[Nonviolenza] Archivi. 270
- Subject: [Nonviolenza] Archivi. 270
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 8 Sep 2017 15:51:51 +0200 (CEST)
- Reply-to: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 270 dell'8 settembre 2017
In questo numero:
1. Alcuni testi del mese di agosto 2017 (parte ottava)
2. Il primo dovere
3. Giacomo Arconti: Al teatro dell'orrore (dal diario di un ingenuo)
4. Omero Delli Storti: Il delitto della principessa di Ebla. Frammenti da un fogliettone postmoderno e rasciomonico (parte terza)
5. A Roma in un cassonetto
6. Se
7. Dissoi logoi
8. Omero Delli Storti: Il delitto della principessa di Ebla. Frammenti da un fogliettone postmoderno e rasciomonico (parte quarta)
1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2017 (PARTE OTTAVA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2017.
2. Il primo dovere
3. Giacomo Arconti: Al teatro dell'orrore (dal diario di un ingenuo)
4. Omero Delli Storti: Il delitto della principessa di Ebla. Frammenti da un fogliettone postmoderno e rasciomonico (parte terza)
5. A Roma in un cassonetto
6. Se
7. Dissoi logoi
8. Omero Delli Storti: Il delitto della principessa di Ebla. Frammenti da un fogliettone postmoderno e rasciomonico (parte quarta)
2. IL PRIMO DOVERE
Lo sai gia' qual e' il primo dovere.
Salvare le vite e' il primo dovere.
3. COCCI AGUZZI DI BOTTIGLIA. GIACOMO ARCONTI: AL TEATRO DELL'ORRORE (DAL DIARIO DI UN INGENUO)
Keynesiani
I volontari dei vigili del fuoco che appiccano gli incendi cosi' poi sono chiamati a spegnerli e si guadagnano la giornata.
Non converrebbe alla pubblica amministrazione fargli scavare le buche e poi riempirle? Fa gia' cosi' caldo.
*
I diritti degli altri
Io battermi per i diritti degli altri? E che c'entro io, io mi faccio gli affari miei, non mi occupo di politica, tanto sono tutti ladri.
*
Quelli che affogano (I)
A quante miglia marine dalla costa?
*
Quelli che affogano (II)
Se non sanno neppure nuotare...
*
Quelli che affogano (III)
E' tutta colpa delle ong, che gli dicono che in Italia si fa la bella vita.
*
Quelli che affogano (IV)
Se morivano in Libia facevano meglio. Invece devono sempre dare fastidio.
*
Quelli che affogano (V)
Se erano furbi se ne stavano a casa loro, come facciamo noi.
*
Il ritorno dalle vacanze
Riprendiamo i bombardamenti.
*
Amor coniugale
Ti amo da morire. Da morire tu.
*
Tra moglie e marito
Lei lo lascia? Lui l'ascia.
*
Il consenso della vittima (I)
Cerchiamo di non essere manichei, io l'avro' pure ammazzata ma anche lei aveva i suoi difetti.
*
Il consenso della vittima (II)
Se non ci fosse la preda, non ci sarebbe il cacciatore; se non ci fosse la vittima, non ci sarebbe il carnefice. Vogliamo dirlo che la responsabilita' sara' almeno al cinquanta per cento?
*
Il consenso della vittima (III)
Bisognerebbe poterglielo chiedere a lei, che magari se fosse ancora viva lei mi perdonerebbe. Mi ha gia' perdonato tante volte. Voi che ne volete sapere? Che volete giudicare?
*
Il consenso della vittima (IV)
E' la politica, si sa che e' cosi'.
E' l'economia, si sa che e' cosi'.
E' la guerra, si sa che e' cosi'.
E' la legge, si sa che e' cosi'.
E' la natura, si sa che e' cosi'.
E' l'amore, si sa che e' cosi'.
Si sa che e' cosi' che va il mondo, chi vive vive e chi muore muore.
Certo che l'ho ammazzata: io sono quello che vive.
*
Il consenso della vittima (V)
E chi lo dice che lei non avrebbe fatto altrettanto, eh, chi lo dice?
*
La conferenza stampa
Tutti quelli che non abbiamo ucciso, li abbiamo lasciati vivere.
Fate due conti e vedrete se non siamo filantropi.
E' statistica, altro che chiacchiere.
*
Il pestaggio
- Pensavo fosse un'attrazione offerta dal locale.
- Io l'avrei pure soccorso, ma se lo soccorrevo come facevo a riprendere col telefonino?
- Se lo menavano qualche cosa aveva fatto.
- Se lo meritano tutti.
- Se uno frequenta certi locali lo dovrebbe sapere a cosa va incontro, io ci vengo apposta.
- Perche' non l'ho aiutato? Ma io ero uno di quelli che lo picchiavano, non posso mica fare tutto io.
*
"Sono bestie, bestie"
E invece sono esseri umani, esseri umani.
*
Se sia lecito scrivere queste cose
Io proprio non lo so.
4. RACCONTI ESTIVI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLI STORTI: IL DELITTO DELLA PRINCIPESSA DI EBLA. FRAMMENTI DA UN FOGLIETTONE POSTMODERNO E RASCIOMONICO (PARTE TERZA)
3. Fuga nella notte
Il racconto di N.
Mai avuto fortuna con gli uomini. Una volta s'innamoro' di me quel poeta che era pure di buona famiglia ma il padre non scuciva un baiocco neanche sotto tortura, poi e' morto giovane e dicono che gli ultimi anni convivesse con un uomo dalle parti di Napoli.
Poi quel tedeschetto che mi chiamava Sciarlotte, proprio cosi', Sciarlotte, come quello coi baffetti - non quello tedesco coi baffetti, quello che fa i film, se poi erano due persone diverse ma credo di si' perche' quello tedesco ammazzava i poveri cristi con la stessa indifferenza con cui si calpestano le formiche nell'erba e quello che fa i film proprio non ce lo vedo, pero' non si sa mai, la gente e' buffa, eh? ma come gli poteva essere venuto in mente a Verterio di chiamarmi Sciarlotte? Ma sembra che non stava bene, infatti poi si e' sparato. Mai avuto fortuna con gli uomini io.
Barucco l'ho conosciuto quando era ancora ragazzo, ed era proprio un bel ragazzo e avviato a una bella carriera, non dico di consigliere segreto del principe, ma insomma. Poi comincio' a dare di matto pure lui, bestemmiava mattina e sera, magari era solo per farsi bello, per far vedere che era uno spirito forte, per fare il fico con le ragazze, ma la verita' e che spaventava tutte e tutti, pure me che gli volevo bene. Tutti dicevano che era un genio, e tutti dicevano che era matto sfasciato. Litigava con tutti. Pero' aveva la bottega di vetraio ed oculista, un'attivita' avviata, e conosceva una caterva di gente, e con gli amici suoi parlava in latino, secondo me si dicevano le barzellette zozze. Pero' era gentile quando gli girava bene, ma quando gli girava male era un musone che non vi dico, come quell'altro, il fidanzato di mia cugina Regina - no, non la regina moglie del re, Regina era il nome di Regina, dalla sue parti usa. Insomma, quel tizio prima si fidanza, poi si sfidanza, poi dice che l'ama per tutta la vita, poi non risponde piu' al telefono: matto sfasciato pure lui, ma chi si credeva di essere, Kafka? E poi i libri che scriveva, tutti sotto pseudonimo, io non li ho mai letti, ma mia cugina mi diceva che bastava guardare le copertine e ti facevi un'idea, quello sporcaccione di un dongiovanni, che poi veniva pure lui da una buona famiglia, tutta gente di chiesa, ma a un certo punto dovettero cacciarlo dalla chiesa, non lo so che aveva combinato, alla fine si mise pure a fare il giornalista e gli prese un colpo per strada, se veramente e' andata cosi' e non e' stato invece qualche fondamentalista o qualcuno dei servizi a farlo fuori. Di questi tempi non si sa mai. Tutti cosi' gli uomini, chi li capisce e' bravo. Un momento frignano e il momento dopo alzano le mani, io dico che bisognerebbe fargli un monumento a chi ha inventato lo spray al peperoncino.
Ma voi volete sapere di quella faccenda, lo so. L'ho raccontata tante volte. Una volta di piu' che volete che sia?
Era nel cuore della notte ed io stavo giocando a ramino col signor *** che e' tanto una brava persona e mi ha sempre rispettata. Bussano alla porta. Io e il signor *** interrompiamo il gioco e restiamo in silenzio nel buio. Bussano ancora e ancora e ancora e sempre piu' forte. Allora il signor *** comincia a sussurrarmi che potrebbe essere sua moglie e che lo devo aiutare a uscire da un ingresso secondario, ma a casa mia un ingresso secondario non c'e'; gli dico di nascondersi nell'armadio ma lui risponde che non siamo in una commedia francese dell'Ottocento, e piuttosto si butta dalla finestra, e io gli dico che siamo al pianterreno e che proprio dalla finestra sul retro puo' uscire. Mentre si veste io per guadagnare tempo vado alla porta e chiedo chi e'. E chi era? Barucco con quell'altro marmottone di Tristano. Nerina, apri, apri Nerina, svelta, dice, che siamo usciti di galera. Gli chiedo com'e' che li hanno fatti uscire nel cuore della notte. Macche' fatti uscire, risponde lui, siamo evasi. Ah no, io non apro. Apri Nerina, apri, che siamo innocenti. Neanche per sogno. Apri, Neri', e vedrai che bel regalo. E siccome sono di buon cuore dico che mi dia il tempo di mettermi qualcosa addosso e poi apro. Torno in camera da letto, do' il bacio della buonanotte al signor *** che scavalca la finestra, richiudo la finestra e mi vesto. Poi apro la porta e si presentano quei due con un altro tizio che aveva certi baffoni che pure un cieco lo vedeva che erano finti. E questo chi e'? Un amico, dice Barucco, e' fuggito con noi. Ah no, questo non ce lo voglio. E non lo possiamo mica abbandonare, no? Non me ne frega niente, qui non entra, questa e' una casa onorata. Ma se ti ho detto che ti faccio un bel regalo. Il regalo e' per far entrare te, e Tristano lo faccio entrare perche' siamo compaesani e mi fa tanta pena la sua povera mamma, ma quell'altro no. E dai, si'. E dai, no. In nome del cielo, si'. Non ricominciare a bestemmiare, eh, che vi sbatto fuori tutti e chiamo la polizia. Non bestemmio, non bestemmio, Nerinuccia, non ci far fare 'sta brutta figura, lui ci ha aiutato a uscire. E ha fatto male. Mi perdoni, gentile donzella. Ma che dice questo? Era una formula per rompere il ghiaccio. Il ghiaccio qui a Ebla? Ma dove lo avete pescato? Ma chi e'? E' un musicista, Nerina, un musicista e un re. E io sono Paperon de' Paperoni, adesso piantatela di fare i buffoni o mi metto a gridare, ci siamo capiti? Si', si', sta' calma, Neri'. Io sto calma, e voi piantatela di fare casino. Voglia scusarmi, madamigella. E fate stare zitto quello li'. Mi taccio, mi taccio. Bravo, che e' meglio. Ma facci entrare, dai, solo per questa notte. Tre uomini in casa mia? Tu sogni, Barucchello mio. Voglio finire mica su Novella 2000 o su Sorrisi e canzoni. La supplico di ascoltarmi e ne avra' dei buoni fiorini. Che dice quello? Zecchini, zecchini d'oro per lei. Vorra' mica corrompermi? Lungi da me il pensiero, so ben riconoscere un fiore, una rocca e uno specchio di virtu', tutt'e tre in una sola onesta e gentile persona, - dico di piu': in un'anima immacolata -; signorina, lei non solo illumina la notte piu' che la silente luna che nessuno sa che cosa ci faccia in ciel, ma irradia intorno a se' una tal dolcezza che ogni animo si appaga gia' solo nel renderle omaggio e, se posso permettermi, nell'adorarla. Ma lo poteva dir subito che lei e' un poeta, una volta ero quasi fidanzata con un suo collega, sa, ed era anche conte; ma sbaglio o prima parlava di zecchini? Esatto, esatto, ho giust'appunto in tasca questa piccola sacca di zecchini sonanti e sarei ben lieto di fargliene dono. Si vede che lei e' un gentiluomo. Servo vostro, madamigella. Lo vedi, Barucco, come si parla a una signora? Lo vedo si', ahime'. E che, adesso mi fai il geloso? Non farmi dire niente non farmi, mi hai fatto piangere lacrime di sangue, Nerina, lo sai. Colpa tua, messer fellone, se ti fossi fatto una posizione in societa' mi avresti tutta per te, ma tu sai solo bestemmiare e raccontare sporcaccionate in latino con quei tuoi compari... La prego, madamigella, lasci che io spezzi una lancia in favore di questo mio buon amico: e' commerciante di vaglia e filologo, e sta scrivendo, su mio suggerimento, un trattato di matematica e morale che fara' rumore nel bel mondo, ben piu' di quelle inezie dell'Algarotti - che pure e' uno scienziato e un poeta di prim'ordine, intendiamoci. Sa che lei parla proprio bene? Allora, affare fatto: ecco a lei il sacchetto, apra e controlli; e poiche' siamo tra amici non c'e' bisogno ne' di ricevuta ne' di fattura; e per la colazione cosa e' previsto? Intanto non restate sulla soglia, entrate, entrate che ci metteremo facilmente d'accordo, quando si ha a che fare con persone di qualita', e poi questo e' il miglior bed and breakfast della citta', non faccio per vantarmi. Signorina, lei e' un angelo sceso di cielo in terra a miracol mostrare.
*
Il racconto di A.
Da quanto tempo faccio la guardia notturna? Saranno quarant'anni ormai. E la pensione invece di avvicinarsi ogni anno si allontana perche' il governo ogni anno alza l'eta' pensionabile che io mi chiedo se non sarebbe ora di fondare il partito comunista pure qui a Ebla.
Da giovane mi dicevo: forza, Amedeo, che tanto tra qualche anno lo zio ti trova il posto alle poste e allora finalmente la scrivaniuccia tua, la seggioletta tua, e finalmente si sta al coperto e al caldo a tracannare caffe' e risolvere cruciverba tutto il giorno. Invece lo zio che aveva imbucato mezzo paese che fa? Muore proprio quando ci doveva essere l'infornata che finalmente c'ero anch'io, il suo nipote preferito come mi diceva sempre. E cosi' addio lavoro alle poste. Ho provato a lavorare nel mondo dello spettacolo, ma gli orari non erano compatibili col lavoro da guardia notturna che non me la sono sentita di lasciarlo prima di aver trovato qualche altra cosa. Lo diceva sempre la povera mamma: chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che perde e non sa quel che trova. La povera mamma. Oggi lo so che e' stato uno sbaglio colossale: perche' chi fa la guardia notturna dorme la mattina, ma per cercare lavoro bisogna girare la mattina, la mattina bisogna girare. E quindi eccomi a sessant'anni che ancora scarpino la notte, pure quando piove e girano solo i lupi.
Quella notte ero li', allla svolta di via del natio borgo selvaggio, e che ti vedo? Tre ombre che caracollano strisciandosi rasente ai muri come lumache, come quei tizi che hanno processato a Milano per quella storia della peste.
Ora, lavorando di notte, dopo un po' ci si conosce tutti. E io li conoscevo tutti e tre: Tristano, che qualche volta abbiamo spartito i proventi di certe sue attivita', io gli segnalo gli appartamenti che i padroni stanno in vacanza e lui visita e invola mentre io fo il palo, poi si fa a mezzo da buoni amici.
Barucco, che ci ho fatto gli occhiali e ho pure partecipato a qualche riunione del circolo ateista (e facoltativamente nudista) "Natura sive deus" che ci avessi mai capito un colpo di che si parlava, ma siccome c'era anche la signora Bovari, la moglie del dottore, insomma, va bene, le facevo un po' di corte ma dubito che lei se ne sia mai accorta, se ne fosse accorta mi avrebbe chiesto aiuto e non faceva la fine che poi fece.
Tristanaccio e Baruccone, pensa un po': ed era gia' una sorpresona, perche' sapevo che erano al gabbio per aver ammazzato in stile Van Helsing la principessa Biancaneve che adesso sui giornali tutti a sdilinquirsi su quanto era buona, quanto era brava, quanto era elegante, ma fino a ieri riempiva le cronache rosa di scempiaggini (per non dire youtube e istagram) peggio di Paris Hilton, dico: Paris Hilton. Che una volta le avevano trovate insieme che facevano il bagno nude in una piscina riempita di cognac e la scommessa era che non ne sarebbero uscite prima di averla vuotata.
Ma la sorpresa delle sorprese era che quei due stoccafissi erano insieme a Vidocco, che io gia' lo conoscevo quando faceva il farabutto semplice, e poi era diventato un farabutto al quadrato, che prima era solo ladro e dopo era diventato pure spia. Certo, qualche affaruccio insieme lo avevamo fatto, sia col Vidocchetto prima maniera che con quello number two. Con Vidocco si facevano sempre cose carine e soldi facili, il problema era che non sapevi mai se a un certo punto non ti piantava un kriss malese all'altezza del fegato e ti diceva "Fregato!", che era un po' una specie di sua sigla di chiusura. Che la usano pure nella serie televisiva che quel vanesio si e' fatto fare e che e' tutta pubblicita' smaccata, propaganda d'accatto, ma il pubblico, si sa, crederebbe a qualunque cosa, cosi' lo adora.
Che ho fatto? Li ho seguiti. Senza farmi notare, e' chiaro, e' il mestiere mio. E dove vanno? a casa della Nerina, figurarsi. Tutti la notte vanno a casa della Nerina, che devi fare la coda e prendere il numeretto dal traffico che c'e'. Ci vado anch'io ogni volta che mi e' riuscito un buon colpetto e ho quattro baiocchi da travasare nelle sue casse. Costa, ma vale la pena.
Dopo un po' di teatrino la Nerina li fece entrare tutti e tre. Io continuai il mio giro ma restai in zona, e sara' passata si' e no un'oretta che ti vedo Vidoccaccio che gatton gattoni sgattaiola (e cosa se no?) giu' dalla finestra, che poi e' al pianterreno. Allora m'avvicino quatto quatto e sottovoce gli faccio Psss, psss, Vidocco'. E Lui: Eh, Chi e'? So' Adamaccio, Vidocco'. Che te possa veni' la peronospora, e cche cce fae cqui? Ce lavoro, fo la guardia notturna, che tt'eri scordato? E la conosci la madamina che esercita in quella catapecchia? La Nerina, come no. E che me sae di' de la sora Nerina? Tutto quello che cc'e' dda sape', si prima sento 'l tintinnio de' dindi. E que' du' buzzurri che sso' entrati adesso li conosci? Tristo e 'l Barone? Essi. Eccome. E cciai notizzie bbone? Altroche'. Allora 'nnamo a la trattoria del Pezzentone cosi' ne parlamo. Gnente e' mejo de fasse 'na fojetta pe' concrude 'n negozzio giuridico come se deve.
E andammo.
Dal Pezzentone, lo sanno tutti, entri col portafogli pieno e la pancia vuota ed esci con la pancia neanche granche' piena ma in compenso il portafogli e' piu' vuoto di una zucca vuota. E' caro arrabbiato. Pero' il vino e' buono: dicono che il rosso lo allunga col sangue, e il bianco lo mischia con... avete capito, certo che avete capito.
- Dimme tutto, Vidocco', cche vvoi sape'?
- Tutto vojo sape', e ssi mme fae ride ce scappa no 'n regaletto, 'n regalone ce scappa.
- Que' vvolevo senti' ddi'. Da chi comincio?
- Da chi tte pare, tanto de tutte vojo sape'.
- Nerina Struzziconi, alias Nerina Rigordanza, alias "La Cortigiana Honesta", alias Secsiquin, alias Finallultimorespiro, a seconda dei clienti, dell'abbigliamento e delle prestazioni, e' una show-girl interattiva e multimediale, robusta clientela dislocata su un ampio ventaglio sociologico. Gestisce l'azienda in proprio ed e' munifica elargitrice di bustarelle appo tutte le agenzie di vigilanza pubbliche e private; in questura le hanno dedicato un fan club. Si fa gli affari suoi, ma sa gli affari di tutti.
- Ottimo. Punti deboli?
- Non so se e' un punto debole: gioca a ruzzolone, che per farlo ovviamente si deve travestire da uomo visto che e' disciplina olimpica solo maschile.
- Vincoli associativi?
- Un po' tutti: e' iscritta al Ku Klux Klan, alla San Vincenzo, al Club di Topolino e al circolo degli scienziati nucleari in congedo.
- Rapporti perversi?
- Finanzia regolarmente il circolo scacchistico di Vienna.
- Lo sapevo, lo sapevo che qualcosa veniva fuori! Passiamo agli altri.
- Tristano Roccabbili, detto Tristaccio, Tristone e Tristar. Professione ufficiale: parcheggiatore abusivo, raccoglitore di vuoti ed assistito abituale tanto dalla Caritas diocesana quanto dal Centro culturale islamico come pure dal Soccorso rosso. Professione notturna: scassinatore senza destrezza e topo d'appartamenti cosi' cosi'.
- Qualche lavoretto 'nzieme ce l'hae fatto de sicuro, eh Amede'? Nun me di' dde no che controllo.
- Robbetta. E' cugino dell'avvocato, matricida e cantautore neomelodico Oreste Degl'Atridi, in arte noto come Ciccio Bronx.
- Sappiamo, sappiamo, dimmi qualche cosa che non so.
- E' campione regionale di trangugiamento di uova fresche al succhio: con cinquantadue uova bevute in un minuto netto. Non esce sui giornali perche' e' uno sport illegale, ma nell'ambiente e' un mito.
- Ecco il dettaglio che mi mancava, ecco la chiave che risolve l'enigma! E dello Spinelli che mi dici?
- Barucco Spinelli, ma il cognome originario e' Spinola, o Spinosa, o Spinetta, o Spinozzo, o Spinosi, adesso non sono sicuro, ma se l'e' cambiato perche' da giovane ne combino' una grossa e allora per non essere sempre rintracciato su internet come quello che fece quello sproposito, ha fatto 'sta furbata.
- E lo sproposito che era?
- Dicono che lo trovorno al bar co' 'n calendario che bestemmiava tutti i santi uno per uno, mese dopo mese; poi per difendersi diceva che certi culti erano idolatri, che uno e' l'altissimo, e giu' 'n fiume de citazioni in latino, in greco, in ebraico, in sanscrito e in caldeo, e quasi lo fregava il giudice istruttore che ormai era propenso all'archiviazione quanno 'na lettera anonima avverti' la giustizia che era ateo, e li' casco' l'asino. Poi con la buona condotta e' uscito presto, quattro annetti e via. Tristanaccio l'ha conosciuto dentro. E mica solo Tristanaccio, che era 'l periodo de le rivolte carcerarie e c'erano tutti quei communisti, Malcomicso, Giorgioggecso, Martillutero (co 'l acento su la e, no' su la u) detto The King, tutti communisti che poi hanno fatto tutti 'na finaccia.
- Ce lo sapro'? A qualcuno 'l servizietto je l'ho ffatto fa' io.
- Uscito dal gabbio ha aperto un negozio da corniciaio, poi 'na vetreria e mo' venne ll'occhiali, che le lenti dice che le fabbrica lui, che nun cia' neppure 'n titolo de studio, 'n diploma professionale, gnente. Pero' li prezzi so' bboni.
- E intanto cospira. Guarda che lo so che il suo porno-shop mascherato da circolo culturale lo bazzicavi pure tu, e quell'altro che dopo la galera e' diventato romanziere, il giocatore d'azzardo, Fedoro.
- A voler essere precisi, non era un porno-shop mascherato da circolo ateistico (e facoltativamente nudista), ma un circolo ateistico (e facoltativamente nudista) camuffato da porno-shop, ed era frequentato anche da signore perbene. Una volte ci venne pure Yoko Ono.
- Te le raccomanno le signorine perbene, come quell'Emma Bovari che ancora ce fanno le paginate de fotografie su Cronaca vera e c'e' 'no scrittore a Pariggi che adesso ce sta pure a scrive sopra 'n romanzo che sotto sotto gia' penza de cavacce fora 'n film, vedi tu si n'e' vvero. Li scrittori de Pariggi: nun ze fermeno davante a gnente. Ma stavolta 'l marito querela, sta' ssicuro che 'l marito querela.
- Allora dimola tutta: la signora Bovari 'ntanto nun era 'na signorina ma 'na signora, 'na vera signora, e io nun zo' disposto a sta' cqui a sentilla 'nzurta'. Poi era 'na perzona de cultura. E quei servizi erano di foto artistiche, e' stato l'editore che poi le ha manipolate, che e' la parte peggiore delle nuove tecnologie come tutti sanno e sarebbe ora che il Garante della Privacy intervenisse. Inoltre non veggo perche' se 'na donna e' bbella subito je danno addosso. Quanto ai debiti, non li aveva fatti lei, ma il marito, e lei per salvargli la carriera - che aveva fatto un concorso per l'Istituto Superiore di Sanita' - si e' presa la responsabilita'. Quella era una santa, una dea, un'apparizione.
- Vabbe', lassamo perda la sora Bovara e tornamo a lo Spinelli.
- Che altro c'e' da dire? Ah, da giovane era cartesiano, ma chi di noi da giovane non ne ha combinata qualcuna?
- Cartesiano?
- Cartesiano, si'.
- Ma allora e' tutto chiaro! Ho risolto l'enigma, ho la soluzione in pugno. Domani mando un telegramma al mio amico Megretto al Cheddesorfevre: "Risolto caso principessa impalettata. Stop. Uno a zero e porta a casa. Stop. Tuo Vidocco".
*
Pensate che mi abbia dato una lira? Non conoscete Vodocco, lui li prende i soldi, non li da', e solo quando gliene fai arraffare tanti ti da' una mancetta. Ma quella volta neppure la mancetta. E aveva pure insultato la signora Bovari, quella superfemmina, quella dea, quell'apparizione. Ci ho tutto il book fotografico sul telefonino.
(segue)
5. A ROMA IN UN CASSONETTO
A Roma in un cassonetto
in via maresciallo Pilsudski
hanno trovato i resti di una donna
uccisa e smembrata.
Dei mille pensieri che ho in testa
non uno riesco piu' a dire.
Eppure tacere non devi
eppure tacere non puoi.
Il primo dovere e' salvare le vite
il primo dovere e' l'insurrezione nonviolenta
che sola puo' salvare l'umanita' dall'estinzione.
6. SE
Se degli altri non senti pieta'
come potranno altri sentire pieta' di te?
Se non riconosci l'altrui umanita'
e' la tua stessa umanita' che perdi.
Tutto contagia l'orrore. In un attimo
l'incendio che appiccasti all'altrui casa
ha gia' raggiunto la tua.
La lama che affondasti nelle carni
altrui dalle tue carni sprizza sangue.
La tua indifferenza all'altrui grido
di dolore, la smorfia di fastidio
alla richiesta di aiuto del lontano,
prima ancora che tu dica una parola
gia' ti trafiggono e ti rubano la luce.
Questa e' la regola del nostro esistere:
non altro avrai che quello che tu desti.
Una e' l'umanita, una e' la sorte
salvare le vite e' il primo dovere
non essere uccisi e' il primo diritto.
Sull'orlo dell'abisso
in questa notte illune
destati dunque e veglia
soccorri accogli assisti
sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.
7. DISSOI LOGOI
Non basta disarmare le mani
occorre disarmare anche i cuori
ma almeno frattanto si disarmino le mani.
Non basta provare pieta'
occorre recare aiuto
ma almeno frattanto pieta' si provi.
Non basta parlare
e' agire che occorre
ma almeno frattanto non si taccia.
Si illude il chiacchierone che non fa
mente il pietoso che non da' soccorso
e' ipocrita l'ipocrita.
Ma benedetto sia l'ipocrita che si astiene dal colpire
e benedetto sia il lamentoso che non versa l'altrui sangue
e benedetto il disertore che ha spezzato la sua lama.
Tutto e' cosi' confuso
tutto e' cosi' semplice.
Tu non uccidere
tu salva le vite.
8. RACCONTI ESTIVI DELLA CITTA' DOLENTE. OMERO DELLI STORTI: IL DELITTO DELLA PRINCIPESSA DI EBLA. FRAMMENTI DA UN FOGLIETTONE POSTMODERNO E RASCIOMONICO (PARTE QUARTA)
4. Marlo indaga
Il racconto di C.
Non mi e' mai piaciuto che mi hanno dato 'sto soprannome, Calimero 'l pulcino nero. Per questo appena ho raggiunto l'eta' della ragione ho deciso di diventare sicario e spia. A tempo perso scrivo pure tragedie elisabettiane. Le firmo con uno pseudonimo, che ho copiato da un investigatore privato americano (che poi lui l'aveva copiato da un marinaio inglese) che quello mi sarebbe sempre piaciuto fare, l'investigatore privato americano, invece qui a Ebla non abbiamo neppure la televisione a colori, figurarsi il jazz e la bisca di Eddy Marx, o risalire il fiume Congo. Voi non ci crederete, ma nella biblioteca del palazzo reale che vi aspettate che ci sia? Ve lo dico io: un mezzo miliardi di tavolette di terracotta. Avete capito bene, tavolette di terracotta. Scritte in cuneiforme. Neppure un computer, neppure la connessione a internet. E quello e' il palazzo reale, non so se mi spiego. Io dico: ma come si fa a essere una grande potenza con le tavolette di terracotta e il cuneiforme, andiamo, intanto in America sesso, droga e rock and roll. Questo basta a fare di me un dissidente? E allora si', sono anche un dissidente. E ubriacone e baro, come no, ancora un po' e divento Caravaggio, ma per favore! Ma facciamo le persone serie!
Iersera stavo a casa mia a leggermi la Fenomenologia dello spirito tanto per passare il tempo, quando si presenta Vidocco. E quando si presenta Vidocco sono guai in vista.
Lavoro per te, Calime'. Lavoro per me? Visto che sto a parla' co' tte se ddico lavoro pe' tte' Ccalime', e tu sse' Calimero, che vole di'? Che ciai lavoro pe' mme. Sagace come sempre, bravo. Grazie, e che lavoro sarebbe? 'N lavoretto de fino, s'intende. Co' mme e' ssempre de fino, ma cche ss'avarebbe da fa'? Raccoje quarche 'nformazzione su ddu' gnoccoloni e ppoi di' ttutto a zzio. E la tariffa? Sindacale. Ah nno, qui cce vole ll'estra. Nun sae manco chi sso' Bbibbi' e Bbibbo' e ggia' voi l'estra? Guarda che ll'hanno ggia' ddetto a la radio che stanotte so' evase dal carcere Tristanaccio e Bacuccone 'nzieme a 'n antro; e siccome si da' il caso che io quelli li' li conosco da quann'ereme alti 'n soldo de cacio e ce lo so che nun riuscirebbero a evade manco da la sedia a sdraio sul terrazzo de casa loro, l'ispirazione me dice che conoscio pure 'l terzo e cche cce ll'ho cqui davante. Lo vedi che ffo bbene a volette bene, Calime'? Ce vole ll'estra, no' 'l volesse bbbene. E ll'estra avrae. Anticipato. E cche nun te fide? Si mme fidasse nun sarebbe bbravo come diche, no? Povera Ebla, dove andremo a finire; ecco qua centomilalire. Famo cinque. Cinque che? Come cinque che? Famo du' svanziche e nun ze ne parla ppiu'. Famo cinque e nun ze ne parla ppiu'. Solo perche' tte vojo bbene. Pur'io solo perche' tte vojo bbene. Che mme costi ppiu' de na fija femmina. Porettello esso. E mmo' al lavoro. 'Ndo' so'? L'ho llassate da la Nerina, ce lo sae 'ndo' e'? Ce lo so ssi', anze, visto che cio' 'sto cincocento mesa' cch'approfitto. Mmo' tte dico che j'hae da di' e che j'hae da da'. Vabbe'. Te lo dico ma n'orecchio che la prudenza nun e' mae troppa. Sagge parole. Tutto chiaro? Limpido. Dije de stasse bbone e dde nun usci' dda casa, ch'e' 'n monnaccio. Riferiro'. Prima d'annattene fa' 'n giretto torno torno de casa e si vegghi qualcheduno nu' lo perde de vista. Figurete. E doppo senti 'n po' ne l'ambiente che sse dice. Contece. Se vedemo domanassera dal Grufolone. Propio dal Grufolone? Dal Grufolone, ciai probblemi? Io no, mma certo propio dal Grufolone. Dal Grufolone. Vabbe', sse' tu cche ppaghe, lo saparae tu che stae a ffa'. Bravo Calime', ne sutor ultra crepidam. Pero' propio dal Grufolone.
*
Non mi e' mai piaciuto Vidocco, e non mi e' mai piaciuto il suo modo di fare, e poi in questa storia della principessa non ci volevo proprio entrare. Non che si possa credere che Tristaccio e Bacucco possano averci qualche cosa a che vedere. Andiamo, Tristone e Baruccone che si trovano di mezzo a un delitto di stato, che ce lo sanno tutti che combinava la principessa Leila e quanto si volevano bene con la regina nuova. Li hanno incastrati, e magari loro neppure sanno chi. Saranno stati i Tredici? Quelli del circolo scacchistico di Vienna? I russi? Gli americani? Gli amorrei che tutti pensano che sono una banda di baluba e invece zitti zitti s'allargano i ragazzi, s'allargano, e gia' contendono alle Sette Sorelle il mercato del petrolio e quello del gioco d'azzardo? E gli amici degli amici dell'avvocato Dell'Atridi non ne sanno niente? Via, non e' credibile. Occhi aperti, Calime', che qui si rischia la ghirba si rischia. E proprio adesso che sono in trattative per fare prima l'opera lirica e poi il film dal Tamerlano. Occhi aperti.
*
Il racconto di G.
La mia e' una sala da te'. I passatempi sono un gentile e distinto cadeau che offriamo alla gentile e distinta clientela. Ho tutte le licenze e ungo tutte le ruote. Qui a Ebla se la gente vuole divertirsi dove va? Ai giardinetti che sono pieni di zozzoni? Alla pista dei pattini a rotelle che sono tutte buche? Al bowling che c'incontri solo la teppa degli sfigati? Al calidarium che una sera su due la mafia ci ammazza qualcuno e 'l sor Oreste cia' 'na succursale dello studio co' du' azzeccagarbuji li' fissi? No, la gente che vuole divertirsi, e intendo la gente che sa divertirsi, viene qui al Gatto Selvaggio di Pignaracchi Giuseppe Maria e Figli (che poi Pignaracchi Giuseppe Maria sarei io e Figli l'ho aggiunto perche' ci stava bene, io figli non ne ho, perlomeno che io sappia, sono per il controllo delle nascite, l'avete letto Malthus?).
Perche' mi chiamano Grufolone? Ragazzate. Oltretutto poi ci fu l'amnistia, che comunque ero pure innocente. Ragazzate. Pure divertenti, non dico di no. Perlomeno divertenti per me, per quegli altri non credo proprio, poveracci. Ma adesso siamo adulti, no? Perche' il mio locale e' solo per adulti. Ho tutte le licenze, tutte le autorizzazioni. Delle autorita' ufficiali e di quelle ufficiose, per cosi' dire. Io vado d'accordo con tutti, non lesino sul pizzo ne' sulle mazzette. E quando serve corrono tutti. Provate ad aprirla voi una discoteca hard qui a Ebla: vi faccio chiudere in mezzo minuto. Provate a organizzarlo voi il torneo di videopoker, e voglio vedere chi ve le da' le macchinette. Provate a farla voi tutte le sera la lotta nel fango delle figliuole ignude a cavallo di due giraffe, e finite al gabbio per il resto dei vostri giorni per atti osceni in luogo pubblico o aperto al pubblico e maltrattamento di animali (che poi sarebbe interessante stabilire chi sarebbero gli animali, tra gli attori sul ring e il pubblico pagante - tutta gente di qualita', sia chiaro, con almeno trentamila iugeri di terra di rendite). Provate a entrarci nel mercato e vedete se non vi soffio via in tre starnuti. Sentito mai parlare del capitale monopolistico? Li dovreste leggere i marxisti yankee. Invece al Gatto Selvaggio, rinomata sala da te' certificata e vincitrice di dieci premi "Sirena d'oro - Il locale dell'anno" della Societa' Filosofica e Filantropica Mondiale (un premio internazionale che ho istituito io, cosi' come la Societa' che lo assegna; lo so come ci si fa pubblicita', da giovane ho lavorato con Bob Guccione), i nostri clienti hanno tutti gli optional e il massimo riserbo.
Vidocco viene abbastanza spesso, ma quando viene per lavoro gli assegno la saletta riservata numero 13, che noi qui la chiamiamo la saletta Justine, diamo un nome a tutte le salette riservate, ai clienti piace, e insieme alle salette su richiesta gli altri servizi. Date uno sguardo al nostro sito internet e prenotate. Soddisfazione garantita.
Dopo un po' si presenta quel morto di fame di Calimero, che glielo avro' detto mille volte che non si deve far vedere a meno di tremila chilometri dal mio locale che la vista della miseria infastidisce i clienti, ma quella sera Vidocco m'aveva detto di farlo passare e cosi' avevo dato ordine alla security di accompagnarlo direttamente alla sala Justine, e ovviamente di farmi un colpetto di telefono quando arrivava. Dal mio ufficio naturalmente video ed audiomonitoro tutti i vani del locale. E quando Vodocco fa gli incontri di lavoro e' sempre un piacere registrare. E' robetta che si vende da se'. Sentite.
- V.: Finalmente.
- C.: A Rapporto.
- V.: E dunque?
- C.: Non si potrebbe prima mangiare qualcosa, anche solo qualche stuzzichino...
- V.: Non se ne parla, sono in servizio.
- C.: E far venire un po' di compagnia, tanto per tenersi allegri?
- V.: Prima il dovere e poi il piacere.
- C.: Stanno ancora dalla Nerina, che per ricevere i clienti li ha dovuti piazzare con due brandine in quella che lei chiama la taverna e che poi sarebbe la cantina. Barucco si e' fatto portare una risma di fogli e si e' messo a scrivere in latino qualche sproposito dei suoi; quell'altro sta sempre davanti al computer e si guarda tutta la serie di Bonanza. Ho detto alla Nerina che ero un amico di famiglia mandato da un amico degli amici e lei mi ha fatto entrare non appena le ho passato la busta che mi avevi dato per lei. Dollaroni, eh? Sono sceso al piano interrato ed e' stata quasi una rimpatriata. Ho detto agli imbecilli che mi mandava un amico musicista e sangueblu come mi avevi detto di dire e non immagini le feste quando ho aperto il pacco che m'avevi dato col Camembert, le cochecole, la nutella, i boccioni di bruciabudella e le riviste (a proposito, ne ho trattenuta una per opportuna conoscenza). Gli ho detto di starsene li' tranquilli che tu stavi provvedendo a tutto per tutti e di dire a me se dovevi contattare qualcuno da parte loro e di darmi messaggi e indirizzi che ci pensavi tu a recapitarli a chi di dovere.
- V.: E loro?
- C.: Tristano m'ha dato 'sta lettera pe' 'l su' cuggino; quell'altro il primo capitolo di un trattato sulla lingua edenica originaria e la sinossi della critica del libro dei perplessi che sta scrivendo in collaborazione con uno scozzese, e 'sto bijetto pe' 'n certo Diderotto.
- V.: Diderotto! Ne ero certo, ed ecco il collegamento con la zarina. Me lo diceva Grimm, me lo diceva. Non ho bisogno di altre conferme. Piu' chiaro di cosi'. E quel fesso di Megretto che sotto il naso gli pubblicano l'Enciclopedia del comunismo mondiale e non si accorge di niente, di niente. Bravo Calimerone mio.
- C.: E mmo'?
- V.: E mmo' sse magna, se bbeve, se sta in allegria e 'n bona salute, ma io t'ho da lassa' che ccio' da fa' 'na cosuccia da 'n antra parte. E' tutto ggia' ppagato, eh?
- C.: Grazzie Vidocco', e quanno te servo...
- V.: So 'ndo trovatte.
*
Invece non era pagato un bel niente, Vidocco fa segnare tutto sul conto aperto, comunque poi ogni sei mesi fa fare una variazione di bilancio al bilancio del regno e paga lo stato. Finche' dura. Nel dubbio io ricarico un po' le spese, del settecento per cento, perche' chi lo sa finche' campa la gallina dalle uova d'oro?
Mandai a chiamare Frou Frou.
Frou Frou e' il mio braccio destro, lo so che fa il doppio, il triplo, il quadruplo gioco, che prende i soldi da Vidocco, da Orestaccio Ciccio Bronx Dell'Atridacci sua, dai servizi cecoslovacchi, dalla Juventus. Pero' sa fare il suo lavoro. E poi quando non lavora en travesti sembra l'ambasciatore di Francia a Panama, ci ha pure il nome all'altezza: Aristocle Barbato Severo.
- G.: Un lavoretto svelto svelto.
- F.: Pronti.
- G: Ci hai presente la Nerina?
- F.: Come no?
- G.: In cantina ci stanno i due drogati che hanno assassinato la principessa Leila.
- F.: Corbezzoli.
- G.: Devi andare dal colonnello amico nostro e dirgli che l'amico suo Pignaracchi Giuseppe Maria e Figli ha buone nuove a modico prezzo: una quintalatella d'argento e i principessicidi sono suoi, e gli garantiamo pure il servizio foto e video della brillante operazione e sui telegiornali di prima serata, Fox e Cnn comprese.
- F.: Volo.
- G.: Piu' veloce della luce.
- F.: Al galoppo.
- G.: Giddap!
*
Questa e' la volta che mi faccio nominare primo console onorario. E poi porto la civilta' qui a Ebla: il Moulin Rouge, l'empiriocriticismo, Caruso, la playstation. Ho dei progetti per questo paese. Mi e' pure venuta un'idea per la nuova bandiera: un cerchio bianco in campo rosso e dentro il cerchio una croce uncinata nera, una cosa futurista che pero' recupera pure la simbologia orientale del sole nascente. Devo sbrigarmi a brevettarla, non vorrei che qualche gruppo heavy metal o qualche ubriacone bavarese mi frega l'idea.
*
L'interfono. Non ti lasciamo in pace un attimo quando sei un capitano d'industria che fa girare l'economia. Si'? Chi? Lo faccia attendere un quarto d'ora e poi lo faccia passare.
Ballard. E che vuole a quest'ora?
(segue)
==================================
ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
==================================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 270 dell'8 settembre 2017
Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe
Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe
In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com- Prev by Date: [Nonviolenza] Una persona, un voto. 198
- Next by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 2821
- Previous by thread: [Nonviolenza] Una persona, un voto. 198
- Next by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 2821
- Indice: