[Nonviolenza] In vista del 9 febbraio una lettera alle ed ai componenti della I Commissione della Camera dei Deputati



 

- Alle ed ai componenti della I Commissione (Affari costituzionali) della Camera dei Deputati

- e per opportuna conoscenza a tutte e tutti gli altri parlamentari

 

Oggetto: richiesta che nella discussione sulla nuova legge elettorale sia inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia

 

Gentili componenti della I Commissione della Camera dei Deputati,

 

riferiscono i mezzi d'informazione che l'Ufficio di Presidenza della vostra Commissione ha stabilito che il 9 febbraio verra' incardinata la discussione sulla nuova legge elettorale, e che a tal fine saranno presentate le proposte delle forze politiche - anche se, logicamente, la discussione vera e propria iniziera' solo dopo che saranno rese note le motivazioni della recente sentenza della Corte Costituzionale.

Vi saremmo assai grati se voleste adoperarvi affinche' nella discussione sulla nuova legge elettorale sia inclusa la proposta del riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

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Come ricorderete, a tal fine e' stato recentemente promosso un "appello all'Italia civile: una persona, un voto" (appello che alleghiamo in calce) sostenuto da innumerevoli cittadini, tra cui illustri personalita' della cultura, dell'impegno sociale e delle istituzioni.

Tale appello segnala che "vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano"; e rilevato che fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto", conclude che "l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui".

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Ricorderete anche che anni addietro l'Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) elaboro' un progetto di legge recante "norme per la partecipazione politica ed amministrativa e per il diritto di elettorato senza discriminazioni di cittadinanza e di nazionalita'", a sostegno del quale (cosi' come di un'altra proposta di legge per la riforma della normativa sulla cittadinanza) tanta parte dell'associazionismo democratico religioso e laico promosse in tutta Italia una vasta raccolta di firme con il motto "L'Italia sono anch'io"; sebbene il citato progetto elaborato dall'Anci si riferisse solo alle elezioni amministrative e proponesse peraltro tempi assai dilatati, l'ampio ragionamento svolto nella puntuale relazione illustrativa ad esso premessa si attaglia naturaliter anche alle elezioni politiche.

E' evidente che mentre per le elezioni amministrative e' sufficiente una legge ordinaria (che potrebbe utilizzare come base il citato testo predisposto illo tempore dall'Anci, riducendo i tempi di regolare soggiorno li' previsti - cinque anni - ad una piu' ragionevole e congrua misura che potrebbe essere ad esempio di sei mesi), per le elezioni politiche gia' nel secolo scorso si discusse se fosse indispensabile una modifica costituzionale (come si fece ad esempio quando si incluse in Costituzione il diritto di voto dei cittadini residenti all'estero) o se potesse essere sufficiente una mera modifica della legge sulla cittadinanza.

Il dibattito tanto in dottrina quanto nell'opinione pubblica e' aperto da decenni; ci sembra che la questione sia ormai palesemente ineludibile: lo ripetiamo, vivono stabilmente nel nostro paese oltre cinque milioni di persone che a tutti gli effetti sono realmente parte integrante della comunita' italiana, ma alle quali e' assurdamente negato il primo diritto democratico, il diritto di voto. Chiunque consideri sotto il profilo morale, sociale, civile e politico questa situazione non puo' non rilevarne l'iniquita'.

E sovvengono alla memoria gli indimenticabili, storici motti che hanno caratterizzato le lotte per la democrazia in tutto il mondo; da quello della rivoluzione americana "No taxation without representation" a quello universale - e nella memoria di noi tutti legato forse soprattutto alla lotta di Nelson Mandela - "Una persona, un voto".

Non si obietti surrettiziamente in ordine a presunti insormontabili ostacoli in punto di diritto: non e' cosi'. A tale obiezione e' infatti agevole controdedurre semplicemente citando il fatto che vi sono nel nostro paese numerosi cittadini stranieri cui gia' dal secolo scorso e' riconosciuto il diritto di voto nelle elezioni amministrative cosi' come in quelle per il Parlamento Europeo: si tratta delle persone provenienti da un altro paese membro dell'Unione Europea.

I tempi sono pertanto maturi per prendere atto dell'autentica situazione demografica del nostro paese e per adeguare la legislazione elettorale alla realta' effettuale, inverando i valori e i criteri della democrazia che fondano il nostro ordinamento giuridico; valori e criteri tra cui innegabilmente preminente e' quello racchiuso nella rammemorata formula "una persona, un voto".

Ne' occorre aggiungere - poiche' e' di palmare evidenza - che tale provvedimento, il riconoscimento del diritto di voto, costituisce altresi' il modo appropriato con cui la democrazia contrasta le ingiustizie ed invera la legalita' cosi' come essa e' delineata nella Costituzione della Repubblica, fondamento del nostro ordinamento giuridico. E' con il riconoscimento del diritto di voto - che afferma e difende la piena dignita' di ogni persona presente in un territorio e partecipe di una comunita' sotto la stessa giurisdizione - che si contrasta il razzismo, lo schiavismo, il terrorismo; e' con il riconoscimento del diritto di voto che comincia l'azione concreta e coerente contro ogni abuso, che si offre il primo e principale reale sostegno a chi altrimenti rischia di precipitare nell'esclusione, nell'abbandono, nella disperazione.

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Con la presente lettera pertanto vorremmo pregare ciascuna e ciascun componente della I Commissione della Camera di volere:

1. recepire il nostro appello e presentare in Commissione - avendone titolo - la proposta de quo, adeguatamente formalizzandola;

2. valutare l'opportunita' dell'audizione in Commissione di una delegazione dei promotori dell'appello;

3. contribuire altresi' a promuovere in merito una riflessione piu' ampia nelle istituzioni e nell'opinione pubblica.

 

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, disponibili ad ogni opportuno chiarimento ed approfondimento, vogliate gradire distinti saluti

 

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che coordina l'iniziativa dell'"Appello all'Italia civile: una persona, un voto"

 

Viterbo, 3 febbraio 2017

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it

 

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Allegato. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile

 

Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.

Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.

Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.

Una persona, un voto. Il momento e' ora.

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All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:

padre Alex Zanotelli

Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita

Rocco Altieri, docente e saggista, direttore dei "Quaderni Satyagraha", Centro Gandhi di Pisa

Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice

Lino Balza, ecologista

don Franco Barbero

Daniele Barbieri, blogger

Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"

Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice

Giuliana Beltrame, sociologa e attivista

Maurizio Benazzi, quacchero, curatore della newsletter "Ecumenici"

don Gianni Bergamaschi

Ascanio Bernardeschi, saggista e militante

Massimiliano Bernini, deputato

Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova

Michele Boato, ecologista

Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'

Dario Borso, filosofo

Paolo Bosi, docente universitario

Silvio Bozzi, docente universitario

Anna Bravo, storica

Giuseppe Burgio, pedagogista, Universita' di Enna

Alberto Cacopardo, antropologo

Alessandro Capuzzo, ecopacifista

Gennaro Carotenuto, storico

Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica

Pilar Castel, autrice e attrice No War

Marco Catarci, pedagogista e docente universitario

Olindo Cicchetti, figura storica dei movimenti ecopacifisti e per i diritti, narratore di comunita'

Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita

Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo

don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"

Lucia Cruschelli, associazione "Mestizaje" di Cecina

Pasquale D'Andretta, formatore

Massimo Dalla Giovanna, impiegato, delegato Rsu

Tiziana Dal Pra, presidente dell'associazione "Trama di terre" di Imola

Emanuela Dei, giornalista

Tonio Dell'Olio, presidente Pro Civitate Christiana di Assisi, gia' coordinatore nazionale di Pax Christi, gia' responsabile di Libera International

Giorgio Demurtas, docente universitario

Lucia De Sanctis, associazione "Mestizaje" di Cecina

Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione

Mario Di Marco, responsabile della formazione dei volontari in servizio civile della Caritas diocesana di Viterbo

Domenico Di Pietro, associazione "Mestizaje" di Cecina

Angela Dogliotti, peace-researcher

Luciano Dottarelli, docente e saggista, presidente Club Unesco Viterbo-Tuscia

Massimo Duranti, giudice di pace emerito

Osvaldo Ercoli, figura storica dell'impegno per la pace, i diritti umani, l'ambiente

Carla Ermoli, pensionata

suor Maria Stella Fabbri

Valentina Franchi, associazione "Mestizaje" di Cecina

Sancia Gaetani, Wilfp Italia

Haidi Gaggio Giuliani, senatrice emerita

Elena Gajani Monguzzi, docente, poetessa, impegnata per i diritti umani di tutti gli esseri umani

Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"

Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza

Miguel Gotor, senatore

Carmine Grassimo, docente, formatore, capo scout e barelliere a Lourdes

Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista

Paolo Henrici De Angelis, architetto

Paolo Hutter, giornalista

Luca Kocci, docente, giornalista, saggista

Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma

Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri

Raniero La Valle, senatore emerito, direttore di "Vasti", presidente del Comitato per la democrazia internazionale

Paolo Limonta, maestro elementare e consigliere comunale

Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente

Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'

Eugenio Longoni, militante antifascista

Franco Lorenzoni, maestro elementare e coordinatore della Casa-laboratorio di Cenci

Paolo Lucchesi, dal lungo curriculum d'impegno sociale

Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento

Monica Luisoni, attivista

Antonio Lupo, medico

Maria Immacolata Macioti, sociologa, docente universitaria

Agnese Manca, docente universitaria, impegnata in molte iniziative di solidarieta'

Giovanni Mandorino, del Centro Gandhi di Pisa

Luisa Marchini, operatrice culturale, saggista e narratrice

don Mario Marchiori

Alessandro Marescotti, fondatore e presidente di Peacelink

Gian Marco Martignoni, Cgil Varese

Rachele Matteucci, insegnante di lingua italiana per stranieri presso l'Associazione San Martino de Porres

Cristina Mattiello, insegnante, giornalista

Clementina Mazzucco, docente universitaria, saggista

Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"

Enrico Mezzetti, presidente dell'Anpi provinciale di Viterbo

Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea

Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo

Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'

Loretta Mussi, Rete romana di solidarieta' con la Palestina

Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni

Giorgio Nebbia, ecologista

Giovanna Niccoli, attivista

don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax

Emilia Pacelli, casalinga

Giovanna Pagani, Wilpf Italia

Vittorio Pallotti, fondatore del Centro di documentazione del manifesto pacifista internazionale

Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher

Giorgio Piacentini, presidente emerito del Cipax

Leo Piacentini, pensionato

Rosanna Pirajno, architetta, presidente dell'associazione "Mezzocielo" di Palermo

Alessandro Pizzi, gia' sindaco di Soriano nel Cimino, docente di matematica e fisica, volontario nel carcere di Viterbo

Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"

Pier Paolo Poncia, geologo

Giuliano Pontara, filosofo

Franco Porcu, operaio

Alessandro Presicce, giurista

Andrea Pubusa, giurista

Pasquale Pugliese, segreteria nazionale del Movimento Nonviolento

Mauro Pugni, Cdb di Modena

Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane

Fabio Ragaini, Gruppo Solidarieta'

Roberto Rampi, deputato

Massimo Ribelli, Universita' di Roma "La Sapienza"

Annamaria Rivera, antropologa

Giorgio Roversi, pensionato

Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto

Lavinia Sangiorgi, volontaria di Focus - Casa dei diritti sociali di Roma

Antonia Sani, Wilpf Italia

Adriano Sansa, magistrato e poeta

Delfino Santaniello, figura storica dell'impegno per la legalita' e la democrazia

Eugenio Santi, presidente del Gavci

don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge

padre Pietro Sartorel, sacerdote, missionario in Brasile

Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"

Renato Sasdelli, docente universitario e saggista

Eugenio Scardaccione, dirigente scolastico

Manlio Schiavo, docente, referente del Comitato cittadino di Bagheria per la Costituzione

Marco Scipioni, presidente del Centro studi e documentazione "Don Pietro Innocenti"

Rosa Scognamiglio, docente impegnata in difesa dei diritti umani e della Costituzione

Arturo Scotto, capogruppo di Sinistra Italiana alla Camera dei Deputati

Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Matteo Soccio, "Casa per la Pace" di Vicenza

Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil

Irene Starace, Wilpf Italia

Michelangelo Tumini, dei "Cantieri di pace" di Osimo, Offagna, Castelfidardo e Loreto

Olivier Turquet, educatore ed editore, coordinatore di "Pressenza"

Laura Tussi, giornalista e scrittrice

Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento

Leonardo Varvaro, docente universitario

Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"

Giulio Vittorangeli, presidente dell'Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo

Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale

Rina Zardetto, presidente dell'Associazione Reggiana per la Costituzione

Franco Zunino, ingegnere

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Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it

 

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