[Nonviolenza] Archivi. 248



 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 248 del 4 aprile 2017

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di marzo 2017 (parte seconda e conclusiva)

2. "Una persona, un voto. S'inveri il primo principio della democrazia". Una lettera ai Presidenti della Camera e del Senato nella Giornata internazionale contro il razzismo

3. Cosi' accecato allora era il governo

4. Chuck Berry

5. Alfredo Reichlin

6. XXXV tammuriate e VI sonetti di Omero Dellistorti

7. Stragi

8. Chi lotta per la liberazione dell'umanita'

9. Sono armi gli aerei e le automobili

10. Sconfiggere la barbarie razzista inverando la democrazia

11. Strage dopo strage

12. Nell'anniversario della strage delle Fosse Ardeatine un incontro a Viterbo

13. A Viterbo un incontro in memoria di monsignor Romero

14. Un passo avanti nel lungo cammino verso la democrazia. Grazie alla Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini

15. Noi classi pericolose

16. Tutte le armi

17. Chi abbraccia la nonviolenza

18. Ahmed Kathrada

19. Un saluto alle ed ai partecipanti al XXV congresso del Movimento Nonviolento

20. Fermare l'orrenda deriva razzista. Riconoscendo il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia

21. Il naufragio

22. Gli antichi non avrebbero ammesso

23. Tutti saremo messi alla prova

24. Commemorato Renato Solmi a Viterbo, a due anni dalla scomparsa

25. Della nonviolenza dispiegata al sole ad asciugare

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MARZO 2017 (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di marzo 2017.

 

2. "UNA PERSONA, UN VOTO. S'INVERI IL PRIMO PRINCIPIO DELLA DEMOCRAZIA". UNA LETTERA AI PRESIDENTI DELLA CAMERA E DEL SENATO NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO IL RAZZISMO

 

Alla Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini

al Presidente del Senato della Repubblica, sen. Pietro Grasso

Oggetto: Il Parlamento italiano finalmente legiferi il riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone che in Italia risiedono

Gentile Presidente della Camera dei Deputati,

gentile Presidente del Senato della Repubblica,

ricorrendo oggi, 21 marzo, la Giornata internazionale contro il razzismo nell'anniversario del massacro di Sharpeville, vi scriviamo ancora una volta per invitare tramite voi il Parlamento italiano a legiferare il riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone che in Italia risiedono; e naturalmente vi ringraziamo ancora una volta sia per quanto in passato avete gia' detto e fatto sia per quanto direte e farete in futuro per affermare l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani e per contrastare la violenza razzista e schiavista e tutti i poteri criminali.

Vi preghiamo pertanto di voler intraprendere ancora una volta tutte le iniziative che riterrete opportune affinche' il Parlamento, in questo periodo impegnato ad elaborare la nuova legge elettorale, renda legge dello Stato il principio a fondamento della democrazia: "una persona, un voto"; e quindi finalmente riconosca a tutte le persone che vivono stabilmente in Italia l'elettorato attivo e passivo in tutte le elezioni, amministrative e politiche.

Nell'"Appello all'Italia civile" promosso alcuni mesi fa da numerose illustri personalita' e che ha come primi firmatari padre Alessandro Zanotelli e la senatrice emerita Lidia Menapace - due delle figure piu' luminose della vita morale e civile del nostro paese - e' ricordato opportunamente ed inconfutabilmente che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

Crediamo che sia del tutto evidente che non riconoscere il diritto di voto a milioni di nostri effettuali conterranei costituisce un vero e proprio scandalo, che deve al piu' presto cessare.

*

Gentile Presidente della Camera dei Deputati,

gentile Presidente del Senato della Repubblica,

come e' stato recentemente scritto, per quanto concerne le elezioni amministrative e' sufficiente una legge ordinaria, il cui possibile testo peraltro e' gia' stato elaborato anni fa dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci): e' il progetto di legge recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", progetto di legge da anni presentato in Parlamento che puo' essere immediatamente approvato con la sola minima adeguazione (all'art. 2 comma primo, ed all'art. 3 comma primo) di portare a sei mesi il lasso di tempo di regolare soggiorno in Italia richiesto; e per quanto invece concerne le elezioni politiche le competenti commissioni parlamentari valuteranno se occorra o meno una modifica costituzionale: ma non vi e' alcun dubbio che l'intero impianto della Costituzione della Repubblica Italiana e' coerente con il riconoscimento del primo diritto democratico a tutte le persone che in Italia realmente vivono.

*

Gentile Presidente della Camera dei Deputati,

gentile Presidente del Senato della Repubblica,

non vi nascondiamo infine la nostra preoccupazione - ed anche la nostra amarezza e il nostro sdegno - per alcune passate e recenti decisioni governative che ci sembrano del tutto incoerenti con il dettato costituzionale e palesemente violatrici di fondamentali diritti umani: il razzismo, la schiavitu' ed i poteri criminali non si contrastano perseguitando vieppiu' le vittime ma contrastando i carnefici; la barbara violenza di cui i migranti sono vittime si contrasta con l'impegno di pace e di solidarieta', con la democrazia, con la legalita' che salva le vite e riconosce e rispetta e difende ed invera la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Grazie fin d'ora per quanto vorrete e potrete fare per sollecitare il Parlamento a una presa di coscienza e ad un indifferibile impegno di giustizia, di civilta', di umanita'.

Una persona, un voto. S'inveri finalmente pienamente nel nostro paese il primo principio della democrazia.

Vogliate gradire i migliori auguri di buon lavoro,

il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che coordina l'iniziativa "Una persona, un voto"

Viterbo, 21 marzo 2017, Giornata internazionale contro il razzismo

 

3. COSI' ACCECATO ALLORA ERA IL GOVERNO

 

Cosi' accecato allora era il governo

che non sapendo contrastare il male

perseguitava con violenza e scherno

le vittime scampate all'alto sale

 

per esse disponeva un nuovo inferno

di schiavitu' di lager di bestiale

ferocia ed il ministro dell'interno

pontificava essere normale

 

recludere innocenti in una gabbia

riconsegnare vittime ai carnefici

i supplici ridurre a piaghe e scabbia

 

e orrori cesellar da folli orefici

e alimentare l'orgia della rabbia

e di tormenti immani essere artefici.

 

4. CHUCK BERRY

 

E' deceduto Chuck Berry, la cui musica non muore.

 

5. AlFREDO REICHLIN

 

E' deceduto Alfredo Reichlin, partigiano e comunista.

Per tutta la vita lotto' per la liberazione dell'umanita'.

 

6. XXXV TAMMURIATE E VI SONETTI DI OMERO DELLISTORTI

 

Riproponiamo di seguito alcuni interventi del nostro buon amico Omero Dellistorti apparsi in questi ultimi mesi sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

Omero Dellistorti vive in Nusmundia, nell'antica citta' di Urganda, dove esercita la nobile arte del mendicante; e nei suoi sproloqui parla ovviamente del suo misero e superbo paese.

...

 

7. STRAGI

 

Alle quotidiane stragi nel Mediterraneo, alle immani mattanze nei paesi in cui la guerra e le dittature e il terrorismo e la schiavitu' e i disastri ambientali e la fame ogni giorno mietono vittime, si aggiunge in questa ore la notizia dell'attentato a Londra.

Mentre scriviamo non si sa ancora quante persone siano state uccise, ma sempre di un massacro di esseri umani si tratta, sempre del piu' scellerato dei crimini si tratta.

Ripetiamolo una volta ancora: ogni essere umano ha diritto alla vita.

Ripetiamolo una volta ancora: il primo dovere e' salvare le vite.

Ripetiamolo una volta ancora: solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

8. CHI LOTTA PER LA LIBERAZIONE DELL'UMANITA'

 

Chi lotta per la liberazione dell'umanita' deve oggi innanzitutto soccorrere, accogliere, assistere le persone che giungono qui in fuga dalla guerra e dalla fame, dalle dittature e dalla schiavitu', dai disastri sociali e ambientali.

Chi lotta per la liberazione dell'umanita' deve oggi innanzitutto organizzare l'impegno comune per l'affermazione di tutti i diritti di tutte le persone.

Chi lotta per la liberazione dell'umanita' deve oggi innanzitutto ottenere il diritto di voto per tutte le persone che vivono qui.

Il diritto di voto, subito.

Il diritto di voto, cardine della democrazia.

Il diritto di voto, che si oppone al fascismo.

Il diritto di voto, che riconosce la dignita', la verita', l'umanita' di ogni essere umano.

Il diritto di voto.

 

9. SONO ARMI GLI AEREI E LE AUTOMOBILI

 

Sono armi gli aerei e le automobili

lo abbiamo sempre saputo.

E sono armi i coltelli da cucina

le mani e gli occhi degli uomini

lo abbiamo sempre saputo.

E sono armi i cuori induriti

postisi al servizio di astratti assoluti

e di terreni furiosi poteri

che si nutrono del sangue delle vittime

ed anche questo sempre lo abbiamo saputo.

 

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'

spezzando tutte le armi

schiudendo gli occhi ed i volti

illuminando le caverne del cuore

lottando contro tutte le violenze.

Solo la nonviolenza riconosce

il valore del pensiero e dell'azione

e salva le vite e il mondo.

Solo la nonviolenza invera il sogno

della civilta' lo rende storia

condivisione responsabilita'

bene comune

respiro.

 

Solo la nonviolenza

tu-tutti

umanita' in cammino.

 

10. SCONFIGGERE LA BARBARIE RAZZISTA INVERANDO LA DEMOCRAZIA

 

Il "Gruppo di lavoro sulla nonviolenza in Italia oggi" sostiene l'appello all'Italia civile per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone effettivamente residenti nel nostro paese, appello di cui sono primi firmatari padre Alex Zanotelli e la senatrice emerita Lidia Menapace e che e' stato sottoscritto da numerose altre illustri personalita' della vita culturale, morale e civile.

*

Oltre alle ragioni gia' autorevolmente e dettagliatamente espresse dall'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) che da anni ha predisposto un progetto di legge recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", ed oltre alle ragioni riassunte nell'appello citato ("Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"), ci preme sottolineare una volta di piu' che:

a) il principio "una persona, un voto" e' il cardine della democrazia; non vi e' democrazia senza il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che vivono in un medesimo luogo, fanno parte di una medesima comunita' e rispettano le stesse leggi;

b) e' con il diritto di voto che la democrazia si oppone alla dittatura; e' con il diritto di voto che la democrazia afferma la dignita' umana e l'eguaglianza di diritti di tutte le persone;

c) qui e adesso e' con il diritto di voto che si puo' e si deve contrastare la deriva disumanizzante, la barbarie razzista, l'insensata violenza di chi vorrebbe mantenere ed accentuare un regime di apartheid, un regime di asservimento, un regime in cui a milioni di esseri umani continui ad essere proditoriamente negato il primo diritto democratico e con esso il pieno esercizio di tutti i diritti umani, il pieno riconoscimento della dignita' umana di ogni persona.

*

Il Governo cessi di essere subalterno alla folle violenza razzista e torni invece al rispetto dello spirito e della lettera della Costituzione repubblicana: i campi di concentramento, le deportazioni, le umiliazioni e le persecuzioni inflitte a milioni di innocenti sono crimini contro l'umanita'; l'apartheid e' un crimine contro l'umanita'.

Il Parlamento impegnato in questi mesi ad elaborare la nuova legge elettorale riconosca finalmente che chiunque vive in Italia, rispetta le leggi italiane, in Italia contribuisce al bene comune, ha pieno diritto a contribuire alle decisioni pubbliche che riguardano tutti; il Parlamento legiferi finalmente il riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone residenti in Italia; faccia finalmente cessare una scandalosa discriminazione che priva milioni di nostri reali compaesani (nei confronti della generalita' dei quali peraltro il nostro paese ha un autentico debito di gratitudine) del primo diritto che fonda un ordinamento giuridico democratico.

*

A chi legge questo appello chiediamo di diffonderlo ulteriormente e di impegnarsi per ottenere quanto esso propone: una legge che riconosca il diritto di voto ai milioni di italiani non nativi ma qui realmente residenti e quindi nostri veri conterranei, nostri veri compaesani, nostri veri concittadini, cui ancor oggi questo basilare diritto e' assurdamente negato.

Una persona, un voto.

L'Italia e' una repubblica democratica: una persona, un voto.

Ogni essere umano va riconosciuto come essere umano: una persona, un voto.

Sconfiggere la barbarie razzista inverando la democrazia: una persona, un voto.

 

11. STRAGE DOPO STRAGE

 

Strage dopo strage

l'umanita' si estingue

tutto travolgendo nel suo crollo.

 

Eppure avremmo la capacita'

di pensare e di fare ben altro

anziche' massacrarci.

 

Salvare le vite

condividere il bene

riconoscerci umani.

 

12. NELL'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DELLE FOSSE ARDEATINE UN INCONTRO A VITERBO

 

Nell'anniversario della strage delle Fosse Ardeatine la mattina del 24 marzo 2017 presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si e' svolto un incontro di commemorazione delle vittime.

L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio.

Sono state poi rievocate le luminose figure di alcune delle vittime dell'eccidio nazista, e tra esse i tredici martiri viterbesi li' trucidati.

*

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha riaffermato i fondamentali doveri di ogni persona di volonta' buona sollecita del pubblico bene.

Occorre opporsi a tutte le uccisioni; ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Occorre opporsi ad ogni totalitarismo che sempre disprezza ed opprime ed annienta i concreti esseri umani e nel suo gelido astratto furore provoca gli orrori piu' abominevoli, le stragi piu' efferate.

Occorre avere come orientamento la massima aurea del trattare le altre persone come vorremmo essere trattati noi; occorre riconoscere e sentire il dolore degli altri; occorre sapere che il primo dovere e' salvare le vite.

Nel ricordo dei martiri delle Fosse Ardeatine proseguiamo la lotta contro il fascismo e tutti i poteri criminali e assassini.

Nel ricordo dei martiri delle Fosse Ardeatine proseguiamo la lotta contro ogni oppressione ed ogni violenza nell'unico modo concreto e coerente in cui tale lotta puo' esser condotta: scegliendo la nonviolenza.

Alla barbarie fascista opponiamo il valore e la prassi dell'umana solidarieta': la nonviolenza e' l'antifascismo vivente, la civilta' umana in cammino.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno riaffermato una volta ancora il loro sostegno ai due appelli rivolti al Parlamento per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: per una legge che finalmente riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; ed affinche' nella nuova legge elettorale finalmente si riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

13. A VITERBO UN INCONTRO IN MEMORIA DI MONSIGNOR ROMERO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 24 marzo 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di monsignor Oscar Arnulfo Romero, il vescovo difensore dei diritti umani assassinato a San Salvador il 24 marzo 1980.

*

La testimonanza di monsignor Romero illumina le nostre coscienze e ci convoca all'impegno comune per il bene comune dell'umanita'.

Opporsi al male facendo il bene; opporsi alla violenza scegliendo la nonviolenza; opporsi alla morte soccorrendo, accogliendo, assistendo tutte le persone bisognose di aiuto.

Porsi all'ascolto e alla scuola di monsignor Romero significa opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni; opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni; opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni; difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; difendere il mondo vivente casa comune dell'umanita'.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Accogliere tutte le persone in fuga dalla guerra e dalla fame.

Coscienti di essere una sola umanita' di persone tutte diverse l'una dall'altra e tutte eguali in dignita' e diritti.

La nonviolenza e' in cammino.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno condiviso e riproposto l'appello al Parlamento affinche' nella nuova legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che risiedono stabilmente in Italia: "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano; e poiche' il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

*

L'incontro si e' concluso con l'invito alla partecipazione al congresso nazionale del Movimento Nonviolento che si svolgera' il primo e il 2 aprile a Roma (per informazioni e contatti: tel. 0458009803, e-mail: serviziocivile at nonviolenti.org, siti: www.azionenonviolenta.it, www.nonviolenti.org).

 

14. UN PASSO AVANTI NEL LUNGO CAMMINO VERSO LA DEMOCRAZIA. GRAZIE ALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, ON. LAURA BOLDRINI

 

La Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, ha trasmesso alla competente Commissione parlamentare la nostra lettera del 21 marzo 2017 con la quale, nella ricorrenza della Giornata internazionale contro il razzismo, ancora una volta si invitava il Parlamento italiano a legiferare il riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone che in Italia risiedono.

*

La Presidente della Camera ha comunicato ieri ai promotori dell'iniziativa di aver inviato l'appello alla Commissione parlamentare che dovra' elaborare la nuova legge elettorale.

Gia' nello scorso dicembre la Presidente Boldrini aveva trasmesso un precedente nostro invito alla I Commissione della Camera ed aveva avuto la gentilezza di darcene notizia.

Ringraziamo ancora una volta la Presidente Boldrini per il suo impegno per la democrazia e contro la barbarie razzista.

*

Ed ancora una volta sollecitiamo tutti i parlamentari ad aprire gli occhi sulla realta' demografica del nostro paese: la cui popolazione include oggi milioni di persone non native ma che in Italia vivono, lavorano, pagano le tasse, mandano i figli a scuola, sostengono in misura decisiva l'economia reale e il sistema pensionistico italiano, danno un contributo fondamentale a contrastare l'invecchiamento della popolazione del nostro paese: milioni di nostri vicini di casa e colleghi di lavoro che nella loro generalita' sono autentici benefattori del nostro paese, eppure incredibilmente non vedono riconosciuto il diritto a contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Aprano gli occhi tutti i parlamentari.

*

Gia' sul finire del secolo scorso l'esigenza di riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che effettivamente vivono in Italia era stata posta in Parlamento (e solo all'ultimo momento non recepita nella legge n. 40 del 1998), ed ancora pochi anni fa l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) ha predisposto un progetto di legge recante "Norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", progetto purtroppo finora non discusso in Parlamento nonostante un vasto consenso nella societa' civile.

In questo momento, in cui il Parlamento deve elaborare la nuova legge elettorale dopo il referendum di dicembre e la pronuncia della Corte Costituzionale sul cosiddetto "Italicum", l'occasione e' propizia per far cessare un'assurda ingiustizia ed inverare finalmente nel nostro paese il primo principio della democrazia: "Una persona, un voto".

*

Da mesi e' stato promosso un "Appello all'Italia civile: una persona, un voto", appello di cui sono primi firmatari padre Alessandro Zanotelli e la partigiana e senatrice emerita Lidia Menapace e sottoscritto da innumerevoli cittadine e cittadini tra cui molte illustri personalita' della vita culturale, morale e civile del nostro paese.

Si ascolti finalmente la voce di autorevolissime figure della societa' civile e delle istituzioni democratiche: l'Italia e' una repubblica democratica, non puo' quindi continuare a negare il diritto di voto ad oltre cinque milioni di persone che nella realta' sono a tutti gli effetti nostre conterranee anche se non sono nate qui.

*

La Presidente della Camera dei Deputati inviando il nostro appello alla competente Commissione parlamentare coglie una verita' ed indica un dovere: di democrazia, di civilta', di umanita'.

Gliene siamo grati, e fin d'ora dichiariamo la nostra gratitudine a tutti i parlamentari che vorranno impegnarsi affinche' finalmente nel nostro paese ad ogni persona stabilmente residente e quindi concretamente parte della comunita' italiana sia riconosciuto il diritto di voto.

*

E' con la democrazia che si contrasta ogni violenza.

E' con la legalita' che si contrasta il crimine e il degrado.

E' con l'umana solidarieta' che si sconfigge la barbarie razzista e terrorista.

Tutti gli esseri umani appartengono all'umanita'.

Tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', al rispetto e al mutuo soccorso.

Si attui finalmente pienamente nelle concrete condizioni storiche attuali il significato profondo e l'autentica volonta' della Costituzione repubblicana che riconosce e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Una persona, un voto.

 

15. NOI CLASSI PERICOLOSE

 

Noi classi pericolose

vogliamo il diritto di voto

noi donne del gineceo

vogliamo il diritto di voto

noi stupidi analfabeti

vogliamo il diritto di voto

noi schiavi nei campi e nei cortili

vogliamo il diritto di voto

 

Noi che non abbiamo niente

vogliamo il diritto di voto

noi considerati macchine e bestie

vogliamo il diritto di voto

noi avanzi di galera pendagli da forca

vogliamo il diritto di voto

noi ultimi degli ultimi

vogliamo il diritto di voto

 

Noi che ci hanno mozzato naso e orecchie

vogliamo il diritto di voto

noi che ci hanno spezzato le braccia

vogliamo il diritto di voto

noi schiene da bastone e da frusta

vogliamo il diritto di voto

noi fannulloni noi ebeti noi letame

vogliamo il diritto di voto

 

Noi che viviamo tra i topi topi noi stessi

vogliamo il diritto di voto

noi che ci nutriamo di ghiande

vogliamo il diritto di voto

noi sfuggiti al plotone d'esecuzione

vogliamo il diritto di voto

noi che ci hanno spento i mozziconi in fronte

vogliamo il diritto di voto

 

Noi che siamo nulla e tutto

vogliamo il diritto di voto

noi cogli occhi serrati dalla cispa

vogliamo il diritto di voto

noi che mangiamo le nostre stesse feci

vogliamo il diritto di voto

noi pupazzi di stracci del vostro tirassegno

vogliamo il diritto di voto

 

Noi che non abbiamo pace neppure nei sogni

vogliamo il diritto di voto

noi che siamo solo occhi e sudore

vogliamo il diritto di voto

noi che mastichiamo le scarpe

vogliamo il diritto di voto

noi mai saliti sull'albero della cuccagna

vogliamo il diritto di voto

 

Noi senza bilancia e libri mastri

vogliamo il diritto di voto

noi senza biglietti del treno

vogliamo il diritto di voto

noi seduti per terra tremanti

vogliamo il diritto di voto

noi che neppure sappiamo se siamo vivi o morti

vogliamo il diritto di voto.

 

Vogliamo il diritto di voto

liberare l'umanita'.

 

16. TUTTE LE ARMI

 

Tutte le armi servono a uccidere

parlano al cuore dell'uomo le armi

basta toccarle ed esse ti contagiano

vogliono uccidere tutte le armi.

 

Meno armi, piu' vite salvate

meno armi, persone migliori

meno armi, civile convivenza

meno armi, piu' liberta' e giustizia.

 

17. CHI ABBRACCIA LA NONVIOLENZA

 

Dicono che chi abbraccia

la nonviolenza e' un pavido

che nulla sa del mondo

e solo vuol vivere comodo

la vita sua di coniglio

di privilegiato vigliacco

 

Dicono che gli oppressori

se ne strainfischiano

della resistenza nonviolenta

e solamente temono

chi si fa uguale a loro

divoratore di carne umana

 

Dicono essere la nonviolenza

roba da mangiatori di fichi

da commissari tecnici al bar

da gente che ha troppe scarpe

e tiene troppo al collo

e alla pensione

 

Chiedilo a Socrate di Atene chiedilo a Gesu' di Nazareth

chi abbraccia la nonviolenza fa una brutta fine

 

Chiedilo a Rosa Luxemburg chiedilo a Mohandas Gandhi

chi abbraccia la nonviolenza fa una brutta fine

 

Chiedilo a Martin Luther King chiedilo a Marianella Garcia

chi abbraccia la nonviolenza fa una brutta fine

 

Chiedilo a Etty Hillesum chiedilo a Chico Mendes

chi abbraccia la nonviolenza fa una brutta fine

 

Chiedilo a Oscar Romero chiedilo a Berta Caceres

chi abbraccia la nonviolenza fa una brutta fine

 

Chiedilo a Steve Biko chiedilo a Milena Jesenska'

chi abbraccia la nonviolenza fa una brutta fine

 

Chiedilo ad Anna Politkovskaja chiedilo a Olympe de Gouges

chi abbraccia la nonviolenza fa una brutta fine

 

Ma prima di quella brutta fine

vive una vita degna

 

Ma prima di quella brutta fine

ha condotto la lotta necessaria

 

Ma prima di quella brutta fine

ha fatto la sua parte per la liberazione comune.

 

18. AHMED KATHRADA

 

E' deceduto Ahmed Kathrada, storico militante antiapartheid, compagno di prigionia di Nelson Mandela.

Con gratitudine lo ricordiamo.

 

19. UN SALUTO ALLE ED AI PARTECIPANTI AL XXV CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Carissimo Mao,

carissime tutte e carissimi tutti,

nell'inviare i piu' fervidi auguri al congresso che vi apprestate a celebrare, e nella certezza che esso dara' un ulteriore contributo all'impegno comune di tutte le persone di volonta' buona in difesa della pace, dei diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, vogliamo esprimervi ancora una volta la nostra gratitudine per quanto il Movimento Nonviolento ha realizzato in passato e realizzera' ancora per il bene comune dell'umanita' intera.

 

20. FERMARE L'ORRENDA DERIVA RAZZISTA. RICONOSCENDO IL DIRITTO DI VOTO A TUTTE LE PERSONE CHE VIVONO IN ITALIA

 

Con un obbrobrioso voto di fiducia il governo ha ottenuto il consenso di un senato offuscato alle nuove ignobili misure razziste di persecuzione dei migranti e di flagrante violazione del principio di civilta' che prevede che la legge sia uguale per tutti. Il testo passa ora all'esame della Camera, e fin d'ora invitiamo tutti i deputati a respingere un provvedimento cosi' palesemente immorale ed antigiuridico.

Quanto proposto dal governo e' un orrore abissale e ci sembra incredibile che molti senatori se ne siano fatti complici violando i valori piu' profondi incisi nelle loro stesse coscienze.

Far revocare questa folle e criminale decisione, far recedere lo stato da questo ennesimo passo verso la barbarie non sara' facile, eppure e' necessario ed urgente.

La via e' ottenere al piu' presto il riconoscimento del diritto di voto per tutte le persone che risiedono in Italia, ed allora con la forza della democrazia, con la forza della verita', con la forza dell'umanita', eleggere un parlamento che sia finalmente fedele alla Costituzione repubblicana, un parlamento che sia finalmente espressione dell'intero popolo italiano - di cui sono parte integrante i milioni di esseri umani non nativi del luogo ma che qui realmente vivono -, un parlamento che non voglia piu' commettere crimini contro l'umanita', un parlamento che finalmente revochi tutte le infami e scellerate misure razziste imposte nel nostro paese.

Mai piu' tribunali speciali.

Mai piu' leggi razziali.

Mai piu' campi di concentramento.

Mai piu' deportazioni.

Mai piu' schiavitu'.

Mai piu' persecuzioni.

Mai piu' apartheid.

Una persona, un voto.

 

21. IL NAUFRAGIO

 

Ogni giorno il mare ne ingoiava, il mostro Oceano

ogni giorno lari e penati assistevano immoti

al pater familias in carica o vicario

che sacrificava carni di femmine

il mondo intero un'ara spumante di sangue.

 

Ed ogni giorno la guerra mille forbici

sminuzzava nel piatto del signor Krupp

la pappa energetica le cedole azionarie

un nichelino ogni testa mozzata

ed ogni giorno bruciavamo per sempre

quel che restava delle foreste sacre

gia' pullulanti d'infinite vite.

 

Avvelenati tutti i pozzi

assassinate tutte le mogli e le fanciulle

disseminata di funghi l'aria

colmato il mare di cadaveri

eccoci qui, a chiederci cosa e' successo.

 

22. GLI ANTICHI NON AVREBBERO AMMESSO

 

Gli antichi non avrebbero ammesso

che si scrivesse di questo.

 

Leggo nei loro libri di battaglie

in cui ogni volta diecimila uomini

sono cavati dal corpo e disfatti.

 

Leggo nei loro libri le piu' belle parole

i piu' atroci misfatti

anch'io li chiamo classici.

 

Questo nostro orrore di oggi

questa storia serpente di sangue.

 

Rotto in due io combatto me stesso

rotto in due ne' salvo ne' arreso.

 

23. TUTTI SAREMO MESSI ALLA PROVA

 

Tutti saremo messi alla prova

e tutti lo sapremo solo dopo

che quella era la prova e quel dolore

era la verita' che con pugno di ferro

ti estrae goccia a goccia dal cuore il mondo.

 

Tutti saremo messi alla prova

e quella lotta tu devi sostenerla

senza illusioni senza retorica

nel silenzio e nel buio

visione del niente.

 

E tutti alla prova saremo messi

e tu non tradire l'amico

e tu non cedere al male

e tu sulle tue sole spalle

sentila tutta l'umanita'.

 

Queste parole non significano niente

queste parole sono solo parole

nessuno conosce il dolore degli altri

nessuno sa dire il suo stesso dolore.

 

E gira la ruota della tortura

gira la ruota della fortuna

tu non uccidere tu non mentire

salva le vite non premere i volti.

 

Resisti nascosto resisti in silenzio

resisti al fascismo di dentro e di fuori.

 

24. COMMEMORATO RENATO SOLMI A VITERBO, A DUE ANNI DALLA SCOMPARSA

 

Si e' svolto la sera di giovedi' 30 marzo 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in ricordo di Renato Solmi, deceduto il 25 marzo 2015, indimenticabile maestro di filologia, di filosofia, di impegno morale e civile, di nonviolenza profondamente pensata e concretamente agita.

Nel corso dell'incontro, aperto da una commossa commemorazione tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, sono stati letti e commentati alcuni testi del grande intellettuale e militante, una delle figure piu' luminose della cultura italiana del Novecento e dell'impegno per la liberazione dell'umanita'.

*

Renato Solmi e' stato tra i pilastri della casa editrice Einaudi, ha introdotto in Italia opere fondamentali della scuola di Francoforte e del pensiero critico contemporaneo, e' uno dei maestri autentici e profondi di generazioni di persone impegnate per la democrazia e la dignita' umana, che attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni hanno costruito tanta parte della propria strumentazione intellettuale; impegnato nel Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta, e' deceduto il 25 marzo 2015. Dal risvolto di copertina del volume in cui sono raccolti taluni dei frutti maggiori del suo magistero riprendiamo la seguente scheda: "Renato Solmi (Aosta 1927) ha studiato a Milano, dove si e' laureato in storia greca con una tesi su Platone in Sicilia. Dopo aver trascorso un anno a Napoli presso l'Istituto italiano per gli studi storici di Benedetto Croce, ha lavorato dal 1951 al 1963 nella redazione della casa editrice Einaudi. A meta' degli anni '50 ha passato un periodo di studio a Francoforte per seguire i corsi e l'insegnamento di Theodor W. Adorno, da lui per primo introdotto e tradotto in Italia. Dopo l'allontanamento dall'Einaudi, ha insegnato per circa trent'anni storia e filosofia nei licei di Torino e di Aosta. E' impegnato da tempo, sul piano teorico, e da un decennio anche su quello della militanza attiva, nei movimenti nonviolenti e pacifisti torinesi e nazionali. Ha collaborato a numerosi periodici culturali e politici ("Il pensiero critico", "Paideia", "Lo Spettatore italiano", "Il Mulino", "Notiziario Einaudi", "Nuovi Argomenti", "Passato e presente", "Quaderni rossi", "Quaderni piacentini", "Il manifesto", "L'Indice dei libri del mese" e altri). Fra le sue traduzioni - oltre a quelle di Adorno, Benjamin, Brecht (L'abici' della guerra, Einaudi, Torino 1975) e Marcuse (Il "romanzo dell'artista" nella letteratura tedesca, ivi, 1985), che sono in realta' edizioni di riferimento - si segnalano: Gyorgy Lukacs, Il significato attuale del realismo critico (ivi, 1957) e Il giovane Hegel e i problemi della societa' capitalistica (ivi, 1960); Guenther Anders, Essere o non essere (ivi, 1961) e La coscienza al bando (ivi, 1962); Max Horkheimer e Th. W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo (ivi, 1966 e 1980); Seymour Melman, Capitalismo militare (ivi, 1972); Paul A. Baran, Saggi marxisti (ivi, 1976); Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani 1915-1918 (Boringhieri, Torino 1976)". Opere di Renato Solmi: segnaliamo particolarmente la sua straordinaria Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno rinnovato il loro sostegno ai due appelli rivolti al Parlamento per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: per una legge che finalmente riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; ed affinche' nella nuova legge elettorale finalmente si riconosca il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

*

L'incontro si e' concluso con un caloroso saluto e un fervido augurio al XXV congresso del Movimento Nonviolento che si svolgera' a Roma tra il 31 marzo e il 2 aprile 2017.

*

Nel ricordo e alla scuola di Renato Solmi continuiamo nell'impegno nonviolento per la pace e la giustizia, per i diritti e la liberazione di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera casa comune dell'umanita'.

Nel ricordo e alla scuola di Renato Solmi la nonviolenza e' in cammino.

 

25. DELLA NONVIOLENZA DISPIEGATA AL SOLE AD ASCIUGARE

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza la politica necessaria.

Chiamiamo nonviolenza l'occhio che vede e piange.

Chiamiamo nonviolenza la lotta per l'abolizione di tutte le guerre.

Chiamiamo nonviolenza la lotta che abroga ogni servitu'.

Chiamiamo nonviolenza questo accampamento notturno nel deserto.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza l'amicizia che non tradisce.

Chiamiamo nonviolenza il ponte di corda teso sull'abisso.

Chiamiamo nonviolenza la fine della paura della morte.

Chiamiamo nonviolenza la fine della minaccia della morte.

Chiamiamo nonviolenza aver visto e alba e tramonto con limpido cuore.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza il tappeto volante.

Chiamiamo nonviolenza il voto unanime per la salvezza degli assenti.

Chiamiamo nonviolenza il cielo stellato.

Chiamiamo nonviolenza il rispetto della vita altrui.

Chiamiamo nonviolenza il sonno dei giusti e dei giusti la veglia.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza il silenzio che non spaventa.

Chiamiamo nonviolenza la telefonata che ferma l'esecuzione.

Chiamiamo nonviolenza il libro che ti fa ridere e piangere.

Chiamiamo nonviolenza il viaggio senza bagagli.

Chiamiamo nonviolenza il suono dell'arcobaleno.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza il pasto in comune.

Chiamiamo nonviolenza il miracolo della nascita.

Chiamiamo nonviolenza la voce che risponde.

Chiamiamo nonviolenza la porta che si apre allo straniero.

Chiamiamo nonviolenza la lotta contro la violenza.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza il dono e la rinuncia.

Chiamiamo nonviolenza la leggerezza sui corpi.

Chiamiamo nonviolenza la parola che suscita le praterie.

Chiamiamo nonviolenza il soffio che estingue gli incendi.

Chiamiamo nonviolenza l'infinito respiro del mare.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza l'umanita' come dovrebbe essere.

Chiamiamo nonviolenza la coscienza del limite.

Chiamiamo nonviolenza il ritrovamento dell'anello di Salomone.

Chiamiamo nonviolenza gl'immortali principi dell'Ottantanove.

Chiamiamo nonviolenza l'ironia e la pazienza.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento della pluralita' delle persone e dei mondi.

Chiamiamo nonviolenza la distruzione di tutte le armi assassine.

Chiamiamo nonviolenza non nascondere la nostra ignoranza.

Chiamiamo nonviolenza rifiutarsi di mentire.

Chiamiamo nonviolenza la scelta di fare la cosa che salva le vite.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza una giornata di sole sulla strada.

Chiamiamo nonviolenza la scuola di Spartaco e della Rosa Rossa.

Chiamiamo nonviolenza la certezza morale del figlio della levatrice.

Chiamiamo nonviolenza la legge nuova del figlio del falegname.

Chiamiamo nonviolenza le tre ghinee di Virginia.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza questo atto di riconoscimento e di riconoscenza.

Chiamiamo nonviolenza il giro della borraccia.

Chiamiamo nonviolenza questo colloquio corale.

Chiamiamo nonviolenza la Resistenza antifascista.

Chiamiamo nonviolenza l'uscita dallo stato di minorita'.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

Chiamiamo nonviolenza parlare e ascoltare.

Chiamiamo nonviolenza la stazione sempre aperta.

Chiamiamo nonviolenza lo specchio e la sorgente.

Chiamiamo nonviolenza sentire il dolore degli altri.

Chiamiamo nonviolenza prendersi cura del mondo.

 

Chiamiamo nonviolenza il movimento di liberazione delle donne, e null'altro.

 

==================================

ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

==================================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 248 del 4 aprile 2017

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com