[Nonviolenza] "Contare le teste invece di romperle". E' con il diritto di voto che l'umanita' abolira' la violenza. Una lettera ai Presidenti della Camera e del Senato



 

"CONTARE LE TESTE INVECE DI ROMPERLE". E' CON IL DIRITTO DI VOTO CHE L'UMANITA' ABOLIRA' LA VIOLENZA. UNA LETTERA AI PRESIDENTI DELLA CAMERA E DEL SENATO

 

Egregi Presidenti della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica,

sembra prossima alla conclusione la discussione parlamentare sulla nuova legge elettorale, e purtroppo sembra che essa non prendera' in considerazione il fatto flagrante che a quasi un decimo della effettiva popolazione italiana continui ad essere precluso il primo diritto democratico, il diritto di voto.

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Cio' che caratterizza la democrazia rispetto alle altre forme di governo e' infatti il principio "Una persona, un voto": ma oggi in Italia ad oltre cinque milioni di persone il diritto di voto non e' riconosciuto, solo perche' non sono nate qui. Eppure qui vivono, qui lavorano, qui rispettano le leggi, qui fanno crescere i loro figli nella lingua e nella cultura di questo paese, nel sentimento di appartenenza a questo paese.

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Un appello promosso da personalita' autorevoli e rappresentative della vita culturale, morale, civile ed istituzionale del nostro paese (come Anna Bravo, Giancarla Codrignani, Heidi Gaggio Giuliani, Francuccio Gesualdi, Chiara Ingrao, Raniero La Valle,  Lidia Menapace, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, Riccardo Orioles, Moni Ovadia, Savino Pezzotta, Annamaria Rivera, Alessandro Zanotelli, e con essi i ministri emeriti Maria Chiara Carrozza, Giuseppe Fioroni e Cecile Kyenge, e con essi 167 parlamentari di varie forze politiche sia di maggioranza che di opposizione) chiede al Parlamento che sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone stabilmente residenti in Italia.

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Prima che la discussione si concluda, prima che la nuova legge elettorale sia approvata ribadendo un'esclusione ingiusta, vogliate invitare - nelle forme che riterrete adeguate - il Parlamento e il Paese ad una riflessione sincera, ad un impegno di verita', ad inverare pienamente la democrazia.

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Come ebbe a scrivere Guido Calogero nell'incipit di un aureo suo libro: "la democrazia e' il sistema di contare le teste invece che di romperle".

E' con la democrazia che si contrasta l'ingiustizia e la barbarie.

E' con il diritto di voto che l'umanita' abolira' la violenza.

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Ringraziandovi per quanto state quotidianamente facendo per il bene comune, come per la vostra gentile e generosa attenzione, vogliate gradire distinti saluti.

 

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo (che coordina l'iniziativa dell'appello "Una persona, un voto")

 

Viterbo, 22 settembre 2017

 

Mittente: Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: centropacevt at gmail.com

 

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Una minima notizia sull'estensore di questa lettera

Peppe Sini ha fondato negli anni '70 del secolo scorso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo. Negli anni '80 ha coordinato in Italia la principale campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Ha organizzato il primo convegno nazionale di studi su Primo Levi all'indomani della scomparsa del grande testimone della dignita' umana. Dal 2000 redige il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Coordina l'iniziativa dell'appello all'Italia civile "Una persona, un voto" di cui sono primi firmatari padre Alessandro Zanotelli e la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace, appello al quale hanno gia' aderito oltre a migliaia di cittadini anche centosessantasette parlamentari di varie forze politiche. Crede che ogni essere umano abbia diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

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