gravidanza, "Medical Humanities", 10 (2009) 3, 23-28;
- Neonatologia e femminismo. Alcune note sul caso dei grandi prematuri e sui documenti che li riguardano, in "Bioetica", 1 (2009), 67-80;
- Sull'aborto, "Iride", 58 (2009) XXII, 539-559;
- Maschile/Femminile, in A. La Vergata, F. Trabattoni (a cura di), Filosofia e Cultura, vol. 3b Il Novecento, la Nuova Italia, Milano, 2007, pp. 724-730;
- Il linguaggio della relazione, in C. Viafora, S. Mocellin (a cura di), L'argomentazione del giudizio bioetico. Teorie a confronto, FrancoAngeli, Milano 2006;
- Il dono, l'individuo comunitario e la soggettività femminista, in "Filosofia e questioni pubbliche", 7 (1/2), 2002, pp. 245-254;
- Oltre la cura: l'etica femminista e la bioetica. Un commento a Kuhse, in "Bioetica", 10 (1), 2002, pp. 79-90;
- In dialogo (con F. Giardini), in "DWF", 44 (4), 1999, pp. 9-19;
- C'è qualcuno che coincide con il proprio corpo?, in "DWF", 4 (24), 1994.
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- Il circolo virtuoso tra dipendenza e autonomia, relazione per "Teoria e prassi. Descrizioni e norme nel pensiero di donne", Università degli studi Roma Tre.
- Sessualità in crisi: libertà di scelta, informazione e diritti - intervento di Caterina Botti
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Iniziative
- Ottobre 2008, Firenze - Le sfide della neonatologia alla bioetica e alla società;
- Giugno 2008 - Filosofe a confronto, Fabrizia Giuliani e Caterina Botti;
- Maggio 2008 - Sguardi sulle Differenze, laboratorio di studi femministi Annarita Simeone;
- Maggio 2008, Padova - Madri de-genere. La maternità tra scelta, desiderio, destino;
- Novembre 2006, Roma - Storia del corpo e questioni di bioetica, incontro con Barbara Duden
- Agosto-settembre 2006, Roma - XII IAph Symposium;
- A.A 2004-2005 - Master di I Livello Studi di genere, pratiche didattiche e pari opportunità, Università di Siena;
- Dicembre 1999, Roma - Università degli studi Roma Tre, Teoria e prassi. Descrizioni e norme nel pensiero di donne.
11. MAESTRE. UN BREVE PROFILO DI FRANCESCA BREZZI
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Francesca Brezzi è professoressa di Filosofia morale presso l'Università di Roma Tre. Dal maggio 2000 è Delegata del Rettore per le Pari opportunità-Studi di genere. La sua ricerca si è inizialmente concentrata sulle tematiche filosofico morali, con particolare attenzione alla filosofia francese contemporanea, nelle sue varie correnti (esistenzialismo, fenomenologia esistenziale, filosofia riflessiva, ermeneutica). Un altro filone importante della sua attività di studiosa, sviluppatosi negli anni più recenti, è relativo al pensiero della differenza, o filosofia di genere.
Bibliografia
- Nel labirinto del pensiero. Borges e la filosofia, ETS, 2014
- Piccolo manuale di etica contemporanea, Donzelli editore, Roma 2012
- Oltre la società degli individui. Teoria e pratiche del dono, (a cura di F. Brezzi e M.T.Russo) Bollati Boringhieri , Torino 2011
- Una voce differente: Diotima presente al Simposio, introduzione a A.Heller, Il Simposio di San Silvestro, Mimesis, Milano 2010
- Quando il futurismo è donna. Barbara dei colori, Mimesis, Milano 2009;
- Antigone e la Philia. Le passioni tra etica e politica, Franco Angeli, Milano 2004;
- Amore ed Empatia, Brezzi F. (a cura di), Franco Angeli, Milano 2003;
- Spostando mattoni a mani nude, Brezzi F. e Providenti G. (a cura di), Franco Angeli, Milano 2003;
- Maria Maddalena de' Pazzi. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 2000;
- Gli altri siamo noi. Esplorazione di nuovi territori, in A. Ales Bello e F. Brezzi (a cura), Il Filo(sofare) di Arianna, Mimesis, Padova 2000, pp. 179-210;
- La passione di Pensare. Angela da Foligno, Maddalena de' Pazzi, Jeanne Guyon, Carocci Editore Roma 1998.
Elenco dei link dove compaiono articoli, testi, interventi dell'autrice
Sesso, potere, denaro - intervento del 10 ottobre 2009 alla Casa internazionale delle donne di Roma
http://vimeo.com/7206306
Bibliografia
- Nel labirinto del pensiero. Borges e la filosofia, ETS, 2014
- Piccolo manuale di etica contemporanea, Donzelli editore, Roma 2012
- Oltre la società degli individui. Teoria e pratiche del dono, (a cura di F. Brezzi e M.T.Russo) Bollati Boringhieri , Torino 2011
- Una voce differente: Diotima presente al Simposio, introduzione a A.Heller, Il Simposio di San Silvestro, Mimesis, Milano 2010
- Quando il futurismo è donna. Barbara dei colori, Mimesis, Milano 2009;
- Antigone e la Philia. Le passioni tra etica e politica, Franco Angeli, Milano 2004;
- Amore ed Empatia, Brezzi F. (a cura di), Franco Angeli, Milano 2003;
- Spostando mattoni a mani nude, Brezzi F. e Providenti G. (a cura di), Franco Angeli, Milano 2003;
- Maria Maddalena de' Pazzi. Invito alla lettura, Edizioni San Paolo, Milano 2000;
- Gli altri siamo noi. Esplorazione di nuovi territori, in A. Ales Bello e F. Brezzi (a cura), Il Filo(sofare) di Arianna, Mimesis, Padova 2000, pp. 179-210;
- La passione di Pensare. Angela da Foligno, Maddalena de' Pazzi, Jeanne Guyon, Carocci Editore Roma 1998.
Elenco dei link dove compaiono articoli, testi, interventi dell'autrice
Sesso, potere, denaro - intervento del 10 ottobre 2009 alla Casa internazionale delle donne di Roma
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12. MAESTRE. NICOLETTA STELLINO E FEDERICA VOCI: UN BREVE PROFILO DI SILVIA CAMPESE
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Dopo aver insegnato Storia della filosofia antica presso l'Università di Ferrara e Antropologia storica del mondo antico presso il corso di diploma di operatore dei beni culturali dell'ateneo pavese, a partire dall'anno accademico 1999-2000 insegna Storia del pensiero politico antico nel corso di laurea in Filosofia a Pavia. Ambito privilegiato dei suoi studi è la riflessione sulla polis greca, dove una particolare attenzione è rivolta allo studio della figura femminile.
Ha partecipato a vari convegni, presentando relazioni: Torino 1986, Madrid 1991, Lecce 1992, Pavia 1987, 1999 e 2007. Negli ultimi anni ha collaborato con alcuni saggi all'iniziativa di traduzione e commento alla Repubblica di Platone coordinata da Mario Vegetti, edita in diversi volumi.
Bibliografia
- Filosofe Regine nella Repubblica di Platone, in AA. VV., Luraghi S. (a cura di), Il mondo alla rovescia. Il potere delle donne visto dagli uomini, Franco Angeli, Milano 2009;
- La cittadina impossibile. La donna nell'Atene dei filosofi, Sellerio, Palermo 1997;
- Madre-materia. Donna, casa, città nell'antropologia di Aristotele, in AA.VV., Madre-materia. Sociologia e biologia della donna greca, Boringhieri, Torino 1983;
- Polis e economia in Aristotele, in AA.. VV., Aristotele e la crisi della politica, Liguori, Napoli 1977.
Articoli e varie
- Pubblico e privato nella Politica di Aristotele, in "Sandalion", 1985-86;
- Forme del desiderio nel pensiero di Platone, in "Lexis", 1990.
Link
Pagina dell'autrice sul sito dell'Università di Pavia
Iniziative
Direttrice del Centro di Ricerca Studi di genere dell'Università di Pavia, ha organizzato con Silvia Luraghi nel 2007 il convegno "Il potere delle donne visto dagli uomini" i cui atti sono stati pubblicati.
Ha partecipato a vari convegni, presentando relazioni: Torino 1986, Madrid 1991, Lecce 1992, Pavia 1987, 1999 e 2007. Negli ultimi anni ha collaborato con alcuni saggi all'iniziativa di traduzione e commento alla Repubblica di Platone coordinata da Mario Vegetti, edita in diversi volumi.
Bibliografia
- Filosofe Regine nella Repubblica di Platone, in AA. VV., Luraghi S. (a cura di), Il mondo alla rovescia. Il potere delle donne visto dagli uomini, Franco Angeli, Milano 2009;
- La cittadina impossibile. La donna nell'Atene dei filosofi, Sellerio, Palermo 1997;
- Madre-materia. Donna, casa, città nell'antropologia di Aristotele, in AA.VV., Madre-materia. Sociologia e biologia della donna greca, Boringhieri, Torino 1983;
- Polis e economia in Aristotele, in AA.. VV., Aristotele e la crisi della politica, Liguori, Napoli 1977.
Articoli e varie
- Pubblico e privato nella Politica di Aristotele, in "Sandalion", 1985-86;
- Forme del desiderio nel pensiero di Platone, in "Lexis", 1990.
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Iniziative
Direttrice del Centro di Ricerca Studi di genere dell'Università di Pavia, ha organizzato con Silvia Luraghi nel 2007 il convegno "Il potere delle donne visto dagli uomini" i cui atti sono stati pubblicati.
13. MAESTRE. NICOLETTA STELLINO, FEDERICA CASTELLI, VALENTINA RIOLO: UN BREVE PROFILO DI PATRIZIA CAPOROSSI
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Patrizia Caporossi è docente di Filosofia e Storia al Liceo classico Rinaldini di Ancona ed è stata docente alla Ssis dell'Università di Macerata. Intellettuale femminista, saggista, il suo ambito specifico di ricerca, sin dagli anni Sessanta, è venuto a concentrarsi attorno ai temi della filosofia e storia delle donne.
In passato già dirigente dell'Unione Donne Italiane di Modena (1976-1978) e socia sin dalla fondazione della Società delle Storiche Italiane (dal 1989), è stata inoltre presidente provinciale dell'Istituto di Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche di Ancona (1985-1986) e commissaria della prima Commissione delle Pari Opportunità della Regione Marche. Ha promosso numerosi dei Seminari Magistrali del Centro studi di genere Joyce Lussu di Ancona. Attualmente, oltre all'attività di ricerca e di insegnamento, Patrizia Caporossi si occupa di corsi di formazione sulla comunicazione e sulla pratica della relazione, relativi alle esperienze e alle metodiche maturate nell'ambito del movimento delle donne, legati anche ad ambienti politici, sindacali e istituzionali, professionali, oltre che scolastici.
Bibliografia
- L'invidia di Aristotele ovvero della virtù (femminile), Affinità Elettive Edizioni, Ancona 2016;
- L'impegno politico tra le donne, Affinità Elettive Edizioni, Ancona 2014;
- Mia piccola libertà, Guasco, Ancona 2014;
- La figura del docente, Ancona 2013;
- Poesia e Filosofia, Bologna, 2013;
- Avere 150 anni, Napoli 2012;
- Joyce Lussu e le nuove generazioni, Bologna, 2012;
- Teti in mare. Un tuffo rinascimentale, Robin Edizioni, Roma 2011;
- Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la libertà femminile, Quodlibet, Macerata 2009;
- Corpi e figure femminili tra visibile e invisibile: le ragioni di una storia, Continente Donna, Falconara 2005;
- Il giardino filosofico. Verso il luogo della presenza/assenza dell'identità di genere, Unitre, Falconara 2005;
- Joyce Lussu e la storia, Cuec, Cagliari 2003;
- Joyce Lussu: le donne e la passione politica, Qcr, Firenze 2002;
- Donne e scienza: il pensiero occidentale e l'episteme, Cnm, Ancona 2000;
- Seminare per fare politica al femminile, Coop Com, Ancona, 2000;
- Tina Modotti, intellettuale organica, Città Futura, Ancona 1998;
- Identità di genere nel processo di formazione, Provveditorato agli studi, Ancona 1996;
- Il tramite. Un percorso di libertà femminile, LibroLibero, Milano 1992;
- Biografia e autobiografia nella storia delle donne, Istituto Gramsci delle Marche, Ancona 1992;
- La soggettività condivisa in percorso e l'autobiografia, Clueb, Bologna 1992;
- Le donne nell'anconetano e le loro organizzazioni nel secondo dopoguerra (1943-1959), Il Lavoro Editoriale, Ancona 1985;
- Le regole ovvero la legislazione per le donne vista dalle donne, Edizioni delle Autonomie, Ancona 1984.
Articoli e varie
- Joyce Lusse e le nuove generazioni, in "CarteSensibili", Sasso Marconi 2012;
- Donne e Risorgimento: una questione storiografica, Ancona 2011;
- La matrice del Sé, Bologna 2011;
- Simone Weil, l'indomabile, Napoli 2011;
- Vedere con gli occhi del cuore, Parma 2011;
- Il dono della libertà femminile, in AA.VV. (a cura di Giovanna Providenti), La nonviolenza delle donne, "Quaderni Satyagraha", Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006.
Link dove compaiono articoli, testi, interventi dell'autrice
Il corpo di Diotima. La passione filosofica femminile e la libertà femminile
http://www.youtube.com/watch?v=l9Ic92sod1A
Donne e scienza
http://www.caffe360.it/matfor/donneescienza.pdf
Genere e prospettive di metodo in "CarteSensibili"
http://cartesensibili.wordpress.com/2012/05/07/genere-e-prospettive-di-metodo-di-patrizia-caporossi/
La soggettività di genere come contributo alla biografia del Sé
http://www.caffe360.it/matfor/soggettivita.pdf
Sui Seminari Magistrali di genere Joyce Lussu di Ancona
http://www.mlmagazine.it/seminari-magistrali-di-genere-%E2%80%9Cjoyce-lussu%E2%80%9D-ancona-patrizia-caporossi-ci-racconta-l%E2%80%99anima-di-questa-eccellenza-al-femminile/
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Profilo in rete
Blog personale dell'autrice
Scheda a cura dell'Enciclopedia delle Donne
Scheda a cura della Società Italiana delle Storiche
Scheda a cura del Dizionario Treccani
Iniziative
- Novembre - dicembre 2008, Ancona - Metodo Effe.
- Aprile 2008, Sasso Marconi - Joyce Lussu e l'impegno politico delle donne.
- Novembre 2006, Ancona - Epistemologia Femminista, in Ancona città della filosofia.
- 2006 - 2007, Senigallia - Donne di pace. Pratiche e politiche di relazione.
- Giugno 2005, Ancona - Donne tra forza e maledizione.
- Aprile 2005, Falconara Marittima - Streghe: storia e folklore.
- Marzo 2005, Macerata - "... ma la divisa di un altro colore". Dialoghi su nonviolenza e differenza.
- Aprile 2003, Falconara - Joyce Lussu, la partigiana.
In passato già dirigente dell'Unione Donne Italiane di Modena (1976-1978) e socia sin dalla fondazione della Società delle Storiche Italiane (dal 1989), è stata inoltre presidente provinciale dell'Istituto di Storia del Movimento di Liberazione nelle Marche di Ancona (1985-1986) e commissaria della prima Commissione delle Pari Opportunità della Regione Marche. Ha promosso numerosi dei Seminari Magistrali del Centro studi di genere Joyce Lussu di Ancona. Attualmente, oltre all'attività di ricerca e di insegnamento, Patrizia Caporossi si occupa di corsi di formazione sulla comunicazione e sulla pratica della relazione, relativi alle esperienze e alle metodiche maturate nell'ambito del movimento delle donne, legati anche ad ambienti politici, sindacali e istituzionali, professionali, oltre che scolastici.
Bibliografia
- L'invidia di Aristotele ovvero della virtù (femminile), Affinità Elettive Edizioni, Ancona 2016;
- L'impegno politico tra le donne, Affinità Elettive Edizioni, Ancona 2014;
- Mia piccola libertà, Guasco, Ancona 2014;
- La figura del docente, Ancona 2013;
- Poesia e Filosofia, Bologna, 2013;
- Avere 150 anni, Napoli 2012;
- Joyce Lussu e le nuove generazioni, Bologna, 2012;
- Teti in mare. Un tuffo rinascimentale, Robin Edizioni, Roma 2011;
- Il corpo di Diotima. La passione filosofica e la libertà femminile, Quodlibet, Macerata 2009;
- Corpi e figure femminili tra visibile e invisibile: le ragioni di una storia, Continente Donna, Falconara 2005;
- Il giardino filosofico. Verso il luogo della presenza/assenza dell'identità di genere, Unitre, Falconara 2005;
- Joyce Lussu e la storia, Cuec, Cagliari 2003;
- Joyce Lussu: le donne e la passione politica, Qcr, Firenze 2002;
- Donne e scienza: il pensiero occidentale e l'episteme, Cnm, Ancona 2000;
- Seminare per fare politica al femminile, Coop Com, Ancona, 2000;
- Tina Modotti, intellettuale organica, Città Futura, Ancona 1998;
- Identità di genere nel processo di formazione, Provveditorato agli studi, Ancona 1996;
- Il tramite. Un percorso di libertà femminile, LibroLibero, Milano 1992;
- Biografia e autobiografia nella storia delle donne, Istituto Gramsci delle Marche, Ancona 1992;
- La soggettività condivisa in percorso e l'autobiografia, Clueb, Bologna 1992;
- Le donne nell'anconetano e le loro organizzazioni nel secondo dopoguerra (1943-1959), Il Lavoro Editoriale, Ancona 1985;
- Le regole ovvero la legislazione per le donne vista dalle donne, Edizioni delle Autonomie, Ancona 1984.
Articoli e varie
- Joyce Lusse e le nuove generazioni, in "CarteSensibili", Sasso Marconi 2012;
- Donne e Risorgimento: una questione storiografica, Ancona 2011;
- La matrice del Sé, Bologna 2011;
- Simone Weil, l'indomabile, Napoli 2011;
- Vedere con gli occhi del cuore, Parma 2011;
- Il dono della libertà femminile, in AA.VV. (a cura di Giovanna Providenti), La nonviolenza delle donne, "Quaderni Satyagraha", Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006.
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- Novembre 2006, Ancona - Epistemologia Femminista, in Ancona città della filosofia.
- 2006 - 2007, Senigallia - Donne di pace. Pratiche e politiche di relazione.
- Giugno 2005, Ancona - Donne tra forza e maledizione.
- Aprile 2005, Falconara Marittima - Streghe: storia e folklore.
- Marzo 2005, Macerata - "... ma la divisa di un altro colore". Dialoghi su nonviolenza e differenza.
- Aprile 2003, Falconara - Joyce Lussu, la partigiana.
14. LIBRI. FRANCESCO TAMPOIA PRESENTA "SOCRATE" DI HANNAH ARENDT
[Dal sito www.recensionifilosofiche.info riprendiamo il seguente articolo]
[Dal sito www.
Arendt, Hannah Arendt, Socrate. A cura di Ilaria Possenti, con saggi critici di Adriana Cavarero e Simona Forti, Milano, Raffaello Cortina, 2015, pp. 123, euro 11.
*
Nell'Introduzione all'agile volumetto, Ilaria Possenti fa riferimento a una lettera, indirizzata da Hannah Arendt a Karl Jaspers il primo luglio 1956, in cui Arendt datava l'inizio del conflitto tra filosofia e politica nella tradizione occidentale con il processo a Socrate. Dalla condanna di Socrate il giudizio di Platone sorretto da due fondamentali convinzioni: "che la politica, cosi' come Atene l'aveva intesa, fosse una pericolosa fonte di ingiustizia; che i criteri per porre rimedio all'ingiustizia dovessero essere trovati altrove, al di fuori e al disopra della polis. Per queste ragioni Platone avrebbe cercato di "applicare alla politica" la sua teoria filosofica, la dottrina delle idee, conferendo un valore normativo all'idea o essenza eterna del vero, del bene, del giusto" (p. 9).
Riprendendo le riflessioni filosofiche della Arendt degli stessi anni cinquanta sul fenomeno politico e sulla degenerazione del potere (politico), Possenti aggiunge che nella nostra epoca "aperta allo smantellamento della metafisica la posizione socratica sembra allora riemergere, nella narrazione, come un'alternativa rimossa ma in qualche modo sopravvissuta a una tradizione filosofica ormai esaurita" (p. 15).
Al processo, in propria difesa Socrate - scrive Arendt - ha giurato di aver "sempre agito nell'interesse della citta'" (p. 26); ma agli occhi di Platone e di altri ateniesi non e' stato capace di persuadere i giudici; la sua capacita' persuasiva, la sua peithein, non ha avuto successo. La tesi harendtiana di fondo va ben oltre: Socrate con il suo operato ha cercato di oltrepassare il confine tra politica e filosofia, tra polis e sophos.
In Atene la vita pubblica vissuta secondo doxa consisteva nel mostrarsi ad altri; era intesa come una vita piu' bella e affascinante di quella privata; nessuna doxa era praticata nella vita privata. Eppure dentro la doxa e' la verita': "Anche se non del tutto veritiera, per Socrate la doxa con il suo opinare porta sempre a qualcosa, istituisce un dialogo, un contesto intersoggettivo, un clima di amicizia" (p. 38). E nell'amicizia, nella philia, si realizza la vera uguaglianza tra i cittadini, partner uguali in un mondo comune.
Platone, invece, non si fida della doxa; e' per l'adozione di altri criteri, e' il primo "a usare le idee per scopi politici, cioe' per introdurre criteri assoluti nella sfera degli affari umani, dove, senza criteri trascendenti di questo tipo, tutto resta relativo" (p. 27). Crede, ad ogni modo, che il filosofo, pur essendo per sua natura orientato verso cose eterne, possa esercitarsi in ed esercitare la politica.
La parte piu' originale del testo della Arendt, tuttavia, e' la scoperta del "due in uno", che s'inizia con l'interpretazione del conosci te stesso: "Soltanto se conosco quel che appare a me e solo a me, e che resta quindi legato alla mia esistenza concreta, posso comprendere la verita'" (p.40). Una verita' (assoluta), uguale a tutti gli uomini, non puo' esserci; quello che conta per gli uomini "e' rendere veritiera la doxa, vedere la verita' in ogni doxa e discorrere in modo che la verita' di uno, della sua opinione si riveli a lui stesso e agli altri" (ivi). La garanzia, il primo passo dell'uomo risiede nell'essere d'accordo con se stesso, pensare e parlare con se stesso, come se fosse due. Con Socrate, aggiunge Arendt, e' rivalutato lo stare un po' da soli con se stessi: "Un essere umano non puo' mantenere intatta la propria coscienza se non puo' mettere in atto il dialogo con se stesso, cioe' se perde la possibilita' della solitudine, che e' necessaria per ogni forma di pensiero" (p. 47). Del resto, non era stato Socrate ad ammettere che non possedeva alcuna verita'? Alcuna conoscenza certa? Il richiamo di Socrate al soggetto, vuole essere il richiamo all'indipendenza della filosofia dalla politica. Conferme in questo senso leggiamo nel mito della caverna.
Il thaumazein, la meraviglia, e' un atteggiamento umano e filosofico, che fa pensare a cio' che e' oltre l'immediato, che conferma il sapere di non sapere socratico; ma pone anche l'uomo-filosofo in conflitto con i componenti della sfera politica. Probabilmente perche' il filosofo "e' sempre tentato di esprimersi in termini di non senso, ovvero, per riprendere ancora una volta l'espressione di Hegel, e' tentato di rovesciare il senso comune a testa in giu'" (p. 59). Nel Teeteto leggiamo la celebre motivazione al filosofare: "proprio del filosofo e' d'esser pieno di meraviglia, ne' altro cominciamento ha il filosofare che questo", meraviglia e stupore del molteplice, meraviglia di fronte alla pluralita' e ai significati dell'essere. Un senso del curiosare, un impulso a guardarsi intorno e guardare oltre, amore del sapere, desiderio divino-demonico, sentire istintuale che ferma, fissa e sospende insieme le rappresentazioni, le immagini della materialita' fisica, di cio' che e' davanti, voglia e nostalgia dell'Uno. Di fatto, cio' che distingue il filosofo dai concittadini "non e' il possesso di una verita' speciale, inaccessibile alla moltitudine, ma il fatto che e' sempre pronto a esporsi al pathos della meraviglia, e a evitare cosi' il dogmatismo dei puri e semplici possessori di opinioni". Nell'intento di competere con il dogmatismo del doxazein Platone propone "di prolungare oltre ogni limite l'esperienza non discorsiva della meraviglia, che sta all'inizio e alla fine della filosofia; cerca, insomma, di trasformare in un modo di vita (il bios theoretikos) quello che puo' essere solo un attimo fuggente o, per riprendere una metafora platonica, la fuggevole scintilla che scocca tra due pietre" (p. 60).
Verso la conclusione del suo saggio Hannah Arendt scrive: "Dopo che Platone ebbe in un certo senso deformato la filosofia a scopi politici, la filosofia continuo' comunque a fornire all'uomo occidentale criteri e regole, pietre di paragone e misure con cui poter almeno cercare di capire quel che avveniva nella sfera e negli affari umani" (p. 61).
Alla fine la raccomandazione: "I filosofi, se vorranno arrivare a una nuova filosofia politica, sfidando il loro necessario straniamento dalla vita quotidiana, dovranno pero' assumere come oggetto del thaumazein la pluralita' degli uomini, dalla quale sorge, nella sua grandezza e nella sua miseria, l'intera sfera degli affari umani" (p. 62). E' come se la Arendt avesse compiuto un duplice percorso: da Socrate a Platone e ritorno da Platone a Socrate.
I due saggi critici di Adriana Cavarero e Simona Forti, in aggiunta al testo di Arendt, sono un apprezzabile ausilio di riflessione e commento in margine al testo arendtiano. Cavarero ferma l'attenzione soprattutto sulla socratica "invenzione della coscienza, intesa da Arendt come tribunale interno dell'io che, facendosi due-in-uno, si interroga e da' conto a se stesso di se'" (p. 75). Non si rivolge all'esterno, ne' al trascendente. Si tratta di una svolta che prova in un certo modo la confluenza della Arendt nel folto gruppo degli smantellatori della metafisica platonica. Ovviamente la critica di Arendt a Platone pone in risalto la figura di un Socrate ancora piu' umano, un Socrate che vive e opera nella polis fra i suoi concittadini, e' sempre nella piazza, non si chiude in una sorta di Accademia. In contrasto con Platone, non crede alla presunta verita', alla tirannia del vero, non crede all'Uno di Parmenide. Canavero, tuttavia, prende in un certo modo le difese di Platone e stempera la posizione di Hannah Arendt osservando che "accanto al noein come puro theorein troviamo notoriamente nell'opera platonica una definizione del pensare come dialogare fra se' e se' che, pur conservando il carattere insonoro della meraviglia, non e' assimilabile allo statuto straniante e immobile del thaumazein" (p. 1).
Il saggio di Simona Forti Letture socratiche - Arendt, Foucault, Patocka ha un taglio diverso, cerca di spaziare nella varia e complessa "tribu' del socratismo novecentesco della "filosofia come forma di vita". La Forti vede il Socrate arendtiano come l'unico vero esempio di pensatore non professionale. La coscienza di se' che ispira Socrate, la continua tensione del potere critico e negativo del pensiero, "non fa altro che destabilizzare i soggetti nei confronti delle norme stabilite, dei dogmi, delle regole; li svia dai comportamenti ritenuti ovvi, come se ogni volta dovessero ricominciate da capo, attraverso il percorso dialogico di domande e risposte, a discriminare tra che cosa e' giusto e che cosa e' sbagliato, a distinguere cio' che e' bene e cio' che e' male" (p. 105). Il due in uno, l'uno in due e', insomma, il continuo affermarsi nel continuo negarsi.
Spostando la sua analisi sul piano etico Forti osserva che la figura greca della parresia "potrebbe servire quale esempio di spazio etico" in cui la sfera dell'interiorita' si apre all'azione collettiva. Secondo Forti, Arendt pare non sia riuscita a mettere a fuoco in modo convincente il nesso "in-fra". Nel trattare la relazione tra vita e verita', Michel Foucault ha cercato in modo piu' radicale "la via di una possibile rivoluzione etica: la rivoluzione singolare di un bios che riesca a farsi ethos e di un ethos che possa farsi praxis, prassi di un esercizio continuo di liberta'" (p. 115). Jan Patocka, infine, scrivendo il volume Platone e l'Europa ha scoperto la radice della cultura europea nell'idea di cura di se', cura dell'anima. Qui per anima si intende la psyche', energia, attivita', in una parola spirito di ogni essere (umano) capace di resistere a un altro potere. Siamo tornati cosi' a Socrate, almeno a un certo Socrate.
In un contesto diverso da quello della Arendt, ma nello spirito del suo insegnamento, forse oggi piu' che la paideia di Platone puo' servirci un Socrate che ci faccia imparare a vivere, "apprendre a' vivre enfin".
*
Nell'Introduzione all'agile volumetto, Ilaria Possenti fa riferimento a una lettera, indirizzata da Hannah Arendt a Karl Jaspers il primo luglio 1956, in cui Arendt datava l'inizio del conflitto tra filosofia e politica nella tradizione occidentale con il processo a Socrate. Dalla condanna di Socrate il giudizio di Platone sorretto da due fondamentali convinzioni: "che la politica, cosi' come Atene l'aveva intesa, fosse una pericolosa fonte di ingiustizia; che i criteri per porre rimedio all'ingiustizia dovessero essere trovati altrove, al di fuori e al disopra della polis. Per queste ragioni Platone avrebbe cercato di "applicare alla politica" la sua teoria filosofica, la dottrina delle idee, conferendo un valore normativo all'idea o essenza eterna del vero, del bene, del giusto" (p. 9).
Riprendendo le riflessioni filosofiche della Arendt degli stessi anni cinquanta sul fenomeno politico e sulla degenerazione del potere (politico), Possenti aggiunge che nella nostra epoca "aperta allo smantellamento della metafisica la posizione socratica sembra allora riemergere, nella narrazione, come un'alternativa rimossa ma in qualche modo sopravvissuta a una tradizione filosofica ormai esaurita" (p. 15).
Al processo, in propria difesa Socrate - scrive Arendt - ha giurato di aver "sempre agito nell'interesse della citta'" (p. 26); ma agli occhi di Platone e di altri ateniesi non e' stato capace di persuadere i giudici; la sua capacita' persuasiva, la sua peithein, non ha avuto successo. La tesi harendtiana di fondo va ben oltre: Socrate con il suo operato ha cercato di oltrepassare il confine tra politica e filosofia, tra polis e sophos.
In Atene la vita pubblica vissuta secondo doxa consisteva nel mostrarsi ad altri; era intesa come una vita piu' bella e affascinante di quella privata; nessuna doxa era praticata nella vita privata. Eppure dentro la doxa e' la verita': "Anche se non del tutto veritiera, per Socrate la doxa con il suo opinare porta sempre a qualcosa, istituisce un dialogo, un contesto intersoggettivo, un clima di amicizia" (p. 38). E nell'amicizia, nella philia, si realizza la vera uguaglianza tra i cittadini, partner uguali in un mondo comune.
Platone, invece, non si fida della doxa; e' per l'adozione di altri criteri, e' il primo "a usare le idee per scopi politici, cioe' per introdurre criteri assoluti nella sfera degli affari umani, dove, senza criteri trascendenti di questo tipo, tutto resta relativo" (p. 27). Crede, ad ogni modo, che il filosofo, pur essendo per sua natura orientato verso cose eterne, possa esercitarsi in ed esercitare la politica.
La parte piu' originale del testo della Arendt, tuttavia, e' la scoperta del "due in uno", che s'inizia con l'interpretazione del conosci te stesso: "Soltanto se conosco quel che appare a me e solo a me, e che resta quindi legato alla mia esistenza concreta, posso comprendere la verita'" (p.40). Una verita' (assoluta), uguale a tutti gli uomini, non puo' esserci; quello che conta per gli uomini "e' rendere veritiera la doxa, vedere la verita' in ogni doxa e discorrere in modo che la verita' di uno, della sua opinione si riveli a lui stesso e agli altri" (ivi). La garanzia, il primo passo dell'uomo risiede nell'essere d'accordo con se stesso, pensare e parlare con se stesso, come se fosse due. Con Socrate, aggiunge Arendt, e' rivalutato lo stare un po' da soli con se stessi: "Un essere umano non puo' mantenere intatta la propria coscienza se non puo' mettere in atto il dialogo con se stesso, cioe' se perde la possibilita' della solitudine, che e' necessaria per ogni forma di pensiero" (p. 47). Del resto, non era stato Socrate ad ammettere che non possedeva alcuna verita'? Alcuna conoscenza certa? Il richiamo di Socrate al soggetto, vuole essere il richiamo all'indipendenza della filosofia dalla politica. Conferme in questo senso leggiamo nel mito della caverna.
Il thaumazein, la meraviglia, e' un atteggiamento umano e filosofico, che fa pensare a cio' che e' oltre l'immediato, che conferma il sapere di non sapere socratico; ma pone anche l'uomo-filosofo in conflitto con i componenti della sfera politica. Probabilmente perche' il filosofo "e' sempre tentato di esprimersi in termini di non senso, ovvero, per riprendere ancora una volta l'espressione di Hegel, e' tentato di rovesciare il senso comune a testa in giu'" (p. 59). Nel Teeteto leggiamo la celebre motivazione al filosofare: "proprio del filosofo e' d'esser pieno di meraviglia, ne' altro cominciamento ha il filosofare che questo", meraviglia e stupore del molteplice, meraviglia di fronte alla pluralita' e ai significati dell'essere. Un senso del curiosare, un impulso a guardarsi intorno e guardare oltre, amore del sapere, desiderio divino-demonico, sentire istintuale che ferma, fissa e sospende insieme le rappresentazioni, le immagini della materialita' fisica, di cio' che e' davanti, voglia e nostalgia dell'Uno. Di fatto, cio' che distingue il filosofo dai concittadini "non e' il possesso di una verita' speciale, inaccessibile alla moltitudine, ma il fatto che e' sempre pronto a esporsi al pathos della meraviglia, e a evitare cosi' il dogmatismo dei puri e semplici possessori di opinioni". Nell'intento di competere con il dogmatismo del doxazein Platone propone "di prolungare oltre ogni limite l'esperienza non discorsiva della meraviglia, che sta all'inizio e alla fine della filosofia; cerca, insomma, di trasformare in un modo di vita (il bios theoretikos) quello che puo' essere solo un attimo fuggente o, per riprendere una metafora platonica, la fuggevole scintilla che scocca tra due pietre" (p. 60).
Verso la conclusione del suo saggio Hannah Arendt scrive: "Dopo che Platone ebbe in un certo senso deformato la filosofia a scopi politici, la filosofia continuo' comunque a fornire all'uomo occidentale criteri e regole, pietre di paragone e misure con cui poter almeno cercare di capire quel che avveniva nella sfera e negli affari umani" (p. 61).
Alla fine la raccomandazione: "I filosofi, se vorranno arrivare a una nuova filosofia politica, sfidando il loro necessario straniamento dalla vita quotidiana, dovranno pero' assumere come oggetto del thaumazein la pluralita' degli uomini, dalla quale sorge, nella sua grandezza e nella sua miseria, l'intera sfera degli affari umani" (p. 62). E' come se la Arendt avesse compiuto un duplice percorso: da Socrate a Platone e ritorno da Platone a Socrate.
I due saggi critici di Adriana Cavarero e Simona Forti, in aggiunta al testo di Arendt, sono un apprezzabile ausilio di riflessione e commento in margine al testo arendtiano. Cavarero ferma l'attenzione soprattutto sulla socratica "invenzione della coscienza, intesa da Arendt come tribunale interno dell'io che, facendosi due-in-uno, si interroga e da' conto a se stesso di se'" (p. 75). Non si rivolge all'esterno, ne' al trascendente. Si tratta di una svolta che prova in un certo modo la confluenza della Arendt nel folto gruppo degli smantellatori della metafisica platonica. Ovviamente la critica di Arendt a Platone pone in risalto la figura di un Socrate ancora piu' umano, un Socrate che vive e opera nella polis fra i suoi concittadini, e' sempre nella piazza, non si chiude in una sorta di Accademia. In contrasto con Platone, non crede alla presunta verita', alla tirannia del vero, non crede all'Uno di Parmenide. Canavero, tuttavia, prende in un certo modo le difese di Platone e stempera la posizione di Hannah Arendt osservando che "accanto al noein come puro theorein troviamo notoriamente nell'opera platonica una definizione del pensare come dialogare fra se' e se' che, pur conservando il carattere insonoro della meraviglia, non e' assimilabile allo statuto straniante e immobile del thaumazein" (p. 1).
Il saggio di Simona Forti Letture socratiche - Arendt, Foucault, Patocka ha un taglio diverso, cerca di spaziare nella varia e complessa "tribu' del socratismo novecentesco della "filosofia come forma di vita". La Forti vede il Socrate arendtiano come l'unico vero esempio di pensatore non professionale. La coscienza di se' che ispira Socrate, la continua tensione del potere critico e negativo del pensiero, "non fa altro che destabilizzare i soggetti nei confronti delle norme stabilite, dei dogmi, delle regole; li svia dai comportamenti ritenuti ovvi, come se ogni volta dovessero ricominciate da capo, attraverso il percorso dialogico di domande e risposte, a discriminare tra che cosa e' giusto e che cosa e' sbagliato, a distinguere cio' che e' bene e cio' che e' male" (p. 105). Il due in uno, l'uno in due e', insomma, il continuo affermarsi nel continuo negarsi.
Spostando la sua analisi sul piano etico Forti osserva che la figura greca della parresia "potrebbe servire quale esempio di spazio etico" in cui la sfera dell'interiorita' si apre all'azione collettiva. Secondo Forti, Arendt pare non sia riuscita a mettere a fuoco in modo convincente il nesso "in-fra". Nel trattare la relazione tra vita e verita', Michel Foucault ha cercato in modo piu' radicale "la via di una possibile rivoluzione etica: la rivoluzione singolare di un bios che riesca a farsi ethos e di un ethos che possa farsi praxis, prassi di un esercizio continuo di liberta'" (p. 115). Jan Patocka, infine, scrivendo il volume Platone e l'Europa ha scoperto la radice della cultura europea nell'idea di cura di se', cura dell'anima. Qui per anima si intende la psyche', energia, attivita', in una parola spirito di ogni essere (umano) capace di resistere a un altro potere. Siamo tornati cosi' a Socrate, almeno a un certo Socrate.
In un contesto diverso da quello della Arendt, ma nello spirito del suo insegnamento, forse oggi piu' che la paideia di Platone puo' servirci un Socrate che ci faccia imparare a vivere, "apprendre a' vivre enfin".
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 668 del 26 dicembre 2017
NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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