[Nonviolenza] Telegrammi. 2764



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2764 dell'11 luglio 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Una proposta di lettera ai parlamentari

2. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Vladimiro Oglianovi: Il solerte funzionario

6. Vladimiro Oglianovi: L'omo e' omo

7. Vladimiro Oglianovi: ... impara a zoppicare

8. Vladimiro Oglianovi: Finalmente in Paradiso

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. REPETITA IUVANT. UNA PROPOSTA DI LETTERA AI PARLAMENTARI

 

Gentile parlamentare,

come forse gia' sapra', padre Alessandro Zanotelli, Lidia Menapace, Giancarla Codrignani, don Tonio Dell'Olio, Francuccio Gesualdi, Cecile Kyenge, Raniero La Valle, Luisa Morgantini, Giorgio Nebbia, don Gianni Novelli, Riccardo Orioles, Annamaria Rivera, Umberto Santino, Mao Valpiana e numerose altre personalita' tra le piu' luminose dell'impegno morale e civile nel nostro paese hanno promosso un appello per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone stabilmente residenti in Italia.

*

L'appello si denomina con lo storico motto "Una persona, un voto", e il suo testo recita:

"Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora".

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A questo appello hanno gia' aderito anche oltre cento suoi colleghi parlamentari, e precisamente: Roberta Agostini, Luisella Albanella, Ileana Argentin, Massimo Artini, Lorenzo Basso, Eleonora Bechis, Paolo Beni, Massimiliano Bernini, Stella Bianchi, Tamara Blazina, Fabrizio Bocchino, Antonio Boccuzzi, Paola Boldrini, Francesca Bonomo, Michele Bordo, Luisa Bossa, Beatrice Brignone, Claudio Broglia, Vincenza Bruno Bossio, Enrico Buemi, Renata Bueno, Salvatore Capone, Sabrina Capozzolo, Renzo Carella, Anna Maria Carloni, Marco Carra, Maria Chiara Carrozza, Floriana Casellato, Franco Cassano, Felice Casson, Marco Causi, Massimo Cervellini, Vannino Chiti, Eleonora Cimbro, Monica Cirinna', Giuseppe Civati, Roberto Cociancich, Paolo Corsini, Paolo Cova, Giuseppe Luigi Cucca, Gianni Cuperlo, Erica D'Adda, Alfredo D'Attorre, Loredana De Petris, Lello Di Gioia, Nerina Dirindin, Umberto D'Ottavio, Donatella Duranti, Laura Fasiolo, Marco Fedi, Ciccio Ferrara, Elena Ferrara, Giuseppe Fioroni, Vincenzo Folino, Paolo Fontanelli, Federico Fornaro, Filippo Fossati, Nicola Fratoianni, Carlo Galli, Paolo Gandolfi, Maria Grazia Gatti, Anna Giacobbe, Andrea Giorgis, Gianni Girotto, Luisa Gnecchi, Miguel Gotor, Gero Grassi, Monica Gregori, Giuseppe Guerini, Maria Cecilia Guerra, Paolo Guerrieri, Maria Iacono, Pietro Ichino (relativamente alle elezioni amministrative), Vanna Iori, Florian Kronbichler, Luigi Lacquaniti, Silvio Lai, Sergio Lo Giudice, Doris Lo Moro, Andrea Maestri, Patrizia Maestri, Gianna Malisani, Luigi Manconi, Massimiliano Manfredi, Claudia Mannino, Maino Marchi, Raffaella Mariani, Giovanna Martelli, Claudio Martini, Michela Marzano, Alessandro Mazzoli, Michele Meta, Corradino Mineo, Franco Mirabelli, Michele Mognato, Daniele Montroni, Mario Morgoni, Delia Murer, Martina Nardi, Luis Alberto Orellana (relativamente alle elezioni amministrative), Oreste Pastorelli, Luca Pastorino, Edoardo Patriarca, Carlo Pegorer, Serena Pellegrino, Vinicio Peluffo, Alessia Petraglia, Salvatore Piccolo, Antonio Placido, Roberto Rampi, Francesco Ribaudo, Lara Ricciatti, Maria Grazia Rocchi, Giuseppe Romanini, Gessica Rostellato, Giovanna Sanna, Francesco Scalia, Gian Piero Scanu, Gea Schiro', Arturo Scotto, Angelo Senaldi, Marina Sereni, Camilla Sgambato, Gianluca Susta, Bruno Tabacci, Veronica Tentori, Alessandra Terrosi, Marietta Tidei, Walter Tocci, Stefano Vaccari, Giuseppe Vacciano, Daniela Valentini, Liliana Ventricelli, Walter Verini, Sandra Zampa, Alessandro Zan, Giorgio Zanin.

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Ai promotori dell'iniziativa sarebbe assai grato se anche lei volesse unirsi a questo impegno comune.

*

Peraltro la proposta che l'appello formula ha un solido fondamento giuridico esaurientemente argomentato ed articolato nel progetto di legge predisposto anni fa dall'Anci (l'Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia) recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", progetto che era ovviamente riferito alle sole elezioni amministrative ma agevolmente estendibile anche alle elezioni politiche; purtroppo la discussione in Parlamento di quel progetto di legge fin qui non e' ancora mai stata calendarizzata.

*

Non sara' necessario aggiungere molte parole per evidenziare che e' con la democrazia che si contrasta ogni violenza e si promuove la civile convivenza; e' con il riconoscimento dei diritti che si prevengono gli abusi, l'emarginazione e la disperazione e si garantisce ad ogni persona una vita sicura e degna; e' con la legalita' che ogni persona riconosce e raggiunge e protegge che si salvano le vite e si promuove il bene comune. La storica lotta di Nelson Mandela affinche' si affermi il principio "una persona, un voto" rivive oggi nel nostro paese, nel nostro continente.

*

Con questa lettera vorremmo pertanto invitarla ad aderire al nostro appello che ci sembra del tutto coerente con il suo personale impegno per la democrazia e i diritti umani cosi' come con i principi fondamentali e i supremi valori affermati nella Costituzione della Repubblica Italiana.

Le saremmo grati se volesse inviare la sua adesione ai seguenti recapiti e-mail: crpviterbo at yahoo.it, centropacevt at gmail.com

*

Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione, voglia gradire un cordiale saluto.

Nome e cognome

Luogo e data

Recapito postale, telefonico ed e-mail del mittente

 

2. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Paolo Acunzo, vicepresidente Pd Lazio

Roberta Agostini, deputata

Luisella Albanella, deputata

Isa Alberti

Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Peppe Amato, pensionato

Dino Angelini

Pino Arancio, traduttore, impegnato nei movimenti per la pace e di solidarieta'

Piero Arcangeli, etnomusicologo e compositore

Laura Arduni, impiegata

Ileana Argentin, deputata

Massimo Artini, deputato

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

Vincenzo Balzani, professore emerito, Universita' di Bologna

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Raffaele Barbiero, operatore sociale

Nuccio Barilla', giornalista, ambientalista

Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio

Lorenzo Basso, deputato

Piero Basso, figura storica della riflessione teorica e dell'impegno politico e sociale a Milano e nella solidarieta' internazionale

Eleonora Bechis, deputata

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Bruno Antonio Bellerate, docente emerito dell'Universita' Roma Tre

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

Pietro Benedetti, regista, attore, studioso delle tradizioni popolari

Paolo Beni, deputato

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Silvia Berruto, da sempre impegnata in iniziative di pace, solidarieta', nonviolenza

Severina Berselli

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Stella Bianchi, deputata

Giovanni Bianco, giurista e professore universitario

Angelo Bini, vicepresidente Cooperativa castanicoltori dei Monti Cimini

Daniela Bizzarri, consigliera comunale delegata alle Pari Opportunita' del Comune di Viterbo

Tamara Blazina, deputata

Michele Boato, ecologista

Laura Boccardo, impiegata

Fabrizio Bocchino, senatore

Antonio Boccuzzi, deputato

Paola Boldrini, deputata

Francesca Bonomo, deputata

Michele Bordo, deputato

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Giovanni Bosco

Paolo Bosi, docente universitario

Luisa Bossa, deputata

Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Beatrice Brignone, deputata

Claudio Broglia, senatore

Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Vincenza Bruno Bossio, deputata

Enrico Buemi, senatore

Renata Bueno, deputata

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Augusto Cacopardo, Comitato per la Democrazia Costituzionale

Salvatore Capone, deputato

Sabrina Capozzolo, deputata

Antonio Caputo, presidente circolo Giustiza e Liberta'

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Renzo Carella, deputato

Anna Maria Carloni, deputata

Gennaro Carotenuto, storico

Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)

Rodolfo Carpigo

Marco Carra, deputato

Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia

Maria Chiara Carrozza, deputata, gia' ministra

Floriana Casellato, deputata

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Franco Cassano, deputato

Felice Casson, senatore

Francesco Cassotti

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Valeria Castelli

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Marco Causi, deputato

padre Carlo Cautillo cp

Giovanna Cavarocchi, Auser Viterbo

Marco Cecalupo, insegnante

Nello Centomo

Massimo Cervellini, senatore

Maurizio Chierici, giornalista

Raimondo Chiricozzi, presidente del comitato provinciale Aics di Viterbo

Vannino Chiti, senatore

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Eleonora Cimbro, deputata

Umberto Cinalli, educatore ambientale

Giorgio Cingolani, agricoltore e socio del Centro studi "Sereno Regis" di Torino

Monica Cirinna', senatrice

Michele Citoni, documentarista

Valter Ciurli, architetto

Giuseppe Civati, deputato

Roberto Cociancich, senatore

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Pasquale Colella, direttore de "Il tetto"

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Corrado Corradini, giornalista

Paolo Corsini, senatore, docente universitario

Paolo Cova, deputato

Paolo Crocchiolo, medico, docente universitario

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Giuseppe Luigi Cucca, senatore

Patrizia Cupelloni, psicoanaista con funzioni di training Societa' Psicoanalitica Italiana

Gianni Cuperlo, deputato

Erica D'Adda, senatrice

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Alfredo D'Attorre, deputato

Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Giorgio Demurtas, docente universitario

Valerio De Nardo, dirigente pubblica amministrazione e scrittore

Loredana De Petris, senatrice, presidente del Gruppo Misto al Senato

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Lello Di Gioia, deputato

Mimmo Di Gioia, Ambasciata di Pace di Foggia

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nerina Dirindin, senatrice

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Umberto D'Ottavio, deputato

Anna Draghetti, pensionata

Donatella Duranti, deputata

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Anna Maria Eramo

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico

suor Maria Stella Fabbri

Sergio Falcone, poeta

Fulvio Faro, operatore sociosanitario

Claudio Fecchio, gia' obiettore di coscienza al servizio militare e coordinatore della campagna di obiezione alle spese militari

Laura Fasiolo, senatrice

Marco Fedi, deputato

Ciccio Ferrara, deputato

Elena Ferrara, senatrice

Valerio Ferri

Giuseppe Fioroni, deputato, gia' ministro

Vincenzo Folino, deputato

Paolo Fontanelli, deputato

Maria Bernarda Forcella

Federico Fornaro, senatore

Filippo Fossati, deputato

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Nicola Fratoianni, deputato, segretario nazionale di Sinistra Italiana

Marco Furfaro, Campo Progressista

Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Carlo Galli, professore universitario e deputato

Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario

Paolo Gandolfi, deputato

Maria Grazia Gatti, senatrice

Nino Gernone

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Anna Giacobbe, deputata

Giorgio Giannini, storico e saggista

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Piero P. Giorgi, ricercatore sulla violenza e la nonviolenza

Andrea Giorgis, deputato

Gianni Girotto, senatore

Luisa Gnecchi, deputata

Miguel Gotor, senatore

Gero Grassi, deputato

Carmine Grassino, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Monica Gregori, deputata

Giorgio Grimaldi, assegnista di ricerca Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa

Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Giuseppe Guerini, deputato

Maria Cecilia Guerra, senatrice

Paolo Guerrieri, senatore

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Maria Iacono, deputata

Pietro Ichino (relativamente alle elezioni amministrative)

Chiara Ingrao, scrittrice, animatrice culturale, deputata emerita, figura storica dei movimenti per la pace e i diritti

Vanna Iori, deputata e docente universitaria

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Florian Kronbichler, deputato

Cecile Kyenge, parlamentare europea, gia' ministra

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Luigi Lacquaniti, deputato

Silvio Lai, senatore

Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento

Teresa Lapis, giurista dei diritti umani, docente

Federico La Sala, docente di filosofia e saggista

Camilla Lattanzi, autrice e conduttrice radiofonica

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Sergio Lo Giudice, senatore

Pierpaolo Loi, maestro elementare

Doris Lo Moro, senatrice

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

suor Monica Luparello, missionaria comboniana

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Andrea Maestri, deputato

Patrizia Maestri, deputata

Anna Maghi, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Alessandro Magni

Gianna Malisani, deputata

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Luigi Manconi, senatore, sociologo, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Massimiliano Manfredi, deputato

Claudia Mannino, deputata

Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi

Cristina Maranesi, blogger

Maino Marchi, deputato

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Raffaella Mariani, deputata

Giovanna Martelli, deputata

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Claudio Martini, senatore

Michela Marzano, deputata, filosofa

Elvira Mastrovincenzo, docente

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Alessandro Mazzoli, deputato

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Dario Mencagli, cooperante internazionale, docente

Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia

Ivo Menna, responsabile ambientalista verdi, responsabile regionale Osservatorio Nazionale Amianto

Michele Meta, deputato

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Sara Michieletto

Corradino Mineo, senatore

Franco Mirabelli, senatore

Michele Mognato, deputato

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Daniele Montroni, deputato

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Mario Morgoni, senatore

Rosangela Mura, attivista

Delia Murer, deputata

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Martina Nardi, deputata

Paolo Naso, politologo, Sapienza Universita' di Roma

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Luciano Oliveri, pensionato

Luis Alberto Orellana, senatore (relativamente alle elezioni amministrative)

Riccardo Orioles, giornalista, figura storica delle lotte contro la mafia

Alberto Pacelli, coordinatore dell'associazione di ricerca e di iniziativa culturale, civile e ambientale "Idee di futuro" di Novara

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Anselmo Palini, insegnante e saggista

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Marco Palombo, attivista della Rete No War di Roma

Luca Paolocci, Usb Viterbo

Eleonora Parlanti, ricercatrice

Maria Luisa Paroni, Comitato Oglio Po per la Costituzione

Oreste Pastorelli, deputato

Luca Pastorino, deputato

Edoardo Patriarca, deputato

Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale

Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale

Carlo Pegorer, senatore

Serena Pellegrino, deputata

Vinicio Peluffo, deputato

Giovanni Penzo, pensionato

Donato Perreca, pensionato

Alessia Petraglia, senatrice

Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Fiora Pezzoli, psicoterapeuta

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Hamza Roberto Piccardo, scrittore, traduttore, quadro associativo musulmano

Salvatore Piccolo, deputato

Piero Pinzauti

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Antonio Placido, deputato

Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Giovanna Procacci, sociologa, Universita' di Milano

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Anna Puglisi, illustre studiosa, fondatrice ed animatrice del "Centro Impastato" di Palermo

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Margherita Rambaldi

Roberto Rampi, deputato

Mariella Ratti, gia' dirigente scolastica

Michele Ravagnolo, editor, gia' portavoce del "Tavolo contro la guerra" di Bologna

Francesco Ribaudo, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Rodolfo Ricci, coordinatore nazionale Filef, segretario Fiei

Lara Ricciatti, deputata

Annamaria Rivera, antropologa

Maria Grazia Rocchi, deputata

Giuseppe Romanini, deputato

Dario Rossi, avvocato

Gessica Rostellato, deputata

padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano

Giorgio Roversi, pensionato

Francesco Ruotolo, docente di discipline giuridiche ed economiche

Ada Sacchi, pensionata, gia' ricercatrice per studi sui tumori presso l'IRE di Roma

Enrica Salvatori, docente universitaria

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Cesare Sangalli, Ambasciata di Pace di Foggia

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Giovanna Sanna, deputata

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Carlo Sansonetti, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

Umberto Santino, illustre studioso, fondatore ed animatore del "Centro Impastato" di Palermo

Maria Santo, figura storica dei movimenti di pace e solidarieta'

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Francesco Scalia, senatore

Gian Piero Scanu, deputato

Gabriele Scaramuzza, pensionato

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Gea Schiro', deputata

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Antonio Scopelliti, Ambasciata di Pace di Foggia

Arturo Scotto, deputato

Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente

Angelo Senaldi, deputato

Marneo Serenelli, docente e psicologo

Marina Sereni, deputata

Camilla Sgambato, deputata

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Paolo Sighinolfi

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, Cgil nazionale

Maurizio Somma, Casa della Pace e della Nonviolenza

Zenone Sovilla, giornalista, amico della nonviolenza

Gabriele Spallone

Luca Spegne, docente

Marilena Spriano

Irene Starace, Wilpf Italia

Gianluca Susta, senatore

Bruno Tabacci, deputato

Gianni Tamino, biologo, docente universitario in pensione

Francesco Tanzarella

Veronica Tentori, deputata

Alessandra Terrosi, deputata

Marietta Tidei, deputata

Luigi Tine', insegnante

Walter Tocci, senatore

Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo

Giovanni Tomei, presidente di "Sovranita' popolare"

Alberto Trevisan, obiettore di coscienza nonviolento negli anni '70 e per questo piu' volte incarcerato

Alessandro Triulzi, storico, docente universitario

Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Fabio Vaccari

Stefano Vaccari, senatore

Giuseppe Vacciano, senatore

Daniela Valentini, senatrice

Nicola Vallinoto, informatico, dirigente nazionale del Movimento Federalista Europeo

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Pasquale Ventrella, Ambasciata di Pace di Foggia

Liliana Ventricelli, deputata

Walter Verini, deputato

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Ranieri Vitagliano, docente, Movimento Piedimonte Bene Comune

Rosario Vitale, Ambasciata di Pace di Foggia

Salvatore Vitale, divulgatore agricolo

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Sandra Zampa, deputata

Alessandro Zan, deputato

Lorenzo Zaniboni

Giorgio Zanin, deputato

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

*

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

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5. RACCONTI CRUDELI DELL'ESTATE. VLADIMIRO OGLIANOVI: IL SOLERTE FUNZIONARIO

 

Non so se e' vero che il Fedro sia il culmine dell'arte di Platone. A me piace. Ma certe pagine di Erodoto, siamo onesti, sono autentiche leccornie. Poiche' di lavoro faccio la persona seria la gente si aspetta che io legga solo filosofi tedeschi e romanzieri russi. Invece no, leggo anche Simenon. E guardo la televisione. Mi piace la televisione. Soprattutto Carosello, che e' un po' tutta la televisione compressa in dieci minuti. Sono contrario al secondo canale, poi va a finire che ne fanno un terzo, un quarto e alla fine non si sa piu' cosa vedere la sera prima di andare a dormire. Io sono per una vita regolata. Sono dattilografo in Prefettura. Un lavoro che richiede il massimo riserbo e la massima affidabilita'. Glielo ho detto al dottore che con queste macchine fotocopiatrici finira' male. Finira' male, glielo dico io. La pubblica amministrazione si regge sulla riservatezza: ci sara' un motivo per cui si dice arcana imperii. Il popolo, si sa, e' un bambino che se non lo educhi diviene un discolaccio, un birbone, un poco di buono. C vuole ordine e disciplina in tutte le cose. Lo avete letto Confucio? Io si'. Anche Mao Tze Tung ho letto, si', quello del "libretto rosso". Bisogna aggiornarsi anche sulla stampa sovversiva. Di questi tempi, poi.

A casa mi annoio, cosi' resto al lavoro anche oltre l'orario di servizio. Il Prefetto apprezza la mia dedizione, e la Signora mi affida anche qualche commissione per la casa. E' un onore, dico io. La domenica di mattina presto vado a messa e il pomeriggio sento le partite alla radio, sono anch'io un uomo del popolo. Poi mi dedico al mio hobby nella cantina che ho riattato a laboratorio (io lo chiamo laboratorio). Le ragazzine me le fornisce un brutto ceffo, e sempre la stessa persona poi si occupa di portar via quello che resta dopo gli esperimenti: e' una persona affidabile, era a Salo'. La sera un po' di televisione oppure qualche pagina dei classici immortali e poi a nanna che lunedi' si torna al lavoro.

Sto scrivendo anche un romanzo.

 

6. RACCONTI CRUDELI DELLA CITTA' DOLENTE. VLADIMIRO OGLIANOVI: L'OMO E' OMO

 

Inzomma, l'omo e' omo. Che la piji a ffa' 'na moje? Solo pe menaje? Solo pe' ffa' 'r giocherello aggratisse? Che poi nun e' aggratisse pe' gnente, anze. No, la piji pure pe' ttene' casa pulita, lavatte li vestiti, fatte da magna' e tutto 'r resto. E que' sso' diritti sacriessanti de n'omo de famija, sacriessanti, dico io.

'Nvece essa voleva fa' la cosa, la femminista, come quelle che strilleno 'n televisione che vorrei propio da sape' chi je l'ha mmesse ne la zucca certe grille. Co' la scusa che fa' l'operaia, che s'arza presto, che lavora fin'a ttardi, che nun cia' mmai tempo, ch'ha da penza' a li' fiji - e che sara' mai? 'na madre a li fiji cia' da penza', e' legge de natura e obbrigo de legge -, 'mbe', la casa e' sempre 'no schifo, da magna' ffa schifo, li vestiti nun zo' stirati bbene e essa lo sa che cce tengo, perche se cio' 'n colloquio de lavoro m'ho dda presenta' bbene, no come 'n pezzente, dico bene?

Poi se lamenta pure che so' piu' de cinqu'anni che nun lavoro: prima se lamentava che la facevo lavora' pe' strada, mo' sse lamenta che nun lavoro, e che e' corpa mia se nun lavoro? So' delicato de salute, lo sa pure lei. E poi 'l pappone - che era 'n lavoro che me piaceva e lo sapevo pure fa' bbene - nu' lo posso fa ppiu' da quanno m'hanno messo ar gabbio e m'aspetteno a passetto p'arrestamme n'antra vorta, che 'l maresciallo che lo vedo tutti i giorni al barre all'ora de pranzo me lo dice sempre: "Ah Buzzico', 'n campana, eh!".

*

'Nzomma, rivo a casa che gia' me girava storto che al barre evo perzo a ccarte pure oggi e m'ariero 'ndebbitato 'n antra vorta, e ggia' me scoccia de dove di' a mmi moje de damme li sordi che me serveno e essa fa sempre 'na traggedia che prima o poi je svito la capoccia a smuffettoni. Ma manco ho fatto 'n tempo a dije gnente che subito m'accorgo che la cena nun e' pronta. E essa ce lo sa che quanno arrivo a casa la cena ha da esse pronta - nun dico all'istante, so' 'na perzona civile, so stato 'n zacco de vorte ar ristorante, io; dico che l'acqua de la pasta ha da sta' a bbolli' quanto se butta giu', e 'n zugo pure ha da bolli', uno rientra a casa dopo 'na giornataccia, ciavra' ddiritto de pote' magna', no? Nun e' 'n diritto umano pure que'? E 'nvece, 'nvece manco l'acqua sur foco c'era, e manco la tovaja sur tavolino, e allora che fai? Chi tace acconsente, e io nun acconsento, casa mia dev'esse 'na casa perbene, no n'accampamento de zingheri, e quanno ch'e' ora de cena cia' da esse la cena. 'Nzomma pijo 'na birra dar frigorifero e l'apro pe' bevemela, quanno essa che fa? Se mette pure a provocamme, e mme dice de mettela su io la tovaja. Io. E che so' r' zervo de la mi moje? Da che monno e' monno e' la moje ch'ade' serva der marito, nun dico bene? E' vverita', e li proverbi stanno avanti al vangelo. J'ho ttirato la lattina de la birra che era pure mezza piena e mm'e' toccato da spreca' mezza bbirra che propio cevo voja de damme 'na rinfrescata, ma certi affronti n'omo nun l'ha da subbi', l'omo e' omo e allora ha da esse omo. Manco j'ho ffatto male perche' l'ho presa de striscio, ma essa subito 'nviperita me s'e' rivortata contro come 'na berva, come 'na berva, a me. Tant'e' nu' lo sapeva quante vorte l'ho corcata de botte, lo sapeva che co' mme nun cia' manco da prova', ch'ha da sta' ar posto suo, e 'r posto suo lo so io 'ndov'e'. Gia' sse ll'e' scordato quanno l'ho doma come se doma 'na cavalla matta quanno la dovevo manna' a batte e essa nun voleva. Le so ddoma' le femmine io, era 'r mestiere mio, mo' ppero' nu' lo pozzo fa piu' che le guardie me stanno sempre cor fiataccio loro puzzolente sur collo.

Pero' siccome 'r vero patrone ha dda sape' esse magnanimo (che vve credevete, che nu' le so pur'io le parole difficili? Nun ho studiato, ma fo la settimana nimistica tutte le settimane, e l'azzecco pure parecchie de parole crociate) io dopo d'aveje dato 'n par de sarapiche tanto pe' chiari' chi e' che comanna ero pure disposto a perdonalla se sse sbrigava a prepara' 'sta cena, ma essa 'nvece de sottomettese continuava a ruga' e lo faceva apposta a esse lenta a mette la tovaja, a mette la pentola sur gasse e tutto 'r resto. Lo faceva apposta, e lo sentivo benissimo che sottovoce continuava a ruga', apposta j'ho dato 'n carcio ch'e' cascata addosso ar foco che tanto nun z'e' ffatta gnente, pero' s'e' riggirata 'n antra vorta a 'rza' la voce, che cco' mme la voce nun z'ha da 'rza' che mme da' ffastidio. Je l'ho ddetto allora, "fa' n'antro strillo e te strozzo, giuro su ddio che tte strozzo".

E a 'sto punto, pe' nun fasse manca' gnente, ce vole mette becco pure quer succhiasangue der mi fio, che cia' gia' quinnicianne e ancora vole anna' a scola 'nvece d'anna' a lavora' e contribui' a la famija, ecco qual'e' 'r rispetto pe' ggenitori oggi, vonno tutti studia' pe' nun anna a lavora' 'sti puzzoni. Io a quinnicianne annavo gia' co' Stranguja a ffa' ll'appartamenti, a ffa' le storzioni, ho sempre lavorato io, poi me so' messo 'npropio nel ramo escort, ma poi m'hanno cominciato a perzeguita' que' puzzoni de le guardie, m'hanno pure messo 'n gattabuia e quanno so uscito m'hanno detto che l'evo da fa' ffinita che tanto me teneveno sott'occhio, e n'omo ch'ha da fa? Rigo dritto, sto ar barre, gioco a carte, ch'ha da fa' n'omo ch'e' n'omo? Me fanno ride quanno me dicono ch'ho da 'nna' a cerca 'n lavoro onesto: nu' lo sanno che tanto nun ze trova? E poi sara' pure un diritto umano mio de rifiuta' 'n lavoro ch'hai da sta' sottomesso a quarche birbaccione, no? Io so' n'omo libbero, so' ppe' la libberta', si vvivevo ar tempo de Robbinu', de Garibaldi, d'Arzenio Lupe', giuro su ddio ch'annavo co' essi a commatte pe' lleva' ai ricchi e dda' ai poveri. Certo che sso' communista, so stato pure iscritto ar partito che poi m'hanno calunniato e nun m'hanno ridato la tessera, ma ner core io so' communista sempre, e si ho patito tutte ste' perseguzzioni l'ho fatto perche' i communisti se sa che la borghesia imperialista e sfruttatrice ce perzeguita pe' continua' a opprime 'r popolo, ma se sa ppure che tanto a la fine semo noi che dovemo da vince e che l'umanita' sara' libera.

*

'Ntanto ce s'era messo pure quer bojaccia der mi fio a scocciamme propio mentre volevo solo pote' magna' a n'ora ggiusta e guardamme la televisione 'n zanta pace.

Ma lo so io come se mette a pposto 'r fijo ribbelle che nun onora 'r zu' padre e la su' madre che e' pure uno dei comannamenti comannati. J'ho dato 'n manrovescio che l'ho rivurticato co' tutta la sedia. Me ne basta uno a mme pe' mette a posto mi fijo, io so' contro la violenza. Quela femminuccia se mette a piagne, gne' gne', femminuccia, allora je dico d'anna' a lletto senza cena, cosi' se 'npara e se fortifica. Lo so io come se educano li fiji.

*

'Ntanto l'acqua bolliva, e irre e orre a la fine li spaghetti s'ereno cotti, almeno que', e m'ero messo a ssede a 'spetta' che me faceva 'l piatto 'sta maledetta. 'Ntanto avevo acceso la televisione che a me mme piace tenemme 'nformato, mica so' 'na bestia, la sera vojo veda la televisione, e mica le scemenze, ma 'l teleggiornale, che poi al barre se ne riparla e io cio' sempre da di', mica so' muto. E staveno propio a ddi' 'na notizia che me 'nteressava, de la scempiollighe che io la seguo sempre, quanno quela cornuta comincia a ffa' rummore pe' lava' l'inzalata che je l'avro' ddetto mille vorte, un mijone de vorte, che quanno sento 'l teleggiornale nun ha dda fa' rummore che nun me fa capi' che dicheno. E essa pare che lo fa apposta, anze: lo fa propio apposta, so' ssicuro com'e' ver'iddio. Je do' 'na zzampata pe' falla smette, manco j'ho fatto male, so ssicuro com'e' ver'iddio, nun j'ho fatto male. 'Nvece essa arza la cresta 'nantra vorta. Allora je l'ho detto, come l'arbitro dopo 'r richiamo, dopo l'ammonizzione, e quello continua a protesta' l'imbecille e allora l'arbitrio ch'ha da fa? Cartellino rosso. Je l'ho detto, mo' falla finita che senno' finisce male finisce. E mme pareva ch'era ora che la facesse finita. Poi s'e' messa a ssede a magna' pur'essa, e stavo ggia' a penza' si era 'r momento bbono de dijje che me desse li sordi ch'evo perzo a carte, quanno s'aripresenta quer buggiarone der mi' fio pe ddi' che je servono li sordi p'anna' 'n gita co' la scola. J'ho detto mo' cce penzo, 'ntanto va a ddormi' e vvedi de studia'. Che me pare 'na risposta giusta, no? Paterna. E quello 'nvece penza de mettese a ffa' la lagna e allora je dico de no e che si nun se sbriga a levammese de davante l'occhi aripassa pe' liscebbusso. Cio' raggione, no? 'N padre i fiji j'ha da 'nzegna l'obbedienza, l'avete letta la bibbia?

E propio sur piu' bbello la mi' moje, che nessuno j'eva detto cotica, che fa? s'aribbella 'n antra vorta, e riattacca a offenne, a offenne a mme che so' 'r zu' marito.

'R zangu'all'occhi m'e' vvenuto, 'r zangu'all'occhi, ggiurosuddio, nun cio' vvisto ppiu'. L'omo e' omo e cia' diritto ar zu' rispetto, e che so' 'na pezza da piede? Essa e' 'na pezza da piede, no io che so' 'r zu marito, signore e patrone. E ce lo sa pur'essa, che je l'ho detto mille vorte.

Si ciavessi l'intenzione d'ammazzalla nun me lo ricordo e manco me ne frega. E comunque e' stato 'n incidente. Po' ppure esse morta d'infarto, nun ze po' dimostra' che e' morta pe' le ferite, magari ceva 'r core debbole. E poi era 'na poco de bbono che mme tenevo a casa pe' ccarita', era pure stata 'na battona, ciavete le prove pure voi e se nun ce l'avete ve lo dico io ch'ero 'r magnaccia suo, testimone oculare. Nun me pare che mo' s'ha da fa' tanta cacca pe' 'na bagascia morta, no? E' stato 'n incidente domestico, succede spesso.

Ah, dite ccosi'? E' perche' so' ggia' stato 'n galera, eh? Vve permettete perche' sso' stato dentro, ditelo, ditelo. Se ero 'n dottore, 'n'avvocato, nun ve permettevete, provate a ddi' dde no. Certe parole feriscono, certe parole fanno piu' male de 'na cortellata. Assassino, assassino a me, che so' pure vedovo e me resta 'n fijo piccolo da tira' su senza la su' ma'.

*

E' stato 'n delitto d'onore. Eppoi 'r matrimonio e' 'ndissolubbile e la femmina ha da sta' sottomessa ar maschio, e' legge de natura, umana e divina.

Vojo veda si cianno core de condannamme, 'sti briganti, come se essi fossero mejo de me, come se essi nun l'ammazzarebboro la su' moje si je facesse n'affronto come a mme. E' legge de natura, umana e divina. Nun cio' raggione?

 

7. RACCONTI CRUDELI DELL'ESTATE. VLADIMIRO OGLIANOVI: ... IMPARA A ZOPPICARE

 

Ma mi avete visto? Che lo porto per bellezza 'sto bastone? Sono un invalido, ecco cosa sono, un invalido. E un vero invalido, non uno falso. E a me mi venite a fare certe accuse, certi oltraggi? Ma io 'sto bastone ve lo rompo sulla crapa, sul grugno ve lo spezzo io. A me! Dico, a me! Quando e' troppo e' troppo.

Perche' io sono caro e buono, eh, ma se mi pigliano i cinque minuti, se mi pigliano i cinque minuti... non mi fate dire altro.

No che non minaccio nessuno, non lo vedete che cio' il bastone, che sono un invalido? Ma come si fa a fare certe accuse a uno come me, ma qui si violano i miei diritti umani, io li conosco i miei diritti, che vi credete che perche' sono zoppo sono pure fesso? Ma neanche per sogno, io la conosco la legge. Perche', qui possono parlare solo i corvacci con la divisa? Io sono un cittadino, un italiano vero, e voglio parlare pur'io, come dice la canzone, quella li' dell'italiano vero, come io mi onoro di essere.

Intanto chi lo dice che io lo conoscevo il morto? Lo dice lui? Ma se e' morto. Via, non ci provate con me, li conosco tutti i trucchi, mica perche' sono zoppo... L'avevo minacciato? E chi lo dice? Portatemelo qui chi lo dice che lo voglio vedere in faccia quel baron fottuto, gli fo vedere io che succede a insultare i galantuomini, e che ce l'ho per bellezza il bastone? Eh? E allora? Chi e' il porco spione, su? E giu' le mani, poi, giu' le mani che mi da' fastidio essere toccato, e poi sono un invalido e se mi toccate vi denuncio e poi vediamo se non vi faccio sborsare un risarcimento che vi mando in rovina, in rovina vi mando, me ne frego io che siete guardie, io sono un cittadino, li conosco i miei diritti.

E allora, se cio' il coltello che ve ne frega a voi? Perche' voi il pane non lo tagliate? Che siete selvaggi? E poi e' proprieta' privata, effetti personali, e vi faccio un favore a non tirarlo fuori, fresconi che non siete altro, vi faccio un favore, ve lo dico io.

Io dico solo che gli sta bene, quando uno si becca venti centimetri di ferro in quel panzone da pezzente io dico che gli sta solo che bene. Poi chi e' stato lo dovete trovare voi, mica io. E ci mancherebbe che avessi tempo da perdere con queste scemenze.

Giu' le mani ho detto, giu' le mani! Che volete fare la stessa fine? Non e' che me lo dovete dire due volte, eh, e se mi salta la mosca al naso...

No, no, no, no. Le minacce siete voi che le state facendo. Io vi denuncio, anzi: voglio parlare col commissario, col capoguardia, col questore, col prefetto. Vi faccio vedere io. Vi voglio denunciare subito subito. Vedrete come vi accoglieranno bene quando finirete al gabbio, aspettano solo voi. Avete messo le mani addosso a un invalido, sono cavoli vostri, ve lo dico io.

 

8. RACCONTI CRUDELI DELL'ESTATE. VLADIMIRO OGLIANOVI: FINALMENTE IN PARADISO

 

- I canti? E che e' 'na comunita' terapeutica? A me nun me piace da canta', a me me va da balla', c'e' 'na discoteca?

*

- Come sarebbe che nun ciavete l'abbonamento pe' vede' la Cempiolliche? Ma a mme nun me ne frega gnente de sape' li risultati, io vojo veda la partita, vojo.

*

- E ssaranno pure cose terrene, ma allora 'ndo so' le cose celestiali, eh? 'Nnamo, che cce sara' pure da divertisse qui ar Paradiso, no? E cche famo, tenete li secreti? E nun ciavete da esse bboni? Eh, ce sara' 'n bar, 'na pizzeria, 'n posto co' le maschiette, no?

*

- Mo' vabbe' ch'er Paradiso ha da esse 'r Paradiso, ma quarche zozzona ce sara' ppure qui, l'omo e' omo, se sa.

*

- E mmo' ch'avarebbe detto de male? No, io ve capiscio, l'angeli so' angeli, pe' ccarita', nun cianno 'r sesso, e certe esiggenze nu' le sanno, e' chiaro, ma nnue, nue 'nzomma co' tutto che mo' saressimo da esse diventate sante, semo omini lo stesso, no? E c'emo le fregole nostre c'emo, nun e' ggiusto? E chi e' che cia' fatto cosi'? Cia' ffatto cosi' domineddio, 'r padrone de la ditta cia' ffatto cosi', e allora... No, no, nun e' che vojo 'nzegna' ar capoccia 'r mestiere suo, ce mancarebbe. Dico solo che ll'omo e' omo, eh ssanguedeggiuda - se po' ddi' sanguedeggiuda? qui uno novo nun sa mmai come s'ha dda regola'...

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- AA. VV., Mediterranei, volume monografico di "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 6, giugno 2017, Gedi, Roma 2017, pp. 240 (+ 12 pp. di tavole), euro 15.

*

Riletture

- Benedetto Croce, La mia filosofia, Adelphi, Milano 1993, pp. 380.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2764 dell'11 luglio 2017

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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