[Nonviolenza] Telegrammi. 2791
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- Date: Sun, 6 Aug 2017 20:24:06 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2791 del 7 agosto 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Il trionfo della volonta'
2. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
5. Vladimiro Oglianovi: Rieducare gli educatori (parte terza)
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'
1. SCORCIATOIE. IL TRIONFO DELLA VOLONTA'
Il delirio razzista che divampa.
La propaganda razzista che dilaga da tutti i media.
Criminali razzisti che non fanno mistero della loro barbarie e dei loro progetti schiavisti e sterministi.
Non e' della Germania all'inizio degli anni Trenta che stiamo parlando, ma dell'Italia di questi giorni.
2. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE
Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
*
All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:
padre Alex Zanotelli
Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita
Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio
Roberta Agostini, deputata
Luisella Albanella, deputata
Isa Alberti
Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"
Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa
Peppe Amato, pensionato
Dino Angelini
Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'
Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore
Laura Arduni, impiegata
Ileana Argentin, deputata
Massimo Artini, deputato
Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice
Lino Balza, ecologista
Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, blogger
Raffaele Barbiero, operatore sociale
Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista
Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio
Lorenzo Basso, deputato
Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale
Eleonora Bechis, deputata
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"
Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre
Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice
Giuliana Beltrame, sociologa e attivista
Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"
Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari
Paolo Beni, deputato
don Gianni Bergamaschi
Ascanio Bernardeschi, saggista e militante
Massimiliano Bernini, deputato
Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza
Severina Berselli
Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova
Stella Bianchi, deputata
Giovanni Bianco, giurista e professore universitario
Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini
Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo
Tamara Blazina, deputata
Michele Boato, ecologista
Laura Boccardo, impiegata
Fabrizio Bocchino, senatore
Antonio Boccuzzi, deputato
Paola Boldrini, deputata
Francesca Bonomo, deputata
Michele Bordo, deputato
Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'
Dario Borso, filosofo
Giovanni Bosco
Paolo Bosi, docente universitario
Luisa Bossa, deputata
Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'
Silvio Bozzi, docente universitario
Anna Bravo, storica
Beatrice Brignone, deputata
Claudio Broglia, senatore
Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Vincenza Bruno Bossio, deputata
Enrico Buemi, senatore
Renata Bueno, deputata
Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna
Alberto Cacopardo, antropologo
Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale
Salvatore Capone, deputato
Sabrina Capozzolo, deputata
Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'
Alessandro Capuzzo, ecopacifista
Renzo Carella, deputato
Anna Maria Carloni, deputata
Gennaro Carotenuto, storico
Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)
Rodolfo Carpigo
Marco Carra, deputato
Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia
Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra
Floriana Casellato, deputata
Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica
Franco Cassano, deputato
Felice Casson, senatore
Francesco Cassotti
Pilar Castel, autrice e attrice No War
Valeria Castelli
Umberto Castra, obiettore di coscienza
Marco Catarci, pedagogista e docente universitario
Marco Causi, deputato
padre Carlo Cautillo cp
Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo
Patrizia Cecconi, scrittrice, presidente "Associazione oltre il mare onlus"
Nello Centomo
Massimo Cervellini, senatore
Maurizio Chierici, giornalista
Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo
Vannino Chiti, senatore
Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'
Eleonora Cimbro, deputata
Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino
Monica Cirinna', senatrice
Michele Citoni, documentarista
Valter Ciurli, architetto
Giuseppe Civati, deputato
Roberto Cociancich, senatore
Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita
Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"
Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo
Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera
don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"
Corrado Corradini, giornalista
Paolo Corsini, senatore, docente universitario
Paolo Cova, deputato
Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario
Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina
Giuseppe Luigi Cucca, senatore
Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana
Gianni Cuperlo, deputato
Erica D'Adda, senatrice
Pasquale D'Andretta, formatore
Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu
Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola
Alfredo D'Attorre, deputato
Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova
Emanuela Dei, giornalista
Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International
Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano
Giorgio Demurtas, docente universitario
Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore
Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato
Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina
Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione
Lello Di Gioia, deputato
Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia
Marco Di Lello, deputato
Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo
Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina
Nerina Dirindin, senatrice
Angela Dogliotti, peace-researcher
Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia
Umberto D'Ottavio, deputato
Anna Draghetti, pensionata
Donatella Duranti, deputata
Massimo Duranti, giudice di pace emerito
Anna Maria Eramo
Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente
Carla Ermoli, pensionata
Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico
suor Maria Stella Fabbri
Sergio Falcone, poeta
Fulvio Faro, operatore sociosanitario
Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari
Laura Fasiolo, senatrice
Marco Fedi, deputato
Ciccio Ferrara, deputato
Elena Ferrara, senatrice
Valerio Ferri
Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro
Vincenzo Folino, deputato
Paolo Fontanelli, deputato
Maria Bernarda Forcella
Federico Fornaro, senatore
Filippo Fossati, deputato
Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina
Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana
Marco Furfaro, Campo Progressista
Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova
Sancia Gaetani, Wilfp Italia
Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita
Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Carlo Galli, professore universitario e deputato
Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario
Paolo Gandolfi, deputato
Maria Grazia Gatti, senatrice
Nino Gernone
Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"
Anna Giacobbe, deputata
Giorgio Giannini, storico e saggista
Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza
Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza
Andrea Giorgis, deputato
Giampiero Girardi, sociologo e ricercatore per la pace
Gianni Girotto, senatore
Luisa Gnecchi, deputata
Miguel Gotor, senatore
Gero Grassi, deputato
Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes
Monica Gregori, deputata
Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa
Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista
Giuseppe Guerini, deputato
Maria Cecilia Guerra, senatrice
Paolo Guerrieri, senatore
Paolo Henrici De Angelis, architetto
Paolo Hutter, giornalista
Maria Iacono, deputata
Pietro Ichino, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)
Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti
Vanna Iori, deputata e docente universitaria
Luca Kocci, docente, giornalista, saggista
Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma
Florian Kronbichler, deputato
Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra
Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri
Luigi Lacquaniti, deputato
Silvio Lai, senatore
Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento
Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente
Federico La Sala, docente di filosofia e saggista
Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica
Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale
Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale
Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'
Sergio Lo Giudice, senatore
Pierpaolo Loi, maestro elementare
Doris Lo Moro, senatrice
Eugenio Longoni, militante antifascista
Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci
Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale
Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento
Monica Luisoni, attivista
suor Monica Luparello, missionaria comboniana
Antonio Lupo, medico
Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria
Andrea Maestri, deputato
Patrizia Maestri, deputata
Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Alessandro Magni
Gianna Malisani, deputata
Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'
Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato
Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa
Massimiliano Manfredi, deputato
Claudia Mannino, deputata
Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi
Cristina Maranesi, blogger
Maino Marchi, deputato
Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice
don Mario Marchiori
Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink
Raffaella Mariani, deputata
Miriam Marino
Giovanna Martelli, deputata
Gian Marco Martignoni, Cgil Varese
Claudio Martini, senatore
Michela Marzano, deputata, filosofa
Elvira Mastrovincenzo, docente
Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres
Cristina Mattiello, insegnante, giornalista
Alessandro Mazzoli, deputato
Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista
Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"
Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente
Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia
Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto
Michele Meta, deputato
Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo
Sara Michieletto
Corradino Mineo, senatore
Franco Mirabelli, senatore
Michele Mognato, deputato
Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea
Daniele Montroni, deputato
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo
Mario Morgoni, senatore
Rosangela Mura, attivista
Delia Murer, deputata
Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'
Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina
Martina Nardi, deputata
Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma
Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni
Giorgio Nebbia, ecologista
Giovanna Niccoli, attivista
Loris Nobili, Roma
don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax
Luciano Oliveri, pensionato
Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)
Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia
Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara
Emilia Pacelli, casalinga
Giovanna Pagani, Wilpf Italia
Anselmo Palini, insegnante e saggista
Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale
Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma
Luca Paolocci, Usb Viterbo
Eleonora Parlanti, ricercatrice
Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione
Oreste Pastorelli, deputato
Luca Pastorino, deputato
Edoardo Patriarca, deputato
Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale
Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale
Carlo Pegorer, senatore
Serena Pellegrino, deputata
Vinicio Peluffo, deputato
Giovanni Penzo, pensionato
Donato Perreca, pensionato
Alessia Petraglia, senatrice
Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari
Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher
Fiora Pezzoli, psicoterapeuta
Savino Pezzotta, gia' segretario generale Cisl
Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax
Leo Piacentini, pensionato
Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano
Salvatore Piccolo, deputato
Piero Pinzauti
Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo
Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo
Antonio Placido, deputato
Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"
Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"
Pier Paolo Poncia, geologo
Giuliano Pontara, filosofo
Franco Porcu, operaio
Alessandro Presicce, giurista
Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano
Andrea Pubusa, giurista
Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento
Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo
Mauro Pugni, Cdb di Modena
Laura Puppato, senatrice (relativamente alle elezioni amministrative)
Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'
Margherita Rambaldi
Roberto Rampi, deputato
Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica
Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna
Francesco Ribaudo, deputato
Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"
Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei
Lara Ricciatti, deputata
Annamaria Rivera, antropologa
Maria Grazia Rocchi, deputata
Giuseppe Romanini, deputato
Dario Rossi, avvocato
Gessica Rostellato, deputata
padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano
Giorgio Roversi, pensionato
Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche
Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma
Enrica Salvatori, docente universitaria
Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto
Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia
Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma
Antonia Sani, Wilpf Italia
Giovanna Sanna, deputata
Adriano Sansa, magistrato e poeta
Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia
Eugenio Santi, presidente del Gavci
Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo
Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'
don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge
Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo
padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile
Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"
Renato Sasdelli, docente universitario e saggista
Francesco Scalia, senatore
Gian Piero Scanu, deputato
Gabriele Scaramuzza, pensionato
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico
Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione
Gea Schiro', deputata
Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"
Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione
Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia
Arturo Scotto, deputato
Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente
Angelo Senaldi, deputato
Marneo Serenelli, docente e psicologo
Marina Sereni, deputata
Camilla Sgambato, deputata
Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario
Paolo Sighinolfi
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza
Pietro Soldini, Cgil nazionale
Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza
Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza
Gabriele Spallone
Luca Spegne, docente
Marilena Spriano
Irene Starace, Wilpf Italia
Gianluca Susta, senatore
Bruno Tabacci, deputato
Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione
Francesco Tanzarella
Veronica Tentori, deputata
Alessandra Terrosi, deputata
Marietta Tidei, deputata
Walter Tocci, senatore
Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo
Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"
Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato
Alessandro Triulzi, storico, docente universitario
Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica
Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto
Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"
Laura Tussi, giornalista e scrittrice
Fabio Vaccari
Stefano Vaccari, senatore
Giuseppe Vacciano, senatore
Daniela Valentini, senatrice
Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Leonardo Varvaro, docente universitario
Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia
Liliana Ventricelli, deputata
Walter Verini, deputato
Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"
Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune
Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia
Salvatore Vitale, divulgatore agricolo
Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo
Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale
Sandra Zampa, deputata
Alessandro Zan, deputato
Lorenzo Zaniboni
Giorgio Zanin, deputato
Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione
Franco Zunino, ingegnere
*
Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
5. RACCONTI CRUDELI DELL'ESTATE. VLADIMIRO OGLIANOVI: RIEDUCARE GLI EDUCATORI (PARTE TERZA)
Un uomo finito
Per un po' Mascarpa passo' le giornate a chiedere a chiunque chi poteva essere stato. Insomma, proprio non ci arrivava. Pero' che fa l'imbecille? si deprime: al bar non ci vuole piu' venire perche' se vergogna, sta tutto 'l giorno chiuso dentro casa a piagne e a magna' nutella che dopo 'n mese era 'ngrassato come 'n porco e nel nostro lavoro l'efficienza fisica e' conditio sine qua non. E fini' che perse il calcio assassino, che era la sua specialita' (il famoso scarpone di Mascarpone). Era un caso pietoso, ce lo portavamo appresso lo stesso quando si facevano le spedizioni, ma era un peso morto.
Non ci si poteva fare conto, si scordava i suoi compiti, si distraeva per un nonnulla. Per esempio: entrati in casa con il morituro, Masca era quello che restava dietro all'amico del sole con le manone sulle spallucce sue finche' non l'avevamo legato, che a legarlo ci pensava il Diavoletto con lo scoth da pacchi che e' sempre stato il mio favorito.
E una volta che ti combina Mascarozzo? Invece di tener mansueto il bimbo bello si ferma a guardare chissacche', e quello svelto come la polvere dietrofront e giu' per le scale di corsa, e io e Giobbo dietro a scapicollo. Poi pe' ffortuna che quell'imbecille era cosi' imbecille che 'nvece de mettese a strilla' risparmiava 'l fiato pe' ccorre e saranno stati almeno trecento piani che a mezza via io ggia' penzavo che que' era la vorta bbona che me pijava 'n infarto e addio mondo crudele. Invece continuamo a corre tutti e ttre, ma quello ciaveva 'n ber vantaggio e correva piu' fforte de me e der Giobbo e a ogni piano 'l vantaggio aumentava. Finche' arrivo' al pianterreno e lli' c'era il Diavoletto che aveva preso l'ascensore e era ggia' 'rrivato. 'L Diavoletto e 'l coltellaccio del Diavoletto: e 'ndovinate 'ndo anno' a sbatte 'l core del corridore primo classificato? Propio sul coltellaccio, che 'l manico je resto' sul petto come 'na medaja, anzi, come 'na cosa oscena, come 'l paletto ner core de Dracula. Era cosi' sfiatato che nun disse neppure ajo. Mori' dde bbotto e quanno arrivammo io e Giobbo Ginetto lo teneva in piedi co 'na mano sul manico del coltello e co' quell'altra lo abbracciava dietro che pareva che staveno a bballa'. Salimmo tutti e quattro nell'ascensore - tre vivi e un ex - e tornammo nell'appartamento lasciandoci dietro un bel fil rouge, se cosi' posso dire. La porta dell'appartamento era chiusa, bussammo e Mascarpone ci apri': aveva lo sguardo sbalordito, pareva che nun s'era accorto de gnente. "Ch'e' ssuccesso?", disse. "Gnente, gnente", dissi io, "ma stavorta tocca cerca' bbene perche' semo senza sherpa ne la caccia al tesoro de stanotte". E quel fesso che fa: ulula. Un ululato come un lupo. Che poi Giobbe gli chiese: "Ma ch'hai fatto, Mascarpo'?". E Mascarpone: "Come, ch'ho fatto?". Giobbe: "'Sto verso ch'hae fatto, ch'adera?". E Masca: "Ah, l'ululato del lupo volevi di'". Giobbe: "Eh, e se po' sape' perche' l'hae fatto?". Masca: "Ccosi', m'e' vvenuto e ll'ho fatto". Io non dissi niente.
In macchina, sulla via del ritorno, glielo dovetti dire: "Mascarpo', te sei lassato scappa' 'l sor maestro, che guasi guasi la spedizione annava ammale". E lui: "Ma tanto l'ete richiappato, no?". E io: "Stavorta si', cia' ddetto bbene, perche' c'ereno parecchie scale e a Ginetto j'e' vvenuta ll'idea bona, ma nun ha da succede ppiu'". E lui: "Che e' cche nun ha da succede ppiu'?". Era tutto chiaro.
E fosse finita qui. Poi comincio' pure che sul lavoro se metteva a piagne, ma a piagne de brutto, come 'na femminuccia. Succedeva ogni volta che qualche cosa gli ricordava la Ghisola (e ogni scemenza gli ricordava la Ghisolabella: 'n soprammobbile, 'no struffajo 'n cucina, la stoffa de 'na poltrona, 'n dagherrotipo dell'Ottocento, tutto), cosi' ogni spedizione bisognava fare scorta di kleenex e poi ricordarsi di raccoglierli tutti e portarseli via che oggi le indagini la pula le fanno cosi', ti trovano il dna e sei cotto e magnato.
E poi 'sto piagnisteo ringalluzziva le vittime, che qualche volta se mettevano pure a compatillo, ma dico: che cavolo d'esecutore sei se le vittime se metteno a compatitte. E c'era il rischio che magari qualche vittima se ribbellava pure, penzanno d'avecce a cche ffa' co' quattro dilettanti. 'Nzomma, era diventato un elemento disfunzionale. Nun ze lavora ccosi', quanno se lavora s'ha da lavora' da professionisti, no da mammalucchi.
*
Pure questo successe: che 'na volta eravamo andati a fare un lavoro in una citta' grossa e mentre ci avviciniamo in auto all'obiettivo che gia' rischiavamo di fare tardi perche' avevamo calcolato male l'orario di partenza, lui vede i cartelloni di un cinema e fanno Love story. "Fermete, fermete Villi, che vojo anna' al cinema". Lo guardamo come se vedessimo l'arrivo dei marziani. E lui: "Danno Love story, che alla Ghisola la faceva tanto piagne, lo vojo anna' a vveda, daje, 'nnamoce tutte. Love story, Love story", e comincia pure a sfontana'. Gia' eravamo in ritardo. Io gli dico: "Mascarpo', prima 'l dovere e poi il piacere, adesso annamo a lavora', famo svelti svelti e poi al cinema". Mi pareva un'eccellente mediazione, io esercito la leadership cosi': so trovare delle eccellenti mediazioni. Invece lui che ffa'? Comincia a strilla' ppiu' fforte, "None, none, doppo trovamo chiuso, e' ll'urtimo spettacolo. Love story, Love story, Ghisoletta mia". E ss'agita da fa' sobbarza' tutta la machina. Mo' saranno state le dieci de sera e de gente 'n giro ce n'era parecchia e si nun s'azzittava finiva che finiva male. Allora Giobbo disse: "Fermete e fallo scegne, je damo li sordi del cinema e ppe' fasse 'l bijetto del treno pe' ttorna' a ccasa domani, e stanotte dorme ne la sala d'aspetto de la stazzione, vabbe' Mascarpo?". "Grazzie, grazzie, vabbe', vabbe', Love story, Love story". Ma io non ero affatto d'accordo: "Neanche per sogno: ma non lo vedete in che condizioni e'? Stanotte se fa' arresta' e domani ciammanetteno man tutte. Nun ze ne parla". "Nun me fo arresta', Villi, nun me fo arresta', sta' tranquillo". "Io sto tranquillo solo si tte veggo". "Ma Love story, Love story". "Domani te compro la cassetta su E-bay, te lo giuro su la madonna e su tutti li santi vergini e martiri che tte compro la cassetta e pure 'l videoregistratore pe' vvedella che poi me sa' che ggia' cce ll'hae a casa, che la Ghisola 'ste scemenze le comprava tutte". E lui "Ghisola, Ghisola, Love story, Love story" e' giu' ll'inondazione. Nun c'era altro modo: 'l Diavoletto tiro' ffora 'na boccetta e la passo' a Mascagnazzo e gli disse: "Butta ggiu', 'na sorsata sola". E quello: "E cch'ade'?". "Tu bbutta ggiu' e ppiantela de roppe". "Ma cch'ade'". "Butta ggiu'!" urlo' Ginetto, e Masca butto' giu', e poi se tranquillizzo'. Santo Valium, ora pro nobis. Lo lassammo a dormi' su la machina e 'l giorno dopo ordinai la cassetta su E-bay. Pero' quella notte arrivammo tardi, 'l sor mae' era gia' rincasato, cosi' ci tocco' passare al piano B, che e' sempre rischioso. Mi misi la divisa e suonai al videocitofono: lo sventurato rispose.
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A ddi' 'l vero poi ce se semo fatti 'n sacco de risate co' "Llovestori, lovestori!". E ogni tanto uno lo diceva e tutti a rride come mmatti, pure Mascagnaccio. Pero' non era cosa che poteva restare senza conseguenze. Era la goccia che fa traboccare il vaso. Non plus ultra.
Giobbone diceva che era meglio lasciarlo a casa, di continuare a dividere con lui ma di dargli un incarico casalingo e praticamente onorifico. Ma intanto era un'altra umiliazione e un uomo puo' sopportare umiliazioni fino a una certa soglia, ma superato quel limite scoppia, e quindi non mi pareva il caso di provocare la detonazione del Mascarpa nostro. In secundis, per il lavoro che facevamo non c'era niente da fa' a casa, che la parte organizzativa ce penzava a tutto Uanformi' Uanforiu' e lo faceva bene, morammazzato esso e tutti ll'amichi sua comprese nue. Tertium non datur: meno tracce si lasciano e mejo e'; e lasciare Masca a casa era lasciare una traccia come la bava de 'n lumacone, che la notte dopo ancora luccica.
Che poi il problema era ancora piu' grosso, non si risolveva semplicemente lasciandolo a casa. Era cambiato, era diventato un'altra persona. Non solo si distraeva sul lavoro, non solo ciaveva 'no schizzetto al posto dell'occhi, non solo era diventato grosso come un bove, ma evidentemente s'era ammalato, disturbo neurologico o psichiatrico e' difficile dirlo, ma disturbo era, e de che tinta.
Ecco che succedeva: spendeva tutto subito, non so neanche come faceva; prima i soldi glieli spendeva la mogliaccia sua e lui campava di niente, ma dopo due o tre giorni che avevamo riscosso da Uanfo lui gia' chiedeva prestiti a destra e a sinistra, e finche' li chiedeva a me o agli altri del gruppo era solo fastidioso, ma aveva cominciato a chiedere anche ad altra gente e si sa come se va a fini' ne 'sti casi.
E come spendeva? Scommesse. Che prima non gliene era mai fregato niente di niente di niente, adesso invece scommetteva su tutto, e quelli sono sanguisughe che se ti si appiccicano addosso nun te lasseno ppiu' finacche' nun t'hanno ciucciato fino all'urtima goccia de sangue, apposta se chiameno sanguisughe, no?
Noi glielo dicevamo sempre, ma lui niente, un mulo, un muro, 'na statua de sale, maledettallui.
Per esempio aveva cominciato a chiede i soldi al prete che faceva pure lo strozzino e m'era toccato 'nterveni' ma mme: 'na sera ero annato dal prete in canonica e quello gia' tremava; je dico: "Sor zi' pre', me conoscete?". E lui: "Si', ssi'". "Bbene, e cquanto v'ha dda da' ll'amico mio?". E quello: "Quale amico suo, scusi?". "Ll'amico mio, Torquato Mascagni detto Pietro, famola corta". "Io non capisco". "E io nu' lo chiedo tre vorte: quanto v'ha dda da'?". "Dovrei controllare". "Controllate subbito". Tiro' fuori un calepino: "Ecco, ecco, diciamo un ventiduemila euro di capitale e un trentatremila d'interessi, sono le leggi della finanza, ma tra amici diciamo che si puo' fare uno sconto e con cinquantamila subito la partita e' azzerata". "Allora la partita e' azzerata: fa' cconto che te l'ho ddate io 'sti cinquantamila euro, e che ttu ppoi cciae comprato 'na cosa da me a prezzo de reclame, vantaggiosissimo, perche' pur'io penzo che semo tr'amici". "E cosa avrei comprato?". "La vita eterna no, ma quella terrena si'. Semo tutti de 'n idea?". E quello: "Cioe' io nun pijo gnente de li sordi mia". E io: "Eh nno, vve ll'ho rridate tutti propi'adesso e vvoi me ll'avete ridate pe' compra' 'na cosa de valore, de valore pe' vvoi, che a mme nu'mme ne frega gnente. Lo ripeto e pure stavorta nu'lo ripeto tre vorte: semo tutti de 'n idea?". "Se po' ddi' dde no?". "Direi de no". "E allora si'". "Bravo zzi' pre'. E tanto pe' ssicurezza: semo pure tutti de 'n zentimento, si'?". "Si', ssi'. Come no". "Bbravo, bbravo, se vede che sete 'n'omo de fede. E a pproposito: gnente piu' prestiti al poro Mascagno, se semo capiti?". "Gnente piu' pprestiti, certo che sse semo capiti". "Perche' dovessi riveni' 'n antra vorta nun ce perdo tempo a chiacchiera'". "Se capisce, se capisce". "Dovessi riveni' 'n antra vorta e' ll'urtima". "E ccerto, ho ccapito, grazie, grazzie de tutto". "De gnente, io cio' ppiacere de parla' co le ggenti 'nteliggenti". "Grazie, grazie". "De gnente, prego e bonasera". "Bonasera, bonasera, andate in pace". Pax vobiscum.
Ma mica solo cor zi' prete s'era 'ndebitato Mascarpo, s'era indebitato pure co' Scamoscione, che al paese se dice "se lo conosci lo eviti". E cco' Scamoscione manco io ce potevo anna' a pparla', perche' cchi vole anna' a pparla' co Scamoscione lui prima je fa spara' e doppo je dice bongiorno.
Si sa gia' come va a finire quando uno s'indebita a rotta di collo, che prima o poi si vende pure gli amici. Cosi' fu d'uopo affrontare la questione.
Non fu una discussione lunga. Io dissi: "Mascarpa e' arrivato. S'e' 'ndebitato pure co' Scamoscione", e il Diavoletto: "E allora e' arrivato", e il Giobbo: "Arrivato e' arrivato". E il Diavoletto: "E allora?". Allora io: "Niente rischi", e il Giobbo: "Giusto, niente rischi", e Fra Diavolo: "E allora?". E io: "Tutti d'accordo?", e il Giobbo: "Si'", e quel salame di Gino zitto. Cosi' ripetei: "Ho detto: tutti d'accordo?", e lo guardai sul muso con la faccia cattiva. E quello zitto. Allora io: "O si' o no". E lui: "Non lo so". E io: "O si' o no, e non lo ripeto la terza volta". E lui "Non lo so, decidete voi". Ciaveva 'na faccia che pareva che stava pe' vvomitasse ll'anima. E io: "Approvato all'unanimita'". Mi piace quando dico approvato all'unanimita'. Mancava Masca, e' vero, ma tanto gia' era fuori. Poi ci ho dovuto pensare io. Quei due sembrava che avessero faticato come le settantasette fatiche d'Egitto solo per dire si'.
*
Ando' cosi', se volete saperlo.
Era domenica pomeriggio e la serie A non giocava perche' c'era stata una partita della nazionale. Della serie B non ce ne fregava niente a nessuno. Pero' Mascaraccio stava lo stesso al bar a sentire la radiocronaca. Gli fo: "Robba bbona, robba fresca al trentesimo chilometro, 'nnamo?". Figurati se diceva di no. Senza la Ghisolabella da tutto 'sto tempo. Decidiamo che si va con la macchina mia, cioe' decido io, con Mascarpone decido sempre io. Tappa alla farmacia per comprare i guanti, e via (sono questi dettagli che mi piacciono, uno previdente si vede dal fatto che pensa a questi dettagli). Al trentesimo chilometro, se per caso non ve lo ricordate (non fate i santarellini, chissa' quante volte ci sarete stati pure voi), si rimorchia la signora e si prende una strada bianca che dopo un paio di chilometri c'e' un capanno che ci si sta piu' comodi. Ma la domenica pomeriggio le signorine non lavorano. Io lo so, voi lo sapete, lo doveva sapere pure Mascarpone, e invece no.
Arriviamo al trentesimo e non c'e' nessuno. Allora dico: "Stara' a lavora' al capanno, no?". E piglio la strada bianca. Ma prima di arrivare al capanno, dove la strada va parallela al fosso, dico che devo fare un goccio d'acqua, fermo e scendo, m'avvicino al fosso, saranno venti passi, e chiamo Mascarpone: "Ah Mascarpo', vie' qua, svelto, che t'ho da fa' vede 'na cosa". Pareva proprio un vitellone che va al macello. Quando siamo fianco a fianco dico: "Ma che e' quella roba in mezzo all'erba?", lui fa mezzo passo avanti, io mezzo passo indietro, tiro fuori il ferro e fine. Poi comincia la parte fastidiosa. Torno alla macchina, prendo l'attrezzatura, ripulisco le tasche, sequestro i dindi, brucio subito i documenti, verso la benza sull'ammasso di lardo e stracci, cerino e via. E il resto del pomeriggio al bar. Dopo un po' il vento porto' il fuoco fino al capanno, ma tanto io non ci andavo mai, non mi va di prendere certe malattie. Fu un bell'incendio che si estese fino alle fratte e dalle fratte si propago' alla macchia e sul giornale scrissero che il solito piromane al soldo dei soliti speculatori che bruciano i boschi per piantarci le palazzine eccetera eccetera. I giornali, meglio dei libri delle favole. Mascarpone neppure lo ritrovarono, pensavano che il fuoco fosse stato appiccato nella macchia e che poi fosse arrivato fino al fosso, che neppure ci andarono a guardare. Ando' cosi'.
Dispiacere mi era dispiaciuto, ma la prudenza innanzitutto. Les affaires sont les affaires.
Col Giobbetto e il Diavoletto ci vedemmo lunedi' sera, non chiesero niente, non dissi niente. Neppure il sor Pilade disse niente, ma mi guardo' a lungo e poi scosse la testa. Mi piace il sor Pilade.
Mercoledi' c'era un lavoro. In macchina l'unica voce che si sentiva era quella di Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock. Il compito delle manone su le spalucce passo' al Giobbo. Al momento topico tocco' a me dire la battuta del contrappasso (non ebbi cuore di dire contrabbasso) e dare il colpo di grazia. Lo scarpone non ci sarebbe stato mai piu'.
Resto' qualcosa di amaro, di non detto, di doloroso. Mi preoccupai subito.
E adesso devo dire della morte del Diavoletto e di quello che a precipizio venne dopo.
(segue)
6. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Leone Ginzburg, Scritti, Einaudi, Torino 1964, 2000, pp. LXXVI + 492, euro 24,79.
*
Riedizioni
- Amos Oz, Una storia di amore e di tenebra, Feltrinelli, Milano 2003, Gedi, Roma 2017, pp. 816, euro 9,90 (in supplemento al quotidiano "La Repubblica" e al settimanale "L'Espresso").
7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
8. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2791 del 7 agosto 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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