[Nonviolenza] Archivi. 242



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Numero 242 del 18 marzo 2017

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di gennaio 2017 (parte seconda)

2. Quattro bozze di lettere: ai parlamentari, agli enti locali, ai mass-media, a movimenti e associazioni

3. Guerra e campi di concentramento

4. Una sola politica lecita

5. Ai Presidenti del Comitato e della Commissione per i diritti umani della Camera e del Senato, approssimandosi la Giornata mondiale dei migranti

6. Lidia Menapace a sostegno dell'iniziativa "Una persona, un voto"

7. Nel capannone

8. Per la Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati

9. C'era una volta la Libia

10. Basterebbe questo

11. Chi ponesse mente

12. "Viterbo oltre il muro": la nostra gratitudine per Riccardo Orioles

13. In questa giornata un appello all'Italia civile

14. Signorno', signor ministro

15. Una lettera alle ed ai componenti della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica

16. Ancora della memoria

17. La terra trema

18. La terra, che nulla sa

19. In preparazione del Giorno della memoria un incontro a Viterbo

20. La neve e il terremoto. E della solidarieta'

21. No

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GENNAIO 2017 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di gennaio 2017.

 

2. QUATTRO BOZZE DI LETTERE: AI PARLAMENTARI, AGLI ENTI LOCALI, AI MASS-MEDIA, A MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI

 

Care amiche e cari amici, gentili signore e signori,

vi segnaliamo l'iniziativa "Una persona, un voto" finalizzata a proporre al Parlamento italiano che nella prossima legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

*

Hanno gia' espresso il loro sostegno a questa proposta innumerevoli persone, tra cui tra i primi padre Alex Zanotelli, la storica Anna Bravo, il filosofo Giuliano Pontara, il presidente onorario del Movimento Nonviolento Daniele Lugli, l'educatore ed editore Olivier Turquet, il presidente onorario dell'Ipri Alberto L'Abate, l'animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo" Francuccio Gesualdi, la senatrice emerita Giancarla Codrignani, il magistrato e poeta Adriano Sansa, il filosofo Dario Borso, il saggista e mediattivista Carlo Gubitosa, il saggista e una delle maggiori figure della cultura della pace Enrico Peyretti, il docente universitario e uno dei fondatori dell'ecologia in Italia Giorgio Nebbia, la dottoressa Antonella Litta, lo storico, docente universitario e giornalista Gennaro Carotenuto, il giurista e docente universitario Andea Pubusa, il giurista Alessandro Presicce, l'attivista da sempre impegnato per la pace e la legalita' Franco Borghi, l'attivista in difesa della Costituzione Maria Rosa De Troia, il docente universitario Paolo Bosi, l'educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni Amalia Navoni, il militante antifascista Eugenio Longoni, la biologa e ricercatrice Simonetta Astigiano, il direttore di "In dialogo" Antonio Vermigli...

*

Anche alcuni parlamentari hanno gia' espresso la loro condivisione: ma naturalmente occorre ottenere il persuaso consenso e quindi il concreto impegno di almeno 161 senatori ed almeno 316 deputati, ovvero della maggioranza dei membri in entrambi i rami del Parlamento.

*

Vi mettiamo a disposizione quattro bozze di lettere che potreste inviare rispettivamente: 1) alle ed ai parlamentari; 2) agli enti locali; 3) ai mass-media; 4) a movimenti e associazioni, con cui chiedere il loro impegno a tal fine.

*

Vi segnaliamo che e' possibile contattare tutti i parlamentari attraverso i siti della Camera e del Senato; a nostro avviso sarebbe opportuno scrivere anche almeno ai seguenti indirizzi:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

- e per opportuna conoscenza: on. Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it (quest'ultimo indirizzo e' "pec", ma riceve anche da caselle di posta elettronica non certificate).

Sperando che condividiate questa proposta, grazie fin d'ora per quanto vorrete fare e un cordiale saluto dal

"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 9 gennaio 2017

* * *

1) Bozza di lettera alle ed ai parlamentari

Gentile parlamentare,

poiche' nelle prossime settimane il Parlamento sara' impegnato nella definizione della nuova legge elettorale le saremmo assai grati se volesse adoperarsi affinche' nel dibattito che portera' ad essa sia introdotto il tema del riconoscimento del diritto di voto ai milioni di persone presenti in Italia cui attualmente tale diritto non e' riconosciuto essendo nate altrove.

Come e' a tutti noto vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Come e' noto, esistono gia' significative esperienze di altri paesi cui far riferimento, e in Italia un prezioso dibattito in materia (con particolar riferimento ai profili non solo giuridici, ma anche politici ed etici) e' iniziato negli ultimi decenni del Novecento, ovvero da quando l'Italia da paese di emigrazione si e' progressivamente trasformata in paese di crescente immigrazione.

E' ben noto che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Peraltro non sfugge a nessuno che il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il razzismo e lo schiavismo, due crimini da cui anche il nostro paese e' aggredito.

Last, but not least, il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente l'emarginazione e la disperazione di persone che private degli elementari diritti democratici divengono ipso facto vittime reali o potenziali di ogni sorta di abusi e umiliazioni; e quindi e' anche il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il conseguente montare dello smarrimento e del risentimento e con essi le possibili derive violente e criminali da parte di persone cosi' brutalmente sopraffatte e fin annichilite da perdere la cognizione del bene e del male e divenir preda di poteri mafiosi e terroristi, di farneticanti, sadici e necrofili criminali predicatori d'odio e seminatori di strage.

La barbarie si contrasta con il diritto, con la civilta', con l'umanita'.

Le saremmo assai grati se lei volesse impegnarsi a promuovere tra i suoi colleghi parlamentari la consapevolezza dell'esigenza del riconoscimento del diritto di voto a milioni di persone che vivono con noi, lavorano con noi, sono i nostri vicini di casa, le persone con cui condividiamo la nostra quotidianita', e che tuttora sono paradossalmente e iniquamente prive del diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche qui nel luogo in cui concretamente si svolge la loro esistenza.

Ringraziandola per l'attenzione, auspicando un suo persuaso interessamento ed effettivo impegno, la salutiamo cordialmente

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

* * *

2) Bozza di lettera agli enti locali

Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"

Egregio Sindaco del Comune di ... / Egregio Presidente della Provincia di ... / Egregio Presidente della Regione ...,

vi proponiamo che l'ente locale da voi rappresentato esprima - attraverso un ordine del giorno, una mozione o un altro atto amministrativo che riterrete adeguato e opportuno - il vostro sostegno alla richiesta che il Parlamento nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli ed innumerevoli altre persone.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

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3) Bozza di lettera ai mass-media

Oggetto: Un appello al Parlamento

Spettabile redazione / Egregia/o direttrice/direttore / Gentile giornalista,

sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vi saremmo assai grati se la vostra testata desse notizia dell'iniziativa e ancor piu' se volesse sostenerla.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

* * *

4) Bozza di lettera a movimenti e associazioni

Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"

Cari amici, egregi signori,

come forse gia' saprete sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vi saremmo assai grati se anche voi voleste condividere, sostenere e diffondere questa proposta.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto

Luogo, data, firma, indirizzo del mittente

 

3. GUERRA E CAMPI DI CONCENTRAMENTO

 

Dispiace dover far rilevare a taluni ministri e a talune ministre che "l'Italia ripudia la guerra" e che "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo".

E' scritto nella Costituzione, che e' legge fondamentale dello stato che loro governano. Dovrebbero averla letta. Dovrebbero rispettarla.

 

4. UNA SOLA POLITICA LECITA

 

C'e' una sola politica lecita nei confronti dei campi di concentramento: abolirli.

C'e' una sola politica lecita nei confronti delle deportazioni: abolirle.

C'e' una sola politica lecita nei confronti delle guerre, delle armi, degli eserciti, di ogni struttura e strumento il cui scopo e' di uccidere: abolirli.

C'e' una sola politica lecita nei confronti degli esseri umani: salvare le vite, soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Il primo dovere: salvare le vite.

La democrazia: una persona, un voto.

Una sola umanita'.

 

5. AI PRESIDENTI DEL COMITATO E DELLA COMMISSIONE PER I DIRITTI UMANI DELLA CAMERA E DEL SENATO, APPROSSIMANDOSI LA GIORNATA MONDIALE DEI MIGRANTI

 

Alla Presidente del Comitato per i Diritti umani della Camera dei Deputati

al Presidente della Commissione per i Diritti umani del Senato della Repubblica

Oggetto: Approssimandosi la Giornata mondiale dei migranti un invito ad impegnarsi per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia inverando il principio basilare della democrazia "Una persona, un voto".

Egregia Presidente del Comitato per i Diritti umani della Camera dei Deputati, on. Pia Elda Locatelli,

Egregio Presidente della Commissione per i Diritti umani del Senato della Repubblica, sen. Luigi Manconi,

apprezzando l'attivita' vostra personale e del Comitato e della Commissione da voi presieduti, approssimandosi la ricorrenza della Giornata mondiale dei migranti - per la quale papa Bergoglio ha scritto un messaggio ancora una volta di grande valore - vorremmo sollecitare l'impegno vostro e dei vostri colleghi del Comitato e della Commissione da voi presieduti, affinche' il Parlamento nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

E' ben noto che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Un appello a tal fine e' stato promosso da prestigiose personalita' della societa' civile, tra i primi padre Alex Zanotelli, Lidia Menapace, Anna Bravo, Giuliano Pontara, Daniele Lugli, Alberto L'Abate, Francuccio Gesualdi, Giancarla Codrignani, Adriano Sansa, Dario Borso, Carlo Gubitosa, Enrico Peyretti, Giorgio Nebbia.

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Egregia Presidente del Comitato per i Diritti umani della Camera dei Deputati,

Egregio Presidente della Commissione per i Diritti umani del Senato della Repubblica,

vi saremmo assai grati se voleste accogliere e farvi promotori in sede parlamentare di questo impegno affinche' finalmente milioni di persone che vivono stabilmente in Italia e nei cui confronti il nostro paese ha altresi' un reale, grande debito di gratitudine per il contributo da esse dato al bene comune, abbiano finalmente riconosciuto il diritto di voto.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione ed augurandovi ogni bene, vogliate gradire distinti saluti

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 12 gennaio 2017

 

6. LIDIA MENAPACE A SOSTEGNO DELL'INIZIATIVA "UNA PERSONA, UN VOTO"

 

Una delle figure piu' prestigiose della vita civile italiana, Lidia Menapace, partigiana, femminista, senatrice emerita, ha espresso il suo sostegno all'appello "Una persona, un voto" affinche' ad ogni persona che vive in Italia sia riconosciuto il diritto di voto.

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Vivono oggi in Italia oltre cinque milioni di persone che per il solo fatto di non essere native del luogo sono private del diritto di voto: ma questi cinque milioni di persone qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Sia finalmente riconosciuto a tutte le persone residenti in Italia il diritto di voto:

a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);

b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.

 

7. NEL CAPANNONE

 

Nel capannone dismesso

un essere umano ucciso

dal freddo che stritola i cuori

dal fuoco che mangia la gente

dal fumo che soffoca e acceca

dal regime dell'apartheid.

 

8. PER LA GIORNATA MONDIALE DEI MIGRANTI E DEI RIFUGIATI

 

Ricorre il 15 gennaio la Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati e ci richiama ad esser presenti a noi stessi, a riconoscerci esseri umani tra esseri umani; ci convoca al nostro primo dovere: salvare le vite; soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Nessuna persona e' autosufficiente, tutti abbiamo bisogno dell'aiuto altrui.

E in un mondo oppresso da guerre, dittature, schiavitu', disastri ambientali e fame, nessun egoismo individuale, di casta o di clan e' ammissibile: la solidarieta', la responsabilita', la condivisione, il prendersi cura dell'altro devono ormai estendersi all'intera umanita' oppure ogni proclamazione di bonta' rischia di essere nient'altro che una grottesca mascherata, una perfida menzogna, un'infame ipocrisia.

Siamo una sola umanita'. Ogni essere umano ha diritto alla vita. Il primo dovere e' salvare le vite.

*

In queste settimane il parlamento italiano predisporra' una nuova legge elettorale.

Numerose prestigiose personalita' della cultura e della vita civile - dal missionario padre Alex Zanotelli alla partigiana Lidia Menapace, dalla storica Anna Bravo all'antropologa Annamaria Rivera - hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa "Una persona, un voto" affinche' sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono stabilmente in Italia.

Vivono infatti in Italia oltre cinque milioni di persone non native che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

E' ben noto che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

E' con il riconoscimento dei diritti che si contrasta la barbarie; e' con la democrazia che si contrasta la violenza; e' con la solidarieta' che si contrasta la sofferenza; e' con la condivisione che si contrasta l'ingiustizia.

Il maschilismo, il razzismo, lo schiavismo, la dittatura, la guerra e il terrore, il respingimento nell'emarginazione e nella disperazione, l'abbandono nella miseria e nella solitudine, l'inabissamento nell'odio e nel delirio, ogni oppressione, ogni persecuzione, ogni uccisione ed ogni violenza, tutti questi mali possono essere adeguatamente contrastati solo riconoscendo la dignita' umana di tutti gli esseri umani.

Scrisse una volta Guido Calogero che "la democrazia e' il sistema di contare le teste invece di romperle".

Da tempo immemorabile la rivendicazione politica fondamentale di tutti i popoli oppressi, di tutte le persone ragionevoli e di volonta' buona, e' "una persona, un voto".

*

Una persona, un voto. Il momento e' adesso.

La nonviolenza e' in cammino.

 

9. C'ERA UNA VOLTA LA LIBIA

 

I frutti della guerra del 2011 chiunque vede quali siano.

I governi responsabili di quella guerra e di tutti i successivi e perduranti disastri ed orrori, e tra questi governi anche quello italiano, quando saranno chiamati a risponderne in una corte di giustizia internazionale?

L'imperialismo non porta la pace, ma la guerra e la dittatura.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

10. BASTEREBBE QUESTO

 

La strage nel Mediterraneo continua, ma gli europei (gli italiani innanzitutto) sono ormai cosi' desensibilizzati, narcotizzati, abbrutiti, da non sentire piu' l'assoluta esigenza di farla cessare, si limitano a tenere il conto dei morti sul pallottoliere e si gonfiano come tacchini perche' qualcuno salva qualcuno.

Ma questa e' in realta' una massiva complicita' con la strage.

Poiche' questa strage non e' un evento incomprensibile, imprevedibile, ineluttabile; al contrario: sappiamo tutti benissimo perche' accade, quali ne siano i responsabili, cosa dovremmo fare se fossimo ancora esseri umani.

Ripetiamolo una volta ancora: le guerre e la fame, le dittature e gli orrori che devastano il sud del mondo sono l'esito della violenza e della rapina dei poteri dominanti nel mondo: dell'imperialismo divoratore che ha il suo centro nel nord del mondo (il nord euroamericano, ricco perche' rapinatore) e delle classi dominanti locali, dei regimi dispotici regionali di esso complici.

Ripetiamolo una volta ancora: i responsabili della strage nel Mediterraneo sono in primo luogo i governi europei.

Ripetiamolo una volta ancora: sarebbe possibile salvare tutte le persone che nel Mediterraneo oggi muoiono; basterebbe che un governo - quello italiano, ad esempio - decidesse di riconoscere ad ogni essere umano l'inalienabile diritto alla vita, e quindi riconoscesse il diritto di ogni essere umano a muoversi liberamente su quest'unico mondo casa comune dell'umanita', e quindi decidesse di riconoscere il diritto d'ingresso legale e sicuro per tutti in quel paese - per esempio l'Italia -.

Il governo italiano ha il potere di salvare tutte le vite, di far cessare per sempre la strage nel Mediterraneo: riconoscendo il diritto d'ingresso legale e sicuro nel nostro paese per tutti gli esseri umani.

Basterebbe questo, ed innumerevoli vite sarebbero salve.

Basterebbe questo, e le mafie dei trafficanti sarebbero annientate.

Basterebbe questo, e la politica dell'umanita' si sostituirebbe all'orrore.

Basterebbe questo, si chiama civilta'.

 

11. CHI PONESSE MENTE

 

Chi ponesse mente a cosa sono i campi di concentramento, non proporrebbe di fare nuovi campi di concentramento, ma lotterebbe per abolire tutti i campi di concentramento.

Chi ponesse mente a cosa sono le deportazioni, non proporrebbe di fare nuove deportazioni, ma lotterebbe per abolire tutte le deportazioni.

Chi ponesse mente a cosa sono le guerre, non proporrebbe di fare nuove guerre, ma lotterebbe per abolire tutte le guerre, tutti gli eserciti, tutte le armi.

*

Chi ponesse mente a cosa significa morire, non proporrebbe di lasciar morire le persone.

Chi ponesse mente al suo stesso essere un essere umano, non lascerebbe che altri esseri umani fossero uccisi.

Chi ponesse mente a cio' che i nostri occhi vedono, dedicherebbe ogni suo sforzo a salvare le vite.

*

Ingresso legale e sicuro nel nostro paese per tutte le persone.

Trasporto pubblico e gratuito nel nostro paese per tutte le persone in pericolo.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

*

Abolire la guerra e tutte le uccisioni.

Abolire il razzismo e tutte le persecuzioni.

Abolire il maschilismo e tutte le oppressioni.

*

Una sola umanita'.

Una persona, un voto.

La nonviolenza e' in cammino.

*

Difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Difendere i diritti di tutti gli esseri viventi.

Difendere l'intero mondo vivente, casa comune dell'umanita', insieme di cui l'umanita' e' parte.

*

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi per la comune liberazione.

Sotto uno stesso cielo stellato, recando nel cuore una medesima legge morale, agendo verso le altre persone cosi' come si vorrebbe che le altre persone agissero verso di noi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

12. "VITERBO OLTRE IL MURO": LA NOSTRA GRATITUDINE PER RICCARDO ORIOLES

 

A Riccardo Orioles, l'illustre giornalista e militante antimafia, anche noi rinnoviamo la nostra gratitudine.

E ricordando con commozione l'incontro che avemmo alcuni anni fa a Viterbo, ma anche la solidarieta' che a lui gia' ci legava dal secolo scorso nel comune impegno contro i poteri criminali, contro il regime della corruzione, per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, riaffermiamo che in lui abbiamo riconosciuto un compagno di lotte e un maestro di vita e di impegno, di pensiero e di azione.

Ci uniamo quindi alle tante voci che hanno proposto che per Riccardo Orioles venga attivata la legge Bacchelli.

*

Anche noi pertanto invitiamo tutte le persone di volonta' buona, le organizzazioni della societa' civile, le istituzioni democratiche ad aderire alla proposta e quindi a comunicare il proprio sostegno ad essa:

- al Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it (riceve anche da caselle di posta elettronica non certificate) - e' infatti il Presidente del Consiglio dei Ministri il soggetto istituzionale preposto all'attivazione della legge Bacchelli;

- e per opportuna conoscenza a Domenico Stimolo (uno dei giornalisti piu' impegnati nella promozione dell'iniziativa): dostimolo at tiscali.it

Si puo' aderire anche sottoscrivendo la petizione che si trova nel sito www.change.org

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 15 gennaio 2017

 

13. IN QUESTA GIORNATA UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE

 

Nella Giornata mondiale dei migranti un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

*

All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

don Gianni Bergamaschi

Massimiliano Bernini, deputato

Michele Boato, ecologista

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Paolo Bosi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Alberto Cacopardo, antropologo

Gennaro Carotenuto, storico

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Giancarla Codrignani, saggista e senatrice emerita

Giorgio Demurtas, docente universitario

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Angela Dogliotti, peace-researcher

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Eugenio Longoni, militante antifascista

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Alessandro Murgia, medico

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Giuliano Pontara, filosofo

Alessandro Presicce, giurista

Andea Pubusa, giurista

Roberto Rampi, deputato

Annamaria Rivera, antropologa

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil

Olivier Turquet, educatore ed editore

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

15 gennaio 2017, Giornata mondiale dei migranti e dei rifugiati

*

Nota diffusa a cura del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo con preghiera di ulteriore diffusione.

Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:

- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it

- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it

 

14. SIGNORNO', SIGNOR MINISTRO

 

Le misure cosiddette sull'immigrazione annunciate dal Ministero dell'Interno sono in realta' misure contro i migranti, ed essendo i migranti esseri umani sono quindi misure contro degli esseri umani, misure contro l'umanita'.

Receda il governo dalla scellerata politica razzista dei campi di concentramento, delle deportazioni, della compressione e negazione dei fondamentali diritti umani.

Torni il governo alla civilta', alla democrazia, alla legalita' che salva le vite, all'umanita'.

 

15. UNA LETTERA ALLE ED AI COMPONENTI DELLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

 

Alle ed ai componenti della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica

Oggetto: nell'imminente discussione sulla nuova legge elettorale sia inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto ai milioni di persone che pur non essendovi nate vivono stabilmente in Italia

Egregie senatrici ed egregi senatori componenti della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica,

nell'imminente discussione sulla nuova legge elettorale chiediamo che sia finalmente inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto ai milioni di persone che pur non essendovi nate vivono stabilmente nel nostro paese.

Come e' scritto in un appello sostenuto da numerose autorevoli personalita': "Il fondamento della democrazia e' il principio 'una persona, un voto'; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".

*

Egregie senatrici ed egregi senatori componenti della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica,

certamente non ignorate che da decenni si attende una legge ordinaria che riconosca a tutti i residenti il diritto di voto nelle elezioni amministrative; nulla osta a tal fine, massime se si consideri che tale diritto e' gia' riconosciuto agli stranieri residenti in Italia provenienti da altri paesi dell'Unione Europea.

Ma non solo a livello locale - dai Comuni alle Regioni - occorre riconoscere il diritto di voto a questi milioni di persone che sono parte rilevante delle nostre comunita', ma anche per quel che concerne l'elezione del Parlamento: per questo specifico caso l'opinione prevalente e' che occorra una riforma costituzionale (ma vi e' chi sostiene che sia preferibile e sufficiente modificare la legislazione sulla cittadinanza); il dibattito e' aperto ma sarebbe bene che non si protraesse all'infinito e che tenesse presente non solo la modellistica formale ma anche e ancor piu' la realta' effettuale: la presenza in Italia di oltre cinque milioni di persone attualmente private del primo diritto democratico, il diritto di partecipare alle decisioni che li riguardano li' dove realmente vivono.

*

Egregie senatrici ed egregi senatori componenti della Commissione Affari Costituzionali del Senato della Repubblica,

chiunque sente che protrarre ulteriormente l'esclusione dal diritto di voto di milioni di persone che vivono stabilmente nel nostro paese, non solo costituisce un vulnus alla democrazia, ma e' un oggettivo fattore di discriminazione che concretamente favoreggia ulteriori forme di oppressione.

Chiunque sa che razzismo e schiavismo si contrastano e si sconfiggono con la forza della legalita', con la forza della democrazia: e che il primo principio della democrazia e': una persona, un voto; il primo principio della legalita' e': uguaglianza di diritti e di doveri per tutte le persone.

E chiunque comprende che e' nella negazione dei diritti, nell'esclusione che disumanizza, che cresce la disperazione e l'alienazione che puo' portare fino agli esiti piu' tragici.

Queste cose voi le sentite, le sapete, le comprendete. Agite dunque per il bene comune.

Adoperatevi per inverare la prima promessa e il fondamento stesso della democrazia: una persona, un voto.

Ringraziandovi per l'attenzione, con i migliori auguri di buon lavoro,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 17 gennaio 2017

 

16. ANCORA DELLA MEMORIA

 

Non e' solo dolore la memoria del dolore

 

Nel fondo dell'abisso del male

i relitti e nessun tesoro

le paure e nessuna luce

 

Ma sull'oceano del male

navigare necesse est

 

Non e' solo vergogna la memoria della vergogna

costringe a tenere aperti gli occhi

costringe a trattenere le parole

costringe a pensare i pensieri

 

In questo guscio di noce

prigione, accecata favilla

cos'altro puoi fare se non resistere?

 

La mole che agita la mente

gigantesca una rete di nodi scorsoi

tratti a riva abbattuti a bastonate

tra le risa sdentate e le danze

 

La mola che tritura le ossa e ne cava

finissima polvere

lucente nel sole

e un alito di vento

la disperde per sempre

per sempre ne fa nulla

 

Non puoi allontanare il male con un gesto

non puoi allontanare il male con le parole

opera grave di lunga lena occorre

e senza certezze senza garanzie

opera degna tuttavia di una vita

 

Tu non dimenticare gli uccisi

tu battiti contro tutte le uccisioni

salvare le vite, il primo dovere

 

17. LA TERRA TREMA

 

Salvare le vite, il primo dovere.

 

18. LA TERRA, CHE NULLA SA

 

La terra, che nulla sa

e gode a far tanto chiasso

ha letto Leopardi e pensa

che e' l'ora di farla finita

con l'umanita' che frale

s'impanca a padrona del mondo

e s'insaltimbanca in tondo

girando come un paleo

finche' cade alla fine del rodeo

e finalmente sa quel che vale.

 

La terra che all'islandese

vende almanacchi e detonatori

la terra che di tutti i cuori

fa un solo frullato a un tornese

a un soldo di spiga o delfino.

 

E tutto torna al nulla

mio buon Munchhausen, mio buon Fanfulla.

 

(Tu non partecipare al banchetto dei cannibali

tu non prendere parte all'orgia dei padroni

tu opponiti a tutte le uccisioni

tu combatti contro ogni potere

tu salva le vite, e' il primo dovere).

 

19. IN PREPARAZIONE DEL GIORNO DELLA MEMORIA UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto mercoledi' 18 gennaio 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in preparazione del Giorno della memoria delle vittime della Shoah - Giornata che ricorre il 27 gennaio nell'anniversario della liberazione dei sopravvissuti del campo di sterminio di Auschwitz.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dalle opere di Primo Levi e di altri testimoni della Shoah.

L'incontro e' stato concluso dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.

Di seguito una sintesi delle conclusioni.

*

Per noi la Giornata della memoria non e' una routine abitudinaria e distratta, un rituale spento, ma un appello alla lotta contro tutte le uccisioni.

Per noi la Giornata della memoria e' l'appello all'antifascismo, e' l'appello alla nonviolenza, che e' l'antifascismo concreto, coerente, vivente.

Per noi la Giornata della memoria e' l'appello a compiere qui ed ora il primo dovere: salvare le vite, opporsi a tutte le violenze.

Il ricordo delle vittime della Shoah significa tenere in vita almeno il fatto che siano esistite, il valore delle vite spezzate, la dignita' umana che hanno testimoniato dinanzi all'orrore assoluto dei poteri facitori di nulla, dinanzi all'orrore assoluto della violenza annichilista.

Il ricordo delle vittime della Shoah significa impedire che si compia il piano nazista di annientamento finanche della memoria delle vittime, significa contrastare il nazismo di allora, di oggi e di domani, significa restare fedeli alle vittime del male - del male radicale, della banalita' del male - e in questa fedelta' trattenerle tra noi, sentirle con noi, lottare insieme a loro contro il male che pretende ridurre l'umanita' in cenere, in polvere, in fumo, in ombra, in niente, lottare insieme a loro contro il male che pretende ridurre l'umana vicenda ad urlo e furore e fame di vento.

Il ricordo delle vittime della Shoah significa lottare adesso contro lo sterminio in corso, contro ogni sterminio, contro ogni persecuzione, contro ogni uccisione, contro ogni violenza, contro l'indifferenza e la resa dinanzi all'orrore.

Noi sappiamo, come ha scritto Primo Levi, che "gli assassini di milioni di innocenti sono gente come noi... ma hanno infilato, consapevolmente o no, una strada rischiosa, la strada dell'ossequio e del consenso, che e' senza ritorno". Ed abbiamo quindi deciso di opporci ad ogni potere violento, di difendere ogni umana vita.

Noi sappiamo, come ha scritto Primo Levi, che gli esseri umani sono "capaci di costruire una mole infinita di dolore; e che il dolore e' la sola forza che si crei dal nulla, senza spesa e senza fatica. Basta non vedere, non ascoltare, non fare". Ed abbiamo quindi deciso di tenere gli occhi aperti, di vigilare all'ascolto di ogni richiesta di aiuto, di non omettere di prestare soccorso ovunque occorra.

Noi sappiamo, come ha scritto Primo Levi, che "e' avvenuto che un intero popolo civile, appena uscito dalla fervida fioritura culturale di Weimar, seguisse un istrione la cui figura oggi muove al riso; eppure Adolf Hitler e' stata obbedito ed osannato fino alla catastrofe. E' avvenuto, quindi puo' accadere di nuovo". Ed abbiamo quindi deciso che per quanto e' in nostro potere ad ogni ritorno di quella mole di male, ad ogni ritorno di quell'orrore assoluto, ad ogni ritorno del nazismo comunque camuffato, noi ci opponiamo.

Qui ed ora c'e' un solo modo di contrastare la violenza: la scelta della nonviolenza.

Qui ed ora c'e' un solo modo di salvare le vite: soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto, nessuna esclusa.

Qui ed ora c'e' un solo modo di restare esseri umani: agire da esseri umani nei confronti di tutti gli esseri umani.

Dinanzi al femminicidio noi diciamo: occorre contrastare e sconfiggere il maschilismo in tutte le sue manifestazioni.

Dinanzi al razzismo noi diciamo: occorre contrastare e sconfiggere ogni esclusione, ogni pregiudizio, ogni persecuzione; occorre riconoscere l'umanita' di ogni essere umano e quindi di ogni essere umano rispettare, difendere e sostenere la vita, la dignita' e i diritti; vi e' una sola umanita' ed ogni essere umano ne e' parte: ogni esistenza umana e' un valore assoluto, unico, prezioso, insostituibile.

Dinanzi alla guerra noi diciamo: occorre abolire la guerra e per abolire la guerra occorre abolire tutti gli eserciti e tutte le armi.

Scegliendo la nonviolenza noi ci opponiamo ad ogni menzogna: che umilia gli esseri umani in cio' che e' piu' proprio di ciascuno di noi, la facolta' di capire.

Scegliendo la nonviolenza noi ci opponiamo ad ogni schiavitu', ad ogni potere che pretende ridurre gli esseri umani a utensile e funzione, a cosa e a merce, a macchina e a straccio, alienando e annientando la nostra liberta', la nostra verita', la nostra umanita'.

Scegliendo la nonviolenza noi ci opponiamo alla devastazione e alla distruzione dell'unico mondo vivente, la casa comune dell'umanita', l'insieme di cui l'umanita' e' parte e senza del quale cessa essa stessa di esistere.

Prepariamo per il 27 gennaio ovunque possibile iniziative che siano memoria dell'orrore ed azione solidale, esercizio della responsabilita', scelta della civile convivenza, impegno per la liberazione comune dell'umanita'.

E prolunghiamo il 27 gennaio al 14 febbraio, all'8 marzo, al 25 aprile, al primo maggio, al 2 giugno: una e la stessa e' la lotta per il bene comune dell'umanita'.

E di ogni giorno facciamo un 27 gennaio: ogni giorno sia il giorno in cui nel ricordo delle vittime lottiamo perche' cessino tutte le uccisioni, tutte le persecuzioni, tutte le violenze. Ogni giorno la nonviolenza e' in cammino.

Ed anche in questa occasione, hic et nunc, ripetiamo una volta ancora l'appello a due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: il primo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; il secondo: riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

Riaffermiamo quindi l'impegno nostro e di tante e tanti affinche' divenga legge l'"appello all'Italia civile" sostenuto da molte illustri personalita' - e tra le prime padre Alex Zanotelli e la partigiana Lidia Menapace - affinche' sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia, ricordando che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; e che quindi l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui. Ed in effetti vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano. Una persona, un voto. Il momento e' ora.

Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte, ogni persona diversa da ogni altra ed ognuna ad ogni altra uguale in dignita' e diritti.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nell'impegno comune per la liberazione dell'intera umanita'.

Seguendo la regola aurea che invita ad agire nei confronti delle altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero verso di te.

Solo la nonviolenza si oppone alla violenza in modo concreto, coerente, adeguato, nitido e intransigente.

La nonviolenza e' l'antifascismo vivente. La nonviolenza e' l'antibarbarie. La nonviolenza e' la politica prima. La nonviolenza e' la scelta necessaria per salvare l'umanita' dalla catastrofe.

Con le tue gambe, con le tue braccia, con la tua voce, con i tuoi occhi, con i  tuoi pensieri e le tue azioni la nonviolenza e' in cammino.

 

20. LA NEVE E IL TERREMOTO. E DELLA SOLIDARIETA'

 

La neve e il terremoto che ci richiamano alla nuda, alla cruda realta' della nostra fragilita', della nostra finitudine, del dolore e della paura.

Ed alla solidarieta' che e' l'unica barriera contro il nulla che tutto divora.

*

Ha scritto una volta Primo Levi in uno dei suoi libri forse meno letti e quindi piu' segreti - anche nel senso e nella tradizione del mono/dialogico Secretum di Agostino e Francesco -, ovvero che scava nell'intimo e lo fa attraverso il confronto con le altrui parole, e che ha per titolo e scopo La ricerca delle radici, nell'ultimo paragrafo introduttivo all'ultimo testo altrui - un articolo di astrofisica sui buchi neri -, parlando dell'umanita' (e si potrebbe aggiungere: all'umanita', a nome dell'umanita'): "Siamo soli. Se abbiamo interlocutori, essi sono cosi' lontani che, a meno di imprevedibili svolte, con loro non parleremo mai; tuttavia, qualche anno fa abbiamo mandato loro un patetico messaggio. Ogni anno che passa ci rende piu' soli: non soltanto l'uomo non e' il centro dell'universo, ma l'universo non e' fatto per l'uomo, e' ostile, violento, strano. Nel cielo non ci sono Campi Elisi, bensi' materia e luci distorte, compresse, dilatate, rarefatte in una misura che scavalca i nostri sensi e il nostro linguaggio. Ad ogni anno che passa, mentre le cose terrestri si aggrovigliano sempre piu', le cose del cielo inaspriscono la loro sfida: il cielo non e' semplice, ma neppure impermeabile alla nostra mente, ed attende di essere decifrato. La miseria dell'uomo ha un'altra faccia, che e' di nobilta'; forse esistiamo per caso, forse siamo la sola isola d'intelligenza nell'universo, certo siamo inconcepibilmente piccoli, deboli e soli, ma se la mente umana ha concepito i buchi neri, ed osa sillogizzare quanto e' avvenuto nei primi attimi della creazione, perche' non dovrebbe saper debellare la paura, il bisogno, il dolore?".

In questa linea di resistenza al male, alla violenza, alla paura, in questa linea di lotta nonviolenta contro tutte le menzogne e le oppressioni, in questa linea di suscitamento dell'umanita', di insurrezione per l'umanita' di cui sono espressione gli autori di Giobbe e di Qohelet, Lucrezio e Leopardi, Denis Diderot ed Emily Dickinson, Feuerbach e Marx, e che giunge fino ad Hannah Arendt, ad Ingeborg Bachmann e Franco Fortini, in questa linea che e' insieme tradizione e barricata, trincea e pergamo, tornio e coffa, Primo Levi, il testimone della Shoah e della resistenza alla Shoah, e' ancora il nostro primo maestro che incessantemente ci esorta all'umana solidarieta', alla lotta per contrastare ogni oppressione, per alleviare ogni sofferenza, per la liberazione dell'umanita' intera.

*

Sovviene un verso dantesco tante volte citato che quasi non se ne percepisce piu' la potenza, l'ampiezza e la profondita' di ragionamento e condensato e infinito ed ineludibile l'appello: "l'aiuola che ci fa tanto feroci": di questa ferocia, ridicola, assurda ferocia, dobbiamo con lotta diuturna - ed in primo luogo dentro noi stessi - liberarci. Ogni essere umano reca in se' in figura e in dovere, in timore e tremore, nel pondo grave e nella meridiana luce l'umanita' intera. Ogni essere umano e' un valore infinito, ed il suo compito primo e supremo e' recare aiuto agli altri esseri umani.

*

E sovvengono alcune dolenti e ferme meditazioni di Benedetto Croce, il maestro di noi tutti, che nei tardi suoi anni al termine di una vita integra e operosa interamente alacremente dedicata alla lotta contro la barbarie scriveva di come "non ci sono prima bestioni selvaggi, e poi uomini forniti di coscienza morale; ma uomini che sono l'uno e l'altro insieme" ed esortava ancora una volta all'impegno morale e civile, alla conoscenza che libera e conforta, all'azione solidale all'intera umanita' rivolta.

*

Siamo una sola umanita'.

Salvare le vite e' il primo dovere.

La nonviolenza e' in cammino.

 

21. NO

 

No, non i campi di concentramento ma il rispetto dei diritti umani.

No, non le deportazioni ma il rispetto dei diritti umani.

No, non i lavori forzati ma il rispetto dei diritti umani.

No, non l'apartheid ma il rispetto dei diritti umani.

Ogni essere umano e' un essere umano.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita'.

Una persona, un voto.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 242 del 18 marzo 2017

 

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