[Nonviolenza] Archivi. 246



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 246 del 22 marzo 2017

 

In questo numero: XXXV tammuriate e VI sonetti di Omero Dellistorti

 

XXXV TAMMURIATE E VI SONETTI DI OMERO DELLISTORTI

 

Riproponiamo di seguito alcuni interventi del nostro buon amico Omero Dellistorti apparsi in questi ultimi mesi sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

Omero Dellistorti vive in Nusmundia, nell'antica citta' di Urganda, dove esercita la nobile arte del mendicante; e nei suoi sproloqui parla ovviamente del suo misero e superbo paese.

 

* * *

 

Indice

1. Leggo che in un centro di prima accoglienza

2. Uomini che bruciano le donne

3. Nel capannone

4. Ancora della memoria

5. La terra, che nulla sa

6. Ancora per la critica della societa' dello spettacolo

7. Le ultime ultimora

8. Proclami

9. L'accordo

10. Per Nanni Salio

11. Catastematica

12. L'uomo del muro

13. Il giovane Adolfo

14. Due antiche citta'

15. L'orizzonte

16. Se non tu, se non adesso

17. Ci cucimmo le palpebre col fil di ferro

18. Cosa mancava?

19. Storia di Gelsomina

20. Cosa e' diventato questo paese

21. Ciechi dinanzi alla guerra e alla fame

22. Provo a dir chiaro cio' che vedo chiaro

23. Aprire gli occhi

24. Nella sala d'attesa

25. Diritto di voto

26. Parla Bertoldo al congresso parigino

27. A cosa serve il diritto di voto

28. Ieri e oggi

29. Verra' quel giorno

30. Resti, rovine

31. Tu guardi l'orrore del mondo e ti dici

32. Il propagandista

33. Il Ministro dell'inferno sostiene

34. S'illude chi guarda la televisione

35. Contro tutte le violenze

36. In quel paese, quasi una filastrocca

37. Senza il diritto di voto

38. La domanda

39. Deserta la stazione ed e' gia' notte

40. Per le rime all'amico suo Ricciardo

41. Cosi' accecato allora era il governo

 

* * *

 

Per Giulio V. e Olindo C.

i migliori compagni di lotta

 

"Spesso ritorno col pensiero a Urganda

la famosa citta'

dove fummo di nuvola e di vetro"

(Benito D'Ippolito)

 

1. LEGGO CHE IN UN CENTRO DI PRIMA ACCOGLIENZA

 

Leggo che in un centro di prima accoglienza

una giovane donna sentitasi male

ha vanamente atteso le giungesse

il soccorso che si chiama e deve essere pronto

e nello strazio e nell'abbandono e' deceduta.

 

Leggo che i suoi compagni di sventura

sono insorti contro la morte e chi non la contrasta.

 

Fossero vivi Mazzini e Garibaldi, Gobetti e Gramsci,

e Basso e Dossetti e Nilde Iotti e Tina Anselmi

e Ferruccio Parri e Sandro Pertini

sarebbero insorti con loro.

 

*

 

2. UOMINI CHE BRUCIANO LE DONNE

 

Uomini bruciano le donne

ci vuole un po' di ordine nel mondo

Babbo Natale entra in discoteca

brandendo il kalashnikov

il Tir diventa schiacciacorpi

nel mezzo della festa

all'aeroporto il soldatino estrae la rivoltella

ed ogni colpo un centro

e macinano i bombardieri

le antiche citta' e chi vi abita

la morte non ama il chiasso

la morte non ama il disordine

la morte non ama la folla

la morte ama il silenzio dei cadaveri.

 

Uomini bruciano le donne

per fare un po' di luce e riscaldarsi

dalla televisione giovani vampiri

ammiccano ed arruolano

in ogni androne le camicie brune

fanno collane di filo spinato

nascono infanti che all'osso del tallone

hanno saldato uno sperone di ferro

la scuola del signore delle mosche

trionfa a mani basse in tutti i campionati

di quelli che erano esseri umani

restano scorze di vetro senza midolla

piovono sassi che quando si spaccano

ne escono draghi.

 

Uomini bruciano le donne

e cantano canzoni sorde e allegre

prima a cazzotti chiudono quegli occhi

rompono i denti nella bocca che parlava

pronta la tanica e l'accendino

e mentre frigge e grida la carne

ancora un selfie col telefonino

ed un profondo profondo sospiro

suggella il lavoro ben fatto

cosi' si sa chi comanda

cosi' s'impara la lezione

poi verso la selva a perdifiato

con la roncola e la carabina

sgozzato il cane fedele

bevuto caldo il suo sangue.

 

Uomini bruciano le donne

ti guardano stupiti tu non sia

solidale con loro.

 

*

 

3. NEL CAPANNONE

 

Nel capannone dismesso

un essere umano ucciso

dal freddo che stritola i cuori

dal fuoco che mangia la gente

dal fumo che soffoca e acceca

dal regime dell'apartheid.

 

*

 

4. ANCORA DELLA MEMORIA

 

Non e' solo dolore la memoria del dolore

 

Nel fondo dell'abisso del male

i relitti e nessun tesoro

le paure e nessuna luce

 

Ma sull'oceano del male

navigare necesse est

 

Non e' solo vergogna la memoria della vergogna

costringe a tenere aperti gli occhi

costringe a trattenere le parole

costringe a pensare i pensieri

 

In questo guscio di noce

prigione, accecata favilla

cos'altro puoi fare se non resistere?

 

La mole che agita la mente

gigantesca una rete di nodi scorsoi

tratti a riva abbattuti a bastonate

tra le risa sdentate e le danze

 

La mola che tritura le ossa e ne cava

finissima polvere

lucente nel sole

e un alito di vento

la disperde per sempre

per sempre ne fa nulla

 

Non puoi allontanare il male con un gesto

non puoi allontanare il male con le parole

opera grave di lunga lena occorre

e senza certezze senza garanzie

opera degna tuttavia di una vita

 

Tu non dimenticare gli uccisi

tu battiti contro tutte le uccisioni

salvare le vite, il primo dovere

 

*

 

5. LA TERRA, CHE NULLA SA

 

La terra, che nulla sa

e gode a far tanto chiasso

ha letto Leopardi e pensa

che e' l'ora di farla finita

con l'umanita' che frale

s'impanca a padrona del mondo

e s'insaltimbanca in tondo

girando come un paleo

finche' cade alla fine del rodeo

e finalmente sa quel che vale.

 

La terra che all'islandese

vende almanacchi e detonatori

la terra che di tutti i cuori

fa un solo frullato a un tornese

a un soldo di spiga o delfino.

 

E tutto torna al nulla

mio buon Munchhausen, mio buon Fanfulla.

 

(Tu non partecipare al banchetto dei cannibali

tu non prendere parte all'orgia dei padroni

tu opponiti a tutte le uccisioni

tu combatti contro ogni potere

tu salva le vite, e' il primo dovere).

 

*

 

6. ANCORA PER LA CRITICA DELLA SOCIETA' DELLO SPETTACOLO

 

Non aver fretta, tanto tutto e' immobile

giace la neve morbida e compatta

se tu vi poni sopra un soprammobile

vedrai come sprofonda eppur non gratta.

 

Non aver furia, tanto tutto e' ignobile

la Selva Nera, Notre-Dame, la chiatta

il fiume il nastro il velo l'aeromobile

la fame disperata e quella matta.

 

Gioca anche tu a questo gioco raro

che ferma il tempo e ti avvilisce ancora

bevi anche tu un sorso dell'amaro

 

fiele che stilla dalla greve mora

e ridi se si spegne infine il faro

e resta solo il buio che dolora.

 

*

 

7. LE ULTIME ULTIMORA

 

Eletto presidente il signor Bonaventura

l'atomico grilletto del boss nella fondina

l'impresa fedelissima delle demolizioni

grattugia di Palmira le ultime reliquie

 

la moda sta cambiando rasatevi le barbe

la lingua che tu parli non parla piu' nessuno

ai grandi magazzini esauriti i venerdi'

stasera l'intervista all'ultimo mammuth

 

perche' perdere tempo coi miseri annegati?

perche' annoiare il pubblico con i bombardamenti?

 

donate il vostro tallero alla Endlosung spa

votate al televoto dell'anno lo stragista

 

con un esse emme esse vincete un temporale

e adesso due minuti d'odio e pubblicita'

 

*

 

8. PROCLAMI

 

Proclama un prominente: "Fermare i flussi di migranti irregolari".

Traduco: condanniamo a morte innumerevoli innocenti.

 

Proclama un prominente: "Centri e rimpatri".

Traduco: campi di concentramento e deportazioni.

 

Proclama un prominente: "Voto subito con la legge che c'e'".

Traduco: l'apartheid continua.

 

Proclama un prominente: "Prima noi".

Traduco: chi muore muore.

 

*

 

9. L'ACCORDO

 

Farli ammazzare in Libia.

I torturatori, i killer pagando coi soldi dei contribuenti italiani.

Plaude l'Europa.

Occhio non vede, cuore non duole.

 

*

 

10. PER NANNI SALIO

 

Ieri a Torino della nonviolenza

gli amici un anno dopo han ricordato

una persona di cuore e di scienza

che molto seppe ed ancor piu' ha donato.

 

Lotto' senza mai perder l'innocenza

il male contrastando e l'insensato

cosciente sempre dell'impermanenza

difese ogni persona ed il creato.

 

Di buona vita luminoso esempio

maestro di mitezza e di pieta'

sempre si oppose allo strazio e allo scempio.

 

Che sappia essere l'umanita'

di verita' e giustizia vivo tempio

nel fare il bene e' la felicita'.

 

*

 

11. CATASTEMATICA

[In memoria di un vecchio amico morto ieri]

 

Quando i leoni fanno la barba

la tramontana ti fischia nelle ossa

la notte si colma di aghi e di stelle

i fili d'erba si fanno coltelli

 

quando i telefoni tacciono infine

ed i semafori pulsano e basta

e ti ricordi il respiro del mare

e come saltano i sassi sulle onde

 

quando dei sogni la cupa foresta

quando dal pozzo i gravi pensieri

quando le ombre gli specchi la polvere

formano immagini che subito dileguano

 

e delle parole svaporata e' la bottiglia

ed ogni perla e' divenuta fiamma

e' divenuta polvere e niente

nuvole nere nuvole rosse

 

e i volti sono tornati parole

e le parole musica e gesto

e il gesto silenzio e silenzio la musica

e silenzio infine anche il rumore del silenzio

 

e tutto si fa finalmente silenzio

cessa la giga son vuoti i boccali

finisce la tortura delle mosche

ne' cigolio di carri ne' canto di gallo

 

allora il soffio del mondo si placa

svaniscono i muri infinito riappare

sotto una luna cerchio perfetto

questo deserto senza piu' vita

 

*

 

12. L'UOMO DEL MURO

 

L'uomo del muro conosce la legge

ed e' la legge degli strani frutti.

 

L'uomo del muro sa fare i soldi

ed ogni baiocco uno schiavo ci schiatta.

 

L'uomo del muro sa stare al suo posto

e per chi non vuol starci tortura e plotone.

 

L'uomo del muro si gusta la vita

deliba il midollo dei morti ammazzati.

 

L'uomo del muro e' vanesio e nello specchio

dove si specchia vede il tuo volto e il mio.

 

*

 

13. IL GIOVANE ADOLFO

 

Il giovane Adolfo ha brillante un'idea:

non in Polonia, ma in Libia, ma in Libia.

 

Il giovane Adolfo che ha fatto carriera

ed oggi governa l'Europa e l'America.

 

*

 

14. DUE ANTICHE CITTA'

 

Due erano un tempo antiche citta' ricche ed ingiuste

giustizia voleva che distrutte fossero

ma quella giustizia delle giustizie che e' la pieta'

volle prima del giorno dell'ira mandare due messaggeri

in un ultimo in un estremo tentativo di comune salvezza

ma gli scellerati tra loro dicevano "Costoro

saranno nostri schiavi nostra preda saranno"

ma gli scellerati tra loro dicevano "Ecco

in un recinto da bestie chiudiamoli in fretta"

dicevano tra loro gli scellerati "Facciamoli

morire nel Mediterraneo, facciamoli in Libia morire".

 

Due erano un tempo antiche citta' ricche ed ingiuste

parlo' con un giusto il giustiziere

e il giusto gli chiese quanti occorressero giusti

perche' fossero salve le antiche citta'

poiche' era un giusto e voleva salvare le vite

"Vi fossero" disse "cinquanta persone giuste

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"E se ne mancassero cinque a cinquanta

e solo ve ne fossero quarantacinque

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"E se solo quaranta ve ne fossero di persone giuste

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"Se trenta se solo trenta fossero

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"E se venti se soltanto venti vi fossero persone giuste

non basterebbero queste alla salvezza comune?"

ed assentendo il giustiziere allora il giusto

"Ma forse solo dieci non piu' di dieci vi si troveranno

e se solo dieci vi fossero giusti non basterebbero allora?"

ed il giustiziere ancora una volta assenti'.

 

Ma non v'erano dieci persone giuste in Europa a quel tempo

non v'erano in tutta l'Europa dieci sole persone giuste.

 

Cosi' venne la pioggia di zolfo e di fuoco

cosi' venne il fungo atomico e la pioggia radioattiva

anche noi divenimmo fumo di fornace

divenimmo cenere e polvere e carne bruciata

non v'erano in tutta l'Europa dieci sole persone giuste.

 

Questo cose siano dette ancora

questo cose siano dette prima

queste cose siano dette perche' non accadano

queste cose siano dette per suscitare

dieci persone giuste che tutti ci salvino.

 

Sii tu una di quelle dieci persone

sii tu ad opporti alla guerra e alle stragi

sii tu a soccorrere, accogliere, assistere

ogni persona bisognosa di aiuto

salvare le vite e' il primo dovere

vi e' una sola umanita'.

 

*

 

15. L'ORIZZONTE

 

Se l'orizzonte della nostra responsabilita' non include l'umanita' intera

se l'orizzonte della nostra responsabilita' non include l'intero mondo vivente

se non ci riconosciamo esseri umani tra esseri umani

se non ci riconosciamo esseri viventi tra esseri viventi

se non sentiamo di essere parte del tutto

e parte cosciente del tutto

e se non sentiamo che intelligenza e morale sono la stessa cosa

e che pensare il bene e fare l'azione buona sono la stessa cosa

e che questo dolore che sentiamo per gli altri ci rivela

questo legame questo dovere questa unica possibilita'

di rompere le mura del carcere della solitudine

se rinunciamo a parlare alla sabbia e alle stelle

agli alberi ai cervi al vento e alla pioggia

se rinunciamo a soccorrere accogliere assistere

ogni persona bisognosa di aiuto

se dimentichiamo che il primo dovere e' salvare le vite

tutto si spegne tutto si estingue

nelle mascelle del nulla nelle macine del vuoto

svanisce quest'io questo tu.

 

Nell'arco teso tra il miracolo della vita e della morte l'ora

nel limite del corpo tuo fragile che dolora e che invecchia

prendendoti cura del mondo

senza illusioni senza menzogne

tu tratta ogni altra persona come vorresti essere trattato tu

tu rispetta ogni vita

tu opponiti a tutte le uccisioni

tu scegli la nonviolenza.

 

*

 

16. SE NON TU, SE NON ADESSO

 

Questo orrore chi lo fermera'

questo oceano di lacrime e di sangue questo

abisso di paura e distruzioni

questo infinito disperato grido

che chiede pieta' chi gli dara' ascolto

 

Chi si opporra' a questa strage decisa

con una telefonata tenendo d'occhio

gli indici su uno schermo sorseggiando

un drink sorridendo vestendo buoni panni

mentre la segretaria prenota un palco all'opera

 

Chi si opporra' a questa filiera di male

che dal primo ministro giunge fino all'ultimo

magnaccia all'ultimo caporale all'ultimo

kapo che organizza il servizio le sevizie

il palinsesto televisivo le basse opere

 

Chi vorra' battersi e quando

per abolire la guerra e le uccisioni

per abolire il razzismo e le persecuzioni

per abolire il maschilismo e le oppressioni

per salvare le vite tutte

 

A chi chiede questa voce questo gesto

e cos'e' questa cosa che chiamiamo

nonviolenza umanita' bene comune

cosa sento se mi ascolto nel mio cuore

cosa credo sia dovere mio di tutti

 

*

 

17. CI CUCIMMO LE PALPEBRE COL FIL DI FERRO

 

"Morta fra l'onde e' la ragion et l'arte"

(Petrarca, Canzoniere, CLXXXIX, 13)

 

Ci cucimmo le palpebre col fil di ferro

ci stordimmo di vino e di danze tribali

mettemmo lo stereo a tutto volume

afferrammo i telecomandi e i rasoi

 

finanziammo i loro aguzzini

nel deserto li gettammo a camionate

li affondammo nel mare senza voce

i superstiti traemmo schiavi

 

perche' potesse seguitare la rapina

e l'incendio che giunge ormai alle stelle

ogni senso volto in vuoto meccanismo

 

ogni vestigio di civilta' diruto

ogni volto mutato in vetro in sasso

non il loro ma il nostro naufragio

 

*

 

18. COSA MANCAVA?

 

Vediamo: campi di concentramento, deportazioni, apartheid.

Cosa mancava ancora? Gia', i lavori forzati.

 

*

 

19. STORIA DI GELSOMINA

 

La ferma luna il silenzioso mare

colmo il gommone di occhi di respiri

e di ricordi che dimenticare

e' necessario se a scampare miri

 

poi giungi qui e trovi il lupanare

sul ciglio della strada altri martiri

la schiavitu' nei campi le erbe amare

di Babilonia ancora gli empi giri

 

la bestia che ti stringe nelle chele

la gerarchia fascista ed assassina

le vesti di catene e ragnatele

 

nel pianto il tremolar della marina

la zuppa di scorpioni il vin di fiele

la coltellata che via ti trascina.

 

*

 

20. COSA E' DIVENTATO QUESTO PAESE

 

Cosa e' diventato questo paese

in cui il governo decreta

i campi di concentramento

le deportazioni

i lavori forzati

l'apartheid

e l'intera popolazione tace.

 

Cosa e' diventato questo paese

che a cinque milioni di persone nega

il primo diritto della democrazia

il diritto di voto.

 

Cosa e' diventato questo paese

il cui governo non fa mistero

di voler finanziare lager e torturatori

in Libia.

 

Cosa e' diventato questo paese.

 

*

 

21. CIECHI DINANZI ALLA GUERRA E ALLA FAME

 

Ciechi dinanzi alla guerra e alla fame

ciechi dinanzi al dolore e alla morte

nel loro acquario discutono di futili

ordini di precedenza dell'accaparramento

dei piu' meschini privilegi e vacui

 

mentre la casa comune brucia

e precipita nell'abisso l'umanita'

 

e decidono piu' armi piu' soldati piu' guerra

piu' persecuzioni piu' campi

di concentramento piu' deportazioni piu'

lavori forzati piu' schiavitu'

 

e decidono piu' fame per chi ha gia' fame

piu' tortura per chi gia' tortura subisce

piu' morte per chi sta gia' morendo

 

nulla vedono nulla ascoltano

fatui cooperano al massacro in corso

nuovi orrori preparano ed estremi.

 

Tu opponi la tua resistenza

tu nega il tuo consenso al male

tu salva le vite tu organizza

la lotta delle oppresse e degli oppressi

solo la nonviolenza puo' salvare

l'umanita'.

 

*

 

22. PROVO A DIR CHIARO CIO' CHE VEDO CHIARO

 

Provo a dir chiaro cio' che vedo chiaro.

I campi di concentramento e le deportazioni

i lavori forzati, il finanziamento

dei lager in Libia, la continuazione

dell'apartheid e della schiavitu'.

Vedo chiaro che questa e' la politica

del governo in carica.

 

Provo a dir chiaro cio' che vedo chiaro.

Un'infame propaganda neonazista

che latra di "ripulire" le citta'

quartiere per quartiere, strada per strada

da ogni essere umano che non sia

ariano, anzi longobardo.

E vedo che tutti i mass-media si fanno megafono

compiacente e compiaciuto dei nazisti in carriera.

 

Provo a dir chiaro cio' che vedo chiaro.

Immense masse di esseri umani

flagellati dalla fame e dalla guerra

dalle dittature e dai disastri ambientali

prodotti da un sistema di dominio e da un modo

di produzione un regime di sfruttamento scellerati.

Immense masse di esseri umani

costretti a lasciare le loro case, i loro paesi

per tentar di salvare la vita

propria e dei propri figli.

Immense masse di esseri umani vedo

uguali a me, uguali a te.

 

Provo a dir chiaro cio' che vedo chiaro.

Per contrastare il trionfo del nazismo in Europa

per fermare il dilagare della guerra che tutto divora

questi politici provvedimenti vedo

essere necessari, necessari e urgenti:

primo, soccorrere, accogliere, assistere

ogni persona bisognosa di aiuto;

secondo, diritto di voto per tutte e tutti;

terzo, abolire la guerra, gli eserciti, le armi;

quarto, contrastare con la forza

della legalita', della democrazia, della cultura

il militarismo, il razzismo, il maschilismo

la schiavitu'.

 

Provo a dir chiaro cio' che vedo chiaro.

Vi e' una sola umanita'

in un unico mondo vivente casa comune

dell'umanita' intera.

Vi e' una sola umanita'

di persone tutte diverse e tutte

eguali in diritti.

 

Oppresse e oppressi di tutti i paesi

unitevi nella lotta per la comune liberazione.

 

Solo la nonviolenza puo' salvare

l'umanita' dalla catastrofe in corso.

 

*

 

23. APRIRE GLI OCCHI

 

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni.

Opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni.

Opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

 

Difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Difendere il mondo vivente.

Scegliere la nonviolenza.

 

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Una sola umanita'.

 

Aprire gli occhi.

Ascoltare le voci.

Riconoscere i volti.

 

*

 

24. NELLA SALA D'ATTESA

 

La notte nella sala

d'attesa del pronto soccorso

le tasche colme di sabbia

 

La notte che piange e che soffia

non vuole morire

ed urla di rabbia

 

Diventi di sale e di pietra

diventi di legno e di fumo

non muovi piu' un passo

 

Le vite gia' grame si fanno di sasso

nell'avido specchio che assorbe le brame

si attende solo che l'attesa possa

continuare

 

Senza sperare senza disperare

resistendo al sonno desiderando sognare

mentre diventi vetro e ragnatela

mentre diventi ruggine e fiele

 

E ambulanze e barelle e bestemmie e parenti

dai grandi occhi vuoti le guance cadenti

gli artigli affilati sui telefonini

il ghiaccio del neon che stritola il cuore

 

Da questa specola osservando

il vasto mondo meschino

dove esseri umani torturano e ammazzano esseri umani

come se il dolore e la morte

avessero bisogno d'aiuto

come se il male non bastasse e non fosse

tutto gia' cosi' freddo cosi' buio

muraglia di niente rogo senza luce

parola senza senso e senza suono

che solo raschia ferisce e mutila

cielo senza cielo infinita paura

 

Solo la nonviolenza puo' salvare

l'umanita' dal nulla che la strozza

 

Nessuna illusione nessuna resa nessuna vilta'

nessuna menzogna soltanto stringi il braccio

alla persona amica che vacilla

reca nel cavo della mano un sorso

d'acqua alla bocca che la febbre brucia

e fa' si' che una volta ancora scocchi

negli occhi atterriti una scintilla

 

Tu opponiti al male e alla morte

resisti tu alla violenza

preserva tu quel che vale

non lasciare che tutto sprofondi nell'assenza

sappi restare fragile e forte

ed il necessario legame

non cessare di continuare a tessere

 

Sii tu l'umanita' come dovrebbe essere.

 

*

 

25. DIRITTO DI VOTO

 

Senza diritto di voto si seccano le lingue

senza diritto di voto solo le fruste parlano

 

senza diritto di voto e' gia' il passo dell'oca

senza diritto di voto mille televisioni non fanno una democrazia

senza diritto di voto e' gia' il rogo dei libri

 

senza diritto di voto nessun diritto resta

senza diritto di voto l'umanita' si estingue

 

senza diritto di voto ogni assemblea e' una farsa

senza diritto di voto le pietre spaccano le persone

senza diritto di voto la casa di filo spinato

 

senza diritto di voto ogni discorso e' falso

senza diritto di voto una pioggia di sangue e di zolfo

 

senza diritto di voto la luna e' caduta nel pozzo

senza diritto di voto nei bicchieri coltelli e scorpioni

senza diritto di voto queste stesse parole sono un crimine.

 

*

 

26. PARLA BERTOLDO AL CONGRESSO PARIGINO

 

Di cosa stavamo parlando?

Ah si' di campi sportivi

di incidenti stradali di giovani e territorio

e mai delle stragi del capitale

 

Di cosa stavamo parlando?

Ah si' di sfilate di moda e di prominenti

di tatuaggi di blog di tv di automobili

e mai delle stragi del capitale

 

Di cosa stavamo parlando?

Ah si' di letteratura

e musica e cinema ed altre belle arti

e mai delle stragi del capitale

 

Mai delle stragi del capitale

mai dei campi di concentramento e delle deportazioni

mai della guerra che il governo vota

mai del fascismo che c'impesta e azzanna

mai della lotta necessaria e urgente

delle oppresse e degli oppressi

della coscienza di classe

dell'internazionale presente umanita'

della nonviolenza in cammino

della nonviolenza che sola

puo' salvare l'umanita'dalla catastrofe

 

La prima regola per fermare le guerre e le stragi

e' denunciare le guerre e le stragi

e rompere ogni complicita'

con chi guerre e stragi decide esegue consente

la prima regola per contrastare il razzismo e le persecuzioni

e' denunciare il razzismo e le persecuzioni

e rompere ogni complicita'

con chi razzismo e persecuzioni decide esegue consente

la prima regola per opporsi al maschilismo ed alla schiavitu'

e' denunciare il maschilismo e la schiavitu'

e rompere ogni complicita'

con chi maschilismo e schiavitu' decide esegue consente

 

Resistere al regime della corruzione

resistere al sistema della schiavitu'

resistere al culto della violenza

resistere al totalitarismo

resistere al potere astratto che di esseri viventi si nutre

resistere al potere astratto che tutto riduce in cenere

salvare le vite tutte le vite

 

Parliamo compagne e compagni dei rapporti di proprieta'

parliamo compagne e compagni dei rapporti di produzione

parliamo compagne e compagni dei rapporti di potere

decidiamo se amare o divorare il mondo

decidiamo se amare o distruggere la vita

delle concrete persone esistenti

 

Leggere i classici

pensare pensieri

recare aiuto a chi soffre

preferire subire il male anziche' commetterlo

resistere alla violenza

combattere ogni potere assassino

restare umani

 

Alla massimizzazione del profitto

opporre il diritto alla vita e alla dignita'

alle menzogne e al chiasso delle classi dominanti

opporre l'ascolto e l'accudimento del misero

opporre il silenzio frugifero di opere buone

opporre la parola vera del corpo che trema

al sonno della ragione che genera film e telefoni

opporre l'esempio l'educazione la lotta

perche' le vittime cessino di essere vittime

perche' l'umanita' si riconosca una

al male opporre il bene

alla violenza la nonviolenza opporre

 

Una sola umanita'

una persona un voto

oppresse e oppressi di tutti i paesi

unitevi.

 

*

 

27. A COSA SERVE IL DIRITTO DI VOTO

 

Col diritto di voto si fermano le guerre

contando le teste invece di spaccarle

 

Col diritto di voto si abolisce

la schiavitu' e la mafia e il fascismo

 

Col diritto di voto si riconosce

l'umanita' di ogni essere umano

 

Col diritto di voto si esce

dalla preistoria corona di spine

 

Col diritto di voto la civilta' comincia

spezzando le catene abbattendo le muraglie

intonando un canto comune di liberta' e giustizia

 

Col diritto di voto

che fa crescere gli alberi

che resuscita il sole

reca l'acqua e il pane alle mense

 

Col diritto di voto

che appresta strumenti che adempiono i sogni

sognati con le unghie e coi denti nei secoli

da tutte le vittime della violenza

 

Col diritto di voto che abbatte

ogni dittatura ogni colonia ogni gabbia

le palestre dei sicari i culti del sangue

i campi della sferza l'impero dei vampiri

 

Col diritto di voto

che ad ogni essere umano reca

la luce la gioia la speranza

il dovere di essere umano

 

Una sola umanita'

una persona, un voto.

 

*

 

28. IERI E OGGI

 

Ieri la festa ed oggi

la strage che ricomincia

 

Ieri le danze la luna il sorriso

ed oggi ancora il morso lo sperone il pugnale

 

Ieri l'umanita' come dovrebbe essere

ed oggi la barbarie fascista com'e'

 

Che cessi quest'oggi di chiodi e di sacchi e di fumo

possa essere pace e gelsomini e canto il domani

torni ad essere un mondo in cui vivere

 

Che cessi questa infinita brama di nulla

e si possa infine respirare guardarsi negli occhi

senza paura

 

Sappi riconoscerla e combatterla

la violenza maschilista che divora il mondo

sulle lame e negli specchi e nei fili lucenti

ovunque si annidi fuori e dentro di te

 

Sappi riconoscerla e combatterla

per le vie nei sottoscala nelle sale scintillanti

sui contrafforti nei tubi e nei muri

ovunque si annidi fuori e dentro di te

 

Sappi riconoscerla e combatterla

nelle scatole nei luna park nelle forre

e nei libri e nei telefoni e nei silenzi

ovunque si annidi fuori e dentro di te

 

Poni mano anche tu a spezzarla questa catena

a far cessare questa sfilata nazista

questa rabbia che incessantemente divora e vomita

 

Poni mano anche tu a contrastare questo incubo

a liberare il mondo da tutte le stanze della tortura

a restituire l'umanita' all'umanita'

 

Ferite feritoie

tubi di gomma cubi di cartone

maschere nodi

questi barili di lingue mozzate

questa tempesta di spade di marmo

questa rissa che fa scoppiare i cuori

quest'orrore che latra e che squarta

aboliscili tu

 

Tutto si spezza tutto si estingue

e per prime le persone

tutto finisce nel dolore e nel nulla

e per prime le persone

per questo dunque per quanto e' in tuo potere

tu salva le vite tu resisti alla violenza

 

Sognare la verita'

nutrirsi di riso e di sole

il cielo tutto stelle

la terra tutta spighe

il mare tutto respiro

negare il consenso al fascismo

fermi restare nel vero e nel giusto

andare lontano insieme

 

Abolire il maschilismo

e quindi abolire il razzismo e tutte le persecuzioni

e quindi abolire la guerra e tutte le uccisioni

e quindi abolire ogni schiavitu' ogni distruzione

come persone incontrare le altre persone

con lieve mano lavare lacrime

sentire abbracciare sostenere il mondo

 

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi

solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

*

 

29. VERRA' QUEL GIORNO

 

Verra' quel giorno che ce lo chiederanno

perche' eravamo complici di tanto orrore

non ci perdoneranno

non ci perdoneremo

non ricorderemo piu'

come fosse possibile

che accettassimo quel che vedevamo

 

Verra' quel giorno e verremo impiccati

all'albero secco nel campo dei miracoli

all'albero di ruggine nel campo del vasaio

dalle nostre stesse mani verremo appesi al ramo

 

Verra' quel giorno e sara' troppo tardi

verra' quel giorno e sara' solo notte

 

I morti annegati

i roghi nei ghetti

i campi di concentramento le deportazioni

la schiavitu' le torture gli stupri

il nostro silenzio.

 

*

 

30. RESTI, ROVINE

 

I. La scrittura e la morte

 

Ma la morte non scrive, ghermisce

e' analfabeta, e' muta la morte

ma li sa fare bene i suoi conti

e nulla le sfugge e nessuno.

 

II. Le altre parole

 

Le altre parole che il morto non ha detto

le altre parole, quelle che contavano.

 

III. Assenze

 

La pioggia senza gli alberi

la palpebra senza occhio

la voce senza volto

il roveto senza fiamma

il vento, il vento che porta la notte.

 

IV. Ritorni

 

Con le scarpe rotte, la faccia consumata

con le tasche profonde che tutto il braccio

non basta ad arrivare in fondo

con il pozzo colmo di luna e di stelle e di pianto

con il lago di ghiaccio che ti stritola il cuore.

 

V. La parola morte

 

Lottare senza odio

cantare in silenzio

cavare dalla bisaccia

il lungo coltello

le fette di pane

il ricordo del mare

l'odore dei sogni

la parola morte.

 

VI. Tre ricordi, tre perdite

 

Le foglie del tiglio

la pace del sonno

la stanza in cui si mangia e si cucina.

 

VII. Tutto si deteriora

 

Tutto si deteriora e piu' di tutto

ti deteriori tu.

L'uomo morto

il servo muto

l'ordine proprietario del mondo

la macchina che continua a produrre

quando ormai tutti sono gia' scomparsi

la memoria del nulla, Stratone.

 

VIII. Il primo segreto

 

Restare chiusi nel cerchio

stringere tra le braccia il mondo

menare le mani danzare la vita

tenere per te tutti i segreti

finche' ti divorano il cuore.

 

Il primo segreto e' la guerra.

Il primo segreto e' la morte.

 

IX. Tutte le paure

 

Tutte le paure

la stessa paura.

 

X. Quello che resta

 

Una sola umanita'

salvare le vite

 

Di questo globale regime dell'apartheid

tu non essere complice

di questa guerra infinita che sempre

e' contro l'umanita' intera

tu non essere complice

dell'ordine schiavista del mondo

non essere complice tu

 

Solo questo resta

la lotta delle oppresse e degli oppressi

per la liberazione dell'umanita'

 

Solo questo resta

la lotta delle oppresse e degli oppressi

per diminuire nel mondo il dolore

e l'infelicita'

 

Solo questo resta

la lotta delle oppresse e degli oppressi

senza illusioni senza menzogne

nonviolenza in cammino.

 

*

 

31. TU GUARDI L'ORRORE DEL MONDO E TI DICI

 

Tu guardi l'orrore del mondo e ti dici

lo so, lo so bene da cosa dipende

lo so, lo so bene da quali matrici

tant'odio e furore e vergogna discende.

 

Tu no, non ignori le prime radici

di tanto dolore che ovunque si estende

tu sai, tu lo sai quali sono i nemici

e gia' ti strappasti dagli occhi le bende.

 

E strappa le bende dagli occhi di tutte

le vittime di oggi e di ieri e domani

e quando saranno le lacrime asciutte

 

in alto levando la voce e le mani

esorta e combatti finche' sian distrutte

e armi e catene e aboliti i sovrani.

 

*

 

32. IL PROPAGANDISTA

 

Anche l'orrore ha il suo propagandista

lo ossequiano tutte le televisioni

niente ha successo come adorare il male

 

Si comincia coi cori razzisti da stadio

si continua con l'incitamento al pogrom

si giunge all'elogio delle fucilazioni

e ci si candida al governo del paese

promettendo persecuzioni e sadismo

 

Il sangue e' gia' sparso per le strade

innumerevoli innocenti subiscono schiavitu' e torture

il mare ed il fuoco e gli stenti gia' menano strage

e brindano tutte le mafie assassine

alla resurrezione della gioventu' hitleriana

 

Anche l'orrore ha il suo propagandista

lo ossequiano tutte le televisioni

niente ha successo come adorare il male

 

*

 

33. IL MINISTRO DELL'INFERNO SOSTIENE

 

Il ministro dell'inferno sostiene

che i razzisti che istigano a pogrom e uccisioni

hanno diritto di parola

di avere a disposizione le strutture pubbliche

di godere di ogni privilegio e tribuna

di restare impuniti per il male commesso e provocato

di esser ben serviti e riveriti

e di concorrere a governare il paese

 

Il ministro del'inferno sostiene anche

che le vittime dei razzisti

meritano invece i campi di concentramento

i lavori forzati le deportazioni

la persecuzione la schiavitu' l'apartheid

le violenze mafiose e naziste

e chi esorta alla strage degli innocenti

ha ben diritto di dire la sua

e di concorrere a governare il paese

 

*

 

34. S'ILLUDE CHI GUARDA LA TELEVISIONE

 

S'illude chi guarda la televisione

da quella finestra parlano soltanto

gli oppressori che sempre e solo dicono

che il loro potere durera' in eterno

 

Miliardi di oppresse e di oppressi

nutriti a scorpioni e frustate

mansueti seguono i pifferai

che al mattatoio li traggono

esibendo le lame scintillanti

 

Non sanno che le idee dominanti

sono le idee della classe dominante

non sanno che tutti gli dei

di sangue umano hanno una sete inestinguibile

 

Nessuno che appaia in televisione

puo' essere un nostro compagno

nessuno che possieda una carta di credito

puo' essere un nostro compagno

nessuno che abbia cenato a un ristorante

puo' essere un nostro compagno

nessuno che abbia una pistola

puo' essere un nostro compagno

nessuno che viaggi in aereo

puo' essere un nostro compagno

 

Chiamiamo la loro politica strage

la loro economia rapina e massacro

i sentimenti che esibiscono merce

che serve a gettarti nella tagliola

le loro parole artigli di ferro

i loro palazzi le nostre prigioni

 

Tutte le loro ricchezze

sono frutto della nostra schiavitu'

tutta la loro eleganza

e' paravento alle loro basse opere

tutte le loro chiacchiere incessanti

servono solo a coprire le grida

delle nostre sorelle e dei nostri fratelli

tratti inermi alla tortura e alla morte

 

Spegnere la televisione

ricordare tutti i nomi delle vittime

rifiutare il boccone avvelenato

non essere il sicario di nessuno

organizzare la lotta per la liberazione comune

 

Opporsi sempre e sempre e sempre

alla guerra e a tutte le uccisioni

al razzismo e a tutte le persecuzioni

al maschilismo e a tutte le oppressioni

 

Condividere il pane e i sogni

sentirsi persona tra persone

tutte uguali in dignita' e diritti

 

Salvare le vite

il primo dovere.

 

*

 

35. CONTRO TUTTE LE VIOLENZE

 

Sento in televisione, alla radio, e leggo sui giornali

che tanti signori ricchi e sazi in coro dicono

che occorre essere contro la violenza

ed e' ben detto

 

Ma occorre essere contro tutte le violenze

anche quella della schiavitu'

anche quella dei campi di concentramento

anche quella delle deportazioni

anche quella dell'apartheid

anche quella della guerra

anche quella del riarmo

anche quella del militarismo

anche quella del maschilismo

anche quella del modo di produzione

fondato sullo sfruttamento fino alla morte

anche quella dell'oligarchia

che opprime l'umanita' intera

e sta distruggendo il mondo vivente

 

Occorre essere contro tutte le violenze

e quindi i padroni i fascisti i lacche'

che dalle tv dalle radio dai giornali in coro

dicono di essere contro la violenza

e comandano alle oppresse e agli oppressi la resa

alla loro violenza incessante

alla loro ininterrotta dittatura

costoro mentono sapendo di mentire

ed hanno per unico fine

perseverare nel crimine e nella menzogna

continuare a schiavizzare e uccidere

continuare a divorare innocenti

continuare a trangugiare il mondo

 

Occorre essere contro tutte le violenze

per questo occorre abolire

tutte le dittature

tutte le guerre le armi gli eserciti

tutte le strutture dell'oppressione

 

Occorre scegliere la nonviolenza

resistere ad ogni iniquo potere

opporsi ad ogni ingiustizia

salvare le vite

soccorrere accogliere assistere

ogni persona bisognosa d'aiuto

mettere in comune i beni

rispettare il mondo vivente

con pazienza costruire

la liberazione comune

 

Finche' l'intera umanita' sia umana

finche' ogni persona sia riconosciuta

eguale in diritti ad ogni altra

e preziosa nella sua diversita'

ed il vicendevole aiuto

sia condiviso pensiero e azione di tutti

 

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'

oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi.

 

*

 

36. IN QUEL PAESE, QUASI UNA FILASTROCCA

 

In quel paese i governanti dicevano belle parole

i padroni dicevano belle parole

dicevano belle parole giullari e trovatori

e belle parole dicevano gli osti i giannizzeri gli incantatori

tutti dicevano belle parole

 

Frattanto la guerra e la schiavitu'

i campi di concentramento e le deportazioni

la condanna a morte della povera gente

l'avvelenamento di ogni sorgente

la mafia come metodo e come sistema

 

In quel paese di sferze e mandolini

le sfilate di moda al passo dell'oca

la morte irrogata dai droni e dai motorini

il cuoco che fa i maccheroni conditi alla coca

il diritto maritale di vita e di morte

 

La corte che condanna le vittime

il guaritore che stupra

i compagni di scuola al guinzaglio

l'aria spessa e rubra di sangue

il colpo di maglio che rompe le teste

 

Il mare che mette fine

a tutte le feste.

 

Opponiti tu a tanto orrore

non spargere altro dolore

preferisci restare insieme

a chi trema e piange e geme

organizza la lotta contro ogni violenza

contro tutte le devastazioni

contro la guerra e tutte le uccisioni

contro il razzismo e tutte le persecuzioni

contro il maschilismo e tutte le oppressioni

scegli la nonviolenza

 

Non esiste altro modo di fermare la peste

che fare il bene che salva la vite

cercare e dire la verita'.

 

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi

solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

*

 

37. SENZA IL DIRITTO DI VOTO

 

Senza il diritto di voto

la solidarieta' e' una menzogna

senza il diritto di voto

la liberta' e' una menzogna

senza il diritto di voto

la democrazia e' una menzogna

 

Vige oggi in questo paese un regime

di apartheid

vige oggi in questo paese un regime

schiavista

vige oggi in questo paese un regime

che nega a milioni di esseri umani

il primo diritto democratico

senza del quale vi e' solo dittatura

 

Una persona un voto

cosi' l'umanita' si fa umana

una persona un voto

cosi' il bene e' comune

una persona un voto

cosi' si sconfigge l'orrore.

 

*

 

38. LA DOMANDA

 

Ci poniamo questa domanda:

e se accadesse a noi?

se fossimo noi ad avere bisogno di aiuto?

 

Ci poniamo questa domanda.

Agiamo di conseguenza.

 

*

 

39. DESERTA LA STAZIONE ED E' GIA' NOTTE

 

Deserta la stazione ed e' gia' notte

naufraghe ombre guatano tremanti

di freddo e di paura e voci rotte

incomprensibili da altoparlanti

 

abissi e rupi evocano e grotte

che abitano solo strida e pianti

ove si annientano i patti e le lotte

e tutto e' vuoto cumulo di schianti

 

e tutto e' solo questo essere qui

ombra tra ombre all'ultima frontiera

che attendi un treno e nulla d'altro sai

 

che attendi un treno tra lo ieri e il mai

e gia' piu' non ricordi la tua sera

come inizio' come passo' e fini'.

 

*

 

40. PER LE RIME ALL'AMICO SUO RICCIARDO

 

Mio buon Ricciardo, e' sempre mezzanotte

e tutte sono stanche e doloranti

le anime qui giunte o qui tradotte

siano silenti siano in ploro o in canti

 

e certo molte in gravi inganni indotte

e molte in duri ceppi e grevi ammanti

e tutte a una catena galeotte

e nel deserto tutte sempre erranti

 

ma tutte degne di pieta' e cosi'

sappi tu dirla la parola vera

reca soccorso a chi leva alti lai

 

ferma la mano a tutti i macellai

opponiti ad ogni camicia nera

fa' che l'umanita' cominci qui.

 

*

 

41. COSI' ACCECATO ALLORA ERA IL GOVERNO

 

Cosi' accecato allora era il governo

che non sapendo contrastare il male

perseguitava con violenza e scherno

le vittime scampate all'alto sale

 

per esse disponeva un nuovo inferno

di schiavitu' di lager di bestiale

ferocia ed il ministro dell'interno

pontificava essere normale

 

recludere innocenti in una gabbia

riconsegnare vittime ai carnefici

i supplici ridurre a piaghe e scabbia

 

e orrori cesellar da folli orefici

e alimentare l'orgia della rabbia

e di tormenti immani essere artefici.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 246 del 22 marzo 2017

 

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