[Nonviolenza] Telegrammi. 2789



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2789 del 5 agosto 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. In vacanza

2. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Vladimiro Oglianovi: Rieducare gli educatori (parte prima)

6. Segnalazioni librarie

7. La "Carta" del Movimento Nonviolento

8. Per saperne di piu'

 

1. IN BREVE. IN VACANZA

 

Non vanno in vacanza gli uomini che uccidono le donne.

Non vanno in vacanza i soldati e i miliziani di tutte le guerre, le dittature, i terrorismi.

Non vanno in vacanza gli schiavisti, i razzisti, i fascisti.

Sarebbe ora che finisse la vacanza di chi vuole salvare le vite.

 

2. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio

Roberta Agostini, deputata

Luisella Albanella, deputata

Isa Alberti

Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Peppe Amato, pensionato

Dino Angelini

Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'

Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore

Laura Arduni, impiegata

Ileana Argentin, deputata

Massimo Artini, deputato

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Raffaele Barbiero, operatore sociale

Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista

Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio

Lorenzo Basso, deputato

Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale

Eleonora Bechis, deputata

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari

Paolo Beni, deputato

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza

Severina Berselli

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Stella Bianchi, deputata

Giovanni Bianco, giurista e professore universitario

Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini

Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo

Tamara Blazina, deputata

Michele Boato, ecologista

Laura Boccardo, impiegata

Fabrizio Bocchino, senatore

Antonio Boccuzzi, deputato

Paola Boldrini, deputata

Francesca Bonomo, deputata

Michele Bordo, deputato

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Giovanni Bosco

Paolo Bosi, docente universitario

Luisa Bossa, deputata

Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Beatrice Brignone, deputata

Claudio Broglia, senatore

Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Vincenza Bruno Bossio, deputata

Enrico Buemi, senatore

Renata Bueno, deputata

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale

Salvatore Capone, deputato

Sabrina Capozzolo, deputata

Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Renzo Carella, deputato

Anna Maria Carloni, deputata

Gennaro Carotenuto, storico

Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)

Rodolfo Carpigo

Marco Carra, deputato

Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia

Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra

Floriana Casellato, deputata

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Franco Cassano, deputato

Felice Casson, senatore

Francesco Cassotti

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Valeria Castelli

Umberto Castra, obiettore di coscienza

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Marco Causi, deputato

padre Carlo Cautillo cp

Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo

Patrizia Cecconi, scrittrice, presidente "Associazione oltre il mare onlus"

Nello Centomo

Massimo Cervellini, senatore

Maurizio Chierici, giornalista

Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo

Vannino Chiti, senatore

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Eleonora Cimbro, deputata

Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino

Monica Cirinna', senatrice

Michele Citoni, documentarista

Valter Ciurli, architetto

Giuseppe Civati, deputato

Roberto Cociancich, senatore

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Corrado Corradini, giornalista

Paolo Corsini, senatore, docente universitario

Paolo Cova, deputato

Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Giuseppe Luigi Cucca, senatore

Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana

Gianni Cuperlo, deputato

Erica D'Adda, senatrice

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Alfredo D'Attorre, deputato

Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Andrea De Lotto, maestro elementare, Milano

Giorgio Demurtas, docente universitario

Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore

Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Lello Di Gioia, deputato

Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia

Marco Di Lello, deputato

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nerina Dirindin, senatrice

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Umberto D'Ottavio, deputato

Anna Draghetti, pensionata

Donatella Duranti, deputata

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Anna Maria Eramo

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico

suor Maria Stella Fabbri

Sergio Falcone, poeta

Fulvio Faro, operatore sociosanitario

Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari

Laura Fasiolo, senatrice

Marco Fedi, deputato

Ciccio Ferrara, deputato

Elena Ferrara, senatrice

Valerio Ferri

Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro

Vincenzo Folino, deputato

Paolo Fontanelli, deputato

Maria Bernarda Forcella

Federico Fornaro, senatore

Filippo Fossati, deputato

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana

Marco Furfaro, Campo Progressista

Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Carlo Galli, professore universitario e deputato

Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario

Paolo Gandolfi, deputato

Maria Grazia Gatti, senatrice

Nino Gernone

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Anna Giacobbe, deputata

Giorgio Giannini, storico e saggista

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza

Andrea Giorgis, deputato

Giampiero Girardi, sociologo e ricercatore per la pace

Gianni Girotto, senatore

Luisa Gnecchi, deputata

Miguel Gotor, senatore

Gero Grassi, deputato

Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Monica Gregori, deputata

Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Giuseppe Guerini, deputato

Maria Cecilia Guerra, senatrice

Paolo Guerrieri, senatore

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Maria Iacono, deputata

Pietro Ichino, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti

Vanna Iori, deputata e docente universitaria

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Florian Kronbichler, deputato

Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Luigi Lacquaniti, deputato

Silvio Lai, senatore

Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento

Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente

Federico La Sala, docente di filosofia e saggista

Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Sergio Lo Giudice, senatore

Pierpaolo Loi, maestro elementare

Doris Lo Moro, senatrice

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

suor Monica Luparello, missionaria comboniana

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Andrea Maestri, deputato

Patrizia Maestri, deputata

Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Alessandro Magni

Gianna Malisani, deputata

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Massimiliano Manfredi, deputato

Claudia Mannino, deputata

Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi

Cristina Maranesi, blogger

Maino Marchi, deputato

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Raffaella Mariani, deputata

Miriam Marino

Giovanna Martelli, deputata

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Claudio Martini, senatore

Michela Marzano, deputata, filosofa

Elvira Mastrovincenzo, docente

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Alessandro Mazzoli, deputato

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente

Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia

Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto

Michele Meta, deputato

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Sara Michieletto

Corradino Mineo, senatore

Franco Mirabelli, senatore

Michele Mognato, deputato

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Daniele Montroni, deputato

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Mario Morgoni, senatore

Rosangela Mura, attivista

Delia Murer, deputata

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Martina Nardi, deputata

Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

Loris Nobili, Roma

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Luciano Oliveri, pensionato

Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia

Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Anselmo Palini, insegnante e saggista

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma

Luca Paolocci, Usb Viterbo

Eleonora Parlanti, ricercatrice

Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione

Oreste Pastorelli, deputato

Luca Pastorino, deputato

Edoardo Patriarca, deputato

Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale

Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale

Carlo Pegorer, senatore

Serena Pellegrino, deputata

Vinicio Peluffo, deputato

Giovanni Penzo, pensionato

Donato Perreca, pensionato

Alessia Petraglia, senatrice

Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Fiora Pezzoli, psicoterapeuta

Savino Pezzotta, gia' segretario generale Cisl

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano

Salvatore Piccolo, deputato

Piero Pinzauti

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Antonio Placido, deputato

Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Puppato, senatrice (relativamente alle elezioni amministrative)

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Margherita Rambaldi

Roberto Rampi, deputato

Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica

Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna

Francesco Ribaudo, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei

Lara Ricciatti, deputata

Annamaria Rivera, antropologa

Maria Grazia Rocchi, deputata

Giuseppe Romanini, deputato

Dario Rossi, avvocato

Gessica Rostellato, deputata

padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano

Giorgio Roversi, pensionato

Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche

Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma

Enrica Salvatori, docente universitaria

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Giovanna Sanna, deputata

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo

Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Francesco Scalia, senatore

Gian Piero Scanu, deputato

Gabriele Scaramuzza, pensionato

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Gea Schiro', deputata

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia

Arturo Scotto, deputato

Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente

Angelo Senaldi, deputato

Marneo Serenelli, docente e psicologo

Marina Sereni, deputata

Camilla Sgambato, deputata

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Paolo Sighinolfi

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, Cgil nazionale

Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza

Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza

Gabriele Spallone

Luca Spegne, docente

Marilena Spriano

Irene Starace, Wilpf Italia

Gianluca Susta, senatore

Bruno Tabacci, deputato

Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione

Francesco Tanzarella

Veronica Tentori, deputata

Alessandra Terrosi, deputata

Marietta Tidei, deputata

Walter Tocci, senatore

Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo

Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"

Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato

Alessandro Triulzi, storico, docente universitario

Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Fabio Vaccari

Stefano Vaccari, senatore

Giuseppe Vacciano, senatore

Daniela Valentini, senatrice

Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia

Liliana Ventricelli, deputata

Walter Verini, deputato

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune

Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia

Salvatore Vitale, divulgatore agricolo

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Sandra Zampa, deputata

Alessandro Zan, deputato

Lorenzo Zaniboni

Giorgio Zanin, deputato

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

*

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. RACCONTI CRUDELI DELL'ESTATE. VLADIMIRO OGLIANOVI: RIEDUCARE GLI EDUCATORI (PARTE PRIMA)

 

Siamo un gruppo di amici uniti da una fede comune: Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock.

Io sono Villi il rosso, che poi non sono rosso ma moro e naturalmente non mi chiamo Villi. Sono uno che la sa lunga perche' ne ho viste tante, non voglio aggiungere altro ma penso che questo bastera': vi dice niente la parola Legione Straniera? Non aggiungo altro, ci siamo capiti.

Poi c'e' Giobbo il gobbo, che non e' proprio gobbo ma siccome e' parecchio alto tende sempre a piegarsi in avanti e noi che siamo i suoi amici e gli vogliamo bene glielo diciamo sempre che prima o poi gli si spezza il filo della schiena e allora bisognera' impalarlo per tenerlo su. Lui non ci ride, e noi ci ridiamo di piu' proprio perche' lui non ci ride. Se non c'e' un po' di umorismo questo schifo di vita che altro sarebbe se non questo schifo di vita? Dicono che Giobbo da giovane voleva farsi prete, io non gliel'ho mai chiesto, pero' certe volte quando parla quasi quasi mi pare che ha studiato veramente dai preti: una volta si e' messo a fare tutta una solfa sull'intelletto possibile e sull'intelletto agente che noi lo guardavamo e pensavamo che il cervello gli fosse andato in pappa a forza di coca o di qualche altra schifezza. Magari era solo teologia, che comunque e' una schifezza pure quella, sempre di paradisi artificiali si tratta.

C'e' pure Ginetto che i soprannomi non gli piacciono ma siccome il lavoro che facciamo richiede qualche precauzione allora lo chiamiamo Ninetto e qualche volta Diavoletto. Siamo gente scherzosa. Ginetto e' alto due metro e la barba gli arriva agli occhi e noi diciamo che potrebbe usare la faccia come carta vetrata e certe volte per sfotterlo gli ci strisciamo sopra i cerini per accenderli, che pero' non si accendono perche' non e' vera carta vetrata, e' solo la faccia di Ginettaccio nostro.

L'ultimo e' Mascarpone, che il soprannome deriva da una poesia che ho improvvisato io durante una spedizione, quando a uno gli ho detto "Lo vedi quello? quello e' Mascarpone che mo' te spezza li denti co' lo scarpone". Che poi l'ha fatto davvero. Pero' e' un tipo tranquillo anche se magari sembra un bruto, che poi in verita' siamo tutti tipi tranquilli, con il lavoro che facciamo devi per forza essere uno tranquillo, coi nervi a posto e la comprensione umana. Io glielo dico sempre ai ragazzi: il segreto di tutto e' la comprensione umana.

*

Siamo specializzati in tre specializzazioni.

La prima: i vecchi album di Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock. Li sappiamo a memoria (la musica dico, le parole no, mica e' obbligatorio sapere l'americano, no?) e quando andiamo a fare una spedizione durante il viaggio e' la nostra colonna sonora. Soprattutto Horses. Una volta abbiamo discusso se il nostro gruppo doveva avere un nome e quasi tutti erano d'accordo che ci dovevamo chiamare "Gli Horses", ma poi li ho convinti a lasciar perdere per precauzione. Io sono il capo per questo: perche' sono quello previdente.

Dicevo delle nostre specializzazioni: la seconda e' il biliardo, tutti i giochi che si fanno sul biliardo, e non v'immaginate quanti sono, e poi in ogni bar hanno regole differenti, cosi' c'e' sempre l'occasione per una bella rissa, e noi ci andiamo apposta per quello, perche' non e' che il biliardo ci piace in se', e' per quello che c'e' dopo, e' come quando fai il buon vecchio su e giu', che il bello arriva alla fine e tu ti ci diverti perche' gia' lo sai che poi arriva la fine: col biliardo e' lo stesso, le bastonate alle bocce sono solo per riscaldarsi e preparare il gran finale, li' e' il gusto. Siccome lavoriamo di notte dormiamo la mattina e il pomeriggio ci vediamo al bar di Pilade che ha quattro, dico quattro signori biliardi, e ce n'e' sempre uno libero per noi. Pero' con Pilade abbiamo l'accordo che li' da lui niente risse, e c'e' tra noi uno scherzo che ci facciamo sempre: quando noi entriamo al bar andiamo al bancone e diciamo "Sor Pilade, omaggi", e lui allora risponde "Famo li bravi, regazzi'" e a due mani tira su da sotto il banco il cannemozze, non e' che lo solleva tanto, quanto basta perche' lo veda chi sta dall'altro lato del bancone, e aggiunge: "Questo strumento ammazza i fascisti", che per lui sono fascisti mica solo i fascisti ma tutti quelli che fanno casini nel bar, e una volta che ha deciso che sei un fascista e' meglio che non t'avvicini piu', perche' lui i fascisti ci gode a strozzarli con le proprie mani. Capirai, e' di Sant'Anna di Stazzema, che e' un paese dove i fascisti l'hanno fatta proprio grossa, e lui quel giorno stava a guardare le pecore e quando e' arrivato gli avevano arrostito tutte tutte tutte le persone che conosceva: parenti, amici, paesani, tutti. Se fai certe cose e' meglio che smetti de respira', perche' se ti trova il sor Pilade non e' che t'ammazza subito, t'ammazza dopo, e prima che t'ammazza e' meglio che non vi dico niente che v'impressionate. Io lo dico sempre: se fate un salto al bar del sor Pilade la piantate di fare i fascisti finche' campate.

La terza specializzazione e' il nostro sport preferito e la nostra missione sociale, ma anche il nostro lavoro perche' per vivere bisogna pur guadagnare qualche spicciolo, no? E si tratta di questo: rompere le teste ai maestri e ai professori.

E siccome la voce si e' sparsa subito dopo le prime esecuzioni (noi le chiamiamo esecuzioni, e qualche volta cover, perche' noi quando lavoriamo e' come se fossimo musicisti, che poi lo potremmo essere veramente perche' una volta eravamo indecisi se fare quello che facciamo o se fare un gruppo musicale specializzato in cover delle canzoni di Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock; volevamo fare pure un fan club, ma quando devi lavorare ti devi concentrare e poi e' un lavoro che richiede un certo riserbo, cosi' siamo in effetti anche un fan club, pero' non lo diciamo in giro). Che stavo dicendo? Ah si', che dopo le prime esecuzioni la voce si e' sparsa e adesso siamo pieni di richieste: genitori, ragazzini, bidelli, non v'immaginate quanta gente non sopporta maestri e professori.

All'inizio offrivamo prestazioni differenziate ciascuna con la sua tariffa: bomba carta davanti casa: cento euro; umiliazione: duecento euro; umiliazione con pubblico: duecentocinquanta euro piu' venti cadauno per ogni spettatore; pestaggio lieve: cinquecento euro; pestaggio ganzo: mille euro; pestaggio con devastazione di beni mobili e immobili (ad esempio incendio autoveicolo): duemila euro; eradicazione del problema: cinquemila euro. Pero' poi abbiamo dovuto semplificare perche' c'erano sempre i clienti che volevano contrattare, tiravano sul prezzo, ti chiedevano combinazioni impossibili, insomma era una fatica della malora e poi non erano mai soddisfatti del lavoro e siccome pagavano anticipato poi erano pure rancorosi, gli imbecilli; allora l'abbiamo fatta semplice: eradicazione e basta, e l'abbiamo messa a duemila, e il risultato e' stato che chi prima faceva la lagna per cento euro in piu' o in meno, dopo, rendendosi conto del risparmio, accettava subito l'offerta senza ciance; e per noi c'e' anche un bonus, che e' questo: le operazioni (noi le chiamiamo anche operazioni e tra noi ci chiamiamo pure operatori: e' forte, no?), dicevo che le operazioni che poi sarebbero le esecuzioni, cioe' l'evasione degli ordinativi, noi le potremmo fare anche per strada, ma il modo piu' comodo di farlo e' a casa loro, dei bersagli, a notte inoltrata, cosi' visto che ci siamo prima di dare il colpo di grazia ci facciamo dire dov'e' la roba di valore, dove stanno i soldi, il bancomat, la carta di credito, il pin eccetera. E ci si diverte pure: non ve lo immaginate che numeri che la gente e' disposta a fare quando pensa che se per esempio mangia il suo letame gli risparmiate la vita che invece non e' vero niente perche' noi quando entriamo e' per portare a termine il lavoro e il lavoro e' lavoro, pero' divertirsi e' la parte migliore del lavoro, meglio pure dei soldi secondo me.

*

Pero' non e' solo lavoro e divertimento, eh, e' anche un servizio sociale, e se vogliamo condirla con un po' di retorica che non guasta mai e' anche una missione: ci avete presente quante sevizie infliggono ai ragazzini indifesi quei bulli frustrati di maestri e professori? Non mi dite che ve lo siete scordati di quello che avete subito quando avete fatto le scuole voi, che tanto non ci credo: ci siamo passati tutti; e' stata una tortura, e quelli ci godevano, eccome se ci godevano. Cosi' adesso si buscano quello che si meritano. Chi semina vento raccoglie tempesta. Non dico che siamo come il Telefono Azzurro, no, pero' una mezza specie. Raddrizziamo i torti, ecco. Come la cavalleria errante. Apposta Horses e' la nostra colonna sonora, uno degli innumerevoli capolavori di Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock.

I clienti magari pensano alla vendetta, ma noi non eseguiamo una vendetta, amministriamo privatamente la giustizia, poniamo in atto la legge del contrappasso: io glielo dico sempre, prima di concludere, al mandrino gia' insalamato quando capisce che ormai e' fatta e arriva la grande livellatrice: "Sor mae', la conoscete la legge del contrappasso?". Quello scemo di Mascarpone la prima volta che la senti' gli parve di capire che io dicevo "la legge del contrabbasso" e poi in macchina mi fa "Ma che e' 'sta legge del contrabbasso?", quando uno non ha studiato si vede. Quando gliel'ho spiegato ci si e' divertito cosi' tanto che qualche volta quando arriva il punto della battuta culminante invece di dirla io la faccio dire a lui e lui naturalmente dice contrabbasso invece di contrappasso e tutti sghignazziamo e il nostro amico per una sola sera chissa' che pensa. Io preferisco contrappasso, che si capisce subito e ci ha il valore di una sentenza comprensiva di dispositivo e motivazione, pero' qualche volta devo fare contento pure Mascarpone, che tanto per fare lo scemo quando dice la battuta del contrabbasso fa pure finta di suonarlo e fa il riff di Jack White, avete capito quale, no? Ne abbiamo pure discusso, a me mi pareva una buffonata, ma gli altri si divertivano e in fondo un divertimento innocente non si puo' negare a nessuno, anche perche' di solito il colpo di grancassa che manda il sor maestro all'altro mondo e' proprio Mascarpone che glielo da' - con lo scarpone, mi pare di averlo gia' detto - e allora ci avra' pure diritto a dire una battuta, no?

*

A me piace leggere i giornali, specialmente quando parlano di noi, che ci chiamano "La Nuova Arancia Meccanica". Ninettaccio una volta faceva il meccanico, e' vero, ma loro che ne sanno? E le arance che c'entrano? Prima ci beccassero, poi parliamo di arance. Pero' intignano, l'avro' letta cento volte questa della nuova arancia meccanica, che una volta mi chiedevo se ci avevano scambiati per qualcun altro che invece non c'entrava nente, e quasi quasi scrivevo una lettera al giornale per dirglielo di farla finita. Poi ho lasciato perdere, per due motivi. Il primo e' che bisognava mettersi i guanti, prendere le forbici, ritagliare un sacco di lettere dai titoli del giornale e poi incollarle su un foglio fino a formare una frase di senso compiuto del tipo "Sori babbei, la vostra banda dell'aranciata non c'entra niente con le esecuzioni dei professori, lasciate in pace chi non c'entra", che ci vuole una vita e poi con la colla viene sempre un pastrocchio che magari tu ci perdi una serata a fare un lavoretto come si deve e poi quando la lettera arriva la colla ha finito per appiccicare tutto e neanche si apre piu' la busta ed e' stato tutto tempo sprecato e tu neanche ce lo sai. Il secondo motivo e' che io sono uno prudente: niente tracce, niente esibizionismi, niente errori, attenersi al codice: e il codice dice: sobrieta'. Io lo chiamo pure: il rasoio di Occam. Eh? Niente male, no?

Comunque a leggere i giornali s'imparano un mucchio di cose, per esempio che i giornalisti non capiscono un colpo e allora inventano a manetta. Mi piacciono soprattutto i commenti filosofici, che secondo me e' la specialita' dei giornalisti che piu' sono crastiche e piu' si mettono a predicare.

Sentite questa che e' forte: "Nemici della cultura". E che c'entra la cultura? Perche', Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock, non e' cultura?

E quest'altra: "Ennesimo efferato delitto dei nuovi barbari". Dico: se uno e' efferato come minimo deve averci il diploma del Ragioneria, che io infatti ce l'ho, e allora perche' sarebbe un barbaro? Non pretendo che ci chiamino "i nuovi intellettuali" perche' in effetti farebbe ridere chiamare intellettuale uno come Mascarpa (che comunque se proprio vogliamo essere pignoli ci ha un cognome famoso, e magari, chi lo sa?, saranno pure parenti alla lontana con un musicista che se vi dico il nome ci saltate sulla sedia perche' anche se non siete mai stati all'opera lirica l'avete letto cento volte sulla Settimana enigmistica, l'avete letto), e figuriamoci il Diavolettaccio, che oltre i titoli del Corriere dello sport non ci e' mai arrivato. E poi "I nuovi intellettuali" pare quasi il nome di un gruppo beat degli anni Sessanta. Ma barbari, barbari no. Io a scuola mi sono fatto onore, e il Giobbaccio e' vero che non parla mai ma certe volte dice certe cose che chi lo sente dice "che lo possino ammaillo, ma 'ndo l'ha imparate certe robe?". Lo so io 'ndo l'ha imparate, ma non ve lo dico. Io conosco l'arte della discrezione.

Ma dicevo dei giornali: la piu' gagliarda e' questa: "Cui prodest lo sterminio degli educatori?". Mi e' sempre piaciuto il latino, infatti anch'io ho un repertorio di frasi a effetto che qualche volta le uso e fanno sempre figura: "Quod erat demonstrandum", "Navigare necesse est", "Michelle ma belle".

Ma dico, questo branco di quaquaraqua' non sa spremere niente di meglio dalla penna? Che ne so, un barlume di consapevolezza sul concreto manifestarsi della riprovazione sociale per le sevizie inferte ai ragazzini; un'interpretazione che accenni a una critica pratica alla cultura del potere e al potere della cultura; insomma qualche sbroccolata un po' meno banale del solito "mamma li turchi". Ma l'intelligenza e' come il coraggio di quello la', il prete, quello dei Promessi sposi, l'avete visto quando lo fecero in televisione? Qui al paese c'era tutto il paese al bar a guardarlo che a quei tempi la televisione ce l'aveva solo il bar. Si portavano le sedie da casa. Quello si' che era uno sceneggiato, a quei tempi la televisione era una cosa seria, non la fogna di adesso.

*

A proposito di preti, avevamo pensato di farci pure i preti, ma dai professori ci sono piu' soldi, e poi coi preti s'introduceva un elemento di confusione per via della pedofilia, e magari ci confondevano pure con questi terroristi di oggi, delle guerre di religione, come ai tempi di Lepanto; e via, facciamo le persone serie, le persone civili. Siamo gente moderna, abbiamo le scarpe, la televisione, i garage che si aprono col telecomando, dobbiamo ancora fare i selvaggi? Io sono contro tutte le superstizioni. Sono un uomo d'affari.

Pero' ne abbiamo discusso se fare sia gli uni che gli altri, ma e' piu' forte farlo con una categoria sola, si chiama specializzazione e divisione sociale del lavoro, e poi introduce un elemento di razionalita' in un mondo caotico, e a me piace la razionalita', fatti non fummo a viver come bruti, signore e signori.

Una volta al bar ho sentito certi imbecilli che discutevano di noi e dicevano che eravamo fessi col botto perche' facevamo i professori mentre invece i soldi stanno nelle case degli usurai. E bravi. Ma gli usurai e' gente sveglia, prendono le loro precauzioni, mica come i professori che gli pare di essere furbi perche' hanno messo la porta blindata che poi te la aprono proprio loro perche' noi li aspettiamo quando rincasano e li preleviamo quando scendono dalla macchina, gli ficchiamo il ferro sotto la dentiera e poi si entra insieme come vecchi compari, non e' che diamo l'assalto al fortino. Prova ad aspettare un cravattaro sotto casa, e vedi che ti succede. Mezzogiorno di fuoco.

*

Adesso voglio dire una cosa: stanno sempre a piangere miseria 'sti maestri e 'sti professori, e invece ci hanno tutti i soldi a pacchi. E' che non sanno spendere e sono tutti avidi e taccagni. Le case sono piene all'inverosimile di immondizia, immondizia allo stato puro, che neppure il piu' squallido rigattiere te la compra e gia' solo per portarsela via bisognerebbe arrivare col camion dei traslochi; pero' la robetta di valore c'e' sempre, eh, non manca mai. L'argenteria, la penna stilografica d'oro (che cavolo ci faranno tutti co' 'ste penne stilografiche d'oro, non sarebbe meglio che si comprassero il rolex?), il quadro firmato con dietro appiccicata la certificazione con la firma di Sgarbi che non sai se e' falso il quadro o la firma e di sicuro tutti e due, e poi tutti, ma dico tutti, ci hanno la collezione o di francobolli, o di monete antiche, o di bambole di porcellana, o i romanzi illustrati porno dell'Ottocento rilegati in cuoio con certe borchie d'oro zecchino grosse cosi', o altra roba cinese o etrusca, o qualche altra scemenza che pero' sono soldi pure quelli. E ci hanno tutti la cassaforte: io non ci volevo credere, ma e' proprio cosi': ci hanno tutti la cassaforte dentro casa. Meglio, perche' se la roba di valore la mettevano in una cassetta di sicurezza in banca allora ciccia, invece cosi' e' facile il prelievo. E poi lo stereo, il microonde di ultimo modello, il pc ultraccessoriato che il tavolino pare una cabina d'astronave, la televisione ultrapiatta lunga e larga come un campo di pallone, insomma un sacco di roba buona ma ingombrante. Quello che non portiamo via lo sfondiamo, cosi', tanto per far girare l'economia.

*

La roba la portiamo a Uanformi'-uanforiu' che compra tutto. Rubi il Colosseo? lui lo compra. Pero' paga una micragna, e se provi a protestare comincia subito a bestemmiare tutto il calendario e a urlare che dovessimo d'anna' a Porta Portese se semo tanto bravi nel commercio. Ma a noi di occuparci pure della distribuzione della merce non ci va proprio, noi preferiamo avere il tempo libero per sentirci con lo stereo a palla gli album immortali di Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock. Cosi' lasciamo sempre tutto a Uanfo, e nun e' che non ce lo sapessimo che ce frega a anna' e vveni' ma chissene frega.

Dopo un po' successe che ci propose di farci pure da manager per una piccola percentuale (che poi era il 20% che je piji 'n colpo 'ndo so' io che dole dippiu'; gia' se frega il 50% solo per la distribuzione - se poi dice il vero, che secondo me se la fa 'na bella cresta pure li' -, poi del 50 che resta a noi si pappa un altro quinto come se ci fosse stato pure lui alle spedizioni che invece stava a casa sua a guardare gli spogliarelli in televisione mentre noi si lavorava a lacrime e sangue - del sor maestro, ma sempre lacrime e sangue sono e non e' una cosa bella da vedere anche se tu fai solo il tuo lavoro e quindi non ti riguarda).

Ando' cosi': una notte che gli portammo il solito carico ci disse che ci serviva un manager, che pure i Beatles senza manager stavano ancora a strimpellare nei pub di Liverpool a prendersi sputacci e boccali di birra in faccia e sui vestiti (e poi che vestiti? mica quelli di poi, quelli di prima, che glieli passava la Caritas, glieli passava), che era ora di farla finita con i metodi artigianali che aumentavano il coefficente di rischio nel business quando invece c'era lui che aveva tutti i contatti e le tecnologie, che l'epoca del dilettantismo era finita da un pezzo e bisognava diventare professionisti, pure Miles Davis e Frank Zappa che vi credete che improvvisavano a casaccio? eccetera eccetera.

Insomma tanto sproloquio' che ci convinse. E a dire il vero il lavoro ce lo rimediava eccome. Pure troppo. Perche' qui c'e' un paradosso: tu lavori per averci il soldarello per divertirti e mettere da parte qualche cosa per i tempi difficili - che poi i tempi sono sempre difficili -, insomma lavori perche' cosi' poi ti riposi; invece la logica del capitale senza che neppure te ne accorgi ti contagia e ti divora, e allora lavori sempre di piu'. Tu vorresti avere una catasta di soldi per liberarti un po' di tempo, no? Invece piu' accatasti e meno tempo libero ciai. Per esempio: delegando a Uanformi' la gestione del portafoglio clienti noi dovevamo avere piu' tempo da passare al bar, no? Invece era lo stesso, anzi peggio: che se prima lavoravamo una notte a settimana adesso erano diventate tre, quattro. E poi c'e' il secondo paradosso: che piu' entrate ciai e meno durano; incassi di piu' ma spendi di piu', e' la legge economica dell'equilibrio che si combina con la legge delle economie di scala e con quella dello sviluppo diseguale e combinato. Non dico che me ne intendo, pero' al bar non sfoglio mica solo il Corriere dello sport, sono stato io quello che ha convinto il sor Pilade a comprare pure il Corsera e Repubblica, e la domenica di tasca mia compro pure il Sole e lo porto al bar, e adesso e' un rito e un trionfo; la cosa piu' divertente sono quelli che cercano le partite sul Sole e cominciano a strillare che qualcuno si e' fregato la pagina dello sport e protestano col sor Pilade che allora tira su appena appena il cannemozze da dietro il bancone, che neppure si vede, ma tutti vedono il movimento delle due braccia che si sono abbassate parallele come per sollevare un manubrio del sollevamento pesi e si fa un silenzio di tomba in tutto il bar e poi scroscia omerica - omerica, dico - la risata, e qualche anima pia spiega al povero di spirito che il Sole la pagina sportiva non ce l'ha perche' i padroni non comprano i giornali sportivi, comprano direttamente le squadre.

All'inizio a me non mi sconfinferava per niente 'sta storia del manager, io sono uno spirito libero, non mi piace la macchina burocratica, la gabbia di ferro, la ragione strumentale, il mondo del disincanto (e' forte Max Weber, eh?, l'ho letto su Wikipedia), ma alla fine ero contento pure io, perche' non solo mi risparmiavo il contatto diretto coi clienti che e' sempre una rogna, ma potevo concentrarmi sulla logistica, la tattica, le questioni teoriche, e oltretutto Uanformi' bisogna dirlo che i contatti ce li aveva e il management ce l'ha nel sangue. Non ho mai capito come fa pubblicita' ma secondo me fa pure la pubblicita' da qualche parte solo che io non me ne sono mai accorto, sara' perche' non guardo la televisione e su internet vedo solo i video di Patti Smith, la grande sacerdotessa del rock. Pero' mi piacerebbe vederli gli spot, se li fa: io conoscendolo dico che trova il modo di schiaffarci qualche bella figliola in abiti succinti, non so se mi spiego, e magari fa pure il regista dei video, ce lo vedo, e' un altro come Michelangelo e Walt Disney, che sa tutto lui e vuole fare tutto lui. Pero' io pure sono fatto cosi', e allora non ci ho niente da obiettare.

*

E' logico che non guardo la televisione: tutta 'sta violenza in televisione io non la sopporto, e' chiaro che i bambini ci crescono malati. E le parolacce. Quando ero ragazzetto io certe parole neppure sapevo che volevano dire (apposta le dicevamo), invece adesso stai a guardare il film sul primo canale all'ora di cena e senti e vedi certe cose che se fossi sposato diventerei rosso come un peperone.

E poi tutti questi immigrati, tutta questa delinquenza, io non voto perche mi fanno schifo tutti ma se votassi voterei per quello li' che li impiccherebbe tutti per i pendagli, non so se mi spiego, quell'imbecille che gli manderebbe le navi da guerra, imbecille per imbecille almeno ci sarebbe qualcosa da vedere in televisione. Le esecuzioni capitali dovrebbero essere pubbliche. Se in ogni citta' italiana c'e' una piazza della morte ci sara' un motivo, no? E le citta' italiane non mi venite a dire che non erano civili perche' allora si vede che siete ignoranti come capre, ci ha ragione Sgarbi una volta tanto. Le citta' italiane sono la prova vivente della civilta', almeno finche' e' durato il Rinascimento; dopo sono diventate la prova dell'involuzione della specie, dell'entropia, dell'inabissarsi del mondo e non con uno schianto ma con un piagnisteo, come dice il poeta.

Navi da guerra ed esecuzioni capitali, questo ci vorrebbe per tornare ad essere padroni in casa nostra e nel mare nostrum che se si chiama mare nostrum un motivo ci sara', senno' si chiamava vostrum, lorum, o come cavolo gli pareva e s'impiccassero tutti, non era nostrum, no? Invece e' nostrum.

A noi italiani ci piace l'ordine e la disciplina, e' un'eredita' dell'impero romano, la storia non e' acqua. Io non sono razzista, pero' se dovessi rinascere e dovessi scegliere, sceglierei sempre d'essere italiano perche' e' l'unico paese civile del mondo, e l'unica lingua che quanno uno parla se capisce quello che dice, ciavete fatto caso? Si nun ce fossero tutti 'st'immigrati che portano le malattie, che inquinano, che rubano, che pretendono 'l pizzo, che corrompono i funzionari pubblici e concutono i costruttori, si nun ce fossero tutti 'st'africani e 'st'indiani e 'sti cinesi e 'sti filippini che ce portano la mafia, la droga, la corruzione e il degrado, io dico che l'Italia sarebbe un paradiso, un paradiso terrestre. A me i fascisti me fanno schifo pero' col duce i treni arrivavano in orario, questa e' storia mica chiacchiere, e non c'erano ne' pezzenti ne' sovversivi in giro: tutti al gabbio o sull'isola deserta; da' retta a me, que' e' civilta'. Quanno sei un popolo de santi, d'eroi e de navigatori vorra' pure di' quarche cosa, no?

La legge ci vuole, altro che fandonie. Secondo me in Stato e rivoluzione Lenin le ha proprio sparate grosse, e infatti poi quando ha preso il potere si e' visto che altro che distruzione della macchina dello stato: a pieno regime, a tutta callara. Io non sono comunista, sia chiaro, ma certe cose solo i comunisti le sapevano fare bene: certo, erano avvantaggiati, quando ci hai la Siberia a disposizione...

*

Ma tutte le cose belle durano poco. Adesso devo dirvi della morte della Ghisolabella, e poi di quella di Mascarpone e quel che ne segui'.

(Segue)

 

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Giambattista Vico, Opere filosofiche, Sansoni, Firenze 1971, pp. LX + 872.

- Giambattista Vico, Opere giuridiche, Sansoni, Firenze 1974, pp. XLIV + 940.

 

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

8. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2789 del 5 agosto 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com