[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 655
- Subject: [Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 655
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- Date: Mon, 11 Dec 2017 08:23:45 +0100 (CET)
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 655 dell'11 dicembre 2017
In questo numero:
1. Setsuko Thurlow: Discoso di ricezione del Premio Nobel per la Pace
2. Carovana delle donne per il disarmo nucleare
3. Parte da Ghedi la Carovana delle donne per il disarmo nucleare
4. Antonia Sani e Giovanna Pagani: La Carovana delle donne per il disarmo nucleare e' in cammino
5. La Carovana delle Donne per il disarmo nucleare a "Non una di meno"
6. Antonia Sani e Giovanna Pagani: 25 Novembre: la Carovana delle donne per il disarmo nucleare a Roma
7. Giovanna Pagani: La Carovana delle donne per il disarmo nucleare attiva percorsi di contrasto alla violenza
8. A Ravenna la Carovana delle donne per il disarmo nucleare
9. Antonia Sani e Giovanna Pagani: La Carovana delle donne si oppone allo sfratto alla Casa internazionale delle donne di Roma
10. Antonia Sani: La carovana delle donne per il disarmo nucleare si sta allargando a macchia d'olio
11. Giovanna Pagani: La Carovana delle Donne incontra gli studenti del Liceo Carducci di Pisa
12. Giovanna Pagani: La Carovana delle donne per il disarmo nucleare si oppone all'ampliamento di Camp Darby
1. HIC ET NUNC. SETSUKO THURLOW: DISCORSO DI RICEZIONE DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com). Domenica 10 dicembre 2017 l'Ican ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per il suo lavoro, volto a garantire un trattato sul divieto delle armi nucleari. L'Ican "riceve il premio per il suo lavoro finalizzato a portare l'attenzione sulle catastrofiche conseguenze di qualsiasi uso delle armi atomiche e per i suoi sforzi fondamentali per giungere a un trattato che proibisca tali armi", aveva scritto a ottobre il presidente del Comitato Nobel norvegese nelle motivazioni dell'assegnazione del premio alla Ong. Setsuko Thurlow ha ricevuto il premio a nome della Ong Ican (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) insieme alla direttrice dell'organizzazione, Beatrice Fihn. Setsuko Thurlow, sopravvissuta il 6 agosto 1945 alla bomba di Hiroshima, ha raccontato l'orribile esperienza vissuta quando era una ragazzina tredicenne. Traduzione dall'inglese di Matilde Mirabella]
Vostra Maesta',
illustri membri del Comitato Nobel norvegese,
miei colleghi attivisti, qui e in tutto il mondo,
signore e signori,
e' un grande privilegio accettare questo premio, insieme a Beatrice, a nome di tutte le persone straordinarie che formano il movimento Ican. Ognuno di voi mi da' la grandissima speranza che possiamo - e lo faremo - porre fine all'era delle armi nucleari.
Parlo come membro della famiglia degli hibakusha - quelli di noi che, per una miracolosa casualita', sono sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki. Da oltre settant'anni lavoriamo per la totale abolizione delle armi nucleari.
Ci siamo alzati solidalmente con coloro che sono stati danneggiati dalla produzione e dalla sperimentazione di queste orribili armi in tutto il mondo. Persone provenienti da luoghi con nomi a lungo dimenticati, come Moruroa, Ekker, Semipalatinsk, Maralinga, Bikini. Persone le cui terre e i cui mari sono stati irradiati, i cui corpi sono stati usati per esperimenti, le cui culture sono state per sempre sconvolte.
Non ci siamo accontentati di essere vittime. Ci siamo rifiutati di aspettare un'istantanea fine ardente o il lento avvelenamento del nostro mondo. Ci siamo rifiutati di sederci pigramente nel terrore perche' le cosiddette grandi potenze ci hanno portato al passato crepuscolo nucleare e sconsideratamente vicini alla mezzanotte nucleare. Ci siamo alzati. Abbiamo condiviso le nostre storie di sopravvissuti. Abbiamo detto: l'umanita' e le armi nucleari non possono coesistere.
Oggi, voglio che voi sentiate in questa sala la presenza di tutti coloro che sono morti a Hiroshima e a Nagasaki. Voglio che voi sentiate, sopra e attorno a noi, una grande nuvola di un quarto di milione di anime. Ogni persona aveva un nome. Ogni persona era amata da qualcuno. Facciamo in modo che la loro morte non sia stata vana.
Avevo solo 13 anni quando gli Stati Uniti hanno lanciato la prima bomba atomica sulla mia citta', Hiroshima. Ricordo ancora vividamente quella mattina. Alle 8:15 ho visto un accecante flash bianco-bluastro dalla finestra. Ricordo di avere avuto la sensazione di galleggiare nell'aria.
Mentre riacquistavo coscienza nel silenzio e nelle tenebre, mi sono ritrovata immobilizzata dalle macerie dell'edificio crollato. Ho cominciato a sentire le deboli grida dei miei compagni di classe: "mamma, aiutami. Dio, aiutami".
Poi, improvvisamente, ho sentito delle mani toccarmi la spalla sinistra, e un uomo dire: "Non arrenderti! Continua a spingere! Sto cercando di liberarti. Vedi la luce che passa attraverso quell'apertura? Muoviti in quella direzione il piu' velocemente possibile". Appena sono strisciata fuori, le rovine hanno preso fuoco. La maggior parte dei miei compagni di classe sono morti bruciati vivi in quell'edificio. Ho visto tutto intorno a me una devastazione assoluta, inimmaginabile.
Processioni di figure spettrali che si trascinavano. Persone grottescamente ferite, sanguinanti, bruciate, annerite e gonfie. Pezzi dei loro corpi erano mancanti. Carne e pelle penzolavano dalle loro ossa. Alcuni avevano in mano i propri bulbi oculari. Qualcuno con il ventre esploso, aperto, con gli intestini che fuoriuscivano. Il disgustoso puzzo di carne umana bruciata riempiva l'aria.
Cosi', con una bomba la mia amata citta' e' stata cancellata. La maggior parte dei suoi abitanti erano civili che sono stati inceneriti, vaporizzati, carbonizzati - tra questi, membri della mia famiglia e 351 miei compagni di scuola.
Nelle settimane, nei mesi e negli anni successivi molte altre migliaia di persone sarebbero morte, spesso in modi arbitrari e misteriosi, a causa degli effetti a posteriori delle radiazioni. Ancora oggi le radiazioni uccidono i sopravvissuti.
Ogni volta che ricordo Hiroshima, la prima immagine che mi viene in mente e' quella del mio nipotino di quattro anni, Eiji - il suo piccolo corpo trasformato in un irriconoscibile pezzo di carne fusa. Ha continuato a chiedere acqua con un filo di voce finche' la morte non lo ha liberato dall'agonia.
Per me, e' diventato la rappresentazione di tutti i bambini innocenti del mondo, minacciati come sono, proprio in questo momento, dalle armi nucleari. Ogni secondo di ogni giorno, le armi nucleari mettono in pericolo tutti coloro che amiamo e tutto cio' che ci sta a cuore. Non dobbiamo piu' continuare a tollerare questa follia.
Attraverso la nostra agonia e alla lotta per la pura sopravvivenza - e per ricostruire la nostra vita dalle ceneri - noi hibakusha ci siamo convinti di dover mettere in guardia il mondo da queste armi apocalittiche. Ancora e ancora, abbiamo condiviso le nostre testimonianze.
Ma alcuni tuttavia rifiutavano di vedere Hiroshima e Nagasaki come delle atrocita' - come crimini di guerra. Hanno accettato la propaganda secondo cui si trattava di "bombe buone" che avevano posto fine a una "guerra giusta". E' stato questo mito che ha portato alla disastrosa corsa agli armamenti nucleari, una corsa che continua ancora oggi.
Nove nazioni minacciano ancora di incenerire intere citta', di distruggere la vita sulla terra, di rendere il nostro bel mondo inabitabile per le generazioni future. Lo sviluppo delle armi nucleari non significa l'elevazione di un paese alla grandezza, ma la sua discesa alle profondita' piu' oscure della depravazione. Queste armi non sono un male necessario; sono il male ultimo.
Il sette luglio di quest'anno sono stata travolta dalla gioia, quando la stragrande maggioranza delle nazioni del mondo ha votato a favore dell''adozione del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari. Dopo essere stata testimone del peggio dell'umanita', quel giorno sono stata tesimone del suo meglio. Noi hibakusha abbiamo aspettato il bando per settantadue anni. Che questo sia l'inizio della fine delle armi nucleari.
Ogni leader responsabile firmera' questo trattato. E la storia giudichera' duramente coloro che lo respingeranno. Le loro astratte teorie non devono piu' mascherare la realta' genocida delle loro pratiche. Il "deterrente" non deve piu' essere considerato altro che un deterrente al disarmo. Non vivremo piu' sotto una nuvola di paura a forma di fungo.
Ai funzionari delle nazioni dotate di armi nucleari - e ai loro complici sotto il cosiddetto "ombrello nucleare" - dico questo: ascoltate la nostra testimonianza. Date retta al nostro avvertimento. E sappiate che le vostre azioni sono importanti. Ognuno di voi e' parte integrante di un sistema di violenza che mette in pericolo il genere umano. Facciamo in modo di stare tutti all'erta sulla banalita' del male.
A ogni presidente e primo ministro di ogni nazione del mondo, vi imploro: aderite a questo trattato; eliminate per sempre la minaccia dell'annientamento nucleare.
Quando ero una ragazzina di 13 anni, intrappolata nelle macerie, ho continuato a spingere. Ho continuato a muovermi verso la luce. E sono sopravvissuta. Ora la nostra luce e' il trattato di divieto. A tutti in questa sala e a tutti quelli che nel mondo stanno ascoltando, ripeto quelle parole che ho sentito rivolgermi nelle rovine di Hiroshima: "Non mollate! Continuare a spingere! Vedete la luce? Muovetevi verso di essa".
Stasera, mentre marciamo per le strade di Oslo con le torce accese, seguiamoci l'un l'altro fuori dalla notte buia del terrore nucleare. Non importa quali ostacoli dobbiamo affrontare, continueremo a muoverci e continueremo a spingere e a condividere questa luce con altri. Questa e' la nostra passione e il nostro impegno affinche' il nostro prezioso unico mondo sopravviva.
2. REPETITA IUVANT. CAROVANA DELLA DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE
[Nuovamente diffondiamo il programma della Carovana delle donne per il disarmo nucleare che oggi si conclude a Roma]
Carovana delle donne per il disarmo nucleare da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017 promossa dalla Wilpf
Evento nazionale di avvio della Carovana: 19 novembre, ore 10, Livorno, piazza della Repubblica.
La Wilpf Italia ha partecipato, come una delle componenti della societa' civile unite in Ican (Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari), Premio Nobel per la Pace 2017, al lungo percorso diplomatico che si e' concluso con la stesura del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) adottato il 7 luglio 2017 dall'Onu (122 paesi). Ora il Trattato e' aperto alle firme e ratifiche da parte degli Stati, ed entrera' in vigore alla 51ma ratifica: ha gia' ottenuto 53 firme e tre ratifiche. Gli Stati nucleari e quelli Nato (ad eccezione dell'Olanda) non hanno partecipato alla Conferenza Onu di New York che ha portato al Trattato, e anche l'Italia era assente.
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Antefatti: nel nostro paese si e' avviata una Campagna "Bando delle armi nucleari: Italia ripensaci" perche' l'Italia aderisca al Trattato. Il 14 settembre 2017 e' stato inviato alle Istituzioni - Presidente della Repubblica, Presidenti di Camera e Senato, Capo del Governo - una specifica petizione promossa da Disarmisti Esigenti, Wilpf Italia, Comitato No Guerra No Nato, Pax Christi, Ipri-Ccp, Pressenza, Ldu, Accademia Kronos, Energia felice, Fermiamo chi scherza col Fuoco Atomico (Campagna Osm-Dpn), PeaceLink, La Fucina per la Nonviolenza di Firenze, Chiesa Valdese di Firenze, Comitato per la pace, la convivenza, la solidarieta' "Danilo Dolci" di Trieste, Mondo senza guerre e senza violenza.
Nella Petizione (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine) si chiede al Governo italiano di firmare il Trattato, avviando previamente il necessario processo di denuclearizzazione del territorio italiano che ospita circa 70 bombe nucleari Usa, stoccate nelle basi militari di Ghedi ed Aviano, e che accoglie, nei suoi 11 porti nucleari, sottomarini a propulsione nucleare con bombe nucleari a bordo. E questo in violazione dell'art. 2 del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) firmato dall'Italia nel 1976. La Petizione ora e' aperta alle firme a livello individuale o collettivo. L'orologio dell'apocalisse nucleare segna due minuti e mezzo alla mezzanotte: e' urgente informare, sensibilizzare e mobilitare la gente perche' comprenda che l'impegno su queste tematiche e' di vitale importanza per ottenere la sicurezza dei territori, per tutelare la salute della cittadinanza nonche' per esigere una economia di pace che e' l'unica che puo' garantire la realizzazione dei diritti oggi negati.
Ruolo delle Donne: il Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) sottolinea l'importanza della partecipazione delle donne per l'implementazione del Trattato stesso e questo anche in ragione del fatto che le donne sono le prime vittime delle radiazioni nucleari. Si aggiunge poi il grande potere trasformativo delle donne quando esse agiscono in nome dei diritti collettivi che si ispirano alla giustizia sociale, alla pace e alla tutela dell'ambiente. La Carovana delle donne per il disarmo nucleare sara' un evento inclusivo aperto alla partecipazione di tutti coloro che vogliono impegnarsi per il pieno rispetto della nostra Costituzione, a partire dall'art. 11 che nell'affermare il ripudio della guerra richiede che l'Italia svolga un ruolo attivo nella promozione di politiche di pace.
Durata della Carovana da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017: periodo durante il quale nei diversi territori che aderiscono alla Carovana si svolgeranno autonome iniziative di informazione, sensibilizzazione, mobilitazione attorno alla mozione citata.
Partenza: lunedi' 20 novembre 2017 "Giornata Internazionale dei diritti dell'infanzia": il nostro obiettivo e' quello di evidenziare che vogliamo garantire un futuro alle giovani generazioni perche' possano vivere in un mondo liberato della minaccia nucleare.
Chiusura: domenica 10 dicembre 2017 "Giornata Internazionale dei Diritti Umani": il nostro obiettivo e' quello di evidenziare che il disarmo nucleare e' indispensabile per garantire la sicurezza dell'intera umanita' e che le ingenti spese militari devono essere impegnate per investimenti sociali rivolti a garantire il pieno godimento dei diritti (istruzione, sanita', casa, sicurezza dei territori, tutela dell'ambiente, lavoro). In quella data si chiede che una delegazione della Carovana venga ricevuta dal Presidente della Repubblica, in quanto garante della Costituzione.
Partenza congiunta da vari luoghi: non avendo fondi a disposizione, abbiamo pensato alla partenza congiunta della Carovana da alcuni luoghi simbolici: Ghedi e Aviano (le basi militari dove sono stoccate bombe nucleari Usa), Livorno e Pisa (porto nucleare in sinergia con Camp Darby e Hub militare di Pisa), Trieste (porto nucleare), Napoli (porto nucleare e VI Flotta), alcuni siti della Sicilia e della Sardegna e naturalmente tutte le altre realta' territoriali che vorranno partecipare.
La Carovana si muovera' all'interno del proprio territorio durante il periodo 20 novembre - 10 dicembre, con azioni specifiche di cui sotto diamo alcune indicazioni.
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Attivita'
- Conferenza stampa;
- Incontri con: Comandante della base militare, Presidente dell'autorita' portuale, Sindaco e Prefetto e consegna della Petizione, del Trattato di proibizione delle armi nucleari, Studio dell'Onu sugli effetti delle radiazioni nucleari;
- Presidi cittadini e raccolta di firme per la petizione (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine);
- Conferenze, presentazioni di libri sulla tematica, proiezioni di filmati, ecc.;
- Incontri con gli studenti sul tema del pericolo nucleare, presentazione del libro di Carlo Cassola, "La rivoluzione disarmista";
- FlashMob;
- Attivita' di arte per la pace con un focus specifico sul disarmo nucleare e la tutela dell'ambiente;
- Partecipazione alla manifestazione di NonUnaDiMeno in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
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Materiali
- Striscione con la scritta "Carovana delle donne per il disarmo nucleare. 20 novembre - 10 dicembre 2017";
- Mostra "Esigete il disarmo nucleare" (esiste in due versioni: 13 pannelli grandi in Pvc oppure 13 locandine plastificate);
- Testo della petizione;
- Testo del Trattato di interdizione delle armi nucleari;
- Libro di Carlo Cassola, "La rivoluzione disarmista", in occasione del centenario della nascita.
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Per informazioni: Antonia Sani: antonia.sani.baraldi at gmail.com e Giovanna Pagani: gioxblu24 at gmail.com
3. CRONACHE DELLA CAROVANA. PARTE DA GHEDI LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
Il 20 novembre, un centinaio di persone si sono riunite fuori dalla base aeronautica di Ghedi per il presidio organizzato dalla Carovana delle donne per il disarmo nucleare. In contemporanea, oltre a Ghedi, ci sono state partenze anche da altre basi e porti nucleari come Aviano, Livorno, Pisa, Trieste, Napoli, oltre che Sicilia e Sardegna. La carovana delle donne per il disamo nucleare raggiungera' Roma il 10 dicembre, quando verra' consegnato il premio Nobel per la pace 2017 all'Ican, la Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari, e verra' chiesto che una delegazione possa incontrare il Presidente della Repubblica Mattarella.
Gli interventi di Giovanna Pagani, delle Donne in nero di Padova, di Ugo Giannangeli, dei movimenti di Varese-Como-Milano, e il commento di Luigino Beltrami, di Donne e uomini contro la guerra, possono essere ascoltati su Radio Onda d'Urto (www.radiondadurto.org).
4. CRONACHE DELLA CAROVANA. ANTONIA SANI E GIOVANNA PAGANI: LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE E' IN CAMMINO
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
La Carovana delle Donne e' in marcia su vari territori italiani per promuovere una profonda coscienza sociale e politica rivolta ad ottenere il disarmo nucleare.
Per l'evento nazionale di avvio - 19 novembre - e' stata scelta la citta' di Livorno, una citta' resa funzionale alla guerra attraverso una sinergia negativa tra porto nucleare (uno degli 11 in Italia), base militare Usa di Camp Darby e Hub aereo militare di Pisa.
Dal 20 novembre fino al 10 dicembre in contemporanea si sono attivate varie citta' con presidi davanti a numerosi siti militari e alle basi militari dove sono stoccate le circa 70 bombe nucleari Usa (Ghedi e Aviano), manifestazioni, raccolte di firme, incontri con gli studenti, filmati, mostre, presentazione di libri e iniziative di arte per la pace. Questo il messaggio riverberato dalla Carovana:
No alle armi nucleari.
Si' alla sicurezza dei territori e alla salute della popolazione.
Si' a una economia di pace.
Si' alla firma e ratifica italiana del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Onu 7 luglio 2017).
Si' alla difesa della nostra Costituzione.
Il 25 novembre la Carovana partecipera' a Roma alla manifestazione contro la violenza sulle donne indetta da NonUnaDiMeno e l'11 dicembre consegnera' alla Presidenza della Repubblica le firme raccolte sulla petizione che chiede al Governo la Ratifica del Tpnw.
La Carovana e' promossa dalla Wilpf Italia (Lega internazionale delle Donne per la Pace e la Liberta') che e' parte attiva di Ican, la Campagna Internazionale per il Disarmo Nucleare, Premio Nobel per la Pace 2017. Molte le associazioni copromotrici: Disarmisti Esigenti, Comitato No guerra No Nato, Pax Christi, Pressenza, Ldu, Accademia Kronos, Energia Felice, PeaceLink, Donne in Nero, Mondo senza guerre e senza violenza, Fermiamo chi scherza col Fuoco atomico (Campagna Osm-Dpn), Awmr Italia - Associazione Donne della Regione Mediterranea.
5. CRONACHE DELLA CAROVANA. LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE A "NON UNA DI MENO"
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
Oggi la Carovana delle donne per il disarmo nucleare unisce la sua azione a quella delle numerose associazioni che promuovono a Roma la manifestazione contro la violenza sulle donne "NonUnaMeno".
La Carovana, promossa dalla Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Liberta' (Wilpf) insieme a numerose altre associazioni disarmiste, nonviolente e pacifiste, vuole sensibilizzare sul tema del disarmo nucleare e, in particolare, sulla necessita' che l'Italia firmi e ratifichi al piu' presto il Trattato Onu di Proibizione delle Armi Nucleari.
La carovana e' dedicata alla memoria di Rosa Genoni, cofondatrice della Wilpf, e di Alberto L'Abate, recentemente scomparso.
Per approfondire i temi della marcia "Pressenza" ha intervistato Antonia Sani.
6. CRONACHE DELLA CAROVANA. ANTONIA SANI E GIOVANNA PAGANI: LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE A ROMA
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
"La violenza contro le donne e le ragazze e' una violazione dei diritti umani", non una questione privata. Con questa motivazione le Nazioni Unite hanno istituito questa giornata che si commemora dall'anno 2000 in ricordo delle tre sorelle Miraballe che il 25 novembre 1960 nella Repubblica Domenicana furono barbaramente uccise dalla polizia segreta, proprio in quanto attive oppositrici del dittatore Trujillo.
Per la Carovana delle donne per il disarmo nucleare questa giornata ha rappresentato un importante appuntamento per due significativi eventi che si sono svolti a Roma: in mattinata a Montecitorio l'incontro "In quanto donna" promosso dalla Presidente della Camera Laura Boldrini e nel pomeriggio la manifestazione promossa da NonUnaDiMeno.
Particolarmente simbolica l'iniziativa in Parlamento voluta dalla Presidente Boldrini: un incontro con le donne vittime della violenza di genere e con le associazioni e istituzioni che le sostengono e promuovono azioni di contrasto alla violenza. L'aula di Montecitorio gremita solo di donne, ma non ci stavano tutte ed e' stata adibita anche una sala attigua: 1.300 da tutta Italia. Si sono susseguite le dirette testimonianze di donne vittime di stupro, di violenza domestica e stalking, di tratta, di cyberbullismo. Sono intervenute madri di ragazze uccise per mano degli uomini che dicevano di amarle. L'aula e' rimasta sconvolta dalla testimonianza di una madre vittima di figlicidio. Hanno parlato magistrate, dirigenti di polizia, studiose, giornaliste, operatrici dei Centri antiviolenza, del Telefono Rosa e della rete dei Centri ascolto uomini maltrattanti. E' intervenuta anche la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, con delega alle Pari Opportunita', Maria Elena Boschi.
Serena Dandini, scrittrice e autrice teatrale e televisiva, ha chiuso l'incontro leggendo un testo particolarmente significativo di un uomo, perche' il coinvolgimento degli uomini e' urgente, necessario, ineludibile. L'uomo e' lo scrittore Paolo di Paolo, un uomo che si e' interrogato: "Il silenzio di noi maschi di fronte alla violenza sulle donne e' solo un alibi?". Occorre educare sentimentalmente i bambini.
In quel luogo la sensibilizzazione al tema della violenza della guerra e alla necessita' di arrivare con urgenza al disarmo nucleare e' avvenuta attraverso la distribuzione alle partecipanti del nostro volantino.
Emozionante anche la successiva tappa romana della Carovana: la manifestazione indetta da NonUnaDiMeno. Era stato allestito un banchetto per la raccolte delle firme di adesione alla petizione rivolta al Governo italiano perche' ratifichi il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (Tpnw) e si e' fatto un grande lavoro di informazione su una tematica tanto importante e urgente, quanto sconosciuta e percepita lontana dall'emergenza incalzante della quotidianita'.
Quindi ci siamo immerse nella grande marea colorata di palloncini rosa della manifestazione che si apriva con un grande striscione inneggiante al Piano nazionale femminista contro la violenza, risultato di un anno di intensa attivita' di specifici gruppi di lavoro che hanno analizzato l'articolata complessita' del fenomeno violenza.
La Carovana delle donne per il disarmo nucleare ha cosi' unito il proprio messaggio a quello delle tante soggettivita' oppresse dal potere patriarcale che si nutre di militarismo, sessismo, violenza e di distruzione: "Al centro della politica mettiamo la qualita' della vita, libera dalla minaccia delle armi nucleari".
7. CRONACHE DELLA CAROVANA. GIOVANNA PAGANI: LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE ATTIVA PERCORSI DI CONTRASTO ALLA VIOLENZA
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
La Carovana delle donne per il disarmo nucleare procede lungo il suo cammino di sensibilizzazione e mobilitazione. Il primo dicembre a Livorno ha promosso la presentazione del libro di Carlo Cassola "La rivoluzione disarmista" con la partecipazione di due appassionati relatori: Angelo Baracca professore di Fisica all'Universita' di Firenze e Rocco Pompeo del Centro Studi Nonviolenza. Il primo incontro si e' svolto all'IIS Niccolini Palli con gli studenti e le studentesse delle classi quinte: oltre una settantina di giovani (sarebbero stati di piu', ma un imprevisto legato ai tempi burocratici scolastici di fine quadrimestre lo ha impedito). Grande l'interesse dei giovani nel seguire i due relatori che hanno evidenziato la straordinaria attualita' del saggio di Cassola alla luce dell'emergenza nucleare che incombe sull'umanita' in questi drammatici momenti di alta conflittualita' internazionale. L'orologio dell'apocalisse nucleare segna due minuti e mezzo alla mezzanotte.
L'incontro ci ha lasciato una grande forza e speranza: le ragazze e i ragazzi continueranno il lavoro di approfondimento con le loro insegnanti e per questo vogliamo ringraziare la professoressa Maria Antonietta Monaco che ha attivato il percorso nel liceo. Rimarra' aperto il filo diretto con Rocco Pompeo e Angelo Baracca che si sono resi disponibili a tutorare il futuri lavori di approfondimento. Alcuni studenti si attiveranno iscrivendosi ad Ican (Campagna Internazionale per il disarmo nucleare) Premio Nobel per la Pace 2017. Altri hanno hanno ricevuto lo stimolo a farne argomento di tesina di fine anno e forse alcuni parteciperanno agli stage delle Verde Vigna, il terreno limitrofo a Comiso che e' stato teatro negli anni ottanta della piu' grande lotta vittoriosa nonviolenta d'Italia, quella contro i missili Nato. Da quattro anni la Verde Vigna su iniziativa di Alberto L'Abate ha iniziato ad essere utilizzata in modo costruttivo per incontri di formazione e documentazione sulla nonviolenza attiva e lo sviluppo ecosostenibile. Emozionante il momento in cui i giovani hanno firmato la petizione perche' l'Italia ratifichi il Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw Onu 7 luglio 2017) che vieta non solo l'uso e il possesso ma anche la minaccia dell'uso delle armi nucleari. In quel momento i giovani hanno dimostrato di essere cittadine e cittadini dell'oggi, non del domani, come si e' soliti dire riferendoci a loro.
Un incontro sulla stessa tematica si e' realizzato anche alla Libreria Belforte e ha consentito di interloquire con un pubblico piu' adulto, entrando nel merito della specifica questione collegata a Livorno porto nucleare e all'inaccettabile progetto di ampliamento della base Mmilitare Usa di Camp Darby che prevede anche il taglio di mille alberi. Franco Busoni, della Rete Civica Livornese contro la nuova normalita' della guerra, ha sottolineato la necessita' di attivare sul territorio di Pisa e Livorno un corso rivolto alle popolazioni per capacitarle nel contrasto nonviolento al progetto; Rocco Pompeo ne sara' il curatore.
Angelo Baracca ci ha consentito di smontare la narrazione mediatica sulla Corea - da mesi presentata come lo Stato che minaccia l'umanita' - e di far luce sulle articolate questioni geopolitiche che vedono gli Usa protagonisti di una pluridecennale politica di minaccioso espansionismo mondiale attraverso la guerra e l'arte della provocazione.
Se dunque siamo immersi nella feroce e minacciosa cultura e pratica della violenza guidata dal militarismo e sostenuta dal penetrante supporto dei mass media, come uscirne? Riappropriandoci dell'uso critico del nostro cervello e preparando le giovani generazioni a pensare in modo nonviolento e sempre costruttivo.
Molto apprezzata dunque la terza iniziativa della giornata livornese della Carovana: l'attivazione di un laboratorio teatrale presso l'Istituto comprensivo scolastico Bolognesi, Quartiere Shangai di Livorno che, grazie alla sensibilita' della sua dirigente professoressa Anna Rita Baldi e di alcuni insegnati, ha aderito alla Carovana delle donne per il disarmo nucleare attraverso l'attivazione di uno specifico percorso di educazione per la pace che portera' alla realizzazione dello spettacolo "L'albero e il mitra - una favola disarmante" di Claudio Fantozzi. Lo spettacolo con i bambini e le bambine sulla tematica della nonviolenza e della pace e' gia' stato realizzato con le scuole del Comune di Monteleone Puglia ed e' stato premiato congiuntamente dalla Fondazione Don Nesi di Livorno e dal Comune di Lastra a Signa Firenze. All'incontro pomeridiano era presente Rocco Altieri del Centro Gandhi di Pisa che ha proposto con esito l'attivazione di un gemellaggio tra le scuole di Livorno e Monteleone. Lo spettacolo andra' in scena a fine anno scolastico.
8. CRONACHE DELLA CAROVANA. A RAVENNA LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
Le Donne in nero di Ravenna sfidando il forte vento gelido di ieri 2 dicembre hanno fatto un sit-in con raccolta di firme di adesione alla Petizione che chiede alle istituzioni la ratifica italiana del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari.
Le firme verranno consegnate alla Presidenza delle Repubblica da una delegazione rappresentativa della Carovana, a Roma lunedi' 11 dicembre.
9. CRONACHE DELLA CAROVANA. ANTONIA SANI E GIOVANNA PAGANI: LA CAROVANA DELLE DONNE SI OPPONE ALLO SFRATTO ALLA CASA INTERNAZIONALE DELLE DONNE DI ROMA
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
La Carovana delle donne per il disarmo nucleare che e' attiva sul territorio nazionale dal 20 novembre al 10 dicembre 2017, per promuovere il suo forte messaggio di pace, solidarizza con al Casa Internazionale delle Donne di Roma e sostiene il ritiro dello sfratto.
Promossa dalla Wilpf Italia - Lega Internazionale delle Donne per la Pace e la Liberta' e dedicata a Rosa Genoni, cofondatrice della Wilpf il 28 aprile 1915, e ad Alberto L'Abate, simbolo della opposizione nonviolenta al nucleare militare e civile - la Carovana rilancia una diffusa mobilitazione per dire: No alle armi Nucleari, Si' alla sicurezza dei territori e alla salute della popolazione messa fortemente a rischio anche dai nuovi progetti di ampliamento e potenziamento delle basi militari di Camp Darby (Pisa-Livorno) e di Ghedi (Brescia), Si' a una Economia di pace, Si' alla firma e ratifica italiana del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw, Onu 7 luglio 2017) Si' alla difesa della nostra Costituzione.
La Carovana l'11 dicembre consegnera' alla Presidenza della Repubblica le firme della Petizione che chiede al Governo la ratifica del Tpnw, assieme ai co-promotori: Disarmisti Esigenti, Comitato No guerra No Nato, Pax Christi, Pressenza, Ldu, Accademia Kronos, Energia Felice, PeaceLink, Donne in Nero, Mondo senza Guerre e senza Violenza, Fermiamo chi scherza col fuoco atomico (Campagna Osm-Dpn), Awmr Italia - Associazione Donne della Regione Mediterranea.
10. CRONACHE DELLA CAROVANA. ANTONIA SANI: LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE SI STA ALLARGANDO A MACCHIA D'OLIO
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
Arrivano notizie da Bergamo, Padova, Firenze, Varese, Rimini... dove in questi ultimi giorni si sono svolte iniziative organizzate da movimenti e associazioni di donne per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla catastrofe che nella noncuranza, nell'indifferenza generale puo' abbattersi sulla popolazione. E' curioso che ogni giorno vengano mostrate con dovizia di immagini le esibizioni spettacolari della Corea del Nord senza che la gente pensi al pericolo per l'intera umanita' che quegli ordigni stanno preparando. Proprio come si trattasse di una scena teatrale del tutto avulsa dalla realta'.
A Roma, nell'ambito della Carovana abbiamo mirato soprattutto ad alimentare la percezione della catastrofe incombente.
Abbiamo raccolto firme perche' l'Italia ratifichi il Trattato del 7 luglio all'Onu per l'eliminazione degli ordigni nucleari, sia nei luoghi di lavoro che durante la manifestazione del 25 novembre contro la violenza sulle donne, sia nelle assemblee presso la Casa internazionale delle donne colpita da un'ingiustificata ingiunzione di sfratto.
Abbiamo proiettato il 2 dicembre alla Casa delle donne il video film su Fukushima presentato dall'Associazione Orto dei Sogni con sede a Milano, diretta da donne giapponesi con la collaborazione di famiglie italiane che offrono il soggiorno di un mese ai bambini piu' in difficolta' in seguito all'assorbimento delle emissioni radioattive da loro subite nella tragedia dell'11 marzo 2011 a Fukushima. Come avvenne nel 1985 con il disastro di Chernobyl in Urss.
Tutto cio' e' stato provocato da una realta' non sostanzialmente mutata dopo Hiroshima e Nagasaki.
La trasformazione di una societa' che mira inconsapevolmente, attratta soltanto dal procacciarsi guadagni a tutti i costi (anche con la vendita di armi di qualsiasi natura), puo' avvenire solo nell'orizzonte di una "rivoluzione disarmista". E non a caso la Carovana si e' mossa ispirata dalla volonta' delle donne.
A questo tema abbiamo dedicato il 5 dicembre un incontro presso il Cesv (Centro per lo Sviluppo e il Volontariato) incentrato sulla presentazione del libro di Carlo Cassola "La rivoluzione disarmista" cui abbiamo dato il titolo "Utopia o necessita'?". E' la prospettiva della fine del genere umano che puo' fare si' che cio' che alla luce della nostra realta' puo' apparire utopia (un mondo senza Stati, senza confini, senza armi) puo' invece trasformarsi in necessita', nell'unica via possibile per salvaguardare la sopravvivenza dell'umanita'.
Al dibattito hanno partecipato Giorgio Giannini del Centro Studi Difesa Civile, Alfonso Navarra per la Lega per il Disarmo Unilaterale (Ldu), Antonia Sani per Wilpf Italia ed altri rappresentanti di movimenti contro la violenza.
La Carovana si concludera' con la conferenza stampa al Senato l'11 dicembre in concomitanza con la cerimonia di Oslo per la consegna del Premio Nobel per la Pace all'Ican, di cui noi di Wilpf Italia siamo parte, ma la raccolta di firme per sollecitare l'Italia alla ratifica del Trattato del 7 luglio a New York e' in corso, e non potra' arrestarsi quel giorno.
Le firme continuano ad arrivare sempre piu' numerose, man mano che l'informazione si diffonde nelle reti mediatiche e nei contatti umani che siamo riusciti ad instaurare in vista di future azioni per un mondo che abbia a suo fondamento, e come suo orizzonte, l'instaurazione e la conservazione della pace.
11. CRONACHE DELLA CAROVANA. GIOVANNA PAGANI: LA CAROVANA DELLE DONNE INCONTRA GLI STUDENTI DEL LICEO CARDUCCI DI PISA
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
La Carovana delle donne per il disarmo nucleare ringrazia la dirigente del Liceo Carducci di Pisa, professoressa Sandra Capparelli, per aver accolto la Carovana lungo il suo cammino di sensibilizzazione e mobilitazione sull'emergenza nucleare. Grazie anche al professor Rocco Altieri del Centro Gandhi di Pisa che ha favorito l'incontro con le classi: una seconda e una quinta.
Una volta delineata l'evoluzione della tappe piu' significativa dell'era nucleare, grazie ad alcune immagini facenti parte della Mostra "Esigete il disarmo nucleare", si e' evidenziato il significato storico del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (Tpnw) adottato dall'Onu il 7 luglio 2017 (122 paesi). Si e' illustrato il grande valore del Premio Nobel per la Pace assegnato quest'anno ad Ican - la Campagna Internazionale per il Disarmo Atomico che coinvolge circa 500 associazioni tra cui la Wilpf. La sua decennale attivita' di informazione e mobilitazione di Ican in 101 paesi ha consentito il processo diplomatico che ha portato al Trattato.
Si e' dunque aperto un dialogo con i ragazzi e le ragazze sollecitando una riflessione sui percorsi alternativi alla guerra: soluzione negoziale dei conflitti, promozione del dialogo e della cooperazione tra i popoli, diffusione di una autentica cultura di pace educando i nostri cervelli a pensare secondo categorie empatiche di rispetto per ogni essere umano e per la natura.
Nelle quinta si e' anche accennato al libro di Cassola "La rivoluzione disarmista" e si e' presentata la petizione rivolta alle istituzioni perche' anche l'Italia ratifichi il Trattato, ascoltando l'appello lanciato in tutto il mondo da Ican.
La preside si e' resa disponibile ad accogliere un'iniziativa didattica, rivolta alle classi quinte, di approfondimento sulla tematica a partire dalla presentazione del libro di Carlo Cassola, come fatto a Livorno con il Liceo Niccolini-Palli.
E' stato proposto anche la realizzazione degli Origami della Gru della Pace, ricordando la drammatica storia della ragazza giapponese Sadako, morta di leucemia per effetto della contaminazione radioattiva, post bomba nucleare di Hiroshima. Si tratta di una iniziativa lanciata dall'Associazione "il seme sotto la neve" di Pisa. Le gru-origami decorate con i messaggi di pace degli studenti e delle studentesse, verranno inviate al Presidente della Repubblica, in quanto garante della nostra Costituzione che "ripudia la guerra".
12. CRONACHE DELLA CAROVANA. GIOVANNA PAGANI: LA CAROVANA DELLE DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE SI OPPONE ALL'AMPLIAMENTO DI CAMP DARBY
[Dal sito di "Pressenza" (www.pressenza.com)]
Nella mattinata di sabato 9 dicembre si e' svolta una partecipata e appassionata manifestazione davanti alla base militare Usa di Camp Darby che ha contestato la militarizzazione del territorio di Pisa e Livorno.
Promotrice la Wilpf nell'ambito della attivita' della Carovana delle donne per il disarmo nucleare e delle iniziative di Ican (Campagna Internazionale per il Disarmo Nucleare) Premio Nobel per la Pace 2017. Preziosa la collaborazione della rete territoriale di movimenti e organizzazioni ecopacifiste e antimilitariste. Durante la manifestazione sono state raccolte firme di adesione alla petizione che chiede al Governo Italiano di ratificare il Trattato di proibizione delle armi nucleari, recentemente adottato da 122 paesi (Onu 7 luglio 2017). Naturalmente la firma deve essere accompagnata da un preciso impegno: eliminare le circa 70 bombe nucleari stoccate nelle basi di Ghedi e Aviano e riportare all'uso civile gli 11 porti nucleari italiani, tra cui quello di Livorno.
I numerosi interventi sono stati concordi nel chiedere una forte inversione della nostra politica nazionale e internazionale, perche' sia improntata alla solidarieta' e alla cooperazione - articolo 11 della Costituzione -: riduzione delle spese militari e investimenti nel sociale, riconversione dei siti militari e annullamento delle grandi opere militari che prevedono ampliamenti di vari siti militari tra cui Ghedi e Camp Darby per rendere l'Italia funzionale alla logica distruttiva della guerra. Corale il fermo no alla "ferrovia della morte", al taglio di mille alberi del parco di San Rossore e all'ampliamento del canale dei navicelli. Livorno e Pisa vogliono essere citta' di pace.
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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Numero 655 dell'11 dicembre 2017
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