[Nonviolenza] Archivi. 251



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 251 del 24 luglio 2017

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di aprile 2017 (parte terza)

2. Commemorate le vittime del nazifascismo a Viterbo

3. "Fino a che ogni schiavitu' sara' bandita". Un incontro di meditazione delle epigrafi di Piero Calamandrei per i martiri della Resistenza

4. Per fermare la guerra e le stragi

5. Intensificare ed estendere le iniziative per la liberazione di Gabriele Del Grande

6. Anche da Vetralla (Vt) per la liberazione di Gabriele Del Grande

7. Proposta di lettera ai Sindaci affinche' i Comuni italiani chiedano alla Turchia il rispetto dei diritti di Gabriele Del Grande

8. Gabriele Del Grande e' libero

9. Questo 25 aprile all'ascolto dei martiri della Resistenza

10. Un giorno di festa, un appello alla lotta

11. Dinanzi a tre pietre d'inciampo il 25 aprile a Viterbo

12. Robert M. Pirsig

13. Il 26 aprile. Un invito

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI APRILE 2017 (PARTE TERZA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di aprile 2017.

 

2. COMMEMORATE LE VITTIME DEL NAZIFASCISMO A VITERBO

 

La mattina del 21 aprile 2017 una delegazione del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si e' recata dinanzi al cippo che in piazzale Gramsci ricorda alcune vittime della barbarie nazifascista trucidate in quel luogo e vi ha sostato in silenzio in reverente omaggio alla memoria di tutte le vittime.

La lapide sul cippo recita:

"Qui

l'8 giugno 1944

colpiti dalla rappresaglia tedesca

cadevano

una donna rimasta sconosciuta

Pollastrelli Giacomo

Telli Oreste

vittime d'inumana ferocia

custodi di patria liberta'".

*

L'iniziativa odierna e' parte di un percorso di avvicinamento al 25 aprile, festa della Liberazione: come ogni anno la struttura nonviolenta viterbese nei giorni che precedono e seguono il 25 aprile propone alcune iniziative di memoria e di riflessione che contribuiscano alla coscientizzazione e quindi alla persuasione all'impegno comune contro tutte le uccisioni, le persecuzioni, le menzogne e le violenze; all'impegno comune per i diritti di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

Al termine dell'iniziativa il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha detto alcune parole interpretando il comune sentire dei presenti.

*

Dalla parte delle vittime, contro tutte le uccisioni

Il nostro 25 aprile non e' una celebrazione astratta di un lontano passato, ma l'ascolto sincero di un messaggio vivente e quindi l'impegno a inverare qui ed ora i valori e le idee della lotta di liberazione da cui e' scaturita la repubblica democratica; e cosi' il nostro ricordo delle vittime della barbarie nazifascista non e' un atto formale e distaccato, ma il vivo sentire un dolore che ancora nel profondo del cuore ci tocca, e ci commuove e ci muove alla scelta persuasa e ineludibile di continuare la lotta affinche' quei regimi assassini siano sconfitti per sempre, affinche' quelle violenze e quelle uccisioni non si diano mai piu'.

Ricordare le vittime del fascismo ci convoca a lottare oggi contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro tutte le violenze.

Essere fedeli alla Resistenza antifascista oggi significa scegliere la nonviolenza ed opporsi a tutte le uccisioni, a tutte le oppressioni; scegliere la nonviolenza ed impegnarsi per la liberazione comune dell'umanita' intera; scegliere la nonviolenza ed agire in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

Occorre ancora resistere: resistere contro tutte la guerre, tutti i terrorismi, tutte le dittature, tutte le mafie e tutte le uccisioni; resistere contro il razzismo, lo schiavismo e tutte le persecuzioni; resistere contro il maschilismo e tutte le oppressioni; resistere con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza che e' l'antibarbarie, che e' l'antifascismo vivente e operante.

E stare dalla parte delle vittime, porsi alla scuola della Resistenza, serbare e tramandare veritiera memoria, significa altresi' riconoscere il dovere di inverare gli impegni scritti nella Costituzione antifascista, la Costituzione repubblicana, la Costituzione democratica che della Resistenza e' frutto; realizzare finalmente i principi, i valori, gli impegni dichiarati nella Costituzione che e' fondamento del nostro ordinamento giuridico, che e' presidio delle nostre liberta'; la Costituzione che il popolo italiano ha vittoriosamente difeso nel referendum dello scorso dicembre.

Chi si pone all'ascolto delle vittime, chi si pone alla scuola della Resistenza, chi vuole inverare la Costituzione repubblicana sa che ricordare significa agire qui ed ora in difesa dell'umanita'.

*

Liberta' per Gabriele Del Grande

Chiediamo che sia immediatamente liberato Gabriele Del Grande, il giornalista, blogger e cineasta impegnato per i diritti umani dei migranti che da giorni e' detenuto in Turchia senza alcuna imputazione, e che da giorni sta digiunando come estrema forma di lotta nonviolenta per i diritti. Chiediamo ancora una volta a tutte le persone, le associazioni e le istituzioni democratiche di impegnarsi in difesa di questo difensore dei diritti umani, affinche' sia immediatamente restituito alla liberta'.

*

Con Marwan Barghouti e i detenuti palestinesi in sciopero della fame

Ed insieme a Gabriele Del Grande ricordiamo anche tutte le persone in sciopero della fame per difendere i loro ed altrui diritti umani, ed in particolare gli oltre mille detenuti palestinesi nelle prigioni israeliane impegnati in questi giorni in uno sciopero della fame promosso da Marwan Barghouti, il Nelson Mandela palestinese: a questa iniziativa nonviolenta ogni persona di volonta' buona, ogni antifascista coerente, ogni movimento democratico esprima un persuaso sostegno.

*

Contro la guerra e il terrorismo, contro il razzismo e la schiavitu', contro il maschilismo

Contro la guerra, contro il terrorismo, contro tutte le uccisioni e' indispensabile un impegno corale e profondo: tra le molte iniziative di cui in questi giorni si parla almeno tre ci sembrano essenziali: preparare uno sciopero generale contro la guerra; preparare candidature e liste elettorali di persone amiche della nonviolenza per portare la nonviolenza in tutte le istituzioni democratiche; sostenere il Movimento Nonviolento.

Contro la strage nel Mediterraneo e contro la schiavitu' e il razzismo in Italia tre provvedimenti ci sembrano indispensabili: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; abrogare tutte le folli e scellerate misure razziste imposte dai governi italiani degli ultimi decenni (dall'antilegge Bossi-Fini al famigerato "pacchetto sicurezza", fino all'orrendo decreto Minniti), misure abominevoli ed infami come i campi di concentramento e le deportazioni, misure scandalose ed incostituzionali che configurano elementi di un regime di apartheid.

Contro il femminicidio, punta estrema della violenza maschilista, occorre innanzitutto sostenere i centri antiviolenza creati dal movimento di liberazione delle donne, e a Viterbo in particolare il centro antiviolenza "Erinna", punto di riferimento ed esperienza ispiratrice per tutte le persone di volonta' buona, per tutti i movimenti democratici e di solidarieta'.

*

Un ricordo di due maestri e compagni di lotte: Giuseppe Tacconi ed Alfio Pannega

Ed in questa occasione vogliamo ricordare anche il nostro amico, maestro e compagno Giuseppe Tacconi, presidente della sezione Anpi di Nepi ed animatore di innumerevoli iniziative di pace e di solidarieta', che ci ha lasciato un anno fa, il 5 aprile 2016.

E vogliamo ricordare anche il nostro amico, maestro e compagno  Alfio Pannega, indimenticabile militante antifascista e maestro di nonviolenza, che ricorderemo di nuovo tra pochi giorni il 30 aprile, nel settimo anniversario della scomparsa.

*

Rileggendo Piero Calamandrei e Primo Levi

L'iniziativa si e' conclusa con la lettura di due testi di Piero Calamandrei e di Primo Levi.

Di Piero Calamandrei e' stata letta la folgorante epigrafe posta sulla tomba dei fratelli Rosselli:

"Giustizia e liberta'

per questo morirono

per questo vivono".

Di Primo Levi e' stato letto il testo "Al visitatore" scritto per il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti:

"La storia della Deportazione e dei campi di sterminio, la storia di questo luogo, non puo' essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi delle Camere del Lavoro nell'Italia del 1921, ai roghi di libri sulle piazze della Germania del 1933, alla fiamma nefanda dei crematori di Birkenau, corre un nesso non interrotto. E' vecchia sapienza, e gia' cosi' aveva ammonito Heine, ebreo e tedesco: chi brucia libri finisce col bruciare uomini, la violenza e' un seme che non si estingue.

E' triste ma doveroso rammentarlo, agli altri ed a noi stessi: il primo esperimento europeo di soffocazione del movimento operaio e di sabotaggio della democrazia e' nato in Italia. E' il fascismo, scatenato dalla crisi del primo dopoguerra, dal mito della "vittoria mutilata", ed alimentato da antiche miserie e colpe; e dal fascismo nasce un delirio che si estendera', il culto dell'uomo provvidenziale, l'entusiasmo organizzato ed imposto, ogni decisione affidata all'arbitrio di un solo.

Ma non tutti gli italiani sono stati fascisti: lo testimoniamo noi, gli italiani che siamo morti qui. Accanto al fascismo, altro filo mai interrotto, e' nato in Italia, prima che altrove, l'antifascismo. Insieme con noi testimoniano tutti coloro che contro il fascismo hanno combattuto e che a causa del fascismo hanno sofferto, i martiri operai di Torino del 1923, i carcerati, i confinati, gli esuli, ed i nostri fratelli di tutte le fedi politiche che sono morti per resistere al fascismo restaurato dall'invasore nazionalsocialista.

E testimoniano insieme a noi altri italiani ancora, quelli che sono caduti su tutti i fronti della II Guerra Mondiale, combattendo malvolentieri e disperatamente contro un nemico che non era il loro nemico, ed accorgendosi troppo tardi dell'inganno. Sono anche loro vittime del fascismo: vittime inconsapevoli.

Noi non siamo stati inconsapevoli. Alcuni fra noi erano partigiani; combattenti politici; sono stati catturati e deportati negli ultimi mesi di guerra, e sono morti qui, mentre il Terzo Reich crollava, straziati dal pensiero della liberazione cosi' vicina.

La maggior parte fra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le citta' italiane, ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell'Italia fascista, costretta all'antisemitismo dalle leggi di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalita' del popolo italiano. Erano ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati.

C'erano bambini fra noi, molti, e c'erano vecchi alle soglie della morte, ma tutti siamo stati caricati come merci sui vagoni, e la nostra sorte, la sorte di chi varcava i cancelli di Auschwitz, e' stata la stessa per tutti. Non era mai successo, neppure nei secoli piu' oscuri, che si sterminassero esseri umani a milioni, come insetti dannosi: che si mandassero a morte i bambini e i moribondi. Noi, figli di cristiani ed ebrei (ma non amiamo queste distinzioni) di un paese che e' stato civile, e che civile e' ritornato dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo.

In questo luogo, dove noi innocenti siamo stati uccisi, si e' toccato il fondo delle barbarie. Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell'odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, ne' domani ne' mai".

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

La Resistenza antifascista oggi prosegue nella lotta nonviolenta contro tutte le violenze.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

Il primo dovere e' salvare le vite.

 

3. "FINO A CHE OGNI SCHIAVITU' SARA' BANDITA". UN INCONTRO DI MEDITAZIONE DELLE EPIGRAFI DI PIERO CALAMANDREI PER I MARTIRI DELLA RESISTENZA

 

La mattina di sabato 22 aprile 2017 si e' svolto a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", un incontro di lettura, commento e meditazione delle epigrafi  per i martiri della Resistenza dettate dall'illustre giurista antifascista Piero Calamandrei (Firenze, 1889-1956).

Certi di far cosa gradita a chi legge in calce le riproduciamo integralmente.

*

L'incontro faceva parte di una serie di incontri di accostamento alle figure, ai valori e al lascito della Resistenza, affinche' ci si ponga alla scuola dell'antifascismo vivente e con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza - la nonviolenza essendo l'antifascismo concreto e coerente - si rifletta e si agisca qui e adesso contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

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L'incontro si e' aperto rinnovando un appello per la liberazione di Gabriele Del Grande, il giornalista, blogger e cineasta scandalosamente detenuto in Turchia senza che gli sia stata mossa alcuna accusa; una persona buona da anni impegnata in difesa dei diritti umani, che in questi giorni e' in sciopero della fame in difesa dei suoi stessi diritti violati. Ogni persona, ogni associazione, ogn istituzione democratica faccia sentire la sua voce per la liberazione di Gabriele Del Grande.

*

L'incontro si e' concluso rinnovando l'appello al Parlamento per tre provvedimenti urgenti e indispensabili per far cessare la strage nel Mediterraneo e contro la schiavitu' e il razzismo in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; abrogare tutte le folli, scellerate ed incostituzionali misure razziste imposte dai governi italiani negli ultimi decenni (dall'antilegge Bossi-Fini fino all'orrendo decreto Minniti).

Sia finalmente rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che "riconosce e garantisce i diritti inviolabili" di tutti gli esseri umani (art. 2); sia finalmente rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che riconosce il diritto d'asilo (art. 10); sia finalmente rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che "ripudia la guerra" (art. 11).

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Il primo dovere e' salvare le vite.

*

(...)

 

4. PER FERMARE LA GUERRA E LE STRAGI

 

Per fermare la guerra e le stragi la nonviolenza e' l'unica via.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Per fermare la guerra e le stragi la nonviolenza e' l'unica via.

 

5. INTENSIFICARE ED ESTENDERE LE INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI GABRIELE DEL GRANDE

 

Occorre intensificare ed estendere le iniziative per la liberazione di Gabriele Del Grande, il difensore dei diritti umani scandalosamente detenuto in Turchia senza imputazioni ed in sciopero della fame.

Facciamo tutte e tutti il massimo sforzo adesso.

 

6. ANCHE DA VETRALLA (VT) PER LA LIBERAZIONE DI GABRIELE DEL GRANDE

 

Domenica 23 aprile 2017 a Vetralla (Vt) si e' svolto in incontro di testimonianza per la liberazione di Gabriele Del Grande, il giornalista, blogger e cineasta difensore dei diritti umani detenuto da settimane in Turchia senza che gli sia stata mossa alcuna imputazione e che dal 18 aprile sta facendo uno sciopero della fame per ottenere il rispetto dei suoi diritti.

All'incontro e' intervenuto il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, Peppe Sini, che ha illustrato la figura e l'azione di Gabriele Del Grande ed ha ancora una volta esortato tutte le persone, le associazioni e le istituzioni democratiche al massimo impegno per la sua immediata liberazione.

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Nel corso dell'incontro e' stata anche espressa solidarieta' a tutte le vittime della guerra e del terrorismo, delle dittature e dei poteri criminali, della violenza dei potenti, di quella dei disperati, di quella quotidiana che insanguina le relazioni umane e gli esseri umani ferisce ed estingue persino all'interno delle mura domestiche.

Alla violenza nemica dell'umanita' occorre opporre la solidarieta' umana che di ogni persona si prende cura, che a tutte le uccisioni si oppone, che sa che solo facendo il bene si puo' contrastare il male.

La violenza puo' essere contrastata e sconfitta solo scegliendo la nonviolenza.

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Nel corso dell'incontro e' stata espressa solidarieta' anche particolarmente agli oltre mille detenuti palestinesi nelle carceri israeliane in sciopero della fame in difesa dei diritti umani loro e di tutti.

Ed e' stata ancora una volta formulata la richiesta al parlamento italiano di due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscendo il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

E' stata inoltre reiterata la richiesta che siano abrogate al piu' presto le insensate e immorali misure razziste che negli ultimi decenni sono state introdotte nel nostro paese da governi violatori dei diritti umani: non e' ammissibile che in uno stato di diritto, in un paese democratico, siano presenti campi di concentramento, siano praticate deportazioni, siano introdotti elementi di apartheid, siano imposte ignobili vessazioni ai danni di esseri umani sovente gia' vittime di terribili persecuzioni.

Un vivo apprezzamento e' stato espresso per l'azione di papa Bergoglio che con ferme e adeguate parole e con gesti nitidi e concreti denuncia l'inaudita violenza subita dai migranti e chiama tutte le persone e tutte le istituzioni alla solidarieta' che salva le vite e riconosce, rispetta, difende e sostiene la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Un appello e' stato condiviso infine a sostenere il Movimento Nonviolento e l'impegno contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; un impegno nonviolento per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; un impegno nonviolento in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera casa comune dell'umanita'.

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L'incontro di Vetralla e' stato parte di una serie di iniziative di riflessione e di testimonianza promosse dalla struttura nonviolenta viterbese in questi giorni particolarmente dedicati alla memoria della Resistenza e dei suoi martiri, nell'imminenza del 25 aprile, anniversario della liberazione del nostro paese dalla barbarie fascista.

La Resistenza antifascista prosegue oggi nell'azione nonviolenta per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; la Resistenza antifascista prosegue oggi nell'azione nonviolenta per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Liberta' per Gabriele Del Grande.

 

7. PROPOSTA DI LETTERA AI SINDACI AFFINCHE' I COMUNI ITALIANI CHIEDANO ALLA TURCHIA IL RISPETTO DEI DIRITTI DI GABRIELE DEL GRANDE

 

Care amiche e cari amici,

gentili signore e signori,

vi proponiamo di voler scrivere ai Sindaci dei vostri Comuni per chiedere che prendano posizione sulla vicenda di Gabriele Del Grande, l'attivista per i diritti umani italiano detenuto in Turchia senza che siano state formulate accuse nei suoi confronti e che da giorni e' in sciopero della fame.

Sarebbe opportuno che i Consigli Comunali votassero degli ordini del giorno, ma data l'esigenza di essere quanto piu' possibile tempestivi, essendo Del Grande in sciopero della fame, con i conseguenti rischi per la sua salute, se non fosse possibile convocare sedute consiliari in breve tempo, sarebbero utili anche documenti unitari sottoscritti da tutti i Capigruppo consiliari del Comune, o anche un intervento del solo Sindaco.

Di seguito una bozza di documento che i Consigli Comunali, o i Capigruppo consiliari, o il Sindaco, potrebbero sottoscrivere ed inviare all'Ambasciata Turca in Italia (via Palestro 28, 00185 Roma, tel. 06445941, fax: 064941526, e-mail: ambasciata-roma at mfa.gov.tr) e rendere pubblico nelle altre forme successivamente indicate.

*

Il Consiglio Comunale di / i Capigruppo consiliari del Comune di / il Sindaco di ...

avendo avuto notizia che il giornalista e attivista per i diritti umani italiano Gabriele Del Grande e' detenuto in Turchia senza che siano state formulate accuse nei suoi confronti e che da giorni e' in sciopero della fame,

si associa / si associano alla richiesta gia' formulata dal Governo italiano e dall'Unione Europea che al signor Gabriele Del Grande siano riconosciuti tutti i suoi diritti e che sia al piu' presto rimesso in liberta'.

Tale richiesta si invia all'Ambasciata Turca in Italia affinche' la trasmetta al suo Governo, e per conoscenza al Ministro degli Affari Esteri italiano, al Presidente del Consiglio dei Ministri italiano, ed al Presidente della Repubblica Italiana; e la si rende pubblica affiggendola all'albo pretorio del Comune, inserendola nel sito internet del Comune, inviandola ai mezzi d'informazione locali e nazionali, affiggendola come manifesto nel territorio comunale.

*

Grazie per l'attenzione e un cordiale saluto.

 

8. GABRIELE DEL GRANDE E' LIBERO

 

Apprendiamo questa mattina dalla agenzie di stampa che il governo italiano ha annunciato la liberazione di Gabriele Del Grande.

Ne siamo felici.

La lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani continua.

 

9. I COMPITI DELL'ORA. QUESTO 25 APRILE ALL'ASCOLTO DEI MARTIRI DELLA RESISTENZA

 

Ancora una volta, almeno un giorno all'anno, ci si ponga all'ascolto dei martiri della Resistenza cui dobbiamo la nostra liberazione, la nostra repubblica democratica, la nostra Costituzione, le nostre comuni liberta'.

E ponendoci all'ascolto dei martiri della Resistenza un appello, un messaggio, un lascito risuona nelle nostre coscienze: continuarne la lotta per la liberazione comune; per la pace, la convivenza, la giustizia, la liberta', la fraternita' e sororita', la cura e la condivisione dei beni comuni fra tutti gli esseri umani; per la solidarieta' che ogni persona riconosce e raggiunge, di ogni persona rispettando e difendendo la vita, la dignita', i diritti.

Hic et nunc ascoltare ed accogliere questo appello significa decidersi ad agire in modo concreto e coerente contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, in difesa della vita delle persone e della natura - il mondo vivente che e' casa comune dell'umanita' e di cui l'umanita' stessa e' parte.

*

E per fermare la guerra e tutte le uccisioni occorre il disarmo e la smilitarizzazione: dei conflitti, dei territori, delle societa', delle culture, dei cuori stessi delle persone.

E per abolire il razzismo e lo schiavismo occorre innanzitutto riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che nel nostro paese vivono; occorre riconoscere a tutte le persone il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; occorre abrogare le infami misure razziste imposte in Italia da governi sciagurati, abolendo i campi di concentramento, le deportazioni, le altre infami vessazioni che quotidianamente milioni di innocenti subiscono.

E per abolire il maschilismo e il femminicidio occorre innanzitutto sostenere i centri antiviolenza creati dal movimento di liberazione delle donne ed avere piena coscienza che il maschilismo e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze, e quindi per la liberazione dell'umanita' intera la prima lotta da condurre e' quella contro la dominazione maschile che ogni altra storica oppressione fonda.

E per salvare la biosfera e con essa l'umanita' dalla devastazione, l'avvelenamento e la desertificazione incombente, occorre innanzitutto rovesciare l'insostenibile logica che presiede al modello di sviluppo dominante, un modello di sviluppo fondato sulla massimizzazione del profitto, sull'alienazione ed espropriazione degli esseri umani, sullo sfruttamento fino all'esaurimento delle persone e della natura; e costruire invece una societa' conviviale, della responsabilita', dell'eguaglianza di diritti e della solidarieta', del bene comune.

Ponendoci alla scuola di Rosa Luxemburg e di Hannah Arendt, alla scuola di Simone Weil e di Virginia Woolf, alla scuola di Milena Jesenska e di Etty Hillesum, alla scuola di Laura Conti e di Carla Ravaioli, alla scuola di Franca Ongaro Basaglia e di Germaine Tillion, alla scuola di Luce Fabbri e di Wangari Maathai, alla scuola di Olympe de Gouges e di Bertha von Suttner, alla scuola dei movimenti femministi corrente calda ed esperienza cruciale della nonviolenza in cammino.

*

Nell'anniversario della liberazione del nostro paese dall'onnicida barbarie nazifascista, mentre affermiamo la nostra felicita' per la liberazione di Gabriele Del Grande, vogliamo attestare la nostra solidarieta' con tutte le persone oppresse e con tutte le persone impegnate a salvare le vite e contrastare l'oppressione, con tutte le persone impegnate nella lotta nonviolenta che alla violenza e alla menzogna dominanti si oppone.

Ed in particolare vogliamo attestare la nostra solidarieta' ai detenuti palestinesi nelle carceri israeliane impegnati in questi giorni in uno sciopero della fame per affermare i diritti umani loro e di tutti: con Mohandas Gandhi e con Danilo Dolci nel digiuno riconosciamo la forma piu' nitida e profonda di lotta nonviolenta, l'appello piu' potente al risveglio dell'umanita'.

E vogliamo attestare la nostra solidarieta' a tutte le vittime delle guerre e delle dittature, dei disastri ambientali e della fame, della schiavitu' e di ogni totalitarismo.

Vogliamo attestare la nostra solidarieta' a tutti i migranti in fuga dal pericolo, dalle sofferenze e dalla disperazione, e ricordare ancora una volta che essi hanno diritto ad essere aiutati ed accolti ovunque su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

Vogliamo attestare la nostra solidarieta' a tutte le sorelle e i fratelli in lotta per il diritto alla vita e alla dignita', a tutte le oppresse e a tutti gli oppressi vittime di poteri violenti, dell'ingiustizia sociale, di strutture e ideologie che negano il valore infinito di ogni essere umano.

Il primo diritto e' non essere uccisi, il primo dovere e' salvare le vite.

Mai piu' Auschwitz, mai piu' Hiroshima.

*

Nell'anniversario della liberazione del nostro paese dall'onnicida barbarie nazifascista vogliamo affermare ancora una volta che l'antifascismo trova nella nonviolenza il suo fondamento e la sua estrinsecazione piu' nitida e intransigente, piu' concreta e coerente; e quindi che la nonviolenza e' l'antifascismo nella sua essenza, nella sua verita', nel suo appello alla consapevolezza e alla lotta, nella sua realta' vivente.

La Resistenza antifascista prosegue oggi nella lotta nonviolenta contro la guerra e le armi, contro tutte le violenze e le menzogne, contro un ordine economico e politico globale onnicida, contro ogni totalitarismo ed ogni ideologia che pretende sacrifici umani.

L'eredita' della Resistenza antifascista, cosi' come si e' depositata e formalizzata nella Costituzione della Repubblica Italiana e nella Dichiarazione universale dei diritti umani, esige la scelta della nonviolenza. La nonviolenza e' la politica necessaria all'umanita' nell'epoca della globalizzazione dell'orrore e della minaccia di distruzione della civilta' umana.

*

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. UN GIORNO DI FESTA, UN APPELLO ALLA LOTTA

 

La festa della Liberazione e' anche addolorato ricordo delle vittime del fascismo e grata memoria di quanti al fascismo si opposero.

Ed appello a proseguire quella Resistenza contro l'inumano, un appello a lottare ancora e ancora per la pace e la giustizia, per il pane e le rose, per la liberazione comune dell'umanita' intera.

Il 25 aprile e' la celebrazione dell'antifascismo e quindi della Costituzione repubblicana, della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Il 25 aprile e' la memoria forte e viva della Resistenza e quindi e' la festa della nonviolenza che alla violenza si oppone.

Il nostro 25 aprile ricorda il passato e vuole costruire un futuro in cui per tutti gli esseri umani ci sia un 25 aprile di liberazione, in cui per tutti gli esseri umani venga il tempo della pace, della giustizia e della liberta', del bene comune.

La Resistenza, che nella sua essenza nonviolenza e' stata prima che ogni altra cosa, continua nella nonviolenza che oggi e sempre lotta contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni persona, in difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

Abolire ogni schiavitu'.

Salvare le vite.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni giorno e' il 25 aprile.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

La nonviolenza e' in cammino.

 

11. DINANZI A TRE PIETRE D'INCIAMPO IL 25 APRILE A VITERBO

 

Il 25 aprile 2017, festa della Liberazione dal fascismo, una delegazione del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha sostato in silenzio a Porta della Verita' dinanzi all'edificio in cui abitavano tre concittadini deportati ad Auschwitz.

In alto sul muro una lapide ricorda le tre vittime dei lager nazisti, ed a terra ne fanno memoria tre "pietre d'inciampo" realizzate dall'artista Gunter Demnig.

La tragica vicenda di queste tre vittime viterbesi della Shoah, Emanuele Vittorio Anticoli, sua figlia Letizia Anticoli e il marito di lei Angelo Di Porto, e' stata ricostruita anni fa dallo storico Giovanni Battista Sguario, che per primo ne promosse il ricordo e cui va la nostra gratitudine.

*

Al termine della commemorazione silenziosa alcune parole sono state dette dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.

Siamo qui questo 25 aprile dinanzi alla lapide e alle pietre d'inciampo che ricordano tre persone assassinate dai nazisti.

Ecco contro cosa lottarono le donne e gli uomini della Resistenza: lottarono contro questa barbarie che milioni e milioni di uomini e donne innocenti perseguito', trucido', ridusse in fumo e cenere.

Ecco per cosa lottarono le donne e gli uomini della Resistenza: lottarono per salvare le vite di tutti gli esseri umani e costruire un mondo in cui nessuno piu' subisse abominevoli persecuzioni.

Ecco quale valore afferma e quale funzione svolge la Costituzione della Repubblica Italiana, frutto luminoso della Resistenza: il valore dell'umanita', della pace, della democrazia, della solidarieta', del bene comune e della civile convivenza che nessun essere umano abbandona nelle fauci del male; la funzione di impedire il ritorno di quella e di ogni barbarie comunque camuffata; il dovere di agire per difendere e sostenere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E mentre rendiamo omaggio alle donne e agli uomini della Resistenza, mentre ricordiamo con inestinguibile dolore tutte le vittime del fascismo, mentre rinnoviamo la nostra gratitudine a tutte le persone che contribuirono a sconfiggere quel mostro e a donarci la Liberazione e la Repubblica, pensiamo anche al nostro dovere oggi: poiche' la memoria delle vittime del fascismo, e la memoria dei martiri della Resistenza, e la memoria della Liberazione, ci convocano a un ineludibile dovere: il dovere di opporci qui e adesso alla guerra e a tutte le uccisioni; al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; il dovere di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani, e il dovere di difendere questo unico mondo vivente, questa biosfera, senza la cui esistenza - oggi gia' cosi' vulnerata e vieppiu' insensatamente minacciata di irreversibile avvelenamento e distruzione - l'umanita' non potrebbe vivere.

In un mondo ancora funestato dalle guerre e dalle dittature, dai disastri ambientali e dalla schiavitu', da tecnologie distruttive di magnitudine che eccede la stessa pensabilita', da ideologie e sistemi totalitari che sotto spoglie diverse proseguono effettualmente i deliri, i crimini, la barbarie del nazifascismo, e' necessario che ogni persona di volonta' buona, ogni movimento democratico, ogni istituzione civile si impegni in difesa dell'umanita', si impegni per salvare le vite, si impegni per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Molte sono le cose da fare: e tra esse indispensabile e' il disarmo, poiche' le armi sempre e solo servono a uccidere gli esseri umani, e meno armi vi sono nel mondo e piu' vite umane si salvano.

Molte sono le cose da fare: e tra esse indispensabile e' aiutare i migranti in fuga dall'orrore, i migranti che nel nostro paese nella loro generalita' sono in verita' autentici e generosi benefattori dei nativi; e tre provvedimenti sono massimamente necessari e non piu' differibili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia, per contrastare la violenza mafiosa e razzista: il primo, riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; il secondo, riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese; il terzo, abrogare tutte le folli e scellerate misure razziste imposte da governi dementi e sciagurati, dai campi di concentramento alle deportazioni, ad innumerevoli altre ripugnanti vessazioni che costituiscono altrettanti crimini contro l'umanita'.

Molte sono le cose da fare: e tra esse indispensabile e' sostenere i centri antiviolenza promossi dal movimento di liberazione delle donne. Se non si contrasta il maschilismo mai l'umanita' sara' libera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Siamo una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

E poiche' ogni essere umano ha diritto alla vita - senza la quale nessun altro diritto esiste - ne discende che il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite.

Questo diciamo nel ricordo delle vittime della Shoah.

Questo diciamo nel ricordo di tutte le vittime.

Questo diciamo oggi che e' il 25 aprile, festa della Liberazione dal fascismo.

Questo diciamo ogni giorno.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solidarieta', condivisione, convivenza.

Seguire la regola aurea di agire verso le altre persone come vorremmo che si agisse verso noi stessi.

La Resistenza continua nella lotta nonviolenta contro tutte le uccisioni.

La Resistenza continua nella lotta nonviolenta per la liberazione dell'umanita' intera.

Poiche' il fascismo e' violenza assoluta, la nonviolenza che ad ogni violenza si oppone e' l'antifascismo vivente e operante, nitido e intransigente, concreto e coerente.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Nel ricordo di tutte le vittime opponiamoci a tutte le violenze.

Ogni giorno si contrasti il male facendo il bene.

La Resistenza continua, la nonviolenza e' in cammino.

 

12. ROBERT M. PIRSIG

 

E' deceduto lo scrittore Robert M. Pirsig.

Restano i suoi libri.

 

13. IL 26 APRILE. UN INVITO

 

Care amiche e cari amici,

gentili signore e signori,

vi invitiamo ad aderire all'"Appello all'Italia civile: una persona, un voto", per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

*

L'appello, che ha per primi firmatari padre Alessandro Zanotelli e la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace, propone che sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", e l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone: vivono infatti stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. E' ora che sia loro riconosciuto il diritto di voto.

*

Questa iniziativa si collega anche al progetto di legge elaborato anni addietro dall'Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con specifico riferimento alle elezioni amministrative: progetto di legge che reca "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'"; progetto di legge peraltro da anni presentato in Parlamento e che puo' essere immediatamente approvato con legge ordinaria con la sola minima correzione (all'art. 2, comma primo, ed all'art. 3, comma primo) di portare a sei mesi il lasso di tempo di regolare soggiorno in Italia richiesto.

Ed ovviamente sosteniamo anche l'altra proposta di legge promossa dalla campagna "L'Italia sono anch'io" (col sostegno di centinaia di associazioni e movimenti della societa' civile): la proposta di legge che reca "Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, Nuove norme sulla Cittadinanza", da anni all'esame del Parlamento e su cui non dovrebbe essere difficile raggiungere finalmente il consenso unanime di tutti i parlamentari non razzisti data l'assoluta ragionevolezza - e vorremmo dire: palese improcrastinabilita' - delle proposte che formula.

*

Noi pensiamo che la violenza, ogni violenza, si contrasta con la democrazia.

Noi pensiamo che la paura e la disperazione si contrasta con il diritto, con il riconoscimento dei diritti di ogni persona.

Noi pensiamo che l'illegalita' si contrasta con la legalita', la legalita' democratica che si fonda sull'eguaglianza di diritti di tutte le persone.

Vi e' in Italia chi minaccia, chi vessa, chi sfrutta le persone non native con brutalita' e rapacita' inaudite. E vi e' purtroppo tanta parte del ceto politico che sembra non accorgersi di tanto dolore, di tanta iniquita'.

E' con il riconoscimento del diritto di voto che si puo' mettere fine alla cecita' e all'ignavia di tanta parte delle rappresentanze istituzionali.

E' con il riconoscimento del diritto di voto che si avra' uno strumento fondamentale e indispensabile per contrastare mandanti, esecutori e propagandisti della violenza razzista e schiavista.

E' con il riconoscimento del diritto di voto che l'Italia tornera' ai valori della Resistenza antifascista e della Costituzione repubblicana.

Oggi e' il 26 aprile: il giorno che segue quello in cui ricordiamo i martiri della Resistenza e la Liberazione del nostro paese dal nazifascismo; ebbene, proseguiamo quella lotta contro l'inumano, per la democrazia e la civile convivenza.

Inveriamo il senso e il fine della Resistenza antifascista e della Costituzione repubblicana che ne e' frutto; si dia pieno adempimento alla democrazia: una persona, un voto.

*

Care amiche e cari amici,

gentili signore e signori,

poiche' gia' in passato vi siete impegnate e impegnati per la democrazia e i diritti umani, vi preghiamo di voler aderire a questo invito, ed in particolare vi proponiamo:

a) di inviare la vostra adesione all'appello "Una persona, un voto" agli indirizzi di posta elettronica del coordinamento dell'iniziativa: centropacevt at gmail.com e crpviterbo at yahoo.it

e per conoscenza ai presidenti del Parlamento: on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it ed on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it;

b) di diffondere la vostra adesione all'appello tra i vostri interlocutori e tra i mezzi d'informazione che riterrete opportuno informare;

c) di chiedere ad altre persone di aderire anch'esse;

d) a chi fa parte di associazioni, movimenti, istituzioni chiediamo inoltre di coinvolgere anch'essi nella riflessione e possibilmente nell'impegno;

e) a chi ha voce pubblica sui mezzi d'informazione chiediamo di usare di quella tribuna per proporre il tema all'attenzione dell'opinione pubblica.

*

Nelle Commissioni Affari Costituzionali del Senato e della Camera si elaborera' in queste settimane la nuova legge elettorale: adoperiamoci affinche' nella discussione non sia piu' eluso il decisivo tema del riconoscimento del diritto di voto a milioni di persone cui e' attualmente negato; adoperiamoci affinche' l'intero Parlamento sia consapevole della giustezza e della necessita' del provvedimento che proponiamo: facciamo sentire ai legislatori la voce dell'Italia civile, la voce della democrazia.

Grazie di cuore della vostra attenzione e di quanto riterrete possibile ed opportuno fare.

L'Italia e' una repubblica democratica: una persona, un voto.

In calce alleghiamo il testo dell'appello e le prime adesioni.

Un cordiale saluto,

il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

che coordina l'iniziativa dell'"Appello all'Italia civile: una persona, un voto"

Viterbo, 26 aprile 2017

*

Allegato: Un appello all'Italia civile: una persona, un voto

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime: (...)

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

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Numero 251 del 24 luglio 2017

 

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