[Nonviolenza] Telegrammi. 2875



 TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2875 del 4 novembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Sommario di questo numero:
1. Cinque tesi
2. Movimento Nonviolento, PeaceLink, Centro di ricerca per la pace e i diritti umani, Associazione Antimafie Rita Atria: Appello per il 4 novembre 2017 "Ogni vittima ha il volto di Abele"
3. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2011 a Viterbo
4. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2012 a Viterbo
5. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2013 a Viterbo
6. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2014 a Viterbo
7. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2015 a Viterbo
8. Una sintesi del discorso conclusivo dell'iniziativa nonviolenta del 4 novembre 2016 a Viterbo
9. Il Senato approvi la legge sullo "ius soli / ius culturae"
10. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
11. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. LE ULTIME COSE. CINQUE TESI

1. Abolire la guerra prima che la guerra abolisca l'umanita'.
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2. Riconoscere ad ogni essere umano gli stessi diritti che rivendichiamo per noi stessi. Ed il primo diritto e' il diritto alla vita. Cessare di uccidere. Salvare le vite. Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto. Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
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3. Nella vicenda dell'umanita' il tempo della violenza e' finito, poiche' ormai sappiamo che la violenza e' sempre e solo nostra nemica e il suo esito ultimo e' provocare la nostra estinzione. Affinche' il solidale cammino dell'umanita' possa proseguire occorre che inizi la storia della nonviolenza, che la nonviolenza divenga il patto fondamentale dell'umanita', la politica prima, norma etica universale del riconoscimento e della riconoscenza, della responsabilita', della condivisione, della convivenza. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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4. Nel ricordo di tutte le vittime il nostro primo impegno sia di impedire altre vittime. Pace, disarmo, smilitarizzazione. Ogni vittima ha il volto di Abele.
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5. Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK, CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI, ASSOCIAZIONE ANTIMAFIE RITA ATRIA: APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE 2017 "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

4 novembre 2017: non festa, ma lutto.
Cento anni dopo Caporetto: basta guerre!
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Oltre cento anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, mentre e' tragicamente in corso la "terza guerra mondiale a pezzi", e' ora di dire basta.
Per questo sosteniamo la Campagna "Un'altra difesa e' possibile" che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta, incardinata, calendarizzata e ora all'attenzione della Quarta Commissione Difesa della Camera dei Deputati.
Obiettivo della Campagna e' quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta - ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell'integrità della vita, dei beni e dell'ambiente dai danni che derivano dalle calamita' naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni - anziche' finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo.
Nel nostra Paese, invece:
la spesa militare italiana e' ormai arrivata ad oltre 60 milioni al giorno;
in Sicilia - nonostante le denunce e le mobilitazioni - prosegue la realizzazione del Muos;
l'Abruzzo attende ancora la piena ricostruzione dopo il terremoto del 2009; il Centro Italia dopo il terremoto dell'anno scorso e' ancora al punto zero;
in Piemonte, mentre a Cameri si alza il primo F35 la Val Susa continua a bruciare, ultimo capitolo di una stagione degli incendi che quest'anno sembra non finire mai, davanti alla quale le strutture di emergenza sono apparse totalmente inadeguate;
nel contempo il nostro Governo non ha ancora ratificato il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari, mentre il Premio Nobel per la Pace 2017 e' stato conferito proprio alla Campagna Ican che ha promosso e sostenuto questo importante risultato raggiunto dalle Nazioni Unite.
La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il "sacro dovere della difesa della patria" (art. 52).
Uniamoci idealmente in una sorta di staffetta civile tra commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, ribadendo che il 4 novembre e' giorno di lutto e non di festa per la partecipazione all'inutile strage della prima guerra mondiale. Ovunque sia possibile, in ogni piazza d'Italia. Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
Per informazioni sulla Campagna "Un'altra difesa e' possibile" vai al sito www.difesacivilenonviolenta.org Segreteria della Campagna c/o il Movimento Nonviolento
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803, e-mail:an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
per contatti: e-mail: centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Associazione Antimafie "Rita Atria"
per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

3. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2011 A VITERBO

La memoria delle vittime di tutte le guerre e' un atto di assunzione di responsabilita': poiche' - come ha scritto Heinrich Boell - 'Ogni vittima ha il volto di Abele', e' compito di ogni essere umano opporsi a tutte le uccisioni, e quindi a tutte le guerre, che delle uccisioni di esseri umani consistono.
Cosi' questa giornata di memoria delle vittime, in nome delle vittime, si fa appello alla pace e alla legalita' che salva le vite. Si fa azione diretta nonviolenta affinche' cessino le guerre e le stragi, affinche' alle vittime passate non si aggiungano altre vittime. E dunque questo addolorato omaggio agli esseri umani dalla guerra uccisi e' anche un solenne monito e un ineludibile impegno: mai piu' guerre, mai piu' uccisioni.
Ed ha altresi' implicazioni attuali e cogenti: convoca ad agire per salvare le vite, convoca ad agire per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti. E quindi: che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

4. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2012 A VITERBO

La mattina del 4 novembre si e' svolta a Viterbo la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra, commemorazione promossa dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Come ogni anno da un decennio a questa parte le persone amiche della nonviolenza hanno reso omaggio a tutte le vittime della guerra e della violenza, e nel loro ricordo hanno rinnovato l'esortazione all'impegno comune dell'umanita' intera contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni.
Abolire la guerra, flagello dell'umanita', e' possibile e necessario.
E' solo attraverso la pace, la smilitarizzazione e il disarmo che e' possibile promuovere una solidarieta' concreta e coerente che tutti gli esseri umani riconosca e raggiunga, la difesa nitida e intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la tutela adeguata - necessaria ed urgente - della biosfera, la civile convivenza nell'unica casa comune dell'umanita' intera.
Per questo e' necessaria la scelta della nonviolenza: solo la nonviolenza rispetta la vita e la dignita' umana; solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
Abolire la guerra, gli eserciti, le armi: e' il primo compito dell'umanita' intera.
Scegliere la nonviolenza: e' il passo necessario perche' l'umanita' abbia un futuro di pace e di solidarieta'.

5. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2013 A VITERBO

Ogni persona ragionevole sa che occorre lottare contro l'ingiustizia, contro la menzogna, contro l'oppressione, contro la violenza. Per difendere la propria vita e la propria dignita', la vita e la dignita' di ogni essere umano, la vita e la dignita' dell'umanita' intera.
E nessuna ingiustizia, nessuna menzogna, nessuna oppressione, nessuna violenza e' piu' scellerata che uccidere un essere umano.
La guerra dunque, che dell'uccisione di esseri umani consiste, e' il crimine piu' scellerato.
Le armi dunque, che per uccidere e solo per uccidere servono, e che della guerra sono l'ingrediente indispensabile, sono strumento del crimine piu' scellerato.
Gli eserciti e tutti i gruppi armati dunque, che per uccidere si organizzano, si addestrano, si schierano ed operano, e che della guerra sono la fondamentale macchina, sono strumento del crimine piu' scellerato.
Il 4 novembre si ricorda in Italia la fine dell'inutile strage della "grande guerra" 1914-1918; all'epoca ovviamente non la si chiamava "la prima guerra mondiale", poiche' non si immaginava che ve ne sarebbe stata una seconda ancora piu' terrificante. Ne' si poteva immaginare che il progresso tecnologico avrebbe presto creato armi di tale potenza che negli arsenali da vari decenni ve ne sono a sufficienza per distruggere piu' e piu' volte la civilta' umana e devastare e contaminare irreversibilmente la biosfera.
Le vittime di quella guerra che si concluse il 4 novembre 1918, e le vittime di tutte le guerre, ci convocano a un impegno: all'impegno a far cessare le guerre, all'impegno a far cessare le stragi, all'impegno a non fare altre vittime.
Ricordare ed onorare le vittime di quella guerra, e le vittime di tutte le guerre, e' possibile ad una sola condizione: adempiendo quell'impegno doveroso contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni, adempiendo quell'impegno a non fare altre vittime.
Il 4 novembre cessi quindi di essere l'oscena, insensata, scellerata festa dei poteri armati guerrieri e assassini, e diventi invece finalmente il giorno del lutto per tutte le vittime e quindi il giorno dell'impegno contro tutte le guerre e le violenze, contro tutti gli eserciti e gli armigeri, contro tutte le armi assassine.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita'.
Ogni essere umano ha diritto alla vita.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.

6. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2014 A VITERBO

Alle prime luci del giorno di questo 4 novembre 2014 una delegazione del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha reso omaggio alle vittime di tutte le guerre, in questo giorno di lutto per tutte le persone dalla guerra assassinate.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Alle prime luci del giorno di questo 4 novembre 2014, persuasi di rappresentare l'autentica volonta' dell'umanita' cosciente, nel ricordo di tutti gli assassinati abbiamo rinnovato il nostro impegno a lottare con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, affinche' cessino tutte le guerre, tutte le stragi, tutte le uccisioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Alle prime luci del giorno di questo 4 novembre 2014, col nostro silenzio e con le nostre lacrime abbiamo voluto ancora una volta testimoniare nel luogo che in questa citta' ricorda gli uccisi il nostro impegno ad opporci a tutti i poteri uccisori.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

7. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2015 A VITERBO

Siamo qui nell'anniversario della conclusione della prima guerra mondiale, di quella mostruosa strage che genero' il secolo breve dei totalitarismi e dei genocidi, della proliferazione di armamenti onnicidi, del disprezzo assoluto della vita e della dignita' umana, di Auschwitz e di Hiroshima.
Siamo qui per ricordare tutte, tutte le vittime di quella guerra; e siamo qui per ricordare tutte, tutte le vittime di tutte le guerre.
Siamo qui per testimoniare un impegno, un dovere che ancora una volta vogliamo affermare serbando memoria di quelle innumerevoli vittime: l'impegno ad opporci a tutte le guerre; l'impegno ad agire con tutte le nostre forze affinche' cessino per sempre le guerre, affinche' a quelle vittime non se ne aggiungano altre.
Poiche' le guerre sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani. E la guerra e' quindi sempre e solo nemica dell'umanita'. Ed e' pertanto compito comune di tutti gli esseri umani, dell'umanita' intera, abolire la guerra.
E per abolire la guerra occorre abolire innanzitutto i suoi strumenti: gli eserciti e le armi.
Ed occorre altresi' una scelta nitida e coerente, una scelta impegnativa e rigorosa: la scelta di opporsi a tutte le violenze, la scelta di agire in difesa dei diritti di tutti gli esseri umani, la scelta di contrastare la violenza senza riprodurla: occorre la scelta della nonviolenza.
Ricordare le vittime delle guerre e' un necessario dovere. E questo ricordo deve tradursi nell'impegno nonviolento ad opporsi a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, a tutte le armi.
Quei poteri che pretendono di mescolare al lutto per le persone uccise gli orridi e infami festeggiamenti per la macchina che le persone uccide, che pretendono di festeggiare lo strumento assassino che quelle vite ha soppresso, con cio' stesso oltraggiano una volta ancora quelle vittime. La "festa delle forze armate" e' incompatibile con il lutto per le vittime delle forze armate.
Il 4 novembre non e' un giorno di festa, e' un giorno di lutto. E dal lutto scaturisce la consapevolezza del primo dovere che fonda la civilta' umana: non uccidere.
L'unico modo adeguato di ricordare le vittime della guerra e' impegnarsi affinche' mai piu' vi siano altre vittime della guerra.
In questo giorno di dolore, in questo luogo di memoria, ricordando le vite atrocemente estinte, noi affermiamo il diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Noi affermiamo il dovere di ogni essere umano e quindi di ogni umano istituto a rispettare, difendere, salvare le vite. Noi affermiamo la nostra opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni, la nostra opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni, la nostra opposizione al maschilismo e a tutte le oppressioni. Noi affermiamo il ripudio della violenza e la scelta della nonviolenza. Noi affermiamo che la nonviolenza e' la civilta' umana, la convivenza e la condivisione necessarie, la coscienza di essere un'unica umana famiglia in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. Noi affermiamo che giustizia e pace sono due nomi della medesima cosa. Noi affermiamo che liberta', uguaglianza e fraternita' possono darsi solo nella pace che salva le vite.
Noi affermiamo che e' l'ora di abolire la guerra, e per abolire la guerra occorre abolire gli eserciti e le armi. E' scritto nella Costituzione della Repubblica che "l'Italia ripudia la guerra". Inveriamo questo impegno.
Al Parlamento italiano chiediamo di far cessare immediatamente la partecipazione italiana alle guerre in corso.
Al Parlamento italiano chiediamo di ridurre immediatamente e drasticamente le ingentissime risorse attualmente destinate alle guerra, all'esercito e alle armi e di trasferire quelle risorse ad interventi civili di pace e di solidarieta' necessari e urgenti.
Al Parlamento italiano chiediamo di impegnarsi affinche' l'Italia esca dalla Nato, organizzazione terrorista e stragista.
Al Parlamento italiano chiediamo di abrogare tutte le scellerate ed incostituzionali misure razziste che precedenti governi hanno imposto nel nostro paese.
Al Parlamento italiano chiediamo di riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalla guerra il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro e di trovarvi accoglienza e assistenza adeguate.
Al Parlamento italiano chiediamo di promuovere adeguati e coerenti interventi umanitari che rechino aiuto nelle aree del mondo in cui esseri umani sono in grave pericolo.
Al Parlamento italiano chiediamo di legiferare la piena realizzazione della Difesa civile non armata e nonviolenta e l'istituzione e la piena realizzazione dei Corpi civili di pace.
Al Parlamento italiano chiediamo di impegnare l'Italia ad operare per la pace con mezzi di pace.
Questo impegno di pace e di solidarieta' con l'intera umanita', con l'intero mondo vivente, e' anche il nostro impegno. E' il nostro impegno nel giorno del ricordo delle vittime della guerra. Sia il nostro impegno tutti i giorni della nostra vita.
Ogni vittima ha il volto di Abele.

8. MEMORIA. UNA SINTESI DEL DISCORSO CONCLUSIVO DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA DEL 4 DICEMBRE 2016 A VITERBO

L'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" da Viterbo nel corso degli anni si e' estesa a varie citta' italiane ed e' divenuta una campagna nazionale promossa da alcuni dei principali movimenti pacifisti e nonviolenti; l'intento dei promotori e' di smascherare e denunciare la stoltezza e l'immoralita' della "Festa delle Forze Armate" e di fare del 4 novembre - giorno anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale - un giorno di lutto, di consapevolezza e di impegno: lutto per tutte le vittime di tutte le guerre, consapevolezza che il ricordare e rendere omaggio a quelle innumerevoli vittime se non vuole essere un infame esercizio di ipocrisia e di complicita' con i poteri che le assassinarono, deve tradursi in impegno attuale e cogente ad opporsi a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, a  tutte le armi; deve tradursi in impegno di pace, di solidarieta' con l'umanita' intera, di nonviolenza operosa.
Il nostro 4 novembre e' fedelta' nitida e intransigente alle vittime affinche' non vi siano piu' vittime; fedelta' nitida e intransigente alla Costituzione della Repubblica italiana che "ripudia la guerra" ed alla legalita' che solo e' legalita' quando salva le vite e non le violenta o sopprime; fedelta' nitida e intransigente all'umanita' sofferente che lotta per far cessare ogni oppressione, ogni violenza.
Affermare che "ogni vittima ha il volto di Abele" significa riconoscere l'unita' del genere umano; riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'; riconoscere che vi e' un solo mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; riconoscere che il primo dovere di ogni persona e' rispettare, aiutare, salvare le altre persone.
Affermare che "ogni vittima ha il volto di Abele" significa impegnarsi contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa della biosfera e della civilta' contro ogni barbarie e ogni devastazione.
Affermare che "ogni vittima ha il volto di Abele" significa qui ed ora opporsi alla macchina bellica che sempre e solo ha la funzione di menare strage di esseri umani; significa qui ed ora opporsi alla violenza razzista e schiavista di mafie e governi che hanno fatto del Mediterraneo un immane cimitero e che pretendono imporre in Italia e in Europa un regime di apartheid; significa qui ed ora far cessare il femminicidio ed affermare finalmente l'eguaglianza di dignita' e di diritti di tutti gli esseri umani.
Cessi lo scandalo osceno della partecipazione italiana alle guerre in violazione della Costituzione repubblicana.
Cessi lo scandalo osceno delle decine di milioni di euro delle casse dello stato italiano ogni giorno sperperate per le spese militari.
Cessi lo scandalo osceno della partecipazione del nostro paese ad alleanze che costituiscono associazioni a delinquere, complicita' assassine; ed in particolare ed innanzitutto l'Italia si adoperi finalmente per lo scioglimento della Nato, organizzazione terrorista e stragista, ed affinche' i suoi responsabili siano processati per i crimini commessi.
Cessi lo scandalo osceno della produzione e del commercio di armi.
Cessi lo scandalo osceno della negazione del diritto agli esseri umani in fuga dalle guerre e dalla fame di entrare nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Cessi lo scandalo osceno della negazione del diritto di voto a milioni di persone che nel nostro paese vivono e lavorano.
Cessi lo scandalo osceno dell'assolutamente inadeguato impegno pubblico a contrastare il femminicidio ed ogni altra forma di violenza maschilista, dell'assolutamente inadeguato impegno pubblico a sostenere i centri antiviolenza promossi dal movimento delle donne, dell'assolutamente inadeguato impegno pubblico ad applicare integralmente la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
Nel ricordo di Rosa Luxemburg e di Nelson Mandela, nel ricordo di Virginia Woolf e di Simone Weil, nel ricordo di Mohandas Gandhi e di Martin Luther King, nel ricordo di Hannah Arendt e di Wangari Maathai, nel ricordo di Aldo Capitini e di Danilo Dolci, nel ricordo di Laura Conti e di Bianca Guidetti Serra, nel ricordo di Nanni Salio e di Pietro Pinna, nel ricordo di tutte le Resistenze all'inumano e delle innumerevoli persone che si sono battute per salvare le vite, la nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' il cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Il 4 novembre cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

9. APPELLI. IL SENATO APPROVI LA LEGGE SULLO "IUS SOLI / IUS CULTURAE"

Non e' possibile che un bambino ovvero una bambina, un ragazzo ovvero una ragazza, nati in Italia, cresciuti in Italia, che studiano in Italia, che vivono nella comunita', nella lingua e nella cultura italiane, possano essere ritenuti alieni: sono con tutta evidenza cittadine e cittadini italiani ancor prima di aver compiuto i diciotto anni, quando la legge vigente gia' riconosce loro il diritto di decidere di essere cittadini italiani con una semplice dichiarazione personale.
Perche' quindi continuare a umiliare e perseguitare dei bambini?
Perche' quindi continuare a negare la flagrante realta' che chi nasce e vive in Italia e' un cittadino italiano?
Ad eccezione di un'infima minoranza di pervertiti, nessuno in Italia vuole essere un persecutore di bambini.
Ad eccezione di un'infima minoranza di razzisti, nessun senatore potrebbe in scienza e coscienza negare il suo voto a una legge che prende atto della realta' e riconosce a bambine e bambini, ragazze e ragazzi, un diritto che loro appartiene: il riconoscimento giuridico del fatto inconfutabile che sono parte del popolo italiano, che sono cittadini italiani.

10. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.

11. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

12. SEGNALAZIONI LIBRARIE

Letture
- Stefano Viviani e Biagio Goldstein Bolocan, Stendhal, Centauria, Milano 2017, pp. 160, euro 4,90.
*
Riletture
- Alessandro Passerin d'Entreves (a cura di), La liberta' politica, Edizioni di Comunita', Milano 1974, pp. 318.

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2875 del 4 novembre 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

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