[Nonviolenza] Telegrammi. 2919



 TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2919 del 18 dicembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri: l'Italia sottoscriva e ratifichi il Trattato per la proibizione delle armi nucleari
2. La Casa siamo tutte. Un appello
3. "I diritti degli animali, i doveri degli esseri umani". Un incontro di riflessione
4. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
5. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
6. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
7. Lucio Emilio Piegapini: Come va il mondo
8. Segnalazioni librarie
9. La "Carta" del Movimento Nonviolento
10. Per saperne di piu'

1. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: L'ITALIA SOTTOSCRIVA E RATIFICHI IL TRATTATO PER LA PROIBIZIONE DELLE ARMI NUCLEARI

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
come lei certamente ricordera', il 7 luglio 2017 una conferenza delle Nazioni Unite ha adottato il Trattato per la proibizione delle armi nucleari; hanno votato a favore 122 paesi su 124 partecipanti al voto (dei 195 stati che compongono l'Onu hanno partecipato ai negoziati che hanno messo capo al trattato 129 paesi, mentre non hanno partecipato 66); il trattato entrera' in vigore dopo la ratifica da parte di almeno 50 stati.
Proibire le armi nucleari e' una urgente - la piu' urgente - necessita' per l'umanita' intera, poiche' le armi nucleari l'intera umanita' minacciano di distruzione.
Voci autorevolissime come il pontefice cattolico hanno ripetutamente sottolineato questa improcrastinabile esigenza; e cosi' tutte le altre maggiori autorita' morali del mondo e pressoche' l'intera comunita' scientifica internazionale.
L'attribuzione del Premio Nobel per la Pace di quest'anno all'Ican (la rete delle associazioni impegnate in tutto il mondo per il disarmo atomico) conferma questa consapevolezza.
Gia' centinaia di parlamentari italiani si sono espressi affinche' l'Italia sottoscriva e ratifichi al piu' presto il Trattato; ed e' ragionevole supporre che nessun parlamentare, come nessun ministro, vorra' sottrarsi a un impegno che ogni essere umano sente giusto e necessario: abolire le armi atomiche prima che esse annichiliscano la civilta' umana.
*
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
la sua storia personale attesta che anche lei da molti anni condivide l'impegno per il disarmo nucleare.
Prima che si concluda la legislatura in corso si adoperi affinche' l'Italia sottoscriva e ratifichi al piu' presto il Trattato Onu per la proibizione delle armi nucleari.
Augurandole ogni bene...

2. SOLIDARIETA'. LA CASA SIAMO TUTTE. UN APPELLO
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]

Sostegno alla Casa
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/sostienici-support-us
IBAN IT38H0103003273000001384280
causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"

3. INCONTRI. "I DIRITTI DEGLI ANIMALI, I DOVERI DEGLI ESSERI UMANI". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE

Domenica 17 dicembre 2017 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema "I diritti degli animali, i doveri degli esseri umani".
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Per approfondire la riflessione segnaliamo alcuni testi utili: Luisella Battaglia, Etica e diritti degli animali, Laterza, Roma-Bari 1997; Silvana Castignone, Povere bestie. I diritti degli animali, Marsilio, Venezia 1997, 1999; Paola Cavalieri, La questione animale. Per una teoria allargata dei diritti umani, Bollati Boringhieri, Torino 1999; Hans Jonas, Il principio responsabilita', Einaudi, Torino 1990, 1993; Tom Regan, Peter Singer, Diritti animali, obblighi umani, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1987; Peter Singer (a cura di), In difesa degli animali, Lucarini, Roma 1987; Francesco Viola, Dalla natura ai diritti. I luoghi dell'etica contemporanea, Laterza, Roma-Bari 1997.

4. APPELLI. IL SENATO APPROVI LA LEGGE SULLO "IUS SOLI / IUS CULTURAE"

Non e' possibile che un bambino ovvero una bambina, un ragazzo ovvero una ragazza, nati in Italia, cresciuti in Italia, che studiano in Italia, che vivono nella comunita', nella lingua e nella cultura italiane, possano essere ritenuti alieni: sono con tutta evidenza cittadine e cittadini italiani ancor prima di aver compiuto i diciotto anni, quando la legge vigente gia' riconosce loro il diritto di decidere di essere cittadini italiani con una semplice dichiarazione personale.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.

5. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.

6. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

7. RACCONTI NERI DEL FREDDO INVERNO. LUCIO EMILIO PIEGAPINI: COME VA IL MONDO

Come va il mondo? Te lo spiego io come va il mondo. Senti questa.
*
Ninetto ha finito le scuole e passa le giornate al bar. Pero' i soldi per giocare a flipper non ce li ha. E allora guarda. Sta li' tutto il giorno a guardare gli altri che giocano. Poi una sera rientra a casa che il padre e la madre stanno a guardare la televisione, lui ha preso l'accetta in garage. Dopo resta li' a guardare la televisione. Dopo parecchio arriva la pula che hanno telefonato certi che avevano sentito tutti quegli strilli.
*
Filippo detto Fifi' lavora in banca in una ridente cittadina del Salento che e' sempre un bel lavoro. Pero' i tempi sono cambiati, non e' piu' come una volta che se lavoravi in banca ti eri sistemato una volta per tutte. Pure la ridente cittadina dove vive, non e' piu' come una volta. Il direttore della filiale, che gli ha sempre voluto bene come a un figlio, lo fa chiamare nel suo ufficio. Gli dice che la crisi eccetera e siccome gli vuole bene come a un figlio invece di lasciare che lo caccino e' riuscito a ottenergli il trasferimento a Pordenone. Domani. Fifi' lo guarda attonito, poi supplichevole, poi piange. Sia uomo, dice il direttore, sia uomo. Allora Filippo afferra un tagliacarte e glielo pianta in gola. Poi resta li'. Squilla e squilla il telefono. Dopo un paio d'ore la signorina Nadia entra a vedere che succede, Fifi' la sente che urla e urla e urla. Fine.
*
Un uomo puo' sopportare quasi tutto, ma tutto no. A Ubaldo lo chiamavano Braccobaldo, cosi', per scherzare. Ma lui rosicava. Dalle scuole medie che lo chiamavano Braccobaldo. E a cinquantanov'anni suonati ancora Braccobaldo e Braccobaldo e Braccobaldo. E mo' basta. Una domenica mattina presto si veste di tutto punto per andare a caccia, e con l'attrezzo spianato entra nel bar. Due botte, ricarica, altre due botte, ricarica, altre due botte, e cosi' via fino a finire gli avventori. Poi si piazza sull'ingresso e tira a ogni cosa che si muove nella piazza, pure alle finestre, pure alle automobili che passano, finche' e' tutto vuoto. Poi aspetta, aspetta a lungo e non succede niente e non si vede nessuno. Ha ancora parecchi colpi. Devono avere deviato il traffico, non passa piu' nessuno. Avrebbe voglia di un caffe', ma chi glielo fa? Forse dovrebbe dire qualche cosa, ma non gli viene in mente niente di adatto. E poi non si vede nessuno, mica puo' mettersi a parlare da solo. Certe storie finiscono male. Certe storie non finiscono mai. Chi ci capisce e' bravo.
*
Manfrinello e' un tipo gentile, sempre modesto, sempre ossequioso, se gli chiedi un favore si fa in quattro, se si prende un caffe' o un aperitivo insieme corre alla cassa a pagare mentre gli altri ancora bevono, se ti serve che uno ti accompagna da qualche parte lui e' gia' pronto con la macchina, insomma, e' il tipo piu' generoso del paese, e' per questo che lo chiamano Manfrinello.
Certe persone ci godono a giocargli brutti tiri. Gli entrano nella bottega e mentre uno lo distrae gli fregano questo e quello, che neppure e' roba che gli serve a loro, appena usciti la buttano in un secchione del'immondizia, solo per ridere. C'e' chi gli telefona per dirgli che sulla panchina ai giardinetti c'e' una vecchietta che si sente male e lui ci va di corsa, e naturalmente la vecchietta non c'e', ma dietro il vetro del bar la combriccola si sganascia.
Poi un bel giorno i ragazzini - soprattutto le ragazzine - cominciarono a sparire dal paese.
*
Filiberto lo conosco dalle scuole elementari. Da giovane voleva fare la rivoluzione. Sempre a parlare di giustizia e liberta'. I comizi, i volantini, le campagne elettorali. Denunciava il sindaco che rubava, denunciava il padrone che licenziava, denunciava l'imperialismo assassino, il militarismo assassino, il razzismo assassino. Organizzava lo sciopero, il corteo, il digiuno. Scriveva i manifesti, le lettere ai giornali, le scritte sui muri. Faceva le collette per il comitato tale, per il movimento talaltro, per i compagni qui, per le compagne la', per la rivista ics, per il circolo culturale ipsilon, per i rifugiati, per i baraccati, per i carcerati. E faceva la fame. Eccome se faceva la fame. La fame nera.
Adesso fa il ministro, e' quello che ha presentato il disegno di legge per il ripristino della pena di morte, per riaprire i bordelli e rifare i manicomi.
*
Se a uno gli metti nome Eurialo, Turno, Brenno, Agilulfo, Vitellozzo, poi che ti aspetti? Che ti aspetti, eh?

8. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- AA. VV., Almanacco di filosofia. Gli intellettuali giudicano la religione, volume monografico di "MicroMega", n. 8/2017, Gedi, Roma 2017, pp. 232, euro 15.
*
Riletture
- B. Ifor Evans, Storia della letteratura inglese, Cappelli, 1959, pp. 266.
*
Riedizioni
- Peter Cameron, Un giorno questo dolore ti sara' utile, Adelphi, Milano 2007, Gedi, Roma 2017, pp. 208, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").

9. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

10. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2919 del 18 dicembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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