[Nonviolenza] Una persona, un voto. 91



 

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UNA PERSONA, UN VOTO

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Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 91 del 2 maggio 2017

 

In questo numero:

1. Un solo mese di tempo. Un appello all'impegno per la democrazia

2. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Contro la guerra, sostenere il Movimento Nonviolento

6. Peppe Sini: "Dopo tante pene e tanti lutti". Un discorso tenuto a Viterbo alla manifestazione per la pace in piazza della Repubblica il 29 aprile 2017

 

1. REPETITA IUVANT. UN SOLO MESE DI TEMPO. UN APPELLO ALL'IMPEGNO PER LA DEMOCRAZIA

 

La decisione di portare la nuova legge elettorale nell'aula di Montecitorio entro la fine del mese di maggio comprimera' enormemente i tempi della sua elaborazione e discussione nelle competenti commissioni parlamentari e sostanzialmente impedira' una discussione adeguata nel paese.

In tempi cosi' ristretti il rischio e' che tutto si riduca a un confronto tra i vertici delle forze politiche e che ne emergera' una legge tutta centrata sugli interessi immediati dei gruppi dirigenti del ceto politico attuale e sulla loro preservazione.

Noi vorremmo invece che la nuova legge elettorale fosse il frutto di una riflessione approfondita e partecipata, e che il suo cuore fosse l'inveramente del principio fondamentale della democrazia: una persona, un voto.

Vorremmo quindi che la nuova legge elettorale in primo luogo riconoscesse finalmente il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia; e - ripetiamolo ancora una volta - in Italia vivono stabilmente oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. Continuare a privare milioni di persone del diritto di voto nel paese in cui effettivamente vivono e' un'ingiustizia che lede la democrazia e quindi ferisce la liberta' ed umilia la dignita' di tutte le persone che in Italia vivono.

Pertanto questo chiediamo a tutti i parlamentari: che nella nuova legge elettorale sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Ed a tutte le persone di volonta' buona che condividono il nostro sentire chiediamo quindi di far sentire la propria voce in queste decisive settimane: di chiedere insieme che il Parlamento della Repubblica legiferi finalmente la piena realizzazione del principio cardine della democrazia: una persona, un voto.

Preghiamo tutte e tutti di scrivere a tal fine ai presidenti del Parlamento: on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it, sen. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it (e di inviarci comunicazione della loro adesione agli indirizzi di posta elettronica: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it).

 

2. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

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All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Isa Alberti

Gianfranco Aldrovandi, del "Collettivo nonviolento uomo-ambiente"

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Dino Angelini

Laura Arduni, impiegata

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Michele Boato, ecologista

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Paolo Bosi, docente universitario

Donatella Botta, impegnata nella solidarieta'

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Valentina Bruno, docente, del centro antiviolenza "Erinna" di Viterbo

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Gennaro Carotenuto, storico

Giorgio Carpi, "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano (Pisa)

Claudio Carrara, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione - Italia

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Valeria Castelli

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Nello Centomo

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Michele Citoni, documentarista

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

Antonio Corbeletti, presidente della sezione Anpi di Voghera

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Marianita De Ambrogio, Donne in Nero di Padova

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Giorgio Demurtas, docente universitario

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Anna Draghetti, pensionata

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

Roberto Escobar, filosofo politico e critico cinematografico

suor Maria Stella Fabbri

Sergio Falcone, poeta

Maria Bernarda Forcella

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Gabriele Gabrieli, del Gruppo "In silenzio per la pace" di Mantova

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Daniele Gallo, giornalista, saggista, editore e docente universitario

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Miguel Gotor, senatore

Carmine Grassimo, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Celeste Grossi, figura storica dell'impegno di pace e solidarieta'

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Federico La Sala, docente di filosofia e saggista

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Pierpaolo Loi, maestro elementare

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

suor Monica Luparello, missionaria comboniana

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Fiorella Manzini, pensionata, gia' insegnante di educazione artistica, pittrice, presidente del Cdmpi

Cristina Maranesi, blogger

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Rosa Mendes, bibliotecaria, presidente dell'Associazione donne brasiliane in Italia

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Rosangela Mura, attivista

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Anselmo Palini, insegnante e saggista

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Eleonora Parlanti, ricercatrice

Maria Paola Patuelli, Comitato in difesa della Costituzione di Ravenna e Associazione femminile maschile plurale

Marisa Pedroncelli, volontaria nella solidarieta' internazionale

Giovanni Penzo, pensionato

Donato Perreca, pensionato

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Piero Pinzauti

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Pier Paolo Poggio, storico, direttore della Fondazione "Luigi Micheletti"

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Roberto Rampi, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Annamaria Rivera, antropologa

Giorgio Roversi, pensionato

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati

Bruno Segre, organizzatore e ricercatore culturale indipendente

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil

Marilena Spriano

Irene Starace, Wilpf Italia

Marco Trotta, consigliere di quartiere a Bologna per Coalizione Civica

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Fabio Vaccari

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Salvatore Vitale, divulgatore agricolo

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Lorenzo Zaniboni

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

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Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. QUID AGENDUM. CONTRO LA GUERRA, SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Tra le molte cose da fare per opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, di particolare utilita' e' sostenere il Movimento Nonviolento.

Per informazioni e contatti: www.nonviolenti.org, www.azionenonviolenta.it

 

6. INIZIATIVE. LA SPINA NELLA CARNE. PEPPE SINI: "DOPO TANTE PENE E TANTI LUTTI". UN DISCORSO TENUTO A VITERBO ALLA MANIFESTAZIONE PER LA PACE IN PIAZZA DELLA REPUBBLICA IL 29 APRILE 2017

 

"Dopo tante pene e tanti lutti, tante lacrime e tante piaghe, tanto odio, tante ingiustizie e tanta disperazione, che fare?"

(Ignazio Silone, Fontamara)

 

I. Non ci paralizzi l'orrore

Non ci paralizzi l'orrore dinanzi alle stragi.

Nessun potere, anche il piu' violento, anche il piu' totalitario, si regge sul solo pilastro della forza. Tutti hanno bisogno anche di un secondo pilastro, che e' quello del consenso. E cosi' non e' mai vero che esistono situazioni di oppressione dinanzi alle quali non e' possibile fare nulla: sempre possiamo almeno negare il nostro consenso. E quando anche una sola persona nega il proprio consenso al potere violento, li' il movimento di liberazione dell'umanita' e' gia' cominciato.

C'e' una vecchia poesia che dice all'incirca: "Non dite che siamo pochi / e che l'impegno e' troppo grande per noi / sono forse poche quattro nubi nel cielo? / eppure in un attimo tutto si rabbuia / e giunge la tempesta. / Non dite che siamo pochi / dite solo che siamo".

La nonviolenza sa che si puo' sempre resistere alla violenza. Se tu resisti, il potere violento non ha ancora vinto.

E' possibile ed e' necessario uscire dalla rassegnazione alla violenza strutturale; e' possibile ed e' necessario uscire dalla subalternita' alla propaganda dei poteri dominanti; e' possibile ed e' necessario pensare seriamente i nostri pensieri e dire la verita'; e' possibile ed e' necessario che ogni persona si assuma la sua responsabilita' e agisca secondo scienza e coscienza: scegliendo di opporsi alla violenza nel modo piu' nitido e intransigente, concreto e coerente: con la scelta della lotta nonviolenta.

Innanzitutto dobbiamo fare quanto in nostro potere per salvare le vite. Innanzitutto dobbiamo fare quanto in nostro potere per fermare le uccisioni.

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II. I primi e decisivi complici dei trafficanti mafiosi e schiavisti sono i governi europei razzisti

Dire la verita' e' necessario.

E dinanzi alla propaganda menzognera e alle ideologie razziste che dai mass-media i poteri dominanti e la teppa fascista ci vomitano addosso in questi giorni occorre replicare che i primi e decisivi complici dei trafficanti mafiosi e schiavisti di esseri umani sono i governi europei che impediscono che gli esseri umani in fuga dalla guerra e dalla fame possano trovare scampo dalla morte giungendo nei luoghi in cui guerra e fame non azzannano, non maciullano gli esseri umani.

Se i governi europei riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di salvare la propria vita, e quindi riconoscessero a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in salvo in modo legale e sicuro, ebbene, le mafie schiaviste dei trafficanti sarebbero ipso facto annientate, il loro florido e turpe mercato di carne umana sarebbe annichilito. Questo devono decidere i governi europei se vogliono essere fedeli a quanto e' scritto nelle loro stesse costituzioni: di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere qui in modo legale e sicuro. Cesserebbe immediatamente la strage degli innocenti in fuga dalla guerra e dalla fame, sarebbero sconfitti i poteri criminali mafiosi e schiavisti che lucrano sulla tratta di innumerevoli innocenti.

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III. Contro la guerra, le armi, gli eserciti

Le guerre sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani, e poiche' noi siamo esseri umani la guerra e' sempre e soltanto nostra nemica e nostra assassina.

E poiche' le guerre si fanno con le armi, per opporsi alla guerra occorre opporsi alle armi: occorre farne cessare la produzione, il commercio e l'uso.

E poiche' sono degli esseri umani che usano le armi contro altri esseri umani, per abolire la guerra occorre abolire non solo le armi ma necessariamente anche le strutture preposte all'uso delle armi per commettere strage, le strutture preposte a organizzare, addestrare e mandare degli esseri umani ad uccidere altri esseri umani; occorre abolire gli eserciti e tutte le organizzazioni armate.

In quanto esseri umani noi dobbiamo abolire la guerra per salvare noi stessi, e per abolire la guerra occorre il disarmo e la smilitarizzazione; impegnarsi per la pace, impegnarsi per salvare le vite, implica l'impegno contro le armi e contro gli armigeri, altrimenti l'invocazione della pace e' vuoto e vano proclama ed effettuale ipocrita menzogna.

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IV. Tre cose occorre fare qui e adesso per la pace

1. La prima cosa da fare: agire contro la guerra e tutte le uccisioni; e qui ed ora agire affinche' l'Italia cessi di essere complice delle guerre in corso, e quindi: ritirare le truppe italiane dalle missioni di guerra orwellianamente chiamate "operazioni di pace"; cessare di produrre e trafficare armi; ridurre drasticamente le spese militari e passare da un modello di difesa militare a un modello di protezione civile e di intervento internazionale umanitario fondati sulla difesa popolare nonviolenta e i corpi civili di pace; adoperarsi per l'immediato scioglimento delle alleanze militari - intrinsecamente quindi terroriste e stragiste - come la Nato.

Facciamo in modo che l'Italia torni al rispetto dell'articolo 11 della Costituzione repubblicana che ripudia la guerra.

2. La seconda cosa da fare: agire contro il razzismo e tutte le persecuzioni; agire per far cessare le stragi dei migranti e la persecuzione di essi nel nostro stesso paese.

E quindi: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

E ancora e decisivamente: riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che risiedono nel nostro paese: vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano; poiche' fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

E ancora, e ineludibilmente: abrogare tutte le scellerate misure razziste che governi sciagurati hanno imposto nel nostro paese - dai campi di concentramento alle deportazioni ad innumerevoli altre vessazioni -, le abominevoli misure razziste che hanno introdotto nell'ordinamento italiano elementi di apartheid incompatibili con la Costituzione repubblicana, incompatibili con lo stato di diritto, incompatibili con la democrazia.

Facciamo in modo che l'Italia torni al rispetto degli articoli 2, 3 e 10 della Costituzione repubblicana che riconosce, difende e promuove i diritti umani di tutti gli esseri umani; che impegna lo stato italiano a contrastare le ingiustizie che negano liberta' ed eguaglianza ed impediscono il pieno sviluppo della persona umana; che riconosce il diritto d'asilo nel nostro paese a chiunque nel suo paese non abbia le liberta' democratiche che la nostra Costituzione garantisce qui.

3. La terza e decisiva cosa da fare: agire contro il maschilismo, e agendo contro il maschilismo si agisce contro tutte le oppressioni; e quindi hic et nunc agire per far cessare il femminicidio ed ogni forma e concrezione di violenza maschilista, e quindi: innanzitutto sostenere i centri antiviolenza promossi dal movimento di liberazione delle donne; applicare pienamente la convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne; realizzare la parita' di rappresentanza dei due generi ovunque si prendono decisioni pubbliche.

Il maschilismo e' la prima radice e il primo paradigma di tutte le violenze: se non si sconfigge il maschilismo non e' possibile sconfiggere nessuna altra forma di violenza. Questa coscienza illumini la nostra azione.

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V. Ogni vittima ha il volto di Abele.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Mai piu' Auschwitz, mai piu' Hiroshima.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

Ogni persona deve prendere una decisione.

L'impegno di ogni persona e' decisivo.

Con le parole di Gandhi: sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

 

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UNA PERSONA, UN VOTO

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Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 91 del 2 maggio 2017

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com