[Nonviolenza] Una persona, un voto. 97
- Subject: [Nonviolenza] Una persona, un voto. 97
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 9 May 2017 14:17:13 +0200 (CEST)
- Reply-to: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
====================
UNA PERSONA, UN VOTO
====================
Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 97 del 9 maggio 2017
In questo numero:
1. La democrazia salva le vite (una ruminazione al secondo giorno di digiuno affinche' anche in Italia valga il principio "Una persona, un voto")
2. Con il diritto di voto fermare la guerra e le stragi, il razzismo e lo schiavismo. Un appello
3. Un solo mese di tempo. Un appello all'impegno per la democrazia
4. Da una lettera del 26 aprile
5. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
7. Contro la guerra, sostenere il Movimento Nonviolento
1. INIZIATIVE. LA DEMOCRAZIA SALVA LE VITE (UNA RUMINAZIONE AL SECONDO GIORNO DI DIGIUNO AFFINCHE' ANCHE IN ITALIA VALGA IL PRINCIPIO "UNA PERSONA, UN VOTO")
Dopo settimane di discussioni astratte e talora grottesche sulla qualita' morale e il ruolo sociale di chi salva le vite dei naufraghi (quasi dimenticando che l'omissione di soccorso da piu' parti sgangheratamente predicata e' un reato) l'ennesima strage di migranti nel Mediterraneo richiama tutti alla realta' del massacro in corso (in realta' ogni giorno continua lo stillicidio, ma sembra ormai che se i morti non sono centinaia in un sol colpo non fanno notizia e non toccano le coscienze).
E' una strage tremenda, che potrebbe cessare di colpo se anche uno solo dei governi europei - e perche' non l'Italia? - riconoscesse finalmente il diritto di ogni essere umano a salvare e migliorare la propria vita, e quindi il diritto di tutti gli esseri umani a muoversi liberamente su quest'unico mondo vivente casa comune dell'umanita', e quindi riconoscesse il diritto di tutti a giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro.
Cesserebbe di colpo la strage e cesserebbe l'infame business dei trafficanti mafiosi e schiavisti, poiche' e' la protervia e l'ignavia dei governi europei (e anche la loro effettuale complicita' con le dittature, le guerre, lo sfruttamento e la devastazione ambientale in tanta parte del mondo) che ha contribuito in decisiva misura a creare le condizioni di esistenza di quel florido e abominevole mercato criminale di carne umana.
Lo so che riconoscere il diritto di tutti gli esseri umani a giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro non sarebbe la soluzione di tutti i problemi del mondo, ma intanto innumerevoli vite sarebbero salvate e i governi europei si deciderebbero finalmente anche a una politica di cooperazione internazionale di pace e di solidarieta', poiche' l'esodo dai paesi della guerra e della fame cessera' solo quando in quei paesi cesseranno le guerre e non ci sara' piu' la fame.
*
Io credo che se i milioni di persone che vivono in Italia ma per il mero accidente di essere nate altrove ancora assurdamente non hanno il diritto di voto quel diritto finalmente lo avessero, ebbene, contribuirebbero ad eleggere nelle istituzioni persone migliori, piu' sollecite del bene comune, piu' consapevoli del fatto che salvare le vite e' il primo dovere.
Io credo che se i milioni di persone che vivono in Italia ma per il mero accidente di essere nate altrove ancora assurdamente non hanno il diritto di voto quel diritto finalmente lo avessero, ebbene, contribuirebbero ad eleggere nelle istituzioni persone persuase a riconoscere il diritto di chiunque a giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro, salvando cosi' innumerevoli vite ed in questo modo altresi' annientando le mafie dei trafficanti schiavisti.
Io credo che se i milioni di persone che vivono in Italia ma per il mero accidente di essere nate altrove ancora assurdamente non hanno il diritto di voto quel diritto finalmente lo avessero, ebbene, tanti innocenti nel nostro paese non verrebbero piu' vessati come oggi avviene: vessati da chi illegalmente li sfrutta e vessati sovente finanche da quei pubblici poteri che invece di difenderli si accaniscono vieppiu' sulle vittime innocenti in forza di misure imposte da governi ciechi e peggio che ciechi (misure scellerate che i posteri non ci perdoneranno, giacche' le future generazioni si chiederanno perche' noi nativi non insorgemmo contro i campi di concentramento, contro le deportazioni, contro i tribunali speciali e la negazione di fondamentali guarentigie giuridiche, contro l'introduzione di elementi di apartheid nell'ordinamento di un paese democratico, contro le piu' flagranti ed infami violazioni della Costituzione repubblicana).
Io credo che se i milioni di persone che vivono in Italia ma per il mero accidente di essere nate altrove ancora assurdamente non hanno il diritto di voto quel diritto finalmente lo avessero, ebbene, cesserebbe questa folle e delittuosa corsa al razzismo da parte di tutti i principali partiti.
Io credo che se i milioni di persone che vivono in Italia ma per il mero accidente di essere nate altrove ancora assurdamente non hanno il diritto di voto quel diritto finalmente lo avessero, ebbene, finalmente tutti aprirebbero gli occhi e ci si vergognerebbe anche solo di sentire gli infami sproloqui dei demagoghi neonazisti che i mass-media pervasivamente diffondono senza rendersi conto che quei proclami sono gia' una violenza, che altra violenza genera.
Io credo che se i milioni di persone che vivono in Italia ma per il mero accidente di essere nate altrove ancora assurdamente non hanno il diritto di voto quel diritto finalmente lo avessero, ebbene, orienterebbero la politica italiana verso un piu' umano sentire: loro che conoscono per esperienza la sofferenza del migrante e le infinite vessazioni subite dal debole da parte del forte, si batterebbero in tutte le istituzioni per la stessa politica che volevano i resistenti al fascismo che scrissero la Costituzione repubblicana.
*
La democrazia salva le vite.
E' con il diritto di voto che si invera la democrazia.
E' con il diritto di voto che si contrasta la violenza.
Ricordava Guido Calogero che la democrazia e' la scelta e il sistema di contare le teste invece di romperle.
L'Italia e' una repubblica democratica, ergo: tutti coloro che ci vivono devono avere diritto di voto nelle decisioni che le vite di tutti riguardano.
*
La proposta del riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia, formulata nell'appello all'Italia civile "Una persona, un voto", appello di cui sono primi firmatari personalita' illustri come padre Alessandro Zanotelli e la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace, sia finalmente recepita e tradotta in legge dello stato.
In essa si sottolinea che vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Occorre che i parlamentari che in queste settimane dovranno elaborare la nuova legge elettorale prendano atto della realta' della presenza in Italia di milioni di persone che ancora attendono il riconoscimento del primo diritto democratico, ed occorre quindi che pongano mano a far cessare un'esclusione che ogni persona ragionevole sente come iniqua e vergognosa.
Ed occorre che ogni persona di volonta' buona faccia quanto in suo potere per sostenere questa scelta di civilta': esprimendo il proprio parere, facendo sentire la propria voce, sollecitando i parlamentari, contribuendo cosi' alla predisposizione di una buona legge, di una legge necessaria che finalmente inveri il criterio "una persona, un voto".
*
Ovviamente oltre alla proposta dell'appello "Una persona, un voto" occorre sostenere anche le due proposte di legge presentate a suo tempo dall'Associazione Nazionale Comuni d'Italia (Anci) e dalla rete di associazioni della campagna "L'Italia sono anch'io": ovvero la proposta di legge che reca "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", predisposta dall'Anci con specifico riferimento alle elezioni amministrative e che puo' essere immediatamente approvata con legge ordinaria con la sola minima correzione (all'art. 2, comma primo, ed all'art. 3, comma primo) di portare a sei mesi il lasso di tempo di regolare soggiorno in Italia richiesto; e la proposta di legge che reca "Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, Nuove norme sulla Cittadinanza", gia' approvata (sia pure con modifiche peggiorative) alla Camera, e che dovrebbe finalmente essere esaminata dal Senato nelle prossime settimane, proposta talmente di buon senso che su di essa non dovrebbe essere difficile raggiungere finalmente il consenso unanime di tutti i parlamentari non razzisti.
*
Allego in calce l'appello all'Italia civile "Una persona, un voto".
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, al secondo giorno di digiuno affinche' anche in Italia valga il principio "Una persona, un voto"
Viterbo, 9 maggio 2017
* * *
Allegato. L'appello all'Italia civile "Una persona, un voto"
Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
*
All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:
padre Alex Zanotelli
Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita
Isa Alberti
Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"
Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa
Dino Angelini
Laura Arduni, impiegata
Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice
Lino Balza, ecologista
don Franco Barbero
Daniele Barbieri, blogger
Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"
Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice
Giuliana Beltrame, sociologa e attivista
Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"
don Gianni Bergamaschi
Ascanio Bernardeschi, saggista e militante
Massimiliano Bernini, deputato
Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova
Michele Boato, ecologista
Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'
Dario Borso, filosofo
Paolo Bosi, docente universitario
Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'
Silvio Bozzi, docente universitario
Anna Bravo, storica
Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo
Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna
Alberto Cacopardo, antropologo
Alessandro Capuzzo, ecopacifista
Gennaro Carotenuto, storico
Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)
Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia
Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica
Francesco Cassotti
Pilar Castel, autrice e attrice No War
Valeria Castelli
Marco Catarci, pedagogista e docente universitario
Nello Centomo
Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'
Michele Citoni, documentarista
Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita
Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo
Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera
don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"
Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina
Pasquale D'Andretta, formatore
Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu
Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola
Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova
Emanuela Dei, giornalista
Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International
Giorgio Demurtas, docente universitario
Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina
Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione
Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo
Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina
Angela Dogliotti, peace-researcher
Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia
Anna Draghetti, pensionata
Massimo Duranti, giudice di pace emerito
Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente
Carla Ermoli, pensionata
Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico
suor Maria Stella Fabbri
Sergio Falcone, poeta
Maria Bernarda Forcella
Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina
Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova
Sancia Gaetani, Wilfp Italia
Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita
Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani
Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario
Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"
Giorgio Giannini, storico e saggista
Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza
Miguel Gotor, senatore
Carmine Grassimo, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes
Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'
Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista
Paolo Henrici De Angelis, architetto
Paolo Hutter, giornalista
Luca Kocci, docente, giornalista, saggista
Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma
Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri
Eros Lamaida, sindaco di Castelnuovo Cilento
Federico La Sala, docente di filosofia e saggista
Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale
Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale
Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'
Pierpaolo Loi, maestro elementare
Eugenio Longoni, militante antifascista
Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci
Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale
Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento
Monica Luisoni, attivista
suor Monica Luparello, missionaria comboniana
Antonio Lupo, medico
Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria
Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'
Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa
Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi
Cristina Maranesi, blogger
Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice
don Mario Marchiori
Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink
Gian Marco Martignoni, Cgil Varese
Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres
Cristina Mattiello, insegnante, giornalista
Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista
Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"
Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia
Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo
Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo
Rosangela Mura, attivista
Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'
Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina
Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni
Giorgio Nebbia, ecologista
Giovanna Niccoli, attivista
don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax
Emilia Pacelli, casalinga
Giovanna Pagani, Wilpf Italia
Anselmo Palini, insegnante e saggista
Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale
Marco Palombo, figura storica dei movimenti per la pace
Eleonora Parlanti, ricercatrice
Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale
Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale
Giovanni Penzo, pensionato
Donato Perreca, pensionato
Gianpaolo Petrucci, presidente del Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari
Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher
Fiora Pezzoli, psicoterapeuta
Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax
Leo Piacentini, pensionato
Piero Pinzauti
Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo
Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo
Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"
Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"
Pier Paolo Poncia, geologo
Giuliano Pontara, filosofo
Franco Porcu, operaio
Alessandro Presicce, giurista
Andrea Pubusa, giurista
Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento
Mauro Pugni, Cdb di Modena
Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane
Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'
Roberto Rampi, deputato
Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"
Annamaria Rivera, antropologa
padre Agostino Rota Martir, campo Rom di Coltano
Giorgio Roversi, pensionato
Enrica Salvatori, docente universitaria
Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto
Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma
Antonia Sani, Wilpf Italia
Adriano Sansa, magistrato e poeta
Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia
Eugenio Santi, presidente del Gavci
don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge
Mauro Sarnari, dell'Unicef di Viterbo
padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile
Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"
Renato Sasdelli, docente universitario e saggista
Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico
Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione
Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"
Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione
Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati
Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente
Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza
Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil
Gabriele Spallone
Marilena Spriano
Irene Starace, Wilpf Italia
Ada Tomasello, Usb immigrazione Viterbo
Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica
Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto
Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"
Laura Tussi, giornalista e scrittrice
Fabio Vaccari
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Leonardo Varvaro, docente universitario
Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"
Salvatore Vitale, divulgatore agricolo
Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo
Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale
Lorenzo Zaniboni
Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione
Franco Zunino, ingegnere
*
Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
2. REPETITA IUVANT. CON IL DIRITTO DI VOTO FERMARE LA GUERRA E LE STRAGI, IL RAZZISMO E LO SCHIAVISMO. UN APPELLO
Come e' scritto nell'"appello all'Italia civile: una persona, un voto" promosso da padre Alessandro Zanotelli e dalla partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace e sottoscritto da moltissime autorevoli personalita' dell'impegno culturale, morale e civile, "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".
*
Due considerazioni vorremmo aggiungere, di semplice buon senso.
La prima: quando finalmente in Italia avranno il diritto di voto tutte le persone che in Italia vivono, sara' assai piu' difficile per i razzisti trovare consenso; e sara' assai piu' difficile per gli schiavisti trovare vittime costrette a subire ogni vessazione perche' effettualmente private di ogni diritto. E' con il diritto di voto che sconfiggeremo nel nostro paese razzismo e schiavismo.
La seconda: quando finalmente in Italia avranno il diritto di voto tutte le persone che in Italia vivono, e quindi tra esse anche quelle qui giunte in fuga dalla guerra e dalla fame, sara' assai piu' difficile che le politiche di guerra e di sfruttamento che stragi e devastazioni producono - le politiche oggi dominanti - trovino il consenso di cui godono oggi da parte di un'opinione pubblica e di un elettorato indifferenti per ipnosi o cinismo; e sara' assai piu' difficile ai governanti continuare nelle attuali assurde e turpi politiche che violano i diritti umani fondamentali ed impongono - infamia delle infamie - campi di concentramento, deportazioni ed altre vessazioni da regime di apartheid. E' con il diritto di voto che sconfiggeremo nel nostro paese le scellerate politiche di guerra e di violazione dei diritti umani fondamentali.
E' con il diritto di voto di tutte le persone che in Italia vivono che otterremo finalmente il rispetto e la piena applicazione della Costituzione repubblicana; e' con il diritto di voto di tutte le persone che in Italia vivono che otterremo finalmente l'inveramento della legalita' che salva le vite e rispetta e protegge la dignita' e i diritti di ogni persona; e' con il diritto di voto di tutte le persone che in Italia vivono che otterremo finalmente la pienezza della democrazia, il cui fondamento e' appunto il principio: "una persona, un voto".
*
Facciamo appello a tutte le persone di volonta' buona affinche' levino la loro voce e premano nonviolentemente sul Parlamento attualmente impegnato nell'elaborazione della nuova legge elettorale al fine di ottenere che cessi un'assurda ed ignobile discriminazione e sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
*
Preghiamo chiunque legga questo appello di farlo circolare ulteriormente e di scrivere ai Presidenti della Camera e del Senato affinche' coscientizzino tutti i parlamentari su questa ragionevole ed irrefutabile proposta di civilta': "sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese. Una persona, un voto".
*
Per scrivere ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
Per conferma dell'adesione a questo appello: centropacevt at gmail.com
3. REPETITA IUVANT. UN SOLO MESE DI TEMPO. UN APPELLO ALL'IMPEGNO PER LA DEMOCRAZIA
La decisione di portare la nuova legge elettorale nell'aula di Montecitorio entro la fine del mese di maggio comprimera' enormemente i tempi della sua elaborazione e discussione nelle competenti commissioni parlamentari e sostanzialmente impedira' una discussione adeguata nel paese.
In tempi cosi' ristretti il rischio e' che tutto si riduca a un confronto tra i vertici delle forze politiche e che ne emergera' una legge tutta centrata sugli interessi immediati dei gruppi dirigenti del ceto politico attuale e sulla loro preservazione.
Noi vorremmo invece che la nuova legge elettorale fosse il frutto di una riflessione approfondita e partecipata, e che il suo cuore fosse l'inveramente del principio fondamentale della democrazia: una persona, un voto.
Vorremmo quindi che la nuova legge elettorale in primo luogo riconoscesse finalmente il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia; e - ripetiamolo ancora una volta - in Italia vivono stabilmente oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. Continuare a privare milioni di persone del diritto di voto nel paese in cui effettivamente vivono e' un'ingiustizia che lede la democrazia e quindi ferisce la liberta' ed umilia la dignita' di tutte le persone che in Italia vivono.
Pertanto questo chiediamo a tutti i parlamentari: che nella nuova legge elettorale sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
Ed a tutte le persone di volonta' buona che condividono il nostro sentire chiediamo quindi di far sentire la propria voce in queste decisive settimane: di chiedere insieme che il Parlamento della Repubblica legiferi finalmente la piena realizzazione del principio cardine della democrazia: una persona, un voto.
Preghiamo tutte e tutti di scrivere a tal fine ai presidenti del Parlamento: on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it, sen. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it (e di inviarci comunicazione della loro adesione agli indirizzi di posta elettronica: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it).
4. POSTILLA. DA UNA LETTERA DEL 26 APRILE
... Questa iniziativa [l'"appello all'Italia civile: una persona, un voto"] si collega anche al progetto di legge elaborato anni addietro dall'Anci, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, con specifico riferimento alle elezioni amministrative: progetto di legge che reca "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'"; progetto di legge peraltro da anni presentato in Parlamento e che puo' essere immediatamente approvato con legge ordinaria con la sola minima correzione (all'art. 2, comma primo, ed all'art. 3, comma primo) di portare a sei mesi il lasso di tempo di regolare soggiorno in Italia richiesto.
Ed ovviamente sosteniamo anche l'altra proposta di legge promossa dalla campagna "L'Italia sono anch'io" (col sostegno di centinaia di associazioni e movimenti della societa' civile): la proposta di legge che reca "Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, Nuove norme sulla Cittadinanza", da anni all'esame del Parlamento e su cui non dovrebbe essere difficile raggiungere finalmente il consenso unanime di tutti i parlamentari non razzisti data l'assoluta ragionevolezza - e vorremmo dire: palese improcrastinabilita' - delle proposte che formula.
*
Noi pensiamo che la violenza, ogni violenza, si contrasta con la democrazia.
Noi pensiamo che la paura e la disperazione si contrasta con il diritto, con il riconoscimento dei diritti di ogni persona.
Noi pensiamo che l'illegalita' si contrasta con la legalita', la legalita' democratica che si fonda sull'eguaglianza di diritti di tutte le persone.
Vi e' in Italia chi minaccia, chi vessa, chi sfrutta le persone non native con brutalita' e rapacita' inaudite. E vi e' purtroppo tanta parte del ceto politico che sembra non accorgersi di tanto dolore, di tanta iniquita'.
E' con il riconoscimento del diritto di voto che si puo' mettere fine alla cecita' e all'ignavia di tanta parte delle rappresentanze istituzionali.
E' con il riconoscimento del diritto di voto che si avra' uno strumento fondamentale e indispensabile per contrastare mandanti, esecutori e propagandisti della violenza razzista e schiavista.
E' con il riconoscimento del diritto di voto che l'Italia tornera' ai valori della Resistenza antifascista e della Costituzione repubblicana.
5. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
6. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
7. QUID AGENDUM. CONTRO LA GUERRA, SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Tra le molte cose da fare per opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, di particolare utilita' e' sostenere il Movimento Nonviolento.
Per informazioni e contatti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it
====================
UNA PERSONA, UN VOTO
====================
Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 97 del 9 maggio 2017
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com- Prev by Date: [Nonviolenza] La democrazia salva le vite (una ruminazione al secondo giorno di digiuno affinche' anche in Italia valga il principio "Una persona, un voto")
- Next by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 2704
- Previous by thread: [Nonviolenza] La democrazia salva le vite (una ruminazione al secondo giorno di digiuno affinche' anche in Italia valga il principio "Una persona, un voto")
- Next by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 2704
- Indice: