[Nonviolenza] Telegrammi. 2910



 TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2910 del 9 dicembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. L'Accademia Apuana della Pace ricorda Barbara Monaco
2. Stefania Cherchi ricorda Carla Burlini
3. Peppe Sini: Adesione alla giornata di digiuno del 10 dicembre 2017 per l'abrogazione dell'ergastolo
4. La Casa siamo tutte. Un appello
5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
6. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
7. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
8. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
9. Carovana delle donne per il disarmo nucleare
10. Omero Delli Storti: Chi troppo studia
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'

1. LUTTI. STEFANIA CHERCHI RICORDA BARBARA MONACO
[Dalla newsletter dell'"Accademia apuana della pace" riprendiamo e diffondiamo]

Ciao Barbara,
il tuo impegno per la pace, la giustizia e la vicinanza agli ultimi e agli oppressi ti ha portato a condividere un pezzo della tua strada con l'Accademia Apuana della Pace, di cui facevi parte...
Nel dolore per la tua scomparsa, sappiamo bene che continuerai a camminare insieme a noi nella lotta contro l'ingiustizia e l'esclusione.
Un abbraccio.

2. LUTTI. STEFANIA CHERCHI RICORDA CARLA BURLINI
[Dalla mailing list delle "Donne in Nero" riprendiamo e diffondiamo]

Carla era una donna straordinaria, che in tutti i momenti e in tutte le decisioni della sua vita ha saputo dimostrare un'indipendenza di pensiero, un coraggio, uno sprezzo delle vuote convenzioni, una coerenza e una generosita' che tutte noi conoscevamo e apprezzavamo.
Non solo quando, giovanissima, accetto' di fare la maestra in un paese sperduto delle nostre montagne, seguendo davvero la sua vocazione di insegnante che sa che tutti i bambini, anche nelle situazioni ambientali e geografiche piu' difficili, hanno il diritto di essere seguiti con passione e umilta'. Ma anche quando trovo' un'anima affine in questo suo percorso di dedizione nel parroco del paese, al quale si uni' in matrimonio sfidando coloro che questa unione trovavano riprovevole, scegliendolo come compagno di tutta la sua vita.
Negli anni a venire, nel suo mestiere di insegnante di matematica, dimostro' poi come si possa essere maestri di vita nella professione, seguendo uno a uno i suoi alunni anche fuori dall'orario scolastico cercando per ognuno di loro il percorso che gli avrebbe permesso di dare il massimo delle sue capacita'.
Per molti anni, poi, si e' appassionata alle tematiche della pace e della giustizia sociale, manifestando ogni settimana insieme alle donne in nero per una giusta soluzione del conflitto israelo-palestinese e contro tutte le guerre e le violenze, nel mondo come in Italia. E' stata con noi anche a Belgrado, dove abbiamo incontrato insieme altre donne in nero che si impegnavano per la pace nella dolorosa situazione della ex Jugoslavia, durante e dopo il conflitto fra Slovenia, Serbia, Bosnia e Croazia. Ha partecipato ai digiuni per la pace, alle manifestazioni davanti a San Damiano e a Ghedi e ancora poche settimane fa, con grande entusiasmo, alla conferenza di David Sheen, pacifista e dissidente israeliano. Ha lavorato con il Mlal per la pace e i diritti dei popoli oppressi, e da anni ha in affido a distanza un bambino del campo profughi di Jabalia, a Gaza, Palestina.
E' stata una mamma dolcissima e, negli ultimi anni, una nonna appassionata dei suoi nipoti, anche quando vivevano lontani e per lei era difficile raggiungerli.
Non si e' mai tirata indietro, generosa e appassionata di tutte le cause che riguardano i diritti dei popoli e delle persone. Non faceva che ripetere che, la prossima volta che fossimo andate in Palestina, sarebbe venuta anche lei.
Quanti sogni precocemente infranti, e come ci manchera' il suo entusiasmo e la sua generosita'. A presto, Carlina.

3. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: ADESIONE ALLA GIORNATA DI DIGIUNO DEL 10 DICEMBRE 2017 PER L'ABROGAZIONE DELL'ERGASTOLO

Aderisco alla giornata di digiuno del 10 dicembre 2017 per l'abrogazione dell'ergastolo.
Mi e' sempre sembrato evidente che condannare una persona alla detenzione fino alla morte - con cio' privandola per sempre della quasi totalita' delle liberta' personali e delle relazioni sociali al di fuori delle quali l'umanita' e' pressoche' annichilita - costituisce quasi una sorta di condanna a morte in forma differita attraverso una segregazione senza speranza che si configura come una tortura senza scampo.
La Costituzione della Repubblica Italiana, che all'articolo 13, comma quarto, stabilisce che "e' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'", e che all'articolo 27, comma terzo, stabilisce che "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita' e devono tendere alla rieducazione del condannato", ed al comma quarto del medesimo articolo ribadisce che "non e' ammessa la pena di morte", ebbene, inequivocabilmente dichiara la flagrante illiceita' della pena dell'ergastolo.
Ogni essere umano ha diritto alla vita e alla dignita'; e cosi' come e' inammissibile l'omicidio, e' altresi' inammissibile la perpetua segregazione di una persona dall'umanita' e l'imposizione dell'incessante tortura del sapersi per sempre privati di tantissima parte di cio' che rende umana l'umana esistenza.

4. SOLIDARIETA'. LA CASA SIAMO TUTTE. UN APPELLO
[Dalla Casa Internazionale delle Donne riceviamo e diffondiamo]

Sostegno alla Casa
lacasasiamotutte (lacasasiamotutte at gmail.com)
#lacasasiamotutte
A tutte le amiche e gli amici,
come avrai saputo dalla stampa o dalla televisione, la Casa Internazionale delle Donne ha bisogno di aiuto.
Abbiamo ricevuto moltissime dimostrazioni di affetto e vicinanza che ci hanno molto commosso, e ve ne siamo grate, ma anche siamo state sollecitate a richiedere un aiuto economico a quante, come te, ci conosce, ha lavorato nella Casa e con la Casa.
Essere luogo di riflessione politica delle donne, ospitare in modo sostenibile tante associazioni e tante attivita', costruire, produrre attivita' culturali, tenere aperto il piu' grande archivio della storia e della produzione femminista, mantenere decorosamente un edificio storico, farlo restare aperto, fruibile a disposizione delle donne e di tutta la citta', fornire servizi di assistenza, consulenza, sostegno al lavoro e alla vita delle donne e dei bambini, promuovere formazione, costa e costa molto.
Per questo ti chiediamo di contribuire alla sopravvivenza della Casa, per farla essere sempre di piu' e sempre meglio quel luogo unico a Roma, in Italia, in Europa che e' la nostra Casa Internazionale delle donne.
Ringraziandoti fin d'ora e ricordandoti che la Casa si sostiene solo con l'autofinanziamento, ti chiediamo anche di far partecipare le persone a te vicine al sostegno della Casa.
Per la donazione:
http://www.casainternazionaledelledonne.org/index.php/it/sostienici-support-us
IBAN IT38H0103003273000001384280
causale: "Donazione per la Casa Internazionale delle Donne"

5. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

6. APPELLI. IL SENATO APPROVI LA LEGGE SULLO "IUS SOLI / IUS CULTURAE"

Non e' possibile che un bambino ovvero una bambina, un ragazzo ovvero una ragazza, nati in Italia, cresciuti in Italia, che studiano in Italia, che vivono nella comunita', nella lingua e nella cultura italiane, possano essere ritenuti alieni: sono con tutta evidenza cittadine e cittadini italiani ancor prima di aver compiuto i diciotto anni, quando la legge vigente gia' riconosce loro il diritto di decidere di essere cittadini italiani con una semplice dichiarazione personale.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.

7. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.

8. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

9. INIZIATIVE. CAROVANA DELLA DONNE PER IL DISARMO NUCLEARE
[Riceviamo e diffondiamo]

Carovana delle donne per il disarmo nucleare da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017 promossa dalla Wilpf
Evento nazionale di avvio della Carovana: 19 novembre, ore 10, Livorno, piazza della Repubblica.
La Wilpf Italia ha partecipato, come una delle componenti della societa' civile unite in Ican (Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari), Premio Nobel per la Pace 2017, al lungo percorso diplomatico che si e' concluso con la stesura del Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) adottato il 7 luglio 2017 dall'Onu (122 paesi). Ora il Trattato e' aperto alle firme e ratifiche da parte degli Stati, ed entrera' in vigore alla 51ma ratifica: ha gia' ottenuto 53 firme e tre ratifiche. Gli Stati nucleari e quelli Nato (ad eccezione dell'Olanda) non hanno partecipato alla Conferenza Onu di New York che ha portato al Trattato, e anche l'Italia era assente.
*
Antefatti: nel nostro paese si e' avviata una Campagna "Bando delle armi nucleari: Italia ripensaci" perche' l'Italia aderisca al Trattato. Il 14 settembre 2017 e' stato inviato alle Istituzioni - Presidente della Repubblica, Presidenti di Camera e Senato, Capo del Governo - una specifica petizione promossa da Disarmisti Esigenti, Wilpf Italia, Comitato No Guerra No Nato, Pax Christi, Ipri-Ccp, Pressenza, Ldu, Accademia Kronos, Energia felice, Fermiamo chi scherza col Fuoco Atomico (Campagna Osm-Dpn), PeaceLink, La Fucina per la Nonviolenza di Firenze, Chiesa Valdese di Firenze, Comitato per la pace, la convivenza, la solidarieta' "Danilo Dolci" di Trieste, Mondo senza guerre e senza violenza.
Nella Petizione (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine) si chiede al Governo italiano di firmare il Trattato, avviando previamente il necessario processo di denuclearizzazione del territorio italiano che ospita circa 70 bombe nucleari Usa, stoccate nelle basi militari di Ghedi ed Aviano, e che accoglie, nei suoi 11 porti nucleari, sottomarini a propulsione nucleare con bombe nucleari a bordo. E questo in violazione dell'art. 2 del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp) firmato dall'Italia nel 1976. La Petizione ora e' aperta alle firme a livello individuale o collettivo. L'orologio dell'apocalisse nucleare segna due minuti e mezzo alla mezzanotte: e' urgente informare, sensibilizzare e mobilitare la gente perche' comprenda che l'impegno su queste tematiche e' di vitale importanza per ottenere la sicurezza dei territori, per tutelare la salute della cittadinanza nonche' per esigere una economia di pace che e' l'unica che puo' garantire la realizzazione dei diritti oggi negati.
Ruolo delle Donne: il Trattato di proibizione delle armi nucleari (Tpnw) sottolinea l'importanza della partecipazione delle donne per l'implementazione del Trattato stesso e questo anche in ragione del fatto che le donne sono le prime vittime delle radiazioni nucleari. Si aggiunge poi il grande potere trasformativo delle donne quando esse agiscono in nome dei diritti collettivi che si ispirano alla giustizia sociale, alla pace e alla tutela dell'ambiente. La Carovana delle donne per il disarmo nucleare sara' un evento inclusivo aperto alla partecipazione di tutti coloro che vogliono impegnarsi per il pieno rispetto della nostra Costituzione, a partire dall'art. 11 che nell'affermare il ripudio della guerra richiede che l'Italia svolga un ruolo attivo nella promozione di politiche di pace.
Durata della Carovana da lunedi' 20 novembre a domenica 10 dicembre 2017: periodo durante il quale nei diversi territori che aderiscono alla Carovana si svolgeranno autonome iniziative di informazione, sensibilizzazione, mobilitazione attorno alla mozione citata.
Partenza: lunedi' 20 novembre 2017 "Giornata Internazionale dei diritti dell'infanzia": il nostro obiettivo e' quello di evidenziare che vogliamo garantire un futuro alle giovani generazioni perche' possano vivere in un mondo liberato della minaccia nucleare.
Chiusura: domenica 10 dicembre 2017 "Giornata Internazionale dei Diritti Umani": il nostro obiettivo e' quello di evidenziare che il disarmo nucleare e' indispensabile per garantire la sicurezza dell'intera umanita' e che le ingenti spese militari devono essere impegnate per investimenti sociali rivolti a garantire il pieno godimento dei diritti (istruzione, sanita', casa, sicurezza dei territori, tutela dell'ambiente, lavoro). In quella data si chiede che una delegazione della Carovana venga ricevuta dal Presidente della Repubblica, in quanto garante della Costituzione.
Partenza congiunta da vari luoghi: non avendo fondi a disposizione, abbiamo pensato alla partenza congiunta della Carovana da alcuni luoghi simbolici: Ghedi e Aviano (le basi militari dove sono stoccate bombe nucleari Usa), Livorno e Pisa (porto nucleare in sinergia con Camp Darby e Hub militare di Pisa), Trieste (porto nucleare), Napoli (porto nucleare e VI Flotta), alcuni siti della Sicilia e della Sardegna e naturalmente tutte le altre realta' territoriali che vorranno partecipare.
La Carovana si muovera' all'interno del proprio territorio durante il periodo 20 novembre - 10 dicembre, con azioni specifiche di cui sotto diamo alcune indicazioni.
*
Attivita'
- Conferenza stampa;
- Incontri con: Comandante della base militare, Presidente dell'autorita' portuale, Sindaco e Prefetto e consegna della Petizione, del Trattato di proibizione delle armi nucleari, Studio dell'Onu sugli effetti delle radiazioni nucleari;
- Presidi cittadini e raccolta di firme per la petizione (https://www.petizioni24.com/italiaripensacisulbandodellearminuclearine);
- Conferenze, presentazioni di libri sulla tematica, proiezioni di filmati, ecc.;
- Incontri con gli studenti sul tema del pericolo nucleare, presentazione del libro di Carlo Cassola, "La rivoluzione disarmista";
- FlashMob;
- Attivita' di arte per la pace con un focus specifico sul disarmo nucleare e la tutela dell'ambiente;
- Partecipazione alla manifestazione di NonUnaDiMeno in occasione del 25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
*
Materiali
- Striscione con la scritta "Carovana delle donne per il disarmo nucleare. 20 novembre - 10 dicembre 2017";
- Mostra "Esigete il disarmo nucleare" (esiste in due versioni: 13 pannelli grandi in Pvc oppure 13 locandine plastificate);
- Testo della petizione;
- Testo del Trattato di interdizione delle armi nucleari;
- Libro di Carlo Cassola, "La rivoluzione disarmista", in occasione del centenario della nascita.
*
Per informazioni: Antonia Sani: antonia.sani.baraldi at gmail.com e Giovanna Pagani: gioxblu24 at gmail.com

10. RACCONTI RETICENTI DELL'INVERNO. OMERO DELLI STORTI: CHI TROPPO STUDIA

Studiano studiano studiano e poi fanno la fame. La fame fanno. Capirei se fossero ricchi di famiglia ma ricchi ricchi. Allora magari uno s'annoia e non e' che puoi passare le giornate a giocare sempre a pallone o a dama o a correre dietro alle gonnelle che pure quella dopo un po' diventa una fatica. Allora se per esempio il bar e' chiuso e in televisione non fanno niente uno ricco ma ricco ricco s'annoia dentro casa sua con tutto che e' una bella casa magari un castello come quelli antichi di quando la gente andava in giro a cavallo con la spada e senza calzoni. E allora se proprio s'annoia mettiamo cosi' per dire che si mette a studiare. Che tanto gia' e' ricco di suo e puo' pure perdere tempo che nessuno gli corre dietro. Io dico che essere ricchi e' la meglio cosa perche' poi puoi fare quello che ti pare. Pure studiare che a niente serve ma intanto passi il tempo. Fa pure la sua figura che uno dice io studio questo e quello e magari c'e' pure la donzella che ne resta affascinata. Che pero' mica e' affascinata che quello studia. E' affascinata che quello ci ha i soldi che gli escono dalle orecchie. E le proprieta'. La robba. Studiare non serve a niente. Sono i soldi che contano. Adesso non lo so se e' vero che chi studia troppo diventa matto come dicono. Se lo dicono qualche cosa di vero ci sara'. Pero' la gente ne dice talmente tante di fesserie che non ci dormono la notte per inventarsele. La gente e' fatta cosi' che non capisce un colpo neanche se li meni. Ve la raccomando la gente. La verita' e' che mirano tutti al soldo ma siccome sono stupidi come le crastiche il primo fesso che passa li frega tutti. Piu' studiano e piu' si fanno fregare. Stanno li' a fare tutte quelle chiacchiere e non si accorgono di quello che intanto gli sfila il portafoglio che poi tanto che vuoi che ci sia nel portafoglio della gente. La micragna c'e'. E chiacchierano chiacchierano che certe volte ti viene voglia di dargli una sventagliata solo per farli stare zitti. Io per me dico che una persona sveglia lo sa che meno parla e meglio e'. Tutte 'ste parole fossero soldi allora si' ma invece e' il contrario. Chi ci ha i soldi sta sempre zitto e chi chiacchiera e' sempre un poveraccio come se dicesse guardate quanto sono fesso guardate. Li prenderei a schiaffi se non fosse che me ne frego. I soldi contano. Solo i soldi. Coi soldi ti compri quello che ti pare. E campi come ti pare cosi' per dire.
*
Studiare. Io non ne ho voluto mai sapere niente. Io faccio il lavoro mio faccio. Fatto il lavoro non sono piu' cavoli miei. Riscuoto ringrazio e chi s'e' visto s'e' visto. Io la vedo cosi' e mi ci sono sempre trovato bene. Tutti quei grilli per la testa non portano mai a niente di buono. Quanti ne ho visti fare una brutta fine a forza di fare le domande sbagliate. Che poi non c'e' niente da domandare. C'e' da fare il lavoro e via. Io dico che quando hai i soldi in tasca la smetti di avere i cattivi pensieri. I soldi in tasca e lo stomaco pieno. Se proprio ci hanno tutti 'sti scrupoli parlassero col prete che glielo dice lui come si campa. Quello che e' mio e' mio e quello che e' tuo e' mio pure quello. Io se non facevo il lavoro che faccio quasi quasi facevo il prete o l'avvocato o che ne so basta che era un lavoro che non si doveva lavorare. Un lavoro che si chiacchiera e basta. Cioe' che non si lavora. Non dico che il lavoro mio non mi piace. Mi piace. Mi piace mi piace senno' non lo farei. Ma certe volte tutto quel sangue.

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Hannah Arendt, Socrate, Raffaello Cortina Editore, Milano 2015, pp. 126, euro 11.
*
Riletture
- Karl Kraus, Gli ultimi giorni dell'umanita', Adelphi, Milano 1980, 1996, pp. VI + 786.
*
Riedizioni
- Robert Macfarlane, Come le montagne conquistarono gli uomini. Storia di una passione, Rcs, Milano 2017, pp. 336, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
*
Strumenti
- Associazione Liberarsi, Campagna digiuna per la vita 9999, Stampalternativa, s.l. 2017, pp. 32, euro 1. Richiedibile all'Associazione Liberarsi onlus, tel. 0550733042, e-mail: associazioneliberarsi at gmail.com

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

13. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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